Fig. 25. Classi di qualità (S.E.C.A) dei corsi d acqua (stato ecologico) anno 2003.

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1 Fig. 25. Classi di qualità (S.E.C.A) dei corsi d acqua (stato ecologico) anno In base ai risultati analitici rilevati nel corso del triennio , la Regione Lombardia con Deliberazione Regionale n. VII/ del ha effettuato la classificazione prevista dalla normativa per i corpi idrici significativi (Tab. 8). Tab. 8 Classificazione dell Stato Ecologico del fiume Adda prelacuale Corso d acqua Comune SECA Fiume Adda Dalla sorgente alla stazione di Valdidentro 2 Fiume Adda Dalla stazione di Valdidentro alla stazione di Caiolo 3 Fiume Adda Dalla stazione di Caiolo all immissione nel lago di Como 2 Dal confronto delle Tab. 6 e 8 si evidenzia che, nel corso del 2003, lo Stato Ecologico del fiume Adda è rimasto invariato rispetto alla classificazione regionale. 40

2 Lago di Pescegallo SEL (Stato Ecologico dei Laghi) Sui laghi alpini, considerate le difficoltà di accesso durante i mesi invernali, viene eseguito un unico campionamento annuo nel punto più agevole per il prelievo, durante la stagione estiva, ossia nel periodo di massima produttività per questi ambienti. Solo il lago di Mezzola viene controllato semestralmente, in primavera e in autunno, nel punto di massima profondità, con 4 prelievi lungo la colonna d acqua (superficie, 25 m, 50 m, fondo). Tale controllo attualmente viene effettuato dal dipartimento ARPA di Lecco, nell ambito di un progetto specifico biennale sulla qualità del lago di Como che terminerà nel Nel presente rapporto vengono quindi riportati solo i dati relativi ai parametri determinati sui laghi alpini, utili alla classificazione dello stato ecologico (Tab. 9) Tab. 9 Monitoraggio laghi anno 2003 Fosforo totale Ossigeno ipolimnico Clorofilla a Laghi µg/l %sat µg/l Belviso <8 103 <1 Campomoro <8 102 <1 Cancano Del Gallo <1 Di Truzzo <8 90 <1 Montespluga <8 101 <1 Publino <8 100 <1 Scais <1 Val di Lei <8 103 <1 Classe 1 <10 >80 <3 Il valore della trasparenza non viene determinato perché campionati da riva. 41

3 Per facilitare la lettura della tabella si riportano i valori che la normativa individua per la Classe 1 e vengono evidenziati in grassetto i parametri eccedenti questo limite. Si può nel complesso affermare che, come prevedibile date le collocazioni geografiche, lo stato ecologico dei laghi alpini è nella maggior parte dei casi più che buono. La Regione Lombardia con Deliberazione regionale n. VII/12127 del 14/02/2003 ha classificato lo Stato Ecologico dei laghi di Montespluga e Del Gallo entrambi in Classe 2 utilizzando i dati del triennio Corpi idrici a destinazione funzionale Il D.Lgs 152/99 oltre agli obiettivi di qualità ambientale introduce obiettivi relativi a particolari destinazioni d uso di specifici corpi idrici. In Provincia sono state individuate: Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci. Acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile Acque idonee alla vita dei pesci Il D.G.R. n /93 ha designato il tratto di fiume Adda, da Lovero alla foce nel lago di Como, come acque dolci salmonicole. Per i controlli qualitativi sono state individuate tre stazioni di campionamento lungo l asta del fiume localizzate nei comuni di Villa di Tirano (punto di prelievo 3), Caiolo (punto di prelievo 4) e Gera Lario (punto di prelievo 5) (Fig. 21). La frequenza dei campionamenti è mensile. 42

4 Fig. 26. Materiali in sospensione - anno 2003 Nel corso del 2003 i rilevamenti analitici per il controllo della classificazione delle acque superficiali che necessitano di protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci salmonidi (Tab1/b, Sez.B D.lgs. 152/99) hanno fornito risultati favorevoli per tutti i parametri ad eccezione dei Materiali in sospensione i cui risultati sono riportati in Fig. 26 Dalla figura si osserva che in tutte le stazioni è stato superato il limite Imperativo durante i mesi estivi coincidenti nel 2003 con il fenomeno della siccità. Poiché il giudizio di idoneità delle acque salmonicole prevede il calcolo del valore medio, la stazione di Villa di Tirano risulta non conforme perché supera con 62 mg/l di Materiali in sospensione il limite di 60 mg/l indicato dalla normativa. Acque superficiali ad uso potabile Con le modalità previste dall allegato 2 D.Lgs 152/99 viene effettuato il controllo di tre derivazioni utilizzate per l approvvigionamento idrico potabile: Torrente Aprica, Lago Palabione (comune Aprica) e Torrente Rio Cadolena (comune Valdisotto), per valutare l eventuale evoluzione nel tempo delle caratteristiche di qualità. La frequenza di campionamento è per il Torrente Aprica e Lago Palabione di 8 volte l anno e per il Torrente Rio Cadolena, considerato l utilizzo temporale limitato, di 4 volte l anno. La normativa prevede la classificazione dei corsi d acqua in tre categorie A1, A2, A3 corrispondenti ai trattamenti specifici necessari per l utilizzo a scopo potabile. La Regione Lombardia, con D.G.R. n del 1992 e D.G.R. n del 1994 ha classificato le tre prese di acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile come riportato in Tab. 10. Tab. 10 Classificazione delle acque superficiali utilizzate a scopo potabile Corpo idrico Classificazione regionale Valutazione 2003 Torrente Aprica A1 A2 Lago Palabione A1 A1 Torrente Cadolena A2 A2 43

5 Il monitoraggio effettuato nell anno 2003 vede invariato lo stato qualitativo del Lago Palabione e Torrente Rio Cadolena, ma attribuisce al Torrente Aprica una valutazione più sfavorevole rispetto a quella regionale, in quanto i campionamenti estivi hanno messo in evidenza la presenza di indici di contaminazione microbica Qualita delle acque sotterranee La tutela dei corpi idrici sotterranei è stabilita dal D.Lgs 152/99 e s.m.i., attraverso criteri che prevedono il monitoraggio qualitativo e quantitativo della risorsa e una classificazione dello Stato Ambientale. Il monitoraggio quantitativo, previsto con frequenza mensile, ha come finalità quella di acquisire informazioni relative agli acquiferi necessarie per la definizione del bilancio idrico del bacino. Il controllo qualitativo effettuato con frequenza semestrale, intende caratterizzare l acquifero ed è basato sulla determinazione di parametri di base e di parametri addizionali relativi a inquinanti specifici di natura organica e inorganica. Per l attribuzione dello Stato Chimico delle Acque Sotterranee (SCAS), si utilizzano i valori medi dei parametri, rilevati nel periodo di riferimento (24 mesi). La classe di qualità viene determinata dal valore di concentrazione peggiore riscontrato nelle analisi dei diversi parametri. Le classi individuate dal D.Lgs 152/99 corrispondono ad acque con caratteristiche idrochimiche da pregiate (Classe 1) a scadenti (Classe 4). L ARPA Lombardia, che in base alla LR 16/99 è incaricata della gestione delle reti di monitoraggio, ha individuato sul territorio della provincia di Sondrio 7 piezometri di controllo. Sei di questi sono situati in prima falda, quella più vulnerabile, e uno in seconda. L indagine chimica è stata svolta analizzando tutti i parametri di base e parte dei parametri addizionali sia inorganici che organici. In Tab. 11 si riportano i valori medi dei parametri di base relativi al biennio Tab. 11 Monitoraggio acque sotterranee anni Classificazione chimica Comune Piezometro Conducibilità µs/cm 20 C Cloruri mg/l Solfati mg/l Nitrati mg/l Ione ammonio mg/l Ferro µg/l Manganese µg/l Classe SCAS TIRANO Foro Boario < <2 2 TIRANO Tuf < * 13 ** SONDRIO Marzotto < SONDRIO Coni < <2 2 SONDRIO Bernina < <2 2 DELEBIO Comunale < GORDONA Area Industriale < < Classe < Classe < * concentrazione di probabile origine naturale ** classificazione incerta

6 Per facilitare la lettura della tabella si riportano i valori limite indicati dalla normativa per le due migliori classi di qualità (1 e 2). In grassetto sono evidenziati i valori eccedenti i limiti stabiliti per la classe 1. Nella maggior parte dei piezometri le concentrazioni di nitrati e solfati (Fig. 27 e 28) riscontrate sono risultate superiori ai valori limite corrispondenti alla classe 1, mentre le concentrazioni di cloruri, ione ammonio e manganese sono sempre risultate inferiori. Il controllo dei parametri addizionali significativi previsti dal D.Lgs 152/99, ha evidenziato in tutti i pozzi concentrazioni medie inferiori ai valori stabiliti dal decreto stesso; pertanto tutti i corpi idrici sotterranei monitorati si collocano in classe 2 (impatto antropico ridotto e con buone caratteristiche idrochimiche) ad eccezione del pozzo Tuf di Tirano per il quale la classificazione rimane incerta, a causa dell elevata concentrazione di ferro che al momento non può essere considerata con certezza di origine naturale. Fig Nitrati nelle acque sotterranee Fig Solfati nelle acque sotterranee

7 3.6 - Acque ad uso potabile La risorsa idrica utilizzata a scopi potabili della provincia è attinta quasi esclusivamente dalle numerose captazioni di acqua sorgiva (n.791) e subordinatamente da derivazioni di acqua di falda (n. 17 pozzi) e da corpi idrici superficiali (n.3). (Fonti ASL 2002) Trattasi generalmente di acque leggere, caratterizzate da proprietà organolettiche gradevoli e da un modesto contenuto in sali minerali; infatti, oltre il 95 % delle acque è caratterizzata da un residuo fisso inferiore ai 200 mg/l e oltre il 75 % da durezza totale inferiore ai 7 F. (Fig ) Le acque in questione non presentano in linea di massima alcun tipo di contaminazione chimica, ciò grazie alla collocazione delle fonti lontano da possibili cause di inquinamento, ad esclusione di alcune sorgenti dove viene riscontrata la presenza di arsenico in concentrazione superiore al limite indicato dalla normativa di riferimento (DPR 236/88 sostituito in data 25/12/03 dal D.Lgs 31/01 ). (Fig. 31) Le indagini svolte hanno evidenziato la natura endogena del fenomeno che trova la sua origine nelle caratteristiche geochimiche e mineralogiche dell acquifero. La competenza dei controlli delle acque destinate al consumo umano è dell Azienda Sanitaria Locale. Il laboratorio dell ARPA effettua le verifiche chimiche, il laboratorio di Sanità Pubblica (ASL) quelle microbiologiche, secondo la normativa di riferimento sopra citata, sui campioni prelevati dal Personale di Vigilanza e Ispezione dell ASL. Nel corso del 2003 sono stati effettuati 2425 campionamenti per controllo dei parametri batteriologici; di questi il 25,6% sono risultati irregolari per presenza di batteri indicatori di contaminazione microbica (Fonti ASL 2003). Le non conformità riscontrate sono dovute principalmente alla inadeguatezza strutturale e alla scarsa manutenzione delle opere di presa che non garantiscono una sufficiente protezione delle acque sorgive dagli eventi metereologici e/o a insufficiente protezione delle aree di salvaguardia delle fonti di approvvigionamento. Non è stato evidenziato alcun riscontro epidemiologico di patologie derivanti da contaminazione microbica delle acque (Fonti ASL). Dei 398 campionamenti per i parametri chimici, solo il 3,3% sono risultati non conformi. Le irregolarità, causate da superamento dei limiti previsti dalla normativa di riferimento, sono dovute principalmente alla presenza di arsenico e in misura minore alla presenza di ferro in alcune acque condottate, dovuto quest ultimo alla cessione da parte di tubature obsolete. Fig 29 - Residuo fisso a 180 C - Sorgenti provincia di Sondrio Fig Durezza F - Sorgenti provincia di Sondrio Fig Arsenico - Sorgenti provincia di Sondrio (dati relativi ai campionamenti effettuati dall ASL nel periodo ) 46

8 3.7 - Acque termali e minerali In provincia sono presenti alcune importanti sorgenti di acqua minerale e termale. Sono operative due Ditte di imbottigliamento di acque minerali: S. Pellegrino SpA nel comune di Valdisotto che sfrutta 18 sorgenti situate tra 1150 e 1850 m s.l.m. per produrre l acqua minerale denominata Levissima Frisia SpA nel comune di Piuro che imbottiglia 2 acque minerali denominate Frisia e Bernina che sgorgano da 3 sorgenti localizzate tra 435 e 625 m s.l.m. Trattasi di acque caratterizzate da purezza originaria e da un basso contenuto di sali minerali, ideali come acque da pasto. In base alla normativa di riferimento ( D.Lgs. 105/92) vengono così classificate: oligominerali: Frisia (res. fisso 78 mg/l) e Levissima (res. fisso 75 mg/l) minimamente mineralizzata: Bernina (res. fisso 36 mg/l). Sono inoltre attivi i centri termali denominati: Bagni Vecchi e Bagni Nuovi Terme Bormiesi - Bagni di Masino situati rispettivamente nei comuni di Valdidentro Bormio Valmasino. Le acque delle 9 sorgenti situate nel comune di Valdidentro, a quota tra 1280 e 1420 m s.l.m. sgorgano a temperatura tra i 37 e i 43 C. Chimicamente sono classificate solfatobicarbonato-alcalino-terrose per la presenza di elevate concentrazioni di Calcio, Magnesio, Bicarbonati e Solfati e sono indicate per la cura di malattie della pelle, delle vie respiratorie, reumatiche, ginecologiche. L acqua termale della Valmasino, sgorga a 1178 m s.l.m. ad una temperatura di 38 C ed è caratterizzata da un alto contenuto di solfati e da un ph alcalino; viene quindi classificata solfato-alcalina ed è indicata per la cura di malattie dell apparato digerente, ginecologiche e del ricambio. Un momento di relax presso le acque termali di Bormio (foto Elio Della Ferrera). 47

9 Le dighe Con DGR n.vii/11574 del 13 dicembre 2002 è stato approvato il progetto Predisposizione di linee guida per la gestione delle operazioni di svaso, sghiaiamento e sfangamento delle dighe per l elaborazione e la messa a punto di un Piano di Gestione di questa tipologia di manovra di manutenzione di un impianto. La stesura delle Linee Guida è stata affidata ad ARPA Lombardia, un incarico che si colloca nell ambito delle attività della Direzione Generale Servizi di Pubblica Utilità, finalizzate al supporto tecnico-amministrativo ed al coordinamento delle Sedi Territoriali della Regione Lombardia. Con questo Obiettivo la Regione si propone di definire gli indirizzi per la pianificazione dell uso e la tutela delle risorse idriche al fine del raggiungimento di obiettivi di qualità delle acque superficiali e sotterranee. Le Linee Guida per la redazione del Piano di Gestione di un impianto rappresentano un analisi ed una verifica critica delle attività svolte dalla Regione Lombardia nel campo della restituzione delle acque utilizzate per la produzione idroelettrica, per scopi irrigui ed in impianti di potabilizzazione (al fine di garantire il mantenimento o il raggiungimento di obiettivi di qualità previsti dal D.Lgs.152/99 e successive modificazioni ed integrazioni art.40, comma 1). A destra: lago di Trona (foto Elio Della Ferrera). La produzione idroelettrica e il deflusso minimo vitale Il concetto di Deflusso Minimo Vitale dei corsi d acqua superficiali è stato introdotto nel quadro giuridico italiano dalla legge 183/89. L intenzione del legislatore è stata quella di valutare la compatibilità del rilascio minimo vitale a valle di una derivazione da un corso d acqua superficiale con la vita floro-faunistica. Il deflusso minimo vitale (DVM) è quindi il deflusso che, in corso d acqua, deve essere presente a valle delle captazioni idriche al fine di mantenere vitali le condizioni di funzionalità e di qualità degli ecosistemi interessati. L accresciuta sensibilità verso la conservazione dell ecosistema fluviale ha sollecitato negli ultimi anni la definizione di diversi metodi per la stima della portata minima capace di conservare le biocenosi acquatiche e tutelare l aspetto paesaggistico dell ambiente fluviale (Fig. 34). Il DMV può dunque comporsi di una parte idrogeologica, stimata in base alle peculiarità del regime idrologico del corso d acqua e da eventuali fattori correttivi che tengono conto delle caratteristiche morfologiche dell alveo del corso d acqua, della naturalità e dei pregi naturalistici, della destinazione funzionale e degli obiettivi di qualità definiti dalle Regioni nell ambito dei Piani di Tutela delle Acque. L Autorità di Bacino del Fiume Po ha proposto di calcolare il DMV in corrispondenza di tutte le concessioni di derivazione da corsi d acqua secondo una regola che tiene conto della componente idrologica e degli eventuali fattori correttivi di tipo naturalistico e ambientale. L applicazione graduale del deflusso minimo vitale alle derivazioni è indispensabile per consentire l adeguamento progressivo dei settori economici coinvolti e la crescita del sistema preposto al controllo dell applicazione stessa. La gradualità consente inoltre di perfezionare nel tempo, in base a successivi approfondimenti e alla verifica degli effetti prodotti dall applicazione del deflusso minimo vitale, l efficacia e il livello di dettaglio dei provvedimenti adottati. 48

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