Rischio idrogeologico interessante il. informazione e comunicazione ai cittadini
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- Giacomo Manzo
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1 Rischio idrogeologico interessante il centro abitato di Civitacampomarano: informazione e comunicazione ai cittadini La gestione consapevole del rischio idrogeologico nel centro abitato di Civitacampomarano Paolo Manuele Sindaco di Civitacampomarano
2 Equazione del rischio R = PxVx E Il Rischio, corrisponde al valore atteso in termini di perdite di vite umane e di danni agli altri elementi presenti in una data area in cui si verifica un fenomeno (in tal caso evento franoso) di una certa intensità in un determinato periodo di tempo
3 E la probabilità che un fenomeno franoso potenzialmente distruttivo di determinata intensità si verifichi in un determinato intervallo di tempo in una data area Pericolosità La definizione incorpora i concetti di previsione dell intensità (quanto grande?) e di previsione areale (dove?) e temporale (quando?)
4 La Vulnerabilità corrisponde al grado del danno che può subire un elemento a rischio a seguito del verificarsi di un fenomeno franoso Vulnerabilità Vulnerabilità umana Vulnerabilità dei beni ed attività economichesociali Danno Intensità del fenomeno Caratteristiche dell elemento a rischio
5 ESPOSIZIONE corrisponde al valore economico o numero di unità relative ad ognuno degli elementi a rischio in una data area Il valore degli elementi a rischio si può esprimere in termini di numero o quantità di unità esposte (numero di persone, ettari di terra, ecc) oppure in termini monetari Tale valore è funzione del tipo di elemento a rischio
6 Gestione del rischio La perimetrazione delle aree a rischio riportata nei PAI (Legge 267/98), è l elemento indispensabile per la gestione del rischio e per l attuazione degli interventi volti alla sua mitigazione. La riduzione del rischio è necessaria anche in aree non ancora mappate e censite P x V x E = R
7 Gestione del rischio - Riduzione della pericolosità P Può essere perseguita tramite la realizzazione di opere di consolidamento e sistemazione idrogeologica del territorio, finalizzate alla sistemazione di aree su cui insistono movimenti franosi
8 Gestione del rischio - Riduzione della vulnerabilità V Può essere perseguita evitando l espansione urbanistica in aree instabili Nelle aree in cui sono presenti insediamenti, nell impossibilità di attuare interventi di mitigazione del rischio, mediante la delocalizzazione
9 Gestione del rischio - Riduzione dell esposizione E Interventi strutturali Consolidamento edifici, reti, installazione di opere paramassi, ecc. Interventi non strutturali Pianificazione d emergenza, informazione alla popolazione, applicazione della normativa tecnica, diffusione della cultura di protezione civile, esercitazioni (D.lgs n. 1 del «Codice della protezione civile», art. 16,17,18). Allertamento, monitoraggio
10 L evento di Civitacampomarano 4 marzo 2017 Zona rossa: area interdetta a qualunque accesso e popolazione evacuata Zona blu: area sottoposta a monitoraggio, installazione sistema early warning e popolazione non evacuata
11 Gestione del rischio Sistema di Early Warning Integrato nella rete primaria del Centro Funzionale Decentrato del Molise Finalizzato alla salvaguardia della pubblica incolumità Integrato alla gestione della situazione emergenziale
12 Sistema di Monitoraggio - Trasmissione dati h24
13 Massima affidabilità e velocità trasmissione verso CDF E COC Acquisizione dati in tempo reale ed in continuo, storico Sistema monitoraggio Ridondanza: doppio sistema di comunicazione GPRS / UMTS e radio UHF Invio allerta, al personale preposto, al superamento delle soglie
14 Pianificazione comunale straordinaria Condivisa con D.P.C., Servizio Regionale P.C., Prefettura e Vigili del Fuoco Approvata, stante l urgenza, mediante ordinanze sindacali e successivamente in Consiglio Comunale Tavolo tecnico convocato dalla Questura di Campobasso a seguito di riunione operativa convocata dalla Prefettura di Campobasso con tutte le FF.OO.
15 Pianificazione straordinaria Vie di fuga ed Aree ZAE 1 ZAE 2
16 Pianificazione straordinaria
17 Quale informazione Segnaletica esterna Segnaletica esterna Segnaletica esterna Segnaletica esterna Campagna informativa presso ciascun nucleo familiare Incontri pubblici
18 Sistemi di monitoraggio e soglie Sulle frane vengono installati diversi sistemi di monitoraggio, funzionali a controllare le precipitazioni meteoriche, gli spostamenti superficiali e profondi, le pressioni neutre ed i livelli di falda Ai fini dell allertamento, utile ad attuare le misure di salvaguardia, le acquisizioni dei sistemi di monitoraggio devono essere confrontate con soglie numeriche relative al parametro osservato La soglia rappresenta un valore critico del parametro monitorato (pluviometrico, spostamento, ecc.) al cui superamento è molto probabile che il fenomeno osservato possa evolvere In protezione civile il valore di soglia rappresenta quel dato al cui raggiungimento scatta un livello di allerta: ATTENZIONE, PRE-ALLARME, ALLARME
19 Soglie di allertamento SOGLIE 1h 3h 6h 18h 12h 24h PLUVIOMETRICHE NESSUN EVENTO SOGLIA 0 P<10 P<20 P<30 P<40 P<50 P<60 SOGLIA 1 10::.P:Q0 20::.P::.30 30::.P::.40 40::.P::.50 50::.P::.60 60::.P::.70 L DPC/PRE/5305 SOGLIA 2 P2:20 P2:30 P2:40 P2:50 P2:60 P2:70 SOGLIE SPOSTAMENTO FESSURIMETRI A 24h 48h 72h 7GG PARETE BASSO F<0.1 F<0.2 F<0.3 F<0.5 MODERATO 0.1<F< <F< <F< <F<1.5 MEDIO 0.25<F< <F<1 0.75<F< <F<2.5 ELEVATO F>0.5 F>1 F>1.5 F>2.5 SOGLIE DEFORMAZIONE ANGOLARE 24h 48h 72h 7GG CLINOMETRI BASSO CL<0.1 CL<0.2 CL<0.3 CL<0.5 MODERATO 0.1<CL< <CL< <CL< <CL<1.5 MEDIO 0.25<CL< <CL<1 0.75<CL< <CL<2.5 ELEVATO CL>0.5 CL>1 CL>1.5 CL>2.5 SOGLIE SOGLIE MATRICE SOGLIE PLUVIOMETRICHE NO EVENTO SOGLIA 0 SOGLIA 1 SOGLIA 2 DEFORMAZIONE BASSO NESSUNA AZIONE ATTENZIONE ATTENZIONE PREALLARME MODERATO ATTENZIONE ATTENZIONE PREALLARME PREALLARME MEDIO ATTENZIONE PREALLARME PREALLARME ALLARME ELEVATO PREALLARME ALLARME ALLARME ALLARME
20 Le attività tra fase di allerta ed operativa Gialla Attenzione Valuta attivazione C.O.C. Valuta attivazione P.T., recependo informazioni meteo del C.F.D., valutando gli eventi locali in corso Il Sindaco Attraverso le funzioni procede alla verifica dei dati acquisiti dal sistema di monitoraggio, effettua controllo speditivo in zona blu Comunica alla S.O.R. ed alla Prefettura la Fase attivata, linea telefonica dedicata e PEC
21 Le attività tra fase di allerta ed operativa Arancione Attivazione C.O.C. e P.T. Il Sindaco Preallarme - Preallerta la popolazione in Zona Blu (Vigile Urbano e SMS); Procede al controllo dei dati acquisiti dal sistema di monitoraggio; Valuta l attivazione dei cancelli C01,C02 e C05 Comunica alla S.O.R. ed alla Prefettura la Fase attivata, linea telefonica dedicata e PEC
22 Le attività tra fase di allerta ed operativa Rossa Allarme - Attivazione C.O.C. e P.T.; - Allerta popolazione, (previe valutazioni?) ne dispone l evacuazione; Dispone l attivazione dei cancelli e l interdizione totale delle aree Il Sindaco Procede al costante controllo dei dati provenienti dal sistema di monitoraggio Comunica a S.O.R. e Prefettura la Fase Operativa;
23 All ordine di evacuazione Sentirete una sirena che verrà attivata manualmente Udita la sirena lasciate le abitazioni e dirigetevi nell area di attesa sicura più vicina, indicata in segnaletica con la scritta AP
24 Prima di lasciare l abitazione
25 All ordine di evacuazione Sentirete una sirena che verrà attivata manualmente Udita la sirena lasciate le abitazioni e dirigetevi nell area di attesa sicura più vicina, indicata in segnaletica con la scritta AP
26 Rischio idrogeologico - comportamenti - Il Comune ha un piano di protezione civile aggiornato; - Presso ciascun nucleo familiare è stato consegnato un vademecum di protezione civile: consultalo trovi utili informazioni
27 Il rischio più grande è: ignorare i rischi presenti sul nostro territorio, ignorare o rifiutare di conoscerli, evitare di affrontarli e gestirli, rinunciare alla formazione Nessun luogo è a rischio 0
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