INNOVARE LA PIANIFICAZIONE DELLA MOBILITÀ E DELLA SICUREZZA STRADALE
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- Fabiano Innocenti
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1 Seminario Politiche, prospettive e strategie in tema di mobilità sostenibile e sicurezza stradale INNOVARE LA PIANIFICAZIONE DELLA MOBILITÀ E DELLA SICUREZZA STRADALE 24 maggio 2010 Salone d onore del Castello del Valentino, Viale Mattioli 39 TORINO Arch. Chiara Montaldo IRES Piemonte Centro di monitoraggio regionale della sicurezza stradale 1
2 Input dal livello europeo (dal Piano d azione sulla mobilità urbana e dalla Strategia tematica sull ambiente urbano): SUTP Sustainable Urban Transport Plan = Piano di mobilità urbana sostenibile Il quadro normativo italiano - PUT Piano urbano del traffico - PUM Piano urbano della mobilità - Piano dei trasporti - PTVE Piano del traffico della viabilità extraurbana 2
3 IL QUADRO NORMATIVO - PUT Piano urbano del traffico: 1992 NCdS (circolare 2575/1986) periodo temporale: 2 anni obbligo Comuni > abitanti o su elenco regionale - PUM Piano urbano della mobilità: L. 390/2000 periodo temporale: 10 anni destinatari Comuni > abitanti - Piano dei trasporti: circolare 2575/1986 periodo temporale: 10 anni destinatari: bacini di traffico - PTVE Piano del traffico della viabilità extraurbana: 1992 NCdS destinatari: Province 3
4 Rapporti fra PUM e PUT per grandi comuni Strumenti per i comuni mediopiccoli? (< abitanti) I PUT sono strumenti solo gestionali Pletora di piani settoriali esterni PROBLEMI APERTI Inutilità dei PTVE Non obbligatorietà dei Piani dei trasporti Mancata definizione dei bacini di traffico Periodo di validità del PUT Macchinosità del PUT (3 livelli di piano, generale, particolareggiati, attuativi) 4
5 CONFIGURAZIONE AUSPICABILE DEL QUADRO NORMATIVO ripartizione del territorio secondo ambiti di bacino di traffico di competenza del Piano regionale dei trasporti (PRT) PRT articolazione del PRT secondo piani urbani direttori di mobilità sostenibile, relativi a bacini di traffico, che sono entità sovracomunali PUMS PUMS implementati mediante piani attuativi di mobilità urbana che diventano esecutivi mediante progetti e programmi finanziari, la cui formazione e gestione può essere affidata, a seconda dei casi, a province, comuni, agenzie o enti operativi Piani attuativi 5
6 IL PUMS PIANO URBANO DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILE PIANI DI SETTORE FUNZIONI 6
7 IL SISTEMA DELLE MISURE Linea strategica Azioni Misure operative 7
8 LA COMPLESSITÀ DEL TEMA Albero IORI di una linea strategica Effetti multipli delle azioni 8
9 LA COMPLESSITÀ DEL TEMA Esempio di cruscotto di pilotaggio del monitoraggio di azioni di piano 9
10 Azione a.1. Miglioramento dell infrastruttura stradale a.2. Miglioramento della gestione del traffico a.3. Potenziamento del trasporto pubblico a.4. Riduzione del traffico privato Misura operativa a.1.1. Eliminazione dei colli di bottiglia alle intersezioni a.1.2. Realizzazione di nuovi assi viari per fluidificare il traffico a.2.1. Sviluppo dei Sistemi di Trasporto Intelligenti STI) per la regolazione del traffico a.2.2. Razionalizzazione della logistica urbana a.2.3. Adozione di modalità di utilizzo flessibile e differenziato dell infrastruttura a.3.1. Potenziamento dell infrastruttura del trasporto pubblico (ferrovia metropolitana, metro, tram, corsie riservate, ecc.) a.3.2. Rafforzamento dell interscambio modale delle ferrovie e del metro a.3.3. Sviluppo dell uso di STI per l assistenza e il controllo dinamico del trasporto pubblico a.3.4. Adozione di soluzioni più flessibili per il trasporto passeggeri a.3.5. Sviluppo della tariffazione intelligente (smart cards interoperabili, ecc.) a.4.1. Adozione di misure di limitazione e pricing per il traffico privato (ZTL, tariffazione parcheggi, ecc.) a.4.2. Sviluppo del car-sharing, del car-pooling e del mobility management LE CATEGORIE DI AZIONI Azioni mirate alla sostenibilità economica 10
11 Azione b.1. Miglioramento dell accessibilità al trasporto pubblico per l utenza debole b.2. Miglioramento dell accessibilità dell infrastruttura ciclabile e pedonale di alta qualità b.3. Miglioramento dell accessibilità del trasporto pubblico agli spazi residenziali e lavorativi Azione c.1. Riduzione e fluidificazione del traffico motorizzato Tutte le misure di b.2 c.2. Incentivazione del rinnovo tecnologico del parco veicoli c.3. Generalizzazione delle misure di messa in sicurezza della rete stradale Misura operativa b.1.1. Eliminazione delle barriere sui mezzi di trasporto e alle fermate b.1.2. Miglioramento della fornitura di servizi di trasporto ad hoc per i diversamente abili b.1.3. Agevolazioni tariffarie per i soggetti bisognosi b.2.1. Completamento della rete ciclabile con criteri di sicurezza b.2.2. Promozione dell uso della bicicletta (bike sharing, bike management, campagne educative, ecc.) b.2.3. Eliminazione delle barriere architettoniche dalla rete dei marciapiedi e messa in sicurezza delle intersezioni b.3.1. Offerta di una diffusa accessibilità delle fermate da parte delle zone residenziali b.3.2. Realizzazione di collegamenti ottimali con le zone di attività economica Misura operativa Tutte le misure di cui in a c.2.1. Realizzazione di zone a bassa emissione c.2.2. Appalti ecologici e acquisto congiunto per i mezzi pubblici c.2.3. Incentivi per la logistica urbana verde c.3.1. Formazione di piani di zona 30 per gli ambiti residenziali c.3.2. Misure di moderazione, controllo e regolazione del traffico sulla rete delle strade di scorrimento c.3.3. Rafforzamento del sistema di controllo e sanzione LE CATEGORIE DI AZIONI Azioni mirate alla sostenibilità sociale e ambientale 11
12 MISURE PIÙ EFFICIENTI Migliorare l infrastruttura ciclabile e pedonale di alta qualità Generalizzare le misure di messa in sicurezza della rete stradale EFFETTI SU Ripartizione modale Stato dell ambiente Sicurezza 12
13 LA CICLABILITÀ PARIGI: PDP - Plan de Déplacements de Paris BARCELLONA: Plan de Movilidad Urbana (PMU) 13
14 LA CICLABILITÀ BERLINO: Mappa delle piste ciclabili Strategia per il trasporto ciclabile per Berlino 14
15 LA MESSA IN SICUREZZA 15
16 LA MESSA IN SICUREZZA Pedonalizzazione centro storico Piano esecutivo di zona 30 16
17 L EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE Nuova visione della mobilità e dello spazio pubblico 17
18 IL NETWORK DEI COMUNI Costruzione di un network tra i soggetti che hanno problemi comuni e che hanno deciso di collaborare per risolverli in uno spirito di cooperazione competitiva strumento per costruire capacità Il network delle politiche della mobilità urbana deve nascere sulla base del riconoscimento che le municipalità hanno un problema che li accomuna: lo scopo del network è di agevolare la costruzione di una strategia comune per risolvere questo problema nel modo più efficace. RUOLO DELLA PROVINCIA 18
19 Linee guida per la sicurezza stradale documentazione >normativa e linee guida >Piemonte Il piano urbano di mobilità sostenibile casi studio 19
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Per una città più sostenibile NUMERI E CRITICITA Congestione: 135 milioni di ore perse = - 1,5 miliardi di euro/anno Sicurezza stradale: 15.782 incidenti 20.670 feriti 154 morti circa 1,3 miliardi di euro/anno
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