Ciascuna Costituzione, dunque, è un elemento essenziale dell identità di uno Stato, cioè dell organizzazione politica di una collettività.

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1 Che cos è una Costituzione In via preliminare una Costituzione è un insieme di norme e di procedure che definiscono e regolano i rapporti fra i cittadini e il potere politico e fra le istituzioni. Quelle norme, quelle regole, quelle procedure danno forma a uno Stato, lo costituiscono. Ciascuna Costituzione, dunque, è un elemento essenziale dell identità di uno Stato, cioè dell organizzazione politica di una collettività. Tipi di Costituzioni Due sono le differenze fondamentali che intercorrono fra le Costituzioni attualmente esistenti e riguardano la forma di Stato e la forma di governo. Riguardo alla forma di Stato si distinguono due importanti categorie: 1) monarchie e repubbliche: nelle prime il capo dello Stato è ereditario, ne sono esempi in Europa ancora oggi Regno Unito, Belgio, Lussemburgo, Olanda, Danimarca, Norvegia, Svezia, Spagna (naturalmente si tratta di Stati pienamente costituzionali e democratici; nelle seconde il capo dello Stato è elettivo; le costituzioni che prendono origine da queste due forme di Stato sono dette rispettivamente monarchiche e repubblicane; 2) Stati unitari e Stati federali: i primi sono governati dal centro (vertice del centro politico), i secondi hanno concesso poteri delimitati alle unità locali; esistono anche modalità intermedie, gli Stati regionalisti, che sono Stati unitari con ampie autonomie delle realtà locali, ad esempio l Italia. Riguardo alla forma di governo, cioè ai rapporti che intercorrono fra i cittadini e le istituzioni e fra le istituzioni stesse, è possibile individuare tre grandi categorie, ciascuna delle quali si identifica con una specifica Costituzione: 1) Parlamentarismo: il governo è espressione del Parlamento, con il quale deve sussistere e mantenere un rapporto di fiducia (è il caso dell Italia) 2) Presidenzialismo: il Presidente è capo dello Stato e del Governo ed è eletto direttamente dagli elettori (come negli Stati Uniti) 3) Semipresidenzialismo: il capo dello Stato, eletto dai cittadini, e il primo ministro o capo del Governo, che deve godere della fiducia del Parlamento, danno vita a una situazione diarchica (di doppio potere ), che può essere conflittuale o collaborativa (così accade in Francia)

2 La Costituzione e i cittadini Oltre all ordinamento dello Stato e alle relative istituzioni, le moderne Costituzioni democratiche, scritte nel secondo dopoguerra, hanno dedicato non pochi articoli ai diritti e ai doveri dei cittadini; nel caso italiano l intera prima parte della Costituzione repubblicana è intitolata proprio Diritti e doveri dei cittadini: i diritti inoltre sono definiti «inalienabili», a cui cioè non si può rinunciare e che non possono essere espropriati, mentre i doveri sono definiti «inderogabili», a cui non ci si può sottrarre. Dunque più propriamente possiamo definire il termine Costituzione come «un insieme di norme che stabiliscono la forma di Stato, che plasmano la forma di governo e che attribuiscono diritti e doveri ai cittadini». Quando cambia una Costituzione Nessuna costituzione dura intatta per sempre, poiché nessuna assemblea costituente, neppure quella composta da uomini e donne colti e saggi, riesce a sfuggire al condizionamento dei tempi e dei luoghi. Pertanto ciascuna Costituzione contempla e prevede le modalità attraverso le quali può essere riformata o revisionata; quando queste modalità sono semplici e rapide, le Costituzioni sono dette flessibili; quando sono complesse e lente, le Costituzioni sono dette rigide. E possibile che una Costituzione venga sostituita completamente da un altra: è la situazione prodotta da rivoluzioni, colpi di stato, cambiamenti di regime derivanti da guerre perdute (la Germania dopo la Prima e la Seconda guerra mondiale, il Giappone e l Italia dopo la Seconda guerra mondiale) oppure dalla scomparsa politica dei sostenitori del precedente regime (è il caso di tutti i regimi comunisti dell Europa centro-orientale).

3 Le origini Le Costituzioni sono un fenomeno relativamente recente: fecero la loro comparsa sulle due sponde dell Atlantico, quasi contemporaneamente, alla fine del Settecento; quella degli Stati Uniti è durata fino a oggi sostanzialmente intatta, integrata nel corso del tempo da 27 emendamenti, invece la Francia ha avuto una tormentata storia di cambiamenti di regime e di Costituzioni (15 in poco più di 200 anni!). Al confronto la storia costituzionale italiana è molto più breve e molto più semplice, infatti fino ad oggi consta soltanto di due documenti costituzionali: lo Statuto albertino, concesso dal re di Sardegna Carlo Alberto sulla scia dei moti del 1848, e la Costituzione repubblicana, emanata esattamente un secolo dopo, il 1 gennaio Lo Statuto albertino La Costituzione del Regno di Sardegna, concessa da Carlo Alberto il 4 marzo 1848, dopo l unificazione venne estesa a tutto il Regno d Italia e rimase in vigore fino al 1 gennaio 1948, quando fu sostituita dall attuale Costituzione repubblicana. La parola Statuto ha in sé l idea di qualcosa che viene stabilito dall alto, per concessione del detentore della sovranità, il monarca. Infatti lo Statuto garantiva alcuni fondamentali princìpi liberali (uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, abolizione dei privilegi fiscali, libertà individuale, limitata libertà di stampa) ma non riconosceva la sovranità popolare, essendo una Costituzione concessa dal sovrano, che si dichiarava tale «per grazia di Dio». Delle due Camere che formavano il Parlamento, una era eletta a suffragio molto ristretto (poco più dell 1% dei cittadini aveva diritto di voto), l altra, il Senato vitalizio, era nominato dal re a sua discrezione. Il sovrano deteneva ampi poteri: poteva convocare e sciogliere il Parlamento, firmava i trattati internazionali senza obbligo di approvazione parlamentare e nominava il Governo, che era responsabile di fronte a lui, non di fronte al Parlamento. La nascita della Repubblica Dopo la liberazione dell Italia dal dominio nazifascista (25 aprile 1945), il primo appuntamento di grande significato politico per gli italiani - e per le italiane, che ottennero per la prima volta il diritto di voto - fu il 2 giugno In questo giorno si svolsero sia il referendum costituzionale, che decretò la vittoria della repubblica sulla monarchia, sia le elezioni per l Assemblea costituente, alla quale fu affidato il compito di elaborare e redigere la Carta costituzionale della nuova Repubblica italiana.

4 I lavori dell Assemblea La composizione dell Assemblea costituente vide la prevalenza di democristiani (207 seggi su 556), socialisti (115 seggi) e comunisti (104 seggi). La prima seduta ebbe luogo il 25 giugno 1946 e l ultima, a Costituzione già approvata, il 31 gennaio Il socialista Giuseppe Saragat fu eletto Presidente, poi sostituito dal comunista Umberto Terracini. La stesura del testo della Costituzione fu affidata a una commissione ristretta composta da 75 deputati. La Costituzione entrò in vigore il 1 gennaio L attuazione di diverse norme costituzionali fu ritardata: ad esempio la formazione della Corte costituzionale (l organo della Repubblica che controlla la legittimità costituzionale degli atti legislativi e di governo) venne posticipata di sette anni, con la conseguenza che molte leggi fasciste continuarono a rimanere in vigore; l elezione dei Consigli regionali venne rimandata addirittura fino al Roma, 27 dicembre 1947: il capo dello Stato Enrico De Nicola, Presidente provvisorio della neonata Repubblica italiana, firma la Costituzione. La prima figura da sinistra è il Presidente del Consiglio dell epoca, Alcide De Gasperi, democristiano; la prima figura da destra è il Presidente dell Assemblea costituente, Umberto Terracini, comunista. La struttura della Costituzione La Costituzione italiana ha una struttura precisamente delineata. Prende le mosse da un pacchetto di Princìpi fondamentali, 12 articoli che ne costituiscono l ossatura e che ispirano le due parti in cui è organizzata. La Parte I, di 42 articoli, riguarda i diritti e i doveri dei cittadini. La Parte II, di 85 articoli (di cui alcuni abrogati), si riferisce all ordinamento dello Stato. La Costituzione contiene anche 18 Disposizioni transitorie e finali: quelle transitorie oramai esaurite, quelle finali dette così perché conclusive, definitive. Ciascuno degli articoli ha la sua specifica importanza, ma la Costituzione italiana è un documento che costituisce un sistema coerente, la cui comprensione richiede perciò riferimenti costanti ad altri articoli.

5 Che cosa c è nella Costituzione PARTE I Diritti e doveri dei cittadini (artt ) Sono qui specificati i diritti e i doveri dei cittadini, suddivisi in quattro Titoli : Titolo I. Rapporti civili (artt ), in cui sono dettagliate le fondamentali libertà e i limiti ad esse. Titolo II. Rapporti etico-sociali (artt ), in cui si specifica il ruolo della famiglia e i suoi doveri riguardo ai figli, si affrontano i temi del diritto alla salute e all istruzione, si riconosce la libertà di ricerca e di insegnamento. Titolo III. Rapporti economici (artt ), in cui si sanciscono la tutela costituzionale del lavoro, la libertà sindacale, il diritto di sciopero, la libertà di impresa purché non in contrasto con l utilità sociale -, la tutela della proprietà privata e delle cooperative. Titolo IV. Rapporti politici (artt ), in cui sono contemplati i diritti politici in primo luogo quello democratico del voto e gli obblighi connessi all esercizio della cittadinanza: servizio militare, contribuzione fiscale, fedeltà alla Repubblica e disciplina delle cariche pubbliche. PARTE II Ordinamento della Repubblica (artt ) Qui sono delineate le istituzione della Repubblica. Su questa parte, dopo l entrata in vigore nel 1948, sono intervenute alcune modifiche. Si articola in sei Titoli : Titolo I. Il Parlamento (artt ), del quale è indicata la centralità nel nostro sistema e delineata la struttura bicamerale: Camera dei Deputati e Senato della Repubblica, ai quali è affidata la funzione legislativa. Sono qui prescritte anche le norme che regolano la formazione delle leggi da parte del Parlamento. L art. 75 prevede limiti e regole per il referendum abrogativo. Titolo II. Il Presidente della Repubblica (artt ), in cui si tracciano modalità d elezione, durata della carica, poteri e funzioni del capo dello Stato. Titolo III. Il Governo (artt ), in cui sono delineate la struttura dell esecutivo, le condizioni dell esercizio dell attività di governo, le caratteristiche della Pubblica amministrazione. Titolo IV. La Magistratura (artt ), che affronta condizioni e limiti dell esercizio della funzione giudiziaria. Titolo V. Le Regioni, le Province, i Comuni (artt ), in cui sono fissati attribuzioni, competenze, organi di governo delle Regioni. Titolo VI. Garanzie costituzionali (artt ), dove sono affrontati poteri e composizione della Corte costituzionale (effettivamente attivata nel 1955) e indicate le procedure per modificare la Costituzione. DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI Si tratta di 18 disposizioni, di tenore differente. Alcune, transitorie, sono relative al passaggio agli organi costituzionali dei poteri esercitati provvisoriamente, in attesa della ratifica della Costituzione. Altre disposizioni vietano di ricostituire il Partito fascista ed escludono dal territorio italiano i discendenti maschi di casa Savoia. La disposizione sui Savoia è stata abrogata nel 2002 con legge costituzionale.