SCHEDA PROGETTO/ SERVIZIO/INTERVENTO per la realizzazione di azioni nelle aree di intervento previste dall obiettivo 3 delle linee guida dei PdZ

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1 SCHEDA PROGETTO/ SERVIZIO/INTERVENTO per la realizzazione di azioni nelle aree di intervento previste dall obiettivo 3 delle linee guida dei PdZ PROGETTO Num. progressivo: 7 Titolo del progetto/servizio/intervento: Unità integrata di sperimentazione e coordinamento di interventi e progetti in tema di formazione ed inserimento lavorativo dedicati a soggetti in condizione di disagio. Descrizione sintetica: Diversi Servizi operano separatamente nel campo dell inserimento lavorativo in situazione protetta. La tabella successiva fornisce in merito un documentato quadro conoscitivo. Tab. Borse lavoro. Risorse e utenza dei servizi. SERVIZI BUDGET Borse Lavoro FONTE FINANZIAMENTO n UTENTI n UTENTI in Coop. Sociali % UTENTI in Coop. Sociali circa euro Comune TS Borse lavoro ,00 Bilancio comunale % circa adulti Comune TS SIL disabili ,00 Regione (trasferimenti) % Comune TS borse minori e ,00 Bilancio comunale 20 non n.r. infra21enni rilevato Servizio Sociale Adulti ,00 Regione (trasferimenti) % CSSA Min. Grazia e Giustizia + ComuneTS (Fondo Devianza) Provincia Servizi per ,00 Bilancio Provincia l impiego ASS - Dip. Salute Mentale ,00 Regione ex L % (trasferimenti) ASS - Dip. Dipendenze legali/illegali ,00 ASS + Fondo Droga (dal 2006 FSE regione) % Trieste tot , % Comuni Minori non rilevato Fonte: Documentazione e comunicazione diretta dei referenti dei servizi presenti al tavolo di progettazione del Piano di Zona Dati riferiti al Alcune cifre sono arrotondate. Non sono comprese le spese del personale, non quantificate Non sono indicati altri flussi finanziari e interventi progettuali immessi nel circuito a favore dei soggetti svantaggiati (es.fse, Work Experience, Equal, altro) 1

2 A fronte di investimenti nel complesso cospicui, negli ultimi anni le assunzioni a seguito di percorso in borsa di formazione-lavoro appaiono insufficienti ed in progressivo decremento, con aggravamento delle criticità di sistema. La cooperazione sociale, che è il soggetto maggiormente vocato ad accogliere persone con un programma di inserimento lavorativo, rileva negli ultimi anni una situazione di crisi economica e di sviluppo del mercato del lavoro, tale da pregiudicare reali possibilità di assunzione a compimento del percorso formativo. Dall analisi svolta preliminarmente, il tavolo ha evidenziato una situazione progettuale e di intervento caratterizzata da separatezza, frammentarietà, dis-integrazione delle pratiche e delle competenze tra i diversi enti/soggetti implicati in tema di formazione e lavoro a Trieste. Si propongono quindi azioni volte a coordinare, integrare alcune delle funzioni oggi svolte separatamente da ciascuna agenzia. Progetto di mantenimento ed implementazione del Tavolo dell integrazione, partecipato dai vari servizi erogatori di borse di formazione/lavoro. Il tavolo il primo anno svolgerà in modo approfondito l analisi, a partire dalle diverse progettualità, delle metodologie di intervento, delle tipologie di borse di lavoro, dei criteri usati per l inserimento delle persone in percorsi di formazione/lavoro, delle esigenze di formazion congiunta. Avvierà la sperimentazione e la verifica di pratiche di formazione e inserimento lavorativo ad alta integrazione su un campione, scelto dai diversi enti/servizi, formato da persone in carico, con problematiche sociosanitarie complesse, che rimandano ad una presa in carico integrata. Avvierà inoltre la verifica su un altro campione di 20 soggetti svantaggiati già assunti presso cooperative sociali o attraverso lo sportello Pronto lavoro (ACLI), senza il percorso preliminare di borsa lavoro. Tali sperimentazioni si protrarranno per tutto il triennio. Durante il terzo anno il Tavolo, sulla base dell esperienza maturata e delle evidenze ottenute, prefigurerà la creazione e formalizzazione di una Unità operativa integrata, con delega a svolgere funzioni di coordinamento, indirizzo, monitoraggio e verifica degli interventi, formata da rappresentanti dei diversi soggetti. Le azioni previste intendono iscriversi nell applicazione della normativa regionale in materia (L.R ). Indicare a quale AREA D INTERVENTO, prevista nell obiettivo 3 delle linee guida, fa riferimento il progetto/servizio/intervento Minori e famiglia Anziani Disabili Dipendenze e salute mentale Disagio e marginalità sociale Altro x 2

3 Indicare i DESTINATARI a cui è diretto il progetto/servizio/intervento: Tipologia: Numero Utenti dei servizi coinvolti, destinatari delle borse di formazione/lavoro 550 Campione di soggetti con situazioni di disagio complesso, utenti dei servizi sociosanitari, con programmi personalizzati ad alta integrazione, inseriti nella sperimentazione di buone pratiche. Campione di soggetti svantaggiati già assunti presso cooperative sociali che non hanno usufruito di un preliminare percorso in borsa di lavoro (compresi nei 550 totali). 20 (non compresi nei 550 totali). Caratteristiche del progetto/servizio/intervento: Promozione Prevenzione Cura Tutela Inclusione sociale Tipologia del progetto/servizio/intervento: Mantenimento Implementazione Nuovo Altro (specificare) sperimentazione e monitoraggio integrato dei programmi di formazione/inserimento effettuati tra i vari enti. Settore di integrazione delle politiche Sociosanitario Socioeducativo Casa Lavoro Altro (Specificare) 3

4 Soggetti coinvolti nella progettazione Indicare i soggetti pubblici e privati che sono stati coinvolti nella progettazione del progetto/servizio/intervento Soggetti: Ente gestore di Ambito Socio-Assistenziale. Comune di Trieste (Area promozione e protezione sociale) Comuni Numero 1 Provincia (Servizi per l impiego) 1 Azienda per i servizi sanitari (Dipartimento delle Dipendenze. Dipartimento della Salute Mentale) Scuola Ministero della Giustizia-CSSA 1 Questura / Prefettura Ufficio Tutore minori Altri enti pubblici (descrivere) 1 Istituzioni religiose Consorzi di cooperative:: Consorzio Interland; Consorzio per l Impresa Sociale; Cooperative: Confini, Lybra, Germano, Querciambiente, Agricola San Pantaleone, La Quercia, CLU Basaglia, Duemilauno, Duemiladieci 11 Associazioni: GOAP. ACLI. Associazione CDCP Onlus (progetto Stella Polare) Genitori/famiglie: Associazioni di volontariato sociale. AFASOP. ARAP (Associazione per la riforma dell'assistenza psichiatrica). ADDP (Associazione per la difesa dei disabili psichici). Privati. Enti di formazione: Enaip TS. Asseform. 2 Altro privato. Televita Area territoriale d intervento: La Provincia di Trieste. I dati generali sulla disoccupazione non sono particolarmente preoccupanti negli ultimi anni. Permane tuttavia una vasta platea di persone disoccupate, con bassi livelli di scolarità e di professionalità, non solo utenti dei servizi sociosanitari, che risultano molto difficilmente occupabili. 4

5 OBIETTIVI : Esplicitare gli obiettivi perseguiti con il progetto/servizio/intervento N. obiettivo: Descrizione obiettivo: 1 Favorire l inclusione sociale dei soggetti svantaggiati attraverso lo sviluppo di progettualità e politiche volte alla formazione ed all inserimento lavorativo. Definire buone prassi per l inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati previa apertura di un tavolo permanente partecipato dai vari attori del sistema e sperimentazione/verifica dell andamento dei programmi su 2 campioni definiti dai partner. Verifica, al terzo anno, della possibilità di costituzione di una unità operativa integrata. AZIONI: Descrizione delle azioni da intraprendere per la realizzazione degli obiettivi di cui sopra: N. obiettivo: 1 Descrizione azioni: 1.1 Coinvolgimento degli Ambiti 1.1 e 1.3, nella progettulità entro i primi sei mesi di attuazione del progetto. 1.2 analisi, monitoraggio delle strategie e metodologie di intervento adottate dai vari partner 1.3 identificazione e descrizione delle diverse tipologie/finalità di borse di formazione/lavoro (norme, criteri, procedure, obiettivi). 1.4 Individuazione delle modalità di messa in rete di dati e banche dati dei vai Partner e dei Servizi per l Impiego, in tema di domanda-offerta di lavoro 1.5 Verifica qualità degli interventi. Tutoraggio e verifica casi, in borsa e anche dopo Soggetti esecutori A ciascun punto inizialmente collaborano tutti i partecipanti al tavolo In specifico: 1.3 Ditte e operatori dei servizi 1.5 Operatori dei Servizi per l Impiego, dei Servizi e della Formazione Modalità di affidamento incarico ai soggetti esecutori Attribuzione diretta risorse interne Costo presunto Risorse umane per tutte le 8 azioni: Primi 6 mesi: almeno 6 ore/mese ciascun organismo partecipante ASS: 2 dirigenti + 2 ass soc ore anno tot 5472 Comune: funzionario + ass soc anno tot secondi 6 mesi: almeno 4 ore/mese ciascun organismo partecipante ASS: 2 dirigenti + 2 ass soc ore anno tot 3648 Comune: funzionario + ass soc anno 5

6 l assunzione 1.6 ampliamento delle imprese profit e nonprofit disponibili e idonee a accogliere progetti di formazione/lavoro (studio di protocolli operativi, formazione, tutoraggio a supporto dei datori) 1.7 Sviluppo economia sociale: Incentivi, Protocolli, Accreditamento; Agenzia di sviluppo 1.8 Sperimentazione di buone pratiche per migliorare/mirare gli inserimenti lavorativi attraverso percorsi di orientamento: progetti individuali compositi, sostegno per le aziende che stabilizzano il rapporto di lavoro. 1.9 Gruppi campione: avvio e monitoraggio dei progetti di inserimento integrati e personalizzati, attraverso l uso di strumentazioni comuni: tutor (tutor messi a disposizione dagli enti, tutor messi a disposizione dalle imprese); scheda personalizzata (verso il budget salute). 1.6 Operatori degli Enti pubblici e della Cooperazione sociale 1.7 Operatori Enaip, operatori dei servizi di inserimento lavorativo di Comune e ASS, Cooperazione sociale e Associazioni di categoria della provincia di Trieste tot e 3 anno almeno 4 ore/mese ciascun organismo partecipante Tempi di realizzazione del progetto/servizio/intervento: num. mesi 34 data inizio: data conclusione: fase di studio e di avvio della 6

7 sperimentazione marzo 2006 definizione dei Gruppi campione marzo-aprile 2006 fase di realizzazione della sperimentalità: marzo 2006 fase della verifica di fattibilità dell Unità operativa integrata: gennaio dicembre luglio 2006 dicembre dicembre

8 INDICATORI Indicatori di input Verifica mantenimento annuale servizi ins. lav. esistenti e risorse immesse: -servizi -finanziamenti -tutoraggio Indicatori di percorso Stabilità del Tavolo: periodicità lavori e partecipazione partner Scambio dati fra i partner Monitoraggio dati, attività ed esiti Indicatori di risultato Indicatori di impatto 20 % incremento borsisti assunti 50% assunti Gruppi campione Ampliamento lista imprese Costituzione Unità operativa 10% aumento periodo permanenza in borsa Integrazione/permanenza al lavoro dopo l assunzione Permanenza al lavoro dopo l assunzione dei gruppi campione Verifica qualità dell esperienza sui gruppi campione MONITORAGGIO E VALUTAZIONE ( processi e risultati): Metodi e strumenti di monitoraggio delle azioni per la durata del progetto/servizio/intervento Metodologia: Valutazione in itinere; ex post; partecipata Monitoraggio sullo svolgimento delle azioni programmate come previsto dalla scheda progetto Forum ogni 12 mesi Strumenti: Relazione partecipanti al Tavolo con i Servizi erogatori di borse lavoro e altri partner per informazioni e fornitura dati disponibili Rilevazione e scambio dati resi disponibili da ciascun partner Metodi e soggetti della valutazione Metodologia di valutazione dei processi e dei risultati finali: In itinere; ex post; partecipata Momenti e fasi di valutazione: Verifica periodica, ogni 12 mesi, sullo svolgimento delle azioni programmate, come previsto dalla scheda progetto, e come previsto da eventuali successive riprogrammazioni Analisi congiunta dei dati forniti dai partecipanti Forum intermedi, ogni 12 mesi, e finale con responsabili degli organismi di appartenenza Coinvolgimento destinatari/fruitori, beneficiari finali degli interventi nella valutazione della qualità percepita Colloqui-interviste a Gruppi campione e altri singoli beneficiari finali (borsisti) Soggetti della valutazione/indicazione valutatori: I partecipanti al Tavolo con la collaborazione di funzionari/responsabili degli organismi di appartenenza ENTE RESPONSABILE DEL PROGETTO/SERVIZIO/INTERVENTO: Denominazione: Comune di Trieste. Area promozione e protezione sociale Natura giuridica: Ente pubblico 8

9 Indirizzo: v. Mazzini 25, Trieste Recapito telefonico, fax, PERSONA RESPONSABILE DEL PROGETTO/SERVIZIO/INTERVENTO: Nominativo: dott. Bergamini Marcello; Coordinatore Servizio sociale comunale UOT 4 Ente di appartenenza: Comune di Trieste Titolo professionale: Assistente sociale Recapito telefonico, fax, bergamini@comune.trieste.it 9

10 RISORSE FINANZIARIE PREVISTE DAL PROGETTO/SERVIZIO/INTERVENTO COSTO globale del progetto /servizio/intervento: Totale Euro: o annuo: circa 20 borse anno - assegni economici erogati dai diversi enti per il campione di 20 soggetti (vedi tabella pag. 1) o costi annui partecipazione al tavolo di progetto: ASS 9120, Comune 3060 o + ore operatore degli enti per realizzare i programmi di inserimento personalizzati e la gestione del servizio o + ore operatore altri partner Risorse finanziarie: (vedi tabella pag. 1) FONTI di finanziamento: Fondo sociale nazionale L.328/2000 I ANNO II ANNO III ANNO TOTALE Fondo sociale regionale: Altri Fondi Regionali: specificare la legge/fonte di riferimento Fondi bilancio ASS Fondi Comuni Contributo utenza Altri fondi eventuali: specificare la fonte di riferimento -assegni economici erogati dai diversi enti (ripartizione da definire: 20 borse anno) anno circa -assegni economici erogati dai diversi enti (ripartizione da definire: 20 borse anno) anno circa -assegni economici erogati dai diversi enti (ripartizione da definire: 20 borse anno) anno circa euro circa TOTALE

11 Piano di zona Tavolo inclusione sociale. Punti critici verso il lavoro Il tavolo verso il lavoro ha individuato alcune questioni/nodi di rilevanza strategica da sottoporre all attenzione del tavolo di sistema e del tavolo tecnico-politico, a partire da analisi e considerazioni derivate dalle pratiche in atto, presso servizi, enti e compagini sociali, in tema di formazione e inserimento al lavoro dei soggetti in condizioni di disagio. Ciò al fine di rendere praticabili e realistiche le proposte formulate concordemente per il triennio 2006/2008. La possibilità di accedere al diritto al lavoro rappresenta per la persona una via di uscita dallo status di malato, di assistito. Il lavoro oltre a fornire reddito, appare oggi un fattore determinante nella costruzione di un identità socialmente scambiabile e nell acquisizione di autonomia; è luogo possibile di rafforzamento di fiducia e rispetto di sé; è luogo di scambi e relazioni, di apprendimento e di valorizzazione, di crescita personale e professionale. L inserimento lavorativo dei soggetti fragili risulta quindi fattore fondamentale dei loro percorsi di inclusione sociale e di superamento della condizione di assistiti, gravosa per i servizi. I percorsi di inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati tuttavia presentano alcune criticità di sistema, non risolvibili esclusivamente nell elaborazione del Piano di Zona o mediante gli interventi di sostegno già in atto. Alcune criticità del sistema e proposte operative sono riassunte nei punti seguenti. Poblematiche generali o locali 1. Necessità di promuovere politiche di sviluppo socio-economico locale, anche collegate con l attuazione di misure particolari per le categorie più deboli, per rendere più concrete le progettualità di inclusione; 2. Limiti di applicazione della legge 68/99: Norme per il diritto al lavoro dei disabili', con inadempienza delle imprese, inclusi gli Enti pubblici, in tema di collocamento mirato e insufficienza delle sanzioni previste; 3. Limiti del sistema delle incentivazioni per le imprese che assumono soggetti provenienti dall area del disagio (sgravi fiscali e problema attuale del de minimis ); 4. la Cooperazione sociale rimane il partner di elezione (ospita 200 soggetti in borsa lavoro su 550 totali seguiti dai servizi) mentre il settore profit in proporzione risulta ancora scarsamente responsabilizzato e coinvolto; 5. la Cooperazione sociale da circa 2-3 anni non riesce più a garantire la stessa percentuale di assunzioni dei soggetti inseriti in borsa lavoro (anche nel 2005 i servizi dell ASS e del Comune registrano un significativo decremento delle assunzioni); 6. la Cooperazione sociale inoltre segnala: la mancanza o non applicazione dei protocolli vigenti con l Ente pubblico. le condizioni dei capitolati delle gare d appalto, spesso gestite al ribasso ; che possono mettere in difficoltà finanziarie le imprese non profit rendendo più problematico ed antieconomico l inserimento delle persone in condizioni di maggiore gravità; 7. gli Enti di Formazione segnalano: la progressiva diminuzione delle risorse disponibili, lo scollamento dei tempi tra progettazione e realizzazione dei corsi dovuti alle procedure burocratiche, la necessità in alcuni casi di garantire un supporto personalizzato durante i corsi con tutor e mediante stretti rapporti con i servizi di riferimento, la necessità di utilizzare/promuovere con metodologie adeguate un servizio di orientamento. 11

12 Strumenti/azioni 1. Mancanza di un Polo regionale dell innovazione (finanziato dalla Regione? FSE?), con il compito di promuovere progetti e sperimentalità in tema di inserimento lavorativo, capaci di connettere i bisogni della popolazione con proposte di sviluppo (tenendo conto delle sinergie positive innescate dal progetto Si lavoro ); 2. Mancanza di un Sistema informativo regionale, rete regionale sull inserimento al lavoro, banca dati; 3. Necessità di una maggiore comunicazione/integrazione tra assessorati regionale, provinciale e comunale; 4. Esigenza di un Osservatorio provinciale tematico per l area del disagio (con più Servizi e Organismi rappresentati), al fine di censire i soggetti, le risorse investite, monitorare i risultati raggiunti nel tempo, favorire l omogeneità e lo sviluppo delle buone pratiche; 5. Assenza di una regia unica tra gli Enti pubblici (da attribuire alla Provincia/Servizi per l impiego?), per garantire l applicazione delle disposizioni normative, la raccolta dati, il monitoraggio degli interventi, lo sviluppo delle opportunità di inserimento per tutte le categorie di soggetti fragili o a rischio di esclusione sociale; 6. Dare seguito al Protocollo interistituzionale approvato con deliberazione giuntale dalla Provincia in data settembre 2004; 7. Ruolo del servizio pubblico nello sviluppo delle sinergie tra profit con responsabilità sociale e non-profit; 8. Introduzione di un sistema di accreditamento delle ditte/soggetti idonei all inserimento di soggetti svantaggiati in collaborazione con l ente pubblico; 9. Facilitazioni alle imprese che mettono a disposizione un tutor di mestiere interno all azienda, a supporto della persona durante la fase di inserimento e formazione (riconoscimento del valore aggiunto prodotto da un clima lavorativo flessibile, da relazioni di accompagnamento personalizzato); 10. Assenza di coordinamento tra i diversi progetti di inserimento lavorativo, con conseguente frammentarietà degli interventi, disomogeneità delle filosofie/culture di lavoro ed utilizzo non razionale delle risorse. A questo proposito i soggetti partecipanti ai lavori chiedono che questo tavolo venga mantenuto aperto nel prossimo triennio ed investito ufficialmente di un lavoro di approfondimento e coordinamento delle esperienze in corso; 11. Definizione di percorsi personalizzati (budget di salute-progetto personalizzato). L inserimento al lavoro coinvolge di fatto tutti e tre gli assi su cui agisce il processo abilitativo: casa, lavoro, relazioni sociali, ed è su questi tre assi che di concerto servizi pubblici e agenzie profit e non profit devono sperimentare la cogestione di progetti personalizzati; 12. Reddito minimo di cittadinanza: solo se questo è garantito a monte, la borsa di lavoro non si trova a dover supplire ad una carenza di reddito, ma a qualificare un percorso orientato al lavoro; 13. Ricerca: necessità di sviluppare conoscenza in merito a criteri di qualità nei contesti lavorativi che favoriscono processi d inclusione sociale. 12

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