FISIOLOGIA - TRAUMATOLOGIA Scuola G. Calcagno Finale Ligure (Ferraro F.)

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "FISIOLOGIA - TRAUMATOLOGIA Scuola G. Calcagno Finale Ligure (Ferraro F.)"

Transcript

1 Si definisce fisiologia, la disciplina che studia il funzionamento degli organismi viventi complessi, infatti l etimologia della parola deriva dal greco e significa : discorso sui fenomeni naturali Gli organismi complessi sono l insieme di più cellule, una singola cellula infatti è definita organismo semplice, il corpo umano è uno dei tanti organismi complessi presenti sulla terra,la fisiologia ci permette di capire, comprendere le leggi di fisica, chimica che ci permettono di esistere. Per quanto ci concerne tratteremo solo alcune delle svariate branche della fisiologia, in particolare: Fisiologia umana Fisiologia dell esercizio: studio dei meccanismi che interessano l attività motoria e sportiva Con la conoscenza delle componenti fisiologiche del nostro corpo, avremo la possibilità di definire il funzionamento dei distretti muscolari, di capire le risposte agli stimoli ed alle sollecitazioni a cui ci sottoporremmo, i così detti carichi di lavoro. L organismo presenta tre tipi distinti di tessuto muscolare: liscio, cardiaco, scheletrico. 1

2 Il tessuto muscolare liscio presenta una contrazione controllata dal sistema nervoso autonomo ( tubo digerente,arterie, funzioni viscerali Il tessuto muscolare cardiaco presenta una contrazione involontaria, gestita dal sistema nervoso autonomo, il tessuto muscolare scheletrico ( tessuto come quello cardiaco cioè striato), viene gestito dal sistema nervoso centrale e presenta una contrazione volontaria Sistema nervoso centrale : cervello, midollo spinale Sistema nervoso periferico: nervi cranici, spinali, strutture nervose periferiche Sistema nervoso autonomo: battito cardiaco, digestione, vasi sanguinei I muscoli striati presentano una concentrazione molto più intensa e veloce dei muscoli lisci, non possono rimanere contratti a lungo ne essere completamente rilassati, infatti anche durante il sonno manteniamo il così detto tono muscolare. I muscoli sono costituiti da cellule di forma allungata, strutturate in fasci,fibre muscolari, che se sollecitate hanno la capacità di accorciarsi, dando cosi origine alla contrazione muscolare. 2

3 Le fibre muscolari possono essere di tre tipi : FIBRE LENTE ROSSE ( primo tipo) = carichi bassi periodi abbastanza lunghi FIBRE INTERMEDIE (secondo tipo 2 A ) FIBRE BIANCHE (veloci secondo tipo 2 B) carichi alti per periodi limitati 3

4 A prescindere dal tipo di fibra impegnata,per un atleta è importante non solo poterne disporre di un numero adeguato ma anche apprendere a reclutare il maggior numero possibile Questo potenziamento /affinamento è reso possibile dagli ALLENAMENTI MIRATI. Per avere maggiore forza in tempi brevissimi (boulder) sarà quindi necessari riuscire a reclutare maggiori fibre bianche, al contrario se lo sforzo fisico sarà continuo e senza intervalli di riposo adeguati, ( maratona) entreranno automaticamente e progressivamente sempre più in azione le fibre rosse. 4

5 Tale contrazione esercita una trazione sull osso su cui si inserisce il muscolo( intersezione può essere diretta o mediata da un tendine)e ne provoca lo spostamento movimento 5

6 Il muscolo può contrarsi secondo due modi: contrazione dinamica(isotonica ) =accorciamento (contentrica) / allungamento progressivo (eccentrica ),cioèsi ha una variazione in lunghezza delle sue estremità a tensione costante es. trazioni contrazione isometrica= l estremità del muscolo non variano e la tensione aumenta es. sospensioni,bloccaggi (questo tipo di contrazione diminuisce notevolmente l irrogazione sanguinea,nella muscolatura flessoria della mano, costretta cosi a lavorare in assenza di ossigeno, anaerobiosi( generazione di acido lattico) e quindi si avrà una sempre minor capacita di contrazione da parte del muscolo stesso. ghisata ) 6

7 Le contrazione muscolari necessitano di energia, la quale viene generata dall organismo grazie a delle particolari reazioni chimiche che danno origine ad una molecola chiamata ATP.(acido adenosintrifosfato) ATP=ATPasi ADP + P + ENERGIA ATP = ACIDO ADENOSINTRIFOFSATO CONTIENE TRE MOLECOLE DI FOSFATO ATPasi= è il catalizzatore, l enzima,che determina l accelerazione della reazione chimica ADP= ACIDO ADENOSINDIFOSFATO CONTEIENE SOLO 2 MOLECOLE DI FOSFATO P =ACIDO FOSFORICO (RADICALE FOSFORICO) =LEGAME AD ELEVATA ENERGIA I meccanismi che portano alla formazione dell ATP sono: 7

8 La scissione delle molecole di ATP avviene ad inizio contrazione permettendo solo poche contrazioni in un tempo limitato circa a 4/6 secondi dopo di che l energia prodotta viene esaurita, per continuare il lavoro muscolare e necessario che le molecole di ADP tornino alla loro forma iniziale (RISINTESI ATP) Tale trasformazione è resa possibile dall introduzione di fosfato (fosfocreatina) CP CP cretinfofochinasi ATP + CREATINA Questa reazione è molto importante perché garantisce il mantenimento dei livelli di ATP e quindi, per eventuali contrazioni fa si di mantenere lo stesso livello di potenza anche se per un tempo sempre limitato La risintesi dell ATP avviene senza l utilizzo di ossigeno quindi in condizioni di anaerobiosi e senza la produzione di acido lattico : REAZIONE ALATTACIDA A secondo dell intensità, e della durata dello sforzo vengono attivati sistemi diversi di produzione d energia. Se l Impegno sarà massimale entrerà in funzione il meccanismo ANAEROBICO ALATTACIDO (vedi sopra) durata 20/30 sec. max. Nel caso l attività continui si avrà la GLICOSI ANAEROBICA, meccanismo ANAEROBICO LATTACIDO Questo meccanismo sfruttando la scissione di una molecola di glicogeno, genera energia, lasciando però scorie come l ACIDO LATTICO che interferisce pesantemente con l azione contrattile delle miofibrille, ghisata durata max 120 sec. Per la fornitura della successiva energia necessaria per continuare il lavoro di contrazione muscolare subentra il meccanismo AEROBICO, quindi si ha consumo d ossigeno, ossidazione di zuccheri,grassi e parte dell acido lattico, durata anche infinita ma con livelli di forza molto inferiori rispetto ai precedenti meccanismi. Diventa qui, fondamentale, la preparazione atletica dell individuo, in quanto con un corpo ben allenato si avrà VO2 omax di ossigeno maggiori e si tenderà ad incrementare anche la soglia anaerobica individuale ( punto d equilibrio tra acido lattico prodotto e smaltito) 8

9 L ALLENAMENTO regolare, provoca una serie di stimoli che producono modificazioni ed adattamenti strutturali e funzionali che rappresentano la base sulla quale si costruisce una maggior capacità di prestazione dell atleta.. Il corpo umano se stimolato, consuma energia per reagire allo stress,fisico o psichico dopo di che si riorganizza per ricercare la omeostasi,ovvero la condizione di equilibrio, Nel corso di millenni,il cammino evolutivo del genere umano ha stabilito legami profondi tra attività muscolare e meccanismi adattativi, al punto che ogni esercizio fisico determina una risposta d adattamento ( es. lavori non abituali se fatti più costantemente genereranno sempre minori disagi zappare la terra tagliare la legna ect ) Nelle fasi successive allo sforzo, il nostro organismo va a rigenerare, (fase anabolica) quello si è precedentemente distrutto ( fase catabolica).. il processo primario della disintegrazione provoca o potenzia sempre la reazione responsabile della risintesi Il processo di risintesi delle sostanze e dell energia consumate nel corso del lavoro muscolare prende il nome di SUPERCOMPENSAZIONE. Il processo di affaticamento e deterioramento indotto dall'esercizio fisico, viene così compensato da una serie di reazioni, atte ad incrementare i processi rigenerativi anabolici. 9

10 Tali reazioni possono essere interpretate come un sistema di difesa dell'organismo che, tramite esse, cerca di ricostruire l'equilibrio Per sfruttare tale caratteristica, l'esercizio fisico deve prendere in considerazione vari parametri, quali: intensità, durata, densità, volume e frequenza dello stimolo, obiettivi, metodi, contenuti e mezzi dell'allenamento. Questi elementi caratterizzano il carico ESTERNO (oggettivo), ma esiste anche un carico INTERNO, variabile da persona a persona, che rappresenta il tipo di effetti che l'esercizio induce su un determinato organismo (importanza del monitoraggio continuo tramite note scritte) Se il carico di allenamento è eccessivo e non viene compensato da un adeguato periodo di recupero, si crea un pericoloso stato di SOVRALLENAMENTO con declino o ristagno prestativo. 1= processi di rigenerazione brevi (secondi o minuti); per es. ATP 2= processi di rigenerazione di media durata (pochi secondi/10minuti), per es lattato,glicogeno. 3=processi di rigenerazione di lunga durata (da ore a giorni); per esempio enzimi, mitocondri e proteine strutturali 10

11 Oltre ad indurre modificazioni nello stato chimico-fisico dei muscoli,delle ghiangole e nelle funzioni regolatorie del sistema nervoso l allenamento, entro un periodo di alcune settimane porta a delle trasformazioni strutturali,funzionali nei tessuti attivi del metabolismo del sistema neuromuscolare, mentre risulta ancora maggiore il periodo di adattamento nei tessuti dell apparato osteo-tendineo circa 1/3 in più di quello muscolare. Il sistema muscolare si adatta IN BASE AL TIPO DI STIMOLO FORNITO IN ALLENAMENTO, cioè se dedicheremo tutto il nostro tempo ad esercizi che sviluppano la forza massimale chiaramente dopo un determinato periodo avremo dei risultati positivi su di essa, ma non sulla forza resistenza, in quanto non stimolata. Un aspetto da non sottovalutare è quello relativo a migliorare anche la soglia aerobica oltre che alla forza /massimale, o la resistenza, in quanto se l organismo raggiunge il suo limite massimo di smaltimento d acido lattico questo inizierà ad accumularsi delle fasce muscolari impedendone la contrazione. Nello svolgersi della nostra preparazione fisica possono insorgere alcuni dolori muscolari da indolenzimento, che possono essere attribuiti a due cause ben specifiche : indolenzimento acuto a fine esercizio: è dovuto essenzialmente alla formazione di acido lattico, che come già visto se non smaltito provoca un irrigidimento dei movimenti ed un senso di gonfiore nei muscoli interessati, indolenzimento acuto cessa poco dopo la fine dell esercizio con l adeguato recupero. Indolenzimento a distanza di ore : avviene successivamente al danneggiamento delle cellule muscolare del tessuto connettivo DOMS (dolore muscolare a comparsa ritardata). Questi dolori insorgono,specialmente su chi non allenato, (ma anche su chi pur essendo allenato compie nuove gestualità ) quando la resistenza del muscolo è superiore alla forza generata ( lavoro eccentrico)cioè il muscolo si allunga nonostante sia in contrazione, o (lavoro concentrico) quando la resistenza opposta da un oggetto è minore alla forza generata dal muscolo,quindi le estremità dell ultimo tendono ad avvicinarsi 11

12 Semplificando, la comparsa della doms avviene quando il muscolo contratto, si allunga o si accorcia, effetto frenata, esempio durante una corsa/camminata in discesa, o per l arrampicata il momento frenante dopo aver effettuato un lancio, generando una ottura delle strutture del muscolo con fuoriuscita di sostanze che con il passare del tempo 12/16 ore generano stati infiammatori. Anche l arrampicata come qualsiasi attività sportiva, se praticata male (errato gesto atletico, eccessivo carico di lavoro, carenza nel recupero ecc.) o dopo un certo periodo di tempo può generare condizioni di usura degli apparati muscolo tendinei generando alcune patologie tipiche. SPALLA, BRACCIO,AVAMBRACCIO.E MANO, SONOGLI ARTI SUPERIORI MAGGIORMENTE UTILIZZATI IN ARRAMPICATA LA CONOSCENZA STRUTTURALE E FUNZIONALE PUO ESSERCI UTILE A SCOPO PREVENTIVO D INFOTUNIO La spalla è formata da ossa,( clavicola, acromion, scapola,) muscoli, (deltoide, sovraspinato ecc). e dai relativi tendini e articolazioni 12

13 La scapola è legata al tronco dall articolazione acromion claveare e mediante i propri distretti tendinei muscolari permette la realizzazione di numerosi movimenti ( muscoli collegati es. pettorali, dorsali ecc.) Movimenti fondamentali, come l elevazione vengono gestiti dal muscolo deltoide, dal muscolo sovraspinato, la rotazione, dalla cuffia dei rotatori, combinazione di tre muscoli che s inseriscono sulla scapola e permettono la rotazione dell omero. Fra la cuffia dei rotatori e l omero è posto acromion cioè una sporgenza ossea posta sulla parte terminale esterna della clavicola alla quale è legata l articolazione acromion claveare, il muscolo deltoide ecc. L omero è l unico osso della parte superiore del braccio ed è collegato alla spalla, quindi al tronco, da un articolazione, su di esso sono collegati i muscoli : bicipite, brachiale, ( muscoli flessori), tricipite muscolo estensore. Bicipite: permette la rotazione esterna del gomito a cui è collegato mediante un articolazione ed è provvisto di un tendine che s inserisce sul radio (osso dell avanbraccio ) 13

14 Brachiale: posto sotto il bicipite va ad inserirsi con un proprio tendine sull ulna ( osso dell avanbraccio) concorre al movimento,ma soprattutto a mantenere la posizione raggiunta. Come già detto l omero è collegato all avanbraccio mediante un articolazione (articolazione del gomito), avanbraccio, formato da due ossa, ulna e radio, è collegato a sua volta alla mano da unì altra articolazione (articolazione del polso). Chi determina la forza della mano non sono i piccoli muscoli delle dita, ma certamente i muscoli dell avambraccio che trasmettono attraverso opportuni tendini alle ossa e ai legamenti. Tra i più significativi troviamo i muscoli flessori ed estensori ed i relativi tendini, fissati ad alcuni punti specifici,mediante intersezioni su ossa, radio.ulna,ed in parte sull omero a carico degli epicondili punti ossei sporgenti del gomito suddivisi in : epicondilo laterale, epicondilo mediale o epitroclea 14

15 Tutte le intersezioni tendinee sulle ossa sono punti molto delicati che spesso,se caricati in maniera non opportuna, danno origine a fastidiosissime infiammazioni tendiniti (epicondilite,epitrocleite) Il collegamento tra la mano ed il polso ( articolazione del polso ) avviene mediante i nove tendini flessori delle dita ed il nervo mediano, tuti passanti all interno del tunnel carpale uno stretto canale che a volte riducendo la sua sezione, causa d infiammazione tendinea,può creare diversi problemi alle funzionalità manuali. Il collegamento del carpo con la mano eè costituito da legamenti che si agganciano alle cinque ossa metacarpali,che a loro volta sono legate mediante articolazioni alle falangi delle dita.( pollice due falangi tutte le altre dita tre falangi) 15

16 Le falangi,si suddividono in basale, media, terminale ( ) e sono unite da un articolazione tenuta in sede dalle capsule articolari le quali hanno anche il compito di generare un liquido lubrificante (liquido sinoviale). Tale liquido viene generato in rapporto allo sforzo sostenuto, troppa concentrazione di liquido ci darà la sensazione di mani gonfie, rigide, intorpidite arrivando addirittura alla distensione della capsula stessa e generando cosi dolore, segnale di disturbo da non sottovalutare Le dita della mano non possono permettersi movimenti estremi ( pollice movimenti più ampi, opposizione ) Nelle dita i tendini per svolgere al meglio la loro funzione sono assistiti da anelli legamentosi (pulegge) entro i quali scorre il tendine con la sua guaina: le pulegge hanno il compito di tenere coeso il tendine all osso ed in linea con l articolazione. Nelle dita della mano ritroviamo cinque pulegge chiamate con numerazione crescente, dalla base all estremità delle dite e precedute dalla lettera A, per le pulegge anulari( più spesse) e dalla lettera C, pulegge cruciformi: A1-A2-(C1)-A3- (C2)-A4-(C3)-A5 16

17 Da un sondaggio compiuto su 284 arrampicatori,negli ultimi 10 anni è emerso che il trauma, da sovraccarico, più ricorrente, è la rottura di una puleggia, che oltre 80 % delle lesioni e delle sindromi da sovraccarico si concentrano negli arti superiori ( di cui il 50 % sono a carico delle mani) La medicina sportiva distingue tra lesioni acute e sindromi da sovraccarico. Le lesioni acute sono causate da traumi, acuti,rottura di un legamento frattura di un osso (es dito in un buco scivola un piede,..) Una sindrome da sovraccarico, si ha dopo un lungo periodo di sollecitazioni, senza alcun recupero es. massimali di trazioni costanti giornaliere senza tempi di recupero appropriati porteranno l insorgere di dolori ai gomiti.) Continuiamo approfondendo, non nello specifico, ma superficialmente il discorso inerente le lesioni, traumi ecc.. : la medicina usa specifici termini per identificare i vari infortunei quali: contusioni :lesioni dei tessuti molli dovute ad una botta,tessuto muscolare leggermente lacerato interessamento dei vasi sanguinei e quindi evidenti ematomi 17

18 stiramenti o strappi muscolari :sono lesioni in cui le fibre muscolari si separano l una dall altra distorsioni si verificano quando un articolazione viene forzata al di là delle sue capacità di movimento, una distorsione severa può comportare la rottura dei legamenti fratture- lussazioni : la frattura è una rottura dell osso e la lussazione è lo spostamento di un osso dalla sua sede, all interno di un articolazione lesioni cutanee : lacerazione dei tessuti superficiali dovuti a strofinamenti tagli ecc..(sbucciature), queste ferite richiedono raramente qualcosa di più di una buona pulizia, ma possono disturbare se non arrestare i nostri allenamenti, particolarmente insidiose risultano le piccole lacerazioni che possono avvenire sotto le unghie in quanto difficili da pulire rischiano di dare origine a d infezioni cutanee ustioni: chiaramente questo genere di lesione nel campo arrampicata sono dovute ad un uso scorretto dei mezzi di assicurazione, quindi da uno scorrimento violento della corda sulle mani (importantissimo proteggersi con i guanti) la conseguenza può essere una grave ustione che a volte può interessare anche i tessuti più profondi come il tendine flessore rimanendo in ambito arrampicatorio, la lesione più frequente, come già detto, è quella che interessa le pulegge delle dita, specialmente il dito anulare. Sfortunatamente l anulare non può avvalersi del sostegno del dito medio ne del dito pollice,come avviene pe il dito indice, ma al suo lato giova solamente del supporto del dito mignoolo. La combinazione della mancanza di supporto, minor lunghezza e posizionamento in certe preselo rende il dito più vulnerabile. Sintomi della rottura della puleggia: suono di schiocco con dolore-gonfiore della falange alla base del dito-ematoma-dolore del movimento del dito-limitazione della mobilità-sporgenza evidente del tendine,a corda d arco Terapia : immobilizzazione con stecca fino a due settimane, farmaci antinfiammatori, ghiaccio,riabilitazione intensiva, astensione dall arrampicata per 4/16 settimane,protezione del ditocon nastro per 6 mesi 18

19 Con sindrome da sovraccarico s intente un insieme di micro lesioni protratte nel tempo ( come gia visto causa allenamenti stressanti senza adeguati riposi) che generalmente sfociano in una lesione più grave. Generalmente queste piccole lesioni si accumulano nei tendini,nelle guaine tendinee e nelle capsule articolari, perché queste strutture sono meno sviluppate dei muscoli che causano la tensione. La tenovaginite ( infiammazione tendine e sua guaina ) o meglio conosciuta con il termine tendinite ( infiammazione del tendine) è la conseguenza del nostro continuo disinteressamento ai segnali di pericolo che il nostro cervello ci invia per allertarci di un pericolo imminente. Infatti il dolore, anche se lieve, è la prima forma di allarme che il nostro corpo ci invia per allertarci che qualcosa non sta funzionando come deve, continuando ad ignorare questi segnali e ostinandoci ad arrecare stress al nostro corpo, con il passare del tempo, perderemo l equilibrio corretto che vi deve essere per poter 19

20 progredire, andando sicuramente incontro a stadi infiammatori come sopra descritti. Vi sono altre sindromi abbastanza comuni che possono insorgere per chi arrampica, per quanto riguarda gli arti superiori, quali : Sindrome del tunnel carpale :il tunnel carpale è un condotto formato dalle ossa del carpo, polso, dal legamento anulare anteriore,(legamento traverso e contiene al suo interno i tendini flessori delle dita ed il nervo meniano. Una infiammazione ad uno di questi tendini può provocare un aumento di volume con il conseguente schiacciamento di altri componenti, quali il nervo mediano generando cosi,dolore e vari formicolii. Sindrome del supinatore : si ha quando appunto il muscolo supinatore viene stressato maggiormente aumentando cosi il suo volume e andando a comprimere il nervo radiale, causando cosi forti dolori al gomito 20

21 Sindrome del solco ulnare: è data dalla infiammazione del nervo ulnare, nervo che attraversa tutto il braccio passando dietro al gomito, a ridosso dell epitroclea dove si inseriscono i muscoli flessori dell avanbraccio Sindrome di dupuytren: formazione di tessuto cicatriziale nella fascia tendinea del palmo della mano Conflitto di spalla : chiaramente oltre che al braccio,in arrampicata, si possono generare delle forti sollecitazioni, dovuti a movimenti non adeguati, anche sulle articolazioni delle spalle. Movimenti errati,possono dara luogo in questa articolazione, dove la struttura muscolare risulta abbastanza complessa a borsiti, infiammazioni dei tendini che supportano la cuffia dei rotatori soprattutto del tendine sovraspinato. 21

22 Ogni articolazione del corpo ha una sua capacità di escursione condizionata dalla struttura ossea, dalla capsula articolare dai legamenti,dai muscoli e dai tessuti connettivi. La maggior parte di queste strutture ha una capacità fissa di movimento, che però può essere incrementata dall allungamento muscolare, lo stretching. Una scadente flessibilità permette al muscolo di essere usato limitatamente, quindi incrementare l allenamento con esercizi di stretching, fa si che oltre ridurre i rischi d infortuni,andiamo ad utilizzare al meglio i fasci muscolari. 22

La forza. In movimento Marietti Scuola 2010 De Agostini Scuola S.p.A. Novara

La forza. In movimento Marietti Scuola 2010 De Agostini Scuola S.p.A. Novara La forza La definizione di forza Per forza s intende la capacità dell apparato neuro- muscolare di vincere o contrapporsi a un carico esterno con un impegno muscolare. La classificazione della forza Tipi

Dettagli

1) FIBRE ROSSE A CONTRAZIONE LENTA (Tipo I) 2) FIBRE BIANCHE INTERMEDIE (Tipo IIa) 3) FIBRE BIANCHE A CONTRAZIONE RAPIDA (Tipo IIb)

1) FIBRE ROSSE A CONTRAZIONE LENTA (Tipo I) 2) FIBRE BIANCHE INTERMEDIE (Tipo IIa) 3) FIBRE BIANCHE A CONTRAZIONE RAPIDA (Tipo IIb) LE FIBRE MUSCOLARI La fibra muscolare è considerata l' unità funzionale del muscolo scheletrico o, più semplicemente, una delle tante cellule che lo compongono. Ogni muscolo è infatti formato da un certo

Dettagli

SINTOMI PRINCIPALE:DOLORE AI MOVIMENTI DELLA SPALLA

SINTOMI PRINCIPALE:DOLORE AI MOVIMENTI DELLA SPALLA 1- NELLA SPALLA I TENDINI DELLA CUFFIA DEI ROTATORI TRANSITANO FRA DUE ZONE OSSEE PRIMA DI INSERIRSI SULL OMERO 2- FREQUENTI MOVIMENTI DEL BRACCIO PROVOCANO RIPETUTE COMPRESSIONI SUI TENDINI PROVOCANDONE

Dettagli

IMC advanced education ARTO SUPERIORE

IMC advanced education ARTO SUPERIORE IMC advanced education ARTO SUPERIORE Ciascun braccio si articola con il tronco attraverso il cingolo scapolare. Esso è costituito dalla clavicola e dalla scapola, cui si connette l omero. La clavicola

Dettagli

SISTEMI ENERGETICI. L ATP privato di uno dei suoi 3 radicali fosforici diventa ADP (adenosindifosfato).

SISTEMI ENERGETICI. L ATP privato di uno dei suoi 3 radicali fosforici diventa ADP (adenosindifosfato). SISTEMI ENERGETICI LE FONTI ENERGETICHE MUSCOLARI I movimenti sono resi possibili, dal punto di vista energetico, grazie alla trasformazione, da parte dei muscoli, dell energia chimica ( trasformazione

Dettagli

I documenti di www.mistermanager.it. Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE

I documenti di www.mistermanager.it. Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE I documenti di www.mistermanager.it Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE Le Ripetute sono una delle forme di allenamento che caratterizzano i corridori più evoluti, in quanto partono

Dettagli

La Velocità. Terzo incontro P.O.M.S. Relatore Averoldi Michele. Venerdi 24 Ottobre 2014

La Velocità. Terzo incontro P.O.M.S. Relatore Averoldi Michele. Venerdi 24 Ottobre 2014 La Velocità Terzo incontro P.O.M.S. Relatore Averoldi Michele La velocità Definizione e funzionamento Velocità (1) La velocità è la capacità di compiere movimenti di una certa ampiezza in un tempo limitato.

Dettagli

Corso aggiornamento allenatori Comitato Provinciale di Modena

Corso aggiornamento allenatori Comitato Provinciale di Modena Corso aggiornamento allenatori Comitato Provinciale di Modena Aspetti metodologici e pratici del periodo preparatorio nella pallavolo. Organizzazione della seduta fisico tecnica. Utilizzo di attrezzi e

Dettagli

I TRAUMI MUSCOLARI LE CONTUSIONI Contusioni più o meno gravi, almeno una volta nella vita, le abbiamo subite più o meno tutti. Esse, in parole povere, rappresentano il risultato di un evento traumatico

Dettagli

Le lesioni muscolari

Le lesioni muscolari Le lesioni muscolari Cenni di anatomia e fisiologia Una classificazione è utile solo se fornisce informazioni sulla natura della lesione, sul suo trattamento e sulla sua prognosi M. E. Muller TIPI DI MUSCOLI

Dettagli

ALLENARE LA POTENZA AEROBICA IN SPAZI STRETTI. Prof. A.Di Musciano

ALLENARE LA POTENZA AEROBICA IN SPAZI STRETTI. Prof. A.Di Musciano ALLENARE LA POTENZA AEROBICA IN SPAZI STRETTI Prof. A.Di Musciano PREMESSA IL CALCIO E UN ATTIVITA INTERMITTENTE CASUALE, NEL CORSO DEL QUALE SI ALTERNANO FASI AD ALTA INTENSITA ED ALTRE DI IMPEGNO MINORE

Dettagli

L'ALLENAMENTO, IL RISCALDAMENTO, LO STRETCHING

L'ALLENAMENTO, IL RISCALDAMENTO, LO STRETCHING L'ALLENAMENTO, IL RISCALDAMENTO, LO STRETCHING 1 - ALLENAMENTO FISICO O TRAINING L ALLENAMENTO consente di raggiungere e mantenere l organismo e/o le varie prestazioni a ben definiti livelli ottimali di

Dettagli

R.E.A.Dy Rinforzo con Elastici per Atleti Dyversamente abili

R.E.A.Dy Rinforzo con Elastici per Atleti Dyversamente abili SERVIZIO DI RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE R.E.A.Dy Rinforzo con Elastici per Atleti Dyversamente abili Gli atleti che praticano sport in carrozzina sono ormai destinati a raggiungere carichi di allenamento

Dettagli

Campobasso, 22 maggio 2015

Campobasso, 22 maggio 2015 Campobasso, 22 maggio 2015 LE CAPACITA CONDIZIONALI Forza Rapidita Resistenza Flessibilità LE CAPACITA CONDIZIONALI Forza Rapidita Resistenza Flessibilità Massima Rapida Resistente di reazione Ciclica/aciclica

Dettagli

LESIONI SCHELETRICHE

LESIONI SCHELETRICHE LESIONI SCHELETRICHE LESIONI MUSCOLO - SCHELETRICHE Anatomia dell APPARATO SCHELETRICO Lo scheletro umano è costituito da 208 ossa di diversi tipi: OSSA BREVI (es.vertebre) OSSA PIATTE (es. SCAPOLA, BACINO)

Dettagli

Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo

Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo Prima di organizzare un programma di allenamento al fine di elevare il livello di prestazione, è necessario valutare le capacità

Dettagli

MACROSTRUTTURA DEL MUSCOLO STRIATO SCHELETRICO

MACROSTRUTTURA DEL MUSCOLO STRIATO SCHELETRICO FUNZIONE DEL MUSCOLO SCHELETRICO Ultrastruttura della cellula muscolare. Miofilamenti. Meccanismo della contrazione. Trasmissione neuromuscolare. Scossa semplice e tetano muscolare. Unità motoria. PROPRIETA

Dettagli

PREVENIRE LA PATOLOGIA DELLA CUFFIA DEI ROTATORI DELLA SPALLA Testo e disegni di Stelvio Beraldo

PREVENIRE LA PATOLOGIA DELLA CUFFIA DEI ROTATORI DELLA SPALLA Testo e disegni di Stelvio Beraldo PREVENIRE LA PATOLOGIA DELLA CUFFIA DEI ROTATORI DELLA SPALLA Testo e disegni di Stelvio Beraldo L'articolazione scapolo-omerale si caratterizza per la capacità di permettere in maniera molto ampia i movimenti

Dettagli

Dr. Mentasti Riccardo

Dr. Mentasti Riccardo TRAUMATOLOGIA Dr. Mentasti Riccardo Obiettivi Apprendere nozioni di anatomia e fisiologia dell apparato muscolo sceletrico Conoscere i meccanismi ed i principali traumi muscolo-scheletrici più frequenti

Dettagli

La movimentazione manuale dei carichi

La movimentazione manuale dei carichi ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE "EINSTEIN" Torino (TO) La movimentazione manuale dei carichi Note informative per la sicurezza e la salute sul lavoro Decreto Legislativo n. 9 aprile 2008 n. 81 Procedura

Dettagli

GLI EFFETTI DELL ESERCIZIO IN ACQUA. Le risposte fisiologiche dell immersione

GLI EFFETTI DELL ESERCIZIO IN ACQUA. Le risposte fisiologiche dell immersione GLI EFFETTI DELL ESERCIZIO IN ACQUA Le risposte fisiologiche dell immersione L acqua È importante che chi si occupa dell attività in acqua sappia che cosa essa provoca nell organismo EFFETTI DELL IMMERSIONE

Dettagli

Lezione di oggi (Lunedì 19 Novembre)

Lezione di oggi (Lunedì 19 Novembre) Lezione di oggi (Lunedì 19 Novembre) ADATTAMENTI METABOLICI INDOTTI DALL ALLENAMENTO Obiettivi della lezione Scoprire come l allenamento possa ottimizzare il rendimento dei sistemi energetici e sviluppare

Dettagli

http://sds.coniliguria.it 1

http://sds.coniliguria.it 1 Aspetti metabolici dell esercizio fisico Genova 22 gennaio 2011 A cura di Attilio TRAVERSO http://sds.coniliguria.it 1 L allenamento produce modificazioni fisiologiche (adattamenti) in quasi tutti i sistemi

Dettagli

TRAUMI AGLI ARTI LESIONI SCHELETRO-MUSCOLARI

TRAUMI AGLI ARTI LESIONI SCHELETRO-MUSCOLARI A cura di Vds Davide Bolognin Istruttore di Pronto Soccorso e Trasporto Infermi CROCE ROSSA ITALIANA Volontari del Soccorso Delegazione di Terme Euganee (PD) TRAUMI AGLI ARTI LESIONI SCHELETRO-MUSCOLARI

Dettagli

LO STRETCHING. Metodiche di stretching. Tecniche di stretching statico

LO STRETCHING. Metodiche di stretching. Tecniche di stretching statico LO STRETCHING Chi corre deve avere una buona flessibilità per esprimere al meglio il proprio potenziale e per non incorrere in continui ed invalidanti infortuni. La flessibilità è l insieme della mobilità

Dettagli

Descrivere la struttura e la funzione di un fuso neuromuscolare. Che cosa si intende per coattivazione alfa-gamma? Differenziare fra riflesso

Descrivere la struttura e la funzione di un fuso neuromuscolare. Che cosa si intende per coattivazione alfa-gamma? Differenziare fra riflesso Descrivere la struttura e la funzione di un fuso neuromuscolare. Che cosa si intende per coattivazione alfa-gamma? Differenziare fra riflesso miotatico fasico e riflesso miotatico tonico. Inibizione dell

Dettagli

CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO LOCALE AREA SUD MILANESE

CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO LOCALE AREA SUD MILANESE Opera TRAUMI LO SCHELETRO FUNZIONE: DI SOSTEGNO DI MOVIMENTO DI PROTEZIONE ORGANI INTERNI (es: cranio/cervello) EMOPOIETICA (midollo osseo, produzione cellule sangue) DI DEPOSITO (riserva di Sali, Calcio)

Dettagli

MAUNUALE D USO DEL SYSTEM WALL

MAUNUALE D USO DEL SYSTEM WALL Roberto Bagnoli MAUNUALE D USO DEL SYSTEM WALL www.climbingtraining.it DESCRIZIONE SW DA ALLENAMENTO 6 7 6 permettono invece di far lavorare soggetti di livello molto diverso sulla stessa inclinazione.

Dettagli

MASSAGGIO MIOFASCIALE

MASSAGGIO MIOFASCIALE MASSAGGIO MIOFASCIALE Tale massaggio viene utilizzato sia a scopo preventivo, che per il trattamento delle rigidità e delle contratture della muscolatura. Questa tecnica agisce sulla fascia (tessuto connettivale

Dettagli

Sostegno e locomozione

Sostegno e locomozione Sostegno e locomozione Uno scheletro è un apparato che deve svolgere almeno le seguenti funzioni: sostenere il corpo permettere il movimento proteggere organi interni Uno scheletro può essere: Idroscheletro

Dettagli

L allenamento del nuotatore con particolare riferimento ai movimenti della spalla a cura di Gianni Cedolini

L allenamento del nuotatore con particolare riferimento ai movimenti della spalla a cura di Gianni Cedolini L allenamento del nuotatore con particolare riferimento ai movimenti della spalla a cura di Gianni Cedolini La spalla del nuotatore è una patologia infiammatoria dell articolazione scapolo omerale che

Dettagli

SISTEMA NERVOSO. Il sistema nervoso controlla e regola tutte le funzioni dell organismo.

SISTEMA NERVOSO. Il sistema nervoso controlla e regola tutte le funzioni dell organismo. SISTEMA NERVOSO In tutti gli animali, il sistema nervoso è la rete di coordinamento e controllo che riceve tutte le informazioni, le interpreta e risponde ad esse in vari modi. Il sistema nervoso controlla

Dettagli

LE CAPACITÀ FISICHE: DEFINIZIONE E LORO SVILUPPO. Tecnico Nazionale Maurizio Castagna

LE CAPACITÀ FISICHE: DEFINIZIONE E LORO SVILUPPO. Tecnico Nazionale Maurizio Castagna LE CAPACITÀ FISICHE: DEFINIZIONE E LORO SVILUPPO Tecnico Nazionale Maurizio Castagna CAPACITÀ FISICHE E SVILUPPO LE CAPACITÀ FISICHE SONO: FORZA, RESISTENZA, RAPIDITÀ. La mobilità articolare è una capacità

Dettagli

ALLENAMENTO PER AUMENTO DI MASSA MUSCOLARE

ALLENAMENTO PER AUMENTO DI MASSA MUSCOLARE ALLENAMENTO PER AUMENTO DI MASSA MUSCOLARE L obiettivo principale dell allenamento è provocare cambiamenti biochimici all interno del muscolo: ciò è necessario per lo sviluppo della massa muscolare. Sfortunatamente

Dettagli

L APPARATO MUSCOLO SCHELETRICO

L APPARATO MUSCOLO SCHELETRICO L APPARATO MUSCOLO SCHELETRICO L APPARATO LOCOMOTORE OSSA-ARTICOLAZIONI MUSCOLI OSSA-ARTICOLAZIONI Il sistema scheletrico garantisce le funzioni di: Sostegno rigido (le ossa danno forma al corpo e gli

Dettagli

scheda 04.03 Chirurgia Chirurgia dell arto superiore

scheda 04.03 Chirurgia Chirurgia dell arto superiore scheda 04.03 Chirurgia Cos è Il servizio di di MediClinic tratta in regime di day surgery tutte le patologie del polso, del gomito e della spalla che non richiedono degenza notturna post-intervento. Gli

Dettagli

Prof. Massimiliano Lattanzi L ALLENAMENTO MUSCOLARE TRA AGONISTI E ANTAGONISTI

Prof. Massimiliano Lattanzi L ALLENAMENTO MUSCOLARE TRA AGONISTI E ANTAGONISTI Prof. Massimiliano Lattanzi L ALLENAMENTO MUSCOLARE TRA AGONISTI E ANTAGONISTI la corsa, come qualsiasi altro movimento del nostro corpo è una sinergia di forze e allungamento un gioco di muscoli agonisti

Dettagli

Il massaggio consiste in manipolazioni che si praticano sui tessuti molli a fini terapeutici.

Il massaggio consiste in manipolazioni che si praticano sui tessuti molli a fini terapeutici. Il massaggio consiste in manipolazioni che si praticano sui tessuti molli a fini terapeutici. Ogni seduta deve essere iniziata con particolare cautela, onde saggiare la reattività del soggetto ed evitare

Dettagli

COPIA. Neuropatia diabetica. «Il diabete può danneggiare il sistema nervoso!»

COPIA. Neuropatia diabetica. «Il diabete può danneggiare il sistema nervoso!» Neuropatia diabetica «Il diabete può danneggiare il sistema nervoso!» www.associazionedeldiabete.ch Per donazioni: PC 80-9730-7 Associazione Svizzera per il Diabete Association Suisse du Diabète Schweizerische

Dettagli

AIPEF Aziende Italiane Poliuretani Espansi Flessibili

AIPEF Aziende Italiane Poliuretani Espansi Flessibili AIPEF Aziende Italiane Poliuretani Espansi Flessibili le qualità del poliuretano espanso flessibile www.aipef.it numero 22 Maggio11 il Materiale Tipologie 1 il Materiale Traspirabilità 2 il Processo 5

Dettagli

SPALLA ANATOMIA PATOLOGIA

SPALLA ANATOMIA PATOLOGIA SPALLA ANATOMIA PATOLOGIA ANATOMIA L enartrosi : possiede una superficie convessa a forma di segmento di sfera che articola con una cavità pure sferica. Permette i movimenti di flessione e di estensione,

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

L allenamento posturale per il Biker di Saverio Ottolini

L allenamento posturale per il Biker di Saverio Ottolini L allenamento posturale per il Biker di Saverio Ottolini Saverio Ottolini L allenamento posturale per il biker www.mtbpassione.com L allenamento posturale per il biker Per chi si allena e gareggia in Mountain

Dettagli

ALLENAMENTO DELLA FORZA MASSIMA E DELLA FORZA RESISTENTE NEL CANOTTAGGIO

ALLENAMENTO DELLA FORZA MASSIMA E DELLA FORZA RESISTENTE NEL CANOTTAGGIO ALLENAMENTO DELLA FORZA MASSIMA E DELLA FORZA RESISTENTE NEL CANOTTAGGIO Testo e disegni di Stelvio Beraldo - IL RUOLO E LA PROGRAMMAZIONE DELLA FORZA NEL CANOTTAGGIO - FORZA MASSIMA: Parametri di lavoro,

Dettagli

Tecniche di allenamento per la Maratona. Pietro Balbo

Tecniche di allenamento per la Maratona. Pietro Balbo Tecniche di allenamento per la Maratona Pietro Balbo 1 La suddivisione dei periodi di allenamento A = Periodo preparatorio B = Periodo fondamentale C = Periodo specifico R = Recupero G = Gara La definizione

Dettagli

Corso Allenatori 2 2 Grado. Argomento del modulo: Allenamenti guidati

Corso Allenatori 2 2 Grado. Argomento del modulo: Allenamenti guidati Argomento del modulo: Allenamenti guidati Alberobello 16 maggio 2004 ALLENAMENTO GUIDATO Ogni allenamento deve avere come da prassi Fase iniziale caratterizzata da: A. Esercizi preventivi B. Attivazione

Dettagli

ALLENAMENTO A LUNGO TERMINE. di base o giovanile

ALLENAMENTO A LUNGO TERMINE. di base o giovanile ALLENAMENTO A LUNGO TERMINE di base o giovanile di alto livello PERIODIZZAZIONE DELL ALLENAMENTO PIANIFICAZIONE momento generale di formulazione della strategia delle grandi variazioni di struttura dell

Dettagli

Muscoli e Apparato Locomotore. prof.francescomurtas@alice.it

Muscoli e Apparato Locomotore. prof.francescomurtas@alice.it Muscoli e Apparato Locomotore 1 I 3 tipi di tessuto muscolare scheletrico: si inserisce con i tendini nelle ossa e muove parti dello scheletro 2 I 3 tipi di tessuto muscolare cardiaco: si trova unicamente

Dettagli

CONOSCERE IL PROPRIO CORPO

CONOSCERE IL PROPRIO CORPO CONOSCERE IL PROPRIO CORPO Gli esseri viventi sono fatti di parti che funzionano assieme in modo diverso. Hanno parti diverse che fanno cose diverse. Il tuo corpo è fatto di molte parti diverse. Alcune

Dettagli

GLUTATIONE e CARNOSINA elementi anti-età

GLUTATIONE e CARNOSINA elementi anti-età GLUTATIONE e CARNOSINA elementi anti-età 1/9 Il Glutatione è una sostanza che si trova naturalmente nel corpo umano. È composto dagli aminoacidi glicina, acido glutammico e cisteina. Mano a mano che si

Dettagli

Massaggiatori medicali: Campi di applicazione nell ambito della para - tetraplegia

Massaggiatori medicali: Campi di applicazione nell ambito della para - tetraplegia Massaggiatori medicali: Campi di applicazione nell ambito della para - tetraplegia 30.01.2016 1 Tetra/paraplegia. Cosa vuol dire? Tetra significa quattro e si riferisce ai quattro arti. Plegia significa

Dettagli

Scossa muscolare semplice

Scossa muscolare semplice Scossa muscolare semplice La durata della scossa semplice dipende dal tipo di fibra 1 Caratteristiche dei tipi di fibre muscolari Ossidativo lento Ossidativo rapido Glicolitico rapido Tempo di sviluppo

Dettagli

www.fisiokinesiterapia.biz

www.fisiokinesiterapia.biz CORRENTI ECCITOMOTORIE SONO DEFINITE ECCITOMOTORIE QUELLE CORRENTI CHE HANNO LA CAPACITA DI PROVOCARE LA CONTRAZIONE DI UN MUSCOLO O DI UN GRUPPO DI FIBRE MUSCOLARI www.fisiokinesiterapia.biz LE CORRENTI

Dettagli

LE MALATTIE PROFESSIONALI DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO DEGLI ARTI SUPERIORI

LE MALATTIE PROFESSIONALI DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO DEGLI ARTI SUPERIORI LE MALATTIE PROFESSIONALI DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO DEGLI ARTI SUPERIORI Trattamento riabilitativo delle tendiniti e tendinosi di mano, polso, gomito e spalla Legnago 21/05/13 Dott. Claudio Martini

Dettagli

Campi magnetici. in terapia fisica

Campi magnetici. in terapia fisica Campi magnetici in terapia fisica I Campi Magnetici Pulsanti propriamente detti (cioè i CMP dotati di opportune ed efficaci caratteristiche in termini di dose, frequenza, modalità di emissione, modalità

Dettagli

PROGRAMMA DI ALLENAMENTO 2004-2005 DALLA 13^ ALLA 15^ SETTIMANA 2005 28 marzo 17 aprile 2005

PROGRAMMA DI ALLENAMENTO 2004-2005 DALLA 13^ ALLA 15^ SETTIMANA 2005 28 marzo 17 aprile 2005 PROGRAMMA DI ALLENAMENTO 2004-2005 DALLA 13^ ALLA 15^ SETTIMANA 2005 28 marzo 17 aprile 2005 CATEGORIE Junior Alta Specializzazione, femminile e maschile TABELLA DI CONTROLLO DEL CARICO DI ALLENAMENTO

Dettagli

CICLISMO: PRINCIPI DI METODOLOGIA DI ALLENAMENTO

CICLISMO: PRINCIPI DI METODOLOGIA DI ALLENAMENTO Allenamento ciclismo CICLISMO: PRINCIPI DI METODOLOGIA DI ALLENAMENTO Le basi della supercompensazione nel ciclista Il carico di allenamento (o sollecitazione) di un ciclista tende a sfruttare la propria

Dettagli

Capitolo 1. Dimagrimento e calo ponderale

Capitolo 1. Dimagrimento e calo ponderale Introduzione Numerosi anni di esperienza nel settore Fitness come Personal Trainer mi hanno consentito di assistere ai meravigliosi e strabilianti mutamenti fisici di centinaia di persone; le loro manifestazioni

Dettagli

Benvenuti da S1 Sport. Il Sistema Rivoluzionario Di Protezione per Stinchi, Caviglie e Tendini di Achille. www.s1-sport.com

Benvenuti da S1 Sport. Il Sistema Rivoluzionario Di Protezione per Stinchi, Caviglie e Tendini di Achille. www.s1-sport.com Benvenuti da S1 Sport Il Sistema Rivoluzionario Di Protezione per Stinchi, Caviglie e Tendini di Achille www.s1-sport.com Cosa rende il sistema di protezione per stinchi, caviglie e tendini di Achille

Dettagli

EVOLUZIONE DEL LANCIO ETA -CORRELATA

EVOLUZIONE DEL LANCIO ETA -CORRELATA EVOLUZIONE DEL LANCIO ETA -CORRELATA Dott. Nicola de Gasperis Dott. Giovanni Di Giacomo Dott. Alberto Costantini Dott. Andrea De Vita Concordia Hospital for Special Surgery Rome - Italy Per gettare un

Dettagli

www.andreatorinesi.it

www.andreatorinesi.it La lunghezza focale Lunghezza focale Si definisce lunghezza focale la distanza tra il centro ottico dell'obiettivo (a infinito ) e il piano su cui si forma l'immagine (nel caso del digitale, il sensore).

Dettagli

TECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI

TECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI LE FONDAZIONI Generalità sulle fondazioni Fondazioni dirette Plinti isolati Trave rovescia Esecutivi di strutture di fondazione Generalità Le opere di fondazione hanno il compito di trasferire le sollecitazioni

Dettagli

Programma la tua estate. dalla 10km, passando dalla Mezza Maratona, arrivando alla Maratona

Programma la tua estate. dalla 10km, passando dalla Mezza Maratona, arrivando alla Maratona Programma la tua estate dalla 10km, passando dalla Mezza Maratona, arrivando alla Maratona Molte volte si arriva nel periodo estivo e si sente la voglia di mollare un po con gli allenamenti, oppure di

Dettagli

S-TRAINER v.1.00 Esempio d uso

S-TRAINER v.1.00 Esempio d uso S-TRAINER v.1.00 Esempio d uso S-TRAINER v.1.00, ovvero il software per la pianificazione e la gestione dell allenamento sportivo. Andiamo a scoprire le potenzialità di questo nuovo software ideato da

Dettagli

JUDO COME EDUCAZIONE MOTORIA

JUDO COME EDUCAZIONE MOTORIA JUDO COME EDUCAZIONE MOTORIA L età d oro della motricità La prima età scolare DAI 6 AI 10 ANNI Tratti dominante del comportamento motorio per i bambini dai 6 ai 10 anni Notevole vivacità Bisogno di imitazione

Dettagli

I mezzi di allenamento muscolare a confronto (articolo del M.d.S. Stelvio Beraldo)

I mezzi di allenamento muscolare a confronto (articolo del M.d.S. Stelvio Beraldo) I mezzi di allenamento muscolare a confronto (articolo del M.d.S. Stelvio Beraldo) ESERCIZI CON GLI ELASTICI Consentono di eseguire una vastissima gamma di esercizi per tutti i gruppi muscolari del corpo

Dettagli

ALIMENTAZIONE E PERFORMANCE SPORTIVA AMATORIALE E PROFESSIONISTICA Prof. IVO PULCINI Prof. ANGELO PULCINI PREMESSA Una dieta sana ed equilibrata spesso non basta a soddisfare le richieste nutrizionali

Dettagli

Settore Tecnico Arbitrale Modulo per la Preparazione Atletica Dipartimento per la Metodologia dell Allenamento

Settore Tecnico Arbitrale Modulo per la Preparazione Atletica Dipartimento per la Metodologia dell Allenamento Settore Tecnico Arbitrale Modulo per la Preparazione Atletica Dipartimento per la Metodologia dell Allenamento Programma di Preparazione Atletica per Candidati al Corso di Qualificazione ad Assistente

Dettagli

Lussazione di spalla:

Lussazione di spalla: Lussazione di spalla: Per lussazione si intende la perdita completa dei rapporti reciproci tra i capi ossei di una articolazione. Può essere congenita, ovvero presente alla nascita, od acquisita. Le condizioni

Dettagli

Modello fisiologico dei giochi di squadra

Modello fisiologico dei giochi di squadra Teoria dell allenamento Enrico Arcelli Facoltà di Scienze Motorie Università degli Studi di Milano: Modello fisiologico dei giochi di squadra Modello fisiologico dei 10.000 m Nei 10.000 m o nella maratona

Dettagli

ESERCIZI PRATICI. ESERCIZI PRATICI per il benessere fisico

ESERCIZI PRATICI. ESERCIZI PRATICI per il benessere fisico La al ESERCIZI PRATICI ESERCIZI PRATICI per il benessere fisico L attività fisica è fondamentale per sentirsi bene e per mantenersi in forma. Eseguire degli esercizi di ginnastica dolce, nel postintervento,

Dettagli

ALLIEVI. Programma MILAN LAB

ALLIEVI. Programma MILAN LAB ALLIEVI Programma MILAN LAB SEDUTA DI ALLENAMENTO ALLIEVI CAPACITÀ MOTORIE 100% CAPACITÀ COORDINATIVE 10% 90% CAPACITÀ CONDIZIONALI Rapidità/Velocità 20% Resistenza 30% Forza (didattica) 20% Flessibilità

Dettagli

2 CONVEGNO INTERREGIONALE LA MONTAGNA PER TUTTI. Allenamento e preparazione fisica: bambini e anziani in montagna

2 CONVEGNO INTERREGIONALE LA MONTAGNA PER TUTTI. Allenamento e preparazione fisica: bambini e anziani in montagna Commissione Interregionale Medica Veneto Friulana - Giuliana 2 CONVEGNO INTERREGIONALE LA MONTAGNA PER TUTTI Passo Pordoi, 9 10 ottobre 2004 Allenamento e preparazione fisica: bambini e anziani in montagna

Dettagli

CAPSULITE ADESIVA ESERCIZI PER LA RIABILITAZIONE

CAPSULITE ADESIVA ESERCIZI PER LA RIABILITAZIONE CAPSULITE ADESIVA ESERCIZI PER LA RIABILITAZIONE Esercizio nr. 1) Piegate il busto in avanti in modo che sia parallelo al pavimento ed appoggiatevi con il braccio sano ad uno sgabello o ad un tavolino.

Dettagli

Tratto dal libro Come vivere 150 anni Dr. Dimitris Tsoukalas

Tratto dal libro Come vivere 150 anni Dr. Dimitris Tsoukalas 1 Tratto dal libro Come vivere 150 anni Dr. Dimitris Tsoukalas Capitolo 7 Enzimi, le macchine della vita Piccole macchine regolano la funzione del corpo umano in un orchestrazione perfetta e a velocità

Dettagli

Classificazione fibre muscolari

Classificazione fibre muscolari Classificazione fibre muscolari Tipo fibra II B II A I Colore bianca rosa rossa Tipo di contrazione scossa rapida scossa rapida scossa lenta Affaticabilità rapida intermedia scarsa Metabolismo glicolitico

Dettagli

RESISTENZA AEROBICA CAPACITA' AEROBICA POTENZA AEROBICA SOGLIA ANAEROBICA CAPACITA' ANAEROBICA POTENZA ANAEROBICA

RESISTENZA AEROBICA CAPACITA' AEROBICA POTENZA AEROBICA SOGLIA ANAEROBICA CAPACITA' ANAEROBICA POTENZA ANAEROBICA RESISTENZA AEROBICA Gli allenamenti per la resistenza aerobica (definita anche resistenza di base o generale), migliorano i fattori fisiologici che stanno alla base delle prestazioni di resistenza: efficienza

Dettagli

APPLICATION SHEET Luglio

APPLICATION SHEET Luglio Indice 1. Descrizione dell applicazione 2. Applicazione - Dati 3. Selezione del prodotto e dimensionamento 4. Soluzione Motovario 1. Descrizione dell applicazione Gli schermi per campi da cricket fanno

Dettagli

Chair Massage. Il massaggio veloce ed efficace contro stress e tensioni

Chair Massage. Il massaggio veloce ed efficace contro stress e tensioni Chair Massage Il massaggio veloce ed efficace contro stress e tensioni Il Chair Massage si basa su una tecnica che deriva da un particolare massaggio giapponese anma alla quale vengono mescolate tecniche

Dettagli

La forza nei giovani

La forza nei giovani La forza nei giovani Vinicio PAPINI Premessa FORZA: capacità di vincere o contrastare resistenze esterne Lo sviluppo della forza deve essere effettuato unitamente agli altri aspetti della motricità. Considerare

Dettagli

Come tutti ben sappiamo il copro umano è costituito in gran parte da ossa e muscoli. Insieme costituiscono l apparato scheletrico muscolare.

Come tutti ben sappiamo il copro umano è costituito in gran parte da ossa e muscoli. Insieme costituiscono l apparato scheletrico muscolare. L APPARATO SCHELETRICO MUSCOLARE Come tutti ben sappiamo il copro umano è costituito in gran parte da ossa e muscoli. Insieme costituiscono l apparato scheletrico muscolare. Le ossa Le funzioni principali

Dettagli

LA PROGRAMMAZIONE ANNUALE DEL LAVORO FISICO. Prof. Marco Mencarelli Vice allenatore e responsabile della preparazione fisica della Naz.Sen.Femm.

LA PROGRAMMAZIONE ANNUALE DEL LAVORO FISICO. Prof. Marco Mencarelli Vice allenatore e responsabile della preparazione fisica della Naz.Sen.Femm. LA PROGRAMMAZIONE ANNUALE DEL LAVORO FISICO Prof. Marco Mencarelli Vice allenatore e responsabile della preparazione fisica della Naz.Sen.Femm. La struttura del programma Il programma può essere strutturato

Dettagli

Per minimizzare i rischi potenziali di lesioni da posizioni fisiche non confortevoli, è importante adottare una postura corretta.

Per minimizzare i rischi potenziali di lesioni da posizioni fisiche non confortevoli, è importante adottare una postura corretta. Lo stress Fattori di stress: Scarsa conoscenza del software e dell hardware; mancanza di informazioni sulla progettazione, sull organizzazione e sui e sui risultati del lavoro; mancanza di una propria

Dettagli

Modello del fuso neuromuscolare

Modello del fuso neuromuscolare Modello del fuso neuromuscolare Il fuso neuromuscolare è rappresentabile attraverso un elemento in grado di ricevere input di due diversi tipi: uno di natura elettrica, che rappresenta la frequenza di

Dettagli

MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI Dott. Sergio Biagini Tecnico della Prevenzione Limite di peso da sollevare da soli Maschi adulti 25 Kg femmine adulte 20 Kg maschi adolescenti 20 Kg femmine adolescenti

Dettagli

L ATTACCO. Appunti. Principali problematiche:

L ATTACCO. Appunti. Principali problematiche: L ATTACCO Appunti Principali problematiche: L attacco deve essere considerato come tema permanente di ogni seduta di allenamento. Ore di lavoro specifico sull attacco della nazionale juniores femminile:

Dettagli

4. Conoscere il proprio corpo

4. Conoscere il proprio corpo 4. Conoscere il proprio corpo Gli esseri viventi sono fatti di parti che funzionano assieme in modo diverso. Hanno parti diverse che fanno cose diverse. Il tuo corpo è fatto di molte parti diverse. Alcune

Dettagli

Capitolo 3. L applicazione Java Diagrammi ER. 3.1 La finestra iniziale, il menu e la barra pulsanti

Capitolo 3. L applicazione Java Diagrammi ER. 3.1 La finestra iniziale, il menu e la barra pulsanti Capitolo 3 L applicazione Java Diagrammi ER Dopo le fasi di analisi, progettazione ed implementazione il software è stato compilato ed ora è pronto all uso; in questo capitolo mostreremo passo passo tutta

Dettagli

Settore Giovanile Giochi ed esercizi nel MiniVolley

Settore Giovanile Giochi ed esercizi nel MiniVolley Giochi tradizionali adatti alla pallavolo ASINO Si può giocare in un numero imprecisato di bambini che si mettono in cerchio; si tira la palla a colui che lo precede e così via. Quando si sbaglia (la palla

Dettagli

PARTE PRIMA: PRINCIPI FONDAMENTALI DELL ALLENAMENTO DELLA FORZA CAPITOLO 1 FORZA, RESISTENZA MUSCOLARE E POTENZA NELLO SPORT

PARTE PRIMA: PRINCIPI FONDAMENTALI DELL ALLENAMENTO DELLA FORZA CAPITOLO 1 FORZA, RESISTENZA MUSCOLARE E POTENZA NELLO SPORT INDICE PARTE PRIMA: PRINCIPI FONDAMENTALI DELL ALLENAMENTO DELLA FORZA CAPITOLO 1 FORZA, RESISTENZA MUSCOLARE E POTENZA NELLO SPORT Principali teorie che influenzano l allenamento della forza nello sport:

Dettagli

FRATTURE, LUSSAZIONI, DISTORSIONI E FERITE. Aspetti concettuali e gestione del primo soccorso

FRATTURE, LUSSAZIONI, DISTORSIONI E FERITE. Aspetti concettuali e gestione del primo soccorso FRATTURE, LUSSAZIONI, DISTORSIONI E FERITE Aspetti concettuali e gestione del primo soccorso Elena Pedrotti - infermiera professionale Ortopedia e Traumatologia Ospedale S. Chiara Obiettivi formativi Valutare

Dettagli

RUNNING. il re degli allenamenti

RUNNING. il re degli allenamenti Naturale, dimagrante, ottima per tonificare il cuore e il sistema circolatorio. E soprattutto a costo zero. La corsa è un training senza eguali e le giornate di questo periodo, tiepide e gradevoli, invitano

Dettagli

La spasticità: nuove possibilità di trattamento

La spasticità: nuove possibilità di trattamento La spasticità: nuove possibilità di trattamento La spasticità: Cos è? Si definisce spasticità un alterazione dei movimenti data da un aumento del tono muscolare involontario, con contratture muscolari

Dettagli

Associazione Italiana Arbitri Settore Tecnico: Modulo per la Preparazione Atletica

Associazione Italiana Arbitri Settore Tecnico: Modulo per la Preparazione Atletica Associazione Italiana Arbitri Settore Tecnico: Modulo per la Preparazione Atletica ARBITROCLUB SEZIONE A.I.A. AREZZO Linee Guida Programma di allenamento auto-diretto Caro Associato, di seguito troverai

Dettagli

QUESTIONARI PER LA VALUTAZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO CHE PROVOCANO ALGIE VERTEBRALI: ESPERIENZA PERSONALE

QUESTIONARI PER LA VALUTAZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO CHE PROVOCANO ALGIE VERTEBRALI: ESPERIENZA PERSONALE QUESTIONARI PER LA VALUTAZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO CHE PROVOCANO ALGIE VERTEBRALI: ESPERIENZA PERSONALE 1 PERCHÉ? Cervicalgia e lombalgia sono largamente diffuse Le statistiche riportano come l 80%

Dettagli

SCHEDA ESERCIZI CONCENTRICI ED ECCENTRICI con attrezzi isotonici

SCHEDA ESERCIZI CONCENTRICI ED ECCENTRICI con attrezzi isotonici SCHEDA ESERCIZI CONCENTRICI ED ECCENTRICI con attrezzi isotonici 1 Riscaldamento : saltelli funicella Note : esercizio ottimale per le gambe e polpacci per la spinta verso l'alto (contrazione concentrina)

Dettagli

LE STRATEGIE DI COPING

LE STRATEGIE DI COPING Il concetto di coping, che può essere tradotto con fronteggiamento, gestione attiva, risposta efficace, capacità di risolvere i problemi, indica l insieme di strategie mentali e comportamentali che sono

Dettagli

2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994

2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994 2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994 2.2.4.1 Descrizione L uso delle distanze di sicurezza rappresenta un modo per garantire l integrità fisica dei lavoratori in presenza

Dettagli

tessuto muscolare 600 l apparato locomotore

tessuto muscolare 600 l apparato locomotore SISTEMA MUSCOLARE INDICE Muscolo striato Muscolo liscio Muscolo cardiaco Come si contrae un muscolo I muscoli scheletrici lavorano in coppia I muscoli del capo e del collo I muscoli del tronco I muscoli

Dettagli

QUESTO E IL NOSTRO CUORE

QUESTO E IL NOSTRO CUORE QUESTO E IL NOSTRO CUORE Classe V Scuola Primaria Fase di engage Per comprendere meglio alcuni significati che collegano la pratica motoria alla salute del nostro cuore, in questa fase la classe viene

Dettagli