CERGAS Obiettivi e forme d intervento in ambito di long term care
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- Lucia Carli
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1 CERGAS Obiettivi e forme d intervento in ambito di long term care di Francesco Longo Milano, 25 settembre 2013
2 Agenda : I DATI DI SISTEMA LE PRINCIPALI CRITICITÀ DI POLICY LE POSSIBILI VISIONI PER UNO SVILUPPO DELL INTERVENTO MUTUALISTICO O ASSICURATIVO
3 Il Welfare Italiano: il posizionamento a livello europeo. mix delle politiche Tabella : Composizione della spesa pubblica per il Welfare nei quattro paesi, in pro-capite per l anno 2011 pro-capite, 2011 ITALIA REGNO UNITO FRANCIA GERMANIA Non autosufficienza e Invalidità 7,91% 13,19% 8,40% 10,16% Interventi per famiglie e minori 3,10% 6,66% 8,98% 11,07% Interventi per esclusione sociale e povertà 5,26% 7,19% 2,39% 0,21% Pensioni 53,22% 35,92% 42,50% 40,29% Spesa Sanitaria 21,74% 33,53% 26,41% 31,60% Lavoro, Disoccupazione e Incidenti sul lavoro 8,69% 2,32% 8,7% 4,65% Politiche abitative 0,09% 1,19% 2,62% 2,05% Spesa complessiva per il Welfare 100% 100% 100% 100%
4 Il Welfare Italiano: il posizionamento a livello europeo. Intensità delle politiche Tabella : Composizione della spesa pubblica per il Welfare nei quattro paesi, in pro-capite per l anno 2011 pro-capite, 2011 ITALIA REGNO UNITO FRANCIA GERMANIA Non autosufficienza e Invalidità Interventi per famiglie e minori Interventi per esclusione sociale e povertà Pensioni Spesa Sanitaria Lavoro, Disoccupazione e Incidenti sul lavoro Politiche abitative Spesa complessiva per il Welfare
5 La Non Autosufficienza in Italia: scelte di policy tra cash e servizi. Tabella. Mix tra prestazioni cash e inkind (servizi reali) nei quattro paesi Mix delle prestazioni erogate per LTC calcolato sui dati di spesa Mix delle prestazioni erogate per LTC calcolato sul numero di beneficiari delle prestazioni cash servizi cash servizi ITALIA 52% 48% (*) n.d. REGNO UNITO 46% 54% 57% 43% FRANCIA 39% 61% 60% 40% GERMANIA 31% 69% 53% 47% (*) Rispetto al mix calcolato sul numero di beneficiari delle prestazioni si nota come per il caso italiano non siano disponibili dati completi
6 La Non Autosufficienza in Italia: livello di inclusione nel sistema. Tabella. Copertura dei bisogni derivanti dalla Non autosufficienza nei quattro paesi ITALIA REGNO UNITO FRANCIA GERMANIA Popolazione residente over numero stimato di over 65 non autosufficienti con tasso di prevalenza uniforme (18% come da stime italiane) popolazione over 65 inclusa in un programma di LTC tasso di copertura del bisogno 95,14% 44,37% 49,19% 65,52%
7 La Non Autosufficienza in Italia: dilemmi di policy: intensità e copertura del bisogno. Tabella. Costo medio per assistito nei quattro paesi. SPESA PUBBLICA TOTALE PER LTC (per anziani non autosufficienti e disabili) in Milioni di euro Numero totale degli assistiti anziani non autosufficienti Numero totale degli assistiti disabili adulti Numero totale degli assistiti ITALIA REGNO UNITO FRANCIA GERMANIA Spesa annua per assistito Spesa mensile per assistito
8 Sistemi regionali a confronto: distribuzione delle risorse a livello locale. Figura. La distribuzione delle risorse nelle due regioni.
9 Sistemi regionali a confronto: distribuzione delle fonti di finanziamento. Tabella. Le fonti della spesa sociale e sociosanitaria nelle due regioni. Tipologia di fonte (valori pro-capite in euro) Emilia-Romagna % Lombardia % Regione ,47% ,02% Comuni ,97% ,22% Province 9 0,80% 5 0,44% Trasferimenti INPS a famiglie Compartecipazione utenti Fondo Nazionale Politiche Sociali ,23% ,33% 54 4,82% 93 8,27% 8 0,71% 8 0,71% Totale complessivo ,00% ,00%
10 Sistemi regionali a confronto: copertura del bisogno. Tabella. I tassi di copertura del bisogno nelle due regioni Bologna Milano Target sociali Domanda potenziale (Bisogno stimato) % di utenti in carico ai servizi (Tasso di copertura del bisogno) Domanda potenziale (Bisogno stimato) % di utenti in carico ai servizi (Tasso di copertura del bisogno) Anziani non autosufficienti % % Disabili Adulti % % Bambini % %
11 LE PRINCIPALI CRITICITA DI POLICY 1/2 Il settore è troppo frammentato dal punto di vista di provenienza delle risorse (INPS, SSN-AUSL, enti locali) e dei poteri pubblici di programmazione e di regolazione dell accesso La quota principale delle risorse sono quelle dell INPS che vengono trasferite a pioggia tra tutti gli anziani non autosufficienti, senza alcun criterio di selezione o graduazione in funzione del reddito, del patrimonio o delle reti sociali disponibili. Una situazione palesemente iniqua e in molti casi inefficace
12 LE PRINCIPALI CRITICITA DI POLICY 2/2 2/3 della produzione avviene da parte di care giver informali, senza alcuna preparazione specifica, non in rete con il resto dei servizi, in assenza di ogni forma organizzativa di supporto. I produttori di servizi reali per AUSL e Comuni è fatta di attori in media estremamente piccoli e frammentati, focalizzati su un unico ambito di cura (es. domicilio), spesso locali, impossibilitati quindi di offrire una filiera completa di servizi. L onere della ricomposizione è interamente in capo alle famiglie, generando ulteriore iniquità, in funzione delle competenze delle famiglie nei processi di ricomposizione. I produttori organizzati sono assenti nel mercato delle cure pagati direttamente dalle famiglie, che rappresentano i 2/3 del settore.
13 Lo spazio per mutue, fondi assicurativi pubblici o privati Il settore LTC è un ambito relativamente prevedibile, dove è semplice calcolare la prevalenza del bisogno e quindi i futuri scenari finanziari Il settore della LTC in Italia è però così frammentato e disperso che è difficile capire cosa sia già garantito da assicurazioni del welfare pubbliche e cosa no. Non sono in alcun modo stati definiti i livelli di intensità assistenziale che si ritiene ragionevoli per assistere un anziano non autosufficiente, per il quale si posso spendere, a parità di condizioni di fragilità, dai 1000 ai 3000 euro mese, in funzione dell intensità assistenziale che si ritiene opportuno garantire.
14 La Visione dell assicurare i buchi del gruviera dell arcipelago LTC Partire dal dato che l assegno di accompagnamento mensile è garantito a tutti gli anziani non autosufficienti e dare questa posta finanziaria come già nella disponibilità delle famiglie. Considerare l offerta pubblica per la domiciliarità approssimabile a zero, essendo essa di intensità assistenziale quasi nulla. Considerare l offerta pubblica per la residenzialità capace di coprire in maniera certa circa il 40-50% del costo delle rette, ovvero l intera componente socio-sanitaria. L oggetto da assicurare è quindi il costo dei servizi domiciliari al netto del contributo per l assegno di accompagnamento e la quota sociale delle rete per strutture protette, definendone uno standard di qualità e quindi prezzo riconosciuto. Questo dovrebbe permettere di trovare un equilibrio tra costo della polizza e garanzia di copertura dei bisogni fondamentali.
15 La visione di partnership con il pubblico per generare un sistema di LTC Cercare di modificare lo scenario in essere, per renderlo più razionale e coordinato, alla luce delle risorse già in campo. Questo può avvenire solo a livello di singola regione. Prima di tutto di ricomporre le risorse pubbliche già disponibili in un unico pool per la LTC, correlando i finanziamenti SSR e degli enti locali e, se possibili, quelli dell INPS. Dopo aver fatto il pooling delle risorse, definire i criteri di eleggibilità e i relativi servizi per gli anziani non autosufficienti. Questo permette di mettere a sistema i diritti garantiti dal welfare pubblici e quelli esclusi, che possono essere quindi assicurati, in un quadro certo. In funzione del grado di publicness dell iniziativa essa potrà contenere anche una componente redistributiva.
16 La visione dell alleanza con la rete dei produttori Allearsi con un sistema di produttori che operano a livello locale ma su una base territoriale sufficientemente estesa (es. di AUSL o provincia). I produttori dovrebbero essere in grado, proprio perché in rete o fusi tra di loro, di offrire l intera filiera dei servizi per anziani Costituendo una rete locale sono in grado di intercettare buona parte o tutta la committenza pubblica proveniente da AUSL e da enti locali, ricomponendo a valle il portafoglio di risorse pubbliche a disposizione delle famiglie. Il gap di risorse tra uno standard necessario e le risorse pubbliche può essere oggetto di una assicurazione che le famiglie sottoscrivono con la rete provinciale dei produttori. E possibile inserire quote di politiche redistributive.
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