Notiziario N 230 Giugno 2013

Transcript

1 Bollettino d informazione dell Associazione dei Collezionisti Italiani di Francobolli Ordinari - info@cifo.eu Notiziario N 230 Giugno 2013 Carissimi Amici, ci stiamo lasciando alle spalle un mese di maggio piovoso come non avveniva da decenni, in totale controtendenza con le ultime primavere tanto che i media presagivano come prossima la desertificazione della pianura padana con il Po destinato a divenire presto un ruscelletto. Come al solito la verità in meteorologia come in filatelia sta sempre nel mezzo. Da un lato si denuncia un mercato oramai allo sfascio, subito smentiti dal successivo convegno filatelico o asta. Questa premessa solo per riallacciarci all ultima edizione di Veronafil, dove il numero di presenze è stato consistente e i commercianti che abbiamo interpellato moderatamente soddisfatti. Dove sta la verità? Lasciamo ai lettori di dare il loro personale giudizio. Maggio presentava anche la finale del Campionato Cadetti 2012 e Il Seminario d aggiornamento per Giurati ed Aspiranti Giurati promosso dalla Federazione Italiana tra le Società Filateliche, a cui il CIFO ha dato il supporto logistico ed organizzativo, un particolare ringraziamento a chi ha contribuito fattivamente all organizzazione dell evento, nell ordine: Stefano Proserpio, Corrado Bianchi, Pier Giorgio Romerio, Eugenio Laguzzi e Salvatore Ventura. FINALE DEL CAMPIONATO CADETTI 2012 DI FILALIA La bandiera del CIFO, che si affacciava per la prima volta con una propria squadra nel Campionato Cadetti 2012, è stata portato in alto grazie agli ottimi risultati ottenuti dai nostri alfieri, nella finale di Verona. In particolare sono state conquistate due medaglie d oro rispettivamente con Massimiliano Florio e Stefano Proserpio e due di Vermeil per Luciano Cipriani e Sergio Mendikovic. Massimiliano Florio con la sua collezione sulla Lupa Capitolina è risultato essere, anche Campione Italiano assoluto di Filatelia Tradizionale! Come Associazione il CIFO ha conquistato la sesta posizione nella graduatoria a squadre, un risultato più che soddisfacente se si considera che sono state presentate a concorso solo 4 collezioni estese, mancando le ulteriori 4 da Un Quadro con cui il risultato probabilmente avrebbe potuto sfiorare la prima piazza. Accontentiamoci di quanto realizzato, in virtù del fatto che era la prima volta che ci presentavamo al campionato cadetti con una nostra squadra, una bella esperienza per tutti ed una grande soddisfazione. Una degna conclusione per la celebrazione del ventennale dalla nostra fondazione Nell immagine in alto Massimiliano Florio, tra Claudio Ernesto Manzati e Luciano Cipriani. IL SEMINARIO DI STORIA POSTALE E FILATELIA TRADIZIONALE Si è svolto a Pecetto Torinese il 25 e 26 maggio, preceduto da un interessantissima conferenza a tema di Paolo Guglielminetti che ha allietato il Salotto Filatelico di Maggio. Oltre ad una trentina 1

2 tra Giurati ed Aspiranti Giurati hanno partecipato, come si vede dall immagine qui a lato, anche molti collezionisti che hanno seguito con interesse le quattro relazioni di Mario Mentaschi, Valter Astolfi, Giorgio Khouzam e Claudio Ernesto Manzati. Quest ultimo ha presentato due collezioni contemporanee di Filatelia Tradizionale, una sulla serie degli Alti Valori e l altra sulla nuova ordinaria di Posta Italiana, mostrando come ci si possa divertire anche collezionando i francobolli e la posta dei giorni nostri. Nella sessione a porte chiuse i giurati divisi in gruppi hanno valutato alcune collezioni e successivamente, la mattina della Domenica, confrontato i risultati ottenuti dai vari gruppi. La discussione che ne è scaturita ha permesso di migliorare i giudizi per renderli maggiormente omogenei tra i vari gruppi di valutazione. E stata a detta dei partecipanti un importante momento di apprendimento e l auspicio di tutti di ripeterlo con continuità dedicando una mezza giornata in precedenza all avvio di eventi quali Milanofil o Romafil. IL PREMIO FILATELICO 2013 GIOVANNI RIGGI DI NUMANA Il Comitato Organizzatore del Premio Filatelico Giovanni Riggi di Numana, dopo aver attentamente valutato le indicazioni ricevute dai soci del CIFO ha deliberato all unanimità per l assegnazione del premio 2013 a Giorgio Khouzam di Milano con la seguente motivazione: per oltre 45 anni dedicati alla filatelia come, collezionista, studioso sia di Filatelia Tradizionale Classica che di Storia Postale Classica e Moderna, specialità di cui è anche Delegato Nazionale della Federazione Italiana e Giurato sia Nazionale che Internazionale. Il premio verrà consegnato dal Sindaco Adriano Pizzo e dall'assessore alla cultura Annalisa Falchero, alla presenza della famiglia Riggi, sabato 5 Ottobre alle ore presso la sala consiliare del Comune di Pecetto Giorgio Khouzam nel suo studio di Milano Torinese. Nell'occasione saranno consegnati i premi ai ragazzi delle scuole elementari che avranno collaborato alla realizzazione dell'annullo commemorativo che sarà preparato per la mostra sociale del CIFO, quest'anno alla sua 6^ edizione, sarà centrata sulla bellissima serie ordinaria della Michelangiolesca. IL CURRICULUM FILATELICO DI GIORGIO KHOUZAM Sposato con Paola, due figli, Fernanda ed Alessandro, avvocato civilista, vive e svolge la professione tra Milano, Roma e Palermo. Collezionista di filatelia tradizionale classica e di Storia postale classica e moderna ha coltivato da quarantacinque anni questa passione, ereditata dal padre, sviluppando le seguenti collezioni: I Francobolli del Governo Provvisorio delle Romagne, la Posta Europea in Egitto ed i suoi rapporti con gli Uffici postali stranieri di Alessandria d Egitto, la Storia postale della Libia dall occupazione Turca alla Seconda Guerra Mondiale, Gli Annullamenti della Somalia Italiana, Gli Annullamenti del Governatorato dell Harar, La Guerra Italo-Turca. Presidente dell Unione Filatelica Lombarda di Milano, la più antica associazione filatelica italiana, fondata nel Vice Presidente del Club della Filatelia d Oro italiana. Delegato nazionale della Federazione fra le società filateliche italiane per la Filatelia tradizionale. Giurato internazionale FEPA (Federation of European Philatelic Association) per la Storia postale, Giurato nazionale della Federazione fra le società filateliche italiane per la Filatelia tradizionale classica e per la Storia postale classica, moderna e contemporanea. 2

3 BENVENUTI NEL MONDO DELLE ESPOSIZIONI A CONCORSO! - prima parte Di Paolo Guglielminetti Delegato manifestazioni e giurie della Federazione fra le società filateliche italiane Pubblicato Integralmente sul numero di Maggio 2013 dell'arte del Francobollo. Comparirà sul nostro notiziario in tre puntate. Perché esporre? Troppo spesso si sente dire che chi espone a concorso è essenzialmente qualcuno che rincorre le medaglie. Peraltro si tratterebbe di un ben magro bottino: da anni queste ultime sono di vil metallo, mentre restano solo i diplomi ad indicare il livello ottenuto. Perché, poi, ottenere una buona valutazione, e magari nel tempo di migliorarla, andrebbe criticato a priori? Non è forse più che legittimo puntare al riconoscimento del proprio studio e della propria capacità di trovare, selezionare ed illustrare interessante materiale filatelico? In fin dei conti esporre a concorso non è che questo, ed è un obiettivo altrettanto nobile che, ad esempio, avere una positiva recensione di un proprio testo filatelico, col vantaggio che il giudizio dei giurati proviene non da un singolo ma da un collegio di esperti. E per il collezionista che decide di tentare la strada espositiva ci sono altri effetti positivi. Il montaggio della collezione consente di organizzare il materiale raccolto, e dunque di comprendere la lacune della collezione e, quindi, i pezzi da cercare. Il lavoro di preparazione di una collezione da esporre aiuta anche a comprare meglio e ad evitare di acquisire pezzi che poco aggiungono a quanto già accumulato. La necessità di descrivere i pezzi al di là di quanto immediatamente visibile, interpretando tariffe, studiando instradamenti, processi di stampa e quant altro, consente poi di comprendere meglio il materiale raccolto, apprezzandone la reale rarità ed importanza filatelica, nonché talora di identificare i pezzi fasulli o manipolati. È l occasione per ripercorrere la letteratura in materia, e di identificare anche nuove scoperte, frutto delle proprie ricerche. Tutto questo, ovviamente, può essere fatto anche autonomamente, senza necessità di esporre la propria collezione. L esperienza dice però che lo stimolo della mostra, con la sua data di scadenza, sono un forte incentivo per realizzare davvero queste attività, in maniera sistematica ed analitica. E poi, naturalmente, esporre è l occasione per mostrare ad altri il risultato del proprio lavoro, di renderlo fruibile ad altri e di ricevere consigli su come migliorare la propria collezione, nonché di incontrare filatelisti interessati al proprio stesso settore. Da questo punto di vista le mostre senza concorso non sono, a priori, meno efficaci di quelle a concorso, ma queste ultime motivano il collezionista a cercare ed a fare davvero I partecipanti alla cadetti 2013 di Verona, sono presenti anche alcuni componenti della giuria tesoro di questo confronto, in ragione del pungolo dato dalla volontà di migliorare il proprio risultato all esposizione successiva. Molte mostre senza concorso hanno poi un respiro prevalentemente locale, mentre gli eventi a concorso hanno partecipanti, giurati e visitatori con provenienza più vasta, quando non nazionale o internazionale, il che rendono molto più probabili proficui scambi di esperienze. Un po di numeri Il mondo delle esposizioni è troppo spesso ritenuto un ambito riservato ad una ristretta élite; invece è frequentato da centinaia di collezionisti che, stimolati dalla competizione, organizzano quanto hanno raccolto per presentarlo, oltre che ai giurati, anche e soprattutto agli altri collezionisti. Il triennio che si è appena 3

4 concluso era iniziato subito dopo la grande esposizione internazionale Italia Come si sperava, l evento ha agito come elemento di stimolo, spingendo davvero tanti appassionati a presentare nuove collezioni. Bastano alcuni dati a testimoniarlo, riferiti appunto al periodo Nel livello espositivo più importante, quello delle esposizioni nazionali (EN), hanno partecipato 315 collezioni (+9% rispetto al ); nelle esposizioni di qualificazione (EQ), per i neofiti, vi sono state 207 partecipazioni, con un aumento di oltre il 50%, rispetto al triennio precedente, segno evidente dell affacciarsi di nuove leve. Sommando EN ed EQ, sono 218 i collezionisti che hanno partecipato almeno una volta nel triennio, a fronte dei 166 del (+31%). C è anche il Campionato italiano di filatelia serie cadetti, che coinvolge principalmente le squadre delle società filateliche e alcuni singoli ai primi passi nel mondo espositivo. Ebbene, nel complesso alle tre edizioni del triennio in esame hanno partecipato 380 collezioni, con una media quindi di 126 l anno, a fronte delle 96 in media delle due edizioni svoltesi nel triennio precedente (ancora un +31%). Queste 380 partecipazioni appartengono a 255 diversi collezionisti, 190 dei quali non hanno partecipato ad altri tipi di mostre a concorso nel triennio (EN o EQ). La platea di espositori presenti almeno una volta in una mostra a concorso tra EN, EQ e Cadetti ha superato quindi nel triennio le 400 unità; si tratta di numeri importanti, in forte crescita rispetto ai numeri del quando erano stati poco più di 300. Il piacere di esporre a concorso sta quindi contagiando tanti collezionisti. Perché non imitarli? Qualora decideste di seguirli, è indubbio che è importante capire cosa esporre, nonché come, quando e dove farlo. Miti da sfatare Dopo aver raccolto un po di materiale in modo sistematico, specializzandosi nella raccolta di un periodo, una serie, un tipo di oggetto postale oppure un tema, si può prendere in considerazione l opportunità di esporre. Anche se non pochi di coloro che non si sono mai cimentati nelle esposizioni pensano di non avere un insieme di pezzi meritevoli, ciò è spesso lontano dalla realtà, come dimostrano i risultati ottenuti anche da molti esordienti assoluti. Del resto, un accurata ed appropriata selezione di materiale non è che un ingrediente di una collezione da esposizione, alla quale concorrono in maniera preponderante anche la giusta dose di ricerca, studio nonché la scelta di una appropriata struttura. Lontanissima dalla realtà è poi l idea che sia possibile esporre solo se si sono spese ingenti somme o se ci si dedica al materiale classico. Basta scorrere l elenco dei premiati di un esposizione Renzo Aldighieri, premiato da Marisa Giannini, a Milanofil 2013 per vedere come in questi anni abbiano raggiunto livelli di eccellenza collezioni dedicate ad emissioni anche molto recenti, costruite con una spesa non certo esagerata. Cosa esporre Una raccolta da esposizione non è la semplice presentazione dei francobolli tipo di uno stato o di un tema, ordinati per serie o per anno, magari sui fogli predisposti da qualche editore di materiale filatelico. A chi espone si chiede di illustrare qualcosa che mostri il proprio studio personale che ha portato a raccogliere, classificare e descrivere francobolli, lettere ed altro materiale per raccontare un argomento, come per esempio la nascita e la vita di un francobollo o di una serie, oppure l evoluzione di una tariffa o di un servizio postale, o ancora un tema storico, sportivo, scientifico illustrato con materiale filatelico. Come vedremo, questi diversi modi sfociano nelle diverse specializzazioni espositive, che vengono dette classi. Altra precisazione d obbligo è che quando espone, il filatelista non si limita a mettere a disposizione singoli pezzi perché siano presentati in una bacheca, ma cura lui stesso l allestimento attraverso la predisposizione di fogli espositivi con appropriate descrizioni, nonché di un piano (un indice della raccolta) con capitoli e sottocapitoli nei quali trovano posto i vari fogli secondo una struttura coerente. Tutto ciò, naturalmente, si riflette nella valutazione della giuria. Che tipo di materiale? Francobolli (comprese prove, saggi e varietà), interi postali ed altri oggetti viaggiati sono il cuore della collezione. La scelta del materiale è propria del tipo di collezione che si vuole sviluppare. Il materiale viaggiato va esposto per valorizzarne gli aspetti postali (l affrancatura, la tariffa assolta, l annullamento, gli eventuali bolli accessori) mentre le illustrazioni (ad esempio la veduta di cartoline illustrate o l intestazione di una lettera) di norma non devono essere presi in considerazione, con qualche eccezione; per esempio, in 4

5 una collezione sulla storia postale del vostro paese la cartolina che mostra l ufficio postale verrà ammessa senza problemi. Negli ultimi anni è poi nata la classe aperta che consente di mostrare sino al 50% di materiale non filatelico purché collegato all argomento e di spessore non superiore a 5 mm (per consentirne il montaggio nelle vetrine). La classe aperta è stata reintrodotta in Italia da quest anno e la sua prima mostra sarà a Noale (VE) in giugno; in essa si possono dunque presentare anche cartine geografiche, cartoline postali, buste intestate, biglietti, volantini pubblicitari, banconote e quant altro possa aiutare a sviluppare in maniera più completa il tema prescelto. Modi di collezionare: le classi Le classi espositive sono ben dieci: Aerofilatelia, Astrofilatelia, Filatelia fiscale, Filatelia tematica, Filatelia tradizionale, Interofilia, Maximafilia, Storia postale, oltre alla Filatelia giovanile (riservata agli under 21) ed alla Letteratura, per le opere scritte. Per il collezionista esperto, la scelta è può apparire semplice, ma con poche semplici indicazioni lo diventa anche per il neofita. In alcuni casi, il tipo di pezzi esposti detta immediatamente la scelta. Se la collezione è composta interamente da marche da bollo va in filatelia fiscale, o se sono tutte cartoline maximum in maximafilia. Già nel caso di una collezione di interi postali, esiste una classe apposita, detta interofilia, anche se una raccolta di cartoline e biglietti postali con impostazione tariffaria o per servizio postale potrà anche essere collocata anche in storia postale (è per esempio il caso di una nota collezione su Gli interi postali ed i servizi di posta militare che è stata esposta più volte e con lusinghieri risultati proprio in storia postale). Conta in questo caso il focus della collezione e la sua struttura. Una collezione che racconta un tema non postale con varietà di pezzi (francobolli, annulli ecc.) va in filatelia tematica. Queste collezioni devono illustrare un racconto, non semplicemente mostrare dei pezzi che raffigurano argomenti inerenti al tema, magari suddivisi per paese emittente. Una collezione di aerofilatelia rappresenta, come dice il regolamento di valutazione internazionale, uno studio dello sviluppo dei servizi di posta aerea e una raccolta di documenti relativi a tale sviluppo. Una collezione di francobolli di posta aerea, magari con prove e varietà, non va quindi in aerofilatelia, ma in filatelia tradizionale. Una partecipazione di astrofilatelia è basata sui documenti postali che documentano la ricerca spaziale ed ai programmi spaziali. Conterrà quindi essenzialmente documenti consegnati da un amministrazione postale per dispacci trasportati a bordo di razzi e navette spaziali ed emissioni postali attinenti alle differenti fasi di un programma spaziale. Spesso qualche incertezza nasce nella scelta tra storia postale e filatelia tradizionale. L assunto classico è che una collezione di buste e cartoline viaggiate è certamente storia postale, ma un attenta lettura dei regolamenti permette di capire che la distinzione non è questa. Vediamo prima la storia postale, che comprende, secondo il relativo regolamento internazionale di valutazione, tre tipi di collezioni: A. Partecipazioni di storia postale che comprendono materiale trasportato da o relativo al servizio postale, sia esso ufficiale, locale o privato. Queste partecipazioni in genere studiano i percorsi, le tariffe, i bolli postali, i diversi utilizzi ed altri aspetti postali, i servizi, le funzioni e le attività che hanno portato allo sviluppo del servizio postale. B. Partecipazioni di marcofilia (di bolli ed annulli postali) che mostrano classificazioni e studi dei bolli postali del servizio postale sia esso ufficiale, locale o privato, applicati su documenti postali, francobolli ed altri oggetti postali. C. Partecipazioni relative a studi storici, sociali o studi speciali che esaminano la storia postale nella sua accezione più allargata e che studiano gli effetti del sistema postale sul commercio e sulla società. Alcuni elementi sono dunque chiari: studi tariffari, sui servizi postali (quale, ad esempio, la posta marittima o quella militare) e raccolte di bolli ed annulli vanno quindi in storia postale. Anche collezioni sugli usi postali di un certo francobollo o serie vanno in storia postale, se articolati per tariffa (relativa a diversi oggetti o servizi postali). E la filatelia tradizionale? Si tratta di collezioni che raccontano la storia di specifici francobolli o emissioni, partendo dalle motivazioni dell emissione del francobollo, e proseguendo con i saggi e/o le prove esistenti, le diverse tirature, le varietà. Gli usi del francobollo su diversi tipi di oggetti postali, per assolvere a diverse tariffe, possono far parte di una collezione di filatelia tradizionale (anche se troverebbero ben posto pure in una collezione di storia postale) qualora siano presentati in una trattazione che è centrata sulle vicende storiche, tipografiche e postali di una emissione. In tal senso, tipicamente le lettere vengono presentate ordinate per valore della serie, non per periodo tariffario. Può aver senso mostrare più lettere di una stessa 5

6 tariffa, se assolta con diversi abbinamenti o multipli di valori della serie, mentre in storia postale è meno rilevante. La giungla dei regolamenti Una volta definito il tipo di collezione, e quindi la classe espositiva prescelta, è opportuno leggere con attenzione gli specifici regolamenti di giudizio, i cosiddetti SREV, promulgati dalla FIP la Federazione internazionale di filatelia, disponibili sul sito della Federazione fra le Società Filateliche Italiane (alla pagina oppure nell Annuario 2011 della filatelia italiana. Contrariamente alle dicerie, i regolamenti non sono né cervellotici né eccessivamente dettagliati o proibizionistici, ma grazie a molti anni di affinamento col contributo di esperti di tantissimi paesi si limitano a definire un quadro di regole comuni, generalmente basate sul buon senso, e a dilungarsi un po in esempi e spiegazioni per aiutare il collezionista. La valutazione resta un giudizio umano e quindi suscettibile di errore, ma con le poche regole degli SREV si cerca di rendere omogenea la valutazione, creando un terreno di comune comprensione tra giurati e collezionisti. CIFO Collezionisti Italiani di Francobolli Ordinari Province Meridionali - Serie tipo IV di Sardegna non emessi Questi francobolli furono fatti stampare presumibilmente dal Barone Gennaro Bellelli, Direttore Generale delle Poste, Ferrovie e Telegrafi di Napoli nel 1861 CRONACHE FIUMANE di Sergio Mendikovic Le vicende che portarono alla formazione prima del libero stato fiumano e poi alla definitiva annessione all Italia sono costellate da eventi, imposti dalle potenze straniere, che spinsero verso la guerra civile. Qualcosa si riesce a cogliere anche nel campo strettamente filatelico. Le vicende di seguito narrate si collocano in quel segmento di storia filatelica, i non emessi, affrontato già da illustre firme Una curiosità. Il termine non emesso, in ambito filatelico, viene fatto risalire quasi certamente agli anni 20 del secolo scorso quando si svolsero i fatti che narriamo. Con tale termine si identificarono quelle cartevalori postali, già pronte, che non furono messe in distribuzione. Si tratta, perciò, di francobolli veri e propri, che presentano caratteristiche identiche a quelle dei valori regolarmente emessi nello stesso periodo, che fanno capo ad una volontà ben precisa, 6

7 supportata da tutta una serie di formalità normative e amministrative precedenti alla loro messa in corso. In seguito, però, circostanze di varia natura hanno indotto le autorità competenti a non completare l iter e a non mettere in corso gli stessi valori. CENNI STORICI Immediatamente alla fine della Prima Guerra mondiale cominciò ad essere agitata la questione di Fiume. Il Patto di Londra del 26 Aprile 1915, per onorare il quale l'italia era entrata in guerra contro gli imperi centrali, aveva previsto che, al termine del conflitto, la città non sarebbe stata consegnata all Italia e ciò, ovviamente, era visto come un ingiustizia dai fiumani, che erano a gran maggioranza di etnia italiana. Il 29 Ottobre 1918 le truppe del futuro regno serbo croato sloveno occuparono la città sull onda dell imminente sconfitta asburgica scatenando però una violenta reazione. Fu costituito un Consiglio Nazionale presieduto da Antonio Grossich ed il giorno successivo un plebiscito proclamò l'annessione al Regno d'italia. A salvaguardia dell autonomia della città il comando interalleato inviò il 17 Ottobre truppe italo americane assieme a reparti inglesi e francesi. All'aprirsi della Conferenza di pace di Parigi, nel gennaio 1919, l'italia chiese che, in forza di quel plebiscito, Fiume fosse annessa all'italia, scatenando la reazione negativa della Francia e degli Stati Uniti. Il 7 Aprile 1919 il Consiglio Nazionale di Fiume chiese aiuto a Gabriele D'Annunzio che dell'italianità della città si era fatto paladino. Questi accettò l'invito e sollecitò il Governo chiedendo che l'esercito italiano occupasse senz altro la città. Il 6 Luglio 1919 scoppiarono dei tumulti tra i militari francesi e la popolazione civile appoggiata dalle truppe italiane. L'episodio, noto come Vespri Fiumani, provocò nove morti e molti feriti. I militari italiani vennero ritenuti responsabili degli incidenti e da Parigi si decise di sciogliere il Consiglio Nazionale di Fiume e di far ritirare i militari italiani I granatieri abbandonarono la città il 25 Agosto ma giunti a Ronchi, un piccolo centro nei pressi di Monfalcone, si fermarono. Fu chiesto a D'Annunzio di porsi alla loro testa e di tornare a Fiume. Il Vate accettò come testimonia lo scritto riprodotto. Il 12 Settembre si diede il via alla cosiddetta Marcia di Ronchi. Al posto di frontiera, il generale comandante delle truppe regolari italiane, che aveva ricevuto l'ordine di fermare anche con le armi D'Annunzio, si unì a loro e in quello stesso giorno D Annunzio entrò nella città istriana alla testa di circa uomini. Egli assunse il comando di Fiume, nominato Governatore dal Consiglio Nazionale, ma per la popolazione egli era solo il Comandante, facendo intendere, con tale termine, di desiderare l annessione al Regno d Italia. 7

8 Le truppe alleate presenti nella città la abbandonarono subito e le vibrate proteste internazionali indussero il governo italiano a fare ufficialmente pressioni sui legionari per farli desistere. Si giunse a istituire un blocco navale intorno alla città con l'obiettivo di impedire qualsiasi tipo di rifornimento. Ciò, però, non impedì che continuassero ad arrivare moltissimi volontari. Il governo italiano fu, quindi, costretto ad aprire un dialogo con il Comandante. Le proposte italiane furono sempre rigettate. Il Poeta per far comprendere a tutte le nazioni quale fosse il volere dei cittadini, indisse, il 29 ottobre, delle elezioni per rinnovare il Consiglio Nazionale. Vasta fu l eco dell evento grazie anche alla presenza in città di numerosi giornalisti stranieri. Il responso delle urne fu plebiscitario. Su votanti ben diedero ragione al Comandante chiedendo l annessione all Italia. Sul piano internazione la situazione si stava complicando perché a Parigi, soprattutto per volere del presidente americano Wilson, si stava decidendo di non annettere all'italia neanche la Dalmazia, che ci era stata già assegnata dal Patto di Londra del D'Annunzio, allora, per dare un più ampio respiro alla sua azione, il 14 Novembre, alla testa di un manipolo di legionari, sbarcò a Zara. Anche in questo caso non vi fu alcuna opposizione, anzi, tutti i soldati italiani ivi stanziati si unirono a lui. Egli era conscio delle difficoltà, anche interne che si stavano addensando su di lui. Molti dei suoi più fedeli amici cominciarono ad abbandonarlo, anche lo stesso Mussolini, che lo aveva inizialmente aiutato, prese contatti con esponenti delle più diverse correnti politiche: socialisti, anarchici e bolscevichi sperando di evitare la disgregazione di quanto già costruito. Avvicinandosi il momento in cui l'italia avrebbe dovuto abbandonare la Dalmazia, il 12 Agosto 1920, il Poeta proclamò la Reggenza del Carnaro. Venne promulgata una Costituzione scritta dallo stesso D'Annunzio e da Alceste De Ambris. Le idee di quel testo, decisamente rivoluzionarie per l'epoca, provocarono altre defezioni. Con il ritorno al governo in Italia del liberale Giovanni Giolitti, avvenuto nel Giugno 1920, l'atteggiamento ufficiale del Regno nei confronti della Reggenza si inasprì ulteriormente. Il 12 Novembre, Italia e Jugoslavia firmarono il Trattato di Rapallo che, tra l altro, prevedeva che Fiume divenisse uno stato indipendente, o meglio una città stato, obbligando le due nazioni confinanti, Italia e Jugoslavia, a rispettarne sempre l'indipendenza. Cosa che, ovviamente, avrebbe costretto D'Annunzio ed i suoi legionari non solo ad abbandonare la città, ma anche la Dalmazia, tranne Zara e qualche isolotto. D'Annunzio, non solo non accettò il trattato ma, addirittura, per garantire una migliore difesa di Fiume, fece immediatamente occupare le isole di Veglia e Arbe. Il 24 Dicembre 1920 l'italia decise di intervenire militarmente contro i legionari, dando vita a quello che è conosciuto come il Natale di Sangue, come fu definito dallo stesso Vate. La battaglia dei legionari e volontari dannunziani contro l'esercito regolare italiano, comandato dal generale Enrico Caviglia, iniziò il 24 dicembre 1920 e durò cinque giorni. D'Annunzio, alla ALCESTE DE AMBRIS fine, considerando la città indifendibile, decise di abbandonarla il successivo 18 Gennaio. Partito D'Annunzio, fu creato un governo provvisorio presieduto da Antonio Gossich che non seppe evitare le continue tensioni tra i filo-italiani e gli autonomisti. Nel 1922, però, salito al potere Mussolini, furono riaperte le trattative con il governo di Belgrado ed il 27 Gennaio 1924 Fiume divenne terra italiana. Il Trattato di Roma fu firmato il 22 Febbraio dello stesso anno dal Re. 8

9 CENNI POSTALI Nei seguenti paragrafi analizzeremo i valori non emessi di Fiume. Il 30 gennaio 1919, il Consiglio Nazionale decise di dotarsi di una serie di francobolli, affidando l incarico alla Tipolitografia Zanardini & C. di Trieste. Le cronache filateliche ci riportano che fin dall inizio la tiratura fu interessata da varianti di carta, di colore e quant altro. Vi furono anche delle sparizioni di fogli non definitivi, i rimanenti in seguito ebbero una diversa perforazione rispetto alla programmazione originaria. Nel luglio seguente, per adeguarsi a quanto previsto dalle norme dell Unione Postale Universale, si dovette intervenire sui valori dentellati andando a modificare la dicitura da FIUME a POSTA FIUME. Vi furono poi ulteriori distrazioni nelle scorte stampate che indussero il Consiglio a non emettere cinque dei tredici valori approntati. Essi vennero riciclati mediante soprastampe ed usati principalmente come marche da bollo. Visti i continui ammanchi, si decise di affidare l appalto della stampa ad un altra ditta: la tipografia milanese Bertieri & Vanzetti. Anche in questo secondo caso non mancarono gli ammanchi che finirono più o meno ufficialmente a qualche fortunato collezionista. Un secondo caso di mancata emissione si ebbe quando D Annunzio decise di celebrare il primo anniversario dell impresa. Fu effettuato, perciò, un ordinativo allo Stabilimento Danesi di Roma di una serie di quattro francobolli i cui bozzetti vennero realizzati da Adolfo De Carolis. I valori portavano originariamente la dicitura FIUME D ITALIA. Mancava perciò il termine POSTE mentre era presente una dicitura che avrebbe gettato altra benzina sul fuoco, creando un incidente diplomatico internazionale. Di fatto si celebrava l annessione della città al Regno d Italia. In considerazione di ciò si decise di modificare il bozzetto rifacendo il tassello superiore in cui si inserì una più neutra dicitura POSTE DI FIUME. I quantitativi già stampati furono invece soprastampati con la scritta Valore 1,50 che furono poi destinati ad un uso fiscale interno: tassa per passaporti. Il solo valore da 20 cent., in modeste quantità, capitò fortunosamente sul mercato filatelico, certamente grazie all interessamento del tipografo. 25 c. Allegoria della rivoluzione - color azzurro - Dent. 11½ - Senza filigrana - Stampa: litografia - Fogli da: Dim.: mm Disegnatore Pitteri Validità: 30 aprile corona Porto di Fiume e bandiera del regno - color arancio - Dent. 11½ o 13 12½ - Senza filigrana - Stampa: litografia - Fogli da: 100 -Dim.: mm Disegnatore Pitteri - Validità: 30 aprile corone Porto di Fiume e bandiera del regno - color azzurro - Dent. 11½ o 13 12½ - Senza filigrana - Stampa: litografia - Fogli da: Dim.: mm Disegnatore Pitteri - Validità: 3 corone Porto di Fiume e bandiera del regno - color rosso - Dent. 11½ o 13 12½ - Senza filigrana - Stampa: litografia - Fogli da: Dim.: mm Disegnatore Pitteri - Validità: 5 corone Porto di Fiume e bandiera del regno - color bruno - Dent. 11½ o 13 12½ - Senza filigrana - Stampa: litografia - Fogli da: Dim.: mm Disegnatore Pitteri - Validità: 9

10 PRIMO MESE DELLA DEMOCRATICA - di Gianni Vitale Lunedì 15 ottobre Copertina con Lewis Schwellenbach: avvocato, politico, giudice e Ministro del Lavoro negli States. 10

11 Martedì 16 ottobre L'idea di un'organizzazione internazionale per l'alimentazione e l'agricoltura emerse nel tardo XIX secolo e l'inizio del XX. Nel maggio-giugno 1905 si tenne a Roma una conferenza internazionale che portò alla creazione di un Istituto agricolo internazionale. Più tardi nel 1943, il Presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosevelt convocò una conferenza delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura. Si riunirono 44 rappresentanti di governo presso l'hotel Homestead, Hot Springs, Virginia, dal 18 maggio al 3 giugno ed in tale occasione si impegnarono a fondare una stabile organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura. La prima sessione della Conferenza della FAO si svolse nella Chateau Frontenac a Quebec, Canada, dal 16 ottobre al 1 novembre La Seconda Guerra Mondiale di fatto pose fine all'international Istituto Agrario, ufficialmente sciolto con delibera della commissione permanente il 27 febbraio Le sue funzioni furono poi trasferite alla recente costituzione della FAO 11

12 Mercoledì 17 ottobre Manifestazione di massa in Plaza de Mayo a Buenos Aires organizzata dal CGT sindacale, federazione che costrinse al rilascio dalla prigione di Juan Domingo Perón, divenuto poi Presidente dell'argentina. Durante il suo mandato, il movimento peronista si raccolse ogni 17 ottobre in Plaza de Mayo per mostrare il sostegno al loro leader (ottobre 17 è " Loyalty Day " per i peronisti tradizionali). Molti altri presidenti, sia democratici e militari, hanno sempre salutato le persone in Plaza dal balcone della Casa Rosada. 12

13 LA STRUTTURA DEL CODICE DI IDENTITÀ (ID-TAG) quarta parte di Luciano Cipriani e Gianni Leone Contrariamente a quanto visto sino ad ora, i nibbles F3, F4 e F5 non individuano tre numeri distinti, ma sono combinati insieme ed indicano un solo numero composto da 3 o da 4 cifre; in quest ultimo caso uno dei tre nibble corrisponde alle lettere A, B o C della numerazione esadecimale, queste lettere, a loro volta, corrispondono ai numeri decimali 10, 11 e 12. Questo numero complesso è stato adottato in quanto le macchine dei CMP hanno, come unità di misura del tempo, una suddivisione in scaglioni di mezze ore e non in ore o giorni. In pratica ogni mese di 31 giorni contiene mezze ore; quelli con 30 giorni, e quelli con 28 giorni Per l anno bisestile, il mese di febbraio con 29 giorni contiene mezze ore. Quindi i tre nibbles insieme individuano la mezza ora del mese durante la quale è avvenuto lo smistamento meccanico della missiva. All inizio di ogni mese il conteggio riparte da zero e la prima mezza ora viene numerata con tre zeri (000). Dopo questa breve introduzione analizziamo il codice ID-Tag della busta in figura 20 e la relativa stringa riprodotta ingrandita. Al solito, nella successione dei nibbles riportiamo in rosso quelli di interesse: I.I.. II.. I.II I.I. ll.l.i.i IIlI.I.. ll...i.l.il.i.l... I I li... I che, decodificati in cifre esadecimali corrispondono ai numeri 5, 2 e 9; in questo caso, le stesse cifre del sistema decimale. Inserendo queste cifre nella formula di decodifica: (5 x 12 2 ) + (2 x 12 1 ) + (9 x 12 0 ) = = 753 si ottiene il numero 753. Ciò vuol dire che la missiva in esame è stata lavorata durante l arco temporale della 753 a mezza ora del mese di marzo del 2011 (data del timbro postale ). Figura 20 Missiva lavorata al CMP di Novara il 16 marzo La tabella delle mezze ore di un mese con 31 giorni è riprodotta nella figura 21. Nella prima colonna viene indicato il giorno della lavorazione, nella seconda la numerazione delle mezze ore secondo il sistema esadecimale, che in un giorno intero sono 48, ma numerando la prima mezza ora con 000, la 48 a mezza ora diventa 047. Nella terza colonna è riportato il numero delle mezze ore per ciascun giorno secondo il sistema decimale. Pertanto la nostra busta è stata smistata nella mezz ora n 753 che, dalla tabella di figura 21, è compresa nel sedicesimo giorno del mese come riportato anche dal timbro applicato sulla busta. Per essere precisi la lavorazione è avvenuta tra le ore 16,30 e le 16,59. Facciamo notare che l orario di lavorazione deve essere comunque ricavato attraverso la formula descritta poco sopra. 13

14 gg N della cifra BnB N della mezz ora gg N della cifra BnB N della mezz ora gg N della cifra BnB N della mezz ora Figura 21: numerazione delle mezze ore in un mese con 31 giorni CIFO - Collezionisti Italiani di Francobolli Ordinari Posta Italiana Affrancatura di 24 euro per l Australia, corrispondente al 6 porto raccomandato assolto con 32 francobolli da 75 cent CIFO Collezionisti Italiani di Francobolli Ordinari Sede Sociale: Piazza Rimembranza 1, Pecetto Torinese TO Sede Legale: Dr. Claudio Manzati, Presidente, Via C. Pascarella 5, Milano MI c.manzati@libero.it Segreteria: Dr. Stefano Proserpio, Consigliere, Via S. Balestra 6, Como CO segreteria@cifo.eu Redazione: Prof. Nicola Luciano Cipriani, Consigliere, P.za F. Ferrucci 4, Firenze FI redazione@cifo.eu 14