Claudio BRAZZOLA Arezzo 23 Novembre 2012 RTC BT: Nuova CEI 0-21 Regola tecnica per la connessione di utenti attivi e passivi alle reti BT.

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1 Claudio BRAZZOLA Arezzo 23 Novembre 2012 RTC BT: Nuova CEI 0-21 Regola tecnica per la connessione di utenti attivi e passivi alle reti BT.

2 La nuova regola tecnica di connessione BT: Norma CEI 0-21 La Norma tecnica è stata preparata da un Gruppo di Lavoro del CEI (GDL 136 Norma CEI 0-21). Il CEI ha costituito un nuovo CT: CT136 «Connessione alle reti elettriche di distribuzione Alta, Media e Bassa Tensione» Il documento tratta della connessione degli Utenti attivi e passivi alle reti di Bassa Tensione delle imprese distributrici di energia elettrica. Costituisce il completamento alla Norma CEI 0-16, (oggi in IP, scade il 5 dicembre!), riguardante la regola tecnica di connessione alle reti di distribuzione in AT ed MT. E stata pubblicata il 23/12/2011 ed è entrata in vigore dal 1 gennaio 2012 solo per gli utenti passivi (ARG/elt 199/11) Per gli utenti attivi, la cui situazione è in evoluzione, si fa riferimento alla delibera ARG/elt 187/11 e alla delibera 84/2012/R/eel

3 Livelli di tensione e di frequenza sulle reti BT Nelle reti BT la tensione nominale vale: 230 V per le forniture monofase; 400 V per le forniture trifase. Il Decreto Monti 24/01/2012 n 1 Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività ha abrogato la Legge 105 del 1949 Le tensioni unificate (cfr Legge 105 del 1949) erano di 220/380 V. Le caratteristiche della tensione di fornitura sono definite dalla Norma CEI EN In particolare, circa l ampiezza della tensione, sono in genere ammesse variazioni entro il range +/- 10 %. La frequenza nominale (fn) è di 50 Hz.

4 La qualità del servizio sulle reti BT La qualità del servizio riguarda sia la continuità della fornitura, sia la qualità della tensione. A livello italiano, la qualità del servizio sulle reti di distribuzione BT è definita e descritta dalla CEI EN Alcuni aspetti della qualità del servizio (frequenza, variazioni lente, armoniche, flicker, dissimmetria) costituiscono fenomeni continui, per i quali la CEI EN prevede limiti da rispettare da parte del distributore. Altri aspetti della qualità del servizio sono definiti eventi: interruzioni, buchi di tensione, variazioni rapide ecc.. A livello nazionale, la continuità del servizio è regolata dalle vigenti Delibere dell AEEG.

5 L eliminazione dei guasti sulla rete del Distributore Le reti BT di distribuzione sono generalmente esercite in modo radiale. Sono protette contro le sovracorrenti con dispositivi di protezione a massima corrente. Non sono adottate misure di protezione (di tipo elettrico) contro l interruzione di uno o più conduttori di fase (anche per intervento di fusibili) o del conduttore di neutro. Le protezioni adottate dal Distributore per la propria rete non hanno lo scopo di proteggere gli impianti di Utente, la cui protezione è a carico dell Utente. Il Distributore è comunque tenuto ad evitare le masse nell impianto di rete per la connessione presso l utenza.

6 Corrente di cortocircuito: valore massimo I valori sono determinati assumendo una corrente di cortocircuito trifase ai morsetti BT di cabina secondaria non superiore al valore pianificato di 16 ka (630 kva, 6%). Il valore della corrente di cortocircuito massima da considerare è: 6 ka per forniture monofase (cos cc = 0,7) 10 ka per forniture trifase con potenza disponibile fino a 33 kw (cos cc = 0,5) 15 ka per forniture trifase con potenza disponibile superiore a 33 kw (cos cc = 0,3) La corrente di corto fase-neutro per forniture trifase è 6 ka.

7 Gli utenti e la loro classificazione Utente è un soggetto che utilizza la rete per immettere e/o prelevare energia elettrica. Gli Utenti possono essere: Attivi Gli Utenti titolari di impianti che contengono qualsiasi macchinario (rotante o statico) che converta ogni forma di energia utile in energia elettrica in corrente alternata previsto per funzionare in parallelo (anche transitorio) con la rete. (Sono quindi esclusi gli UPS) Passivi Gli Utenti titolari di impianti non ricadenti nella definizione precedente.

8 Regole comuni a tutti gli Utenti: caratteristiche componenti Le prescrizioni della CEI 0-21 si applicano sia all impianto di rete per la connessione che all impianto di utenza. Tutte le parti di impianto e le apparecchiature devono essere a regola d arte; è sufficiente che siano conformi alle norme. I componenti dell impianto di utenza devono essere forniti da costruttori con sistema di gestione per la qualità certificato. Tutti gli apparati e tutti i circuiti devono presentare caratteristiche di funzionamento e sovraccaricabilità, permanente e transitoria, corrispondenti alle caratteristiche nominali e alle correnti massime di cortocircuito possibili in un qualsiasi punto di connessione sulla rete.

9 Regole comuni per tutti gli utenti: il punto di connessione (PdC) Il punto di connessione coincide con i morsetti di valle del sistema di misura per tutti gli Utenti, ad eccezione degli Utenti Attivi con immissione totale dell energia prodotta; in quest ultimo caso il PdC coincide con una morsettiera posta dal Distributore a monte del contatore. A monte del punto di connessione la proprietà e la competenza funzionale sono del Distributore; A valle, la proprietà e la competenza funzionale sono dell Utente. Il Distributore installa i contatori dell energia scambiata con la rete, nonché la protezione dell impianto di propria competenza, che garantiscono sicurezza e operatività della connessione nelle condizioni di funzionamento ammesse.

10 La Norma CEI 0-21: la convenzione MONTE < > VALLE Convenzionalmente, nella Norma, la dizione a monte identifica i circuiti verso la rete rispetto al punto considerato La dizione a valle identifica i circuiti verso l impianto di Utente rispetto al punto considerato. Non sempre il verso monte-valle coincide con il verso del flusso di energia!

11 L impianto dell utente: dispositivi previsti Sono sempre necessari i seguenti dispositivi/componenti: cavo di collegamento; Dispositivo Generale (DG), a valle del cavo di collegamento, e in grado di escludere dall impianto di rete per la connessione tutto l impianto di utenza a valle. In funzione del tipo di impianto da connettere (Utente attivo o passivo) sono necessari ulteriori dispositivi. Le caratteristiche (corrente ammissibile di breve durata, potere di interruzione, tensione nominale, livello dell isolamento, ecc.) dei componenti (int. automatici, int. manovra-sezionatori, cavi, ecc.) devono essere adeguate al tipo di installazione.

12 Definizioni dei principali dispositivi PdC DLP DG = 3DGL DDI DDG Dispositivi Limitatori di Potenza (DLP): dispositivo atto a limitare il prelievo/immissione di potenza. Dispositivo Generale (DG): apparecchiatura di manovra e sezionamento la cui apertura separa l impianto dell Utente dalla rete. (Se c è un unica linea verso l impianto Utente, il DG è unico; in caso di più linee a valle il DG consiste nell insieme dei DGL) Dispositivo Generale di Linea (DGL): apparecchiatura di manovra e sezionamento al termine del cavo di collegamento, la cui apertura separa la rete da una linea dell utente. Dispositivo Di Interfaccia (DDI): apparecchiature di manovra la cui apertura (comandata da un apposito sistema di protezione) separa l impianto di produzione dalla rete. Dispositivo Di Generatore (DDG): apparecchiatura di manovra la cui apertura (comandata da un apposito sistema) determina la separazione del generatore (di un generatore).

13 Definizioni: il Punto di Connessione (PdC) Punto tra la rete e l impianto di Utente per la connessione, dove avviene lo scambio dell energia tra rete e Utente. Coincide con il punto di confine PdC E costituito dai morsetti di valle del contatore (fornitura di energia elettrica con misura diretta) ovvero dai morsetti, messi a disposizione dal Distributore, a valle del complesso di misura (fornitura semidiretta)

14 Richiesta di potenza fino a 30 kw: forniture limitate CONTATORI PER POTENZE LIMITATE CONTATORI PER POTENZE NON LIMITATE KWh DLP DLP Per richieste di potenza fino a 30 kw, il Distributore rende disponibile, in prelievo, una potenza massima pari a KWh KWh quella contrattuale, sottoscritta alla stipula del contratto, Pmax aumentata del 10% (potenza disponibile = 33 kw). kvarh KWh Pmax kvarh L1 L2 L3 N CAVO DI COLLEGAMENTO DG L1 L2 L3 N L1 L2 L3 N L1 L2 L3 N Il contenimento dei prelievi entro il limite viene attuato CAVO DI COLLEGAMENTO CAVO DI COLLEGAMENTO CAVO DI COLLEGAMENTO mediante Dispositivi Limitatori di Potenza (DLP). DG DG DG Impianto Utente Impianto Utente Impianto Utente Impianto Utente Anche per forniture al di sotto di 30 kw, per particolari A B C D tipologie impiantistiche, è facoltà del Distributore non installare alcun DLP (esempio: ascensori, ecc.).

15 Richiesta di potenza oltre 30 kw: forniture non limitate CONTATORI PER POTENZE NON LIMITATE KWh Pmax kvarh L1 L2 L3 N CAVO DI COLLEGAMENTO DG Impianto Utente C Per richieste di potenza oltre i 30 kw, il Distributore rende disponibile una potenza pari al valore richiesto (no DLP). KWh Il Pmax distributore installa un contatore in grado di rilevare il massimo valore della potenza prelevata. kvarh In caso di sistematici prelievi di potenza, eccedenti il L1 L2 L3 N livello della potenza disponibile, il Distributore può CAVO DI COLLEGAMENTO procedere all adeguamento contrattuale. DG Si considera come sistematico il superamento del livello Impianto Utente della potenza disponibile, in prelievo, effettuato in almeno D due distinti mesi nell anno solare. Il Distributore ha facoltà di installare DLP in considerazione delle esigenze della rete, previa comunicazione all Utente.

16 Il cavo di collegamento kwh Tratto di cavo di proprietà e pertinenza dell Utente che collega il contatore (gruppo di misura) con il primo(i) dispositivo(i) di protezione contro le sovracorrenti dell utente (DG = 3 DGL). Attenzione: il cavo di collegamento è installato appena a valle del punto di connessione, non può essere protetto da alcuna apparecchiatura dell Utente. Il montante è considerato cavo di collegamento solo se è collegato al PdC senza alcun interruttore.

17 L impianto dell utente: il Dispositivo Generale Il Dispositivo Generale (DG) è costituito da un interruttore automatico onnipolare conforme alla CEI EN oppure conforme alla CEI EN adatto al sezionamento. Deve avere un potere di interruzione (o di cortocircuito) non inferiore ai valori di corrente di cortocircuito stabiliti dalla norma (ovvero comunicati dal Distributore) In alternativa, può essere impiegato anche un interruttore di manovra-sezionatore combinato con fusibili (conforme alla relativa Norma CEI EN ), nel rispetto degli stessi requisiti.

18 Dispositivo generale DG Dispositivo Generale (DG): separa l intero impianto di Utente dalla rete BT del Distributore in caso di guasto a valle del punto di connessione. Consentiti al massimo 3 (tre) DGL per la protezione dell impianto dell Utente.

19 Linee d'utenza DG = 3DGL Contatore DGL Rete del Distributore C PdC DGL DGL L impianto d utenza per la consegna ha origine con i morsetti di valle del contatore e consiste in: E' possibile l'installazione fino a 3 dispositivi Generali di Linea (DGL), ciascuno a protezione di una singola linea d'utenza, in alternativa al DG cavo di collegamento (costituito da un solo conduttore per ciascuno dei morsetti del contatore); dispositivo generale (DG), eventualmente costituito da più DGL (massimo tre) Il dispositivo generale dell Utente (DG), eventualmente costituito da più DGL, deve essere posto, nel caso più comune, immediatamente a valle del punto di consegna (cavo di collegamento < 3 m).

20 Linee d'utenza Cavo di collegamento: protezione da sovraccarico In_DG < Iz In1 + In2 + In3 < Iz Contatore DGL Rete del Distributore C PdC DGL DGL singola linea d'utenza, in alternativa al DG Conformemente alla definizione di cavo di collegamento, la protezione contro le sovracorrenti è di responsabilità dell Utente mentre la protezione dell impianto a monte del PdC, incluso il contatore, è di responsabilità del Distributore. La protezione contro sovraccarico può essere svolta dai dispositivi posti a valle del medesimo cavo (DG, ovvero DGL, in numero non superiore a tre). E' possibile l'installazione fino a 3 dispositivi Generali di Linea (DGL), ciascuno a protezione di una

21 Cavo di collegamento: protezione da cortocircuito La protezione contro il cortocircuito del cavo di collegamento può essere omessa se sono verificate contemporaneamente le condizioni di cui all art della Norma CEI 64-8: cavo di lunghezza non superiore a 3 m; cavo installato in modo da ridurre al minimo il rischio di cortocircuito. In alternativa, per le forniture limitate, le caratteristiche del cavo devono essere coordinate con quelle dell interruttore automatico del gruppo di misura (qualora presente), secondo quanto previsto dall art della CEI 64-8 I 2 t k 2 S 2

22 Cavo di collegamento: protezione dai contatti indiretti e sezionamento Il cavo di collegamento deve far parte di una conduttura che non presenti masse (annullato il rischio di contatto indiretto). L interruttore automatico, o di manovra, qualora presente nel gruppo di misura ed accessibile all Utente, può essere utilizzato per il sezionamento dell impianto utilizzatore, anche se il Distributore non è tenuto a garantirne l efficienza dispositivo. In ogni caso, qualsiasi dispositivo di manovra accessibile all utente, posto in corrispondenza del punto di consegna, deve avere potere di interruzione e di chiusura, in condizioni di cortocircuito, adeguati.

23 Integrazione delle energie rinnovabili un nuovo assetto per la rete Centrali elettriche tradizionali Centrali da fonti rinnovabili Generazione distribuita Utilizzatori

24 Apporto della GD NUMERO DI IMPIANTI GD ENERGIA DA IMPIANTI GD FONTE AEEG 2009 Lo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili (FER) è necessario per la crescente attenzione ambientale (obiettivi EU al 2020). Ciascuno stato membro dell Unione Europea ha istituito incentivi: in Italia, i Certificati Verdi per tutte le FER, e il Conto Energia per il fotovoltaico. Le FER non sono concentrate, ma diffuse sul territorio: servono impianti di taglia media e piccola, raramente connessi in AT (eolico). Più spesso connessi in MT o in BT: Generazione Diffusa (GD), < 10 MW

25 Situazione attuale delle reti e prospettive di evoluzione Sviluppo iniziale dei sistemi elettrici basato su forme di generazione centralizzata: energia elettrica prodotta in impianti di grande potenza unitaria (centrali elettriche, reti di trasmissione) Sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili (FER) diffuse sul territorio reso necessario dalla crescente attenzione per l ambiente La Generazione Diffusa (GD): si interfaccia con la rete di distribuzione, in media tensione (MT) o in bassa tensione (BT) Le attuali modalità di protezione, controllo, gestione della rete di distribuzione MT/BT non sono più adeguate: serve una vera e propria RIVOLUZIONE CONCETTUALE

26 Perché la GD complica la gestione delle reti di distribuzione? La rete di distribuzione (BT, ma anche MT) non è stata progettata per raccogliere la GD (energia dal basso verso l alto: BT MT AT) Questa condizione può verificarsi per poche ore dell anno: fino a quando la GD è poca, e il carico prevale, tutto funziona come prima. Quando la GD supera il carico, si ha la cosiddetta inversione di flusso La gestione della rete BT di distribuzione diventa critica: problemi al sistema di protezione di interfaccia (SPI) problemi nel profilo di tensione

27 Come si comporta oggi la GD: approccio fit&forget e Dispositivo Di Interfaccia La GD viene collegata secondo l approccio fit & forget: Il Sistema di Protezione di Interfaccia (SPI) dispone di informazioni di tipo locale con regolazioni ad elevata sensibilità: diversi utenti sono soggetti a scatti intempestivi del SPI il SPI non può distaccare la GD se Pc~Pg in emergenza RTN la GD viene distaccata aggravando il fenomeno blackout 2006: persi 2000 MW di GD in rete quanta GD in rete al 2020 siamo disposti a perdere? GD oggi a rischio MW SISTEMA NON AFFIDABILE 33

28 La GD che funziona in isola: un problema per il DSO Possibilità di alimentare una rete in isola da parte di uno o più impianti di produzione. Il funzionamento in isola si distingue in: Isola su rete dell Utente (sempre ammessa): quando l impianto di produzione dell Utente alimenta l intera propria rete, o parte di essa, quando è separata dalla rete del Distributore Isola su rete del Distributore (mai ammessa): quando l impianto di produzione dell Utente alimenta l intera rete o parte dalla rete del Distributore

29 La GD peggiora la stabilità della RTN (Rete di Trasmissione Nazionale, gestita da TERNA) Nel normale funzionamento, la frequenza della rete Europea vale 50 Hz In caso di disturbi (separazione durante l import) la frequenza in Italia scende (ad es. a 49 Hz) Il SPI della GD scatta non appena la frequenza scende sotto a 49,7 Hz rischio blackout Servono soglie più larghe: TERNA (In tutta Europa, ENTSO-e) impone (47,5 51,5) Hz

30 Le Smart Grid e le norme CEI Regole Tecniche di Connessione La rete di distribuzione deve controllare e comandare a distanza gli impianti di GD sul territorio (decine/centinaia di migliaia di piccoli generatori) Questa rivoluzione va sotto il nome di SMART GRID

31 Le nuove regole tecniche di connessione La GD e l approccio smart grid Le Regole Tecniche di Connessione (RTC) sono elaborate dal CEI su impulso dell Autorità per l energia elettrica e il gas La Norma MT (Norma CEI 0-16; Del. ARG/elt 119/08) ha introdotto per la prima volta lo scambio di segnali tra DSO e GD Il SPI deve essere in grado di ricevere segnali esterni finalizzati alla abilitazione/disabilitazione di una o più soglie protettive La Norma CEI 0-21 prevede: novità per il SPI telescatto come alternativa a massima/minima frequenza e tensione capacità di ricevere segnali su protocollo serie CEI EN richieste alla GD di servizi di regolazione per la rete regolazione locale/centralizzata di tensione limitazione di potenza attiva erogata (automatica/su comando) Low Voltage Fault Ride Through capability (LVFRT) REQUISITI SMART!

32 Impiegare i sistemi ICT per migliorare la protezione di interfaccia È necessario esplorare ed implementare i sistemi di comunicazione tra: RELÈ di protezione in CP (relè MASTER) SPI della GD (relè SLAVE) Nuova logica di comando e regolazione SPI Sistema di comunicazione integro: soglie a minor sensibilità (es. 47,5-51,5 Hz) In mancanza di comunicazione: commutazione soglie con attuale sensibilità Il sistema di comunicazione garantisce la gestione e l affidabilità nel distacco o nel mantenimento in linea della GD: migliora le prestazioni dell intero sistema (non come nei recenti blackout )

33 La sola potenza attiva alza la tensione L immissione di potenza attiva (solo P; cos = 1) innalza la tensione ai morsetti dell inverter rispetto al caso di rete passiva L innalzamento è tanto maggiore quanto più alta è l impedenza della linea Problema frequente su lunghe linee BT (zone rurali, basso carico)

34 Immettere anche potenza reattiva per ridurre la tensione ΔV = R L I inv cos X L I inv sin R L X L I inv I inv V X V rete V inv V inv φ V R P 0 Q 0 V rete Cos = 0,90 (P e Q) Iniettando potenza reattiva si contrasta l aumento (obiettivo: tornare nel 110% della tensione nominale) L inverter immette una corrente sfasata in anticipo rispetto alla tensione

35 Limitare la potenza attiva per ridurre la tensione Se la Q iniettata non è sufficiente, l unica soluzione è quella di limitare la P immessa in rete Si tratta di una funzione abilitata dal produttore, e segnalata dall inverter (mancato guadagno) Questa soluzione è deve essere accettata nel regolamento di esercizio sottoscritto tra Utente e Distributore E un compromesso per avere la possibilità di connessioni più rapide (magari senza sviluppo rete, autorizzazioni, ecc)

36 Gli utenti attivi Schema di connessione Dispositivo Generale DG (=3 x DGL) Dispositivo di interfaccia DDI Dispositivo di generatore DDG

37 Dispositivo d interfaccia DDI Separa l'impianto di produzione dalla rete evitando che: per mancanza dell'alimentazione sulla rete (o per guasto), l Utente continui ad alimentare il guasto o la rete; in caso di richiusure automatiche/manuali di interruttori effettuate sulla rete MT (manuali, anche BT) del Distributore, il generatore possa trovarsi in controfase con la rete (possibilità di danneggiamento meccanico). E costituito da: un interruttore di manovra-sezionatore con fusibili, oppure un interruttore automatico, idoneo al sezionamento, oppure un contattore onnipolare (norma EN ), di categoria AC-3 idoneo al sezionamento, combinato con fusibili; Per inverter fino a 6 kw, il DDI può essere interno

38 Relè di protezione reti secondo CEI 0-21 CM-UFD.M32 Principali Caratteristiche Protezione di massima/minima frequenza doppia soglia Protezione di minima tensione doppia soglia Protezione di massima tensione e massima tensione media Elevata precisione di misura Ingressi dedicati per telescatto e per abilitazione soglie di frequenza Gestione integrata della funzione di rincalzo (per impianti con potenze > 20 kw)

39 Relè di protezione reti secondo CEI 0-21 CM-UFD.M32 Principali Caratteristiche Relè di uscita aggiuntivo per la gestione della richiusura di interruttori motorizzati e/o per il comando di un secondo DDI Led frontali per un immediata segnalazione degli stati Ampio display frontale per la lettura delle informazioni/allarmi nonché per facilitare gli eventuali settaggi, effettuabili mediante appositi comandi. Protezione della configurazione tramite password Funzione di autodiagnosi.

40 Dispositivo di generatore DDG Separa il generatore dall impianto, assicurando: l avviamento, l esercizio e l arresto dell impianto di produzione in condizioni ordinarie cioè in assenza di guasti o di funzionamenti anomali del sistema di produzione; la protezione dell impianto di produzione, quando si manifesti un guasto o un funzionamento anomalo dell impianto di produzione; qualora vi siano carichi privilegiati, l intervento coordinato dei DDG e dei dispositivi di protezione dei carichi privilegiati per guasti dell impianto durante il funzionamento in isola. Il DDG e il DDI possono coincidere se non ci sono carichi privilegiati. Per P> 20 kw il DDG (o il DG) può fungere da rincalzo alla mancata apertura del DDI

41 Rincalzo: un secondo dispositivo rimedia alla mancata apertura del DDI Per impianti di produzione con P>20 kw, devono sempre essere presenti almeno due dispositivi tra il generatore e la rete, asserviti alla protezione di interfaccia di cui: uno assolva la funzione di DDI, l altro assolva la funzione di rincalzo al DDI. Qualora l inverter sia dotato di un DDI interno di tipo elettromeccanico conforme, è ammesso che questo assolva la funzione di rincalzo al DDI purché riceva il segnale di apertura ritardata proveniente dal SPI esterno.

42 Produzione con convertitori statici L impianto di produzione dotato di convertitore statico deve effettuare il parallelo con la rete automaticamente aumentando l erogazione di potenza da vuoto al valore nominale in modo graduale entro un tempo non inferiore a 5 s. Protezione Quando, a seguito dell intervento delle protezioni SPI, viene aperto il DDI o DDG, deve essere previsto un tempo di attesa di almeno 180 secondi, prima di richiudere il DDI o DDG. Gli impianti devono prevedere un sistema per limitare l immissione in rete di correnti con componenti continue, con: un trasformatore, oppure una funzione di protezione sensibile alla componente continua della corrente immesse in rete (t < 0,5 s)

43 Produzione con convertitori statici: squilibrio ammesso Spesso sono impiegati più inverter monofase per realizzare un impianto fotovoltaico (falde di diversa inclinazione/esposizione) La nuova norma permette uno squilibrio: permanente 6 kw temporaneo per 30 min 10 kw temporaneo per 1 min > 10 kw Di conseguenza, serve un sistema automatico in grado di scollegare l impianto dalla rete qualora la condizione di squilibrio persista oltre i limiti di tempo previsti dalla CEI 0-21

44 Smart Grid e utenti attivi Il DM 5 maggio 2011 (IV Conto Energia) (per tutti i livelli di tensione)

45 Schema logico funzionamento SPI Le soglie in frequenza (requisiti b, c, f) Protezione Soglia di intervento Tempo di intervento Massima frequenza (81 > S2) 51,5 Hz 0,1 s 5 s Minima frequenza (81 < S2) 47,7 Hz 0,1 s 5 s Massima frequenza (81 > S1) 50,5 Hz 0,1 s Minima frequenza (81 < S1) 49,5 Hz 0,1 s

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