Politiche di invecchiamento Attivo Regione Campania. Fernanda Mazzotta Università di Salerno. Genova Workshop, 13 Novembre 2009
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1 Politiche di invecchiamento Attivo Regione Campania Fernanda Mazzotta Università di Salerno Genova Workshop, 13 Novembre 2009
2 Analisi socio economica Regione più giovane e minore incidenza over 45
3 Incidenza over 45 70% 60% 55% 53% 55% 58% 56% 50% 40% 44% 46% 46% 41% 38% % 20% 10% 0% Italia Nord Centro Mezzogiorno Campania
4 Analisi socio economica Tra le regioni con la minore occupabilità e partecipazione nel mercato del lavoro;
5 Confronto tassi di occupazione 100% 90% 80% % 60% 50% 40% Campania/Centro Campania/Nord Campania/Italia 30% 20% % 0% e oltre
6 Tassi di disoccupazione over 25 12,0% 10,0% 9,0% 10,1% 10,1% 8,0% 6,0% 5,1% ,0% 4,0% 4,0% 2,0% 0,0% Italia Liguria Marche Sud Campania Isole
7 Analisi socio economica Ritardo nell accumulazione di capitale umano
8
9 Percentuale di adulti che partecipano ad attività di lifelong learning 14,0% 12,5% 12,0% 10,0% 8,0% 6,3% 7,0% 6,8% 7,3% 2008 Obiettivo 6,0% 5,8% 5,4% 5,8% 5,2% 5,8% 4,0% 2,0% 0,0% Italy Nord Ovest Liguria Nord Est Centro (IT) Marche Sud (IT) Campania Isole (IT)
10 Politiche di invecchiamento attivo: Formazione A Regioni, Province e Comuni spetta la pianificazione e la programmazione dell offerta formativa integrata rivolta agli adulti 1) P.O.R corsi EDA rivolti agli Over 55 2) P.O.R manifestazione di interesse per i Circoli di Studio over 45 3) Iniziative autonome delle associazioni di volontariato Università Popolari e della terza Età (Uniauser, UniTré, Ute), proposta di legge nazionale sull apprendimento permanente
11 Tematiche Numero di progetti Utenti Numero allievi nel corso/circolo h. Contributo agli allievi Durata Impegno (P.O.R Piano Finanziario F.S.E: circa 1 Mld di ) Misura 3.8 Corsi per over 55 Tecniche di animazione; cultura linguistica e letteraria; strumenti multimediali; mantenimento del benessere fisico Max mesi (P.O.R Piano Finanziario: F.S.E. 1 miliardo e 118 milioni di ) Manifestazione di interesse per 37 circoli di studio Innovazioni tecnologiche; innovazioni in campo energetico; crescita culturale; altre tematiche legate a particolari esigenze sul territorio 185 (circoli un progetto di 5 circoli in ognuno dei 37 ambiti) 2220 previsti Max 30 min Integrazione I progetti finanziabili devono essere proposti da ATI o ATS nelle quali vi è obbligatoriamente un organismo di formazione accreditato (ente attuatore) e dei partner come enti locali, ssociazioni di categoria, imprese, istituti scolastici e Università La manifestazione di interesse deve provenire da partenariati formati da un ente attuatore di formazione accreditato EdA o da un CTP, almeno 5 comuni dello stesso ambito, una o più università popolare o della terza Età, associazioni culturali rivolte all adultità. Risultati Aspetti positivi: Capacità di rivolgersi ad allievi che altrimenti sarebbero rimasti esclusi da altri circuiti formativi e basso tasso di abbandono; Giudizi positivi anche se più per l aspetto socializzante che quello culturale. Molti partecipanti hanno chiesto la reiterazione dei corsi. Aspetti negativi: E venuta a mancare l integrazione tra i partner che spesso sono inclusi solo perché previsti dal Bando non perché abbiano un vero ruolo attivo. Inoltre è mancata una capillare pubblicizzazione dell iniziativa con conseguente scarsa informazione degli utenti potenziali del territorio. Aspetti positivi: Integrazione tra gli enti di formazione formale e le associazioni culturali che operano sul territorio Aspetti negativi: Questa stessa integrazione genera perplessità a causa del rischio che venga meno lo spirito stesso dei circoli di studio: che dovrebbero essere frutto del comune interesse che spinge le persone a riunirsi. Rischio di trasformare i circoli di studio in un tentativo di formazione professionale più strutturata, che avrebbe tutta la sua ragion d essere, ma con una collocazione appropriata.
12 Politiche di invecchiamento attivo : Politiche Sociali Per la prima annualità della nuova programmazione : Fondo Nazionale delle Politiche Sociali (F.N.P.S.) da ripartire agli ambiti ammonta a (+7% rispetto la precedente programmazione. Finanziamenti Anziani (IV, V, e VI Annualità) Area Anziani Provinci a Politiche Sociali Totale Anziani/Politiche Sociali Assistenza Invecchiamento attivo AV ,46 25,70% 86,50% 13,50% BN ,18 25,30% 97,90% 2,10% CE ,73 29,00% 85,20% 14,80% NA ,64 10,40% 86,50% 13,50% SA ,34 23,60% 81,80% 18,20% Regione ,36 14,90% 86,20% 13,80% Fonte: Elaborazioni della Regione Campania su dati Formez
13 Politiche di invecchiamento attivo : Politiche Sociali Piani sociali di Ambito Centri per anziani e Servizi di Integrazione sociale (previsti in vari ambiti anche se si lamenta una disorganizzazione) Disbrigo di piccole pratiche (Avellino ambito A3) Trasmissione della conoscenza e della memoria tra generazioni (Mercogliano Ambito A7) Contributi economici per strutture residenziali e Gruppi appartamenti (previsti in vari ambiti) Iniziative autonome del terzo settore Importanti e numerose attività socio-sanitarie in auto gestione a livello locale; Filo d argento dell Auser; Finanziamento autonomo o Fondazione per il Sud
14 Politiche di invecchiamento attivo: Politiche Sociali Principali Criticità Integrazione tra diversi ambiti, terzo settore e interassessorile non assume concretezza Carenza di sistemi informativi e di documentazione dei bisogni, monitoraggio e valutazione. Una giustificata polarizzazione degli sforzi verso gli anziani non autosufficienti e disabili
15 Integrazione Verticale o governance territoriale si attua attraverso i piani programmatici che sono strumenti di pianificazione interistituzionali in attuazione del principio di sussidiarietà secondo il quale è prioritario che le decisioni siano prese il più vicino possibile ai cittadini. Orizzontale trova una prima esplicita realizzazione nei vari comitati di coordinamento e nei partenariati che anche se con gradualità, iniziano a fornire esempi virtuosi di collaborazione e di integrazione. Manca un integrazione interassessorile nonostante nella stessa legge quadro 328/2000 e legge regionale 11/2007, tra i principi della programmazione vi è il coordinamento ed integrazione con gli interventi sanitari e dell istruzione nonché con le politiche attive di formazione, di avviamento e di reinserimento al lavoro. Un forte impegno del Terzo settore, ostacolato dalla mancanza di una visione unitaria delle azioni intraprese. Tale mancanza non viene sollecitata né dalle istituzioni né dalle stesse associazioni del terzo settore. Manca un integrazione intra associazioni del Terzo Settore, anzi a volte sono in competizione le une con le altre
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