Problematiche amministrative dell insegnamento della religione cattolica: excursus storico delle norme giuridiche

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1 Ruggero Morandi Problematiche amministrative dell insegnamento della religione cattolica: excursus storico delle norme giuridiche PALERMO marzo 2004

2 Vent anni di irc nella scuola Concordato Intese Normativa applicativa Appl.intesa Contratti Norm spec. Legislazione nazionale Cicli Altre Intese Ruolo idr Autonomia Rif Università Morattia Nuovo es. stato Titolo V Decr attuat Normativa nazionale

3 Principi dell Accordo Concordatario Assicurazione dell'irc Finalità della scuola Libertà di coscienza Idoneità ecclesiastica Intesa

4 Legge n. 121 del 25 marzo 1985, Art. 9.2: «La Repubblica italiana, riconoscendo il valore della cultura religiosa e tenendo conto che i princìpi del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano, continuerà ad assicurare, nel quadro delle finalità della scuola, l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche non universitarie di ogni ordine e grado. Nel rispetto della libertà di coscienza e della responsabilità educativa dei genitori è garantito a ciascuno il diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi di detto insegnamento. All'atto dell'iscrizione gli studenti o i loro genitori eserciteranno tale diritto, su richiesta dell'autorità scolastica, senza che la loro scelta possa dar luogo ad alcuna forma di discriminazione».

5 Protocollo addizionale 5. In relazione all'art. 9. a) L'insegnamento della religione cattolica nelle scuole indicate al n. 2 é impartito in conformità alla dottrina della Chiesa e nel rispetto della libertà di coscienza degli alunni da insegnanti che siano riconosciuti idonei dall'autorità ecclesiastica, nominati, d'intesa con essa, dall'autorità scolastica. Nelle scuole materne ed elementari detto insegnamento può essere impartito dall'insegnante di classe, riconosciuto idoneo dall'autorità ecclesiastica, che sia disposto a svolgerlo. b) Con successiva intesa tra le competenti autorità scolastiche e la Conferenza Episcopale Italiana verranno determinati: 1) i programmi dell'insegnamento della religione cattolica per i diversi ordini e gradi delle scuole pubbliche; 2) le modalità di organizzazione di tale insegnamento, anche in relazione alla collocazione nel quadro degli orari delle lezioni; 3) i criteri per la scelta dei libri di testo; 4) i profili della qualificazione professionale degli insegnanti. c) Le disposizioni di tale articolo non pregiudicano il regime vigente nelle Regioni di confine nelle quali la materia e disciplinata da norme particolari.

6 Le competenze specifiche La Repubblica assicura l irc nelle finalità della scuola gestione del personale La Chiesa rilascia l idoneità secondo la dottrina della Chiesa proposta del personale

7 Le materie d intesa La Repubblica La Chiesa nomina degli insegnanti i programmi dell'insegnamento della religione cattolica per i diversi ordini e gradi delle scuole pubbliche; le modalità di organizzazione di tale insegnamento, anche in relazione alla collocazione nel quadro degli orari delle lezioni; i criteri per la scelta dei libri di testo; i profili della qualificazione professionale degli insegnanti voto nello scrutinio finale

8 Il rilievo costituzionale Obbligo e non obbligo Collocazione oraria... aggiuntiva? La corretta procedura della scelta di avvalersi

9 Valutazione Valutazione disciplinare Esami finali Valutazione collegiale Commissione esame elementare Esame scuola media Nuovo esame di stato superiori Credito scolastico

10 L autonomia scolastica Sussidiarietà il principio di sussidiarietà orizzontale (art. 118): "Stato, Regioni, Province, Città Metropolitane e Comuni favoriscono l autonoma iniziativa dei cittadini singoli e associati, sulla base del principio di sussidiarietà". Il principio di sussidiarietà implica che lo Stato di fronte alla società singoli cittadini, famiglie, gruppi intermedi, associazioni e imprese non debba fare di più ma neanche di meno, che offrire un aiuto alla sua autonomia, cioè alla sua libera possibilità di espressione e sviluppo, di autonoma risposta ai suoi bisogni. Il concetto di sussidiarietà deriva infatti dal latino "subsidium ferre", che significa prestare aiuto, offrire protezione

11 Flessibilità L'autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l'esigenza di migliorare l'efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento.

12 Integrazione Le istituzioni scolastiche sono espressioni di autonomia funzionale e provvedono alla definizione e alla realizzazione dell'offerta formativa, nel rispetto delle funzioni delegate alle Regioni e dei compiti e funzioni trasferiti agli Enti locali, ai sensi degli articoli 138 e 139 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n A tal fine interagiscono tra loro e con gli Enti locali promuovendo il raccordo e la sintesi tra le esigenze e le potenzialità individuali e gli obiettivi nazionali del sistema di istruzione.

13 Indicatori di relazione tra irc e autonomia Accertare la partecipazione dell idr alla stesura del P.I.; Rilevare la collocazione oraria dell Irc. Esaminare la flessibilità modulare dell orario di lavoro e la flessibilità organizzativa Considerare, nei casi previsti, la presenza dell insegnante di sostegno Verificare l eventuale aggregazione della Rc ad ambiti o aree disciplinari; Rilevare il coinvolgimento dell idr in attività multi/pluri/inter/disciplinare; Verificare la partecipazione degli alunni che si avvalgono dell irc a progetti realizzati dalla scuola o da agenzie formative presenti sul territorio; Rilevare la disponibilità dell idr a promuovere e progettare attività formative in collaborazione con enti, assoc. culturali che animano la vita dei quartieri; Definire la tenuta di alcune coordinate tipiche del rapporto scuola famiglia; Valutare lo stare bene dell insegnante di religione nella scuola dove insegna; Raccogliere informazioni in merito ai criteri di valutazione adottati e all attribuzione del credito scolastico

14 Ricerca svolta in Trentino nel maggio 2003 Distribuzione dei questionari Questionari consegnati n. 311 Questionari ritirati n. 265 (85%) Elementari 163 (87%) Medie 48 (81%) Superiori 54 (85%)

15 Genere per grado scolastico maschio femmina 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Elementari M edie Superiori

16 Età e anni di servizio meno di 41 anni meno di 16 anni di servizio 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Elementari M edie Superiori

17 Titolo di studio Altre scuole/ università di vario tipo 34% Nessuna indicazione 2% Altri titoli di livello uguale o superiore = 22%; Diploma di laurea = 10% Scuola di formazione teologica 64%

18 Il POF * Il POF un documento fondamentale, costitutivo dell identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche. Poiché il progetto d istituto definisce le scelte educative, la progettazione curricolare, i criteri per l autoanalisi e la valutazione dei processi e de risultati, le modalità di coinvolgimento dell utenza in genere, ecc., ogni insegnante dovrebbe fornire contributi sia in merito agli obiettivi generali sia agli obiettivi specifici, ancorati alla materia d insegnamento.

19 Graf 5/b Partecipazione degli insegnanti di religione cattolica alla stesura del progetto d istituto Superiori 25% Elementari 39% Medie 36%

20 Il POF (PI) e la dimensione religiosa La preghiamo ora di analizzare il progetto d Istituto della scuola in cui lavora. Verifichi in particolare se vengono fornite indicazioni adeguate sull irc, sulle attività alternative e sul relativo impianto organizzativo e normativo, se viene considerata la dimensione spirituale dell'alunno, se viene considerato il pluralismo religioso. Poi risponda alle domande seguenti. B1. Rispetto all insegnamento della religione cattolica, il Progetto d Istituo (P.I.) della sua scuola: 1. illustra gli obiettivi 1.si 2.no 2. illustra i contenuti 1.si 2.no 3. si limita solo a elencare, tra le materie, l insegnamento della religione cattolica 1.si 2.no 4. fornisce informazioni di tipo normativo (es. disposizioni su natura e finalità, ecc.) 1.si 2.no 5. fornisce onformazioni di tipo organizzativo (es. modalità d iscrizione, ecc) 1.si 2.no 6. fornisce altre informazioni (specificare)... B2. Rispetto alle attività alternative, il Progetto d Istituo (P.I.) della sua scuola: B3. Il Progetto d Istituo (P.I.) della sua scuola fa riferimento alla dimensione spirituale dell alunno? (confrontare in particolare le finalità educative e gli obiettivi didattici e disciplinari) B4. Il Progetto d Istituo (P.I.) della sua scuola prende in considerazione il riferimento al pluralismo religioso presente nella società e nella scuola? (confrontare in particolare le finalità educative e gli obiettivi didattici e disciplinari)

21 Obiettivi VERIFICARE SE NEL PROGETTO D ISTITUTO (POF): 1) VENGONO FORNITE INDICAZIONI ADEGUATE SULL INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA; SULLE ATTIVITÀ ALTERNATIVE SULL IMPIANTO ORGANIZZATIVO E NORMATIVO. 2) VIENE CONSIDERATA LA DIMENSIONE SPIRITUALE DELL ALUNNO. 3) VIENE CONSIDERATO IL PLURALISMO RELIGIOSO.

22 Il progetto d istituto e l irc Obiettivi /contenuti Nessuna informazione Altre informazioni 100% 5% 80% 60% 40% 63% 90% 20% 0% 32% I.C. 10% I.I.

23 Irc e le altre informazioni I.C. I.I. 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% elenca tra le materie l'ins. della r.c. info normative info organizzative Più risposte; inclusi coloro che segnalano obiettivi e contenuti; esclusi coloro che non rispondono

24 Attività alternative e le altre informazioni I.C. I.I. 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% elenca tra le materie le attività alternative info normative info organizzative Più risposte; inclusi coloro che segnalano obiettivi e contenuti; esclusi coloro che non rispondono

25 I.C. Dimensione spirituale I. C. No 56% Sì 44% precise indicazioni 33% affermazioni di principio 67%

26 Dimensione spirituale I.I. I.I. No 85% Sì 15% precise indicazioni 67% affermazioni di principio 33%

27 I.C. Pluralismo religioso I. C. No 64% Sì 36% precise indicazioni 41% affermazioni di principio 59%

28 Pluralismo religioso I.I. I.I. No 80% Sì 20% precise indicazioni 50% affermazio ni di principio

29 * I tempi dell insegnamento Dal Regolamento Norme per l autonomia delle Istituzioni scolastiche Titolo I, capo II, art.4 Nell esercizio dell autonomia didattica le istituzioni scolastiche regolano i tempi dell insegnamento e dello svolgimento delle singole discipline e attività nel modo più adeguato al tipo di studi e ai ritmi di apprendimento degli alunni, nel rispetto dei requisiti previsti per il corso legale degli studi.

30 Prime, ultime e ore intermedie altre ore del pomeriggio 3% prime ore (matt./pom.) 25% altre ore del mattino 50% ultime ore (matt./pom.) 22%

31 Prime, ultime e ore intermedie per grado scolastico ultima ora prima ora altre ore 100% 80% 60% 48,2% 60,0% 63,2% 40% 20% 0% 27,4% 21,1% 20,2% 24,5% 18,9% 16,6% Elementari Medie Superiori

32 Prime, ultime e ore intermedie altre ore del pom. 11% prima ora del mattino 16% altre ore del mattino 51% ultime ore matt. pom. 22%

33 Prime, ultime e ore intermedie per grado scolastico ultime ore prime ore altre ore 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 59% 66% 65% 16% 15% 18% 24% 19% 17% Elementari M edie Superiori

34 Tab. 1 La distribuzione dell insegnamento della religione cattolica, nell orario che Le è stato assegnato, rispetta il criterio di equilibrata distribuzione delle ore nell arco della giornata e della settimana? Elem. Medie Sup. sì 83,8% 70,2% 74,1% no 10,6% 14,9% 18,5% non so 1,9% 8,5% 5,6% sì, ma solo in uno degli istituti nei quali insegno 3,8% 6,4% 1,9%

35 Graf.5 Presenza dell insegnante di sostegno nelle classi in cui operano gli insegnanti di religione e grado di copertura per livello scolastico C=53% C=38% C= 27% 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 40% 59% S S 43,5% 26% 35,4% S 9,2% Elementari Medie Superiori

36 * Aree o ambiti disciplinari Dal Regolamento Norme per l autonomia delle Istituzioni scolastiche Titolo I, capo II, art.4, c.2, lettera g (le istituzioni scolastiche) possono adottare tutte le forme di flessibilità, tra l altro: l aggregazione delle discipline in aree o ambiti disciplinari nonché l individuazione di percorsi formativi che coinvolgono più discipline e attività

37 Aree/ambiti disciplinari: una realtà poco diffusa segnalate da Elementari 36% dei soggetti di cui ambiti 1(13% ); 2 (20%);3 (51%); 4 (16%) Medie 9% dei soggetti Superiori 38% dei soggetti di cui ambiti 1(13% ); 2 (10%);3 (25%); 4 (25%) linguistico/espressivo (35%) matematico/scientifico (30%) artistico (6%); delle educazioni (5%) matematico/scientifico (27%) artistico (15%) laboratorio (13%) antropologico (24%); RELIGIONE (86%) umanistico/lett./filosofico (45%) RELIGIONE (70%)

38 * Flessibilità organizzativa Dal Regolamento Norme per l autonomia delle Istituzioni scolastiche Titolo I, capo II, art.4, c.2, lettera f (le istituzioni scolastiche) possono adottare tutte le forme di flessibilità, tra l altro: l articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso art.5, c.3, lettera a nell esercizio della propria autonomia organizzativa ciascuna istituzione scolastica può: articolare i cicli formativi in classi o gruppi o altri moduli organizzativi

39 . Graf. 6 Lavora in classe con colleghi di altre discipline? mai talvolta sempre 100% 80% 60% 0% 6% 0% 70% 52% 33% 40% 20% 0% 30% Talvolta, ma solo nei primi due ordini scolastici 42% 67% Elementari Medie Superiori

40 Graf. 7 Lavora con gruppi di alunni provenienti da classi parallele? 100% 90% 80% 70% mai talvolta sempre 2% 2% 2% 14% 14% 20% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 84% 84% 78% 0% Qualche tentativo di rottura dell unità classe Element ari Medie Superiori

41 Graf.8 Lavora con gruppi di alunni provenienti da classi verticali? mai talvolta sempre 100% 80% 60% 40% 20% 7% 11% 82% 5% 6% 95% 94% 0% Elementari Medie Superiori

42 Tab. 4 Con chi si ritrova nel corso dell attività di programmazione? (Solo Elementari) Solo con gli insegnanti di classe/interclasse 8,1% Raramente con i colleghi di religione 11,2% Alternativamente con gli insegnanti di classe/interclasse e con i colleghi di religione 71,4% Raramente con gli insegnanti di classe/interclasse 3,1% Solo con i colleghi di religione 6,2% conciliare lo specifico disciplinare con le esigenze di una programmazione collegiale. Le posizioni estreme di isolamento (raramente con gli insegnanti di classe/interclasse e solo con i colleghi di religione) sono piuttosto marginali.

43 * La Valutazione Dal Regolamento Norme per l autonomia delle Istituzioni scolastiche Titolo I, capo II, art. 4 c. 3 Nell ambito dell autonomia didattica le istituzioni scolastiche individuano le modalità e i criteri di valutazione degli alunni nel rispetto della normativa vigente nonché i criteri per la valutazione periodica dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi prefissati, provvedendo all analisi quantiqualitativa dei processi e dei risultati.

44 Utilizza una scala di valutazione diversa da: Moltissimo, Molto, Sufficiente, Scarso? Medie Superiori sì 73% 29% no 27% 71%

45 Scale utilizzate GRAVEMENTE IMPREPARATO, GRAVEMENTE INSUFFICIENTE, INSUFFICIENTE, SUFFICIENTE, BUONO, DISTINTO e OTTIMO GRAVEMENTE INSUFFICIENTE, INSUFFICIENTE, SUFFICIENTE, BUONO, DISTINTO e OTTIMO INSUFFICIENTE, SUFFICIENTE, DISCRETO, BUONO, DISTINTO e OTTIMO. INSUFFICIENTE, SUFFICIENTE, DISCRETO, BUONO e OTTIMO INSUFFICIENTE, SUFFICIENTE, BUONO, DISTINTO e OTTIMO SUFFICIENTE, BUONO, DISTINTO e OTTIMO INSUFFICIENTE, SUFFICIENTE, BUONO e OTTIMO SUFFICIENTE e MOLTO

46 Graf.9 L insegnamento della religione cattolica incide sull attribuzione del credito scolastico? mai 40% non so 14% sì, talvolta 30% sì, sempre 16%

47 Graf. 10 Se sì, con quali modalità punteggio 37% giudizio 63%

48 Tab. 5 Nel corrente anno scolastico, Lei ha assunto uno o più dei seguenti incarichi? n. soggetti % Vicario del dirigente scolastico Collaboratore del dirigente scolastico Responsabile di plesso Funzione obiettivo Componente Consiglio d'istituto Componente di commissioni Altro incarico ,4 4,8 1,6,8 4,8 74,6 11,1

49 Graf. 11 Le commissioni scelte dagli insegnanti di religione per grado scolastico Gestione dei processi e dei risultati/organizzazione scolastica Disagio/intercultura/solidarietà Salute Accoglienza/continuità 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 37% 29% 36% 26% 17% 28% 7% 33% 28% 30% 21% 8% Elementari Medie Superiori

50 Tab.3 Negli ultimi due anni ha partecipato a progetti che hanno coinvolto altre discipline? Elementari Medie Superiori sì 75,9% 81,3% 84,9% no 24,1% 18,8% 15,1% Le collaborazioni più frequenti vedono al primo posto gli insegnanti dell area linguistico umanistico storico letteraria, filosofica, al secondo posto l area delle educazione, al terzo l area artistica, al quarto l area scientifica.

51 Graf. 12 Gli insegnanti di religione, negli ultimi due anni, hanno promosso iniziative didattiche in collaborazione Elementari Medie Superiori 40,0% 35,0% 30,0% 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% con Associazioni con Musei Biblioteche con Comunità ecclesiale con Enti locali con altre scuole Negli ultimi due anni il 71% degli intervistati si è fatto carico di promuovere iniziative di vario tipo. Alcuni di questi insegnanti (28%) hanno portato a termine più di due iniziative. El. 24%; Sup.42%.

52 Graf. 13 Gli insegnanti di religione partecipano con la classe ad iniziative promosse Elementari Medie Superiori 35,0% 30,0% 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% dai Musei Biblioteche dagli Enti locali dalle Associazioni dalle altre scuole dalla Comunità ecclesiale L 85% dei docenti ha aderito, almeno una volta negli ultimi due anni, ad iniziative promosse da agenzie ed istituzioni culturali presenti sul territorio.

53 Graf. 14 All inizio di ogni anno scolastico presenta ai genitori il programma che intende svolgere? sempre talvolta mai 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Elementari M edie Superiori

54 Graf. 15 Modalità efficaci per ordine scolastico (abbastanza e molto efficace) Udienze settimanali Udienze generali Colloqui informali 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Elementari Medie Superiori

55 Graf. 16 Genitori incontrati nel corso dell anno scolastico Elementari Medie Superiori 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% quasi tutti piu' del 90% una buona parte tra il 61% e il 90% la metà dei genitori tra il 41% e il 60% alcuni genitori tra il 20% e il 40%

56 Profilo giuridico del docente Equiparazione giuridica concorso organici mobilità Professione docente

57 Tab. 6 Nella mia scuola (Le percentuali riportate si riferiscono al molto-abbastanza d accordo) Le competenze culturali degli insegnanti di religione vengono adeguatamente valorizzate 77% Solo alcune discipline assumono una funzione importante dentro la programmazione dei consigli di classe 55% In sede di scrutinio, il giudizio espresso dall insegnante di religione viene attentamente considerato 82% Chi fa un buon lavoro viene generalmente apprezzato 96% Il lavoro dell'insegnante di religione è difficile e faticoso 79% Tutti contano indipendentemente dalla materia che insegnano 75% A livello di programmazione, viene ricercato anche il contributo dell insegnante di religione. 71% Il lavoro dell'insegnante di religione dà soddisfazioni 94% Tutti si sentono responsabili dell efficacia del lavoro scolastico 78%

58 Stare bene caratterizzato da un bisogno di stima soddisfatto riconoscimento esterno convincimento interno (sentirsi a proprio agio) ambiente socio-culturale responsabile e stimolante qualità accettabile di convivenza

59 Variabili osservate: bisogno di stima soddisfatto le competenze culturali degli insegnanti di religione vengono adeguatamente valorizzate; in sede di scrutinio, il giudizio espresso dall insegnante di religione viene attentamente considerato; a livello di programmazione, viene ricercato anche il contributo dell insegnante di religione; il lavoro dell'insegnante di religione è difficile e faticoso; il lavoro dell'insegnante di religione dà soddisfazioni.

60 Graf. 17 Livelli di soddisfazione per il proprio ruolo professionale per ordine scolastico (La percentuale si riferisce ai docenti) livello basso livello medio livello alto 60% 55% 50% 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Elementari Medie Superiori

61 Variabili osservate: ambiente esterno solo alcune discipline assumono una funzione importante dentro la programmazione dei consigli di classe; chi fa un buon lavoro viene generalmente apprezzato; tutti contano indipendentemente dalla materia che insegnano; tutti si sentono responsabili dell efficacia del lavoro scolastico.

62 Graf. 18 Immagine del contesto in cui l insegnante opera per ordine scolastico (La percentuale si riferisce ai docenti) non del tutto positiva complessivamente positiva decisamente positiva 50% 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Elementari M edie Superiori

63 E da domani? Mettete alla prova ogni cosa, investite Titolo V I n t e s a Decr. Att Riforma su ciò che merita

64

65 L idr e la scuola delle riforme Legge 53/03 Principio della personalizzazione: - dai saperi essenziali ad una scuola con centralità educativa Principio della integrazione sociale: - verso competenze funzuionali anche alle attese sociali e professionali

66 I documenti fondamentali A livello centrale A livello di scuola il PECUP (Profilo educativo, culturale e professionale dello studente) le INDICAZIONI NAZIONALI le RACCOMANDAZIONI (non vincolanti) il POF i PPAE Piani personalizzati di Attività Educative o PSP Piani di studio personaliz il Portfolio delle competenze

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