9 marzo 2011 Sala Marvelli della Provincia di Rimini Via Dario Campana 64 - Rimini. Conferenza programmatica

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1 9 marzo 2011 Sala Marvelli della Provincia di Rimini Via Dario Campana 64 - Rimini Conferenza programmatica Parere in merito al Progetto di variante al Piano Stralcio di Bacino per l Assetto Idrogeologico del Bacino dei Fiumi Marecchia e Conca: a. Integrazione e aggiornamento cartografico tavv. 3.1, 3.2, 3.3 e 3.4 Calanchi (art. 14 P.A.I.) b. Integrazione e aggiornamento cartografico fasce di territorio di pertinenza dei corsi d acqua Fiume Marecchia, Torrente San Marino, Torrente Mazzocco, Torrente Senatello e Fiume Conca (art. 8 e 9 P.A.I.) adottato dal Comitato Istituzionale dell Autorità Interregionale di Bacino Marecchia Conca, con deliberazione n. 4 del 17/12/2008. Premessa Il Piano Stralcio di Bacino per l Assetto Idrogeologico del bacino dei fiumi Marecchia e Conca (in seguito P.A.I.), adottato dal Comitato Istituzionale dell Autorità di Bacino con deliberazione n. 2 del 30 marzo 2004, è stato approvato dalla Regione Emilia-Romagna con deliberazione della Giunta Regionale n del 6 settembre 2004, dalla Regione Marche con deliberazione del Consiglio Regionale n. 139 del 14 luglio 2004, dalla Regione Toscana con deliberazione del consiglio regionale n. 115 del 21 settembre Il Comitato Istituzionale dell Autorità di bacino, con deliberazione n. 4 del 17 dicembre 2008, ha adottato il Progetto di variante al Piano Stralcio di Bacino per l Assetto Idrogeologico, avente per oggetto: a. Integrazione e aggiornamento cartografico tavv. 3.1, 3.2, 3.3 e 3.4 Calanchi (art. 14 P.A.I.) b. Integrazione e aggiornamento cartografico fasce di territorio di pertinenza dei corsi d acqua Fiume Marecchia, Torrente San Marino, Torrente Mazzocco, Torrente Senatello e Fiume Conca (art. 8 e 9 P.A.I.) di seguito denominato Progetto di variante. L iter di adozione e di approvazione del suddetto Progetto di variante deve essere inquadrato nel contesto normativo di riferimento attualmente vigente rappresentato da: Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante "Norme in materia ambientale ; Legge Regionale 13 giugno 2008, n. 9, recante Disposizioni transitorie in materia di valutazione ambientale strategica e norme urgenti per l applicazione del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 ; decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 208, recante Misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell ambiente, come convertito dalla Legge 27 febbraio 2009, n. 13. Il D.Lgs. 152/2006, all art. 63: - istituisce le Autorità di bacino distrettuale (comma 1); - sopprime le Autorità di bacino previste dalla L. 183/1989, a far data dal 30 aprile 2006, e dispone l esercizio delle relative funzioni alle Autorità di bacino distrettuale (comma 3); 1

2 - dispone l emanazione di un D.P.C.M. per il trasferimento delle funzioni e per la regolamentazione del periodo transitorio (commi 2 e 3). Il comma 2-bis dell art. 170 del medesimo decreto, così come modificato dall art. 1 del D.L. 208/2008, dispone la proroga delle Autorità di bacino di cui alla L. 183/1989, fino alla data di entrata in vigore del D.P.C.M., di cui al comma 2 del sopracitato art. 63. Il comma 1 dell art. 68 del D.Lgs. 152/2006, relativo alle procedure di adozione dei progetti di piano stralcio per la tutela dal rischio idrogeologico, di cui al comma 1 dell art. 67 del medesimo decreto legislativo, dispone che tali progetti di piano siano adottati con le modalità di cui all art. 66 del medesimo D.Lgs. 152/2006. Tale art. 66 fa riferimento agli organi delle Autorità di Distretto di cui all art. 63 del medesimo decreto legislativo, non ancora istituite. L art. 3 della L.R. 9/2008 dispone, al fine di garantire l incolumità pubblica e la sicurezza territoriale, senza soluzione di continuità, il proseguimento dell attività amministrativa delle Autorità di bacino che operano sul territorio, fino alla nomina degli organi delle Autorità di bacino distrettuali di cui all articolo 63 del D.Lgs. n. 152 del L art. 2 del D.L. 208/2008 fa salvi altresì gli atti posti in essere dalle Autorità di bacino dal 30 aprile Pertanto la Regione, considerato che il D.P.C.M. di cui al comma 2- bis dell art. 170 del D.Lgs. 152/2006 non è stato ancora emanato, sulla base della normativa sopracitata, ritiene di sottoporre il Progetto di variante all esame della Conferenza programmatica seguendo le procedure previste dalle LL. 183/1989 e 365/2000. Procedure relative al parere regionale sul Progetto di variante Dell adozione del Progetto di variante è stata data notizia nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna (Parte Seconda) n. 40 del 11 marzo Da questa data, il Progetto di variante è stato depositato presso le sedi dell Autorità di bacino medesima e degli altri enti competenti, in particolare presso il Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica della Regione Emilia-Romagna, il Servizio Pianificazione Territoriale e Urbanistica della Provincia di Rimini, il Servizio Pianificazione Territoriale della Provincia di Forlì-Cesena, la Comunità Montana dell Appennino Cesenate, la Comunità Montana Valle del Marecchia, la Posizione di Funzione Difesa del Suolo e Risorse Idriche della Regione Marche, l Area 4 Urbanistica, Territorio, Ambiente, Agricoltura della Provincia di Pesaro-Urbino per essere sottoposta a consultazione e ad eventuali osservazioni. Nel periodo di deposito, non sono state effettuate consultazioni del Progetto di variante. Entro i termini previsti per la presentazione di osservazioni è pervenuta alla Regione Emilia-Romagna una osservazione da parte del Comune di Borghi. Alla Regione Marche sono pervenute 4 osservazioni, dai comuni di Talamello e Novafeltria e da due soggetti privati. L iter istruttorio del Progetto di variante ha subito un rallentamento in quanto interessa anche i territori dei 7 Comuni dell alta Val Marecchia che sono stati distaccati dalla Regione Marche e aggregati alla Regione Emilia-Romagna ai sensi della legge 3 agosto 2009, n. 117, entrata in vigore dal 15/08/2009. La Regione Marche, P.F. Difesa del Suolo, ha quindi trasmesso le osservazioni ricevute per competenza al Servizio Difesa del Suolo, della 2

3 Costa e Bonifica della Regione Emilia-Romagna, per gli effetti della L. n. 117/2009. Il Comune di Novafeltria ha presentato alla Regione Emilia-Romagna un ulteriore osservazione, oltre i termini previsti. Riferendosi al comma 3 dell art. 1-bis del D.L. 279/2000, convertito in L. 365/2000, ripreso dal comma 3 dell art. 68 del D.Lgs. 152/2006, la Regione ha indetto l odierna Conferenza programmatica, in seduta unica e per ambito sovraprovinciale come previsto dalla deliberazione di Giunta regionale n del 5/09/2010. Sulla base dell istruttoria effettuata dai Servizi regionali competenti in materia, la Regione ha predisposto il presente parere che viene proposto alla discussione della Conferenza. La Giunta Regionale si esprimerà, attraverso una specifica deliberazione, sul Progetto di variante, prendendo atto delle risultanze della Conferenza programmatica e del parere espresso dalla stessa. Contenuti del Progetto di variante Il Progetto di variante è costituito dai seguenti elaborati: Relazione; Elaborati grafici: - Tavv. 3.1,..., 3.4 Calanchi (scala 1:25.000); - Tavv. 4.1,..., Quadro Generale del Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico (scala 1:25.000); - Allegato 3 Atlante esondabilità attuale e rischio attuale (scala 1:10.000): Tavv. 2.1,...,2.4 Esondabilità e rischio attuale F. Marecchia; Tavv. 6.1,...,6.5 Esondabilità e rischio attuale T. Conca; Tav. 9.1 Esondabilità e rischio attuale T. Mazzocco e T. San Marino; Tav Esondabilità e rischio attuale T. Senatello; - Allegato 4 A - Atlante fasce fluviali e interventi previsti (scala 1:10.000): Tavv. 2.1,...,2.4 Fasce fluviali e interventi previsti F. Marecchia; Tavv. 6.1,...,6.5 Fasce fluviali e interventi previsti T. Conca; Tav. 9.1 Fasce fluviali e interventi previsti T. Mazzocco e T. San Marino; Tav Fasce fluviali e interventi previsti T. Senatello; Il Progetto di variante non riguarda le Norme di Piano del P.A.I.. I contenuti del Progetto di variante seguono i caratteri del P.A.I. quale strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo e sono schematicamente riassumibili in: - individuazione della pericolosità connessa ai dissesti di versante per la presenza di aree calanchive, rapportate alle caratteristiche morfo-evolutive delle stesse ed all uso del suolo (aspetti conoscitivi); - individuazione della pericolosità idraulica nelle aree inondabili per eventi di piena con tempi di ritorno fino a 200 anni e per eventuali fenomeni erosivi e/o di dissesto indotti (aspetti conoscitivi); 3

4 - individuazione delle situazioni di rischio, dovute alla presenza di infrastrutture o manufatti su parti di territorio caratterizzate da pericolosità idraulica (aspetti conoscitivi); - definizione di strategie di gestione del territorio finalizzate alla riduzione della pericolosità (aspetto normativo); - individuazione delle politiche per la riduzione del rischio attraverso la specificazione delle attività antropiche compatibili con lo stato di pericolosità e, dove necessario, di interventi strutturali (aspetto tecnico operativo). Per la parte relativa a Integrazione e aggiornamento cartografico tavv. 3.1, 3.2, 3.3 e 3.4 Calanchi è stata effettuata la revisione dell inventario delle aree calanchive perimetrate tramite interpretazione stereoscopica e controlli in sito ed ulteriore verifica sulla base delle immagini satellitari disponibili. Sono stati mappati i calanchi tipici includendo anche aree, che pur mostrando processi erosivi prevalenti su quelli gravitativi, non presentano contemporaneamente tutte le caratteristiche dei processi calanchivi. Sono state inoltre cartografate le aree di possibile retrogressione. Non sono stati distinti i ventagli d erosione calanchiva dai relativi mud flow, per cui l area calanchiva risulta cartograficamente individuata attraverso un unico poligono che a monte delimita l orlo del calanco e a valle l eventuale mud flow. Non sono state considerate le aree sub-calanchive ed ex-calanchive. Per la parte relativa a Integrazione e aggiornamento cartografico fasce di territorio di pertinenza dei corsi d acqua sono oggetto del Progetto di variante i seguenti tratti di corsi d acqua, indicati procedendo da valle verso monte: - Torrente Conca dall invaso artificiale di San Giovanni in Marignano (RN) al ponte nell abitato di Montecerignone (PU); in particolare sono state introdotte ex-novo le fasce fluviali da San Donato a Montecerignone; - Fiume Marecchia il tratto corrispondente all alveo storico che attraversa l abitato di Rimini e il tratto da Ponte Santa Maria Maddalena (RN) alla confluenza del Torrente Senatello (AR); in particolare sono state introdotte ex-novo le fasce fluviali da Ponte San Paolo alla confluenza del Senatello; - gli affluenti del Marecchia per i quali sono state introdotte exnovo le fasce fluviali: o Torrente San Marino dalla confluenza nel Fiume Marecchia al confine di Stato con la Repubblica di San Marino; o Torrente Mazzocco dalla confluenza nel Fiume Marecchia al ponte in loc. Molino del Conte in Comune di San Leo; o Torrente Senatello dalla confluenza nel Fiume Marecchia al ponte in loc. Molino di Schigno in Comune di Casteldelci. Il Progetto di variante si basa su: - specifica analisi dell idrologia di piena per la determinazione del valore di portata al colmo degli eventi estremi di assegnato tempo di ritorno (50, 200 e 500 anni) per i Torrenti Mazzocco, Senatello e San Marino e l analisi idraulica per tutti i corsi d acqua su indicati; - nuovi rilievi topografici di dettaglio della geometria d alveo e delle aree limitrofe relativi al Fiume Marecchia (tratto ponte Santa Maria Maddalena e Ponte Baffoni), al Torrente Conca, e ai Torrenti Senatello, Mazzocco e San Marino. Le aree inondabili esterne all alveo sono definite come aree a pericolosità idraulica: esse vengono individuate e perimetrate in cartografia per i diversi tempi di ritorno di riferimento; si precisa che 4

5 sono considerati i soli effetti delle esondazioni del corso d acqua principale. La perimetrazione delle fasce di piena con ricorrenza duecentennale è tracciata sia in riferimento allo stato attuale della rete idrografica (Allegato 3 Atlante esondabilità attuale e rischio attuale, scala 1:10.000), sia nella situazione post-interventi, relativamente a tutte le aree a rischio elevato e molto elevato per le quali si prevedono interventi strutturali con opere di difesa idraulica (Allegato 4 A - Atlante fasce fluviali e interventi previsti, scala 1:10.000). Per questa fattispecie di fasce la perimetrazione si attesta sul tracciato previsto per l assetto fluviale ad opere realizzate. Relativamente alle fasce potenzialmente interessate da eventi cinquecentennali, esse sono state perimetrate sulla base della modellazione idraulica. Le suddette fasce fluviali sono individuate quali interventi non strutturali. Il Progetto di variante prevede, inoltre, alcuni interventi strutturali la cui finalità principale è la riduzione della pericolosità in corrispondenza degli insediamenti antropici attuali e che, al tempo stesso, perseguono strategie a scala di bacino. Il fabbisogno finanziario del Progetto di Variante del P.A.I., allo stato attuale delle conoscenze e degli studi condotti, viene determinato sulla base degli interventi strutturali previsti per la mitigazione del rischio nelle aree individuate a rischio idraulico elevato e molto elevato. Il quadro complessivo degli interventi necessari per la mitigazione del rischio, con i relativi fabbisogni finanziari derivati da valutazioni economiche di larga massima, è riportato in un apposita tabella (Tab. 6 - Quadro di sintesi del fabbisogno finanziario ). Valutazioni sul Progetto di variante e proposte di modifica L istruttoria regionale ha valutato gli aggiornamenti e le integrazioni che il Progetto di variante ha apportato al PAI. Nell istruttoria è stato effettuato un approfondimento d analisi sullo stato dei luoghi, anche sulla base di quanto segnalato nelle osservazioni presentate da alcuni Comuni. Tale approfondimento ha comportato sopralluoghi mirati da parte dei tecnici regionali e dell Autorità di Bacino. Per quanto riguarda la revisione dell inventario delle aree calanchive, l aggiornamento è stato effettuato in relazione all evoluzione dei processi morfogenetici, all antropizzazione del territorio e alla disponibilità di cartografie topografiche più dettagliate. Sulla base di tale aggiornamento sono stati inseriti 21,1 Kmq di nuovi calanchi mentre ne sono stati tolti 7 Kmq rispetto al PAI vigente. La superficie complessiva delle aree perimetrate come calanchi nel Progetto di variante risulta, pertanto, pari a circa 40,4 kmq, rispetto ai 26,3 kmq del PAI vigente, con un aumento di circa 53%. Per quanto riguarda le fasce fluviali si evidenzia che i nuovi rilievi topografici e l analisi idrologica hanno permesso di aggiornare le fasce fluviali esistenti e di aggiungere circa 43 Km di nuove fasce, con un incremento del 26% dei tratti di corsi d acqua tutelati da fasce fluviali. Le aree a rischio idraulico già individuate nel PAI vigente sono state tutte confermate, ad eccezione di un area in località Pedaneta nel Comune di Gemmano, ove sono stati realizzati interventi di mitigazione della pericolosità idraulica. Inoltre sono state inserite due nuove aree, di cui una a rischio elevato sul fiume Marecchia (loc. Molino di Schieti, Comune di Pennabilli) ed una a rischio moderato sul torrente Conca (Area sportiva in Comune di Monte Cerignone). 5

6 Sulla base dell esame effettuato e alla luce delle osservazioni presentate in merito al Progetto di variante, è possibile formulare alcune considerazioni e proposte di seguito riportate: - il quadro delle necessità degli interventi strutturali delineato nel Progetto di variante trova conferma nelle esigenze manifestate da alcuni Comuni; - alla luce della dinamica fluviale caratterizzata da sovralluvionamento consistente ed eventi erosivi distruttivi durante gli eventi di piena, in particolare per il fiume Marecchia, si condivide la necessità di interventi di manutenzione dei corsi d acqua e delle opere esistenti, come indicato anche nel paragrafo 4.7 della Relazione del Progetto di variante, da attuare sulla base della disponibilità di risorse e della priorità a scala di bacino; - nell ambito delle attività future, si ritiene opportuno prevedere lo svolgimento di una valutazione complessiva dell assetto idraulico del fiume Marecchia a partire da tratti omogenei significativi; tale valutazione è finalizzata ad un approfondimento specifico sullo stato dei luoghi e delle opere esistenti, soprattutto in considerazione del cambiamento della titolarità dell attuazione degli interventi lungo i tratti fluviali ricadenti nei comuni dell Alta Val Marecchia, trasferiti dalla Regione Marche alla regione Emilia-Romagna. Le suddette valutazioni si rendono inoltre necessarie per la presenza, lungo il fiume Marecchia, di opere di difesa per le quali non si è in possesso dei certificati di collaudo o di regolare esecuzione; tali opere non possono pertanto essere ad oggi riconosciute quali opere idrauliche, né in termini pianificatori (attraverso la loro implementazione nel modello matematico utilizzato per il tracciamento delle fasce fluviali), né da parte della struttura regionale cui competono la titolarità delle stesse e i relativi interventi di manutenzione. Alla luce di quanto sopra esposto, la Regione esprime condivisione sul Progetto di variante in quanto si inserisce adeguatamente nel percorso tracciato dal P.A.I., aggiornandone e integrandone il quadro conoscitivo e i contenuti. 6

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