Celebrazioni della Giornata dell Unità nazionale e delle Forze Armate Discorso del Sindaco di Aosta, Bruno Giordano 4 novembre 2014

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1 Celebrazioni della Giornata dell Unità nazionale e delle Forze Armate Discorso del Sindaco di Aosta, Bruno Giordano 4 novembre 2014 Autorità civili militari e religiose, Signore e Signori, Cari Concittadini oggi, 4 novembre, è l'anniversario della fine della prima guerra mondiale. La giornata che siamo a celebrare, tradizionalmente dedicata alle Forze Armate della Repubblica, è la solenne ricorrenza nella quale gli Italiani sono chiamati a ricordare, con onore e fierezza, il raggiungimento della nostra Unità Nazionale, una delle tappe più importanti nella Storia del nostro popolo. Il primo pensiero è rivolto a coloro che combatterono duramente, anche a costo della propria vita, per il conseguimento di quegli altissimi ideali che oggi, troppo spesso, tendiamo a dare per scontati: indipendenza e libertà. Tutti noi che abbiamo avuto l'immensa fortuna di nascere in un Paese libero e democratico abbiamo il dovere di rivolgere sempre un ringraziamento dal più profondo del cuore alle centinaia di migliaia di soldati, molti dei quali erano all'epoca soltanto dei ragazzi, ai caduti della Resistenza, a tutti i nostri fratelli che sacrificarono la propria esistenza per un grande sogno che oggi noi possiamo chiamare realtà. Il Giorno dell'unità Nazionale e la giornata delle Forze Armate sono celebrazioni profondamente legate tra loro, perché il grande coinvolgimento di cittadini provenienti da regioni diverse e località remote d'italia, durante la Grande Guerra fece nascere e consolidare il sentimento di unità nazionale in una popolazione che si ritrovò, suo malgrado,

2 all'interno di un'unica trincea; quei giovani che fecero parte, allora, delle nostre Forze Armate poterono così riconoscersi in quella unità di intenti e di comune destino, che coinvolse anche le rispettive comunità di appartenenza. Quattro novembre, quindi, significa per noi tutti la fine di uno sforzo durissimo ma anche di un evento che per la prima volta accomunò giovani di diverse provenienze geografiche e sociali e li rese fratelli sul campo di battaglia, cementando per sempre con il sangue dei caduti la scelta di un'italia libera e unita. Quanti tra noi hanno, o hanno avuto, la possibilità di ascoltare le parole di coloro che vissero di persona quegli anni terribili, sicuramente hanno potuto cogliere il valore profondo di quei racconti, pur intrisi delle atrocità e delle tremende ingiustizie che sempre accompagnano i racconti di guerra: il fortissimo desiderio di unità che dimorava nei cuori degli italiani di quell'epoca. Un ricordo personale mi accompagna fin da quando ero bambino. Nel mio ufficio conservo una foto dei miei nonni, scattata nel centro di Aosta. Indossano entrambi la divisa da Alpino, l'uno del Battaglione Ivrea, l'altro del Battaglione Aosta. Questi due Uomini, pluridecorati, si conobbero nella stessa trincea, prima di sapere che un giorno sarebbero diventati parenti, sulla linea del fronte in cui si consumò il più lungo ed estenuante periodo di quella che passò alla storia come guerra di posizione. La prima guerra mondiale mobilitò settanta milioni di persone al mondo. Settanta milioni, di cui sessanta milioni di europei.

3 Il Corpo degli Alpini, storicamente legato alla nostra Città, si rese protagonista su tutti i fronti, dall'adamello alle Dolomiti, dal Carso al Monte Grappa, dagli altipiani al Piave. Da Sindaco di una città che ha nelle Penne Nere un sicuro punto di riferimento, da persona che ha portato e ancora porta con orgoglio il cappello da Alpino e da uomo consapevole delle ferite inflitte alla società dalle guerre, voglio ricordare pubblicamente il valore di quei nostri soldati. Voglio ricordare che la prima vittima italiana del conflitto fu un Alpino. Voglio ricordare ancora una volta che, nonostante la guerra si sia combattuta principalmente sui confini orientali del nostro Paese, i Valdostani furono coloro che diedero proporzionalmente il maggior tributo di sangue a quella guerra. I nostri Caduti, che oggi onoriamo e ricordiamo, furono Mi torna alla mente una frase quanto mai calzante pronunciata da Armando Diaz, Generale di Corpo d'armata durante la Grande guerra, riferita al Corpo degli Alpini che, meglio di ogni altra sintetizza le capacità e l'umanità, riconosciute ancora oggi nei vari teatri di guerra del mondo. Diceva Armando Diaz: Audaci e prudenti come soldati di razza, robusti e resistenti come il granito dei loro monti, col cuore pieno di passione, di senso del dovere e di fede. Con amarezza constatiamo, ai giorni nostri, come il ricordo di quegli eventi stia diventando sempre più pallido, in parte perché l'inesorabile trascorrere del tempo ci ha privati di quasi tutti i reduci di quegli anni lontani e in parte, forse, per non essere riusciti a trasmettere alle giovani generazioni il grande

4 valore di queste memorie. Così come non siamo riusciti a coinvolgere come meriterebbero i nostri caduti la nostra cittadinanza che, anche per colpa nostra e del desolante spettacolo che a volte mandiamo in onda, si tiene ben lontana da tutto ciò che, anche solo lontanamente, suona come rito istituzionale. Eppure oggi celebriamo e ricordiamo tutto quello che appartiene alla parte migliore del nostro Paese e della nostra storia in un ricordo che è e deve rimanere inciso in profondità nella memoria collettiva della nostra Comunità. In questo giorno vorrei dunque esortare tutti coloro che, in qualche modo, hanno ruoli di responsabilità nei confronti dei giovani a spronarli nel riscoprire e rivalutare quei valori, ad aiutarli a comprendere che è soltanto grazie all'immenso sacrificio di quei loro coetanei di cento anni fa se oggi possono vivere in libertà e in democrazia. Da parte nostra, nel continuare a mantenere viva la memoria di quegli eventi dobbiamo cercare di riempire di nuovi significati le cerimonie ad essi legati, rendendole sempre attuali e in linea con i tempi che cambiano, in modo che le nuove generazioni possano, in esse, riconoscersi e immedesimarsi. Solidarietà, onestà, rispetto, senso di appartenenza, lealtà, partecipazione, senso civico, sono i soli valori che contano in una società, valori reali e duraturi che abbiamo il dovere di coltivare e trasmettere senza mai darli per scontati.

5 A nome della comunità che rappresento, rivolgo, infine, un messaggio di ringraziamento alle Forze Armate presenti sul nostro territorio. Grazie per il vostro impegno quotidiano a favore della collettività; grazie per la disponibilità nei confronti della popolazione ogni volta che se ne presenti la necessità; grazie per il vostro esempio di legalità e di lealtà; grazie per essere i garanti della nostra sicurezza e della difesa della pace; grazie per essere i garanti e i depositari dei più alti valori morali e spirituali affidatici da coloro che hanno combattuto e sono morti per la nostra libertà. Viva la Città di Aosta Viva la Valle d'aosta Viva le Forze Armate Viva l'italia e l'unità nazionale