PROVINCIA DI MILANO Sportello Itinerante Agroambientale Rozzano, 4 Aprile Prof. Alberto Pirani Dott.ssa Martina Licitra Pedol
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1 PROVINCIA DI MILANO Sportello Itinerante Agroambientale Rozzano, 4 Aprile 2008 Prof. Alberto Pirani Dott.ssa Martina Licitra Pedol Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale Università degli Studi di Milano
2 Alberto Pirani Docente di Economia ed Estimo Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare ed Ambientale - Università ità degli Studi di Milano - RICERCA BIO Comincia negli anni 80 e si sviluppa con maggior vigore a partire dal primo regolamento comunitario del 1991, comprendendo aspetti economici relativi a: PRODUZIONE TRASFORMAZIONE COMMERCIALIZZAZIONE fino al CONSUMATORE DIDATTICA BIO Negli anni 90 è docente in vari corsi di perfezionamento e/o aggiornamento Nel 2000 nasce il Corso di Laurea di Primo Livello di Allevamento e Benessere Animale con un curriculum BIO di cui è coordinatore Nel 2003 e 2004 è coordinatore di due Master in: Produzioni Biologiche -Gestione, Controllo e Marketing-
3 Martina Licitra Pedol Dottore di ricerca in Economia delle produzioni i zootecniche Dissertazione finale su: Innovazione e competitività nelle imprese lombarde di trasformazione di prodotti da agricoltura biologica Analisi del comparto lattiero-caseario Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare ed Ambientale - Università degli Studi di Milano -
4 Produzione: ha coltivati che valgono il primo posto in Europa eilquarto nel mondo Trasformazione: si contano aziende, con vendite in crescita del 55% Distribuzione: ib i cresce del 9% il fatturato dei negozi specializzati e del 2,1% il valore delle vendite presso la Gdo EXPORT: aumenta del 25%, soprattutto verso Gran Bretagna, Germania, Francia, USA e Giappone Fonte: dati Sinab, 2006
5 PRODUZIONE 797 aziende che rappresentano circa il 2% del totale nazionale per una Sau di ha 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 0 5,0 0,0 ripartizione % dei principali indirizzi produttivi foraggio cereali orticole frutta col olture industriali riso ulivo piccoli frutti latte e derivati api suini avicunicoli ovicaprini altro Fonte: nostra elaborazione su dati Regione Lombardia, 2006
6 TRASFORMAZIONE O 454 aziende che rappresentano il 9% del totale nazionale 30,5% 33,7% 7,3% 7,7% 12,6% 8,1% Cereali Latte e derivati Orto-frutta Vino Carne Altro Fonte: nostra elaborazione su dati Regione Lombardia, 2006
7 Fonte:TuttoBio L'annuario del biologico, 2007 GRANDE DISTRIBUZIONE ORGANIZZATA Referenze Catena Distributiva Private Label Private Anno di lancio Altri marchi label Esselunga Esselunga Bio Gruppo PAM BioPiù 11 circa Carrefour ScelgoBio 168 n.d Conad Conad - Prodotti da Agricoltura Biologica 48 circa Coop Bio-Logici i i Coop 324 n.d Crai Crai Bio 39 n.d Despar Bio,Logico circa Rewe Italia Sì! Naturalmente oltre 160 n.d Selex Bio Selex 19 n.d Auchan Auchan Bio oltre
8 DISTRIBUZIONE TRADIZIONALE 174 negozi specializzati CANALI ALTERNATIVI 111 mense scolastiche, 101 Gruppi di Acquisto Solidali, 72 tra agriturismi e ristoranti, 38 mercatini i biologici, i i 6 aziende di e-commerce Fonte:Nostra elaborazione su dati TuttoBio L'annuario del biologico, 2007
9 Fonte: nostra elaborazione su dati Regione Lombardia, % 4% 10% 25% 15% 10% 11% 11% 2% 5% 5% BERGAMO BRESCIA COMO CREMONA LECCO LODI MILANO MANTOVA PAVIA SONDRIO VARESE 150 operatori (produzione e trasformazione) che rappresentano l 11% del totale regionale 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% BERGAMO BRESCIA COMO CREMONA LECCO LODI MILANO MANTOVA PAVIA SONDRIO VARESE MI - forte squilibrio tra la fase di trasformazione e quella produttiva Preparatori Prod./Prep. Produttori Raccoglitori
10 I 5 principi IFOAM (International Federation of Organic Agriculture Movements ) Esclusione di fitofarmaci ed OGM Difesa delle colture con mezzi naturali Utilizzo di fertilizzanti organici e minerali naturali Scelta di colture adatte alle condizioni pedo-climatiche della zona agricola Garanzia del benessere animale Dalle linee di principio alla regolamentazione Regolamenti CE 2092/91 e CE 1804/99 sulle produzioni biologiche vegetali ed animali Reg. CE 834/2007
11 Sostituisce i precedenti, ridefinendo o migliorando aspetti riguardanti Obiettivi e principi generali della produzione biologica Assicurazione i di uguali principi i i in tutte tt le fasi della filiera Assenza di Organismi Geneticamente Modificati Etichettatura commerciale del prodotto
12 Rese inferiori e minore produttività del lavoro agricolo Necessita certificazione controlli e costi MA Denominazione plusvalore Sostegno dell operatore pubblico
13 Consumi 2005 (euro) Consumi 2006 (euro) Quota Var % su 06/05 totale Italia Residenti Nord Ovest ,0% 41,4% 4% Nord Est ,8% 27,4% Centro e Sardegna ,1% 21,9% Sud e Sicilia ,5% 9,4% Totale ,2% 100,0% Quota spesa bio/spesa alimentare Italia = 1,2% Quota volume prodotti bio/volume Italia prodotti alimentari = 0,9% Fonte: nostra elaborazione su dati Ismea, 2007
14 Le motivazioni d acquisto 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% No sostanze nocive Rispetto ambiente Migliore qualità Controllo Piacere/gusto Fonte: nostre indagini, anni diversi
15 Consumatore GDO Consumatore abituale PROFILO CONSUMATORE GDO Età anni Livello di scolarizzazione medio Casalinghe, lavoratori dipendenti Famiglie di 3-4 persone MOTIVAZIONI DI ACQUISTO CURIOSITA PROMOZIONI INTERESSANTI E VANTAGGIOSE COMODITA FEDELTA AL MARCHIO PRIVATO IL 77% DEGLI INTERVISTATI RITIENE CHE LA PRIVATE LABEL DELLA GDO SIA SINONIMO DI GARANZIA SUPERIORE RISPETTO AGLI ALTRI MARCHI BIO Fonte: nostre indagini, anni diversi
16 IL MERCATO L ECONOMICITÀ DELL IMPRESA produzione BIO = produzione CONVENZIONALE MONDO BIO RICERCA agricoltura antica agricoltura del futuro
Analisi economica del settore agricolo
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