La Comunicazione nelle persone con DI e gravi limitazioni del funzionamento individuale
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1 Brescia, 16/5/2016 La Comunicazione nelle persone con DI e gravi limitazioni del funzionamento individuale Francesco Ettore Fioriti Dirigente Psicoeducativo Fondazione Sospiro francesco.fioriti@fondazionesospiro.it
2 Tre modi di guardare alla comunicazione Comunicazione intesa come comprensione dei contesti di vita Comunicazione intesa come espressione di scelte Comunicazione intesa come comprensione di ciò che la persona preferisce
3 È l arte suprema dell insegnare risvegliare la gioia della creatività e della conoscenza (A. Einstein)
4 Costruire contesti di vita secondo la fisica newtoniana spazio e tempo Organizzare un ambiente e fare uso di materiali che parlino dicendo: COSA DEVO FARE? COME? DOVE? QUANDO? PER QUANTO TEMPO? CON CHI? E DOPO?
5 Non basta guardare occorre guardare con gli occhi che vogliono vedere, che credono in quello che vedono Galileo Galilei
6 Progettare lo Spazio: Nel processare questo percorso è importante: 1. Guardare alle persone ponendo attenzione alla loro età cronologica senza farci condizionare dalla loro età mentale 2. Mantenere lo sguardo rivolto alla vita comune delle persone senza fare distinzione fra sviluppo tipico ed atipico 3. Avere sempre garantite individualizzazione flessibilità indipendenza 4. Non lasciarsi condizionare da ciò che abbiamo davanti agli occhi e guardare ciò che abbiamo di fronte cambiando punto di osservazione
7 Vantaggi per la persona disabile Una buona organizzazione dello spazio e del tempo comporta diversi vantaggi: 1. Aumenta La comprensione da parte del soggetto La prevedibilità L indipendenza I significati condivisi 2. Diminuisce L ansia del soggetto Il suo nervosismo La trappola della confusione I problemi di comportamento 3. Permette Di investire l energia dell insegnante e del soggetto verso l incremento delle abilità
8 Credere nella modificabilità del comportamento umano Non siamo mai abbastanza. C è poco personale. Siamo in emergenza L impresa di offrire percorsi di vita a persone adulte con gravi disabilità Richiede una organizzazione mirata ed adeguata Ci mancano le risorse per fare Se seguo lui chi si sta con loro sono tutti gravi
9 Vantaggi Gestionali di uno spazio organizzato (macro e micro) Possono surrogare innumerevoli prompt altrimenti erogati dal personale Possono aiutare a modificare la coriacea convinzione per cui per far questo ci vorrebbero più operatori Possono ridurre la discontinuità educativa ed assistenziale derivante dal turnover (le informazioni sono consegnate alle caratteristiche fisiche dell organizzazione) Possono ridurre l impatto dell intervento diretto a favore di tempi per progettare Possono rendere i contesti di vita più ordinati riducendo l impatto degli stressors
10 AVVISO MOLTO IMPORTANTE Non esistono organizzazioni che vanno bene per sempre!!! È necessario adattarle costantemente alle caratteristiche individuali, ai livelli di funzionamento individuale delle persone, alle esigenze dell ambiente alle risorse disponibili perché possano facilitare l indipendenza e migliorare la qualità della vita
11 L organizzazione dello spazio Codici per accedere all intellegibilità dei luoghi (parte positiva della valutazione nel senso che si aggiunge) Valutazione delle barriere (limitazioni oggettive legate al fenotipo comportamentale o deficit sensoriali/motori)
12 Prevedibilità chiarezza (trasparenza) Visualizzazione dello spazio nel quale si svolge una determinata attività (tavolo per i lavori, spazio per il tempo libero, spazio per mangiare, spazio dove ci si incontra con gli altri) Organizzare lo spazio Adattamento dell ambiente
13 Organizzare lo spazio Strutturare lo spazio consente di rispondere alla domanda DOVE? Il luogo fisico enfatizza la funzione discriminativa facendo risaltare gli SD che a loro volta controllano classi particolari di comportamento
14 Organizzare lo spazio Anche in questo caso oggetti, disposizione degli arredi, tipo di arredi devono poterci dire quasi senza parole in questo posto si fa questa cosa
15 A proposito di SD Nascono dalla storia di apprendimento della persona e sono quegli stimoli specifici che orientano la persona (funzione discriminativa) Per la persona con DI, spesso, ciò che costituisce stimolo/i discriminativo/i per i più non è sufficiente. In questo caso possono essere introdotti stimoli molto specifici e particolari che hanno valore per quella persona (es. oggetto attraverso il quale si inizia sempre l attività occupazionale)
16 Sempre a proposito di SD Evidenti Stabiliti Appresi Costanti In alcuni casi i normali contesti di vita presentano un numero ridotto di stimoli discriminativi. In questo caso è importante che la funzione discriminativa sia garantita dalla presenza di cue che devono avere alcune caratteristiche
17 Fenotipi comportamentali e organizzazione dello spazio (possibili barriere/limitazioni) Autismo e Gravi Disabilità con comportamenti autistiformi Gravi Disabilità neuropsichiche e Demenze Deficit di coerenza (difficoltà ad elaborare simultaneamente più stimoli per creare sistemi coerenti) Questo spiega perché è importante lavorare sulla selezione degli stimoli e sulla pulizia degli ambienti È tutto quanto esposto fino ad ora Difficoltà ad integrare le informazioni sensoriali: Difficoltà nel dare corretta interpretazione alla terza dimensione (profondità) Difficoltà nel vedere ciò che è bianco o semitrasparente Difficoltà nel distinguere un oggetto dallo sfondo
18 non puoi costruire in base all esperienza
19 non riesco a camminare senza dovermi chiedere se il pavimento c è
20 come faccio a scendere da qui e se il piede non va giusto sulla barra io mi blocco, urlo, mi picchio forse qualcuno capirà che si deve cambiare percorso perché non capiscono è così semplice ce l hanno davanti agli occhi ogni giorno è cosi.
21 Alcuni Esempi
22 La Valutazione dello Spazio Valutazione spazi generali SI NO 1. Definizione di luoghi/stanze di vita che la persona può/ deve utilizzare Specificare N e tipo di stanze: 2. Individuazione di eventuali barriere presenti negli spazi di vita
23 La Valutazione dello Spazio (codici per accedere alla intelligibilità dello spazio) Valutazione Transizioni SI NO 1. Valutazione dei cue di transizione che da ogni stanza selezionata portano alle rimanenti (es.: le condizioni di esplorazione dello spazio sono calibrate sulle caratteristiche di funzionamento individuale di chi deve utilizzare il setting?) 2. Definizione di quale/i tipologia di cue viene utilizzata per la persona 3. Valutazione della distanza fra un cue e il successivo per colmare il percorso 4. Definizione per luogo del cue che lo contraddistingue, che deve essere sovrapponibile al cue di transizione
24 La Valutazione dello Spazio (codici per accedere alla intelligibilità dello spazio) Valutazione specifiche stanze di attività SI NO 1. Valutazione degli spazi attraverso planimetria/sistemi informatici (senza arredi) 2. Elaborazione di più ipotesi di organizzazione del setting 3. Definizione dei cue che rimandano al controllo del comportamento all interno del setting (es. da ogni postazione lavoro è chiaro alla persona dove recuperare le sue attività, dove mettere quelle svolte, dove recuperare i rinforzatori, come uscire dal setting?) 4. Definizione di quale/i tipologia di cue viene utilizzata per la persona 5. Valutazione della distanza fra un cue e il successivo all interno della stanza per colmare il percorso per accedere ad attività, rinforzatori 6. Definizione dei cue con valenza ergonomica che rendono compatibile l esecuzione del compito con le problematiche fisiche e/o sensoriali (es.: la disposizione degli arredi permette alla persona di svolgere l attiva con l autonomia possibile? La tipologia di arredi facilita la persona nello svolgimento dell attività?) 7. Gli arredi utilizzati permettono una rapida preparazione e smobilitazione del setting 8. Gli arredi utilizzati sono sicuri per le persone che devono utilizzarli 9. Gli arredi utilizzati sono facilmente reperibili in commercio 10. Gli arredi utilizzati sono resistenti all uso
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