TUTELA DELLE ACQUE. Disciplina degli scarichi. delle acque reflue domestiche e di reti fognarie

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1 TUTELA DELLE ACQUE Disciplina degli scarichi delle acque reflue domestiche e di reti fognarie Ing. Zaffaroni Davide Provincia di Monza e Brianza - Servizio Risorse Idriche - Corso di formazione per GEV del Parco Rio Vallone Ornago, 18 aprile 2011

2 ACQUE DERIVAZIONI SCARICHI Superficiali Sotterranee Prelievi Restituzione

3 D.Lgs 152/06 e s.m.i. Art.74 c. 1: ff) scarico: qualsiasi immissione effettuata esclusivamente tramite un sistema stabile di collettamento che collega senza soluzione di continuità il ciclo di produzione del refluo con il corpo ricettore in acque superficiali, sul suolo, nel sottosuolo e in rete fognaria, indipendentemente dalla loro natura inquinante, anche sottoposte a preventivo trattamento di depurazione. ( )

4 D.Lgs 152/06 e s.m.i Criteri generali della disciplina degli scarichi 1. Tutti gli scarichi sono disciplinati in funzione del rispetto degli obiettivi di qualità dei corpi idrici e devono comunque rispettare i valori limite previsti nell'allegato 5 alla parte terza del presente decreto. L'autorizzazione può in ogni caso stabilire specifiche deroghe ai suddetti limiti e idonee prescrizioni per i periodi di avviamento e di arresto e per l'eventualità di guasti nonché per gli ulteriori periodi transitori necessari per il ritorno alle condizioni di regime.

5 D.Lgs 152/06 e s.m.i Criteri generali della disciplina degli scarichi 2. Ai fini di cui al comma 1, le regioni, nell'esercizio della loro autonomia, tenendo conto dei carichi massimi ammissibili e delle migliori tecniche disponibili, definiscono i valorilimite di emissione, diversi da quelli di cui all'allegato 5 alla parte terza del presente decreto, sia in concentrazione massima ammissibile sia in quantità massima per unità di tempo in ordine ad ogni sostanza inquinante e per gruppi o famiglie di sostanze affini. Le regioni non possono stabilire valori limite meno restrittivi di quelli fissati nell'allegato 5 alla parte terza del presente decreto ( -elenco tabelle limiti- )

6 103. Scarichi sul suolo D.Lgs 152/06 e s.m.i. 1. È vietato lo scarico sul suolo o negli strati superficiali del sottosuolo, fatta eccezione: a) per i casi previsti dall'articolo 100, comma 3 ( insediamenti isolati); b) per gli scaricatori di piena a servizio delle reti fognarie; c) per gli scarichi di acque reflue urbane e industriali per i quali sia accertata l'impossibilità tecnica o l'eccessiva onerosità, a fronte dei benefici ambientali conseguibili, a recapitare in corpi idrici superficiali, purché gli stessi siano conformi ai criteri ed ai valori-limite di emissione ( ) d) per gli scarichi di acque provenienti dalla lavorazione di rocce naturali nonché dagli impianti di lavaggio delle sostanze minerali, purché i relativi fanghi siano costituiti esclusivamente da acqua e inerti naturali e non comportino danneggiamento delle falde acquifere o instabilità dei suoli; e) per gli scarichi di acque meteoriche convogliate in reti fognarie separate; f) per le acque derivanti dallo sfioro dei serbatoi idrici, dalle operazioni di manutenzione delle reti idropotabili e dalla manutenzione dei pozzi di acquedotto.

7 (art Scarichi sul suolo) D.Lgs 152/06 e s.m.i. 2. Al di fuori delle ipotesi previste al comma 1, gli scarichi sul suolo esistenti devono essere convogliati in corpi idrici superficiali, in reti fognarie ovvero destinati al riutilizzo in conformità alle prescrizioni fissate con il decreto di cui all'articolo 99, comma 1. In caso di mancata ottemperanza agli obblighi indicati, l'autorizzazione allo scarico si considera a tutti gli effetti revocata. 3. Gli scarichi di cui alla lettera c) del comma 1 ( scarichi industriali) devono essere conformi ai limiti della Tabella 4 dell'allegato 5 alla parte terza del presente decreto. Resta comunque fermo il divieto di scarico sul suolo delle sostanze indicate al punto 2.1 dell'allegato 5 alla parte terza del presente decreto.

8 D.Lgs 152/06 e s.m.i. Art Scarichi in acque superficiali 1. Gli scarichi di acque reflue industriali in acque superficiali devono rispettare i valori-limite di emissione fissati ai sensi dell articolo 101, commi 1 e 2, in funzione del perseguimento degli obiettivi di qualità (limiti scarico in acque superficiali) 2. [ ] 3. Le acque reflue urbane devono essere sottoposte, prima dello scarico, ad un trattamento secondario o ad un trattamento equivalente in conformità con le indicazioni dell'allegato 5 alla parte terza del presente decreto. 4. Gli scarichi previsti al comma 3 devono rispettare, altresì, i valori-limite di emissione fissati ai sensi dell' articolo 101, commi 1 e 2. [ ]

9 107. Scarichi in reti fognarie D.Lgs 152/06 e s.m.i. 1. Ferma restando l'inderogabilità dei valori-limite di emissione di cui alla tabella 3/A dell'allegato 5 alla parte terza del presente decreto e, limitatamente ai parametri di cui alla nota 2 della Tabella 5 del medesimo Allegato 5, alla Tabella 3, gli scarichi di acque reflue industriali che recapitano in reti fognarie sono sottoposti alle norme tecniche, alle prescrizioni regolamentari e ai valorilimite adottati dall'autorità d'ambito competente in base alle caratteristiche dell'impianto, e in modo che sia assicurata la tutela del corpo idrico ricettore nonché il rispetto della disciplina degli scarichi di acque reflue urbane definita ai sensi dell'articolo 101, commi 1 e Gli scarichi di acque reflue domestiche che recapitano in reti fognarie sono sempre ammessi purché osservino i regolamenti emanati dal soggetto gestore del servizio idrico integrato ed approvati dall'autorità d'ambito competente. 3. Non è ammesso lo smaltimento dei rifiuti, anche se triturati, in fognatura, ad eccezione di quelli organici provenienti dagli scarti dell'alimentazione ( ) 4. ( )

10 SCARICHI Acque reflue INDUSTRIALI Acque reflue DOMESTICHE (o Assimilabili) Acque METEORICHE 1 pioggia 2 pioggia Trattamento separato ACQUE REFLUE URBANE (fognatura e depurazione)

11 Art. 5 R.R. 24 marzo 2006, n. 3 ACQUE REFLUE DOMESTICHE Sono da considerare acque reflue domestiche, oltre a quelle provenienti da insediamenti residenziali, le acque reflue derivanti dalle seguenti attivita: Dal metabolismo umano e dall attivita domestica ovvero da servizi igienici, cucine e/o mense anche se scaricate da edifici o installazioni in cui si svolgono attivita commerciali o di produzione di beni; Da attivita riconducibili per loro natura a quelle domestiche e/o al metabolismo umano, le acque reflue provenienti da: Laboratori di parrucchiere, barbiere e istituti di bellezza; Lavanderie a secco a ciclo chiuso e stirerie la cui attivita sia rivolta direttamente ed esclusivamente all utenza residenziale; Vendita al dettaglio di generi alimentari e altro commercio al dettaglio, anche con annesso laboratorio di produzione finalizzato esclusivamente alla vendita stessa; Attivita alberghiera e di ristorazione.

12 Stima del carico inquinante in un refluo: Il BOD La maggior parte delle sostanze organiche presenti negli scarichi urbani e industriali sono biodegradabili. Tali sostanze possono essere utilizzate da popolazioni batteriche (soprattutto batteri aerobi) come materiale per la produzione di nuove cellule ed energia necessaria al proprio metabolismo. Le popolazioni batteriche si sviluppano in maniera maggiore o minore a seconda della disponibilità di sostanze organiche biodegradabili, consumando ossigeno. La misura dell ossigeno consumato dai batteri aerobi può costituire un indice dell entità del carico inquinante presente in acqua: essa è nota come BOD (Biochemical Oxygen Demand).

13 Un esempio: Un liquame presenta un BOD di 500 mg / L Per ottenere la stabilizzazione ad opera dei batteri aerobi delle sostanze biodegradabili contenute in un litro di tale liquame, è necessario che siano a disposizione della popolazione batterica 500 mg di ossigeno. In altre parole, maggiore è la quantità di ossigeno necessaria alla stabilizzazione di un refluo, maggiore è il carico organico inquinante presente in esso Alcuni valori di riferimento: BOD scarichi puramente domestici 40 g BOD / Ab giorno BOD scarichi fognature urbane 60 g BOD / Ab Giorno

14 Per poter confrontare il carico organico inquinante proveniente da insediamenti industriali con quello proveniente da scarichi urbani (seppur con le dovute approssimazioni) viene introdotto il concetto di Abitanti equivalenti. Si definisce popolazione equivalente di un industria il numero di abitanti cui essa corrisponde agli effetti dell inquinamento organico espresso in termini di BOD. Valore di riferimento: carico inquinante di 60 g di BOD / Ab Giorno Se un industria genera un carico organico pari a 300 kg di BOD al giorno, ad essa corrisponderà un numero di abitanti equivalenti pari a : AE = 300 (kg) 0.06 (kg) = 5000 AE

15 Scarichi Industriali: ORIGINE: acque impiegate all interno di cicli produttivi industriali RECAPITO: - Fognatura - Corsi d acqua superficiali - Suolo LIMITI: stabiliti dal D. lgs. 152/06 (all. 5 alla parte Terza) a seconda del recapito finale TRATTAMENTI: dipendono dal ciclo produttivo industriale, finalizzati al rispetto dei limiti imposti dalla normativa

16 Acque reflue Domestiche: REGIONE LOMBARDIA; R.R. n. 3/2006 Disciplina e regime autorizzatorio degli scarichi di acque reflue domestiche e di reti fognarie Art. 7 R.R. 24 marzo 2006, n. 3 RECAPITO ACQUE REFLUE DOMESTICHE E ASSIMILATE Nelle zone servite da reti fognarie: allacciati alle reti, nell osservanza Regolamento Gestori; Nelle zone non individuate dal Comune come servite dalle reti fognarie, in attesa individuazione degli agglomerati, il Gestore valuta realizzabilità allacciamenti; Nel caso di insussistenza presupposti per l allacciamento alla rete fognaria, scarichi possono essere recapitati in acque superficiali o sul suolo, nel rispetto disciplina dei nuovi insediamenti isolati.

17 TRATTAMENTI ACQUE REFLUE DOMESTICHE (Art. 8 R.R. 3/2006, disciplina degli scarichi degli insediamenti isolati.) 1. I nuovi scarichi degli insediamenti isolati di carico organico inferiore a cinquanta a.e. non possono essere recapitati: a) in corpi d acqua superficiali; b) sul suolo o negli strati superficiali del sottosuolo, nelle zone appartenenti al bacino idrografico dei laghi delimitate dalla fascia di un chilometro dalla linea di costa. 2. Gli scarichi di cui al comma 1 sono sottoposti a trattamento mediante i seguenti dispositivi, da realizzare conformemente alle norme tecniche regionali di cui all articolo 3, comma 1: a) vasca Imhoff o fossa settica, gestita in modo da garantire per i solidi sedimentabili il rispetto del valore limite di emissione di 0,5 ml/l; b) trincee di sub irrigazione, senza o con drenaggio, in relazione alla permeabilita` del terreno.

18 TRATTAMENTI ACQUE REFLUE DOMESTICHE (Art. 8 R.R. 3/2006, per insediamenti 50 A.E.) vasca Imhoff trincea di subirrigazione

19 TRATTAMENTI ACQUE REFLUE DOMESTICHE (Art. 8 R.R. 3/2006, per insediamenti 50 A.E.) vasca Imhoff trincea di subirrigazione L Autorizzazione allo scarico di acque reflue al di fuori della pubblica fognatura viene rilasciata dalla provincia competente per territorio

20 TRATTAMENTI ACQUE REFLUE DOMESTICHE (Art. 8 R.R. 3/2006, disciplina degli scarichi degli insediamenti isolati.) 3. Le acque meteoriche derivanti dagli insediamenti di cui al comma 1 sono raccolte separatamente, avviando al trattamento esclusivamente le acque reflue. 4. Gli scarichi degli insediamenti isolati di carico organico uguale o superiore a cinquanta a.e. sono soggetti, in rapporto al loro essere nuovi o in atto, alla natura del recapito e al carico organico espresso in abitanti equivalenti, alle pertinenti disposizioni definite al titolo III per gli scarichi delle reti fognarie relativi ad agglomerati di uguale popolazione equivalente. 5. Gli scarichi in atto degli insediamenti isolati devono essere adeguati alle pertinenti disposizioni di cui ai commi da 1 a 4 entro tre anni dalla data di entrata in vigore del presente regolamento

21 Scarichi Domestici: REGIONE LOMBARDIA; R.R. n. 3/2006 (carico organico 50 A.E.) ORIGINE: Acque provenienti da insediamenti residenziali RECAPITO: - Fognatura - Suolo o strati superficiali del sottosuolo LIMITI: stabiliti dal D. lgs. 152/06 (all. 5 alla parte Terza) a seconda del recapito finale TRATTAMENTI: In caso di recapito sul suolo, per un carico 50 A.E.: -Fossa Imhoff -Trincee di Subirrigazione

22 Acque reflue urbane (Popolazione equivalente < 2000 A.E.) Trattamento appropriato: DEFINIZIONI (art. 74 D.lgs. 152/2006): il trattamento delle acque reflue urbane mediante un processo ovvero un sistema di smaltimento che, dopo lo scarico, garantisca la conformità dei corpi idrici ricettori ai relativi obiettivi di qualita ovvero sia conforme alle disposizioni della parte terza del presente decreto; Trattamento primario: il trattamento delle acque reflue che comporti la sedimentazione dei solidi sospesi mediante processi fisici e/o chimici e/o altri, a seguito dei quali prima dello scarico il BOD5 delle acque in trattamento sia ridotto almeno del 20% ed i solidi sospesi almeno del 50%; Trattamento secondario: il trattamento delle acque reflue mediante un processo che in genere comporta il trattamento biologico con sedimentazione secondaria o mediante altro processo in cui vengono comunque rispettati i requisiti di cui alla tabella 1 dell allegato 5 alla parte terza del presente decreto

23 Art (Trattamenti appropriati degli scarichi di acque reflue urbane) 1. I nuovi scarichi di acque reflue urbane provenienti da agglomerati con popolazione equivalente inferiore a duemila a.e. sono sottoposti ai seguenti trattamenti appropriati, ( ): a) se 50 A.E. x 100 A.E. vasca Imhoff; b) se 100 A.E. < x 400 A.E. in tutti i casi in cui le condizioni ambientali lo consentono, secondario, preferibilmente di tipo estensivo, preceduto da vasca Imhoff o fossa settica, ovvero biologico; c) se 400 A.E. < x 2000 A.E. secondario.

24 Acque reflue urbane (Popolazione equivalente < 2000 A.E.) R.R 3/ 2006 Art. 11 Gli scarichi di acque reflue urbane provenienti da agglomerati con popolazione equivalente < AE sono sottoposti a trattamento appropriato secondo le previsioni di cui alle norme tecniche regionali in materia, nel rispetto dei valori limite di emissione previsti dal regolamento. In caso di particolari situazioni di criticità (es. zone vulnerabili da nitrati individuate dal PTUA) vengono imposti limiti maggiormente restrittivi.

25 ACQUE METEORICHE DI DILAVAMENTO PIAZZALI REGIONE LOMBARDIA; R.R. n. 4/2006 Disciplina dello smaltimento delle acque di prima pioggia e di lavaggio delle aree esterne Precipitazione atmosferica Suolo Permeabile Suolo Impermeabile Infiltrazione Ruscellamento (dilavamento)

26 REGIONE LOMBARDIA; R.R. n. 4/2006 Disciplina dello smaltimento delle acque di prima pioggia e di lavaggio delle aree esterne Art. 2 acque di prima pioggia : quelle corrispondenti, nella prima parte di ogni evento meteorico, ad una precipitazione di 5 mm uniformemente distribuita sull intera superficie scolante servita dalla rete di raccolta delle acque meteoriche; acque di seconda pioggia : la parte delle acque meteoriche di dilavamento eccedente le acque di prima pioggia;

27 Art.3, c. 1: Acque da sottoporre a trattamento R.R. n. 4/2006 Acque di prima pioggia e di lavaggio vanno trattate se provengono da: -Superficie scolante (escluse coperture ed aree a verde) 2000 mq costituente pertinenza di attività potenzialmente inquinanti; -Superficie scolante di centri di raccolta/trattamento rifiuti e autodemolizioni; -Superficie scolante di stazioni di carico e rifornimento carburanti; -Superficie scolante di attività di trattamento e movimentazione sostanze pericolose. c. 3 Acque di seconda pioggia (nei casi di cui sopra) richiedono l intervento dell autorità competente per accertare che non vi siano potenziali fonti inquinanti.

28 Modalità di trattamento delle acque di prima pioggia (art. 5 e seguenti del R.R. 4/2006) Tutte le superfici scolanti di cui al comma 3 devono essere impermeabili Evitare che acque potenzialmente inquinate si infiltrano nel terreno. In questo modo le acque di dilavamento vengono convogliate a raccolta e trattamento. Le acque di prima pioggia e di lavaggio, che siano da recapitare in corpo d acqua superficiale ovvero sul suolo o negli strati superficiali del sottosuolo, devono essere avviate ad apposite vasche di raccolta a perfetta tenuta, dimensionate in modo da trattenere complessivamente non meno di 50 m 3 per ettaro di superficie scolante (Vasche di prima Pioggia) spessore di 5 mm d acqua su tutta la superficie scolante

29 Trattamento delle acque di prima pioggia e di lavaggio Dissabbiatore + Disoleatore N.B.: Deve essere sempre garantito il rispetto dei limiti previsti a seconda del corpo ricettore

30 Modalità di scarico delle acque di prima pioggia Le acque di prima pioggia e di lavaggio devono essere recapitate: 1) Fognatura (acque nere e miste); 2) Corpo d acqua superficiale (nel rispetto dei relativi limiti di scarico), solo ad evento meteorico concluso; 3) Suolo o sottosuolo, (per impossibilità tecnica o eccessiva onerosità per destinarle ad uno degli altri due recapiti, sempre nel rispetto dei relativi limiti di scarico). N.B. Le ACQUE METEORICHE che non rientrano nella prima pioggia non necessitano di autorizzazione allo scarico provinciale (al limite autorizzazione per quanto di competenza idraulica)

31 ORIGINE: Eventi meteorici RECAPITO: - acque bianche (provenienti da tetti o superfici non contaminate): -suolo (pozzi perdenti) -corso d acqua superficiale - acque di prima pioggia : -Fognatura -Corso idrico superficiale -Suolo N.B. Le acque meteoriche di seconda pioggia non sono soggette ad autorizzazione per caratteristiche qualitative degli scarichi (eventuale autorizzazione, da parte dell autorità competente, in relazione alle quantità scaricate) TRATTAMENTI: Vasca di prima pioggia Separazione delle acque in vasche di prima pioggia, dissabbiatura e disoleatura.

32 Reti fognarie -Accolgono acque domestiche, industriali, meteoriche (1 pioggia e dilavamento). Le acque reflue domestiche sono sempre ammesse in fognatura nel rispetto dei regolamenti del gestore della stessa, le acque reflue industriali e le acque meteoriche di prima pioggia sono soggette ad autorizzazione, e devono rispettare i limiti (tab. 3 dell allegato 5 alla parte terza del D.Lgs. 152/2006 o eventuali limiti imposti dal gestore). -Un grande problema per le reti fognarie esistenti, progettate per convogliare portate minori di quelle attuali, è costituito dal convogliamento di una parte delle acque meteoriche Per ovviare a ciò, i condotti fognari sono muniti di appositi manufatti sfioratori, che permettono la fuoriuscita delle acque in eccesso, destinandole ad un altro recapito.

33 Es. Sfioratore Laterale SFIORATORI In caso di deflusso in condizioni normali, le acque reflue scorrono nella porzione alla base del condotto, e vengono interamente convogliate all interno del condotto fognario. In caso di portate eccedenti la capacità di smaltimento dei collettori (es. in caso di eventi meteorici rilevanti), una parte del refluo, opportunamente diluito (3 5 volte) viene derivata verso un diverso recapito, nel rispetto dei limiti imposti dalla normativa.

34 Ciclo acque reflue urbane in un impianto di depurazione (Linea Acque) Pre-Trattamenti Trattamenti meccanici o primari Trattamenti biologici o secondari + terziari Trattamenti di affinamento Grigliatura Dissabbiatura Disoleatura Sedimentazione primaria (con eventuale aggiunta di flocculante) Trattamenti biologici per rimozione BOD + eventuale rimozione Azoto e Fosforo (aree sensibili) Filtrazione di volume o a carbone attivo Materiale grigliato Oli e grassi Sabbie Fanghi primari Fanghi secondari Acque di controlavaggio Smaltimento Linea fanghi In cima alla Linea Acque

35 Linea Fanghi Finalità principale: partendo da un refluo molto liquido, l obbiettivo è di arrivare ad un rifiuto solido, riducendo il quantitativo d acqua rispetto alla portata in ingresso (e quindi riducendo la quantità di rifiuto da smaltire) -Fanghi primari -Fanghi Secondari Ispessimento (vasche), -(fanghi da Acque di controlavaggio) Digestione Aerobica /anaerobica) Post ispessimento e condizionamento chimico Disidratazione (Centrifuga e Pressa) Smaltimento finale

36 ACQUE REFLUE - D. LGS 152/06 URBANE INDUSTRIALI ACQUE SUPERFICIALI SUOLO ACQUE SUPERFICIALI SUOLO FOGNATURA Tabella 1 Tabella 4 Tabella 3 Tabella 4 Tabella 3 Tabella 2 se Aree sensibili Eventuali limiti Regionali Tabella 3 A per specifici cicli produttivi Eventuali limiti Regionali Eventuali limiti del gestore Tabella 3 se miste ad acque industriali Eventuali limiti Regionali Eventuali limiti Regionali

37 SANZIONI - D.lgs. 152/ Sanzioni amministrative 1. Chiunque, salvo che il fatto costituisca reato, nell'effettuazione di uno scarico superi i valori limite di emissione fissati nelle tabelle di cui all'allegato 5 alla parte terza del presente decreto, oppure i diversi valori limite stabiliti (.. dalle autorità competenti..) è punito con la sanzione amministrativa da euro a euro. Se l'inosservanza dei valori limite riguarda scarichi recapitanti nelle aree di salvaguardia delle risorse idriche destinate al consumo umano di cui all'articolo 94, oppure in corpi idrici posti nelle aree protette di cui alla vigente normativa, si applica la sanzione amministrativa non inferiore a euro. 2. Chiunque apra o comunque effettui scarichi di acque reflue domestiche o di reti fognarie, servite o meno da impianti pubblici di depurazione, senza l'autorizzazione di cui all'articolo 124, oppure continui ad effettuare o mantenere detti scarichi dopo che l'autorizzazione sia stata sospesa o revocata, è punito con la sanzione amministrativa da euro a euro. Nell'ipotesi di scarichi relativi ad edifici isolati adibiti ad uso abitativo la sanzione è da 600 euro a euro. ( )

38 SANZIONI - D.lgs. 152/06 3. Chiunque, salvo che il fatto costituisca reato, al di fuori delle ipotesi di cui al comma 1, effettui o mantenga uno scarico senza osservare le prescrizioni indicate nel provvedimento di autorizzazione o fissate ai sensi dell'articolo 107, comma 1, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro a euro. 4. Chiunque, salvo che il fatto costituisca reato, effettui l'immersione in mare dei materiali indicati all'articolo 109, comma 1, lettere a) e b) ( materiale organico o da scavo di fondali), ovvero svolga l'attività di posa in mare cui al comma 5 dello stesso articolo, senza autorizzazione, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro a euro. ( ) 6. Chiunque, salvo che il fatto costituisca reato, non osservi il divieto di smaltimento dei fanghi previsto dall'articolo 127 (fanghi da acque reflue), comma 2, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro a euro. ( ) 9. Chiunque non ottemperi alla disciplina dettata dalle regioni ai sensi dell'articolo 113, comma 1, lettera b), è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro a euro.

39 Alcuni suggerimenti - Sopralluoghi in giornate asciutte, o comunque non durante eventi meteorici scarichi di acque meteoriche e sfioratori di piena non sono attivi - Preferire periodi con scarsa vegetazione che potrebbe coprire o ostruire i manufatti di scarico - Eventuali segnalazione dopo i dovuti accertamenti ( campionamento )

40 TUTELA DELLE ACQUE Disciplina degli scarichi delle acque reflue domestiche e di reti fognarie Principali riferimenti normativi D.lgs.152/06 e s.m.i. Regolamento Regionale 24 marzo 2006, n.3 Regolamento Regionale 24 marzo 2006, n.4 (e relative norme richiamate all interno) - Grazie per l attenzione -

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