XII CONVEGNO dell Italian National Focal Point Infectious Diseases and Migrant
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- Arnaldo Puglisi
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1 XII CONVEGNO dell Italian National Focal Point Infectious Diseases and Migrant La copertura vaccinale nelle popolazioni migranti e nelle popolazioni marginali L obiettivo è Facilitare Istituto Superiore di Sanità 28 maggio2013 Aspetti comunicativo-relazionali nell intervento vaccinale Centro nazionale di Epidemiologia Sorveglianza Promozione della Salute Istituto Superiore di Sanità
2 Obiettivi della presentazione Condividere il significato di comunicazione per la promozione della salute e in particolare di comunicazione in ambito vaccinale Evidenziare gli elementi che possono contribuire a rendere efficace la comunicazione in ambito vaccinale Focalizzare l attenzione su due soggetti fondamentali del processo comunicativo: operatori e persone
3 Comunicazione per la salute Attivazione di canali bidirezionali con i singoli e con i gruppi Prevede un processo di scambio di informazioni, bisogni, punti di vista, percezioni tra soggetti coinvolti in un determinato contesto spazio-temporale su tematiche comuni con ruoli, responsabilità e competenze diverse Individua responsabilità che competono ai singoli individui e responsabilità che competono alla collettività I canali istituzionali hanno un ruolo determinante nella creazione di condizioni facilitanti per la promozione della salute organizzazione dei servizi sviluppo di nuove consapevolezze e competenze per scelte autonome e responsabili (processo di empowerment) attraverso iniziative di comunicazione pianificate e mirate
4 Superamento un intervento improvvisato dal punto di vista comunicativo-relazionale basato sulla buona volontà disponibilità rischio personale Complessità del processo comunicativo in ambito vaccinale Affiancamento/ affermazione di un approccio partecipativo basato su dialogo/ascolto Superamento di un approccio di tipo paternalistico direttivo o persuasivo
5 Le condizioni storico-sociali sono cambiate Le condizioni esterne che avevano motivato la scelta dell obbligatorietà si sono modificate Si è persa la memoria storica delle malattie infettive e prevale la percezione del rischio vaccinale I cittadini hanno accesso a molte fonti informative con un rischio di confusione informativa Gli operatori a volte si trovano in difficoltà nella relazione fino al punto che la diversità dei punti di vista corre il rischio di trasformarsi in conflitto tra persone
6 Strategia comunicativa Il concetto di obbligatorietà vaccinale non può più bastare per mantenere il contatto con i genitori e per favorire scelte consapevoli e responsabili L adesione al vaccino non è automatica, non può essere imposta e deve essere frutto di una scelta consapevole L obiettivo è creare una relazione di fiducia tra famiglia e la rete degli operatori sanitari per favorire la scelta vaccinale Costruire credibilità nel sistema vaccinale con autorevolezza, preparazione e capacità di ascolto degli operatori Promozione della Salute
7 Scopo di un intervento comunicativo professionale in ambito vaccinale Riconoscimento di un ruolo attivo nella relazione Potenziamento delle risorse dell autonomia e della responsabilità di ogni singolo individuo per.. CONDIVIDERE informazioni complete e personalizzate FAVORIRE LA CONSAPEVOLEZZA dei benefici e dei rischi delle scelte FACILITARE il processo decisionale Lo scopo non è convincere, persuadere, consigliare, dare direttive, affermare il proprio punto di vista, prendere decisioni al posto di un altra persona, vincere nella relazione, ma piuttosto mantenere la relazione Quindi ascoltare, comprendere senza banalizzare, potenziare le risorse e l autonomia della persona L intervento è centrato sulla persona, sulla specificità delle esperienze che racconta e dei problemi che pone, sulla sua percezione e sul suo sistema di valori(sistema culturale di riferimento)ma anche sulle risorse e sulle opportunità che emergono dalla sua narrazione
8 Per una comunicazione efficace in ambito vaccinale è necessario Pianificare le iniziative di comunicazione in modo strategico e finalizzato riconoscendo un ruolo attivo a tutti i soggetti coinvolti Porre attenzione alla comunicazione interna (tra istituzioni e tra operatori) e alla rete territoriale Considerare la comunicazione come competenza per gli operatori che integra le competenze tecnico-scientifiche del ruolo professionale (garantire aggiornamento) Affrontare gli aspetti organizzativi dei servizi (tempi, spazi, omogeneità degli interventi, lavoro in equipe) Garantire interventi personalizzati Promozione della Salute
9 La pianificazione della comunicazione è importante per la strategia organizzativa (1) Le domande fondamentali della pianificazione Chi comunica chi attiva il processo comunicativo Quale servizio sul territorio,quale operatore Chi è il target - l interlocutore coinvolto nel processo comunicativo es: i genitori/le donne/ragazzi sono il target primario, ma altre figure sono coinvolte nel processo comunicativo come target secondari Quali sono le percezioni, i valori, bisogni, i vincoli, gli obiettivi dei genitori? Cosa sanno o pensano di sapere in merito a rischi e benefici vaccinali Quali dubbi, perplessità, preoccupazioni Quale linguaggio utilizzare Quale è il contesto nel quale vivono Come il messaggio si può inserire nel loro contesto Quali competenze per poter scegliere consapevolmente Quale è il rapporto tra voi e i genitori
10 La pianificazione della comunicazione è importante per la strategia organizzativa (2) Cosa comunicare - Il contenuto della comunicazione aggiornato, completo, argomentato sui benefici e i rischi della malattia e della vaccinazione, chiaro, omogeneo Come comunicare importanza della relazione professionale personalizzata (competenze di counselling) integrazione degli strumenti: iniziative e mezzi per comunicare scelti in base a Target Obiettivi comunicativi (conoscenze atteggiamenti - comportamenti) Risorse umane e economiche Tempi Quando comunicare La scelta dei tempi per la comunicazione Dove comunicare La scelta del contesto dei luoghi per comunicare Perché comunicare Le finalità della comunicazione
11 Complessità del processo comunicativo Altre Istituzioni Altre figure professionali CONTESTO SOCIALE Altri Servizi Altre Organizzazioni ASL INTERVENTO Operatori FAMIGLIA Gruppi d interesse Associazioni cittadini P Persone FAMIGLIA CONTESTO SOCIALE Gruppi d interesse Associazioni cittadini Centro Nazionale di Epidemiologia Sorveglianza
12 Istituzioni e Soggetti coinvolti nella comunicazione in ambito vaccinale Istituzioni a livello nazionale regionale e locale Società scientifiche Gruppi d interesse organizzati Media Amministrazioni locali Scuola Operatori: operatori dei servizi vaccinali/consultori pediatri medici di medicina generale Ospedalieri ginecologi ostetriche dermatologi, chirurghi, oncologi i cittadini (in particolare genitori bambini - adolescenti donne) Associazioni di cittadini e pazienti.. I soggetti dialogano tra loro Hanno punti di vista bisogni informativi e linguaggi diversi
13 La comunicazione va pianificata a tutti livelli Comunicazione interna La comunicazione non va improvvisata Attenzione alla comunicazione interna tra chi attiva il processo comunicativo Comunicazione esterna Livello nazionale Livello regionale Livello locale Importanza della collaborazione integrata tra tutte le istituzioni e operatori coinvolti Promozione della Salute - ISS
14 Comunicazione interna Clima Relazioni attivate con gli altri livelli altri servizi territorio livello locale livello regionale Livello nazionale Clima interno all operatore Clima interno al gruppo di lavoro (Equipe) Comunicazione esterna Immagine del Servizio all esterno
15 L efficacia della comunicazione aumenta se si costruisce la rete comunicativa Comunicazione Rete comunicativa Non per intrappolare ma per ascoltare per sostenere per facilitare Empowerment
16 Intervento professionale efficace in ambito vaccinale potenziato dall aggiornamento e dalla formazione Integrazione di Competenze tecnico-scientifiche specifiche del ruolo professionale Competenze di pianificazione della comunicazione Competenze/abilità comunicativo-relazionali Competenze di base del counselling Capacità di operare in modo integrato (lavoro di equipe e di rete)
17 L operatore sanitario non può prescindere da tutto quello che le persone e il sistema circostante sanno o pensano di sapere in merito a rischi e benefici vaccinali (dalla percezione individuale e collettiva) Non può evitare di porre attenzione al contesto esterno (macro e micro) Non può evitare di porre attenzione a se stesso utilizzando abilità di counselling l operatore può migliorare la comunicazione con sé stesso e la persona senza prendere decisioni al suo posto
18 Le competenze di base del counselling in ambito vaccinale Le competenze di counselling rappresentano un opportunità, una risorsa per l operatore in una visione della salute integrata e multidisciplinare Enfatizzano la partecipazione attiva della persona perché è centrato su le sue aspettative i suoi bisogni informativi il suo contesto di riferimento potenziano il ruolo dell operatore e l efficacia dei suoi interventi attraverso la creazione di un relazione professionale di qualità strutturata in modo strategico e non improvvisato secondo passaggi fondamentali utilizzando qualità personali, abilità interpersonali verbali e non verbali (ascolto, empatia e autoconsapevolezza)
19 L operatore con competenze base del counselling ha l opportunità di fornire informazioni aggiornate, scientificamente corrette, omogenee e personalizzate ha l opportunità di verificare che le informazioni siano effettivamente ascoltate e comprese può porre attenzione e prendersi cura della componente emotiva del processo comunicativo sviluppare la consapevolezza di rischi e benefici e facilitare il bilancio decisionale può facilitare la persona ad attivare processi decisionali autonomi e consapevoli su soluzioni concordate in base a un obiettivo concreto, realizzabile, condiviso e negoziabile con quella specifica persona/famiglia in quella specifica situazione valorizzare l importanza del consenso/dissenso informato
20 Possibilità di conciliare l obiettivo di salute pubblica (copertura vaccinale) con l obiettivo delle singole persone La definizione di un obiettivo concreto, realizzabile, condiviso e negoziabile con quella specifica persona o con quella specifica famiglia è il reale risultato di una comunicazione efficace, competente e personalizzata in grado di creare e mantenere la relazione Una comunicazione attenta alla persona e al suo sistema dei valori non può trascurare il contesto di riferimento e deve far parte di una pianificazione integrata e ragionata
21 Fonti bibliografiche Covello V. Risk communication, trust, and credibility. Health and Environmental Digest 1992;6(1):1-4. Watzlavick P, Bravin JH, Jackson DD. Pragmatica della comunicazione umana. Roma Astrolabio Slovic P, The perception of risk. London and Sterling: Earthscan Publ. Ltd; Slovic P. Perception of risk. Science 1987;236(4799): La Carta di Ottawa per la Promozione della Salute 1 Conferenza Internazionale sulla Promozione della salute novembre 1986,Ottawa, Ontario, Canada De Mei, A.M. Luzi Il counselling: uno strumento operativo per una Comunicazione efficace del pediatra in ambito vaccinale Prospettive in pediatria 2002; 32: De Mei B. La comunicazione per le vaccinazioni: quale significato e quale obiettivo Rivista di immunologia e allergologia Anno XX, n. 5 ottobre 2006, p , Picini Editore Salmaso S, Appelgren E, De Mei B, Rota MC, Giambi C. Comunicazione e vaccinazioni: quale comunicazione per facilitare la scelta? Notiziario dell'istituto Superiore di Sanità 2011 U.S. Department of Health & Human Services, National Institute of Health, National Cancer Institute. Making Health Communication Programs Work (Second edition, 2008). Washington DC: U.S. Department of Health & Human Services. Accessibile all indirizzo on line: Promozione della Salute
22 Grazie per l ascolto barbara.demei@iss.it
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