Allegato Tecnico A ALL ATTO N 1037/09 MATRICI AMBIENTALI E PRESCRIZIONI

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1 Allegato Tecnico A ALL ATTO N 1037/09 MATRICI AMBIENTALI E PRESCRIZIONI Indice 1 MATRICI AMBIENTALI EMISSIONI IN ATMOSFERA SCARICHI IDRICI RIFIUTI EMISSIONI SONORE ALTRE PRESCRIZIONI PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE...6

2 1 MATRICI AMBIENTALI 1.1 EMISSIONI IN ATMOSFERA TAB A1 QUADRO RIASSUNTIVO DELLE EMISSIONI ( ) Sigla (1) Origine Portata Sezione Velocità Temp. Altezza Durata Nm 3 /h m 2 m/s C m h/g g/a Impianto abbattimento Inquinanti emessi mg/nm 3 E1 Aspiratore cella di fumigatura 965 0,0707 4,1 22 0, Formaldeide 3,3 (2) 0,0032 (2) E2 Sfiato silos mangimi 6 E3 Sfiato silos mangimi 6 E4 Sfiato silos mangimi 7 E5 Sfiato silos mangimi 7 E6 Sfiato silos mangimi 7 E7 Sfiato silos mangimi 7 E8 Sfiato silos mangimi 7 E9 Sfiato silos mangimi 7 E10 Sfiato silos mangimi 7 E11 Sfiato silos mangimi 7 E12 Gruppo elettrogeno di emergenza 250 kw Emissione non sottoposta ad autorizzazione ai sensi del D.Lgs. 152/06 art. 269 c.14 lett. i) - Impianti di emergenza e di sicurezza. E13 Caldaia impianto Emissione non sottoposta ad autorizzazione ai sensi del D.Lgs. 152/06 art. 269 c.14 lett. c) - Impianti di combustione alimentati a metano riscaldamento < 34,8 kw o GPL, di potenza termica nominale inferiore a 3 MW. E14 Caldaia impianto Emissione non sottoposta ad autorizzazione ai sensi del D.Lgs. 152/06 art. 269 c.14 lett. c) - Impianti di combustione alimentati a metano riscaldamento < 34,8 kw o GPL, di potenza termica nominale inferiore a 3 MW. E15 Caldaia impianto Emissione non sottoposta ad autorizzazione ai sensi del D.Lgs. 152/06 art. 269 c.14 lett. c) - Impianti di combustione alimentati a metano riscaldamento < 34,8 kw o GPL, di potenza termica nominale inferiore a 3 MW. ( ) Dati dichiarati/desunti dalla documentazione presentata. (1) Le sigle delle emissioni sono state riassegnate per le sole emissioni convogliate. (2) I valori si riferiscono ad un campionamento effettuato con il metodo UNUICHIM 430:79 per una durata di 30 minuti considerando il carico massimo di uova. Kg/h

3 TAB A2 VALORI LIMITE ( ) Sigla E1 Origine Aspiratore cella di fumigatura Impianto di abbattimento Inquinanti Valori limite di emissione mg/ Nm 3 Kg/h - formaldeide - - E2 Sfiato silos mangimi Note e prescrizioni Non sono applicabili valori limite in quanto l emissione è discontinua e limitata a circa 30 minuti, dei quali i primi 10 risultano i più critici. Per garantire un livello di qualità dell aria accettabile dovranno essere messe in atto le prescrizioni indicate al punto 9 dell atto autorizzativo. Vista la discontinuità e durata esigua dell emissione si ritiene di non dover indicare dei limiti. Il gestore dovrà prendere tutte le precauzioni possibili per effettuare le operazioni silos limitando il più possibile le emissioni polverulente. E3 Sfiato silos mangimi Vedi sopra E4 Sfiato silos mangimi Vedi sopra E5 Sfiato silos mangimi Vedi sopra E6 Sfiato silos mangimi Vedi sopra E7 Sfiato silos mangimi Vedi sopra E8 Sfiato silos mangimi Vedi sopra E9 Sfiato silos mangimi Vedi sopra E10 Sfiato silos mangimi Vedi sopra E11 Sfiato silos mangimi Vedi sopra E12 Gruppo elettrogeno di emergenza 250 kw Emissione non sottoposta ad autorizzazione ai sensi del D.Lgs. 152/06 art. 269 c.14 lett. i) - Impianti di emergenza e di sicurezza. E13 Caldaia impianto Emissione non sottoposta ad autorizzazione ai sensi del D.Lgs. 152/06 art. 269 c.14 lett. c) - Impianti di combustione alimentati a metano o riscaldamento < 34,8 kw GPL, di potenza termica nominale inferiore a 3 MW. E14 Caldaia impianto Emissione non sottoposta ad autorizzazione ai sensi del D.Lgs. 152/06 art. 269 c.14 lett. c) - Impianti di combustione alimentati a metano o riscaldamento < 34,8 kw GPL, di potenza termica nominale inferiore a 3 MW. E15 Caldaia impianto Emissione non sottoposta ad autorizzazione ai sensi del D.Lgs. 152/06 art. 269 c.14 lett. c) - Impianti di combustione alimentati a metano o riscaldamento < 34,8 kw GPL, di potenza termica nominale inferiore a 3 MW. ( ) In base al D.Lgs. 152/06 Parte Quinta Titolo 1. TAB A3 EMISSIONI DIFFUSE origine durata h/g durata g/a inquinanti emessi Ventilatori estrazione aria capannoni Temporizzata in base alla temperatura interna del capannone Ammoniaca Metano note 1) Dovrà essere rispettata la periodicità dei rilevamenti così come indicato nel Piano di Monitoraggio e Controllo; 2) Dovrà essere osservata la frequenza delle manutenzioni degli eventuali impianti di abbattimento delle emissioni così come indicato nel Piano di Monitoraggio

4 e Controllo; 3) Dovrà essere adottata una modalità di registrazione per le analisi e per gli interventi sugli impianti di abbattimento delle emissioni, come indicato nel Piano di Monitoraggio e Controllo; 4) I camini delle emissioni sopra elencate, per le quali è previsto un controllo analitico, devono disporre di prese per le misure e i campionamenti degli inquinanti in punti facilmente accessibili scelti sulla base alla UNI Le postazioni e i percorsi dovranno essere correttamente dimensionati sulla base delle esigenze inerenti il campionamento e le misure eseguiti secondo le metodiche ufficiali; 5) La Ditta dovrà comunicare preventivamente al Servizio Ambiente di questa Amministrazione Provinciale, ogni eventuale futura variazione della situazione emissiva autorizzata, incluso casi di modifica non sostanziale, dismissione di sorgenti emissive o l installazione di emissioni ad inquinamento atmosferico scarsamente rilevante di cui all art. 272 comma 1 ed elencate alla Parte I dell Allegato IV alla parte quinta del D.Lgs. 152/06; 6) La ditta dovrà attuare le migliori tecniche disponibili per la stabulazione degli avicoli in maniera tale da minimizzare le emissioni diffuse (controllo delle condizioni interne di temperatura ed umidità dei capannoni, controllo della bagnatura della lettiera ecc).

5 1.2 SCARICHI IDRICI Lo scarico di acque reflue domestiche, autorizzato nel presente atto, è costituito dai due sistemi descritti di seguito. Lo scarico delle acque reflue domestiche provenienti dai servizi igienici della casa di civile abitazione e dagli spogliatoi aziendali dopo trattamento in fossa imhof è inviato ad un sistema di sub-irrigazione (scarico S1). Lo scarico delle acque reflue domestiche proveniente dai due appartamenti posti nell edificio vicino alla cabina enel e dai magazzini dopo trattamento in fossa imhof è inviato ad un sistema di sub-irrigazione (scarico S2). All interno del magazzino è presente un lavandino il cui scarico è convogliato in una cisterna a tenuta e smaltito come rifiuto. Le acque meteoriche dello stabilimento sono convogliate a dei bacini naturali e ad successivo impianto di depurazione per il riutilizzo nel ciclo produttivo. Gli effluenti di allevamento saranno utilizzati quale ammendante agricolo ed il loro spandimento sarà effettuato nei comuni di San Gimignano e Castelfiorentino secondo le modalità indicate nel Piano di Utilizzazione Agronomica di cui al punto o della documentazione in atti. 7) Le Fosse Imhoff, nell esercizio delle loro funzioni, dovranno garantire l efficienza, mediante almeno una manutenzione annua (come indicato nel PMC), e non dovranno determinare la possibilità di inquinamento e infiltrazioni nell acquifero circostante; 8) Le canalizzazioni di raccolta delle acque delle coperture dei fabbricati dovranno confluire direttamente in acque superficiali; 9) Dovranno essere comunicate a questo Servizio Ambiente e ad A.R.P.A.T. le eventuali variazioni delle caratteristiche qualitative e quantitative delle acque di scarico; 10) Lo spandimento degli effluenti di allevamento dovrà essere realizzato in conformità a quanto indicato nel DPGR 46/R. 1.3 RIFIUTI TAB A4 CATEGORIE DI RIFIUTI PERICOLOSI E NON IN DEPOSITO TEMPORANEO CER TIPOLOGIA QUANTITÀ ANNUA OPERAZIONE imballaggi in plastica 0,45 t/a smaltimento * Rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni 0, 06 m 3 /a smaltimento * Tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio 0,008 t/a smaltimento Fanghi da serbatoi settici 9,5 t/a smaltimento Fanghi prodotti da processi di chiarificazione delle acque 0,5 t/a smaltimento ferro e acciao variabile recupero 1) Il deposito temporaneo dei rifiuti prodotti deve avvenire solo ed esclusivamente nelle aree indicate nell Elaborato Tecnico 3.4 Planimetria dell impianto area deposito materie, sostanze e rifiuti e gli stessi devono essere stoccati in maniera adeguata. 1.4 EMISSIONI SONORE 1) Nel caso di modifiche da apportare all impianto che possano modificare il clima acustico dell area limitrofa allo stabilimento, dovrà essere presentata all Autorità Competente, assieme al progetto della modifica, la valutazione previsionale di impatto acustico.

6 2 ALTRE PRESCRIZIONI 2.1 PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE 1) Ai sensi del comma 5 dell art. 11 del D.Lgs. 59/05, il gestore deve fornire tutta l assistenza necessaria per lo svolgimento di qualsiasi verifica tecnica relativa all impianto, per prelevare campioni e per raccogliere qualsiasi informazione necessaria. Pertanto le postazioni attinenti il controllo dovranno essere facilmente accessibili e realizzate tenuto conto delle operazioni da effettuarvi e secondo la vigente normativa di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro, per la tutela di sicurezza e salute dei lavoratori dipendenti dell Ente gestore e dell Autorità di controllo; 2) Devono essere adottate tutte le misure necessarie ad evitare un aumento, anche temporaneo, dell inquinamento in ogni matrice ambientale; 3) Nell ordinario esercizio dell attività dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti necessari per impedire eventuali disturbi e/o molestie all abitato limitrofo.

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