L evoluzione della produzione integrata in Piemonte
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- Abele Rizzo
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1 L evoluzione della produzione integrata in Piemonte Giancarlo Bourlot Regione Piemonte, Settore Fitosanitario Laboratorio Agrochimico Regionale
2 La produzione La situazione integrata europea in Piemonte Da diverso tempo l Unione Europea favorisce e incentiva la riduzione dell uso dei prodotti fitosanitari e dei fertilizzanti e l adozione di tecniche agronomiche rispettose dell ambiente A tal fine esistono i Piani di Sviluppo Rurale (PSR) in cui sono erogati premi agli agricoltori che assumono volontariamente impegni agroambientali, quali quelli previsti ad esempio per la produzione integrata o l agricoltura biologica Anche la GDO europea richiede produzioni integrate, che spesso marchia con proprie private label Con la direttiva 128/2009 sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari l'ue ha reso obbligatoria la difesa integrata di base
3 Legge n. 4 del Disposizioni in materia di etichettatura e di qualita' dei prodotti alimentari definisce la produzione integrata come: sistema di produzione agroalimentare che utilizza tutti i mezzi produttivi e di difesa delle produzioni agricole dalle avversita', volti a ridurre al minimo l'uso delle sostanze chimiche di sintesi e a razionalizzare la fertilizzazione, nel rispetto dei principi ecologici, economici e tossicologici
4 La produzione integrata in Piemonte - ieri fine Anni Ottanta Programma di Difesa Integrata delle Colture (PRDIC) metà Anni Novanta Regolamento Europeo 2078/92 anni Duemila PSR : Misure Agroambientali Azione F1 - Applicazione delle tecniche di produzione integrata
5 La produzione La integrata in in Piemonte - oggi misure del Piano di Sviluppo Rurale : in attuazione del regolamento (CE) 1698/2005, la Regione sostiene l applicazione di tecniche di produzione integrata nell ambito dell Asse II del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) tramite l azione Applicazione di tecniche di produzione integrata misure del Piano di Sviluppo Rurale : in attuazione del regolamento (CE) 1305/2013, la Regione sostiene l applicazione di tecniche di produzione integrata nell ambito del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) tramite l azione Produzione integrata
6 La produzione La integrata in in Piemonte - oggi OCM - ORTOFRUTTA (Reg. (CE) N. 1308/2013) per alcune singole pratiche (per es. confusione sessuale, mezzi di lotta biologici ecc.) se verranno finanziate. Per i criteri di demarcazione, al fine di evitare possibili doppi finanziamenti (art. 28 punto 6 del Reg. 1305/2013), si fa ancora riferimento all art. 5 paragrafo 6 del Reg. (CE) n.1698/2005 del Consiglio, attualmente in vigore.
7 La produzione La produzione integrata integrata Piemonte in - domani Il Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata (SQNPI) così come istituito dal DM 4890 dell 8 maggio 2014 permetterà di applicare in tutta Italia un marchio riconoscibile alle produzioni certificate come integrate A livello regionale, si sta inoltre sviluppando il progetto di valorizzazione "PIEMONTE AGRI QUALITA'" che prevede, tra gli altri, anche il marchio "Produzione Integrata", quale ulteriore riconoscimento per quei prodotti che oltre a risultare conformi a quanto previsto dai disciplinari piemontesi di Produzione Integrata, provengono dal territorio regionale.
8 Motivazioni dell istituzione del SQNPI / 1 rappresenta l atto conclusivo di un lungo processo di sviluppo verso tecniche di gestione più efficaci, attente alla salute pubblica e all ambiente, remunerative per le aziende intende capitalizzare 30 anni di lavoro in materia di produzione integrata da parte di Regioni, Ministero, operatori privati (OO.PP., GDO, OO.PP.AA., ecc.) vuole ridurre l estrema proliferazione di norme e disciplinari di produzione, uniformando le regole della PI
9 Motivazioni dell istituzione del SQNPI / 2 Il Regolamento (CE) n del 15 dicembre 2006 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) all art. 22 comma 2 stabilisce che la specificità del prodotto finale tutelato dai sistemi di qualità alimentare deriva da obblighi tassativi concernenti i metodi di ottenimento, che garantiscono: caratteristiche specifiche, compresi i processi di produzione, oppure, una qualità del prodotto finale significativamente superiore alle norme commerciali correnti in termini di sanità pubblica, salute delle piante e degli animali, benessere degli animali o tutela ambientale
10 Obiettivi del SQNPI / 1 razionalizzazione del settore, fino a oggi regolamentato da troppe norme (ad es. per marchi regionali, per protocolli di certificazione volontari quali Globalgap, Q&S, ISF, BRC, Certificazione di Prodotto, EMAS, ecc.) una maggiore trasparenza dell intero processo produttivo da sottoporre a certificazione abbattimento dei costi di realizzazione e di controllo grazie a un unico Sistema di Qualità
11 Obiettivi del SQNPI / 2 concentrazione delle risorse finanziarie disponibili per la promozione del Sistema e delle produzioni così ottenute. PSR (attualmente ancora in vigore) Misura Partecipazione degli agricoltori ai sistemi di qualità alimentare Misura Attività di informazione e promozione riguardo ai prodotti che rientrano nei sistemi di qualità alimentare PSR (prossima programmazione) Misura 03 Regimi di qualità Costi di certificazione Attività di informazione e promozione
12 Decreto Ministeriale 4890 del istituisce l Organismo Tecnico Scientifico (OTS), ex Comitato Produzione Integrata (CPI) che deve definire le tecniche e le modalità di controllo della produzione integrata nazionale istituisce all interno dell OTS i tre gruppi tecnici: Gruppo Difesa Integrata (GDI), Gruppo Tecniche Agronomiche (GTA) e Gruppo Tecnico Qualità (GTQ), che devono predisporre ciascuno i documenti tecnici di competenza limita, nella prima fase di istituzione del SQNPI, l attività di definizione delle norme tecniche alle sole produzioni vegetali
13 Ruolo e compiti dell OTS Con il decreto di maggio 2014 il SQNPI è quasi pronto a partire. Per il suo avvio concreto è necessario che diventi operativo l'ots (Organismo Tecnico Scientifico). Tale organismo approva : - le Linee Guida Nazionali di Produzione Integrata - la conformità dei disciplinari regionali - i piani di controllo che gli OdC (organismi di controllo) applicheranno alle aziende - le procedure per il Sistema informatico di adesione.
14 MIPAAF OTS REGIONI Province Autonome GDI Gruppo Difesa Integrata GTQ Gruppo Tecnico Qualità GTA Gruppo Tecniche Agronomiche ASSOCIAZIONI Organismi di Controllo ALTRI SOGGETTI DELLA FILIERA (Enti di Assistenza Tecnica, ecc.) AZIENDE AGRICOLE
15 PROSPETTIVE / 1 I Gruppi tecnici specialistici hanno ormai svolto un lavoro sufficiente a garantire la consistenza del Marchio nazionale di qualità per la produzione integrata. La partecipazione al Sistema di Qualità avverrà tramite applicativo informatico basato sul SIAN (Sistema Informativo Agricolo Nazionale), avendo quindi a disposizione i dati provenienti dal fascicolo aziendale, tra cui le superfici coltivate. Si sta lavorando su una gestione informatica anche del Piano dei Controlli.
16 PROSPETTIVE / 2 L'intenzione è che tale Piano venga utilizzato, quando possibile, in sostituzione di una parte dei controlli AGEA sulla PAC e, per alcune Regioni, nell'ambito delle misure agroambientali; è necessario ancora un lavoro per far sì che l'esito del controllo (pensato per l'uso di un marchio) sia compatibile con il sistema di sanzioni previsto in ambito comunitario per il PSR. In Piemonte al momento non è prevista l'adesione obbligatoria al marchio per gli aderenti alle misure agroambientali.
17 PROSPETTIVE / 3 L apparato di disciplinari costruito per il SQNPI può diventare, auspicabilmente, il riferimento per: le norme tecniche adottate nei Piani di Sviluppo Rurale i marchi di qualità creati a livello regionale per le produzioni agricole integrate i programmi operativi applicati dalle OO.PP. all interno della strategia ambientale dell OCM i sistemi di produzione integrata impostati dagli operatori dell agroindustria e della GDO
18 Rapporto con il Piano di Azione Nazionale (PAN) per l uso sostenibile dei prodotti fitosanitari La Produzione Integrata del marchio nazionale di qualità è diventata la norma tecnica di riferimento per il livello volontario della difesa integrata in base al DM Adozione del Piano di azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, ai sensi dell'articolo 6 del decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150 recante: «Attuazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l'azione comunitaria ai fini dell'utilizzo sostenibile dei pesticidi».
19 Difesa Integrata Volontaria (Allegato al DM Azione 7.3 ) La difesa integrata volontaria prevede il rispetto dei disciplinari regionali di produzione integrata, definiti secondo le modalità previste dal Sistema di qualità nazionale di produzione integrata di cui alla legge n. 4 del 3 febbraio 2011, e dai sistemi di certificazione regionali, tenendo conto dei criteri generali definiti nell'allegato III del decreto legislativo n. 150/2012 e degli orientamenti del regolamento (CE) 1107/2009, con particolare riferimento all'allegato II, paragrafi 3.6, 3.7, 3.8 e 4, per la scelta delle sostanze attive.
20 Requisiti e controlli Parametro Residui fitofarmaci Adempimento previsto dal Comune di Torino inferiori al 50 % del limite di legge vigente Adempimento previsto dai controlli PSR az assenza di p.a. non consentiti dai DPI Post-raccolta no trattamenti con p.a. di nessun adempimento sintesi previsto oltre il normale Provenienza merce Quaderno di campagna esclusiva provenienza aziendale compilato con trattamenti, concimazioni e operazioni colturali nessuna specifica commerciale compilato con trattamenti, concimazioni
21 Conclusioni La produzione integrata volontaria è attualmente il metodo di produzione più diffuso in Italia e in Piemonte tra quelli che possono assicurare una qualità superiore (rispetto al livello base). Già oggi si può stimare che oltre la metà delle produzioni frutticole italiane derivi da aziende che applicano un DPI conforme alle LGNPI. Per questo non dovrebbero esservi difficoltà di approvvigionamento anche di grandi piattaforme. Sussiste una differenza tra i sistemi di qualità a marchio (che prevedono un controllo anche del post-raccolta) e la produzione integrata da PSR (che si ferma alla raccolta). La serietà del sistema di produzione e quindi la garanzia di salubrità del prodotto è imperniata su un efficace piano di controlli. Esistono considerevoli margini di miglioramento, ma per sfruttarli è necessario educare un più ampio numero di consumatori ad una maggior consapevolezza.
22 Linee Guida Nazionali di Produzione Integrata (Link alle pagine del Ministero Agricoltura con l ultima versione, valida per l anno 2014)
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