Tra incertezze ed attese all'interno di un sistema di governance della complessità IL RAPPORTO INPS LOMBARDIA 2009
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1 Istituto Nazionale Previdenza Sociale Direzione Regionale Lombardia Tra incertezze ed attese all'interno di un sistema di governance della complessità IL RAPPORTO INPS LOMBARDIA Marzo 2010
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3 INDICE Presentazione pag. 5 Il quadro territoriale pag. 7 Il quadro sociale pag. 9 Il quadro economico pag. 13 Il mercato del lavoro pag. 23 I flussi finanziari pag. 25 L Andamento produttivo pag. 45 Assicurare il futuro: le pensioni pag. 65 Garantire il presente: gli ammortizzatori sociali pag. 75 Promuovere la legalità: la vigilanza pag. 84 Le risorse umane pag. 87 La formazione pag. 91 La tutela della salute e della sicurezza pag. 95 Riorganizzazione dell Area Metropolitana milanese pag. 97 3
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5 Presentazione 5
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7 Il quadro territoriale La Lombardia è la prima regione per numero di Comuni:1.546 (pari al 19,1% dei comuni italiani), dove risiedono oltre abitanti. La neo-provincia di Monza ricomprende il minor numero di comuni: 55, è la provincia di Bergamo a ricomprenderne il maggior numero: 244. Milano si attesta a: 134. TAB. 1: COMUNI, POPOLAZIONE RESIDENTE MEDIA NUMERO COMUNI POPOLAZIONE BERGAMO BRESCIA COMO CREMONA LECCO LODI MANTOVA MILANO MONZA PAVIA SONDRIO VARESE LOMBARDIA ITALIA Elaborazione su dati Regione Lombardia e ISTAT ll grafico sottostante indica il peso percentuale sul Paese della popolazione residente e del numero di comuni su un campione di 5 regioni ,6 19,5 16,1 14,8 7,5 7,1 7,1 10 4,2 Lombardia Piemonte Veneto Campania E. Romagna POPOLAZIONE N COMUNI Elaborazione su dati Regione Lombardia e ISTAT 7
8 Nella tabella e nel grafico sottostanti la superficie regionale mostra le dodici porzioni di territorio corrispondenti alle province, partendo da quella che ha minor superficie (Monza) a quella più grande (Brescia) e indicando quanti comuni sono presenti in tale territorio. SUPERFICIE (Kmq.) NUMERO COMUNI MONZA 405,12 55 LODI 782,36 61 LECCO 816,17 90 COMO 1.288, MILANO 1.576, CREMONA 1.770, VARESE 1912, MANTOVA 2.338,84 70 BERGAMO 2,722, PAVIA 2.964, SONDRIO 3.211,90 78 BRESCIA 4.784, LOMBARDIA , ITALIA , Elaborazione su dati Regione Lombardia e ISTAT 20% 2% 3% 3% 5% 6% 7% MONZA LECCO LODI COMO MILANO CREMONA VARESE 13% 8% MANTOVA BERGAMO PAVIA 12% 11% 10% SONDRIO BRESCIA 8
9 Il quadro sociale Di seguito si richiamano gli indicatori demografici relativi all intero Paese: la popolazione ha continuato a crescere raggiungendo i 60 milioni 387 mila residenti, con un tasso di incremento del 5,7 per mille; la popolazione in età attiva mostra un incremento, perlopiù frutto delle migrazioni dall estero, di circa 176 mila unità; i giovani fino a 14 anni di età aumentano di circa 53 mila unità e rappresentano il 14% del totale; le persone di 65 anni e più risultano in aumento di 113 mila unità e sono giunte a rappresentare il 20,2% della popolazione; i cittadini stranieri sono in costante aumento e costituiscono il 7,1% del totale. La dinamica migratoria è ancora una volta determinante ai fini della crescita demografica. Il saldo migratorio netto con l estero è pari al 6,4 per mille; il saldo naturale è negativo (-0,3 per mille), a causa di un aumento dei decessi in presenza di una diminuzione delle nascite rispetto al La dinamica demografica in Lombardia, dopo una lunga fase di stagnazione, ha invertito le tendenze registrate tra gli anni Ottanta e Novanta. Con l inizio del 2000 la Lombardia ha imboccato un nuovo corso per quanto concerne la dinamica della popolazione: 9 milioni nel 2001 e individui nel (ISTAT). La Lombardia negli ultimi anni ha scalato i vertici nella graduatoria della vitalità demografica italiana. Il saldo naturale è risalito, tanto che già nel 2008 la Lombardia è diventata terza tra le sette regioni a saldo positivo (dopo il Trentino e la Campania). TAB. 2: MOVIMENTO NATURALE DELLA POPOLAZIONE (migliaia) ANNI NATI MORTI SALDO NATURALE (nati-morti) POPOLAZIONE MEDIA TAB. 3: POPOLAZIONE DELLE SINGOLE PROVINCE AL (%) BERGAMO BRESCIA COMO CREMONA LECCO LODI 6 MANTOVA MILANO PAVIA SONDRIO VARESE 9
10 L analisi degli indicatori strutturali e di carico demografico conferma un quadro dell invecchiamento ulteriormente accresciuto nel corso del : i residenti hanno in media 43,3 anni (2 in più rispetto a dieci anni prima); il rapporto tra vecchie generazioni (persone di 65 anni e più) e giovani generazioni (0-14 anni) raggiunge il 144% contro il 127% del 2000; il rapporto di dipendenza tra le persone in età inattiva (0-14 anni e 65 anni e più) e coloro che rappresentano il bacino della popolazione che si fa carico di sostenerle economicamente (15-64 anni), è passato dal 48% al 52% in dieci anni; il peso delle persone anziane presenta il valore di 30,7 individui ogni 100 persone in età attiva (26,8% nel 2000). In Lombardia, la composizione per età conferma trend demografici noti: negli ultimi 7 anni la popolazione lombarda ha acquistato circa 165 mila giovani (0-19 anni) e si è accresciuta di quasi 272 mila anziani di cui 169 mila ultra 75enni: sempre meno giovani rispetto ai sempre più numerosi anziani. È da rilevare la contrazione percentuale delle fasce di età centrali della popolazione TAB. 4: INDICATORI STRUTTURALI DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE 0-14 ANNI 0-17 ANNI ANNI 65 ANNI E OLTRE INDICE DI VECCHIAIA ETÀ MEDIA LOMBARDIA 14,1 16,7 65,9 20,0 141,7 43,4 NORD 13,6 16,2 65,1 21,3 156,4 44,2 Nord-ovest 13,5 16,0 65,1 21,5 159,2 44,3 ITALIA 14,0 16,9 65,8 20,2 143,8 43,3 Fonti: Regione Lombardia e ISTAT Nel i giovani (15-34 anni) in Lombardia risultano essere , il 23% della popolazione, un punto percentuale in meno rispetto al dato medio del Paese. La distribuzione per classi di età mostra uno squilibrio complessivo, da attribuirsi al calo della natalità avvenuto tra gli anni Settanta e Novanta. La popolazione giovanile è in costante diminuzione: al Censimento 1991 i giovani lombardi erano 2 milioni e , il 20% in più rispetto al ; si contava un giovane ogni tre persone, oggi circa uno ogni quattro. Nel valutare tale diminuzione, occorre considerare il contributo della popolazione immigrata: dal 2001 al 2007 i giovani stranieri residenti in regione sono più che raddoppiati e il 13% circa dei giovani in Lombardia è oggi straniero, una percentuale superiore di quasi cinque punti percentuali a quella nazionale. L indice di vecchiaia (rapporto tra il numero di over 65 e il numero di bambini e ragazzi under 14 anni) nel è pari a 143,1: gli anziani in regione sono una volta e mezzo i bambini e i ragazzi. Anche l indice di dipendenza anziani (l incidenza degli ultra 65enni sugli individui 15-64enni potenzialmente in età produttiva) mostra lo squilibrio generazionale che caratterizza la società lombarda (e italiana). In questo scenario si accentua l aumento progressivo, in termini assoluti, della popolazione ultra 75enne con evidenti ricadute in termini di solidarietà familiari e sociali. Come accade ormai da diversi anni il maggior contributo all incremento demografico del Paese è quello offerto dalla dinamica migratoria. Incrociando i dati del Ministero dell Interno, dell Istat e di CaritasMigrantes, si rileva che gli stranieri residenti in Italia ammontano a circa 4 milioni 279 mila al 1 gennaio 2010, facendo così registrare un incremento di 388 mila unità rispetto al 1 gennaio. Gli ingressi dall estero, da parte di cittadini stranieri, si mantengono dunque elevati anche nel, ma risultano in calo rispetto ai due anni precedenti, forse a causa della crisi occupazionale che ha interessato il mercato italiano, sia in termini di calo dei posti di lavoro complessivi, sia in termini di crescita della popolazione in cerca di occupazione. 10
11 Sul fronte dei provvedimenti legislativi ha sicuramente costituito un fattore di attrazione il decreto flussi 2008 che prevedeva un tetto massimo di nuovi ingressi di lavoratori extracomunitari non stagionali nella misura di 150 mila individui. Tra i fattori di attrazione va citato, inoltre, il protrarsi dell effetto allargamento dell Unione europea, dal 1 gennaio 2007 ai cittadini romeni e bulgari, comunità in crescita secondo le stime rispettivamente del 20% e del 16% nel. A seguito dei processi di integrazione della popolazione immigrata aumentano poi i ricongiungimenti familiari: nel 2008 (ultimo dato disponibile da parte del Ministero degli Esteri) erano stati 124 mila i visti di ingresso rilasciati dalle autorità consolari italiane a cittadini extracomunitari. La numerosità della popolazione straniera proveniente da Paesi a forte pressione migratoria e presente in Lombardia è stimata indipendentemente dal possesso di un regolare titolo di soggiorno e dall iscrizione anagrafica tra un minimo di 1 milione e 133mila unità ed un massimo di 1 milione e 207mila: circa 110mila unità in più (+10,4%) rispetto alla stessa data dell anno precedente (Fonte Regione Lombardia). Sul piano territoriale i dati (Fonti: Ministero Interno e UPI) sottolineano come anche nel sia proseguito il processo di disseminazione che ha progressivamente tolto alla provincia di Milano l immagine di grande polo accentratore dell immigrazione straniera in Lombardia. In proposito, basti considerare che mentre nel 2001 tale provincia deteneva il 52% del totale dei presenti in regione, nel è scesa al 42%; una quota che, a ben vedere, andrebbe ulteriormente ridotta, ove si tenga conto del definitivo distacco della nuova provincia di Monza- Brianza, a un più modesto 36. Attualmente: ca. il 17% degli immigrati è localizzato nelle province dell area meridionale (Pavia, Cremona, Mantova e Lodi); oltre il 25% vive nelle province di Bergamo e Brescia; ca. il 14% vive tra Varese, Sondrio, Como e Lecco. Quanto premesso non impedisce alla provincia di Milano di poter vantare, nonostante il distacco di Monza-Brianza, una posizione ancora largamente maggioritaria rispetto ai numeri della presenza straniera in Lombardia. Nella graduatoria per numero di presenti, si stima per: la provincia di Milano, una presenza da un minimo di 405mila a un massimo di 431mila immigrati; le province di Brescia e di Bergamo, un dato aggregato pari che varia da 310mila a 330mila immigrati, di cui il 58% ascrivibili all area bresciana; la provincia di Varese, una presenza che va da 70 a 75 mila immigrati; la provincia di Monza-Brianza, una presenza che oscilla tra i 65 e i 70 mila); la provincia di Mantova, una presenza di immigrati che va da 62 a 67 mila); la provincia di Pavia, una presenza presunta tra mila immigrati; le province di Como e Cremona,, un insediamento di immigrati tra le 46mila e le 50 mila unità; la provincia di Lecco, un range pari a mila immigrati; la provincia di Lodi, una presenza oscillante tra le 28 e le 30 mila unità; la provincia di Sondrio una presenza oscillante tra i 9mila e i10 mila immigrati. Sul fronte dell irregolarità il confronto con lo scorso anno mette in evidenza una sostanziale stazionarietà in termini di dato assoluto (+5mila unità circa) e una modesta contrazione del corrispondente tasso: sceso dal 14% del 2008 all attuale 13%. Tale fattore si attenua, anche se moderatamente, nelle realtà circostanti il capoluogo regionale, nella nuova circoscrizione di Monza-Brianza, nonché in corrispondenza delle province di Pavia e Cremona. Viceversa, il numero di irregolari aumenta, anche se in modo poco rilevante, nella città di Milano e più modestamente nelle province di Brescia e Mantova. Infine, sostanzialmente invariato appare il numero di irregolari nelle province di Bergamo, Lecco, Lodi, Varese, Como e Sondrio. 11
12 TAB. 5: STIMA DEGLI IMMIGRATI STRANIERI PRESENTI IN LOMBARDIA SECONDO LA PROVENIENZA (Migliaia di unità) EST EUROPA ASIA NORD AFRICA ALTRI AFRICA AMERICA LATINA BERGAMO 50,4 22,1 29,8 20,0 11,9 134,3 BRESCIA 74,8 44,9 35,7 23,6 5,8 184,9 COMO 16,6 10,8 10,3 5,4 4,8 48,0 CREMONA 21,8 10,0 10,3 3,7 2,4 48,2 LECCO 12,1 2,8 6,6 6,2 2,8 30,5 LODI 13,2 3,2 7,1 2,5 3,5 29,4 MANTOVA 21,9 22,5 13,0 4,2 3,0 64,6 MILANO 108,7 116,3 82,5 22,8 87,2 418,2 MONZA-BRIANZA 29,0 11,6 12,6 3,9 11,4 68,5 PAVIA 33,7 5,0 12,3 3,5 6,8 61,3 SONDRIO 4,4 1,2 2,4 0,5 0,8 9,3 VARESE 28,8 12,3 15,7 5,9 10,1 72,9 LOMBARDIA 415,4 262,8 239,2 102,3 150, ,2 12
13 Il quadro economico Le analisi periodiche effettuate nel corso del - sia dalla Banca d Italia, sia da alcuni istituti di ricerca (Prometeia, Istituto Tagliacarne) hanno delineato un quadro dell attività economica del Paese caratterizzato da: un primo semestre, in cui il trend ha continuato ad essere negativo ad un ritmo molto elevato; un estate in cui sono cominciati ad emergere segnali di ripresa, più accentuati nelle regioni del Centro Nord, dove nel semestre precedente era stato maggiore il calo della domanda; un quarto trimestre in cui i segnali di ripresa si sono consolidati ed allargati anche al resto del Paese. L indagine condotta dalla Banca d Italia, su un campione di imprese industriali e dei servizi privati, segnalava, in particolare: per i primi nove mesi del : o una generalizzata revisione al ribasso dei già modesti piani di investimento di inizio anno; o un ricorso alla Cassa integrazione e una contemporanea riduzione dell occupazione, in misura assai più intensa nel Mezzogiorno; per il trimestre ottobre-dicembre: o un graduale miglioramento dell attività produttiva; o il ristagno degli investimenti; o una ulteriore diminuzione dell occupazione. Il peso dell economia lombarda è sempre assolutamente rilevante per l Italia, considerato che alla fine del in regione operava oltre il 16,6% delle aziende presenti sul territorio nazionale. Tre i fattori fondamentali di tale successo: l adeguatezza della struttura produttiva, rivelatasi compatibile con i processi di sviluppo che caratterizzano l economia italiana ed europea; politiche nazionali e territoriali che hanno favoritola crescita in tutte le aree più avanzate dell Italia; l intervento amministrativo che, attivando servizi locali di qualità ragionevolmente elevata, ha comunque contribuito a creare i presupposti per un rilevante sviluppo economico. TAB. 6 : % SUL DELLE IMPRESE ATTIVE IN ITALIA DELLE IMPRESE ATTIVE LOMBARDE PER SEZIONE DI ATTIVITÀ ECONOMICA (ANNO ) ATTIVITÀ ECONOMICA % LOMBARDIAITALIA Agricoltura, caccia,silvicoltura 6,3 Pesca, piscicoltura 1,6 Estrazione di minerali 1,2 Attività manifatturiere 19,3 Produzione distribuzione energia elettrica gas e acqua 20,1 Costruzioni 17,5 Commercio 13,7 Alberghi e ristoranti 14,5 Trasporti, Magazzinaggio, Comunicazione 17,5 Intermediazione monetaria e finanziaria 19,1 Attività immobiliari, Noleggio, Informatica, Ricerca 25,2 Istruzione 13,7 Sanità e altri servizi sociali 17,2 Altri servizi pubblici sociali e personali 16,1 Imprese non classificate 33,6 Fonte: Elaborazione su dati Regione Lombardia 13
14 TAB. 7: IMPRESE ATTIVE PER SEZIONE DI ATTIVITÀ ECONOMICA (ANNO ) AGRICOLTURA CACCIA SILVICOLTURA PESCA PISCICOLTURA ESTRAZIONE DI MINERALI ATTIVITÀ MANIFATTURIERE PRODUZIONE DISTRIBUZIONE ENERGIA ELETTRICA GAS E ACQUA COSTRUZIONI COMMERCIO (INGROSSO E DETTAGLIO) ALBERGHI E RISTORANTI BERGAMO BRESCIA COMO CREMONA LECCO LODI MANTOVA MILANO MONZA E BRIANZA PAVIA SONDRIO VARESE LOMBARDIA ITALIA Fonte: Regione Lombardia
15 TAB. 8: IMPRESE ATTIVE PER SEZIONE DI ATTIVITÀ ECONOMICA (ANNO ) TRASPORTI MAGAZZINAGGIO COMUNICAZIONE INTERMEDIAZIONE MONETARIA E FINANZIARIA ATTIVITÀ IMMOBILIARI NOLEGGIO INFORMATICA RICERCA ISTRUZIONE SANITÀ E ALTRI SERVIZI SOCIALI ALTRI SERVIZI PUBBLICI SOCIALI E PERSONALI IMPRESE NON CLASSIFICATE BERGAMO BRESCIA COMO CREMONA LECCO LODI MANTOVA MILANO MONZA E BRIANZA PAVIA SONDRIO VARESE LOMBARDIA Fonte: Regione Lombardia ITALIA
16 Al fine di fornire un quadro più completo di seguito si riportano delle tabelle riepilogative relative ai comparti Artigiano e Commercio TAB. 9: RIPARTIZIONE ATTIVI PER PROVINCIA ARTIGIANI COMMERCIANTI BERGAMO BRESCIA COMO CREMONA LECCO LODI MANTOVA MILANO MILANO NORD MILANO MISSORI MILANO FIORI MILANO CORVETTO MONZA DESIO PAVIA SONDRIO VARESE BUSTO ARSIZIO LOMBARDIA Fonte: Banche Dati INPS
17 TAB. 10: COMPARTO ARTIGIANO TITOLARI COLLABORATORI BERGAMO BRESCIA COMO CREMONA LECCO LODI MANTOVA MILANO MILANO-CORVETTO Fonte: Banche Dati INPS ATTIVI Maschi Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI
18 TITOLARI COLLABORATORI ATTIVI Maschi MILANO-FIORI Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi MILANO-MISSORI Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi MILANO-NORD Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi MONZA Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi DESIO Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi PAVIA Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi SONDRIO Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi VARESE Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi BUSTO ARSIZIO Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI Fonte: Banche Dati INPS 18
19 TAB. 11: COMPARTO COMMERCIO TITOLARI COLLABORATORI ATTIVI BERGAMO Maschi Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi BRESCIA Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi COMO Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi CREMONA Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi LECCO Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi LODI Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi MANTOVA Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi MILANO Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi MILANO-CORVETTO Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI Fonte: Banche Dati INPS 19
20 TITOLARI COLLABORATORI ATTIVI Maschi MILANO-FIORI Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi MILANO-MISSORI Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi MILANO-NORD Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi MONZA Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi DESIO Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi PAVIA Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi SONDRIO Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi VARESE Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI ATTIVI Maschi BUSTO ARSIZIO Femmine CESSATI ATTIVI + CESSATI Fonte: Banche Dati INPS 20
21 Le stime preliminari dei conti economici regionali divulgate da Prometeia-Unioncamere Lombardia indicano per il una contrazione pari al -4,5%, del PIL lombardo, di poco inferiore a quella nazionale (-4,6%). Nonostante la crisi, più di un quinto del reddito del Paese continua ad essere prodotto in questo territorio e nessun altra regione italiana può vantare tale performance. L analisi della composizione del valore aggiunto permette di confermare quanto il peso del settore industriale sia maggiore in Lombardia rispetto al resto del Paese, a conferma della vocazione manifatturiera del sistema produttivo lombardo. Anche in questa regione, comunque, il settore manifatturiero è risultato nel tempo in contrazione (dal 36,8% al 33,5%) Nel (Rapporto ISAE), la quota delle esportazioni lombarde sul totale nazionale è stata pari al 28,3%, percentuale che, seppur in diminuzione, è ancora ampiamente superiore al contributo della Regione al PIL nazionale, a testimonianza della sua capacità di penetrazione nei mercati esteri e di affermazione nella sempre più competitiva arena mondiale. Nel le importazioni lombarde hanno rappresentato il 32% del totale nazionale. Per quanto riguarda la demografia delle imprese lombarde, nel corso del si sono iscritte ai registri camerali lombardi imprese. Le cancellazioni sono state Lo stock di imprese registrate si è quindi ridotto complessivamente di imprese. Hanno giocato un ruolo importante nel determinare il saldo negativo dell anno appena concluso, le cancellazioni d ufficio ( pari al 16,9% delle cancellazioni) che però, essendo provvedimenti amministrativi, non dipendono strettamente dalla congiuntura economica. Le imprese artigiane registrano un saldo negativo, per il, tra iscrizioni e cancellazioni al Registro Imprese delle Camere di Commercio lombarde ( unità). Ammontano a le imprese iscritte nel corso dell anno e a le cessate. Rispetto allo scorso anno si registra un sensibile rallentamento dei flussi in ingresso (-16% le nuove iscrizioni), e un incremento delle uscite (+10% le cessazioni). Sono le imprese artigiane manifatturiere a registrare il saldo più negativo. In crescita, con saldi positivi significativi, i settori delle attività immobiliari e quello delle costruzioni. TAB NATALITA' E MORTALITA' AZIENDE REGISTRATE ATTIVE ISCRITTE CESSATE SALDO TASSO DI NATALITÀ TASSO DI MORTALITÀ BERGAMO ,7 6,6 BRESCIA ,7 6,5 COMO ,7 7,4 CREMONA ,8 6,7 LECCO ,0 6,4 LODI ,9 7,0 MANTOVA ,0 6,4 MILANO ,4 6,9 MONZA-BRIANZA ,7 6,3 PAVIA ,9 7,5 SONDRIO ,6 6,5 VARESE ,5 8,8 LOMBARDIA ,5 6,9 Fonte: Regione Lombardia 21
22 TAB NATALITA' E MORTALITA' IMPRESE ARTIGIANE REGISTRATE ATTIVE ISCRITTE CESSATE SALDO TASSO DI NATALITÀ TASSO DI MORTALITÀ BERGAMO ,9 8,0 BRESCIA ,4 7,9 COMO ,5 7,8 CREMONA ,2 9,1 LECCO ,2 7,2 LODI ,6 8,2 MANTOVA ,0 8,9 MILANO ,7 7,7 MONZA-BRIANZA ,4 7,8 PAVIA ,9 8,9 SONDRIO ,8 7,8 VARESE ,5 12,5 LOMBARDIA ,4 8,4 Fonte: Regione Lombardia 22
23 l mercato del lavoro Nel corso del il mercato del lavoro in Italia ha tendenzialmente retto, o almeno non ha reagito alla crisi peggio di quello di altri Paesi. A giugno risultavano persi, rispetto allo stesso periodo dell anno precedente, 378 mila posti di lavoro, che significa una diminuzione del volume occupazionale pari all 1,6%. Un dato, questo, che risulta esattamente in linea con quello medio europeo, migliore delle performance di Paesi come Spagna e Gran Bretagna, ma peggiore rispetto alla Germania e alla Francia. Gli effetti negativi determinati dalla cattiva congiuntura si sono riversati principalmente sulle componenti meno tutelate del sistema del lavoro: tutto il mondo del lavoro autonomo e, soprattutto, l ampio bacino del paralavoro, ovvero quelle formule occupazionali cresciute a metà strada tra lavoro dipendente e autonomo, che costituiscono una quota ormai importante del mercato del lavoro (a fine anno oltre 3 milioni 665 mila lavoratori). In particolare, ad essere colpite maggiormente sono state tutte le diverse forme di lavoro a termine, seguite, in misura ridotta, dalle collaborazioni a progetto e da quelle occasionali, mentre il popolo delle partite Iva, dei collaboratori senza addetti e monocommittenti ha visto accrescere le proprie fila, superando quota un milione: un dato, quest ultimo, imputabile alla sostituzione di contratti flessibili con formule ancora più esternalizzate e a basso costo. La tenuta di sistema non c è stata in tutto il Paese, e tanto meno in tutti i settori, il Sud è risultato il più penalizzato, al Centro l occupazione è addirittura cresciuta, anche se di poco (+0,2%). Anche a livello settoriale non sono mancate le differenze: i settori che hanno visto ridurre sensibilmente i propri livelli occupazionali, sono l industria, il turismo e il commercio (rispettivamente del 4% i primi due, del 3,5% il terzo). Dall analisi dei dati ISTAT è emerso un quadro che segnala la debolezza del mercato del lavoro lombardo nel corso del. Nonostante l espulsione di manodopera dal processo produttivo sia stata finora contenuta, soprattutto per il ricorso massiccio alla Cassa Integrazione, i dati mostrano un accentuarsi del calo occupazionale che si estende anche a tutti i comparti, a riprova che il peggio sul terreno dell occupazione non si è arrestato nei primi sei mesi del, e che servirà tempo per recuperare i livelli occupazionali che la Lombardia aveva prima della crisi. Il tasso di disoccupazione è aumentato, portandosi al 5,2%, il più alto dal Solo nei primi nove mesi del, il numero dei disoccupati ha raggiunto quota 233 mila unità rispetto alle 144 mila del 2008 (+61,2%). La riduzione occupazionale ha colpito soprattutto gli uomini, anche se l estendersi della crisi ai servizi ha comportato immediati riflessi sulla occupazione femminile. Una significativa variazione tendenziale negativa si è registrata per quanto riguarda i lavoratori indipendenti (-4,6%). Nell ultima parte del, la crisi ha iniziato a colpire anche le forme più stabili del lavoro e per la prima volta dal 2005 si è assistito ad una contrazione dell occupazione dipendente (-1,6%), soprattutto tra gli uomini. Coerentemente con le strategie di riduzione degli orari di lavoro adottate dagli imprenditori per far fronte alla crisi, è aumentato il ricorso al lavoro part-time, soprattutto tra gli uomini, i giovani e la classe Molto forte il ricorso alla CIGS. Nel le ore di CIG complessivamente autorizzate in tutto il territorio regionale arrivano a circa 273 milioni, di cui 182 milioni a carattere ordinario e 91 milioni a carattere straordinario, registrando un aumento del 492% rispetto al 2008 quando le ore autorizzate ammontavano a oltre 46 milioni. 23
24 Nel complesso la CIGO registra un aumento su base annua pari a 627%, la cassa straordinaria un aumento del 330%. Nell ultima parte dell anno si assiste inoltre ad una preoccupante inversione di tendenza: mentre il ricorso alla cassa integrazione ordinaria sembra rallentare i ritmi di crescita, il ricorso ai provvedimenti straordinari si intensifica, arrivando a rappresentare ben il 42% del totale dei provvedimenti autorizzati. Il settore che maggiormente richiede la cassa integrazione è, come anche per tutto il territorio nazionale, quello meccanico, seguito, in Lombardia, dal tessile, dal chimico e dal metallurgico. È cresciuto il numero di lavoratori nelle liste di mobilità. I lavoratori approvati nelle liste di mobilità sono, a dicembre, , quasi il doppio rispetto ai approvati a fine Tra i segnali più evidenti che testimoniano come la crisi avrà ripercussioni di lungo periodo sull occupazione, c è la crescita dei lavoratori licenziati in mobilità. l quadro della condizione lavorativa degli immigrati può essere così sintetizzato: da un lato, la tendenza di lungo corso che ha visto, dall inizio del decennio ad oggi, un processo di progressiva riduzione delle condizioni di maggiore sofferenza occupazionale, dall altro l impatto della recessione, evidente soprattutto sulla disoccupazione, che ha portato la sua incidenza a crescere di un punto percentuale nel 2008 e addirittura di 5,3 punti nel. L impatto della crisi è stato decisamente più pesante sull offerta di lavoro maschile, impiegata in comparti notoriamente più esposti agli andamenti congiunturali dell economia. Il tasso di disoccupazione femminile risulta di 1,4 punti percentuali inferiore a quello maschile, confermando l elevata occupabilità che caratterizza le donne immigrate in Lombardia. Relativamente alla distribuzione per fasce d età, ancora una volta, si conferma come le classi d età più critiche siano quelle dei 20-24enni (17,4% di disoccupati) e dei 60-64enni (16,1% di disoccupati), in particolare per gli uomini (dove la quota dei disoccupati raggiunge, rispettivamente, il 20,2% e il 21,1%). Per gli uomini, i 50 anni rappresentano una sorta di soglia critica, oltre la quale aumenta decisamente il rischio di disoccupazione. Per quanto attiene alla distribuzione relativa ai singoli territori provinciali, la provincia di Sondrio detiene, anche quest anno il triste primato della maggiore incidenza di disoccupati (quasi uno su quattro). Va segnalata la preoccupante situazione delle province di Bergamo, Brescia e Monza-Brianza, dove l incidenza della disoccupazione è circa tre volte quella emersa nel 2008, a testimonianza del drammatico impatto che la recessione ha avuto sulle sorti del lavoro immigrato in questi territori a vocazione industriale. In controtendenza sono invece i dati di Como e Lecco, dove la disoccupazione si è addirittura ulteriormente ridotta. 24
25 I flussi finanziari Al fine di fornire ulteriori indicatori utili all identificazione delle performance dell ente, si forniscono in sintesi i dati relativi ai flussi monetari complessivamente gestiti in regione. Le informazioni riportate sono state desunte dalla procedura dei flussi di cassa ad eccezione di quelle relative alle prestazioni a favore degli invalidi civili ciechi e sordomuti nonché di quelli inerenti alle pensioni che sono state, invece, rilevate dalle rilevazioni di contabilità generale. A seguito di questo, le somme esposte alle voci: Prestazioni di indennità di malattia e maternità, Assegni familiari e Cassa integrazione guadagni, non ricomprendono anche quegli importi che i datori di lavoro hanno posto a conguaglio sui modelli DM 10. Le entrate e le uscite relative alle Agenzie dotate di autonomia contabile sono state sommate a quelle della rispettiva Sede madre, mentre quelle della Direzione regionale sono state aggiunte a quelle della Direzione provinciale Milano. Pertanto, si sono ottenuti i seguenti raggruppamenti: Brescia, Chiari e Manerbio; Como e Cantù; Milano e Direzione Regionale; Milano Corvetto e Melegnano; Monza, Desio, Seregno e Vimercate; Pavia e Vigevano; Varese e Busto Arsizio. Nelle colonne "portafoglio" è indicato in percentuale il rapporto tra la singola causale e il totale. Di seguito si forniscono le Tabelle, i Grafici relativi riepilogativi delle Entrate e delle Uscite contabilizzate in regione e le Tabelle relative ad ogni singola Direzione provinciale e subprovinciale (Fonte: Banche dati INPS) TAB. 14: RIEPILOGO DELLE ENTRATE E DELLE USCITE CONTABILIZZATE (anno ) ENTRATE USCITE BERGAMO BRESCIA COMO CREMONA LECCO LODI MANTOVA MILANO MILANO CORVETTO MILANO FIORI MILANO MISSORI MILANO NORD LEGNANO MONZA PAVIA SONDRIO VARESE LOMBARDIA Importi in
26 GRAFICO RIEPILOGATIVO DELLE ENTRATE MONZA MILANO NORD MILANO MISSORI MILANO FIORI MILANO CORVETTO LEGNANO LODI PAVIA MILANO SONDRIO VARESE MANTOVA CREMONA LECCO COMO BRESCIA BERGAMO GRAFICO RIEPILOGATIVO DELLE USCITE BERGAMO BRESCIA COMO LECCO CREMONA MANTOVA VARESE MILANO SONDRIO MONZA PAVIA LODI LEGNANO MILANO CORVETTO MILANO FIORI MILANO NORD MILANO MISSORI 26
27 TAB. 15: LOMBARDIA: RIEPILOGO REGIONALE DELLE ENTRATE E DELLE USCITE REGISTRATE NELL'ANNO MACRO CAUSALI E N T R A T E IMPORTI Portafoglio Portafoglio IMPORTI U S C I T E MACRO CAUSALI Contributi aziende Contributi artigiani , ,29 80,7% 0,1% 4,2% 0,1% , ,28 Indennità di malattia e maternità Assegni familiari (compresa DS agricola) Contributi commercianti ,08 3,7% 1,4% Contributi agricoli ,01 0,9% 0,8% Contributi lavoro domestico ,31 0,4% 0,1% Contributi volontari ,97 0,1% 4,8% , , , ,12 Indennità di disoccupazione Cassa Integrazione e Indennità di mobilità Trattamento di fine rapporto Prestazioni dei ciechi, invalidi civili, sordomuti Contributi ex. Art. 2. C.26 L ,22 5,6% 90,3% ,74 Pensioni Contributi lavoratori autonomi ,47 0,0% 0,6% Crediti aziende ,23 1,2% 0,1% Crediti artigiani ,74 0,1% 0,0% Crediti commercianti ,39 0,1% 0,2% Crediti agricoli ,95 0,0% 0,0% Crediti lavoro domestico ,01 0,0% 0,0% Crediti contributivi versati dai soggetti iscritti alla Gestione Assicurativa di cui all'ex. Art. 2. C.26 L Riaccrediti di pensione e recupero crediti da prestazioni ,44 0,0% 0,0% ,48 0,1% 0,2% , , , , , , , ,14 Rimborso dei DM passivi Prestazioni erogate dai comuni Spese bancarie Oneri personale e Organi dell'ente Spese di funzionamento, acquisto beni e servizi, acqu.imm. Tec. Debiti per TBC e connessi trattamenti di famiglia Prestazioni temporanee inerenti alla Gestione Assicurativa di cui all'ex. Art. 2. C.26 L Riversamenti in conto crediti ceduti alla soc. S.C.C.I. Entrate varie ,45 2,8% 1,3% IMPORTI IN , ,0 % 100,0 % , ,33 Uscite varie 27
28 TAB. 16: DIREZIONE BERGAMO (anno ) MACRO CAUSALI E N T R A T E IMPORTI Portafoglio Portafoglio IMPORTI U S C I T E MACRO CAUSALI Contributi aziende Contributi artigiani Contributi commercianti Contributi agricoli Contributi lavoro domestico Contributi volontari , , , , , ,32 9,4% 12,9% ,59 Indennità di malattia e maternità 15,1% 8,5% ,83 Assegni familiari (compresa DS agricola) 10,9% 11,8% ,38 Indennità di disoccupazione 8,8% 12,9% ,67 Cassa Integrazione e Indennità di mobilità 6,9% 11,6% ,39 Trattamento di fine rapporto 10,6% 9,4% ,71 Prestazioni dei ciechi, invalidi civili, sordomuti Contributi ex. Art. 2. C.26 L ,75 9,4% 9,3% ,88 Pensioni Contributi lavoratori autonomi 3.131,14 1,6% 8,3% ,30 Rimborso dei DM passivi Crediti aziende Crediti artigiani , ,86 8,5% 12,3% ,59 Prestazioni erogate dai comuni 9,4% 5,5% ,02 Spese bancarie Crediti commercianti ,55 7,7% 9,5% ,72 Crediti agricoli ,81 5,1% 5,2% ,93 Oneri personale e Organi dell'ente Spese di funzionamento, acquisto beni e servizi, acqu.imm. Tec. Crediti lavoro domestico ,92 2,9% 18,2% ,48 Debiti per TBC e connessi trattamenti di famiglia Crediti contributivi versati dai soggetti iscritti alla Gestione Assicurativa di cui all'ex. Art. 2. C.26 L Riaccrediti di pensione e recupero crediti da prestazioni , ,26 13,8% 9,0% 29,7% 7,5% , ,41 Prestazioni temporanee inerenti alla Gestione Assicurativa di cui all'ex. Art. 2. C.26 L Riversamenti in conto crediti ceduti alla soc. S.C.C.I. Entrate varie ,00 6,8% 8,4% ,59 Uscite varie IMPORTI IN ,81 9,6% 9,4% ,64 28
29 TAB. 17: DIREZIONE BRESCIA (anno ) MACRO CAUSALI E N T R A T E IMPORTI Portafoglio Portafoglio IMPORTI U S C I T E MACRO CAUSALI Contributi aziende Contributi artigiani Contributi commercianti Contributi agricoli Contributi lavoro domestico Contributi volontari , , , , , ,26 8,2% 14,5% ,61 Indennità di malattia e maternità 15,4% 13,3% ,07 Assegni familiari (compresa DS agricola) 13,1% 17,9% ,07 Indennità di disoccupazione 19,6% 11,8% ,21 Cassa Integrazione e Indennità di mobilità 10,8% 12,1% ,56 Trattamento di fine rapporto 9,5% 11,5% ,70 Prestazioni dei ciechi, invalidi civili, sordomuti Contributi ex. Art. 2. C.26 L ,28 9,9% 9,5% ,41 Pensioni Contributi lavoratori autonomi ,41 25,3% 10,3% ,52 Rimborso dei DM passivi Crediti aziende Crediti artigiani , ,95 12,9% 17,2% ,84 Prestazioni erogate dai comuni 12,4% 33,1% ,09 Spese bancarie Crediti commercianti Crediti agricoli , ,54 10,6% 10,9% ,69 Oneri personale e Organi dell'ente 19,0% 10,1% ,83 Spese di funzionamento, acquisto beni e servizi, acqu.imm. Tec. Crediti lavoro domestico ,32 2,4% 16,5% ,75 Debiti per TBC e connessi trattamenti di famiglia Crediti contributivi versati dai soggetti iscritti alla Gestione Assicurativa di cui all'ex. Art. 2. C.26 L Riaccrediti di pensione e recupero crediti da prestazioni , ,14 0,1% 9,0% ,88 Prestazioni temporanee inerenti alla Gestione Assicurativa di cui all'ex. Art. 2. C.26 L ,4% 16,7% ,45 Riversamenti in conto crediti ceduti alla soc. S.C.C.I. Entrate varie ,79 7,3% 18,6% ,96 Uscite varie IMPORTI IN ,57 8,9% 9,9% ,64 29
30 TAB. 18: DIREZIONE COMO (anno ) E N T R A T E Portafo glio Portafo glio U S C I T E MACRO CAUSALI IMPORTI IMPORTI MACRO CAUSALI Contributi aziende Contributi artigiani Contributi commercianti Contributi agricoli Contributi lavoro domestico Contributi volontari Contributi ex. Art. 2. C.26 L , , , , , , ,28 3,9% 4,8% ,69 7,4% 2,5% ,05 Indennità di malattia e maternità Assegni familiari (compresa DS agricola) 5,8% 7,1% ,46 Indennità di disoccupazione 2,7% 5,8% ,01 Cassa Integrazione e Indennità di mobilità 4,4% 6,4% ,50 Trattamento di fine rapporto 5,2% 5,9% ,37 Prestazioni dei ciechi, invalidi civili, sordomuti 4,6% 5,5% ,40 Pensioni Contributi lavoratori autonomi ,49 10,6% 2,6% Crediti aziende Crediti artigiani Crediti commercianti , , ,75 5,1% 4,8% , ,32 Rimborso dei DM passivi Prestazioni erogate dai comuni 6,6% 7,0% ,30 Spese bancarie 5,5% 5,8% ,61 Crediti agricoli ,21 3,4% 3,7% ,23 Crediti lavoro domestico ,27 4,4% 5,1% ,51 Crediti contributivi versati dai soggetti iscritti alla Gestione Assicurativa di cui all'ex. Art. 2. C.26 L Riaccrediti di pensione e recupero crediti da prestazioni , ,35 3,9% 3,1% ,40 6,6% 5,7% ,75 Oneri personale e Organi dell'ente Spese di funzionamento, acquisto beni e servizi, acqu.imm. Tec. Debiti per TBC e connessi trattamenti di famiglia Prestazioni temporanee inerenti alla Gestione Assicurativa di cui all'ex. Art. 2. C.26 L Riversamenti in conto crediti ceduti alla soc. S.C.C.I. Entrate varie ,54 3,7% 9,5% ,48 Uscite varie ,55 4,2% 5,6% ,12 IMPORTI IN
31 TAB. 19: DIREZIONE CREMONA (anno ) MACRO CAUSALI E N T R A T E IMPORTI Portafoglio Portafoglio IMPORTI U S C I T E MACRO CAUSALI Contributi aziende ,94 1,8% 4,5% ,64 Indennità di malattia e maternità Contributi artigiani ,48 4,0% 9,5% ,05 Assegni familiari (compresa DS agricola) Contributi commercianti ,64 3,7% 3,5% ,52 Indennità di disoccupazione Contributi agricoli ,91 15,8% 2,9% ,15 Cassa Integrazione e Indennità di mobilità Contributi lavoro domestico ,92 2,1% 3,4% ,55 Trattamento di fine rapporto Contributi volontari ,85 3,1% 4,3% ,63 Prestazioni dei ciechi, invalidi civili, sordomuti Contributi ex. Art. 2. C.26 L ,31 1,9% 3,4% ,28 Pensioni Contributi lavoratori autonomi 1.102,02 0,6% 1,3% ,63 Rimborso dei DM passivi Crediti aziende ,19 1,7% 5,2% ,40 Prestazioni erogate dai comuni Crediti artigiani ,16 3,3% 0,1% ,56 Spese bancarie Crediti commercianti ,82 2,6% 3,7% ,98 Oneri personale e Organi dell'ente Crediti agricoli ,71 10,9% 6,2% ,03 Crediti lavoro domestico 3.828,85 0,7% 4,7% ,41 Crediti contributivi versati dai soggetti iscritti alla Gestione Assicurativa di cui all'ex. Art. 2. C.26 L Riaccrediti di pensione e recupero crediti da prestazioni ,05 0,7% 2,4% , ,70 0,8% 1,9% ,98 Spese di funzionamento, acquisto beni e servizi, acqu.imm. Tec. Debiti per TBC e connessi trattamenti di famiglia Prestazioni temporanee inerenti alla Gestione Assicurativa di cui all'ex. Art. 2. C.26 L Riversamenti in conto crediti ceduti alla soc. S.C.C.I. Entrate varie ,92 5,3% 3,9% ,04 Uscite varie IMPORTI IN ,47 2,2% 3,5% ,27 31
32 TAB. 20: DIREZIONE LECCO (anno ) MACRO CAUSALI E N T R A T E IMPORTI Portafoglio Portafoglio IMPORTI U S C I T E MACRO CAUSALI Contributi aziende Contributi artigiani Contributi commercianti Contributi agricoli Contributi lavoro domestico Contributi volontari Contributi ex. Art. 2. C.26 L , , , , , , ,47 2,3% 3,0% ,63 Indennità di malattia e maternità 4,6% 1,6% ,38 Assegni familiari (compresa DS agricola) 3,6% 3,4% ,53 Indennità di disoccupazione 1,2% 3,8% ,06 Cassa Integrazione e Indennità di mobilità 2,2% 3,7% ,12 Trattamento di fine rapporto 3,1% 3,2% ,31 Prestazioni dei ciechi, invalidi civili, sordomuti 3,0% 3,5% ,07 Pensioni Contributi lavoratori autonomi 8.736,22 4,5% 2,3% Crediti aziende Crediti artigiani Crediti commercianti , , , ,72 Rimborso dei DM passivi 2,0% 2,9% ,46 Prestazioni erogate dai comuni 4,2% 0,1% ,89 Spese bancarie 3,3% 3,1% ,01 Crediti agricoli ,47 1,2% 0,5% ,36 Crediti lavoro domestico 6.556,77 1,3% 2,4% ,16 Crediti contributivi versati dai soggetti iscritti alla Gestione Assicurativa di cui all'ex. Art. 2. C.26 L Riaccrediti di pensione e recupero crediti da prestazioni 119,83 0,0% 2,7% , ,84 0,5% 2,1% ,92 Oneri personale e Organi dell'ente Spese di funzionamento, acquisto beni e servizi, acqu.imm. Tec. Debiti per TBC e connessi trattamenti di famiglia Prestazioni temporanee inerenti alla Gestione Assicurativa di cui all'ex. Art. 2. C.26 L Riversamenti in conto crediti ceduti alla soc. S.C.C.I. Entrate varie ,14 2,4% 3,3% ,95 Uscite varie ,49 2,5% 3,4% ,56 IMPORTI IN
33 TAB. 21: DIREZIONE LODI (anno ) MACRO CAUSALI E N T R A T E IMPORTI Portafoglio Portafoglio IMPORTI U S C I T E MACRO CAUSALI Contributi aziende Contributi artigiani , ,24 1,3% 1,8% ,20 Indennità di malattia e maternità 2,1% 2,0% ,15 Assegni familiari (compresa DS agricola) Contributi commercianti Contributi agricoli , ,38 2,1% 1,9% 5,0% 1,8% , ,79 Indennità di disoccupazione Cassa Integrazione e Indennità di mobilità Contributi lavoro domestico Contributi volontari Contributi ex. Art. 2. C.26 L , , ,80 1,2% 1,8% ,24 Trattamento di fine rapporto 2,7% 2,2% ,96 Prestazioni dei ciechi, invalidi civili, sordomuti 1,2% 2,0% ,07 Pensioni Contributi lavoratori autonomi 1.053,20 0,5% 0,8% ,95 Rimborso dei DM passivi Crediti aziende ,31 2,1% 3,3% ,79 Prestazioni erogate dai comuni Crediti artigiani ,45 2,2% 0,1% 6.609,32 Spese bancarie Crediti commercianti ,13 2,1% 2,2% ,53 Crediti agricoli ,42 3,8% 2,8% ,27 Crediti lavoro domestico - 0,0% 3,0% ,80 Crediti contributivi versati dai soggetti iscritti alla Gestione Assicurativa di cui all'ex. Art. 2. C.26 L Riaccrediti di pensione e recupero crediti da prestazioni ,15 1,5% 1,8% , ,24 0,7% 1,9% ,64 Oneri personale e Organi dell'ente Spese di funzionamento, acquisto beni e servizi, acqu.imm. Tec. Debiti per TBC e connessi trattamenti di famiglia Prestazioni temporanee inerenti alla Gestione Assicurativa di cui all'ex. Art. 2. C.26 L Riversamenti in conto crediti ceduti alla soc. S.C.C.I. Entrate varie ,80 1,7% 2,2% ,78 Uscite varie IMPORTI IN ,06 1,4% 2,0% ,40 33
34 TAB. 22: DIREZIONE MANTOVA (anno ) MACRO CAUSALI E N T R A T E IMPORTI Portafoglio Portafoglio IMPORTI U S C I T E MACRO CAUSALI Contributi aziende Contributi artigiani Contributi commercianti Contributi agricoli Contributi lavoro domestico Contributi volontari , , , , , ,07 2,5% 5,0% ,21 Indennità di malattia e maternità 5,0% 14,5% ,33 Assegni familiari (compresa DS agricola) 4,2% 4,4% 19,0% 3,6% , ,74 Indennità di disoccupazione Cassa Integrazione e Indennità di mobilità 2,9% 1,9% ,76 Trattamento di fine rapporto 3,9% 5,0% ,07 Prestazioni dei ciechi, invalidi civili, sordomuti Contributi ex. Art. 2. C.26 L ,67 2,7% 3,7% ,32 Pensioni Contributi lavoratori autonomi 2.529,15 1,3% 2,0% Crediti aziende Crediti artigiani , ,05 2,5% 5,5% Crediti commercianti ,60 2,8% 4,2% Crediti agricoli , , ,55 Rimborso dei DM passivi Prestazioni erogate dai comuni 4,1% 0,1% ,78 Spese bancarie ,13 15,7% 4,4% ,06 Crediti lavoro domestico ,68 3,7% 1,2% ,70 Crediti contributivi versati dai soggetti iscritti alla Gestione Assicurativa di cui all'ex. Art. 2. C.26 L Riaccrediti di pensione e recupero crediti da prestazioni ,78 3,1% 2,6% , ,43 0,5% 2,8% ,21 Oneri personale e Organi dell'ente Spese di funzionamento, acquisto beni e servizi, acquisto imm. Tec. Debiti per TBC e connessi trattamenti di famiglia Prestazioni temporanee inerenti alla Gestione Assicurativa di cui all'ex. Art. 2. C.26 L Riversamenti in conto crediti ceduti alla soc. S.C.C.I. Entrate varie ,92 2,6% 3,7% , ,43 2,8% 3,8% ,08 Uscite varie IMPORTI IN
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