Parte II - Lezione n. 1 Una rappresentazione semplificata del sistema economico

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1 Economia dell integrazione fiscale e delle politiche di regolamentazione (Curriculum EINT) Economia pubblica (Curriculum ELAP) Parte II - Lezione n. 1 Una rappresentazione semplificata del sistema economico Ernesto Longobardi 1 L impresa Cominciamo con il considerare un sistema economico che non intrattiene rapporti con l estero e nel uale non esistono le amministrazioni pubbliche. In tale ipotetico mondo, un impresa in un determinato periodo di tempo produce la uantità di un bene o di un serizio che ha un prezzo di mercato p. Il alore della produzione (V P ) del periodo considerato è: V P = p (1) I ricai (R) dell impresa sono dati dal alore della produzione enduta ( en ) R = p en (2) Supponiamo, per ora, che non esistano all inizio del periodo, e che non si formino durante il periodo, scorte del prodotto finito: l impresa ende sul mercato l intera produzione. Per effettuare la produzione l impresa acuista sul mercato: 1. beni e serizi intermedi 2. beni strumentali 3. laoro 1

2 Longobardi - Sistema economico 2 1. Beni e serizi intermedi Definizione 1 (Beni e serizi intermedi). I beni e i serizi intermedi sono uelli che, una olta impiegati nel processo produttio, si consumano per intero durante il periodo considerato. Chiamiamo A int il alore degli acuisti di beni e serizi intermedi. I beni e serizi intermedi impiegati, e pertanto consumati, nel processo produttio in un determinato periodo prendono il nome di consumi intermedi. Chiamiamo C int il alore dei consumi intermedi. Anche in relazione ai beni intermedi ricorriamo in un primo momento all ipotesi che non esistano e non si formino scorte: nel periodo considerato l impresa impiega nel processo produttio tutti i beni intermedi acuistati. 2. Beni strumentali Definizione 2 (Beni strumentali). I beni strumentali sono uelli la cui durata economica si estende per più di un periodo. Il alore degli acuisti di beni strumentali prende il nome di inestimento (I). I beni strumentali perdono alore, durante il periodo considerato, in parte perché si consumano e in parte perché risultano superati da nuoi beni dal punto di ista tecnologico. La perdita di alore dei beni strumentali prende il nome di ammortamento (A). 3. Laoro Chiamiamo: L = laoro acuistato dall impresa misurato in unità fisiche w = prezzo di mercato di una unità di laoro (salario) La remunerazione del laoro sarà: W = wl (3) Per acuistare beni e serizi intermedi, beni strumentali e laoro l impresa impiega capitale proprio (Kp m ) oppure capitale preso a prestito (Kd m ). Sul capitale preso a prestito l impresa paga gli interessi (INT ) al tasso di mercato (r): INT = rk m d (4) La tabella 1 riassume la struttura delle entrate e delle uscite in termini di competenza economica. La tabella 2 riporta inece le entrate e le uscite in termini di moimenti di cassa.

3 Longobardi - Sistema economico 3 Tabella 1: Entrate e uscite in termini di competenza economica Entrate Valore della produzione VP=p Uscite Costo del laoro W = wl Interessi passii Consumi intermedi Ammortamenti INT = rk m d C int A Tabella 2: Entrate e uscite in termini di cassa Entrate Valore della produzione enduta R = p en Uscite Costo del laoro W = wl Interessi passii Acuisti di beni e serizi intermedi Acuisti di beni strumentali 2 L utile e il profitto INT = rk m d A int Definizione 3 (L utile). L utile è dato dalla differenza tra il alore della produzione e i costi di produzione: U = p wl INT C int A (5) Si tratta dunue del saldo tra entrate e uscite in termini di competenza economica. La tabella 3 riporta un esempio di determinazione dell utile nel conto economico di un impresa. I Tabella 3: Il conto economico di un impresa Consumi intermedi 50 Valore della produzione 600 Stipendi e salari 150 Ammortamenti 280 Interessi passii 35 Utile 85 Definizione 4 (Il profitto). Il profitto è uanto rimane ai proprietari dell impresa una olta remunerati tutti i fattori ai prezzi di mercato.

4 Longobardi - Sistema economico 4 Mentre, dunue, per determinare l utile, si considerano i costi sostenuti dall impresa per acuistare i fattori sul mercato, nel calcolo del profitto si dee tenere conto anche della remunerazione (figuratia) dei fattori di proprietà dell impresa. Si tratta, in primo luogo del capitale proprio (K m p ), la cui remunerazione andrà calcolata al tasso di interesse di mercato (r). Ma può trattarsi anche del laoro, uando, in imprese non costituite in società di capitale, i proprietari-imprenditori (ed eentualmente i loro familiari) prestano il proprio laoro nell azienda. L utile, in uesto caso, conterrà anche la remunerazione del laoro dell imprenditore: per calcolare il profitto si dorà sottrarre dall utile la remunerazione che l imprenditore arebbe riceuto ualora aesse offerto il proprio laoro sul mercato anziché nella propria azienda. Chiamando L p la uantità di laoro prestato dall imprenditore, abbiamo: Π = p wl INT C int A rk m p wl p = U rk m p wl p (6) L utile di bilancio risulta dunue composto dal profitto, dalla remunerazione del capitale di proprietà dell impresa e dalla remunerazione del laoro dell imprenditore: U = Π + rk m p + wl p (7) In riferimento alla situazione descritta nella tabella 3 supponiamo che: 1. si tratti di un impresa indiiduale (non costituita in società); 2. il proprietario/imprenditore presti il proprio laoro nell azienda; 3. se impiegato con un rapporto di laoro dipendente presso altra azienda, il proprietario/imprenditore percepirebbe uno stipendio di 10; 4. il capitale totale impiegato nell azienda sia pari a 1400; 5. metà del capitale sia di proprietà dell imprenditore e metà sia a prestito; 6. il tasso di interesse di mercato sia il 5%. Abbiamo dunue: wl p = 10 rk m p = 0, = 35 e il profitto risulta così pari a 40 (tabella 4).

5 Longobardi - Sistema economico 5 Tabella 4: Utile e profitto Il conto economico di un impresa Componenti negatii Componenti positii Consumi intermedi 50 Valore della produzione 600 Stipendi e salari 150 Ammortamenti 280 Interessi passii 35 Utile 85 Dall utile di bilancio al profitto economico Remunerazione figuratia del laoro dell imprenditore 10 Remunerazione figuratia del capitale proprio 35 Profitto 40 3 Il alore aggiunto 3.1 Valore aggiunto e PIL Definizione 5 (Il alore aggiunto). Il alore aggiunto è dato dalla differenza tra il alore della produzione e il alore dei consumi intermedi: V A = p C int (8) Si tratta di una grandezza molto importante. Essa può essere considerata sotto due diersi profili. Da una parte rappresenta il contributo dell impresa alla produzione complessia del sistema economico nel periodo considerato: si calcola infatti per differenza tra il alore di uanto iene prodotto dall impresa (p) e il alore di uanto è stato prodotto da altre imprese e utilizzato dall impresa considerata (C int ). Con uesta nozione di alore aggiunto, non si tiene conto del fatto che l impresa, oltre ai beni e serizi intermedi, consuma nel processo produttio anche una uota dei beni strumentali. Sotto il secondo profilo, il alore aggiunto è eguale alla somma dei redditi percepiti dagli agenti che hanno partecipato al processo produttio: gli utili delle imprese al lordo degli ammortamenti, i redditi da laoro, i redditi da capitale. Combinando infatti la (5) e la (8), otteniamo: V A = U + wl + INT + A = U L + W + INT (9) doe U L = U + A sono gli utili al lordo degli ammortamenti.

6 Longobardi - Sistema economico 6 Se si somma il alore aggiunto di ogni unità produttia presente nel sistema economico si ottiene un aggregato che misura il alore della produzione complessia, al lordo degli ammortamenti. In contabilità nazionale tale aggregato è chiamato prodotto interno lordo (PIL) (lordo, appunto, degli ammortamenti): n i=1 V A i = VA = p C int = P IL (10) doe n è il numero delle unità produttie 1 Lo stesso aggregato può essere isto sotto due ulteriori punti di ista, come reddito e come spesa. 1. Il PIL è eguale alla somma dei redditi percepiti dagli agenti economici per la loro partecipazione all attiità produttia nell ambito del territorio del paese considerato (redditi interni). P IL = U L + W + INT (11) 2. Il PIL è anche eguale alla spesa complessia effettuata, nel periodo considerato, dagli utilizzatori finali. Date le due ipotesi di assenza di amministrazioni pubbliche e di sistema economico chiuso, gli utilizzatori finali sono le famiglie che acuistano i beni di consumo e le imprese che acuistano i beni di inestimento. doe C sono i consumi delle famiglie. P IL = VA = C + I (12) 3.2 Valore aggiunto tipo prodotto netto Se, con gli ammortamenti, si tiene conto del consumo di capitale fisso, si ottiene una misura della nuoa ricchezza prodotta dall impresa. Definizione 6 (Il alore aggiunto tipo prodotto netto). Il alore aggiunto tipo prodotto netto è dato dalla differenza tra il alore aggiunto e gli ammortamenti: V A pn = V A A = p C int A (13) 1 D ora in aanti le ariabili in grassetto si riferiscono all intera economia.

7 Longobardi - Sistema economico 7 Dalle euazioni (5) (13) si ottiene: V A pn = U + wl + INT (14) Se si somma, di ogni unità produttia, il alore aggiunto tipo prodotto netto, si ottiene il prodotto interno netto. Le relazioni con la distribuzione dei redditi e con la spesa dientano: P IN = U + W + INT (15) PIN = C + I A (16) 4 Le scorte di prodotti finiti e di beni intermedi Rimuoiamo ora l ipotesi di assenza di scorte di prodotti finiti e di beni intermedi. All inizio di un determinato periodo l impresa possiede in magazzino un certo ammontare di prodotti finiti pronti per essere enduti: le rimanenze iniziali di prodotti finiti (RI fin ). Se, alla fine del periodo, le rimanenze finali di prodotti finiti (RF fin ) risultano superiori alle rimanenze iniziali orrà dire che la produzione effettuata () è risultata, nel periodo considerato, maggiore della produzione enduta ( en ): parte della produzione, anziché essere enduta, è andata ad incrementare le scorte di prodotti finiti. La relazione opposta ale nel caso di ariazione in diminuzione delle scorte. Abbiamo dunue: RF fin RF fin RF fin > RI fin < RI fin = RI fin > en < en = en La relazione tra e en è pertanto data da: = en + RF fin RI fin = en + V S fin (17) doe con V S fin si indica la ariazione delle scorte di prodotti finiti misurata in uantità fisiche. Supponiamo che:

8 Longobardi - Sistema economico 8 1. le scorte di prodotti finiti siano alutate al prezzo di endita (p) 2 ; 2. il prezzo p rimanga costante nel corso del periodo considerato. Sotto ueste ipotesi, la relazione tra il alore della produzione (p) e il alore della produzione enduta (p en ) è data da: p = p en + p(rf fin RI fin ) = p en + V S fin (18) doe V S fin è la ariazione delle scorte di prodotti finiti misurata in alore. Un discorso analogo ale per i beni intermedi. Se le rimanenze finali di beni intermedi (RF int ) superano le rimanenze iniziali (RI int ), parte dei beni intermedi acuistati (A int ) non sono stati impiegati nella produzione effettuata nel periodo ma sono andati ad incrementare le scorte. Nel caso opposto (RF int < RI int ) l impresa arà inece consumato nella produzione una uantità di beni intermedi maggiore di uella acuistata, attingendo dalle scorte. Si ha dunue: RF int RF int RF int > RI int < RI int = RI int C int C int C int < A int > A int = A int La relazione tra consumi intermedi e acuisti in termini di uantità è data da: C int = A int (RF int RI int ) = A int V S int (19) Chiamando p int il prezzo dei beni e dei serizi intermedi, se si suppone che uesto rimanga costante nel corso del periodo considerato, la relazione in termini di alori è data da: C int = p int (A int V S int ) = A int V S int (20) Sostituendo la (18) e la (20) nella (5), otteniamo un espressione dell utile in termini di alore della produzione enduta e degli acuisti di beni e serizi intermedi, anziché di alore della produzione e dei consumi intermedi: 2 La regola di alutare tutti i prodotti allo stesso prezzo, indipendentemente dal fatto che essi siano enduti o siano passati a scorte, è impiegata in contabilità nazionale. In uesto modo si include nel alore delle scorte anche la componente di utile, che, in effetti, non si è ancora di fatto realizzata. Le regole contabili e fiscali preedono inece che le scorte siano alutate al costo.

9 Longobardi - Sistema economico 9 U = [p en + V S fin ] [A int + wl m + A V S int + INT ] (21) e, accorpando le rimanenze di prodotti finiti e di beni intermedi: U = [p en + V S ] [A int + wl m + A + INT ] (22) doe V S indica la ariazione del alore delle scorte complessie. Analogamente per il alore aggiunto, sostituendo la (18) e la (20) nella (8) e accorpando, otteniamo: V A = p en + V S A int (23) La tabella 5 riporta le due possibili definizioni di alore aggiunto e di utile. Π = p C int Tabella 5: Valore aggiunto e profitto V A = p C int = p en + V S A int wl m A INT = p en + V S A int wl m A INT Notiamo infine come, in presenza di scorte, le relazioni (12) e (24) dientano, rispettiamente: VA = C + I + VS (24) VA pn = C + I A + VS (25) 5 Un esempio La tabella 6 riporta il conto economico di un impresa. La ariazione complessia del alore delle scorte è data da: Applicando la (23) otteniamo: V S = = 5 V A = = 550 Verifichiamo ora che il alore aggiunto può essere alternatiamente calcolato con la (8).

10 Longobardi - Sistema economico 10 Tabella 6: Il conto economico di un impresa Componenti negatii Componenti positii Rimanenze iniziali di prodotti finiti 80 Vendita di prodotti finiti 590 Rimanenze iniziali di beni intermedi 20 Rimanenze finali di prodotti finiti 90 Acuisti di beni intermedi 45 Rimanenze finali di beni intermedi 15 Stipendi e salari 150 Ammortamenti 280 Oneri finanziari 35 Utile 85 Applicando la (18) e la (20) otteniamo: p = = 600 Pertanto dalla (8): C int = 45 (15 20) = 50 V A = = 550 Verifichiamo infine che il alore aggiunto risulta eguale alla somma del costo del laoro, degli oneri finanziari e dell utile al lordo degli ammortamenti: V A = = Valore aggiunto di cassa Le definizioni 5 e 6 considerano il alore aggiunto in termini di competenza economica. Sul ersante dei flussi di cassa, ad esse corrispondono, rispettiamente, le seguenti due definizioni. Definizione 7 (Il alore aggiunto di cassa). Il alore aggiunto di cassa è dato dalla differenza tra il alore delle endite e il alore degli acuisti di beni e serizi intermedi: V A ca = p en A int (26) Definizione 8 (Il alore aggiunto tipo consumo). Il alore aggiunto tipo consumo è dato dalla differenza tra il alore aggiunto di cassa e gli inestimenti. V A c = V A ca I = p en A int I (27)

11 Longobardi - Sistema economico 11 Per capire perché le definizioni 7 e 8 corrispondano in termini di cassa alle definizioni 5 e 6 in termini di competenza, lo studente torni a confrontare le tabelle 1 e 2. Combinando la (23) e la (26), otteniamo: Aggregando e sostituendo dalla (24), otteniamo: V A ca = V A V S (28) VA ca = C + I (29) cioè il alore aggiunto di cassa euiale, dal lato della domanda finale, alla somma dei consumi delle famiglie e degli inestimenti fissi (al lordo degli ammortamenti). Aggregando nella (27) e sostituendo dalla (29), otteniamo: VA c = C (30) cioè il alore aggiunto tipo consumo euiale, dal lato della domanda finale, ai consumi delle famiglie. 7 Le dierse nozioni alore aggiunto: un confronto di riepilogo Abbiamo dunue siluppato uattro principali nozioni di alore aggiunto. Può essere utile riprenderle breemente in considerazione in termini comparatii, sottolineando come a ciascuna di esse corrisponda un dierso modo di definire i risultati di impresa. 1. Valore aggiunto, VA. E dato dalla differenza fra il alore della produzione e il alore dei consumi intermedi. V A = p C int E il concetto di alore aggiunto di contabilità nazionale, oe è alla base della costruzione del PIL. In contrapposizione agli altri concetti di alore aggiunto, iene talora chiamato alore aggiunto tipo prodotto lordo. Dal lato dei redditi distribuiti esso corrisponde alla somma degli utili delle imprese, dei redditi da laoro dipendente e dei redditi da capitale (interessi): V A = U L + W + INT

12 Longobardi - Sistema economico 12 Il risultato di impresa risulta determinato, come aiene nei conti delle imprese, in termini di competenza economica, ma al lordo degli ammortamenti: U L = [p en + V S ] [A int + wl + INT ] In aggregato, nelle ipotesi di sistema chiuso e di assenza di amministrazioni pubbliche, il alore aggiunto tipo prodotto lordo (PIL) corrisponde, dal lato della domanda finale, alla somma dei consumi della famiglie, degli inestimenti fissi lordi e degli inestimenti in scorte: VA = PIL = C + I + VS 2. Valore aggiunto tipo prodotto netto, VA pn. Si ottiene dal precedente sottraendo gli ammortamenti. V A pn = V A A = p C int A Dal lato dei redditi distribuiti, gli utili delle imprese sono, nella sostanza, uelli che risultano nei bilanci delle imprese: V A = U + W + INT U = [p en + V S ] [A int + wl + A + INT ] In aggregato, dal lato della domanda finale, corrisponde alla somma dei consumi della famiglie, degli inestimenti fissi al netto degli ammortamenti e degli inestimenti in scorte: VA pn = PIN = C + I A + VS 3. Valore aggiunto di cassa, VA ca. E dato dalla differenza tra alore delle endite e alore degli acuisti di beni e serizi intermedi. V A ca = p en A int Dal lato dei redditi distribuiti, i risultati di impresa sono determinati

13 Longobardi - Sistema economico 13 con il criterio di cassa (U ca ), cioè senza tenere conto degli ammortamenti e della ariazione delle rimanenze: V A ca = U ca + W + INT U ca = p en [A int + wl + INT ] In aggregato, dal lato della domanda finale, corrisponde alla somma dei consumi delle famiglie e degli inestimenti fissi al lordo degli ammortamenti: VA ca = C + I Tabella 7: Le dierse nozioni di alore aggiunto Tipo Definizione Spesa finale Redditi VA p C int C + I + V S U L + W + INT V A pn p C int A C + I n + V S U + W + INT V Aca p A int C + I U ca + W + INT V A c p A int I C U cf + W + INT 4. Valore aggiunto tipo consumo, VA c. Si ottiene sottraendo gli inestimenti dal alore aggiunto di cassa. V A c = V A ca I = Dal lato dei redditi distribuiti, i risultati di impresa sono determinati come cash flow (U cf ), cioè come differenza tra entrate e uscite di cassa (si guardi ancora alla tabella 2): V A c = U cf + W + INT U cf = p en [A int + I + wl + INT ] In aggregato, dal lato della domanda finale, corrisponde ai consumi della famiglie: VA c = C Le tabelle 7 e 8 riassumono le dierse nozioni di alore aggiunto e le corrispondenti definizioni dei risultati di impresa.

14 Longobardi - Sistema economico 14 Tabella 8: Diersi modi di calcolare i risultati di impresa Tipo Definizione Utile lordo di competenza U L = [p en + V S ] [A int + wl + INT ] Utile di competenza U = [p en + V S ] [A int + wl + A + INT ] Utile di cassa U ca = p en [A int + wl + INT ] Cash flow (flussi di cassa) U cf = p en [A int + I + wl + INT ] Riepilogo L utile è dato dalla differenza tra il alore della produzione e i costi di produzione, esso esprime il saldo tra le entrate e le uscite in termini di competenza economica. U = p wl INT C int A Il profitto è uanto rimane ai proprietari dell impresa una olta remunerati tutti i fattori produttii ai prezzi di mercato, considerando anche il capitale proprio e il laoro prestato dall imprenditore (oneri figuratii o costi opportunità). Π = p wl INT C int A rk m p wl p La differenza tra utile e profitto è data pertanto dalle remunerazioni figuratie dei fattori produttii di proprietà dell impresa. U = Π + rk p + wl p Presso ogni singola impresa il alore aggiunto (tipo prodotto lordo) è dato dalla differenza tra il alore della produzione ed il alore dei consumi intermedi e misura il contributo dell impresa alla produzione complessia. V A = p C int Il alore aggiunto è eguale alla somma dei redditi percepiti dagli agenti che hanno partecipato al processo produttio, considerando gli utili delle imprese al lordo degli ammortamenti.

15 Longobardi - Sistema economico 15 V A = U L + W + INT In contabilità nazionale il alore aggiunto aggregato è chiamato Prodotto interno lordo (PIL) e misura il alore della produzione di beni e serizi nell intero sistema economico. n V A i = P IL i=1 Considerando l ipotesi di una economia chiusa e assenza di amministrazioni pubbliche, dal lato della domanda finale il PIL corrisponde alla somma dei consumi delle famiglie e degli inestimenti fissi lordi delle imprese. P IL = C + I Una seconda configurazione di alore aggiunto è il alore aggiunto tipo prodotto netto, che si ottiene sottraendo dal alore della produzione anche gli ammortamenti. Misura il contributo dell impresa alla creazione di nuoa ricchezza. V A pn = V A A = p C int V A Dal lato dei redditi distribuiti, uesta seconda configurazione di alore aggiunto considera gli utili delle imprese al netto dell ammortamento. V A pn = U +W +INT Introducendo la ariazione delle scorte, le uantità prodotte non corrisponderanno più alle uantità endute, così come i consumi intermedi non saranno più necessariamente uguali agli acuisti intermedi. p = p en + V S fin C int = A int + V S int Esplicitando la ariazione delle scorte l Utile, il Valore aggiunto e il alore aggiunto di tipo prodotto netto possono essere ridefiniti in termini di ricai e acuisti intermedi (anziché in termini di alore della produzione e consumi intermedi).

16 Longobardi - Sistema economico 16 U = [p en + V S ] [A int + wl + A + INT ] V A = p en + V S A int V A pn = p en + V S A int A La ariazione delle scorte è una componente della domanda finale. P IL = C + I + V S P IN = C + I A + V S Il alore aggiunto di cassa è dato dalla differenza tra il alore delle endite e il alore degli acuisti di beni e serizi intermedi. V A ca = p en A int Va posto a fronte del alore aggiunto, che è determinato in termini di competenza: la differenza è che non tiene conto della ariazione delle scorte. Dal lato dei redditi distribuiti considera gli utili d impresa calcolati con il criterio di cassa. V A ca = U ca + W + INT U ca = p en [A int + wl + INT ] Dal lato della domanda aggregata, è eguale alla somma dei consumi e degli inestimenti lordi e corrisponde pertanto al PIL diminuito della ariazione delle scorte. V A ca = C +I = P IL V S Il alore aggiunto tipo consumo è dato dalla differenza tra il alore aggiunto di cassa e gli inestimenti. V A c = V A ca I = p en A int I

17 Longobardi - Sistema economico 17 Va posto a fronte del alore aggiunto tipo prodotto netto, che è determinato in termini di competenza: la differenza è che non tiene conto della ariazione delle scorte e considera l intera spesa di inestimento anziché l ammortamento. Dal lato dei redditi distribuiti esso considera, anziché gli utili dell impresa, il suo cash flow, pari all utile di cassa diminuito della spesa per inestimenti. V A c = U cf + W + INT U cf = p en [A itn +I+wL+INT ] Dal lato della domanda finale aggregata, esso corrisponde al consumo delle famiglie. V A c = C = P IL V S I 8 Esercizi e domande 1. In relazione alla tabella 9 si calcoli: (a) il alore aggiunto; (b) l utile; (c) il alore aggiunto tipo prodotto netto; (d) il alore aggiunto di cassa; (e) il profitto, nell ipotesi che il capitale inestito nell azienda sia pari a 2000 di cui il 60% capitale proprio e il tasso di interesse sia pari al 5%; (f) il cash flow, nell ipotesi che la spesa di inestimenti sia stata pari a Nel 2002 in Italia il PIL è risultato pari milioni di euro. Gli ammortamenti complessii sono stati stimati in milioni di euro. Calcolare il PIN.

18 Longobardi - Sistema economico 18 Tabella 9: Il conto economico di un impresa Componenti negatii Componenti positii Rimanenze iniziali di prodotti finiti 60 Vendita di prodotti finiti 500 Rimanenze iniziali di beni intermedi 30 Rimanenze finali di prodotti finiti 160 Acuisti di beni intermedi 45 Rimanenze finali di beni intermedi 45 Stipendi e salari 130 Ammortamenti 200 Oneri finanziari Vero o falso? (a) L utile uale appare nei bilanci delle imprese rappresenta il profitto in senso economico. (b) Il alore delle endite è pari al alore della produzione diminuito della ariazione delle scorte di prodotti finiti. (c) Il alore dei consumi intermedi è eguale al alore degli acuisti intermedi diminuito della ariazione delle scorte di beni intermedi. (d) Se si usa il criterio di cassa non si tiene conto della ariazione delle scorte. (e) In aggregato il alore aggiunto tipo consumo corrisponde ai consumi delle famiglie.

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