CONVENTION ANNUALE FEDART FIDI Dalla crisi al riordino del sistema dei Confidi Castiglione della Pescaia (GR), settembre 2015

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1 Fax Tel Via Romagnosi, 1B Roma CONVENTION ANNUALE FEDART FIDI Dalla crisi al riordino del sistema dei Confidi Castiglione della Pescaia (GR), settembre 2015 Intervento di apertura del Presidente Fedart Fidi Adelio Giorgio Ferrari Buongiorno a tutti e benvenuti alla Convention annuale di Fedart Fidi, la prima che ho il piacere di aprire in qualità di Presidente della Federazione. Un ringraziamento particolare agli autorevoli relatori che prenderanno parte ai lavori di queste giornate per i contributi che ci forniranno sui temi di maggiore interesse per il nostro sistema e per le micro e piccole imprese. Ringrazio i Presidenti e i Direttori dei Confidi associati e i graditi ospiti che ci onorano con la loro presenza. In particolare, ringrazio Bernhard Sagmeister, il nuovo Presidente di AECM, per il suo saluto di apertura. All Associazione Europea dei Confidi ove pro tempore rappresento il nostro Paese è oggi affidato un compito determinante per il futuro delle nostre mpi: favorire l accesso alle risorse europee messe a disposizione per il sostegno al credito e orientare gli interventi delle Istituzioni Europee destinati agli intermediari finanziari. La nuova programmazione ha riservato significative risorse al supporto dell accesso al credito per le imprese di minori dimensioni e nell ambito della garanzia ha elaborato misure caratterizzate da un elevato profilo di innovatività. Un esempio sono le Tranched Cover, su cui mi soffermerò più avanti nel corso della mia relazione. Tuttavia anche in ambito comunitario emergono delle criticità che richiedono una riflessione strategica sul futuro dei sistema di garanzia. Il fenomeno della disintermediazione, che tanto mette in difficoltà le imprese e i Confidi italiani, si sta estendendo all Europa. Sempre più spesso l U.E. realizza interventi rivolti direttamente al sistema bancario, escludendo il mondo dei Confidi. Dobbiamo intervenire alzando il livello di interlocuzione, diffondendo la nostra idea di filiera della garanzia, che per definizione non è circoscritta all ambito nazionale. Occorre portare in Europa i nostri approfondimenti sui vantaggi concreti e tangibili che il coinvolgimento dei Confidi apporta a tutti i soggetti coinvolti nella concessione del credito, prime fra tutti le micro e piccole imprese, ma anche le stesse Istituzioni pubbliche e le banche. È parimenti indispensabile un nostro intervento nell area legislativa, agendo con forza su una normativa che, per far fronte ai dissesti che in questa lunga crisi hanno colpito il sistema bancario, rischia ancora una volta di penalizzare insieme alle imprese artigiane ed al sistema delle PMI anche i Confidi. Prendiamo ad esempio il caso del bail in che entrerà in vigore dal 2016: se fino ad ora il salvataggio delle banche in crisi era demandato all Unione Europea, dal prossimo anno coinvolgerà gli azionisti, gli obbligazionisti e i correntisti della banca interessata, compresi i Confidi che investono il proprio patrimonio. Di fronte a un mondo in così profonda trasformazione, nel prossimo futuro AECM dovrà affrontare con successo numerose e impegnative sfide. Per questa ragione, anche grazie alla FEDERAZIONE NAZIONALE UNITARIA DEI CONFIDI FRA IMPRESE ARTIGIANE E PMI

2 presenza dell Italia nel Consiglio Direttivo dell Associazione, in rappresentanza di Assoconfidi, siamo fortemente impegnati a dare il nostro contributo, mettendo a disposizione le nostre migliori professionalità e avviando un percorso di rafforzamento dell Associazione. Il piano strategico che stiamo elaborando punta a potenziare l interlocuzione con le Istituzioni Europee, a favorire il confronto e lo scambio di esperienze tra i soci. Come è tradizione, la nostra Convention annuale rivolta ai Presidenti, ai Direttori e ad alcune figure apicali dei Confidi soci si aprirà con una analisi del mercato del credito, volta a delineare il contesto di riferimento e le sue prospettive di evoluzione. Queste informazioni saranno determinanti per calibrare al meglio gli indirizzi strategici del sistema. L autorevole approfondimento condotto dalla Banca d Italia sarà integrato dalle rilevazioni dell OCSE e dagli spunti di riflessione che giungeranno dalla Small Business Administration degli Stati Uniti e dal Direttore Generale di ABI. I lavori entreranno nel vivo delle sfide che attendono il sistema e delle proposte che questo sta elaborando. Il forte credit crunch concentrato unicamente sulle micro e piccole imprese richiede ai Confidi di mettersi in gioco per soddisfare al meglio le nuove esigenze imprenditoriali. Per continuare ad essere riconosciuto come un partner qualificato, il sistema è chiamato ad affiancare i propri soci non solo nella relazione con il sistema bancario, ma anche nell approccio ai nuovi strumenti finanziari delineati sulle loro esigenze. La Federazione ha accolto sostanzialmente con favore l emanazione dopo quasi 5 anni del primo dei due Decreti Ministeriali di attuazione della riforma del Testo Unico Bancario. La fissazione della nuova soglia di volume di attività per i Confidi intermediari finanziari consente finalmente a questi soggetti di definire le strategie di medio e lungo termine sulla base di un quadro legislativo certo. Apprezziamo la conferma di tale parametro a 150 milioni di euro, un valore che favorisce una maggiore strutturazione del sistema, che sta così andando senza eccessivi traumi verso una configurazione diversa da quella attuale. Fin dalla pubblicazione del Decreto la Federazione si è fatta portavoce delle esigenze degli associati aprendo un proficuo canale di interlocuzione con la Banca d Italia per avere alcune indicazioni in merito all interpretazione e all applicazione della normativa. Parallelamente Fedart ha attivato una variegata gamma di servizi specialistici volti a supportare le strutture anche nell impegnativa fase di presentazione della domanda di iscrizione al nuovo Albo secondo il disposto dell art. 106 del Testo Unico Bancario, fase già conclusa da alcuni tra i nostri Confidi maggiori che avrà termine il prossimo 11 ottobre. L auspicio è che la riforma giunga velocemente a compimento con la pubblicazione del Decreto Ministeriale sull Organismo tenuto alla gestione dell Elenco dei Confidi minori. Questa seconda parte della riforma sarà utile per riordinare adeguatamente anche quest ambito non marginale del sistema italiano delle garanzie, per qualificare le singole strutture ed accrescere la credibilità dell intero sistema, e non ultimo per definire compiutamente il futuro di quei soggetti, oggi intermediari finanziari, che sceglieranno di tornare sotto soglia. Una seconda riforma che Fedart richiede con forza e crescente determinazione è quella del Fondo Centrale di Garanzia. È assolutamente necessario riorientare l azione di questo strumento centrale della politica economica del Paese. Occorre in particolare intervenire sulla anomala ed

3 eccessiva copertura fino all 80% delle garanzie dirette offerte alle banche. Un intervento pubblico così elevato sta fuorviando il normale funzionamento del mercato del credito attraverso una sorta di concorrenza con il sistema privato della garanzia, rappresentato dai Confidi, in luogo di una più efficiente ed efficace sinergia tra i diversi attori pubblici e privati. Servirebbe poi una revisione degli eccessivi e farraginosi meccanismi operativi del Fondo, che scoraggiano e spesso impediscono alle piccole e micro imprese di accedervi e che soprattutto hanno dimostrato di non essere efficienti ed efficaci, in quanto non ammettono all intervento pubblico le imprese realmente bisognose, ma con buone prospettive, mentre favoriscono le imprese sane, dunque in grado di accedere ai finanziamenti anche senza il contributo pubblico. Su questo tema la Federazione ha elaborato articolate proposte e progetti, che ne rappresentano il manifesto politico e propongono alcune ipotesi di evoluzione incentrate sulla valorizzazione del ruolo dei Confidi. L introduzione di una valutazione delle imprese basata sul rating, di cui si sta parlando da vario tempo, potrebbe rappresentare una valida opportunità, a condizione che la stessa sia progettata in modo: - da favorire le imprese realmente meritevoli del sostegno pubblico; - da differenziare l intensità dell intervento in base al profilo di rischio espresso da ciascuna; - da favorire una vera sinergia tra la garanzia pubblica e quella privata. Stiamo da tempo sollecitando e ci attendiamo dai competenti Ministeri proposte concrete in tal senso che consentano il superamento dell attuale status. Ancora in ambito normativo un risultato particolarmente significativo che la Federazione sta conseguendo è quello relativo alla definizione del D.M. di attuazione del comma 54 della Legge di Stabilità 2014, che prevede una contribuzione ai Confidi per 225 milioni di euro. Dopo una articolata interlocuzione e varie ipotesi, il Ministero sembra finalmente orientato a recepire le proposte di Fedart, ossia un contributo inizialmente nella forma di un fondo rischi, da incamerare successivamente, dopo il suo impiego, in una patrimonializzazione del Confidi, al fine di rispondere coerentemente con la finalità di rafforzamento patrimoniale sancita dalla norma. Anche su questo tema si sono accumulati enormi ritardi, che non hanno consentito di alleviare le grandi difficoltà con cui gran parte del sistema dei Confidi si sta confrontando ormai da troppo tempo. Abbiamo notizia e ne parleremo nella sessione di domani che la bozza di Decreto proposta dal MISE ha finalmente ottenuto l approvazione da parte del MEF e che sta per essere inviata alla Commissione Europea per la notifica. Fedart auspica che la procedura venga velocizzata al massimo, affinché l erogazione delle risorse possa avvenire entro la fine del corrente anno. Abbiamo accennato al sistema di rating del Fondo Centrale di Garanzia. Ma c è un altro sistema di rating su cui vogliamo aggiornarvi: quello dei nostri Confidi artigiani. Fedart ha infatti completato il progetto finalizzato a dotare il sistema di un modello unico incentrato sulla valorizzazione delle informazioni qualitative detenute dai Confidi. La forza del sistema di rating Fedart deriva dal fatto di attribuire un vero e proprio peso statistico ai fattori qualitativi, facendoli entrare a pieno titolo nella valutazione del merito creditizio delle imprese. In questo modo i Confidi rafforzano ulteriormente il proprio ruolo di alleati delle imprese socie e di partner delle banche. Non solo. Il progetto ha portato benefici anche al nostro interno. I Confidi pionieri hanno ricevuto un importante stimolo a condividere le loro buone pratiche in una logica di mutualità interna. Le strutture minori hanno avuto una ottima occasione per migliorare le proprie

4 competenze e affinare l analisi delle imprese grazie a strumenti a cui singolarmente non avrebbero potuto accedere. Proprio nella scorsa settimana abbiamo presentato il progetto alla Banca d Italia ed il primo riscontro è stato positivo attraverso la conferma dell importanza che la stessa annette ad un solido e standardizzato sistema di valutazione del rischio, soprattutto per strutture che fanno perno sulla conoscenza diretta delle imprese. Forti di questo primo riscontro, sul quale la Banca d Italia si è riservata un approfondimento, i prossimi passi saranno l ingegnerizzazione del sistema e poi l implementazione del modello presso tutti i Confidi che vorranno utilizzarlo. Il secondo tema che costituisce il filo conduttore della nostra Convention, accanto alle riforme normative, è l innovazione rispetto alle forme tradizionali della garanzia. Se infatti la garanzia mutualistica si riconferma l attività core dei Confidi, da sola non è più sufficiente a soddisfare le esigenze delle imprese né ad assicurare un flusso finanziario adeguato alle loro necessità né a instaurare una relazione positiva con il sistema bancario. Sul fronte delle garanzie mutualistiche è decisivo rilanciare la relazione con il sistema bancario. Abbiamo in tal senso promosso il confronto con ABI e siamo fiduciosi che la loro presenza tra i relatori sia l occasione per condividere una strategia realmente orientata al sostegno delle mpi e alla valorizzazione del contributo dei Confidi. È giunto il momento di superare l atteggiamento di contrapposizione e di disintermediazione che ha caratterizzato la relazione negli ultimi anni, a nostro avviso di corto respiro. Accanto a questo il sistema ha individuato tre obiettivi prioritari. Innanzitutto, innovare il modo di concedere la garanzia, per ampliare il perimetro delle imprese beneficiarie e contenere il rischio complessivo. In secondo luogo, frenare il credit crunch individuando forme di finanziamento innovative, alternative al tradizionale credito bancario, al fine di moltiplicare i canali di reperimento delle risorse. Da ultimo, rafforzare la patrimonializzazione delle imprese associate, affinché possano tornare ad accedere al credito bancario stesso, che ancora oggi costituisce e costituirà comunque la principale fonte di finanziamento per questa categoria di soggetti. Per ognuno di questi obiettivi Fedart ha sviluppato proprie proposte per fornire ai Confidi alcuni modelli di riferimento e specifici strumenti operativi. Le Tranched Cover rappresentano il contributo della Federazione all innovazione in materia di garanzia. La proposta è focalizzata sulla messa a sistema delle risorse pubbliche fornite dalle Istituzioni italiane nazionali e regionali con quelle europee, in modo da aumentare il volume di finanziamenti garantiti a parità di apporto pubblico. Inoltre questa moderna forma di concessione della garanzia, usufruendo della tecnica dei portafogli, può consentire di accedere al credito a numerose piccole imprese sane ma in temporanea difficoltà, altrimenti escluse dai canali tradizionali. Lo strumento deve però essere ben gestito per evitare che divenga un mero trasferimento di risorse pubbliche alle banche senza benefici per le imprese. Con il credito di piccolo importo i Confidi hanno l opportunità di integrare uno specifico segmento di attività che le banche non trovano più conveniente svolgere, ossia l erogazione diretta di piccoli finanziamenti, orientativamente al di sotto dei 25 mila euro, sui quali il sistema bancario inizia ad avere difficoltà ad andare per una questione di convenienza. L obiettivo è quello di

5 rafforzare i canali di finanziamento per le mpi e di rilanciare il ruolo dei Confidi quali partner strategici delle imprese associate. Il crowdfunding, sia in forma di credito che di capitale proprio, rappresenta un utile strumento finanziario a supporto del finanziamento e della patrimonializzazione delle PMI, anche al fine di ridurre il gap tra la dotazione patrimoniale richiesta dal mercato e quella detenuta dalle imprese. Esso sarebbe strutturato in modo da valorizzare la natura mutualistica dei Confidi attraverso la raccolta dei fondi di piccolo ammontare nel territorio di riferimento dei beneficiari, secondo una modalità peer to peer, che abbiamo ridefinito nel progetto Finanza a km 0 proprio per caratterizzare questa modalità di reperimento delle risorse che stanno vicino all impresa. Anche su questo una evoluzione della normativa resta decisiva per ampliarne l operatività. Infine Fedart ha predisposto uno strumento diagnostico per misurare lo stato di salute dei Confidi. L analisi ha confermato che sarebbero opportuni e necessari interventi volti alla patrimonializzazione e al riequilibrio economico di alcune strutture territoriali. Attualmente la Federazione è impegnata a definire insieme alle Associazioni di riferimento ed ai Confidi stessi le strategie da intraprendere in questa direzione. La garanzia mutualistica e l innovazione di prodotto sono i due cardini su cui si focalizzano anche le linee guida del piano strategico del sistema Fedart per il prossimo triennio. Alcuni importanti punti fermi vi trovano conferma: - il ruolo dei Confidi come sopra descritto, tra garanzia ed innovazione a supporto delle imprese; - il raggio di azione della Federazione, tra rappresentanza, progetti strategici e servizi, anche attraverso una ancor più marcata professionalizzazione; - l articolazione del nostro sistema, che opera in sinergia tra la Federazione, Fedart Servizi e Fiaf. Al tempo stesso la Federazione ritiene opportuno interrogarsi sul proprio futuro, per tracciare un modello di riferimento che le consenta di fornire le risposte più adeguate alle nuove esigenze delle imprese e dei Confidi associati. Come è già evidente da questa mia breve relazione introduttiva, tanti ed importanti sono i temi che siamo chiamati ad affrontare. A tutti i colleghi presenti in sala rivolgo dunque l invito a dare vita a un confronto aperto e partecipato. Sono convinto che solo con il più ampio contributo si possa giungere a disegnare una Federazione in cui i soci si riconoscano pienamente e in grado di creare valore aggiunto per tutti i protagonisti dell accesso al credito delle mpi. La Convention si concluderà con l atteso confronto, aperto alle Confederazioni promotrici e ad alcuni dei nostri principali stakeholder, sulle opportunità offerte dalla legge delega per la riforma dei Confidi e sulle prospettive che attendono il sistema in futuro. Questo intervento normativo rappresenta, a nostro parere, l ultima vera occasione per definire una politica della garanzia che crei le condizioni affinché i Confidi continuino a operare proficuamente a favore delle piccole e micro imprese. Il disegno di legge individua una vasta articolazione di principi e criteri di riferimento utili a valorizzare la mutualità e la sussidiarietà del sistema italiano dei Confidi, a rafforzarne il ruolo di

6 strumento operativo delle politiche economiche delle Istituzioni e ad alleggerirne il carico di adempimenti normativi, per consentire alle strutture di concentrare maggiori energie sulle imprese socie. L iter parlamentare è tuttora in corso: il disegno di legge è stato positivamente approvato dal Senato peraltro con scarse modifiche rispetto al testo originario da noi predisposto e ora è in discussione alla Camera. Auspichiamo e anche da questa assise sollecitiamo che venga approvato quanto prima, in modo da aprire la seconda fase dell attuazione della legge delega. L obiettivo dovrà essere quello di declinare i principi e criteri direttivi in modo da riconoscere ai Confidi un ruolo da protagonisti nell innovazione nelle forme di credito alle piccole imprese, innovazione spesso da più parti predicata ma spesso non favorita, se non addirittura contrastata. Nel concreto occorre agire su tre pilastri: - definire un più innovativo percorso della garanzia; - rafforzare il ruolo dei Confidi; - agevolare la sinergia tra il sistema e il Fondo Centrale. Siamo convinti che questa riforma, se ben strutturata, possa segnare un salto di qualità nell accesso al credito delle mpi. In chiusura vorrei richiamare tre tematiche di estremo rilievo su cui riteniamo urgente un intervento da parte del decisore pubblico. Nelle ultime settimane si è tornati a parlare con forza della bad bank. Sarebbe un passaggio molto utile per liberare almeno parzialmente le banche dal peso delle sofferenze, vero ostacolo al credito bancario. E infatti oggi molti Paesi ne sono dotati. È però indispensabile che anche i Confidi possano usufruire di questa opportunità per alleggerire il bilancio dal peso delle sofferenze e concedere così maggiori volumi di garanzie. Se i Confidi ne fossero esclusi, le banche dapprima escuterebbero i Confidi e successivamente beneficerebbero della bad bank: tale ipotesi non solo rischierebbe di configurare un diverso trattamento tra le varie categorie di soggetti che operano sul mercato finanziario, ma sarebbe assolutamente insostenibile per il nostro sistema tenuto anche conto degli altri benefici riservati alle banche tra cui le misure fiscali più vantaggiose relativamente al regime di deducibilità sulle imposte e sulle perdite su crediti. Una ulteriore difficoltà per i Confidi ma soprattutto per le imprese giunge dal privilegio che viene riconosciuto al Fondo Centrale di Garanzia nell escussione delle imprese stesse. La priorità attribuita a quest ultimo nel recuperare dall impresa le somme pagate con iscrizione a ruolo le espone a rischi di reputazione esponendo al contempo il nostro sistema a recuperi molto limitati. Chiudo il mio intervento sollecitando ancora una volta i Confidi soci affinché siano essi stessi in prima linea per disegnare un percorso evolutivo che unisca la tradizione della garanzia mutualistica con l innovazione e l efficienza, i valori di cui siamo portatori con il divenire nostro e del nostro Paese. Su questo ricerchiamo al contempo la convergenza di tutti i nostri interlocutori e riaffermiamo ancora una volta con forza la necessità di definire una efficace politica pubblica della garanzia, che rilanci la centralità del sistema dei Confidi, per la ripresa economica e sociale dell intero Paese, dell Italia, che nelle piccole imprese ha sempre trovato il volano e il motore della sua crescita! Grazie a tutti e buon lavoro.

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