COLLEGIO DI ROMA. Membro designato dalla Banca d'italia. (RM) GRANATA Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari

Transcript

1 COLLEGIO DI ROMA composto dai signori: (RM) MASSERA (RM) PAGLIETTI (RM) POZZOLO Presidente Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia (RM) GRANATA Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari (RM) CHERTI Membro designato da Associazione rappresentativa dei clienti Relatore PAGLIETTI MARIA CECILIA Nella seduta del 27/07/2017 dopo aver esaminato: - il ricorso e la documentazione allegata - le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione - la relazione della Segreteria tecnica FATTO Presentata in data richiesta di documentazione ex art. 119, co. 4, TUB, il ricorrente riferisce di aver ricevuto dall intermediario una risposta positiva, nella qule tuttavia si specificava che, per la consegna della documentazione richiesta era necessario il previo pagamento del costo di 30,00 euro previsto dai fogli informativi. Il ricorrente contesta la richiesta, sostenendo che il costo delle copie debba essere legato al costo di riproduzione e non a quello previsto dai fogli informativi (in ossequio all art. 119, co. 4, del TUB), specificando, peraltro, che ne veniva richiesto l invio in formato elettronico. Parte ricorrente chiede, in via principale, che l intermediario produca la documentazione richiesta senza costi ovvero, in subordine, con l addebito dei soli costi di riproduzione, oltre alla refusione delle spese legali. Pag. 2/6

2 Costituitosi, l intermediario chiede preliminarmente che sia dichiarata cessata la materia del contendere, deducendo di aver comunicato al cliente, in data , al fine di chiudere bonariamente la questione, la disponibilità alla consegna gratuita della documentazione. Posta, comunque, la disponibilità manifestata, non può che procedersi con la declaratoria della cessazione della materia del contendere, quantunque il legale del ricorrente abbia respinto la richiesta, insistendo per l accoglimento del ricorso. In subordine, chiede il rigetto del ricorso precisando che il costo delle spese di produzione varia in ragione delle attività svolte per il reperimento della documentazione stessa e delle modalità di invio; fermo restando quanto sopra, specifica la resistente che il costo di 30,00 euro indicato al cliente a seguito della prima richiesta di documentazione è stato così quantificato, in base al foglio informativo: - 20,00 euro a titolo di rimborso per i costi sostenuti dalla banca per la richiesta di copia del contratto di finanziamento e dei relativi allegati al gestore dell archivio; - 10,00 euro per la ricerca presso l archivio della filiale dei conteggi estintivi e delle contabili relativi all estinzione. Specifica ulteriormente che la documentazione richiesta, risalente agli anni 2004 e 2014, non era disponibile in formato elettronico, escludendo dunque la possibilità di estrarla in tempi rapidi e a costi irrisori, nonché la possibilità per il ricorrente di usufruire del minor prezzo indicato dal foglio informativo per le ipotesi di documenti in formato elettronico, potendo, se mai, la trasmissione in formato elettronico, esonerare il ricorrente dall obbligo di dover sostenere dei costi di spedizione (peraltro mai richiesti). DIRITTO Si controverte dell imposizione, a fronte di una richiesta di produzione della documentazione ai sensi dell art. 119, co. 4, del TUB, di costi non proporzionati al cliente. Occorre preliminarmente affrontare la richiesta di declaratoria della cessazione della materia del contendere, sollevata dall intermediario sul presupposto di aver, successivamente alla presentazione del ricorso l intermediario, offerto la produzione della documentazione richiesta a titolo gratuito. Rileva il Collegio che, in assenza della proposta del rimborso della somma versata a titolo di contributo per la presentazione del ricorso (ai sensi della sez. V, art. 1, comma 1, delle Disposizioni sui sistemi di risoluzione Pag. 3/6

3 stragiudiziale delle controversie in materia di operazioni e servizi bancari e finanziari), non può considerarsi cessata la materia del contendere. Venendo al merito, quanto alla somma richiesta per la produzione della documentazione, si rileva che il relativo foglio informativo -versato in atti- prevede una prima distinzione di costi a seconda che la documentazione richiesta sia disponibile in formato cartaceo ovvero elettronico. Questa differenziazione appare correttamente riflettere la diversità di costi di produzione della documentazione cartacea rispetto a quella elettronica (così come questo Collegio ha già avuto modo di rilevare: dec. n /2016), posto che «ove l intermediario dovesse limitarsi a estrarre copia di documenti archiviati presso le proprie banche dati in forma elettronica e a inviarli, sempre per via elettronica, ai propri clienti, i costi di produzione ( ) nella logica del costo effettivo», sono «molto contenuti, se non prossimi allo zero» (Coll. Napoli, dec. n. 7600/2015). Sul piano normativo, l art. 119, comma 4, TUB fa riferimento a costi di produzione e occorre ricordare che l applicazione giurisprudenziale dell Arbitro Bancario Finanziario di tale disposizione, ha precisato sia il significato con cui intendere i costi di produzione, sia i parametri ai quali essi debbano sottostare per non incorrere nella violazione della norma. Quanto alla nozione, con costi di produzione ci si riferisce ai costi vivi affrontati dall intermediario per lo svolgimento essenzialmente delle seguenti tre operazioni: 1) recupero del materiale, 2) riproduzione del materiale e 3) invio dei documenti (Coll. Milano, dec. n. 2609/2017). Quanto ai parametri di legittimità della condotta della banca in relazione alla congruità del costo imposto, essi vengono individuati nella rimborsabilità dei soli costi di produzione e della proporzionalità dei costi richiesti. Quanto alla natura del costo (se individuato in base alla singola pagina, o fortettario), questo Arbitro ha già avuto modo di sanzionare il comportamento di banche che impongano un costo fisso per la dazione di documenti, il quale, prescindendo dal reale costo di produzione (ovvero essendo imposto a prescindere dal numero delle pagine), parrebbe tradursi in una sorta di commissione, destinata a remunerare l attività svolta dalla banca a seguito della richiesta del cliente: il che, all evidenza, confligge con il dettato normativo, di cui all art. 119, comma 4, TUB. Va tuttavia precisato che tale impostazione presuppone delle fattispecie nelle quali il costo fisso venga previsto a prescindere dal tipo (se cartaceo o elettronico) di documento da duplicare (Coll. Roma, dec. n /2016). Pag. 4/6

4 Questo Collegio ritiene, dunque, che laddove l intermediario, per ragioni organizzative, preferisca un meccanismo forfettario di calcolo dei costi di produzione, questo non valga di per sé a far automaticamente configurare una condotta contraria all art. 119, comma 4, TUB, purchè graduato in base alla tipologia di documenti richiesti, ma sarà soggetto a sindacato di legittimità, alla luce dei due parametri ricordati. Ora, nel caso che occupa, gli importi convenzionalmente pattuiti, quantunque fissi, sono differenziati a seconda del supporto (cartaceo o elettronico) sul quale il documento è memorizzato, e relativi all intero documento (dunque non alle singole pagine), a prescindere dalla sua voluminosità. Per i documenti cartacei sono ulteriormente previsti costi differenziati, a seconda che il documento sia conservato presso la filiale (10.00 euro), presso la Direzione Generale (15.00 euro) ovvero presso un Service esterno (20 euro), irrilevante invece la voluminosità della documentazione. Il ricorrente ha chiesto la produzione di contratti di finanziamento, conteggi estintivi e contabili di estinzione. La banca ha messo a disposizione il contratto di finanziamento (con relativi allegati), chiedendo il pagamento di euro 20,00 per ricerca di un documento cartaceo presso Service esterno, nonché i conteggi estintivi e le contabili di estinzione (dunque una pluralità di documenti), chiedendo il pagamento di euro 10,00 (costo che, stando al foglio informativo, dovrebbe essere applicato per la produzione di un unico documento presso la filiale). In punto di fatto, inoltre, si rileva che a fronte della richiesta di euro 30 (inferiore a quanto pattuito contrattualmente) l intermediario ha fornito una documentazione risalente (a partire dal 2004), presumibilmente posseduta in formato cartaceo. A parere del Collegio, dunque, non può che riscontarsi, alla luce dei criteri della rimborsabilità dei soli costi di produzione e della proporzionalità dei costi richiesti, la ragionevolezza del criterio di calcolo applicato dalla banca. Non può dunque pervenirsi all accoglimento della domanda. La domanda di rimborso delle spese di assistenza professionale è inammissibile in quanto non proposta nel reclamo, condizione necessaria trattandosi di voce autonoma rispetto alla domanda principale (cfr. Coll. Coord. n. 4618/16). P.Q.M. Il Collegio respinge il ricorso. Pag. 5/6

5 IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6