PROTOCOLLO D INTESA. L anno 2008, il giorno 1 del mese di marzo presso il Comune di Trebisacce (CS) TRA PREMESSO CHE
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- Raffaella Raimondi
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1 PROVINCIA PROVINCIA PROVINCIA PROVINCIA DI COSENZA DI LECCE DI MATERA DI TARANTO PROTOCOLLO D INTESA PER LA COSTITUZIONE DEL TAVOLO DI CONSULTAZIONE PERMANENTE TRA LE PROVINCE DEL GOLFO DI TARANTO (COSENZA, LECCE, MATERA E TARANTO) L anno 2008, il giorno 1 del mese di marzo presso il Comune di Trebisacce (CS) TRA la PROVINCIA DI COSENZA, con sede a Cosenza in Piazza XV Marzo, nella persona del Presidente, Gerardo Mario Oliverio la PROVINCIA DI LECCE, con sede a Lecce in Via Umberto I n. 13, nella persona del Presidente, Giovanni Pellegrino la PROVINCIA DI MATERA, con sede a Matera in Via Ridola n. 70, nella persona del Presidente, Carmine Nigro la PROVINCIA DI TARANTO, con sede a Taranto in Via Anfiteatro n. 4, nella persona del Presidente, Gianni Florido PREMESSO CHE Il Quadro Strategico Nazionale per la Politica Regionale di Sviluppo prevede la necessità di attuare le strategie di sviluppo territoriale attraverso strumenti e modalità volti a
2 garantire la più ampia e funzionale cooperazione istituzionale, secondo un approccio unitario e di sistema, mediante la partecipazione attiva delle autonomie locali. I programmi di cooperazione interregionale promuovono reti di cooperazione tese a migliorare l'efficacia delle politiche di sviluppo e coesione mediante la condivisione delle migliori pratiche maturate nella realizzazione degli interventi di cooperazione internazionale e transfrontaliera, scambi di esperienze, dati, informazioni, conoscenze e studi, considerato che l interazione contribuisce ad allargare e migliorare l orizzonte di riferimento, in una prospettiva di benefici non riguardanti unicamente il singolo attore locale, bensì il sistema dei territori delle Regioni dell Obiettivo Convergenza e in Phasing-out. In tale prospettiva, nella nuova programmazione è richiesto di concorrere esplicitamente alle grandi priorità strategiche della politica di coesione, valorizzando il potenziale competitivo regionale e locale frenato dall esistenza di confini amministrativi. Pertanto, nel quadro di un processo di programmazione e di condivisione improntato alla più efficace cooperazione istituzionale, costruire progetti integrati facendo leva sull aggregazione di competenze e risorse comuni, da candidare nell ambito dei programmi di cooperazione territoriale a vari livelli (nazionale, transfrontaliero, interregionale e transnazionale) e finalizzati alla valorizzazione ed alla promozione delle capacità attrattive dei territori ed al progressivo ampliamento delle condizioni di offerta, costituisce un obiettivo strategico al cui ottenimento sono chiamati non solo le autorità statali e le Regioni, ma anche le organizzazioni istituzionali del livello NUTS III dell Unione Europea. Pertanto, si rende quanto mai opportuno organizzare forme di governance che conducano ad una maggiore concentrazione, integrazione e coordinamento fra le politiche di sviluppo locali e che siano in grado di superare il problema della frammentazione delle iniziative, in un ottica di sistema in cui assumano una rilevanza decisiva livelli più stretti di cooperazione istituzionale, mediante l avvio di processi di associazione tra Regioni, Province ed Enti locali che siano legati da vicinanza geografica, problematiche comuni, risorse valorizzabili più efficacemente attraverso azioni condivise ed integrate. La riforma del Titolo V della Costituzione, ridisegnando un nuovo quadro di funzioni e compiti di gestione ed amministrazione attiva degli Enti Locali, rafforza, tra l altro, il ruolo propositivo delle Province, animatrici e promotrici dello sviluppo locale integrato e sostenibile.
3 La Provincia, inoltre, diventa componente necessaria della programmazione delle strategie di sviluppo, coincidendo il livello provinciale con l ambito intermedio ottimale in cui i programmi di sviluppo possono organizzarsi efficacemente e coerentemente con gli indirizzi di assetto del territorio, facendo leva sul radicamento locale e sugli strumenti della concertazione. Le Province di Cosenza, Lecce, Matera e Taranto, nei diversi incontri intercorsi tra i propri rappresentanti tecnici ed istituzionali, hanno manifestato un forte interesse a condividere, promuovere e strutturare progetti comuni finalizzati a cogliere le opportunità derivanti dalla programmazione comunitaria, nazionale e regionale. Tanto premesso, le parti, come sopra rappresentate, nel concordare sull opportunità di costituire il Tavolo di Consultazione Permanente tra le Province del Golfo di Taranto, finalizzato a sviluppare un sistema di collaborazione per la costruzione di iniziative e progetti comuni indirizzati alla promozione dello sviluppo economico e sociale sostenibile dei territori, convengono quanto segue. Art. 1 Premessa La premessa è parte integrante e sostanziale del presente atto. Art. 2 Oggetto Il presente accordo istituisce, nel rispetto dell autonomia di ognuna delle Istituzioni aderenti, il Tavolo di Consultazione Permanente tra le Province del Golfo di Taranto, luogo aperto di confronto, approfondimento, elaborazione e coordinamento delle iniziative e progetti comuni, indirizzati alla promozione dello sviluppo economico e sociale sostenibile dei territori. Art. 3 Finalità Il Tavolo intende assolvere la funzione di analizzare ed interpretare la domanda di sviluppo su scala interprovinciale ed individuare linee d azione e sistemi coerenti ed integrati di interventi sul territorio in un quadro comune che prefiguri soluzioni coordinate in ragione degli obiettivi di sviluppo sostenibile, crescita civile, promozione del capitale umano, nel quadro delle opportunità offerte dalle politiche di sviluppo, coesione e competitività dell Unione Europea, nonché dalle
4 strategie di cooperazione territoriale dell Unione Europea nell area euromediterranea derivanti dalla Dichiarazione di Barcellona del 1995 (Cooperazione Transfrontaliera, Cooperazione Transnazionale, Cooperazione Interregionale, Politica di Pre-adesione, Politica di Vicinato) Parimenti, il Tavolo persegue l obiettivo di dotare le Province di uno strumento di confronto per elaborare azioni condivise nell ambito del Programma Operativo Interregionale Attrattori culturali, naturali e turismo del Mezzogiorno e del Programma Operativo Interregionale (POIN) Energia rinnovabile e risparmio energetico. Infine, il Tavolo costituisce un opportunità di confronto, anch essa finalizzabile alla ricerca di azioni comuni, rispetto agli obiettivi ed alle linee d azione delle strategie di sviluppo definite dagli strumenti della programmazione regionale e nazionale per il periodo (Programmi Operativi, Programmi di Sviluppo, ecc.). Il Tavolo ha, quindi, lo scopo di facilitare gli scambi di pratiche ed esperienze tra le Istituzioni firmatarie, favorire le sinergie, valorizzare in forma integrata il patrimonio ambientale, culturale e territoriale, stimolare l instaurarsi di relazioni di fiducia e cooperazione, promuovere azioni organiche ed integrate in favore dello sviluppo sostenibile. Art. 4 Temi prioritari Gli ambiti di intervento oggetto delle attività del Tavolo sono i temi prioritari indicati già identificati dalla programmazione comunitaria, nazionale, regionale e dai documenti di programmazione delle Province, con particolare riferimento ai seguenti: - Tutela e gestione dell Ambiente e del Mare - Tutela e messa a valore delle risorse ambientali e naturali - Riconoscimento, tutela, recupero e valorizzazione del patrimonio culturale, storico, architettonico ed archeologico - Energia, con particolare attenzione al risparmio energetico e alla produzione di energia da fonti rinnovabili - Logistica, reti di mobilità e sistemi di trasporto, anche in considerazione della proiezione mediterranea dei territori del Golfo di Taranto - Marketing territoriale - Qualificazione delle destinazioni turistiche locali - Inclusione sociale e servizi per la qualità della vita - Agricoltura e sviluppo rurale - Prevenzione dal rischio tecnologico e naturale
5 - Società dell informazione ed economia della conoscenza - Innovazione, ricerca e sviluppo tecnologico - Competitività e attrattività delle città, dei territori, delle reti insediative e dei centri storici minori - Impresa e sviluppo dei sistemi produttivi - Politica ed economia del Mediterraneo - Politiche del lavoro, educazione, formazione, istruzione Art. 5 Composizione del Tavolo Il Tavolo è composto dai Presidenti delle Province di Cosenza, Lecce, Matera e Taranto. Il Tavolo è presieduto da uno dei quattro Presidenti attraverso un sistema di rotazione annuale della carica, cui spetta la convocazione del Tavolo ogni qual volta se ne riscontri la necessità o l opportunità. Art. 6 Segreteria Tecnica del Tavolo La Segreteria Tecnica è formata da quattro Dirigenti provinciali, ognuno designato dal Presidente della Provincia di appartenenza. Le funzioni di Responsabile della Segreteria Tecnica sono attribuite al Dirigente individuato dal Presidente pro tempore del Tavolo. E compito della Segreteria Tecnica svolgere le attività operative, amministrative e finanziarie per il perseguimento degli obiettivi del presente Protocollo, effettuare verifiche almeno semestrali dello stato di perseguimento degli obiettivi dell Intesa. Compito della Segreteria è, inoltre, realizzare il coordinamento delle attività di cui al successivo art. 7. Art. 7 Modalità di funzionamento Sulla base degli obiettivi e degli indirizzi definiti dal Tavolo e secondo gli ambiti di intervento individuati, la Segreteria Tecnica provvede alla costituzione e convocazione di gruppi di lavoro. All interno dei gruppi di lavoro possono essere chiamati a partecipare i Dirigenti/Funzionari provinciali, gli Assessori provinciali e, quando opportuno o necessario, su proposta del Presidente,
6 condivisa dai membri del Tavolo, Enti Locali e organismi di diritto pubblico, Università, Camere di Commercio, Associazioni di Categoria, Ordini Professionali ed esperti delle materie oggetto di discussione. E compito dei gruppi di lavoro produrre dossier di candidatura, progetti e programmi di intervento da sottoporre alla valutazione ed all approvazione del Tavolo di Consultazione Permanente. E fatta salva la possibilità per soggetti diversi dalle parti firmatarie e appartenenti al territorio del Golfo di Taranto di aderire al presente Protocollo, previo unanime consenso e secondo modalità da concordare tra le stesse. Il presente Protocollo d Intesa viene sottoscritto dalle parti in quattro copie. Il Presidente della Provincia di Cosenza (o suo delegato) Il Presidente della Provincia di Lecce (o suo delegato) Il Presidente della Provincia di Matera (o suo delegato) Il Presidente della Provincia di Taranto (o suo delegato)
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