Fiducia nel Signore. È questo il motivo di fondo del salmo che abbiamo. vorremmo avvolgerlo con un abbraccio di tenerezza, di amore, ma anche di

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Olimpia Cara
4 anni fa
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1 Salmo 121(1-8): 1 [Canto dei pellegrinaggi.] Io alzo gli occhi ai monti: da dove mi verrà l'aiuto? Salmi 121:2 Il mio aiuto viene dall'eterno, che ha fatto i cieli e la terra, 3 Egli non permetterà che il tuo piede vacilli, colui che ti protegge non sonnecchierà. 4 Ecco, colui che protegge Israele non sonnecchia e non dorme. 5 L'Eterno è colui che ti protegge, l'eterno è la tua ombra, egli è alla tua destra. 6 Di giorno il sole non ti colpirà, né la luna di notte. 7 L'Eterno ti custodirà da ogni male; egli custodirà la tua vita. 8 L'Eterno custodirà il tuo uscire e il tuo entrare ora e sempre. Fiducia nel Signore. È questo il motivo di fondo del salmo che abbiamo letto. Se noi pensiamo a Samuele, come a tutti i nostri piccoli bambini, vorremmo avvolgerlo con un abbraccio di tenerezza, di amore, ma anche di protezione verso il mondo esterno in cui anche lui farà le sue esperienze e le sue scelte. La nostra vita, del resto, è un cammino proprio come quello dei pellegrini a cui è dedicato il salmo, un cammino dove utilizziamo i nostri sensi, il nostro intelletto ma dove abbiamo anche la necessità di sviluppare la nostra spiritualità. In questo contesto di fiducia vogliamo presentare il piccolo Samuele alla chiesa che, prima di tutto, è comunità di persone che in comune hanno lo sguardo rivolto a Dio, inteso come l'unico che può aiutarci senza chiederci nulla in cambio e come l'unico che permette al loro piede di non vacillare di fronte alla confusione di valori e di falsi valori che la nostra società forgia in continuazione. 1

2 Non può essere un gesto o un rito a proteggerci, altrimenti saremmo dei superstiziosi della religione anziché dei saggi nella fede. Un rito o un simbolo possono aiutarci a ricordare in modo più incisivo la misericordia che Dio ha verso di noi, ma non possono sostituirsi alla fede o a Dio stesso. Noi siamo creature deboli e ci accorgiamo maggiormente di esserlo quando dobbiamo dipendere dagli altri, proprio come il nostro Samuele che deve essere accudito, nutrito e lavato dalla mamma e dal papà o aiutato dal suo fratellino Alessandro. Samuele è contento quando si sente rassicurato dalla presenza dei familiari che gli stanno intorno. La stessa sicurezza e fiducia che cerca lui la cerca, in un certo senso, anche il popolo di Israele che è in pellegrinaggio e quindi in una condizione dove ha bisogno di essere rassicurato e custodito. Idealmente, noi possiamo leggere questo testo dedicandolo al piccolo Samuele come una preghiera di benedizione nel viaggio della vita dove Dio è sicuramente il custode ma dove noi, anche per quanto abbiamo letto del vangelo di Marco 1, abbiamo delle responsabilità che non vogliamo rischiare di sottovalutare. Noi, come genitori o come nonni o zii, o come ogni altro familiare, 1 Marco 10,

3 amico o fratello e sorella di chiesa che abbia a cuore il piccolo Samuele siamo sicuramente pronti a proteggerlo e sicuramente vorremmo dargli tutto quello che gli può essere utile o necessario, o anche solo piacevole per lui. Un bimbo ha la necessità di essere rassicurato di fronte al buio che lo può preoccupare quando si addormenta oppure ai rumori improvvisi che lo possono spaventare, oppure ad un ambiente diverso da quello che gli è familiare. Quello che ci dobbiamo domandare però, è se siamo o saremo altrettanto pronti a rispondere alle sue esigenze quando si parlerà di bisogni spirituali, o di confronto tra l'insegnamento del Signore e i relativismi di una società dove tutti i gatti sono grigi. Il salmista ci ricorda che Dio, nei nostri confronti, è sempre presente e vigila anche quando noi sonnecchiamo, forse noi lo abbiamo ben chiaro, ma il piccolo Samuele avrà bisogno che glielo spieghiamo e probabilmente non si accontenterà solo delle nostre parole ma vorrà vedere se quello che gli diciamo di Dio lo viviamo anche noi, concretamente, nella nostra vita. Gesù, nel testo di Marco, parla a quelli che avevano portato i bambini da lui e dice: lasciate che i bambini vengano a me; non glielo vietate. Queste parole non dobbiamo sottovalutarle. Non penso che nessuno di noi dirà a Samuele: non leggere la Bibbia, o 3

4 non pregare Gesù Cristo, o non andare in chiesa. Quello che penso debba preoccupare tutti noi, in una società del materialismo e dell'effimero come la nostra, è un vietare che è un non fare conoscere il Signore, la sua grazia, la sua misericordia. Lasciare che anche Samuele possa andare verso Gesù è sicuramente parlargli del Signore e dirgli tutto quello che ha fatto per noi uomini e donne, però è anche educarlo alla fede mostrando che essa appartiene in modo concreto alla nostra vita di ogni giorno. 4

5 Liturgia Introito Inno 16 Cantiam, Cantiam a Dio lettura Marco 10, Inno 102 Il vasellaio preghiere Inno 77 Sento pace e allegrezza; Salmo 121, 1-8 predicazione Inno questo piccolo bambino presentazione tra i cori il 96 (Certo beni) e il 93 (Fammi brillare Signor). 5

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