MARCHE Marche da: I NUMERI pensati della Giustizia Minorile - Dicembre 2008
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1 MARCHE Marche
2 1 RAPPORTO SULLA DEVIANZA MINORILE IN ITALIA 216
3 4. SCENARI REGIONALI MARCHE 217
4 1 RAPPORTO SULLA DEVIANZA MINORILE IN ITALIA 218
5 4. SCENARI REGIONALI MARCHE 219
6 1 RAPPORTO SULLA DEVIANZA MINORILE IN ITALIA Centro per la giustizia minorile per l Abruzzo, le Marche e il Molise* Regione MARCHE Caratteristiche dell utenza La provenienza territoriale dei minori, nell ambito della Regione, conferma una prevalenza della distribuzione nella fascia costiera rispetto alle aree interne, tranne che per la zona di Ascoli Piceno, in cui i reati sono sempre molto numerosi e l utenza presenta spesso particolari problematiche relative a disagio personale e atti di bullismo. Nella zona costiera si evidenzia che il maggior numero di minorenni proviene da S. Benedetto del Tronto (AP), dove le forme della recidiva (intesa come commissione di più reati nel tempo) e del disagio familiare appaiono più evidenti, così come nella Provincia di Pesaro, dove anche l uso di sostanze stupefacenti e i reati ad esso connessi risultano più frequenti. Le caratteristiche della devianza minorile marchigiana sono perlopiù riconducibili a forme di disagio temporaneo strettamente connesse al periodo dell adolescenza. E importante sottolineare, tuttavia, che è in netto aumento il numero dei minorenni assuntori di sostanze stupefacenti, così come sembra in crescita il fenomeno del bullismo, che si manifesta prevalentemente nelle scuole superiori. Il livello di scolarità dei minori continua a rappresentare un fattore di rischio o di fragilità di cui tenere conto. La gran parte dell utenza, infatti, presenta un livello di bassa scolarizzazione (dispersione scolastica, abbandono precoce, insuccesso, migrazione scolastica, ecc ) unita ad una grande difficoltà a trovare spazi alternativi di formazione e di realizzazione. Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni Ancona Gli interventi realizzati dal Servizio, come si evince dai dati riportati in tabella, consistono prevalentemente nella presa in carico per accertamento della personalità (n.443), mentre la presa in carico dei minori per l esecuzione di misure penali e/o altri istituti giuridici è numericamente inferiore. Questo elemento dipende dalla permanenza relativamente breve dei minori marchigiani nel circuito penale ed è determinata sostanzialmente dal basso numero di recidive e dall episodicità dei reati. Nel 2007, da un punto di vista strettamente numerico, tuttavia, gli interventi del Servizio risultano in discreto aumento rispetto agli anni precedenti. Per quanto riguarda l implementazione degli interventi attraverso il raccordo con le agenzie territoriali (EELL, Scuole), l USSM ha elaborato diversi progetti che sono stati realizzati negli ambiti territoriali di Ancona, Fermo ed Ascoli Piceno, con modalità e tempi diversi, raggiungendo ottimi risultati. Il * di Sandra Belloni referente locale studi e ricerche per le Marche l Abruzzo e il Molise. 220
7 4. SCENARI REGIONALI MARCHE Servizio, inoltre, è presente e collabora alla realizzazione di tutte le iniziative in favore delle fasce di età degli adolescenti e preadolescenti realizzate nel territorio regionale. Tipologia dell utenza Dall analisi della casistica svolta dall USSM, la devianza minorile nelle Marche risulta trasversale rispetto alle caratteristiche dei nuclei familiari, in quanto il fenomeno attraversa allo stesso modo sia famiglie con entrambi i genitori conviventi, sia famiglie con genitori separati o famiglie ricomposte. La tipologia delle relazioni familiari, sembra connotarsi per: conflitto inespresso; marginalità del minore nella famiglia (tendenza ad isolarsi); genitori molto impegnati nel lavoro e comunque incapaci di relazioni autentiche con il figlio; incapacità del genitore a costituire un riferimento educativo stabile. Per quanto riguarda i minori e il mondo del lavoro, emerge che solo una minoranza di essi sia alla ricerca di occupazione, ma incontri delle difficoltà nel reperirlo, anche a causa della carenza di servizi di orientamento. L USSM, pertanto, si sta attivando per promuovere la collaborazione degli EELL (Regione, Province, Ambiti Territoriali, Comuni capoluogo) rispetto alla realizzazione d interventi progettuali, finalizzati all inserimento lavorativo. Nell area del tempo libero, occorre segnalare che le uniche attività strutturate dei minorenni segnalati al Servizio attengono, quando presenti, all area dello sport, per il resto il tempo libero appare come un tempo vuoto. Pochi sono gli interessi coltivati dai minori, scarso è l interesse per il mondo dell associazionismo o il volontariato. Rispetto alla nazionalità dei minori, emerge un costante aumento degli stranieri rispetto agli italiani, che probabilmente segue anche il trend di composizione sociale generale, in quanto è in crescita il numero degli stranieri nel territorio regionale. Le caratteristiche dell utenza straniera, fatti salvi i minori stranieri non accompagnati per i quali è difficile conoscere le caratteristiche delle famiglie di origine, si può notare un discreto numero di famiglie ben integrate nel territorio e che non differiscono di molto da quelle italiane. I minori stranieri sembrano differenziarsi dai coetanei italiani per: la tipologia di reato in quanto risultano prevalenti i reati patrimoniali (furti) ed i reati contro la persona; una maggiore tendenza alla recidiva; una maggiore precarietà economica (instabilità lavorativa dei genitori); maggiori difficoltà di integrazione (individuale e familiare); precarietà familiare (spesso i genitori si spostano per lavoro). Rispetto ai minori stranieri, inoltre, sono state rilevate patologie psichiatriche determinate anche da fenomeni di disgregazione culturale di seconda generazione, che necessitano di attenta valutazione e politiche appropriate. 221
8 1 RAPPORTO SULLA DEVIANZA MINORILE IN ITALIA Il numero dei minorenni stranieri non accompagnati, sprovvisti di documenti e senza riferimenti significativi appare nettamente inferiore a quello di altre regioni. Si riconferma il dato di una maggioranza di minori di prima generazione, con la differenza che le condizioni lavorative familiari e d integrazione sociale risultano discrete. I minorenni stranieri residenti nel territorio, inoltre, spesso svolgono regolari attività scolastiche e, quasi nella metà dei casi gli stessi sono già seguiti dai servizi del territorio al momento dell ingresso nel circuito penale. Si evince una differenza determinante rispetto alla rete dei servizi degli Enti Locali di altre regioni del distretto, che appare più strutturata e meglio organizzata e, pertanto, la possibilità di attivare sinergie tra area civile ed area penale è possibile anche in assenza di protocolli specifici. In questo senso, la tutela dei diritti dei minori sembra maggiormente garantita. Il ridotto numero di minori non accompagnati, la presenza maggiore di supporti genitoriali ed educativi sul territorio di provenienza, favorisce una buona presa in carico e un più efficace trattamento dei minori stranieri. Tipologia dei reati Per quanto attiene alla tipologia di reati si conferma la scarsa propensione alla recidiva. Si rileva inoltre la presenza di: un aumento di uso di sostanze stupefacenti, soprattutto nella zona di Pesaro e S. Benedetto del Tronto e di reati ad esso connessi; atti di bullismo incrociato a violenze sessuali, violenze sugli animali, disprezzo di persone più fragili e atti di bullismo perpetrati con l utilizzo di nuove tecnologie; latin King reato di gruppo, con forte organizzazione clandestina a carattere verticistico, caratterizzato da gerarchia rigida e leadership identificativa, vera organizzazione a delinquere con tendenza alla diramazione; nuovi reati informatici con dissonanza rispetto alla scarsa scolarizzazione che depone per un uso solitario del mezzo informatico; reati a sfondo sessuale agiti sia dai maschi che dalle femmine (uso del proprio corpo per divulgazioni informatiche) che depone per un sempre maggiore analfabetismo sessuale. I minori non sembrano avere adeguati riferimenti educativi nemmeno in questo ambito. Per quanto riguarda la simbologia dell azione-reato, rimangono alcune aree minoritarie di significato strumentale (come già detto per i minori stranieri), con qualche raro caso di appartenenza a culture familiari devianti; per gli altri minori il significato simbolico comunicativo è preponderante e sottende: richiesta di attenzione familiare e sociale; richiesta di considerazione (esisto); messaggio di solitudine; necessità di individuazione e di identità; 222
9 4. SCENARI REGIONALI MARCHE identificazione con adulti significativi, ma negativi; necessità di sentirsi protetti ; assoggettamento ad adulti forti protettivi che danno regole molto chiare (vedi latin King); bisogno di essere leader seppure negativo; bisogno di essere gregari, di solito nei soggetti più fragili. Centro di Prima Accoglienza Ancona Per quanto riguarda l anno 2007, è da sottolineare un considerevole calo di ingressi rispetto agli scorsi anni, dal momento che se ne sono verificati soltanto 4 (quattro, di cui due maschi italiani, una femmina italiana e una femmina straniera) e l attivazione del servizio per cinque ore per il concorso in omicidio verificatosi nella metropolitana di Roma nel mese di aprile E il primo anno dal 1989 che il C.P.A di Ancona registra un numero così basso di utenza e al momento non si hanno elementi per spiegare il dato; l analisi degli atti pone in evidenza (ma è un dato del tutto relativo) che l arresto e l ingresso in C.P.A. viene realizzato solo in piena flagranza di reato. Per quanto riguarda le misure cautelari, per tutti i minori entrati vi è stata applicazione del collocamento in comunità. Comunità Gli ingressi dei minorenni in comunità nel 2007 sono complessivamente n.29, di cui 5 per lo svolgimento delle messe alla prova e 24 per applicazione dell art. 22 DPR 448/88. Le strutture utilizzate risultano essere prevalentemente a carattere educativo. Si evidenzia, tuttavia, che per 6 minorenni è stata necessaria l individuazione di strutture specialistiche per il recupero della tossicodipendenza. Buona risulta la collaborazione con i Servizi del territorio per lo svolgimento delle messe alla prova in comunità, soprattutto nei casi dei minori già sottoposti a misura di sicurezza, già seguiti dai Ser.T o già in carico all Ente Locale in seguito a provvedimenti di tipo civile. 223
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