Le opportunità che mette in atto una formazione di qualità: : una buona pratica
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- Simone Grilli
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1 Le opportunità che mette in atto una formazione di qualità: : una buona pratica CGIL Dipartimento Welfare e Nuovi Diritti Roma, 23 luglio 2008 Periplo s.n.c. Via Valsolda Milano - Tel Fax info@periplo.org
2 La formazione come buona pratica Per creare la rete degli educatori, degli insegnanti, dei coordinatori, dei dirigenti Per consolidare le buone esperienze Per monitorare e dare supporto alle esperienze critiche Per promuovere nei servizi della comunità locale: assunzione di responsabilità educativa consapevolezza del proprio ruolo capacità di autovalutazione del proprio servizio consapevolezza delle proprie risorse, ma anche dei propri bisogni, formativi e non
3 La formazione delle sezioni primavera nella Regione Puglia (a.s.( 2007/2008) La formazione dedicata al personale educativo delle 125 sezioni primavera nella Regione Puglia ha perseguito tre obiettivi fondamentali: costruire contesti di conoscenza reciproca, scambio e confronto fra insegnanti e educatori; rifocalizzare e discutere alcune tematiche centrali per un servizio mesi; sostenere la creazione di una rete di formatori locali che potessero diventare un riferimento stabile per la consulenza e la formazione nei diversi territori. Pertanto la formazione proposta da Periplo ha avuto come destinatari un gruppo di 16 formatori già competenti (dirigenti scolastici, coordinatori di asili nido, docenti universitari) e riconosciuti nei propri territori di appartenenza che si sono incontrati per condividere linguaggi, riferimenti teorici e operativi riguardanti i servizi per l infanzia, per poter poi condurre gli incontri con educatrici e insegnanti con alcune linee guida omogenee. Questa scelta di sdoppiare i percorsi è stata fatta anche per evitare che una realtà geograficamente e culturalmente diversa come quella lombarda fosse percepita come colonizzatrice del contesto pugliese, mentre invece uno dei valori su cui si fonda la progettazione formativa di Periplo è proprio quello del rispetto delle esperienze locali, della loro storia e competenza a partire dalle quali si tratta di avviare un dialogo con contesti, realtà e pensieri diversi che sollecitino nei soggetti in formazione la consapevolezza e la riflessione sulle rappresentazioni e pratiche educative sottese.
4 La formazione nella Regione Puglia: il progetto 2 percorsi paralleli: 1 corso di 4 giornate rivolto a 16 formatori territoriali 1 corso di 4 incontri rivolto al personale educativo delle 125 sezioni primavera attivate nell a.s. 2007/2008 I temi: spazi e materiali, i momenti di cura, le esperienze di apprendimento, l inserimento e la relazione con le famiglie La metodologia: utilizzo di reattivi, discussione e confronto Report e documentazione: desiderio di conoscere, condivisione di esperienze e bisogni formativi Il seminario conclusivo: un occasione di incontro fra Servizi e con le Istituzioni
5 Alcune questioni cruciali e aperte Sezione primavera nel nido e nella scuola dell infanzia: al di là delle differenze, l obiettivo comune è quello di creare continuità e integrazione fra servizi. Organizzazione e educazione: non sono due dimensioni separate, ma l una si rispecchia continuamente nell altra: ad esempio, il modo in cui si struttura la giornata educativa (organizzazione) riflette la rappresentazione che il gruppo educativo ha del bambino e gli obiettivi rispetto all apprendimento del tempo e della sua scansione (educazione). Diventa quindi fondamentale per educatrici e insegnanti occuparsi degli aspetti organizzativi del proprio lavoro, tanto quanto di quelli più strettamente pedagogici. Il gruppo di lavoro e la progettazione condivisa: la progettazione è un processo fondamentale per la vita di un servizio educativo, ma richiede anche tempo, motivazione e impegno. Ciò significa che le ore che il personale educativo vi dedica necessitano di essere esplicitamente inserite nei contratti e adeguatamente retribuite. Il ruolo del coordinatore/dirigente: è la figura professionale che garantisce e favorisce il processo di progettazione condivisa all interno del gruppo di lavoro, che monitora e si assicura che ciò che viene discusso e deciso abbia una ricaduta nella pratica quotidiana, che mantiene in modo preferenziale i contatti con il territorio, che mantiene il servizio in rete con gli altri servizi. Nel caso delle sezioni primavera è vitale che si ponga l obiettivo di creare un gruppo di lavoro coeso nel quale tutti gli operatori abbiano un ruolo paritario, al di là del profilo professionale (educatrice 0-3 o insegnante di scuola dell infanzia) dei singoli.
6 Alcune questioni cruciali e aperte La continuità del personale educativo e ausiliario: la coesione del gruppo di lavoro e la fluidità della progettazione educativa e organizzativa sono strettamente connesse con la continuità di tutto il personale, quello ausiliario compreso, che in un servizio educativo per l infanzia ha un ruolo molto importante, in particolare nel sostegno ai momenti di cura (il bagno, il pasto, il sonno). Il sostegno alla genitorialità: ogni servizio per l infanzia è, contemporaneamente, anche per la famiglia, che trova nel servizio non solo un luogo di cura per il proprio figlio, ma anche un contesto di confronto e scambio con il personale e con altre famiglie sui temi dell educazione di un bambino piccolo. Questo è uno degli aspetti che permette di distinguere un luogo di mera assistenza e custodia da uno di cura e educazione. La formazione: la delicatezza e importanza del ruolo delle professionalità educative e non che lavorano nei servizi, richiedono un adeguato sostegno consistente, fra le altre, in un attività formativa sensibile al contesto, che si affianchi ai gruppi educativi con l obiettivo di comprendere le pratiche, favorendone la consapevolezza e l analisi, e di mantenere costantemente alto il livello di riflessione (come e perché il servizio utilizza alcune pratiche e non altre, perché è organizzato in un certo modo, risorse, limiti e possibilità di miglioramento).
7 Il supporto istituzionale necessario Chiarezza su vincoli giuridici, norme e procedure Supporti in termini di informazione e formazione Monitoraggio: Regolazione (in termini di rilevazione della domanda di servizi socioeducativi nel territorio e delle tipologie di offerte disponibili o mancanti, con successiva promozione di azioni di analisi del bisogno e progettazione per soddisfarlo) Controllo della qualità dell offerta (non solo in termini quantitativi) Sostegno alla creazione della rete territoriale di servizi
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