STUDIO IDROGEOLOGICO DEL TERRITORIO DEL PARCO PINETA (metodo e risultati) Dott. Geol. Marco Parmigiani Dott. Geol. Gianbattista Fidanza Dott. Ing. Ila

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1 STUDO DROGEOLOGCO DEL TERRTORO DEL PARCO PNETA (metodo e risultati) Dott. Geol. Marco Parmigiani Dott. Geol. Gianbattista Fidanza Dott. ng. laria Sibio

2 Perché uno studio idrogeologico del Parco Pineta 1. l territorio del Parco Pineta riveste sempre più interesse ai fini della ricerca idrica di acque sotterranee da destinare al consumo umano (ma non solo), in quanto territorio ben poco impattato dal punto di vista degli insediamenti antropici e, più in generale, di centri di pericolo per la qualità della falda idrica idrica.. Pozzo pubblico Pozzo privato Centro di pericolo

3 Perché uno studio idrogeologico del Parco Pineta Le opere di captazione attualmente presenti nel Parco Pineta: 2. Comuni, Enti gestori di acquedotto (ma anche soggetti privati) presentano nuove richieste di attingimento mediante pozzi per acqua la cui compatibilità e sostenibilità va attentamente valutata in relazione alla disponibilità della risorsa.

4 Perché uno studio idrogeologico del Parco Pineta 3. Lo studio costituisce una fase del Piano di Settore Tutela geologica ed idrogeologica, previsto dall Art. 7 delle N.T.A. del P.T.C. 4. Lo studio mette a disposizione dell Ente Parco uno strumento tecnico di supporto decisionale per: l esercizio delle azioni di tutela delle acque sotterranee sia in termini qualitativi che quantitativi, come anche indicato dall Art. 21 delle citate N.T.A. del P.T.C.; l espressione dei pareri di competenza relativamente alle nuove richieste di concessione di derivazione, in attuazione del comma 3 dell Art. 21 delle N.T.A. del P.T.C.

5 Come è organizzato lo studio idrogeologico Lo studio si compone di una relazione descrittiva e di allegati tecnici e cartografici che riportano: la mappatura delle derivazioni (pozzi pubblici e privati) e dei principali scarichi idrici la rappresentazione dell andamento della falda idrica sotterranea la classificazione in base al grado di vulnerabilità della falda idrica sotterranea l individuazione delle criticità ambientali e dei centri pericolo presenti nel territorio Lo studio è stato supportato e preceduto dall'acquisizione di dati relativi alle tematiche idrogeologiche, dati meteo climatici, dati tecnici e di portata dei pozzi per acqua presenti nel territorio e ha tenuto conto degli studi di base già disponibili (Comuni, Province e ATO provinciali) e ha condotto alla elaborazione di un bilancio idrogeologico di massima, rilevante ai fini della gestione e tutela della risorsa idrica

6 La conoscenza del territorio Acquisizione dei dati esistenti Stazioni meteorologiche Studi geologici dell Università di Milano Studi dei suoli e idrogeologici regionali Studi idrogeologici provinciali (ATO) Studi geologici comunali

7 La conoscenza del territorio Acquisizione di dati con nuove attività Prove per determinare la permeabilità dei terreni Misure sui pozzi per determinare il livello a cui si trova la falda sotterranea

8 La nostra acqua da dove arriva? Lo studio ha consentito: l riconoscimento dei bacini idrogeologici La definizione dei rapporti tra la falda sotterranea e i corsi d acqua superficiali L individuazione delle direzioni del flusso idrico sotterraneo La relazione con i pozzi ad uso idropotabile censiti

9 l viaggio dell acqua m.s.l.m /2 proiezione 1-1A T. Valgrassa proiezione 5 D T. Fontanile C Unità delle ghiaie, sabbie e argille A B Unità del substrato roccioso Unità delle argille Unità delle ghiaie e conglomerati

10 V F T V 2 5 V V R C R C V V R S U 3 9 Proteggere l acqua La mappatura della diversa fragilità naturale del territorio espressa dalla carta della vulnerabilità a cui si associa il riconoscimento delle attività pericolose per la qualità dell acqua Porta a considerare che l uso consapevole del territorio è fondamentale per la tutela della risorsa acqua

11 Bilancio idrogeologico BLANCO DROGEOLOGCO D MASSMA Ricarica delle falde Sollevato dalle opere di captazione Dati meteorologici (temperatura e precipitazione) Carta di uso del suolo Carta della vulnerabilità (classi di permeabilità) Sollevati annui dai pozzi Portate di concessione dei pozzi

12 Bilancio idrogeologico Bacini idrogeologici e carta uso del suolo Bacino 1 superficie interna al Parco pari a circa 4 km2 comprende parte dei territori di Vedano Olona, Olona, Venegono Superiore e Binago Bacino 2 superficie interna al Parco pari a circa 20 km2 comprende parte dei territori di Binago, Beregazzo con Figliaro Figliaro,, Castelnuovo Bozzente, Venegono Superiore, Venegono nferiore,, Tradate e Locate Varesino nferiore Bacino 3 superficie interna al Parco pari a circa 24 km2 comprende parte dei territori di Beregazzo con Figliaro Figliaro,, Castelnuovo Bozzente, Bozzente, Oltrona San Mamette Mamette,, Appiano Gentile, Gentile, Veniano Veniano,, Carbonate,, Locate Varesino Carbonate Varesino,, Lurago Marinone Marinone,, Mozzate e Limido Comasco

13 Bilancio idrogeologico: valutazione termine in ingresso Ricarica delle falde precipitazioni meteoriche drenaggio dai corsi d acqua locali SCS - CN P lorda EV P netta CN R SCS - CN Formula empirica Davis - Wilson ruscellamento superficiale nfiltrazione contributo meteorico alla ricarica alla falda Uso del suolo Tipo idrologico di suolo Davis - Wilson Caratteristiche geometriche corso d acqua e della sezione fluviale Caratteristiche della corrente Perdite nei corsi d acqua = contributo drenaggio dei corsi d acqua alla ricarica alla falda

14 Bilancio idrogeologico: valutazione termine in uscita Sollevato dalle opere di captazione valutato: sulla base delle denunce dei prelievi annuali da pozzo sulla base delle portate di concessione demaniale

15 Bilancio idrogeologico: raffronto termini in ingresso e in uscita mpostazione del calcolo per il bilancio Bilancio su scala annuale ai volumi annui in ingresso in falda sono sottratti i volumi d acqua sollevati annualmente dai pozzi Bilancio su scala mensile alle portate transitanti mensilmente in falda sono sottratti le portate di concessione totali del bacino Una differenza positiva conduce a un bilancio idrogeologico ATTVO

16 Esiti del bilancio di massima su scala annuale m 3 /anno l bilancio annuale è in ATTVO per tutti e tre in bacini Bacino 1 (4 km 2 ) m 3 /anno m 3 /anno m 3 /anno Bacino 2 (20 km 2 ) ampi margini sui bacini 2 e m 3 /anno Bacino 3 (24 km 2 ) m 3 /anno

17 Esiti del bilancio di massima su scala mensile n rosso sono indicati i mesi in cui la ricarica alle falde è inferiore al sollevato totale dai pozzi da tale approccio emerge uno squilibrio soprattutto nei mesi estivi per la scarsità di precipitazioni meteorologiche

18 Bilancio idrogeologico Esiti del bilancio di massima risultati del bilancio idrogeologico effettuato sul territorio del Parco Pineta non mostrano particolari criticità e problematiche inerenti il rapporto tra ricarica e prelievi effettivi annuali dalla falda l bilancio è risultato infatti attivo per tutti i tre bacini, mostrando margini più ampi nei Bacini 2 e 3 l bilancio calcolato sulle portate di concessione mostrerebbe la non sostenibilità del prelievo potenziale dalle opere di captazione (con deficit soprattutto nei mesi estivi: giugno, luglio e agosto), ma tale valore non rappresenta le effettive modalità di utilizzodei pozzi (portata media teorica) Occorrerebbe una verifica della corretta corrispondenza tra portate concesse per ciascuna opera di captazione ed effettivi fabbisogni dell utenza, con prevedibile riscontro di un certo sovradimensionamento della prima voce (portate di concessione) rispetto alla seconda (fabbisogni effettivi)

19 Sintesi conclusiva 1. Nel territorio del Parco Pineta esiste una relazione diretta tra l assetto geologico e geomorfologico superficiale, l idrologia e la consistenza quantitativa e qualitativa della falda idrica sotterranea. 2. Attualmente questo sistema gode di buona salute ambientale, ciononostante si tratta di un sistema vulnerabile che va adeguatamente gestito e tutelato. 3. L Ente Parco Pineta possiede adeguati strumenti normativi e regolamentari nelle N.T.A. del P.T.C. che possono essere più efficacemente applicati grazie al supporto di studi come questo. 4. E inoltre possibile la programmazione di interventi finalizzati alla mitigazione degli elementi con potenziale impatto negativo (es. scarichi nei corsi d acqua) e alla valorizzazione degli elementi con dimostrato effetto positivo (es. regimazione dei corsi d acqua per favorire l infiltrazione efficace).

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