Educare con la musica, educare alla musica
|
|
- Agostina Leonardi
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Valentina Iadeluca Educare con la musica, educare alla musica Relazione tenuta nell'ambito della Conferenza sull'orff-schulwerk, Shenzen (Cina) 2005 Salve. Mi chiamo Valentina Iadeluca. Sono coordinatrice per le attività del CDM onlus Centro Didattico Musicale di Roma. Nella stessa scuola sono insegnante e formatrice. Mi occupo in particolare di educazione musicale per bambini nella fascia di età 3-6 anni e di educazione all uso della voce per bambini e ragazzi. Porto avanti, inoltre, da alcuni anni, un attività di ricerca sull utilizzo possibile dei libri illustrati nella costruzione di percorsi di educazione alla musica e al movimento. Sin dalla sua fondazione, nel 1993, il Centro Didattico Musicale di Roma recepisce la metodologia Orff come elemento fondante della propria variegata azione didattica. Perchè proprio l Orff- Schulwerk? La ragione sono varie, ma tutte riconducibili all idea di base che la musica e l educazione musicale, in particolare, vogliono essere nel nostro Centro, prima di ogni altra cosa, strumenti di promozione ed espressione dell individuo. Per questo Orff-Schulwerk. L Orff-Schulwerk è infatti un pensiero pedagogico in grado di rispondere all esigenza di un apprendimento globale, significativo, attivamente ed emotivamente partecipato. E un pensiero pedagogico in grado di favorire processi che coinvolgano l intera persona, la sua immaginazione, sensibilità, corporeità. Alla base di questa metodologia è l integrazione di musica-danza-parola, il movimento come fondamento dell apprendimento musicale, la costante associazione tra corpo, voce, suono. Si tratta di un approccio che privilegia la creatività attraverso processi che vanno dal gioco, alla libera esplorazione, all improvvisazione strutturata, alla composizione. Questa attenzione all espressione e alla persona facilita lo sviluppo della motivazione, crea un clima di fiducia all interno del quale sperimentare i propri linguaggi. Il fare musica insieme diventa così incontro con l altro, condivisione, strumento di promozione della qualità della relazione nel gruppo. In questa cornice orffiana attivante sul piano percettivo, motorio, emotivo e relazionale siamo andati integrando negli ultimi anni le acquisizioni delle più recenti ricerche in psicologia cognitiva della musica: la Music Learning Theory di E.Gordon, efficace e sistematico strumento che consente di graduare e strutturare processi di alfabetizzazione musicale. Mi è stato chiesto di fornire in questa conferenza la mia prospettiva sull educazione musicale con bambini di età compresa fra due e sei anni. Prima di introdurre le mie riflessioni in merito o di mostrarvi, oggi e nei prossimi giorni, nel corso delle attività pratiche, i miei modelli di operatività, vorrei tentare di definire la visione di bambino che sta a fondamento della mia professione di insegnante. L immagine da cui parto è quella di un bambino ricco per natura, capace, naturalmente predisposto a costruire la propria realtà, la propria identità, i propri codici. Un bambino competente. Un bambino scienziato. Egli realizza i propri esperimenti per astrarre modelli di conoscenza e comportamento in questo immenso laboratorio che è la vita. Sulla base di questa visione, pongo alcune domande fondamentali: Che cosa significa imparare? Come imparano i bambini? E quindi, che cosa significa insegnare? I bambini imparano perché hanno bisogno di scoprire quel che accade intorno a loro e questa pulsione li spinge ad agire in modo tale da ottenere le informazioni che gli necessitano. Le attività, apparentemente senza scopo, che chiamiamo gioco, sono il risultato di questa pulsione. Se stanno, per esempio, cercando di capire quel che pensano gli adulti, giocano a imitarli. I bambini confrontano costantemente gli input acquisiti grazie all esperienza con ciò che già sanno delle cose e del mondo, per desumere nuovi schemi di comportamento e di interpretazione della
2 Valentina Iadeluca - Educare con la musica, educare alla musica 2 realtà. Essi cambiano il loro modo di agire e pensare alla luce di ciò che apprendono, in una spirale di sviluppo che si snoda progressivamente verso l alto. Potrei dire, sinteticamente, che imparare significa cimentarsi in una situazione dalla interazione con la quale si uscirà diversi. Credo perciò che insegnare voglia dire incoraggiare questa naturale inclinazione e competenza dei bambini a apprendere, a ricercare, a capire, a svolgere il mestiere di crescere. Vuol dire trovare una chiave di accesso, realizzare con i bambini una collaborazione attiva, creare le condizioni in cui possa avere luogo un esperienza importante. Alla luce di queste considerazioni, si delinea, un altro concetto fondamentale: la motivazione. La capacità dell educatore di promuovere nei bambini la voglia di esserci, di partecipare al gioco diventa, sulla base di quanto ho detto sinora, il prerequisito di qualunque apprendimento significativo. E il presupposto stesso dell insegnamento. La motivazione è incoraggiata, a mio avviso, quando i bambini si sentono protagonisti del proprio processo di apprendimento - visti come persone che pensano e provano emozioni - e quando la qualità della relazione educativa è alta. I bambini imparano e amano tornare là dove sono visti, accolti, riconosciuti, valorizzati. Il clima di lavoro positivo, accettante e non giudicante deve assecondare e sollecitare la naturale propensione dei bambini a porsi problemi e sperimentare soluzioni per favorire una comprensione autonoma dei processi in cui sono immersi. Dai due ai sei anni, il bambino vive una serie di trasformazioni sostanziali. Le metamorfosi di questa età impegnano il corpo, la mente, l affettività. Il bambino è naturalmente proteso a sviluppare una coordinazione sempre maggiore, a comprendere successioni di eventi, a manipolare sistemi di simboli, a dare nome alle proprie esperienze ed emozioni, a relazionarsi consapevolmente ad altri. La mia idea di educazione musicale con bambini di questa età vuole, in primo luogo, sostenere e accompagnare questo processo di sviluppo. Il gruppo è lo schema di gioco, la musica lo strumento, la crescita il fine. All interno dell attività musicale il bambino vive un intreccio costante di campi di esperienza: corporeità e motricità, parola e canto, suono e ascolto, creatività ed espressione, contatto e interazione. E globalmente attivato. Ciò gli consente di misurare e potenziare competenze che oltrepassano l ambito specifico e assumono, di volta in volta, risonanze di natura cognitiva, psicoaffettiva, relazionale. Educare con la musica, certo, ma anche educare alla musica, come codice da conoscere, praticare, perfezionare nelle sue molteplici dimensioni e applicazioni. In questa fascia di età il potenziale di apprendimento dei bambini è altissimo. La loro apertura e disponibilità a familiarizzare con il linguaggio-musica, come, del resto, con qualunque altro linguaggio, è una risorsa che può e deve essere sfruttata. Un attività musicale ben strutturata realizzata a partire da questa età favorisce l affinamento di sensibilità e lo sviluppo di abilità musicali. Innestare una futura istruzione musicale su queste basi è relativamente semplice; significa, di fatto, proseguire un discorso già avviato. Che cosa significa, operativamente, tutto questo? Che cosa significa fare musica con bambini di scuola materna? Introduco uno schema che riassume, a mio avviso, gli ambiti di apprendimento riguardanti l educazione musicale con bambini dai 2 ai 6 anni. Gli ambiti sono, come potete vedere: corporeità, movimento, danza; vocalità; sviluppo del pensiero musicale e alfabetizzazione; uso degli strumenti. Una prima considerazione da fare è che tali ambiti non sono da pensare isolatamente, ma piuttosto in continuo intreccio e sovrapposizione gli uni con gli altri.
3 Valentina Iadeluca - Educare con la musica, educare alla musica 3 Corporeità Movimento Danza Uso degli strumenti gioco immaginario integrazione di linguaggi Vocalità Sviluppo del pensiero musicale Alfabetizzazione Quando realizzo, per esempio, in classe una danza strutturata sto lavorando sul movimento, ma anche sulla capacità dei bambini di riconoscere una frase musicale e prevederne la durata, sulla loro competenza di ascolto, in ultima analisi, sulla loro alfabetizzazione. Se, inoltre, i bambini cantano la linea melodica della danza, stanno utilizzando e quindi migliorando le potenzialità della loro voce. Un ulteriore area di apprendimento è costituita da socialità e creatività, ossia da aspetti che riguardano la personalità. Lo sviluppo delle competenze relazionali ed espressive, come ho già detto, procede parallelamente e congiuntamente alla crescita specificatamente musicale. Per questo motivo, la sezione è posta al centro dello schema come elemento cardine, comune a tutti gli altri ambiti. Sempre al centro della schema, ma in rosso, sono evidenziati gli elementi metodologici a fondamento di ogni attività, dei quali parlerò diffusamente in seguito. Movimento, danza, corporeità Giochi per la sensibilizzazione corporea e l acquisizione/sviluppo dello schema corporeo globale e segmentario Giochi per l orientamento nello spazio Giochi per l acquisizione di qualità di movimento differenziate Semplici danze strutturate La corporeità, il movimento, la danza sono aspetti centrali dell educazione musicale con bambini di questa età. Le attività di movimento libero e espressivo agganciano la tendenza naturale dei bambini a commentare con una risposta fisica qualunque evento sonoro e musicale. Il ritmo è, per esempio, prima di ogni altra cosa un esperienza corporea. Un percorso di lavoro organizzato per potenziare la competenza ritmica del bambino non può che partire dal corpo. Le esperienze di movimento consentono di tirare fuori e canalizzare energie, contribuiscono a sviluppare nel bambino la capacità di sentire e nominare le singole parti del suo corpo e farne uno strumento di espressione. Le attività di movimento strutturato camminare avanti, indietro, di lato, formare e sciogliere un cerchio, formare una fila o la danza strutturata vera e propria favoriscono il potenziamento della capacità di orientarsi nello spazio e padroneggiarlo e l acquisizione di una competenza motoria progressivamente più evoluta. Vocalità Giochi per il riscaldamento vocale: attivazione del corpo, postura, respirazione, fonazione
4 Valentina Iadeluca - Educare con la musica, educare alla musica 4 Giochi sul timbro: onomatopee, imitazione di suoni dell ambiente, sonorizzazioni di immagini e storie La voce che parla: conte, poesie, filastrocche, rap La voce che canta: semplici melodie di estensione appropriata Giochi cantati Parlo di vocalità e voce piuttosto che di canto, perché credo che l uso della voce intonata, il canto vero e proprio, rappresenti, con bambini di questa età, un punto di arrivo e non un punto di partenza. Il mio obiettivo è, più spesso, quello di fare in modo che il bambino scopra intanto il piacere di utilizzare la voce, individualmente e in gruppo, ponendo le basi perché possa sviluppare una buona intonazione in futuro. Ritengo importante, per questa ragione, promuovere una serie di attività sul timbro o sulla voce parlata che mettano il bambino nella condizione di esplorare e conoscere le potenzialità della propria voce, senza il vincolo dell intonazione. Una serie di attività che lo conducano progressivamente dal suono, alla parola, al canto. Ciò non significa che io non chieda ai bambini di cantare: cantare insieme, cantare con emozione è un esperienza che scalda il cuore e cimenta il gruppo. Ho abbandonato da tempo, però, la pretesa che la prestazione vocale debba essere adeguata. E possibile, inoltre, registrare in alcune situazioni, per ragioni psicologiche individuali o per dinamiche interne a un determinato gruppo, una resistenza a priori da parte di alcuni bambini a tirar fuori la voce e a cantare. L utilizzazione del gioco cantato può in questi casi contribuire a sbloccare queste situazioni, costituendo un ponte verso tipologie di attività più specificatamente vocali. Sviluppo del pensiero musicale e alfabetizzazione Giochi per favorire l ascolto di melodie (songs) in modi e metri diversi e di frasi ritmiche (chants) in metri diversi Giochi per la somministrazione di pattern tonali e ritmici Utilizzo di forme elementari di notazione Le attività concepite per lo sviluppo del pensiero musicale e l alfabetizzazione costituiscono l attuale campo di ricerca del mio gruppo di lavoro. Il punto di partenza è la prospettiva e l insieme di proposte didattiche che derivano dalla psicologia cognitiva della musica, e in particolare dalla Music Learning Theory (MLT) di E.Gordon. Dobbiamo alla MLT la teorizzazione del concetto di pensiero musicale - la capacità, cioè, di sentire interiormente il suono anche quando esso non sia fisicamente presente - l indagine sui processi di elaborazione mentale alla base dell apprendimento musicale, la organizzazione di percorsi di insegnamento che favoriscano il passaggio naturale e logico dall esperienza musicale vissuta ai suoi vari gradi di acquisizione simbolica. Grazie a queste ricerche abbiamo cominciato a chiederci come e quanto il bambino, al di là dei suoi comportamenti manifesti, percepisca la struttura sintattico-musicale, e quali siano i segnali attraverso i quali possiamo comprendere il suo livello da una parte di attitudine e dall altra di competenza musicale così da fornirgli stimoli e risposte adeguate. Abbiamo capito che esiste una forte analogia tra apprendimento del linguaggio parlato e apprendimento del linguaggio musicale. E, esattamente come accade per il linguaggio parlato, esponiamo i bambini a una stimolazione musicale superiore alle risposte che egli sarà in grado di restituirci nel breve o anche nel medio termine. Costruendo delle situazioni di ascolto attraenti per i bambini, cantiamo per loro melodie in modi e metri diversi o chantiamo delle sequenze ritmiche di complessità varia. Intercaliamo le proposte musicali con il silenzio o con dei pattern tonali e ritmici, delle brevi configurazioni melodico-armoniche o ritmiche, cioè, costruite sulla scala o sul metro. Poniamo grande attenzione ai comportamenti dei bambini. Come si muovono? Hanno colto la pulsazione? Se intonano qualcosa, cosa stanno intonando? Ci agganciamo alle loro risposte per costruire dei dialoghi musicali. Se i bambini non sono in grado di ripetere la melodia o il chant proposto nella sua interezza, possono tuttavia restituircene degli stralci o delle rielaborazioni. In questa maniera arricchiamo il loro vocabolario musicale e potenziamo la loro attitudine alla produzione autonoma.
5 Valentina Iadeluca - Educare con la musica, educare alla musica 5 Sto studiando e sperimentando sul campo insieme ai miei colleghi romani delle strategie efficaci per integrare queste recenti acquisizioni in una cornice orffiana. Vi mostrerò alcuni frutti di questo lavoro di ricerca nel corso delle attività pratiche. Uso degli strumenti Giochi per la conoscenza dello strumentario ritmico di base e per l acquisizione di fondamenti di tecnica strumentale Giochi per l esplorazione timbrica, sonorizzazioni di immagini e storie Esecuzione di semplici cellule ritmiche su musiche preregistrate Accompagnamento di melodie cantate Non sempre le scuole italiane dispongono di uno strumentario ritmico di base. Non ho mai ritenuto che ciò rappresentasse un problema insormontabile. Credo, infatti, che in questa fascia di età la programmazione dell attività musicale debba tenere conto in via prioritaria del movimento, della voce, dello sviluppo del pensiero musicale e che l utilizzo degli strumenti rappresenti un campo di esperienza complementare e, per alcuni versi, successivo a tutto questo. E possibile far musica anche senza suonare, tirando fuori semplicemente quel che di musicale c è in ogni bambino così come in ogni essere umano. Ciò non toglie che gli strumenti catalizzino l attenzione dei bambini e che possano rappresentare un occasione di esplorazione e ricerca timbrica molto ricca e molto libera al tempo stesso. Quando invito, per esempio, un bambino che ha in mano un triangolo, a fare il sole, possono venir fuori le più svariate e estrose soluzioni: una tensione del bambino verso il suono in grado di evocare l immagine del sole, l utilizzazione dello strumento come elemento grafico e così via Eseguire cellule ritmiche, suonando a tempo, su musica preregistrata o insieme a altri, è un attività che presuppone la già avvenuta acquisizione da parte del bambino di una motricità fine e di una coordinazione ritmico-motoria piuttosto organizzata. Nel proporre questo tipo di esperienze valuto sempre con molta attenzione lo stadio evolutivo del singolo bambino nel gruppo e del gruppo nel suo insieme in modo tale da graduare le consegne e affidare a ogni bambino un compito con cui sia effettivamente in grado di cimentarsi. Ho esposto sin qui, con le generalizzazioni dovute al poco tempo che abbiamo a disposizione, che cosa è possibile realizzare, a mio avviso, durante una lezione di musica con bambini dai 2 ai 6 anni. Eppure l illustrazione del ventaglio di attività non risponde ancora al quesito sostanziale, che ho posto più o meno all inizio di questo discorso e, cioè, che cosa significa fare musica con bambini di scuola materna. La risposta a questa domanda non può prescindere infatti da alcune considerazioni sull aspetto metodologico di questo lavoro. Ritengo infatti che la maniera in cui proponiamo ai bambini le nostre attività, a lungo programmate e meditate, sia più importante per la loro ricaduta formativa dei contenuti delle attività stesse. Ciò è tanto più vero quanto più i bambini sono piccoli. Ritornando allo schema, tre parole chiave sintetizzano a mio avviso la caratterizzazione metodologica dell intervento educativo-musicale con bambini di scuola materna. Esse sono: gioco, immaginazione, integrazione dei linguaggi. In questa fascia di età non esiste una distinzione tra gioco e apprendimento. Come ho già avuto modo di dire, il bambino impara giocando e attraverso il gioco misura e accresce le sue competenze. Il gioco costituisce il fondamento stesso dell attività musicale. A esso deve essere dedicata grandissima attenzione ed è estremamente importante che ci sia una disponibilità da parte dell adulto a giocare sul serio. La serietà, infatti, con cui ci si relaziona alla dimensione ludica aumenta agli occhi del bambino il fascino e l affidabilità dell educatore. Nel vissuto del bambino, inoltre, non esiste un confine netto tra quello che è per gli adulti il piano della realtà e la dimensione fantastica. Queste due prospettive, allo stesso modo presenti e significative, si intrecciano osmoticamente.
6 Valentina Iadeluca - Educare con la musica, educare alla musica 6 In ragione di ciò, i bambini amano stare con chi è in grado di sintonizzarsi con loro e entrare assieme a loro nella visione mitica e magica del mondo. Ho verificato e confermato negli anni l importanza di costruire cornici ludiche o fantastiche coerenti intorno a qualunque tipo di proposta musicale io rivolga a bambini di questa età. L educazione musicale nella scuola materna deve, infine, a mio parere, attivare il bambino in tutte le sue dimensioni corporea, cognitiva, affettivo-relazionale sollecitando la mobilitazione del suo intero potenziale di apprendimento. I bambini hanno una naturale inclinazione a questa compresenza e alternanza di codici, che va adeguatamente sostenuta e potenziata. Le esperienze che il bambino vive all interno dell attività musicale possono e devono, a mio avviso, essere esperienze globali, che integrano e fluttuano costantemente da un ambito di apprendimento all altro e da un linguaggio all altro. Credo sia utile, parlando di metodologia, rivolgerci brevemente alla maniera in cui l educatore entra e sta in aula, introducendo un nuovo concetto: la presenza corporea dell insegnante. Essere un unità di corpo-mente-emozione permette di stare tra i bambini istituendo con essi una comunicazione reale e di inviare messaggi coerenti.tanto più piccoli sono i bambini, tanto più il linguaggio della corporeità rappresenta un tramite per entrare in contatto profondo con loro: espressività, mimica, gestualità sono, molto più che le parole, un potentissimo strumento di interazione. Una voce curata in termini di dinamicità, varietà timbrica, evocatività rappresenta anch essa un efficace catalizzatore di attenzione. In poche parole: insegniamo con tutto il corpo, comunichiamo con tutto il corpo. Tornando per l ultima volta allo schema, parliamo ora di quell ambito di apprendimento che ho già definito come trasversale rispetto a tutti quanti gli altri, e cioè, socialità, creatività, relazione. Qualunque tipologia di attività proponga loro, faccio in modo che i bambini entrino in contatto, anche corporeo, con me e tra di loro. Ciò contribuisce a costruire l identità del gruppo di lavoro, favorendo l accoglienza, la valorizzazione, l integrazione delle uguaglianze e delle differenze. Utilizzo, inoltre, il cerchio come forma più usuale per l incontro, la comunicazione, la condivisione di informazioni e esperienze: il cerchio sancisce l identità della classe; nel cerchio i bambini non siedono secondo un ordine gerarchico e possono guardarsi reciprocamente negli occhi; attraverso il cerchio veicola l energia e lo scambio di informazioni da un membro all altro. Cerco, per quanto possibile, di costruire delle opportunità in cui il singolo, il piccolo gruppo o il gruppo nel suo insieme possano elaborare contenuti propri, essere protagonisti del proprio apprendimento, esprimere la propria attitudine inventiva. In questo senso tento di non fornire soluzioni ai bambini, ma piuttosto problemi che possano ingegnarsi a risolvere da soli o con altri. Il lavoro in coppia o in piccoli gruppi di 2-3 bambini omogenei per età è un setting di intervento che favorisce la propensione all autoaffermazione, alla negoziazione, alla creatività. Per concludere, voglio ritornare all immagine di bambino che ho presentato all inizio. Parlavo di un bambino competente e ricercatore: che contributo può portare un attività musicale nella vita di questo bambino? Questa fase evolutiva è largamente caratterizzata da processi di assorbimento e incubazione che possono non sortire risultati immediatamente manifesti. La verifica ultima, pertanto, della efficacia dell intervento educativo non sta soltanto nella prestazione che i bambini forniscono in classe, ma soprattutto nella positività e ricchezza del loro vissuto, nell adesione al processo, nella loro propensione a partecipare. Il risultato può non esserci qui, oggi. Esso può giungere altrove o domani. Ma se il bambino è stato bene, chiederà di continuare a giocare, per imparare ancora. Per parte mia, ambisco a crescere un bambino che stia nel proprio corpo con gioia, che sia espressivo, coordinato e ritmico; un bambino che conosca e abbia fiducia nella propria voce, che produca ogni sorta di suoni, che ami cantare; che abbia i mezzi per ascoltare e produrre musica, in breve, che sia intelligente musicalmente. Ma non solo: aspiro a crescere un bambino socievole, creativo, cooperativo, in grado di fare domande, emotivamente aperto. Un bambino vivo.
La Voce e il Movimento Educazione all uso della voce con bambini di 3-12 anni
La Voce e il Movimento Educazione all uso della voce con bambini di 3-12 anni Prima di chiedere ai bambini di usare la voce Attivazione psico-fisica Esplorazione e sensibilizzazione corporea Respirazione,
DettagliI CAMPI DI ESPERIENZA
I CAMPI DI ESPERIENZA IL SE E L ALTRO sviluppa il senso dell identità personale; riconosce ed esprime sentimenti e emozioni; conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e della scuola, sviluppando
DettagliSCHEDE PROGETTUALI SCUOLA DELL INFANZIA
ALLEGATO 2 PTOF 2016/2019 SCHEDE PROGETTUALI SCUOLA DELL INFANZIA INDICE ACCOGLIENZA CONTINUITÀ SI/SP LINGUA INGLESE ATTIVITA MOTORIA EDUCAZIONE MUSICALE LABORATORIO TEATRALE 1 ACCOGLIENZA Integrazione
DettagliL uso e il significato delle regole (gruppo A)
L uso e il significato delle regole (gruppo A) Regole organizzative: devono essere rispettare per far sì che la struttura possa funzionare e che si possa vivere in un contesto di rispetto reciproco; Regole
DettagliFINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA
I.C.S. MAREDOLCE FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA La nostra scuola dell Infanzia con la sua identità specifica sotto il profilo pedagogico e metodologico-organizzativo persegue: l acquisizione di capacità
DettagliPROPOSTE. FORMATIVE per la SCUOLA. dell INFANZIA. Proposte ideate da CRISTINA GRAFFEO e PAOLA PECORARI Anno 2014-15
PROPOSTE FORMATIVE per la SCUOLA dell INFANZIA Proposte ideate da CRISTINA GRAFFEO e PAOLA PECORARI Anno 2014-15 GIOCANDO CON LE EMOZIONI Sostenere e aiutare i bambini ad ascoltare le proprie emozioni
DettagliProgetto LABORATORIO TEATRALE Scuola Primaria Rognoni Sozzago (a. s. 2015/2016)
Progetto LABORATORIO TEATRALE Scuola Primaria Rognoni Sozzago (a. s. 2015/2016) Premessa La drammatizzazione è la forma più conosciuta e diffusa di animazione nella scuola. Nell'uso più comune con il termine
DettagliPREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica
PREMESSA Il progetto continuità, nasce dall esigenza di garantire al bambinoalunno un percorso formativo organico e completo, che miri a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto,
DettagliLa felicità per me è un sinonimo del divertimento quindi io non ho un obiettivo vero e proprio. Spero in futuro di averlo.
Riflessioni sulla felicità.. Non so se sto raggiungendo la felicità, di certo stanno accadendo cose che mi rendono molto più felice degli anni passati. Per me la felicità consiste nel stare bene con se
DettagliDALLA TESTA AI PIEDI
PROGETTO EDUCATIVO DIDATTICO ANNUALE SCUOLA DELL INFANZIA A. MAGNANI BALIGNANO DALLA TESTA AI PIEDI ALLA SCOPERTA DEL NOSTRO CORPO Anno scolastico 2013-14 MOTIVAZIONI Il corpo è il principale strumento
DettagliGRUPPI DI INCONTRO per GENITORI
Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione
DettagliEDUCAZIONE AMBIENTALE NEI PARCHI DEL LAZIO
EDUCAZIONE AMBIENTALE NEI PARCHI DEL LAZIO ( ) Pasolini diceva che le cose ci educano. E i latini dicevano che la goccia scava la pietra. Allo stesso modo, per quanto infinitesimo sia il loro peso sia
DettagliDa dove nasce l idea dei video
Da dove nasce l idea dei video Per anni abbiamo incontrato i potenziali clienti presso le loro sedi, come la tradizione commerciale vuole. L incontro nasce con una telefonata che il consulente fa a chi
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO VARALLO ORDINE DI SCUOLA: SCUOLA PRIMARIA DISCIPLINA: MUSICA CLASSE PRIMA
ISTITUTO COMPRENSIVO VARALLO ORDINE DI SCUOLA: SCUOLA PRIMARIA DISCIPLINA: MUSICA CLASSE PRIMA DELLA CLASSE PRIMA Percepisce il paesaggio sonoro in cui vive Usa la voce nelle più svariate forme di espressione
DettagliIl sé e l altro. Il corpo e il movimento
Curricolo di MUSICA La musica in un quadro didattico occupa una posizione centrale perché è una componente fondamentale dell esperienza umana. Essa ha un ruolo di primo piano nello sviluppo della personalità
DettagliLa mediazione sociale di comunità
La mediazione sociale di comunità Percorso di formazione destinato agli operatori e alle operatrici del numero verde contro la tratta della Provincia di Milano Elvio Raffaello Martini Agosto 2008 MartiniAssociati
DettagliAlessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma
Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma LA COPPIA NON PUO FARE A MENO DI RICONOSCERE E ACCETTARE CHE L ALTRO E UN TU E COME TALE RAPPRESENTA NON UN OGGETTO DA MANIPOLARE
DettagliLABORATORIO DI ANIMAZIONE TEATRALE TEATRO DEI GENITORI
LABORATORIO DI ANIMAZIONE TEATRALE TEATRO DEI GENITORI Anno scolastico 2013/2014 PREMESSA Negli ultimi anni il rapporto scuola-famiglie è notevolmente mutato. I genitori sentendosi, a giusta ragione, parte
DettagliDIREZIONE DIDATTICA I CIRCOLO DI CARDITO PROGETTO DI EDUCAZIONE MUSICALE PER GLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI DIVERSAMENTE NOTE
DIREZIONE DIDATTICA I CIRCOLO DI CARDITO PROGETTO DI EDUCAZIONE MUSICALE PER GLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI DIVERSAMENTE NOTE -Anno scolastico 2013/2014 Educare, insegnare o lasciarsi andare alle proprie
DettagliLe attività che l associazione svolge sono:
chi siamo La casa dei bambini è un associazione di promozione sociale senza scopo di lucro fondata a Montalcino da genitori, educatori e altre persone sensibili al tema, spinte dalla convinzione che la
DettagliCRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA
CLASSI seconde CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA LINGUA ITALIANA l alunno utilizza in maniera appropriata il codice linguistico per descrivere, narrare argomentare. si esprime in modo
DettagliDISCIPLINA: MUSICA SCUOLA PRIMARIA: CLASSE PRIMA COMPETENZE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO ATTIVITA VERIFICA E VALUTAZIONE
SCUOLA PRIMARIA: CLASSE PRIMA COMPETENZE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 1. Padroneggia le potenzialità musicali del proprio corpo. 2. Discrimina l alternanza suono silenzio per imitazione. 3. Esegue semplici
DettagliAnno Scolastico 2007 2008. Progetto di Tirocinio Animazione Musicale
Istituto di Istruzione Superiore L.R. D.M. 14/06/1946 e Paritario provvedimento del 28/02/2001 "Gesù Eucaristico" Indirizzi: Socio-Psico-Pedagogico Linguistico via Monte, 52-75019 Tricarico MT tel. + fax
DettagliIl teatro è uno strumento educativo e formativo che i bambini praticano. da sempre nella forma spontanea e divertente del gioco.
Il teatro è uno strumento educativo e formativo che i bambini praticano da sempre nella forma spontanea e divertente del gioco. Il laboratorio teatrale è un occasione di scambio e confronto reciproco in
DettagliPROGETTARE PER COMPETENZE
Il nostro curricolo: verticale,integrato,unitario 1 ISTITUTO COMPRENSIVO PASCOLI CRISPI MESSINA Misure di accompagnamento Indicazioni Nazionali Annualità 2014-15 Progetto Formativo Nazionale: Rafforzamento
DettagliPARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE
PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE Esiste l immagine del disabile intellettivo come persona adulta nella mia mente? Quali sono i maggiori ostacoli che i famigliari/ operatori incontrano nella costruzione di un
DettagliCOMUNICAZIONE E ASCOLTO NELLA COPPIA
COMUNICAZIONE E ASCOLTO NELLA COPPIA Comunicare vuol dire scambiare informazioni legate a fatti o ad emozioni personali con un'altra persona. La vera comunicazione avviene quando uno riceve il messaggio
DettagliChe volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile
Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente
DettagliIMMAGINANDO QUELLO CHE NON SI VEDE
Laboratorio in classe: tra forme e numeri GRUPPO FRAZIONI - CLASSI SECONDE DELLA SCUOLA PRIMARIA Docenti: Lidia Abate, Anna Maria Radaelli, Loredana Raffa. IMMAGINANDO QUELLO CHE NON SI VEDE 1. UNA FIABA
DettagliChi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981
Chi sono Francesco lo Basso Molfetta (Ba) Progettista di Formazione Giudice di Gara dal 1972 Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Esperienze specifiche: Tutor Progetto Formazione Giovani Obiettivi Acquisire
DettagliPROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado
PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado anno scolastico 2014-2015 EDUCAZIONE ALL AFFETTIVITÀ E ALLA SESSUALITÀ Premessa La preadolescenza e l adolescenza sono un periodo della vita in cui vi sono
Dettagliinsegnanti : Gabriella Balbo Anna Maria De Marchi Maria Cristina Giraldel
insegnanti : Gabriella Balbo Anna Maria De Marchi Maria Cristina Giraldel BAMBINI COINVOLTI : 19 del gruppo rosa (D) 17 del gruppo giallo (C) INSEGNANTI RESPONSABILI : Balbo Gabriella Anna Maria De Marchi
DettagliMUSICA. COMPETENZE CHIAVE: Comunicazione nella madrelingua, Consapevolezza ed espressione culturale, Imparare ad imparare
MUSICA COMPETENZE CHIAVE: Comunicazione nella madrelingua, Consapevolezza ed espressione culturale, Imparare ad imparare Traguardi per lo sviluppo delle competenze L alunno : Osserva, esplora, descrive
DettagliPROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro
DettagliProgetto di laboratorio musicale A.S. 2008 - --2009
Progetto di laboratorio musicale A.S. 2008 - --2009 PRESENTAZIONE OBIETTIVI FINALITA Il corso di educazione al suono, al movimento ed all immagine si rivolge principalmente ai bambini delle scuole elementari.
DettagliPROGETTAZIONE DISCIPLINARE DI DIPARTIMENTO
Progettazione disciplinare di dipartimento Pag. 1 di 5 ANNO SCOLASTICO 2013-2014 PROGETTAZIONE DISCIPLINARE DI DIPARTIMENTO MUSICA classe prima FINALITA OBIETTIVI GENERALI La musica, componente fondamentale
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO STATALE VIA DE GASPERI. Codice Meccanografico MIIC86100V - C.F. 83010540157 SEDE VIA A. DE GASPERI, 5-20822 SEVESO (MB)
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE VIA DE GASPERI Codice Meccanografico MIIC86100V - C.F. 83010540157 SEDE VIA A. DE GASPERI, 5-20822 SEVESO (MB) TEL. 0362/501796 FAX 0362/526989 - E- Mail: MIIC86100V@istruzione.it
DettagliProgetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE
Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE L interesse verso la lettura ed il piacere ad esercitarla sono obiettivi che, ormai da anni, gli insegnanti della scuola primaria di Attimis si prefiggono
DettagliIstituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico 2015-2016
Finalità della Scuola del primo ciclo Compito fondamentale della scuola del primo ciclo d istruzione, che comprende la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di primo grado, è la promozione del pieno sviluppo
DettagliPROGRAMMAZIONE CURRICOLARE SCUOLA DELL INFANZIA ANNO SCOLASTICO 2014/2015 OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 3, 4, 5 ANNI
PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE SCUOLA DELL INFANZIA ANNO SCOLASTICO 2014/2015 OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 3, 4, 5 ANNI 3 anni IL SÉ E L ALTRO Supera il distacco dalla famiglia Prende coscienza di sé Sviluppa
DettagliProgetto. a cura di. Massimo Merulla
Progetto Poesia Educativa per Figli e Genitori Ri Conoscersi attraverso l espressione poetica Corso Intensivo di Scrittura Poetica Creativa a cura di Massimo Merulla I Introduzione Questo corso è il risultato
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO-CENTRO
ISTITUTO COMPRENSIVO-CENTRO PROGETTO A.S. 01/013 TITOLO: FAVOLE E MUSICA PROGETTO: MUSICA SCUOLE, CLASSI E PERSONALE COINVOLTO: - Scuola dell Infanzia Vittorio Emanuele II; - I, II, III sezione; - Tutte
DettagliPROGETTO CONTINUITA E ACCOGLIENZA
Direzione Didattica 3 Circolo Gubbio SCUOLA DELL INFANZIA DI BRANCA E TORRE CALZOLARI PROGETTO CONTINUITA E ACCOGLIENZA A.S. 2012/13 PROGETTO CONTINUITÀ - ACCOGLIENZA RITROVARSI INSIEME PER FARE E GIOCARE
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO «V.MUZIO» SCUOLA DELL INFANZIA
ISTITUTO COMPRENSIVO «V.MUZIO» SCUOLA DELL INFANZIA LA SCUOLA DELL INFANZIA La scuola dell infanzia si rivolge a tutte le bambine e i bambini dai tre ai sei anni di età E la risposta al loro diritto all
Dettaglicentro servizi per la famiglia Mediazione Familiare e Laboratori Espressivi.
centro servizi per la famiglia Mediazione Familiare e Laboratori Espressivi. PERCHÈ LA MEDIAZIONE FAMILIARE Nella storia della coppia la separazione, anche se non prevista, qualche volta è inevitabile.
DettagliRUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI
INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104
DettagliPROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA - CLASSE TERZA
CURRICOLO D ISTITUTO COMPRENDERE COMUNICARE RIFLETTERE RIELABORARE PROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA - CLASSE TERZA AREA DEI LINGUAGGI (italiano, lingua inglese, musica, arte e immagine) TRAGUARDI PER LO
DettagliLA TERRA E NELLE NOSTRE MANI
ISTITUTO PARITARIO SAN VINCENZO PALLOTTI SCUOLA DELL INFANZIA PROGETTO EDUCATIVO-DIDATTICO LA TERRA E NELLE NOSTRE MANI ANNO SCOLASTICO: 2015-2016 1 PREMESSA La terra è la nostra casa poiché su questo
DettagliScuola dell Infanzia Progetti e Laboratori a.s. 2015/16
Istituto «San Giuseppe» Scuole Primaria e dell Infanzia Paritarie 71121 Foggia, via C. Marchesi, 48-tel. 0881/743467 fax 744842 pec: istitutosangiuseppefg@pec.it e-mail:g.vignozzi@virgilio.it sito web:
DettagliIL NOSTRO PERCORSO OPERATIVO (8 comuni del Veneto gruppi di nidi e scuole del infanzia)
IL NOSTRO PERCORSO OPERATIVO (8 comuni del Veneto gruppi di nidi e scuole del infanzia) modalità e mezzi per organizzare il lavoro didattico sull intercultura e sulla fiaba con i bambini, i genitori e
DettagliJUDO COME EDUCAZIONE MOTORIA
JUDO COME EDUCAZIONE MOTORIA L età d oro della motricità La prima età scolare DAI 6 AI 10 ANNI Tratti dominante del comportamento motorio per i bambini dai 6 ai 10 anni Notevole vivacità Bisogno di imitazione
DettagliI TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELATIVI ALL IRC NEI CAMPI DI ESPERIENZA.
I TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELATIVI ALL IRC NEI CAMPI DI ESPERIENZA. (Cfr. Indicazioni nazionali per il curricolo Sc. Infanzia D.P.R. dell 11-02-2010) Il sé e l altro Le grandi domande,
DettagliLa ricerca empirica in educazione
La ricerca empirica in educazione Alberto Fornasari Docente di Pedagogia Sperimentale Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione Il ricercatore ha il compito di trovare relazioni
DettagliPROGETTAZIONE ANNUALE a.s. 2014-15
PROGETTAZIONE ANNUALE a.s. 2014-15 Esplorare..dire, fare, abbracciare.. Le educatrici del nido, nel corso dell anno 2014-2015 proporranno ai bambini un percorso didattico intitolato Esplorare dire, fare,
Dettagli3 CIRCOLO DIDATTICO DI CARPI ANNO SCOLASTICO 2005/2006
Scheda allegato A) 3 CIRCOLO DIDATTICO DI CARPI PROGETTO PER L INTEGRAZIONE DI ALUNNI STRANIERI NELLA SCUOLA ELEMENTARE ANNO SCOLASTICO 2005/2006 Premessa La scuola si fa portavoce dei valori fondamentali
DettagliIL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.
IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi
DettagliProgetto di avviamento all apprendimento della lingua inglese per bambini di 3-6 anni
Let s play English! Progetto di avviamento all apprendimento della lingua inglese per bambini di 3-6 anni Lisa Tognon Scuola dell Infanzia Sacro Cuore, Carpanedo di Albignasego, PADOVA Lisa Tognon Email:
DettagliIl disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano
Il disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano 9 aprile 2014 Premessa Mi è stato chiesto di mettere
DettagliPSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare
PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare Sottogruppo coordinato da Fortunata Capparo (verbale 2 incontro - 18 /11 2002) L ispettore Gandelli ha iniziato l incontro
DettagliL USO DELLA PNL IN AZIENDA: COME, QUANDO E PERCHE
L USO DELLA PNL IN AZIENDA: COME, QUANDO E PERCHE LA SCIENZA Se si cerca programmazione neurolinguistica O PNL si hanno questi risultati ( tantissimi ) Definire la PNL, Programmazione Neuro Linguistica
Dettagliil Sistema di Indicatori di Qualità del sistema InFEA del Piemonte
REGIONE PIEMONTE In.F.E.A. - attività di sistema il Sistema di Indicatori di Qualità del sistema InFEA del Piemonte Provincia di Torino Lab. ter. Canavese Lab. ter. Pinerolese 13 gennaio 2010 valutare?
DettagliSCUOLA DELL INFANZIA SANTA LUCIA - ISTITUTO COMPRENSIVO «GABRIELE ROSSETTI» IN COLLABORAZIONE CON LA CLASSE 4 C DEL LICEO DELLE SCIENZE UMANE
SCUOLA DELL INFANZIA SANTA LUCIA - ISTITUTO COMPRENSIVO «GABRIELE ROSSETTI» IN COLLABORAZIONE CON LA CLASSE 4 C DEL LICEO DELLE SCIENZE UMANE «PANTINI PUDENTE» VASTO (CH) IL MAGGIO DEI LIBRI nella SCUOLA
DettagliFARE MUSICA A SCUOLA.. STARE INSIEME ATTRAVERSO LA MUSICA
ISTITUTO COMPRENSIVO DI PREDAPPIO FARE MUSICA A SCUOLA.. STARE INSIEME ATTRAVERSO LA MUSICA OVVERO IL RUOLO DELL EDUCAZIONE MUSICALE NEL CURRICOLO VERTICALE COME MOMENTI DI FORMAZIONE QUALIFICANTE PER
DettagliCHI SIAMO. Bisogna che ognuno si senta l unico responsabile di tutto
CHI SIAMO Bisogna che ognuno si senta l unico responsabile di tutto LiberaMusica nasce dalla volontà di un gruppo di persone, per lo più donne e per lo più mamme, che vogliono cercare nel loro piccolo
DettagliSiamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.
DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti
DettagliGiochi nel mondo. Laboratorio di intercultura
Progetto per le attività laboratoriali Anno 2012-2013 Giochi nel mondo Laboratorio di intercultura Premessa: Oggi, più di ieri, ci si rende conto che le nuove generazioni hanno bisogno di una proposta
DettagliTEMATICA: fotografia
TEMATICA: fotografia utilizzare la fotografia e il disegno per permettere ai bambini di reinventare una città a loro misura, esaltando gli aspetti del vivere civile; Obiettivi: - sperimentare il linguaggio
DettagliCiao, intanto grazie per essere arrivato/a fin qui.
2 Ciao, intanto grazie per essere arrivato/a fin qui. Probabilmente ti stai chiedendo se posso aiutarti, la risposta è sì se: vuoi raccontare qualcosa di te o di quello che fai; vuoi dei testi che descrivano
DettagliProgetto accoglienza Scuola dell infanzia
Progetto accoglienza Le docenti di scuola dell infanzia del IV istituto comp. G. Verga di Siracusa hanno stilato il progetto accoglienza per i bambini iscritti all anno scolastico 2011/2012 Motivazioni
DettagliIl Volontariato: un esperienza di vita per la vita dell uomo. Perché te ne devi. preoccupare tu?
Il Volontariato: un esperienza di vita per la vita dell uomo Perché te ne devi preoccupare tu? 1 Cultura del pensare agli affari propri, lasciarsi guidare dai propri interessi rendere il nostro mondo vivibile,
DettagliSCUOLA DELL INFANZIA VILLETTA
SCUOLA DELL INFANZIA VILLETTA PROGETTO DI PLESSO 2011/12 PROGETTO: La macchina del tempo MOTIVAZIONE La scuola dell infanzia è uno degli ambienti fondamentali in cui il bambino sviluppa le proprie esperienze
DettagliLa mia autostima. Edizioni Erickson. Deborah Plummer. Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it
Edizioni Erickson La mia autostima Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it Deborah Plummer Introduzione L immaginazione come strumento per il cambiamento Imagework: un
DettagliObiettivi formativi. Età dei bambini
È l area di apprendimento nella quale si determina l apertura del bambino all altro, non rinunciando con questo alla propria UNICITA ma affermandola proprio attraverso il processo d interazione con gli
DettagliMI ASCOLTO, TI ASCOLTO... CI ASCOLTIAMO.
MI ASCOLTO, TI ASCOLTO... CI ASCOLTIAMO. Percorso di educazione all ascolto Classi seconde scuola primaria Rosmini Anno scolastico 2009/2010 La principale difficoltà riscontrata negli alunni dall'intero
DettagliAttività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli.
DOCUMENTAZIONE Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli. Attività di elaborazione, raccolta, organizzazione e diffusione di documenti.
DettagliOpenPsy: OpenSource nella Psicologia. Presentazione del progetto in occasione dell edizione 2004 del Webbit (Padova)
OpenPsy: OpenSource nella Psicologia Pag. 1 di 9 OpenPsy: OpenSource nella Psicologia Presentazione del progetto in occasione dell edizione 2004 del Webbit (Padova) PREMESSA Per prima cosa, appare ovvio
DettagliCLASSE PRIMA COMPETENZE SPECIFICHE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CONTENUTI E ATTIVITA'
ISTITUTO COMPRENSIVO DI SOVIZZO SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO DI ESPRESSIONE MUSICALE FINALITA La musica, componente fondamentale e universale dell esperienza e dell intelligenza umana, offre uno spazio simbolico
DettagliIL PAESE QUATRICERCHIO
Scuola dell infanzia di Santa Maria in Punta UNITÀ DI APPRENDIMENTO: IL PAESE QUATRICERCHIO UN MONDO DI FORME(prima parte) Comprendente: UDA CONSEGNA AGLI STUDENTI PIANO DI LAVORO GRIGLIA DI OSSERVAZIONE/RUBRICA
DettagliCAMPO DI ESPERIENZA: IL SE E L ALTRO
CAMPO DI ESPERIENZA: IL SE E L ALTRO I. Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini. I I. Sviluppa il
DettagliEMOZIONI IN MUSICA AL DIRIGENTE SCOLASTICO. 1 C.D. N. Fornelli. Via Repubblica, Bitonto. Premessa
EMOZIONI IN MUSICA AL DIRIGENTE SCOLASTICO 1 C.D. N. Fornelli Via Repubblica, Bitonto Premessa Al momento della nascita, il neonato entra nel mondo con tutti gli organi sensoriali aperti e vigili, pronti
DettagliMUSICA ATTIVA NELLA SCUOLA MATERNA ED ELEMENTARE
MUSICA ATTIVA SPERIMENTAZIONE MUSICALE NELLA SCUOLA MATERNA ED ELEMENTARE Fare musica è importante. Psicologi dell età evolutiva, pedagogisti, esperti del settore sono concordi nell affermare che un attività
DettagliAnno 2004/2005 CORSO SNES-CSI PER FORMATORI. Bologna, 3 dicembre 2005. Lara Rossin
Anno 2004/2005 LA FIGURA DEL FORMATORE CSI -LE SUE PECULIARITÀ E LA SUA MISSION- CORSO SNES-CSI PER FORMATORI Bologna, 3 dicembre 2005 Lara Rossin 1 INTRODUZIONE Non si insegna e non si può insegnare,
DettagliIL CURRICOLO DI SCUOLA ARTE E IMMAGINE
IL CURRICOLO DI SCUOLA ARTE E IMMAGINE SCUOLA DELL INFANZIA CAMPI DI ESPERIENZA - IMMAGINI.SUONI, COLORI SCUOLAPRIMARIA DISCIPLINE: - ARTE E IMMAGINE SCUOLA SECONDARIA I GRADO DISCIPLINE: - ARTE E IMMAGINE
DettagliINDICAZIONI NAZIONALI 2012 IL TESTO SLIDE 3 A CURA DELLA DOTT.SSA GIOVANNA GRISETA
INDICAZIONI NAZIONALI 2012 IL TESTO SLIDE 3 A CURA DELLA DOTT.SSA GIOVANNA GRISETA Quali le novità più evidenti? FINALITA GENERALI : Scuola, Costituzione, Europa; Profilo dello studente(nuovo) L ORGANIZZAZIONE
DettagliSCUOLA PRIMARIA M. GALLI 5 CIRCOLO DIDATTICO SESTO SAN GIOVANNI (MI)
SCUOLA PRIMARIA M. GALLI 5 CIRCOLO DIDATTICO SESTO SAN GIOVANNI (MI) ANNO SCOLASTICO 2011-2012 Il Progetto di educazione musicale è finalizzato allo sviluppo di quattro competenze specifiche: - Educazione
DettagliRelatore: Paula Eleta
A scuola nessuno è straniero Firenze, 30 settembre 2011 Sessione: L integrazione comincia dai più piccoli Una scuola aperta che guarda al futuro Percorsi interculturali e di integrazione presso le Scuole
DettagliPRIMO BIENNIO CLASSE SECONDA - ITALIANO
PRIMO BIENNIO CLASSE SECONDA - ITALIANO OBIETTIVI MINIMI 1. ASCOLTARE/PARLARE: Ascoltare e comprendere testi orali di diverso tipo. Esprimersi oralmente in modo corretto (e pertinente), producendo testi
DettagliProgetto 5. Formazione, discipline e continuità
Istituto Comprensivo Statale Lorenzo Bartolini di Vaiano Piano dell Offerta Formativa Scheda di progetto Progetto 5 Formazione, discipline e continuità I momenti dedicati all aggiornamento e all autoaggiornamento
DettagliSCUOLA DELL INFANZIA SORBANO DEL VESCOVO ANNO SCOLASTICO 2012-2013. Progetto annuale UNA FIABA.. A COLORI!!!
SCUOLA DELL INFANZIA SORBANO DEL VESCOVO ANNO SCOLASTICO 2012-2013 Progetto annuale UNA FIABA.. A COLORI!!! Il tempo dell accoglienza Accogliere i bambini significa, in primo luogo, predisporre un ambiente
DettagliLABORATORI POMERIDIANI PER I BAMBINI DI 5 ANNI
SCUOLA DELL INFANZIA STATALE MONUMENTO AI CADUTI CASSOLNOVO A. S. 2015-2016 LABORATORI POMERIDIANI PER I BAMBINI DI 5 ANNI Il laboratorio è una metodologia didattica che nasce, si sviluppa e si concretizza
DettagliCampo d esperienza: IL SE E L ALTRO
Campo d esperienza: IL SE E L ALTRO 1. Il bambino sviluppa il senso dell identità personale, è consapevole delle proprie esigenze e dei propri sentimenti, sa controllarli ed esprimerli in modo adeguato
DettagliScuola Comunale dell Infanzia. Arcobaleno. Correggio. carta identità. anno educativo 2015-16
Scuola Comunale dell Infanzia Arcobaleno Correggio carta identità anno educativo 2015-16 cenni di storia La scuola Arcobaleno nasce nel settembre del 1974 dalla trasformazione della Scuola Materna Parrocchiale
DettagliPROGRAMMAZIONE ANNUALE DI LINGUA INGLESE
ISTITUTO COMPRENSIVO AUGUSTA BAGIENNORUM BENE VAGIENNA PROGRAMMAZIONE ANNUALE DI LINGUA INGLESE ANNO SCOLASTICO. PRESUPPOSTI PEDAGOGICI L Istituto Comprensivo di Bene Vagienna favorisce ormai da anni l
DettagliPROGRAMMAZIONE DIDATTICA SASSOFONO
ISTITUTO COMPRENSIVO S. FARINA - SASSARI PROGRAMMAZIONE DIDATTICA SASSOFONO CLASSE SECONDA - COMPETENZE SPECIFICHE DA ACQUISIRE L insegnamento del Sassofono, attraverso una programmata integrazione con
DettagliPercorso formativo per insegnanti. Il Conflitto come Risorsa un metodo per la costruzione della salute
Percorso formativo per insegnanti Il Conflitto come Risorsa un metodo per la costruzione della salute a cura di Centro Psicopedagogico per la Pace e la Gestione dei Conflitti Piacenza Ente accreditato
DettagliLezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2)
Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Riprendiamo l analisi interrotta nel corso della precedente lezione b) struttura dialogica del fatto educativo Per rispondere a criteri ermenutici, l
DettagliI Servizi per la Famiglia: Aspetti psicosociali. CAMPAGNA Tam. Tam nidi. Grottaferrata 22 Novembre 2008. Patrizia Pisano
I Servizi per la Famiglia: Aspetti psicosociali CAMPAGNA Tam Tam nidi Grottaferrata 22 Novembre 2008 Patrizia Pisano C O M U N I ATTORI DEL TERRITORIO progettazione-realizzazione realizzazione Area Minori
DettagliAgenzia Regionale di Protezione Civile &!!
Agenzia Regionale di Protezione Civile!!!"#$ % &!! '()* &+#),) Ascoltiamo un po. Parole chiave di Velasco Motivazione Mentalità vincente Esercizio Impegno Adattamento Flessibilità Punti in comune. Quali
DettagliChiara Strada IMMAGINI SONORE LAVORO CON LISA
Chiara Strada IMMAGINI SONORE LAVORO CON LISA Questo allegato si riferisce al precedente materiale della serie Tasti & Testi, intitolato Immagini Sonore, pubblicato a settembre come primo di quest anno
DettagliIDENTITA, CREATIVITA' E COMUNICAZIONE PROGETTO INTERCULTURALE E DI INTEGRAZIONE PER BAMBINI NON ITALOFONI DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA A.S.
IDENTITA, CREATIVITA' E COMUNICAZIONE PROGETTO INTERCULTURALE E DI INTEGRAZIONE PER BAMBINI NON ITALOFONI DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA A.S. 2010-2011 PREMESSA Il lavoro svolto dalla Commissione intercultura
Dettagli