LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE ALLO SVILUPPO DELL UE

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1 ROADSHOW 2015 LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE ALLO SVILUPPO DELL UE NUOVI TREND ED OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE ITALIANE

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3 LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE ALLO SVILUPPO DELL UE GIORGIO SQUINZI PRESIDENTE CONFINDUSTRIA Le istituzioni nazionali ed internazionali riconoscono, con crescente consapevolezza, il ruolo fondamentale del settore privato nella cooperazione allo sviluppo, e ci chiedono come soggetti profit di partecipare in modo sempre più sostanziale, tanto alla definizione quanto all implementazione dei programmi di cooperazione. Le imprese sono infatti soggetti cruciali per generare quella crescita inclusiva e sostenibile di cui hanno bisogno i paesi in via di sviluppo e sono pronte a raccogliere questa sfida. Confindustria, da sempre al servizio delle Sistema imprenditoriale nell affrontare i nuovi mercati, è in prima linea anche per supportarlo nell utilizzo degli strumenti e dei meccanismi che l UE mette in pista per finanziare azioni di cooperazione internazionale allo sviluppo. NEVEM MIMICA COMMISSARIO EUROPEO PER LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E LO SVILUPPO Per raggiungere gli obiettivi ambiziosi dell agenda post-2015 abbiamo bisogno di una partnership globale di cui il business deve far parte. La promozione di una crescita inclusiva e sostenibile attraverso un partenariato con il settore privato fa già parte integrante della Cooperazione allo Sviluppo dell UE. Nel futuro, sono convinto che il suo ruolo crescerà ancora. Le risorse per l assistenza allo sviluppo sono scarse e devono essere spese giudiziosamente per essere efficaci. Dobbiamo ripensare strategicamente l assistenza allo sviluppo ed usarla in modo intelligente per catalizzare maggiori investimenti privati verso lo sviluppo inclusivo e sostenibile. Per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile saranno necessari maggiori investimenti, in particolare verso settori chiave come l agricoltura sostenibile, l energia, le infrastrutture e l ambiente. Conto sul settore privato perché sia parte di questi sforzi. [Catalizzare l impegno e le risorse del settore privato per lo sviluppo - Addis Abeba, 15 luglio 2015] 3

4 LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE ALLO SVILUPPO Per cooperazione internazionale allo sviluppo si intende quell insieme di relazioni che Stati ed organismi internazionali con maggiori risorse economiche attivano al fine di favorire lo sviluppo economico ed umano dei Paesi generalmente riconosciuti come in via di sviluppo. L Unione europea (UE) e gli Stati membri sono i principali donatori al mondo di aiuti pubblici allo sviluppo: per il periodo , l UE ha stanziato 82,3 miliardi di euro per programmi di cooperazione internazionale. La Direzione Generale per la Cooperazione Internazionale e lo Sviluppo della Commissione Europea (DG DEVCO) è incaricata della definizione e dell implementazione delle politiche dell UE, le cui risorse sono gestite attraverso le Delegazioni dell Unione presso i paesi beneficiari. Questi ultimi sono paesi a basso reddito e meno sviluppati, dove gli interventi dell UE si concentrano per supportare una crescita inclusiva e sostenibile, soprattutto in settori strategici come l agricoltura e l energia, nonché la promozione del settore privato. L UE riconosce infatti il ruolo fondamentale del settore privato nel promuovere una crescita inclusiva e sostenibile e ne incoraggia pertanto un sempre maggiore coinvolgimento sia come finanziatori che come partner di governi, ONG e donatori. OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE ITALIANE Per l impresa l inserimento nelle strategie di cooperazione internazionale e lo sviluppo di nuove linee di partenariato con omologhe realtà di altri paesi possono rappresentare opportunità di crescita e di apertura verso nuovi mercati. 4

5 LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE ALLO SVILUPPO DELL UE I bandi per appalti, lavori e forniture collegati all azione esterna dell UE rappresentano già di per sé una risorsa per le imprese italiane. Inoltre le recenti evoluzioni normative a livello internazionale, che riconoscono con sempre maggiore chiarezza il ruolo fondamentale del settore privato nella cooperazione, hanno spinto l UE a rafforzare il proprio ruolo proprio nel facilitare l impegno delle imprese a favore dello sviluppo. Per questa ragione l Unione destina una sempre maggiore percentuale di fondi a strumenti finanziari quali prestiti, garanzie, strumenti di condivisione dei rischi, strumenti di equity o quasi equity. Uno dei principali obiettivi di questi strumenti è quello di sbloccare investimenti privati dimostratisi finanziariamente sostenibili, ma che non trovano sufficienti finanziamenti sul mercato. COSA FA CONFINDUSTRIA Confindustria, attraverso una duplice azione di presidio presso le istituzioni europee e quelle dei paesi beneficiari, assiste il Sistema Associativo nel comprendere ed utilizzare i meccanismi e gli strumenti della Cooperazione allo sviluppo dell UE. Al fine di rendere più efficace e mirata la propria azione, Confindustria concentra inoltre la propria attività informativa e promozionale su Paesi e settori che presentano le maggiori opportunità, tanto in termini di business quanto di finanziamenti europei. In questo quadro rientra la scelta di realizzare un Roadshow informativo sul territorio nazionale, dedicato ai mercati africani più interessanti per proiezioni di crescita, allocazioni di budget dell UE e priorità Paese segnalate dal nostro sistema associativo nell ambito delle indagini internazionali annuali. 5

6 PAESI TARGET DEL ROADSHOW DI CONFINDUSTRIA SULLA COOPERAZIONE DELL UE (SETTORI PRIORITARI E BUDGET DELL UE) ETIOPIA PRIORITÀ UE: salute, agroindustria, infrastrutture, energia Budget: 745 mln GHANA PRIORITÀ UE: settore pubblico, protezione sociale, agroindustria Budget: 323 mln NIGERIA PRIORITÀ UE: democrazie, salute, energia Budget: 512 mln ANGOLA PRIORITÀ UE: educazione, ambiente, agroindustria Budget: 210 mln MOZAMBICO PRIORITÀ UE: settore pubblico, salute, educazione, agroindustria Budget: 734 mln 6

7 LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE ALLO SVILUPPO DELL UE PROCEDURE CONTRATTUALI E MODALITÀ DI FINANZIAMENTO Le imprese possono partecipare ai programmi di finanziamento dell UE tramite call for proposals (inviti a presentare proposte) o call for tenders (bandi di gara per lavori servizi e forniture). Le call for proposals (CfP) assegnano ai beneficiari delle sovvenzioni a titolo di cofinanziamento (50-90%) per realizzare progetti o attività che fanno riferimento alle priorità dei programmi UE di assistenza esterna. Le sovvenzioni si basano sul rimborso dei costi eleggibili, effettivamente sostenuti dai beneficiari e ritenuti necessari per lo svolgimento delle attività in questione. Le call for tender (CfT) assegnano ai beneficiari degli appalti pubblici finalizzati all acquisto di beni, servizi o opere necessari agli enti aggiudicatori. Il finanziamento erogato copre il 100% del valore del servizio o della fornitura, comprensivo dell utile di impresa. Gli avvisi di gara sono pubblicati sul sito web di DG DEVCO. L applicazione eprag contiene la guida pratica alle procedure contrattuali per le azioni esterne dell UE (PRAG). Oltre alle CfP e i CfT i meccanismi di blending permettono all Ue di contribuire ad iniziative private nei Paesi in via di sviluppo. GLOSSARIO ACP: il gruppo dei paesi ACP (Africa, Caraibi e Pacifico) è formato dai paesi in via di sviluppo che partecipano al sistema di partenariato e cooperazione con l UE. AGENDA POST 2015: adottata dall Assemblea delle Nazioni Unite del 25 settembre 2015, sostituirà gli obiettivi di sviluppo del millennio. 7

8 BLENDING: i meccanismi di blending rappresentano un modello di finanziamento che permette di combinare aiuti a dono dell UE con prestiti o finanziamenti in equity pubblici o privati. In questo modo l UE agisce da catalizzatore per la mobilitazione di risorse da parte di istituzioni finanziarie multilaterali e nazionali, Banche di Sviluppo regionali oltre a istituti di credito e soggetti privati. DG DEVCO: Direzione della Commissione Europea incaricata della definizione e l implementazione delle politiche di Cooperazione internazionale allo sviluppo dell UE. Sul portale dedicato vengono pubblicati anche gli avvisi ed i bandi di gara. ubli.welcome DCI: il DEVELOPMENT COOPERATION INSTRU- MENT è diretto al sostegno della cooperazione allo sviluppo in diverse aree del mondo (Asia; Asia Centrale; Medio Oriente; America Latina; Sud Africa). Ha come obiettivi principali la riduzione della povertà e la promozione dello sviluppo economico, sociale ed ambientale, della democrazia e della buona governance. Possiede una dotazione di 19,6 miliardi di euro. EDF: l EUROPEAN DEVELOPMENT FUND ha come focus lo sviluppo economico, sociale ed umano, la cooperazione e l integrazione regionale nei paesi ACP. Dispone di un budget di 30,5 miliardi di euro. Tra le priorità d azione figurano il consolidamento istituzionale, il sostegno al bilancio, la realizzazione di infrastrutture, l assistenza tecnica ed il contributo 8

9 LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE ALLO SVILUPPO DELL UE alla diversificazione delle colture agricole. EEAS: l EUROPEAN EXTERNAL ACTION SERVICE o Servizio europeo per l azione esterna (SEAE) è il servizio diplomatico dell UE. Conta su una rete di 139 delegazioni dell UE e uffici presenti in tutto il mondo. ENI: l EUROPEAN NEIGHBOURHOOD INSTRUMENT fornisce finanziamenti nel quadro della politica di vicinato nell UE. Ha una dotazione di 15,4 miliardi di euro e l obiettivo di supportare i partner che avviano riforme democratiche e contribuire alla crescita sostenibile ed inclusiva, allo sviluppo economico, sociale e territoriale ed all integrazione regionale. verview/index_en.htm EUROPEAID: appellativo più comune con cui ci si riferisce alla DG DEVCO ed alla sua attività. EYD2015: il 2015 è l anno europeo per lo sviluppo (European Year for Development 2015). IFI: Istituzioni Finanziarie Internazionali che realizzano, nel loro complesso, la cooperazione finanziaria internazionale. PADOR: il Potential Applicant Data On-Line Registration (PADOR) è il registro online delle organizzazioni potenzialmente interessate a partecipare alle CfP o alle CfT. 9

10 PIN: il Programma Indicativo Nazionale (National Indicative Program NIP) definisce gli ambiti di intervento, le misure di assistenza, i risultati attesi e una ripartizione indicativa delle risorse finanziarie per settori prioritari dell azione UE nel singolo Paese. PRAG: il PRAG riassume le procedure contrattuali applicabili a tutti i contratti finanziati da strumenti di assistenza esterna dell UE. 10

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12 Per ulteriori informazioni: Confindustria - Area Europa e Internazionalizzazione Tel m.nobile@confindustria.it Delegazione di Confindustria presso l UE Tel l.pinna@confindustria.eu Finito di stampare nel settembre 2015 Impaginazione e stampa: D.effe comunicazione - Roma

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