Allegato n. 1 parte integrante dell atto dirigenziale n del Responsabile P.O. (dott. ssa Francesca Forni) Documento informatico

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4 Allegato n. 1 parte integrante dell atto dirigenziale n del Responsabile P.O. (dott. ssa Francesca Forni) Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del d.lgs n. 10/2002, del t.u n.445/2000 e norme collegate, il quale sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa; il documento informatico e memorizzato digitalmente ed e rintracciabile sul sito internet per il periodo della pubblicazione: L accesso agli atti viene garantito tramite l Ufficio URP ed i singoli responsabili del procedimento al quale l atto si riferisce, ai sensi e con le modalità di cui alla L. 241/90, come modificata dalla L. 15/2005, nonché al regolamento per l accesso agli atti della provincia di Firenze

5 QUADRO RIASSUNTIVO DELLE EMISSIONI: allegato aria pag. n. 1 Sigla Origine Portata Sezione Velocità Temp. Altezza Durata Impianto di abbattimento Inquinanti emessi Nm 3 /h m 2 m/s C m h/g g/a mg/nm3 ng/nm 3 E1 E2 E3 incenerimento. fusione sfiati e ricambi aria macinazione - miscelatura ,19 14, ,0031 5,5 amb ,09 4,6 amb. 7, post combustore + reattore di contatto + ciclone + filtro a maniche CO polveri C.O.T. HCl HF + HBr SO x NO x Cd + Hg Pb Ni + As I.P.A. PCDD + PCDF ,05 0,05 0,5 0,01 0,1 non soggetta al rilascio di autorizzazione ai sensi del punto k) dell art. 269 comma 14 del D. Lgs. 152/2006 pre filtro /filtro polveri totali 10 a tasche

6 allegato aria pag. n. 2 VALORI LIMITE DI EMISSIONE: Sigla Origine Impianto di abbattimento E1 E3 incenerimento. fusione macinazione - miscelatura post combustore + reattore di contatto + ciclone + filtro a maniche pre filtro /filtro a tasche Inquinanti Valori limite di emissione (2) Periodicità rilevamenti emissioni (1) mg/nm 3 Kg/h CO 50 (5) annuale 100 (6) Polveri 10 annuale COT 10 annuale Acido cloridrico 10 semestrale HF + HBr 2 semestrale Ossidi di zolfo 50 annuale Ossidi di azoto 200 annuale Cadmio + mercurio 0,05 semestrale piombo 0,05 semestrale Nichel + arsenico 0,5 semestrale I.P.A. 0,01 semestrale (4) ng/m 3 PCDD + PCDF (3) 0,1 semestrale polveri totali 10 annuale (7) Manutenzione impianto di abbattimento Secondo le indicazioni fornite dal costruttore Osservazioni Per le note si rimanda alla pagina seguente

7 allegato aria pag. n. 3 NOTE: (1) A decorrere dalla data dell ultimo autocontrollo effettuato in base ai disposti dell atto n. 4096/2008; (2) I valori di emissione si riferiscono ad un tenore di ossigeno negli effluenti gassosi dell 11% (3) Per la determinazione del valore medio, espresso come somma di PCDD+PCDF, si deve effettuare la somma dei valori delle concentrazioni di massa delle seguenti diossine e dibenzofurani, misurate nell effluente gassoso, ciascuno previamente moltiplicato per il corrispondente fattore di tossicità equivalente (FTE): FTE Tetraclorodibenzodiossina (TCDD) Pentaclorodibenzodiossina (PeCDD) 0, Esaclorodibenzodiossina (HxCDD) 0, Esaclorodibenzodiossina (HxCDD) 0, Esaclorodibenzodiossina (HxCDD) 0, Eptaclorodibenzodiossina (HpCDD) 0,01 Octaclorodibenzodiossina (OCDD) 0, Tetraclorodibenzofurani (TCDF) 0, Pentaclorodibenzofurani (PeCDF) 0, Pentaclorodibenzofurani (PeCDF) 0, Esaclorodibenzofurani (HxCDF) 0, Esaclorodibenzofurani (HxCDF) 0, Esaclorodibenzofurani (HxCDF) 0, Esaclorodibenzofurani (HxCDF) 0, Eptaclorodibenzofurani (HpCDF) 0, Eptaclorodibenzofurani (HpCDF) 0,01 Octaclorodibenzofurani (OCDF) 0,001 4) Come somma di: Benz[a]antracene; Dibenz[a,h]antracene; Benzo[b]fluorantene; Benzo[j]fluorantene; Benzo[k]fluorantene; Benzo[a]pirene; Dibenzo[a,e]pirene; Dibenzo[a,h]pirene; Dibenzo[a,i]pirene; Dibenzo[a,l]pirene; Indeno[1,2,3 cd]pirene; 5) come valore medio giornaliero; 6) come valore medio su 30 minuti, in un periodo di 24 ore oppure, in caso di non totale rispetto di tale limite, il 95% dei valori medi su 10 minuti non supera il valore di 150 mg/nm 3 ; 7) a decorrere dalla data di effettuazione delle prime analisi effettuate nel periodo di marcia controllata di cui al presente atto.

8 PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE EMISSIONI: allegato aria pag. n I camini devono avere uno sbocco diretto verso l alto e privo di ogni ostacolo che possa impedire l innalzamento del pennacchio e la sua diffusione in atmosfera in ogni direzione; 1.1. Nel caso il flusso di massa di una o più sostanze inquinanti previste dal D.M raggiunga o superi il valore limite di flusso di massa indicato nell allegato n. 2 della D.C.R n. 33 l altezza del camino dovrà di norma superare di almeno tre metri la linea di colmo del tetto da cui fuoriescono e comunque di ogni edificio nel raggio di trenta metri, in analogia con quanto previsto dalla D.C.R. citata. Tale disposizione si applica anche alle emissioni che non ricadano nel caso di cui sopra, ove, per la particolarità dei luoghi e le caratteristiche dell emissione, si possano avere dall esercizio dell attività fenomeni di molestia, salvo il caso in cui l emissione sia dotata di idoneo impianto di abbattimento L eventuale adeguamento dell altezza dei camini indicata nel quadro riassuntivo viene richiesto, ove necessario, con lettera del dirigente, che indica l altezza ed il termine entro cui deve essere completato l innalzamento della sezione di sbocco delle singole emissioni. Ove la ditta motivatamente chieda deroga alla presente prescrizione, la deroga può essere concessa, previa acquisizione del parere da parte di ARPAT "Modellistica previsionale"; 2. Ciascun punto di emissione autorizzato, soggetto ad autocontrollo, deve essere dotato di apposite prese per i campionamenti, secondo quanto previsto dal Metodo U.NI.CHIM. 422 contenuto nel Manuale U.NI.CHIM. 122/89. I prelievi dei campioni al camino e/o in altre idonee posizioni adatte a caratterizzare le emissioni dovranno essere effettuati nelle condizioni di funzionamento più gravose degli impianti produttivi ad essi collegati I punti di prelievo dei camini, soggetti ad autocontrollo analitico, dovranno essere resi permanentemente accessibili ai Servizi di controllo. Tali strutture di accesso (scale, parapetti, ballatoi, cestelli, mezzi mobili etc.) devono rispondere alle misure di sicurezza previste dalle norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro, con particolare riferimento D.Lgs. 81/2008 e successive integrazioni e/o modifiche; 2.2. l accesso ai camini deve essere comunque essere garantito entro un tempo massimo di 2 (due) ore dalla richiesta dell organo di controllo; 3. Trattandosi di un attività che s installa in una zona ad alta concentrazione industriale l Amministrazione Provinciale ritiene di fare salve eventuali successive determinazioni sulla base di considerazioni derivanti da una valutazione complessiva degli effetti della qualità dell aria; 4. In caso di maleodoranze, esposti o si ravvisino problemi di carattere igienico-sanitario e/o altro, questo Ente si riserva la facoltà di rivedere in qualunque momento la presente autorizzazione 5. La periodicità dei rilevamenti delle emissioni di cui alla tabella dei valori limiti di emissione, potrà essere variata, ove necessario, con lettera del dirigente. PRESCRIZIONI EMISSIONI: A. L impianto dovrà essere gestito ed equipaggiato in modo che non vengano superati nell effluente gassoso i valori limite di emissione di cui alle pagina n. 2 del presente Allegato; A.1. i risultati delle misurazioni devono essere rapportati alle seguenti condizioni: - temperatura 273 K; - pressione 101, 3 kpa; - gas secco; nonché un tenore di ossigeno di riferimento nell effluente gassoso secco pari all 11% in volume utilizzando la seguente formula: Es = 21 Os x Em 21 Om nella quale: Es concentrazione di emissione calcolata al tenore di ossigeno di riferimento;

9 Emconcentrazione di emissione misurata; Os tenore di ossigeno di riferimento; allegato aria pag. n. 5 Om tenore di ossigeno misurato; A.2.dovranno essere mantenuti gli analizzatori in continuo con registrazione dei seguenti parametri all uscita della camera di post- combustione: temperatura, ossigeno libero, CO nonché portata degli effluenti; A.3.Tutti i risultati delle misurazioni devono essere registrati, elaborati, e trasmessi al D.to Prov.le ARPAT di Firenze; B. L impianto dovrà essere dotato di un presso deprimometro fra monte e valle del filtro per la misurazione in continuo di tale grandezza. Tale strumento dovrà consentire: a. una chiara lettura del valore, b. essere posizionato in luogo facilmente accessibile ed avere un fondo scala non superiore a tre volte il valore massimo della grandezza da misurare, c. essere intercettabile e facilmente pulibile; d. gli estremi dei valori di campo di buon funzionamento dovranno essere indicati (sullo strumento) con segno rosso; e. i rubinetti di intercettazione dovranno essere muniti del tipo a tre vie per permettere di applicare uno strumento di controllo; C. Comunicare al D.to Prov.le ARPAT variazioni circa il nominativo del responsabile dell impianto di abbattimento; D. Dovranno essere effettuate semestralmente analisi del rifiuto con ricerca del cloro, fluoro e zolfo contenuto; D.1.inviare specifiche sul tipo di combustibile impiegato; E. La permanenza dei fumi in camera di combustione dovrà essere garantita per 2 secondi con efficienza di combustione pari al 99%. [raffreddamento dei gas per evitare la riformazione delle diossine] impiego di combustori che generano fiamma a vortice e incorporando deflettori nella camera di combustione; F. Combustori con controllo a microprocessore del rapporto aria/combustibile. G. L impianto dovrà essere dotato di un dispositivo automatico che impedisca: G.1. l'apertura delle porte del forno fino a che nel post combustore venga raggiunta la temperatura di 850 C; f. lo spegnimento del post combustore prima del termine della fase d incenerimento; g. in alternativa stabilire una procedura scritta con foglio di lavoro che consenta la verifica della gestione del ciclo lavorativo, con nomina del responsabile; H. Presentare una procedura operativa da adottare qualora le misurazioni continue degli inquinanti negli effluenti indichino il superamento di uno qualsiasi dei valori limite emissione di cui alla pag n. 2, a causa del cattivo funzionamento o di un guasto dei depositi di depurazione dei fumi; I. Dovrà essere osservata la frequenza delle manutenzioni degli eventuali impianti di abbattimento delle emissioni così come indicato nel libretto di uso e manutenzione dalle ditte costruttrici degli stessi; I.1. Per assicurare il buon funzionamento dell impianto di abbattimento dovranno essere osservate le condizioni di funzionamento previste dalla ditta costruttrice dell impianto o comunque risultanti da attestazioni scritte dalle case stesse che il titolare ha l obbligo di richiedere; I. Dovrà essere mantenuto un registro per le analisi ed uno per gli interventi sugli impianti di abbattimento delle emissioni, secondo le disposizioni di cui ai punti 2.7 e 2.8 Allegato VI parte V del D. Lgs. n. 152/06, con pagine numerate, firmate dal responsabile dell'impianto e bollate da questa DIREZIONE AMBIENTE E GESTIONE RIFIUTI prima di ottemperare a quanto previsto al successivo punto I.1; I.1. Fermi restando gli obblighi di cui al comma 14 dell art. 271 del D. Lgs. n. 152 del , ogni interruzione del funzionamento degli impianti di abbattimento, quale ne sia la causa (manutenzione ordinaria o straordinaria, guasti accidentali, interruzioni dell'impianto

10 produttivo, etc.) deve essere annotata nell apposito registro. La comunicazione prevista dal sopra citato comma 14, in caso di guasto tale da non permettere il rispetto dei valori limite di allegato aria pag. n. 6 emissione, dovrà essere inviata - entro le 8 ore successive - a questa DIREZIONE AMBIENTE E GESTIONE RIFIUTI ed all Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana Dipartimento Provinciale di Firenze Via Ponte alle Mosse, n Firenze; AUTOCONTROLLI J. La direzione dello stabilimento dovrà segnalare almeno 30 gg. prima del giorno fissato (anche via fax n ) al Responsabile dell Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT) Dipartimento Provinciale di Firenze: J.1.1. le date in cui intende effettuare i prelievi per consentire l'eventuale presenza dei tecnici del servizio, J.1.2. il nome ed il recapito telefonico del laboratorio che svolgerà le analisi; J.1.3. la data di apertura dei campioni e delle analisi; J.1.4. I prelievi dei campioni al camino dovranno essere effettuati in conformità al punto 2.3 Allegato VI parte V del D. Lgs. 152/2006; K. emissione E1 gli autocontrolli analitici dovranno essere effettuati con la cadenza indicata alla pag. n. 2 del presente allegato a decorrere dalla data dell ultimo autocontrollo effettuato di cui all atto n. 4096/08; K.1. Inviare i risultati delle analisi effettuate (autocontrolli) utilizzando lo schema dell allegato n. 4 della deliberazione n del della Giunta Regionale Toscana all Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT) Dipartimento Provinciale di Firenze; L. emissione E3 effettuare la prima campagna analitica entro 60 gg dalla data di notifica del presente atto; L.1. la campagna di cui sopra dovrà prevedere un programma di campionamenti fissato in MINIMO 1 (una) determinazioni di tre letture consecutive ciascuna (punto 2.3 allegato VI alla parte V del D.Lgs. n. 152/06); L.2. i risultati analitici conseguiti dovranno essere inviati entro 30 giorni dalla loro effettuazione a questa Direzione Ambiente e Gestione Rifiuti ed ARPAT - Dip.to Prov.le di Firenze; M. Per i metodi di campionamento e analisi degli inquinanti emessi si applica quanto previsto dal comma 17 dell art. 271 del D.Lgs. n. 152/2006; N. Ove non previsti dalla normativa vigente concordare preventivamente con l Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT) Dip.to Prov.le di Firenze i metodi di campionamento ed analisi, degli inquinanti; N.1.i successivi campionamenti dovranno essere eseguiti con la frequenza stabilita alla pag. n. 2 del presente allegato. Nel caso la società richiedente abbia necessità di apportare variazioni relative alla data di effettuazione delle analisi di cui al punto L dovrà presentare specifica e documentata richiesta a questa Direzione Ambiente e Gestione Rifiuti; EMISSIONI DIFFUSE: Sarà cura della ditta rispettare quanto indicato alla Parte I Emissioni di polveri provenienti da attività di produzione, manipolazione, trasposto, carico, scarico o stoccaggio di materiali polverulenti dell Allegato V alla parte Quinta del D. Lgs. n VALUTAZIONE DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA Valutazione dei risultati delle misurazioni

11 Per le misurazioni in continuo, fermo restando quanto previsto dall Allegato VI alla parte quinta del D. Lgs. n. 152/2006, i valori limite di emissione si intendono rispettati se: a) nessuno dei valori medi giornalieri supera uno qualsiasi dei valori di emissione stabiliti nella tabella di cui al presente allegato alle pag. 2; I valori medi su 30 minuti, sono determinati durante il periodo di effettivo funzionamento (esclusi i periodi di avvio e di arresto se non vengono inceneriti rifiuti) in base ai valori misurati, previa sottrazione del rispettivo valore dell intervallo di confidenza al 95%. I valori degli intervalli di confidenza di ciascun risultato delle misurazioni effettuate non possono eccedere le seguenti percentuali dei valori limite di emissione riferiti alla media giornaliera: Monossido di carbonio 10% I valori medi giornalieri sono determinati in base ai valori medi convalidati. Per ottenere un valore medio giornaliero valido, non possono essere scartati, a causa di disfunzioni o per ragioni di manutenzione del sistema di misurazioni in continuo, più di 5 valori medi su 30 minuti per un giorno qualsiasi. Non più di 10 valori medi giornalieri all anno possono essere scartati a causa di disfunzioni o per ragioni di manutenzione del sistema di misurazione in continuo. Per le misurazioni periodiche, la valutazione della rispondenza delle misurazioni ai valori limite di emissione si effettua sulla base di quanto previsto dall Allegato VI alla parte quinta del D. Lgs. n. 152/2006. Allegato n. 4 parte integrante dell atto dirigenziale n del Responsabile P.O. (dott. ssa Francesca Forni) Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del d.lgs n. 10/2002, del t.u n.445/2000 e norme collegate, il quale sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa; il documento informatico e memorizzato digitalmente ed e rintracciabile sul sito internet per il periodo della pubblicazione: L accesso agli atti viene garantito tramite l Ufficio URP ed i singoli responsabili del procedimento al quale l atto si riferisce, ai sensi e con le modalità di cui alla L. 241/90, come modificata dalla L. 15/2005, nonché al regolamento per l accesso agli atti della provincia di Firenze

12 PROVINCIA DI FIRENZE DIREZIONE AMBIENTE e GESTIONE RIFIUTI ALLEGATO N. 3 Prescrizioni gestione rifiuti A) prescrizioni realizzazione 1. Comunicare alla PO Gestione Rifiuti e Bonifica Siti Inquinati, al Comune di Bagno a Ripoli e all Arpat Servizio Sub-Provinciale Firenze Sud-Est : a. la data di inizio dei lavori e il nome del responsabile dei medesimi; b. la fine dei lavori corredata da dichiarazione di conformità al progetto approvato resa dal direttore dei lavori, che specificatamente attesti la conformità delle opere al progetto approvato e, ove necessario, dai relativi collaudi. 2. Trasmettere entro 90 giorni dalla notifica del presente atto a questa P.O. Gestione Rifiuti e Bonifica Siti Inquinati e all Arpat Servizio Sub-Provinciale Firenze Sud-Est la cartografia indicante la localizzazione di un piezometro di controllo a valle e il relativo studio idrogeologico. Il piezometro dovrà poi essere realizzato entro i successivi 60 giorni, previa acquisizione della relativa autorizzazione da parte della P.O. Uso e Tutela della risorsa idrica -Gestione amministrativa del demanio fluviale della Provincia di Firenze. Tale autorizzazione dovrà essere inviata entro 5 giorni dal suo rilascio alla P.O. Gestione Rifiuti e Bonifica Siti Inquinati. La comunicazione di avvenuta realizzazione del piezometro dovrà essere trasmessa alla PO Gestione Rifiuti e Bonifica Siti Inquinati della provincia e all Arpat servizio Sub-provinciale Firenze Sud-Est. Qualora la Ditta volesse in futuro procedere alla chiusura dei piezometri la medesima dovrà fare una preventiva comunicazione alla P.O. Uso e Tutela della risorsa idrica -Gestione amministrativa del demanio fluviale della Provincia di Firenze, con indicazione delle relative modalità. B) Prescrizioni Gestione 1. Comunicare alla P.O. Gestione Rifiuti e Bonifica Siti Inquinati, entro 10 giorni dalla notifica del presente atto, il nome del referente e del suo sostituto in caso di assenza (soggetto incaricato di mantenere i contatti con la pubblica amministrazione anche in sede di controllo) e del responsabile (legale rappresentante o delegato ufficiale) dell impianto (Punto del piano regionale per la gestione dei rifiuti secondo stralcio del Consiglio Regionale n. 385/1999). Ogni variazione dovrà essere preventivamente comunicata. 2. Comunicare preventivamente alla PO Gestione Rifiuti e Bonifica siti Inquinati della Provincia e all Arpat Servizio Sub-Provinciale Firenze Sud-Est la data di inizio dei conferimenti. 3. Entro 15 giorni dalla realizzazione del piezometro di cui al punto A2) dovrà essere effettuata la prima campagna di autocontrollo della falda. La data del prelievo dovrà essere comunicata con almeno 10 giorni di anticipo a questa Direzione e all ARPAT Dipartimento sub-provinciale Firenze Sud-est. I

13 risultati delle analisi dovranno essere trasmessi entro il mese successivo al prelievo a questo Ufficio, all ARPAT Dipartimento sub-provinciale Firenze Sud-Est e al Comune di bagno a Ripoli. Dovrà essere effettuata la misurazione del livello piezometrico e dovranno essere ricercati i seguenti parametri: temperatura, ph, conducibilità elettrica, ossidabilità, cloruri, solfati, azoto ammoniacale, azoto nitrico e nitroso, Pb, Cd, Cr, Ni, Zinco, solventi clorurati, idrocarburi totali. Dovranno essere adottate metodiche analitiche tali da consentire l indagine dei parametri ricercati coerentemente ai limiti di legge. Tali metodiche devono essere esplicitate indicando i rispettivi limiti di rilevabilità in una relazione allegata ai risultati analitici. Effettuare successivamente autocontrolli semestrali dei piezometri (giugno e dicembre) con le modalità indicate in precedenza. 4. Successivamente alla fase di messa a punto degli impianti, la Ditta dovrà effettuare misure fonometriche a dimostrazione del rispetto dei valori di legge e trasmettere i risultati al Comune di Bagno a Ripoli e per conoscenza alla PO Gestione Rifiuti e Bonifica Siti Inquinati della Provincia di Firenze. 5. Lo stoccaggio dei rifiuti deve essere realizzato in modo da assicurare idonee condizioni igienico sanitarie e di sicurezza per gli addetti e le popolazioni circostanti, nonché la salvaguardia dell'ambiente; in particolare dovrà essere effettuato con modalità atte ad impedire rumorosità e polverosità tali da recare molestia. Dovranno essere adottate rigorose procedure di lavoro che evitino lo spandimento dei rifiuti e imbrattamenti delle aree di stoccaggio. 6. Vincolare il conferimento all impianto dei rifiuti identificati con CER * e delle tipologie di rifiuto autorizzate con codice CER generico (99) ad esplicito nulla osta da parte di questa PO gestione Rifiuti e Bonifica Siti Inquinati, da rilasciarsi a seguito di richiesta corredata da certificazione analitica di composizione. Tale richiesta dovrà essere inviata alla Provincia e per conoscenza all all ARPAT Dipartimento Provinciale di Firenze prima dell attivazione dei conferimenti di ogni specifico flusso di rifiuti. Per le tipologie individuate dai CER e in sede di richiesta di nulla osta dovrà essere specificato se trattasi di rifiuti destinati alla sola operazione di messa in riserva ovvero anche all operazione di trattamento R4, indicando le motivazioni di detta scelta 7. Rispettate nella gestione dell impianto le procedure indicate nella documentazione approvata al punto 1) del disposto, conservata agli atti del fascicolo. Dette procedure dovranno preventivamente essere aggiornate in caso di modifica delle procedure ivi contenute, mediante invio, a questa Direzione e all ARPAT. 8. Le operazioni di travaso dei rifiuti liquidi pericolosi e non pericolosi dovranno avvenire esclusivamente sopra le vasche di contenimento. 9. Prima dell inizio dei conferimenti di rifiuti costituiti da RAEE la ditta dovrà mettere in atto una procedura scritta relativa alle modalità tecniche e gestionali sulla sorveglianza radiometrica, ai sensi dell art. 157 del D.lgs n. 230/95. Tale procedura dovrà essere inviata alla PO gestione Rifiuti e Bonifica Siti inquinati della provincia e all Arpat servizio Sub-Provinciale Firenze Sud-Est. 10. Prima dell inizio dei conferimenti istituire un registro di gestione dell impianto, vidimato da questa Provincia, sulla quale dovranno essere annotate le seguenti informazioni: a) operazioni periodiche di disinfestazione, disinfezione e pulizia, ad esclusione delle operazioni giornaliere, b) operazione di manutenzione ordinaria o straordinaria sull'impianto;

14 c) eventuali incidenti o imprevisti che comportino il fermo totale o parziale di zone dell'impianto e le metodologie adottate per il ripristino delle condizioni normali. 11. Le aree di stoccaggio dovranno essere identificate con targhe o indicazioni a terra. 12. I rifiuti solidi e liquidi dovranno essere stoccati separatamente all interno delle apposite aree come previste nel progetto approvato al punto 1) e in maniera tale da poter essere immediatamente identificabili. 13. Durante la gestione dell impianto dovranno essere adottate le opportune cautele a tutela e salvaguardia della risorsa idrica e sotterranea. 14. Nel corso dell esercizio verificare costantemente lo stato della pavimentazione e intervenire tempestivamente ove la stessa risultasse compromessa. 15. La gestione dei RAEE dovrà rispettare le prescrizioni di cui agli allegati 2 e 3 del D.lgs n. 151/ Comunicare preventivamente alla PO Gestione Rifiuti e Bonifica Siti Inquinati ogni eventuale prevista variazione all'impianto ed ai rifiuti stoccati e trattati, anche in riferimento ai dati amministrativi e ciò ai fini della preventiva adozione da parte di questa Provincia dei necessari atti. 17. Rispettare durante la gestione dell impianto la destinazione e il corretto utilizzo delle aree di stoccaggio e trattamento così come previsto dal progetto approvato e successive modifiche. 18. Mantenere sul posto ed in efficienza idonee attrezzature antincendio. Allegato n. 3 parte integrante dell atto dirigenziale n del Responsabile P.O. (dott. ssa Francesca Forni) Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del d.lgs n. 10/2002, del t.u n.445/2000 e norme collegate, il quale sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa; il documento informatico e memorizzato digitalmente ed e rintracciabile sul sito internet per il periodo della pubblicazione: L accesso agli atti viene garantito tramite l Ufficio URP ed i singoli responsabili del procedimento al quale l atto si riferisce, ai sensi e con le modalità di cui alla L. 241/90, come modificata dalla L. 15/2005, nonché al regolamento per l accesso agli atti della provincia di Firenze

15 PROVINCIA DI FIRENZE DIREZIONE AMBIENTE e GESTIONE RIFIUTI Scheda tecnica delle attività ALLEGATO N. 2 Le attività autorizzate nell impianto ubicato in Via del Fornaccio, 7/A nel comune di Bagno a Ripoli, secondo la configurazione descritta nella planimetria tav. 1 lay out aziendale indicazione delle aree adibite a stoccaggio approvata al punto 1) del disposto, sono le seguenti: 1) Messa in riserva (R13) dei seguenti rifiuti speciali pericolosi liquidi e fangosi acidi e relativi quantitativi: * acido solforico ed acido solforoso * acido cloridrico * acido nitrico e acido nitroso * altri acidi * soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri *altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti *altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti * soluzioni di sviluppo e attivanti a base acquosa * soluzioni di sviluppo per lastre offset a base acquosa * soluzioni fissative * soluzioni di lavaggio e soluzioni di arresto filtraggio * altri liquidi acquosi prodotti dal recupero in loco dell argento diversi da quelli di cui alla voce * acidi di decapaggio * acidi non specificati altrimenti * fanghi e residui di filtrazioni contenenti sostanze pericolose * soluzioni acquose di lavaggio contenenti sostanze pericolose * altri rifiuti contenenti sostanze pericolose * acidi o Quantitativo massimo stoccabile pari a: 0,9 tonnellate/giorno o Quantitativo massimo annuale pari a: 42 tonnellate 2) Messa in riserva (R13) dei seguenti rifiuti speciali pericolosi liquidi e fangosi basici e relativi quantitativi: * altre basi * Sali e loro soluzioni contenenti cianuri * Sali e loro soluzioni contenenti metalli pesanti * Sali e loro soluzioni diversi da quelli di cui alle voci e * soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri * altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti *altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti * soluzioni di sviluppo e attivanti a base acquosa * soluzioni di sviluppo per lastre offset a base acquosa

16 090104* soluzioni fissative * soluzioni di lavaggio e soluzioni di arresto filtraggio * altri liquidi acquosi prodotti dal recupero in loco dell argento diversi da quelli di cui alla voce * basi di decapaggio * fanghi e residui di filtrazione contenenti sostanze pericolose * soluzioni acquose di lavaggio contenenti sostanze pericolose * fanghi prodotti da trattamenti chimico fisici contenenti sostanze pericolosi * sostanze alcaline o Quantitativo massimo stoccabile pari a: 1 tonnellate/giorno o Quantitativo massimo annuale pari a: 60 tonnellate 3) Messa in riserva (R13) dei seguenti rifiuti speciali non pericolosi liquidi e fangosi acidi e relativi quantitativi: rifiuti non specificati altrimenti fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce fanghi e residui di filtrazione diversi da quelli di cui alla voce soluzioni acquose di lavaggio diverse da quelle di cui alla voce fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali diversi da quelli di cui alla voce fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali diversi da quelli di cui alla voce o Quantitativo massimo stoccabile pari a: 0,4 tonnellate/giorno o Quantitativo massimo annuale pari a: 18 tonnellate 4) Messa in riserva (R13) dei seguenti rifiuti speciali non pericolosi liquidi e fangosi basici e relativi quantitativi: rifiuti non specificati altrimenti fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti fanghi e residui di filtrazione diversi da quelli di cui alla voce soluzioni acquose di lavaggio diverse da quelle di cui alla voce fanghi prodotti da trattamenti chimico fisici, diversi da quelli di cui alla voce fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali diversi da quelli di cui alla voce

17 fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali diversi da quelli di cui alla voce o Quantitativo massimo stoccabile pari a: 0,5 tonnellate/giorno o Quantitativo massimo annuale pari a: 30 tonnellate Lo stoccaggio dei rifiuti liquidi avverrà all interno di 2 appositi bacini di contenimento in polietilene a elevata resistenza e i rifiuti saranno suddivisi tra acidi e alcalini. All interno di ogni bacino di contenimento i rifiuti verranno inoltre distinti tra pericolosi e non pericolosi. Fatta salva la necessità di ricondizionamento di cui al successivo punto 5) i rifiuti verranno stoccati e allontanati nei contenitori originari 5) Ricondizionamento (R12) dei suddetti rifiuti liquidi pericolosi e non pericolosi limitatamente a quelli che presentano i contenitori originari deteriorati consistente nell operazione di travaso in nuovi contenitori o Quantitativo annuo 5 tonnellate 6) Messa in riserva (R13) dei seguenti rifiuti speciali pericolosi solidi e relativi quantitativi: macrotipologia assorbenti e materiali filtranti * carbone attivato esaurito (tranne ) * assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi contaminati da sostanze pericolose o Quantitativo massimo stoccabile pari a: 0,3 tonnellate/giorno o Quantitativo massimo annuale pari a: 6 tonnellate macrotipologia imballaggi * imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze o Quantitativo massimo stoccabile pari a: 0,3 tonnellate/giorno o Quantitativo massimo annuale pari a: 6 tonnellate macrotipologia decalcomanie di scarto * adesivi e sigillanti di scarto, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose o Quantitativo massimo stoccabile pari a: 0,1 tonnellate/giorno o Quantitativo massimo annuale pari a: 0,5 tonnellate macrotipologia scarti da industria ceramica provenienti dalle attività di decorazione su ceramica con pitture contenenti metalli preziosi * assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi contaminati da sostanze pericolose o Quantitativo massimo stoccabile pari a: 0,1 tonnellate/giorno o Quantitativo massimo annuale pari a: 0,5 tonnellate macrotipologia resine a scambio ionico * resine a scambio ionico saturate e esaurite * resine a scambio ionico saturate e esaurite o Quantitativo massimo stoccabile pari a: 0,2 tonnellate/giorno o Quantitativo massimo annuale pari a: 1 tonnellate

18 7) Messa in riserva (R13) dei seguenti rifiuti speciali non pericolosi solidi e relativi quantitativi: macrotipologia assorbenti e materiali filtranti assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi diversi da quelli di cui alla voce carbone attivo esaurito o Quantitativo massimo stoccabile pari a: 0,4 tonnellate/giorno o Quantitativo massimo annuale pari a: 8 tonnellate macrotipologia decalcomanie di scarto adesivi e sigillanti di scarto, diversi da quelli di cui alla voce o Quantitativo massimo stoccabile pari a: 0,6 tonnellate/giorno o Quantitativo massimo annuale pari a: 4 tonnellate macrotipologia filo di rame da galvanica rifiuti non specificati altrimenti rame, bronzo, ottone o Quantitativo massimo stoccabile pari a: 2 tonnellate/giorno o Quantitativo massimo annuale pari a: 10 tonnellate macrotipologia rottami elettrici ed elettronici contenenti metalli preziosi apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voce e componenti rimossi da apparecchiature fuori uso diversi da quelli di cui alla voce o Quantitativo massimo stoccabile pari a: 1 tonnellate/giorno o Quantitativo massimo annuale pari a: 5 tonnellate I rifiuti solidi verranno stoccati in un apposita area e saranno distinti tra rifiuti pericolosi e non pericolosi. Tutti i rifiuti oggetto dell attività di sola messa in riserva saranno accettati all impianto solo se accertata la idoneità in termini quantitativi e qualitativi per l invio a impianti per il recupero di metalli preziosi. 8) Messa in riserva (R13) e trattamento mediante fusione metallurgica (R4) dei seguenti rifiuti speciali non pericolosi e relativi quantitativi, al fine di produrre materie prime secondarie costituite da verghe e lingotti nelle forme usualmente commercializzabili: rifiuti non specificati altrimenti limatura e trucioli di materiali non ferrosi polveri e particolato di materiali non ferrosi metallo o Quantitativo massimo stoccabile pari a: 1,5 tonnellate/giorno o Quantitativo massimo stoccabile annuale pari a: 10 tonnellate o Quantitativo massimo giornaliero trattabile 1,5 tonnellate/giorno o Quantitativo massimo trattabile annuo 10 tonnellate/anno 9) Messa in riserva (R13) e trattamento mediante pirotrattamento e macinazione delle ceneri (R4) dei seguenti rifiuti speciali non pericolosi e relativi quantitativi, per il loro invio come rifiuti a impianti di recupero e affinazione:: limatura e trucioli di materiali non ferroso polveri e particolato di materiali non ferrosi materiale abrasivo di scarto diverso da quello di cui alla voce rifiuti non specificati altrimenti

19 assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi diversi da quelli di cui o Quantitativo massimo stoccabile pari a: 3 tonnellate/giorno o Quantitativo massimo stoccabile annuale pari a: 15 tonnellate o Quantitativo massimo giornaliero trattabile 3 tonnellate/giorno o Quantitativo massimo trattabile annuo 15 tonnellate/anno 10) Messa in riserva (R13) e trattamento mediante macinazione, vagliatura e trattamento pirometallurgico e macinazione delle ceneri (R4) dei seguenti rifiuti speciali non pericolosi e relativi quantitativi, per il loro invio come rifiuti a impianti di recupero e affinazione: scorie di produzione primaria e secondaria impurità e schiuma ture della produzione primaria e secondaria rivestimenti e materiali refrattari a base di carbone provenienti dalle lavorazioni metallurgiche rivestimenti e materiali refrattari a base di carbone provenienti dalle lavorazioni metallurgiche diversi da quelli di cui alla voce rifiuti solidi prodotti dal trattamento dei fumi altre polveri e particolato o Quantitativo massimo stoccabile pari a: 0,5 tonnellate/giorno o Quantitativo massimo stoccabile annuale pari a: 4 tonnellate o Quantitativo massimo giornaliero trattabile 0,5 tonnellate/giorno o Quantitativo massimo trattabile annuo 4 tonnellate/anno 11) Messa in riserva (R13) e trattamento mediante pirotrattamento e fusione delle ceneri (R4) dei seguenti rifiuti speciali non pericolosi e relativi quantitativi, per il loro invio come rifiuti a impianti di recupero e affinazione:: carte e pellicole per fotografia contenenti argento o composti dell argento carte e pellicole per fotografia non contenenti argento o composti dell argento rifiuti non specificati altrimenti o Quantitativo massimo stoccabile pari a: 0,2 tonnellate/giorno o Quantitativo massimo stoccabile annuale pari a: 1 tonnellate o Quantitativo massimo giornaliero trattabile 0,2 tonnellate/giorno o Quantitativo massimo trattabile annuo 1 tonnellate/anno 12) Messa in riserva (R13) e trattamento mediante pirotrattamento e fusione delle ceneri (R4) dei seguenti rifiuti speciali non pericolosi e relativi quantitativi, per il loro invio come rifiuti a impianti di recupero e affinazione: rifiuti non specificati altrimenti limatura e trucioli di materiali non ferrosi polveri e particolato di materiali non ferrosi imballaggi in plastica imballaggi in materiali misti metallo o Quantitativo massimo stoccabile pari a: 0,5 tonnellate/giorno o Quantitativo massimo stoccabile annuale pari a: 5 tonnellate o Quantitativo massimo giornaliero trattabile 0,5 tonnellate/giorno o Quantitativo massimo trattabile annuo 5 tonnellate/anno I rifiuti da sottoporre a trattamento all interno dell impianto saranno stoccati in un apposita area, diversa da quelle dedicate ai rifiuti sottoposti alla sola operazione di messa in riserva.

20 Allegato n. 2 parte integrante dell atto dirigenziale n del Responsabile P.O. (dott. ssa Francesca Forni) Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del d.lgs n. 10/2002, del t.u n.445/2000 e norme collegate, il quale sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa; il documento informatico e memorizzato digitalmente ed e rintracciabile sul sito internet per il periodo della pubblicazione: L accesso agli atti viene garantito tramite l Ufficio URP ed i singoli responsabili del procedimento al quale l atto si riferisce, ai sensi e con le modalità di cui alla L. 241/90, come modificata dalla L. 15/2005, nonché al regolamento per l accesso agli atti della provincia di Firenze

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