LEGISLAZIONE precedente D. Lvo 626/94. DPR 319/90art. 12

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1 LEGISLAZIONE precedente D. Lvo 626/94 DPR 319/90art. 12 nei primi tre mesi di gravidanza le lavoratrici madri non possono essere adibite ai videoterminali CIRCOLARE 22/2/91 N / linee guida per l uso dei videoterminali nelle pubbliche amministrazioni

2 CHI È UN UTILIZZATORE DI APPARECCHIATURE MUNITE DI VDT? D. Lgs 626/94 chiunque utilizzi il VDT per più di 4 ore consecutive, dedotte le pause, per 5 giorni la settimana Legge 422/2000 chiunque utilizzi il VDT per almeno 20 ore la settimana

3 Art Le norme del presente titolo si applicano alle attività lavorative che comportano l uso di attrezzature munite di videoterminale.

4 Art Le norme del presente titolo non si applicano ai lavoratori addetti: a) ai posti di guida di veicoli o macchina b) ai sistemi informatici montati a bordo di un mezzo di trasporto c) ai sistemi informatici destinati in modo prioritario all utilizzazione da parte del pubblico d) ai sistemi denominato portatili ove non siano oggetto di utilizzazione prolungata in un posto di lavoro

5 Art Le norme del presente titolo non si applicano ai lavoratori addetti: e) alle macchine calcolatrici, ai registratori di cassa e a tutte le attrezzature munite di un piccolo dispositivo di visualizzazione dei dati o delle misure, necessario all uso diretto di tale attrezzatura f) alle macchine di videoscrittura senza schermo separato

6 Tra le attività incluse le Linee Guida annoverano le seguenti attività: radaristi che oltre agli schermi radar utilizzino VDT e PC addetti alle moviole, montaggio registrazioni televisive e cinematografiche addetti alle sale di regia cameramen addetti a controlli di processo In quanto utilizzatori di schermi grafici e/o alfanumerici, anche se solo per parte del tempo di utilizzo dell apparecchiatura

7 Tra le attività escluse le Linee Guida annoverano le seguenti attività: esattorie in generale (caselli autostradali, biglietterie FF.SS, aeroportuali, marittime, di agenzie di viaggio, sportelli postali, casse di supermercati, etc.) osservazione di monitor (controllo di sistemi a circuito chiuso)

8 FATTORI DI RISCHIO 1. PER L ATTIVITÀ SVOLTA a) contatto con prodotti b) posture c) carico di lavoro visivo d) carico di lavoro mentale

9 FATTORI DI RISCHIO 2. PER L AMBIENTE DI LAVORO a) qualità dell aria b) microclima c) rumore d) illuminazione

10 FATTORI DI RISCHIO 3. PER L ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO a) caratteristiche del compito (difficoltà, monotonia, ritmi) b) autonomia, responsabilità, soddisfazione, relazioni interpersonali

11 CARATTERISTICHE DELLA STRUMENTAZIONE 1. MONITOR: a) forma, dimensioni e disposizione dei caratteri del monitor debbono rispondere ai comuni standard costruttivi; b) le immagini debbono essere stabili; c) deve essere opaco, dotato di regolazione dei contrasti, orientabile orizzontalmente e verticalmente 2. HARDWARE (processore): deve essere separato dal monitor e dalla tastiera 3. TASTIERA: a) deve essere opaca, rispondente ai comuni standard costruttivi per dimensioni, forma e caratteristiche dei tasti; b) inclinabile e indipendente dal processore e dal monitor

12 CARATTERISTICHE DEL TAVOLO 1. Deve consentire una collocazione confortevole di monitor e tastiera 2. Il piano di lavoro deve avere superficie opaca e di colore chiaro 3. L altezza deve essere compresa tra 65 e 85 cm 4. La larghezza deve essere superiore a 150 cm 5. La profondità deve essere tale da garantire uno spazio libero di almeno 15 cm per l appoggio degli avambracci 6. L alloggiamento per le gambe deve essere largo almeno 66 cm e profondo almeno 80 cm

13 CARATTERISTICHE DELLA SEDIA 1. Deve essere dotata di almeno 5 razze e di rotelle 2. Deve essere possibile la regolazione in altezza (almeno da 42 a 49 cm) 3. Lo schienale deve essere regolabile in altezza (centro del supporto lombare tra 17 e 26 cm) e inclinazione (almeno da 90 a 110 gradi) Il posto di lavoro dovrebbe essere fornito di leggio e di poggiapiedi.

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15 CARATTERISTICHE DELL AMBIENTE DI LAVORO 1. Le finestre debbono essere dotate di tende idonee ad abbattere efficacemente l intensità della luce naturale; il posto di lavoro deve essere orientato in modo che la direzione dello sguardo sia parallelo alle finestre 2. Gli apparecchi illuminanti artificiali devono essere dotati di idonee schermature o, quantomeno, essere al di fuori del campo dello sguardo 3. Non debbono incidere nel campo dello sguardo eventuali riflessi generati da superfici lucide (con particolare attenzione ai riflessi presenti sul monitor)

16 GRUPPO DI LAVORO O.M.S. (Br J Ind Med 46: , 1989) il lavoro con una unità video può comportare effetti sulla salute in relazione a: 1. Durata dell esposizione 2. Caratteristiche del lavoro svolto 3. Caratteristiche dell hardware e del software 4. Caratteristiche del posto di lavoro

17 GRUPPO DI LAVORO O.M.S. (Br J Ind Med 46: , 1989) L ESPOSIZIONE VA QUINDI VALUTATA IN RIFERIMENTO A TALI ELEMENTI

18 GRUPPO DI LAVORO O.M.S. (Br J Ind Med 46: , 1989) effetti sulla salute legati al lavoro con unità video sono dimostrabili per quanto concerne: 1. Disturbi oculo-visivi 2. Disturbi muscolo-scheletrici 3. Reazioni di stress e disturbi cutanei

19 GRUPPO DI LAVORO O.M.S. (Br J Ind Med 46: , 1989) EFFETTI SUGLI OCCHI E LA VISIONE disagio oculare mancano evidenze su danni a lungo termine e su possibili conseguenze a lungo termine da disagio oculare

20 GRUPPO DI LAVORO O.M.S. (Br J Ind Med 46: , 1989) EFFETTI MUSCOLO-SCHELETRICI problemi muscolo-scheletrici nella regione compresa tra nuca e spalla L OMS sottolinea che mentre è possibile un danno da ripetuti stress del sistema muscolo-scheletrico, il disagio non porta inevitabilmente al danno

21 GRUPPO DI LAVORO O.M.S. (Br J Ind Med 46: , 1989) EFFETTI CUTANEI acne rosacea eczema seborroico I meccanismi non sono stati individuati, sebbene siano stati suggeriti fattori come una bassa % di umidità o lo stress. Di certo i campi elettrostatici/elettromagnetici non hanno alcuna influenza

22 GRUPPO DI LAVORO O.M.S. (Br J Ind Med 46: , 1989) EFFETTI SULLA GRAVIDANZA aborto spontaneo Come fattore principale è stato indicato lo stress, ma le conclusioni sono state NON CI SONO EVIDENZE CHE IL LAVORO AL VDT CAUSI EFFETTI SULLA GRAVIDANZA

23 GRUPPO DI LAVORO O.M.S. (Br J Ind Med 46: , 1989) ALTRI EFFETTI attacchi epilettici fotosensibili dolore toracico gozzo cancro della mammella deficienze immunitarie

24 GRUPPO DI LAVORO O.M.S. (Br J Ind Med 46: , 1989) FATTORI DI STRESS ED EFFETTI MEDIATI DALLO STRESS poche evidenze di correlazioni tra utilizzo di VDT e livelli anormali di disordini correlati allo stress considerevoli evidenze che i fattori di stress possono causare problemi di salute

25 GRUPPO DI LAVORO O.M.S. (Br J Ind Med 46: , 1989) CONCLUSIONI SONO DA ESCLUDERE ASSOCIAZIONI CON PATOLOGIE OCULO-VISIVE SONO DA ESCLUDERE EFFETTI SULLA GRAVIDANZA

26 CONCLUSIONI PERSONALI GLI UNICI VDT CHE FANNO MALE SONO QUELLI CHE CADONO SUI PIEDI

27 SORVEGLIANZA SANITARIA 1. Prima che l operatore sia adibito all uso di apparecchiature informatiche; 2. Visita quinquennale: prima del compimento del 50 anno di età; 3. Visita biennale: a) dopo il 50 anno di età, b) qualora l operatore sia dichiarato idoneo con prescrizioni

28 SORVEGLIANZA SANITARIA rischi connessi all utilizzo di VDT: 1. Per l apparato visivo 2. Per l apparato muscolo-scheletrico

29 SORVEGLIANZA SANITARIA I rischi per l apparato visivo sono connessi con l intensità dell impegno visivo che è a sua volta correlato con la distanza media di osservazione e col tempo di utilizzo dell unità video.

30 SORVEGLIANZA SANITARIA I rischi possono essere associati con: a) alterazioni individuali a carico della refrazione (ametropie non adeguatamente corrette) e della motilità oculare (eteroforie)

31 SORVEGLIANZA SANITARIA I rischi possono essere associati con: b) condizioni illuminotecniche irrazionali (elevati rapporti di luminanza nel campo visivo, tremolii, etc.) c) presenza di agenti chimici aerodispersi (formaldeide, VOC s, NO x )

32 SORVEGLIANZA SANITARIA I rischi possono essere associati con: d) immagini video con insufficiente contrasto, scarsa nitidezza, instabili e) condizioni microclimatiche inadeguate (bassa umidità relativa, elevata velocità dell aria)

33 SORVEGLIANZA SANITARIA Si attua per prevenire: 1. Disagi e danni per la vista e per gli occhi 2. Disagi e danni legati alle posture e all affaticamento fisico e mentale

34 SORVEGLIANZA SANITARIA MODALITÀ DI ESECUZIONE DELLE VISITE MEDICHE 1. Anamnesi ergooftalmologica comprendente una precisa valutazione dei rapporti tra esposizione e caratteristiche della sintomatologia visiva e oculare riferita (astenopia occupazionale) 2. Esame della refrazione (senza correzione ottica) ed eventuale correzione 3. Misurazione delle lenti in uso 4. Visus naturale per lontano e per vicino (a 50 cm)

35 SORVEGLIANZA SANITARIA MODALITÀ DI ESECUZIONE DELLE VISITE MEDICHE 5. Visus massimo per correzione in uso per lontano e per vicino (a 50 cm) 6. Esame delle forie orizzontali e verticali (a 50 cm) 7. Valutazione della stereopsi e del punto prossimo di convergenza 9. Valutazione del senso cromatico

36 SORVEGLIANZA SANITARIA VISITA SPECIALISTICA OCULISTICA MIRATA 1. Anamnesi ergooftalmologica 2. Esame della refrazione ed eventuali correzioni 3. Esame biomicroscopico di annessi e segmento anteriore 4. Valutazione delle forie, della stereopsi e del punto prossimo di convergenza 5. Valutazione del senso cromatico 6. Esame oftalmoscopico

37 SORVEGLIANZA SANITARIA VISITA SPECIALISTICA OCULISTICA MIRATA Ulteriori accertamenti: 7. Esame ortottico completo (in presenza di disturbi della mobilità oculare) 8. Esecuzione del B.U.T. (break up time) e/o altri test per la valutazione del film lacrimale (in presenza di stati di irritazione) 9. Valutazione del visus per lontano, per vicino e della mobilità oculare con lenti a contatto applicate (in caso di uso abituale) 10. Tonometria e gonoscopia

38 SORVEGLIANZA SANITARIA CRITERI PER L INVIO ALLA VISITA SPECIALISTICA OCULISTICA 1. Evidenza di alterazioni significative a) soggetti portatori di lenti con: miopia > di -6 D (anche in un solo occhio) ipermetropia > di +3 D (anche in un solo occhio) astigmatismo > di 2 D cil. (anche in un solo occhio)

39 SORVEGLIANZA SANITARIA CRITERI PER L INVIO ALLA VISITA SPECIALISTICA OCULISTICA 1. Evidenza di alterazioni significative b) soggetti la cui refrattometria oggettiva mostri: come a) un valore sferico che si discosti di 1 D o più rispetto alla correzione in uso un valore del cilindro che si discosti di 1 D o più rispetto alla correzione in uso un asse di astigmatismo diverso di almeno 15 rispetto alla correzione in uso

40 SORVEGLIANZA SANITARIA CRITERI PER L INVIO ALLA VISITA SPECIALISTICA OCULISTICA 1. Evidenza di alterazioni significative c) soggetti il cui visus massimo sia: per lontano < 8/10 monoculare per vicino (50 cm) > al 2 carattere (DW o J) o < 6/10 monoculare

41 SORVEGLIANZA SANITARIA DEFINIZIONI FORIA disallineamento latente degli occhi, mascherata da un riflesso di fusione e reso evidente dall interruzione della fusione (chiudendo un occhio) anche STRABISMO LATENTE STEREOPSI abilità a discernere la profondità per mezzo della visione binoculare

42 SORVEGLIANZA SANITARIA CRITERI PER L INVIO ALLA VISITA SPECIALISTICA OCULISTICA 1. Evidenza di alterazioni significative d) soggetti portatori di eteroforie: orizzontali (a 50 cm) con valori compresi tra +8 e -15 D prismatiche verticali (a 50 cm) con valore diverso da 0 D prismatiche

43 SORVEGLIANZA SANITARIA CRITERI PER L INVIO ALLA VISITA SPECIALISTICA OCULISTICA 1. Evidenza di alterazioni significative e) soggetti che mostrino assenza di stereopsi f) soggetti con deficit della convergenza che mostrino un punto prossimo di convergenza non misurabile g) soggetti con variazioni del senso cromatico rispetto ai controlli precedenti

44 SORVEGLIANZA SANITARIA CRITERI PER L INVIO ALLA VISITA SPECIALISTICA OCULISTICA 2. Evidenza di sintomo/segni di astenopia significativa 3. Aspetti anamnestici significativi

45 DEFINIZIONE DI ASTENOPIA Oftalmologica Insieme di disturbi funzionali che si originano quando l apparato visivo cerca di conseguire, ricorrendo ad artifici stressanti, risultati funzionali eccedenti le proprie possibilità fisiologiche Medicina del Lavoro e Ergooftalmologia 1. Qualsiasi sintomo o disagio che consegue all uso degli occhi 2. Diversa classificazione per i sintomi oculari (dolore, irritazione, bruciore, arrossamento, senso di sabbia) e visivi (visione sfocata, doppia, tremolante) 3. Interpretazione estensiva: cefalea, lacrimazione, bruciore oculare, visione sfocata, visione sdoppiata, prurito, fotofobia, ammiccamento, nausea, senso di peso oculare, sintomi associati a informazioni sulla frequenza e sul momento di insorgenza rispetto all attività lavorativa

46 GIUDIZIO DI IDONEITÀ CON PRESCRIZIONI 1. Soggetti che necessitano per lo svolgimento del proprio lavoro dell uso di lenti correttive anche non a permanenza; 2. Soggetti che necessitano di cicli di rieducazione ortottica (almeno 1/anno); 3. Soggetti che necessitano di terapie specifiche per patologie oftalmologiche cronico-degenerative; 4. Soggetti che necessitano di ulteriori controlli sanitari periodicamente programmati 5. Soggetti cui siano state attribuite limitazioni relativamente al tempo di utilizzo; 6. Soggetti cui siano stati concessi ausili o accessori supplementari, sia individuali che del posto di lavoro, strettamente necessari per lo svolgimento delle attività con VDT

47 GIUDIZIO DI NON IDONEITÀ E previsto solo per i casi in cui il visus, rilevato in binoculare, sia inferiore all acutezza media richiesta dal compito visivo, calcolato per una distanza di 40 cm, o per i casi in cui si osservino, dopo ripetuti controlli periodici, significativi segni di deterioramento di una funzione, anche se solo parzialmente collegati con l attività al VDT

48 ESEMPI DI NON IDONEITÀ (PARZIALE O TOTALE) Patologie causa di gravi riduzioni del visus: malattie oculari congenite gravi (retinite pigmentosa, otticopatie congenite) cheratocono bilaterale avanzato cataratta bilaterale avanzata maculopatia (miopica, senile dismetabolica) gravi patologie del nervo ottico (neurite ottica, otticopatia glaucomatosa)

49 ESEMPI DI NON IDONEITÀ (PARZIALE O TOTALE) Patologie causa di gravi alterazioni della funzione binoculare: paralisi miogene (oftalmoplegia esoftalmica, miastenia, miosite esoftalmica acuta) paralisi neurogene (paralisi isolata del nervo oculomotore comune, del nervo trocleare, del nervo abducente) eteroforie in fase di marcato scompenso

50 ESEMPI DI NON IDONEITÀ (PARZIALE O TOTALE) Aggravamento di alterazioni pregresse: peggioramento ingravescente della miopia in soggetti di età superiore a 35 anni progressivo aumento della eteroforia riduzione dell ampiezza fusionale deterioramento ingravescente a carico della superficie oculare

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