RESOCONTO MONITORAGGIO 2004 SULLA CHERATOCONGIUNTIVITE DEI BOVIDI SELVATICI ALPINI IN VALLE PO E IN VALLE VARAITA

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1 RESOCONTO MONITORAGGIO 2004 SULLA CHERATOCONGIUNTIVITE DEI BOVIDI SELVATICI ALPINI IN VALLE E IN VALLE VARAITA 1

2 Introduzione Nell ambito della gestione e della conservazione del patrimonio faunistico le problematiche sanitarie hanno assunto sempre più importanza specialmente quando un area geografica è condivisa da più specie recettive alla stessa patologia e di conseguenza è possibile lo scambio di agenti patogeni. E questo il caso della cheratocongiuntivite, patologia sostenuta da un micoplasma (Mycoplasma conjuctivae) che colpisce i bovidi selvatici alpini (stambecco, camoscio e muflone) e gli ovicaprini. Si tratta di una malattia di cui si hanno riferimenti storici già nel 1789 e che, attualmente, è diffusa in tutto il mondo; tuttavia solo recentemente sono state acquisite tecniche di laboratorio che hanno permesso l identificazione dell agente patogeno e, di conseguenza, la corretta valutazione della morbilità (percentuale di soggetti che si ammalano) e della mortalità (percentuale di soggetti che vengono a morte). La trasmissione del patogeno è possibile sia per contatto diretto tra un soggetto malato ed uno sano, ma soprattutto per mezzo di insetti vettori (mosche); il periodo di incubazione, cioè il tempo che intercorre dal contagio alla comparsa dei sintomi, è molto breve: 2-3 giorni. La cheratocongiuntivite si può manifestare in due forme: a) la forma lieve l infiammazione della congiuntiva dell occhio (congiuntivite) provoca una profusa essudazione sierosa che può diventare mucosa e/o purulenta (anche per l insorgenza di infezioni secondarie). La congiuntiva appare arrossata ed edematosa ma la cornea è trasparente. Con questo tipo di lesioni non si manifesta alterazione del comportamento in quanto la vista non è compromessa, solo ad una attenta osservazione si può vedere il pelo conglutinato dall essudazione oculare. b) la forma grave oltre alla congiuntivite si ha un offuscamento della cornea che appare lattescente (cheratite). Con lesioni di questo tipo, il selvatico è quasi totalmente cieco; 2

3 le lesioni risultano recuperabili a meno che non ci sia ulcerazione e perforazione della cornea che comportano la totale perdita della vista. La cecità determina anche un alterazione caratteristica nel movimento che rende la patologia riconoscibile a distanza: il soggetto tende a muoversi in circolo, alzando notevolmente gli arti anteriori (arrembaggio) e avanza con molta cautela. La forma lieve è più comune negli ovicaprini domestici nei quali, a volte, la patologia passa inosservata. La forma grave è, invece, più comune nei selvatici in particolare sembrerebbe che il camoscio manifesti forme non recuperabili. Piano d intervento In seguito agli avvistamenti di stambecchi con sintomatologia afferibile a cheratocongiuntivite, avvenuti nei mesi di luglio e di agosto in Valle Po ed in Valle Varaita, è stata indetta il 2 settembre 2004 una riunione presso gli Uffici della Provincia di Cuneo Settore Tutela Fauna. L obiettivo era di concordare con gli Enti partecipanti, di cui sotto è riportato l elenco, un piano di intervento per valutare la gravità e la diffusione dell epizoozia nelle popolazioni appartenenti alle specie selvatiche recettive presenti in zona (stambecco, camoscio e muflone). Enti coinvolti! Comprensorio Alpino CN1! Comprensorio Alpino CN2! Ente di gestione delle aree protette della fascia fluviale del Po tratto cuneese (Parco del Po cuneese)! Servizio Veterinario dell A.S.L. 17/2! Corpo Forestale dello Stato! Provincia di Cuneo - Settore Tutela Fauna! Ce.Ri.Ge.Fa.S. Monitoraggio L attività è stata organizzata in modo diversificato su tre tipologie di azione: 1. Transetti prestabiliti in Valle Po e Valle Varaita, percorsi ad intervalli regolari finalizzati all osservazione diretta di camosci, stambecchi e mufloni allo scopo di verificare la prevalenza di soggetti con infezione manifesta. Le osservazioni, riportate su apposite schede, sono state raccolte ed elaborate dal Ce.Ri.Ge.Fa.S. Descrizione dei transetti (fig. 1): N 1: Pian del Re Traversette Armoine; N 2: Pian del Re Lago Fiorenza Rifugio Giacoletti; N 3: Bivacco Berardo Furciuline Bivacco Andreotti; N 4: Castello Vallanta; N 5: Grange del Rio Passo della Losetta. 2. Vigilanza presso i centri di controllo ufficiale della fauna abbattuta nell esercizio venatorio, nei Comprensori Alpini CN1 e CN2: i camosci ed i mufloni sono stati sottoposti a tampone oculare per la ricerca dell infezione. 3

4 3. Vigilanza sugli ovi-caprini monticanti: recenti acquisizioni dimostrano un chiaro ruolo epidemiologico da parte delle greggi. Pertanto si è previsto di attuare un campionamento invernale presso le aziende monticanti nell area del Monviso (in corso di esecuzione). Risultati Grazie alla collaborazione offerta dai suddetti Enti, è stato possibile giungere a una buona conoscenza della diffusione della cheratocongiuntivite in Valle Po e in Valle Varaita. Ogni transetto è stato percorso da un minimo di 2 ad un massimo di 8 volte per un totale di 23 uscite (tab. 1). Complessivamente sono stati contattati 125 stambecchi di cui 11 con evidenti lesioni oculari (8,8%), la cui distribuzione è rappresentata in figura 1, e un soggetto dubbio, mentre la malattia sembra avere per ora risparmiato le popolazioni di camosci e mufloni. Sono, infatti, stati avvistati 65 camosci (2 di questi definiti dubbi) e 20 mufloni apparentemente sani. Sulla scheda di avvistamento è stata anche annotata la presenza di domestici monticanti e la loro eventuale interazione con i selvatici (tab. 2). Gli ovini risultano particolarmente numerosi sui pascoli alpini, ma non è stata segnalata nessuna interazione con i selvatici durante il periodo di osservazione. Durante la stagione venatoria sono stati abbattuti 20 camosci in Valle Po, e 105 camosci e 3 mufloni in Valle Varaita. I tamponi oculari sono stati effettuati su tutti gli animali della Valle Po (negativi all esame PCR), e su 83 camosci e tutti e 3 i mufloni della Valle Varaita (risultati della PCR non ancora disponibili, ma nessun animale presentava sintomatologia clinica). 4

5 Fig. 1: Transetti effettuati e localizzazione degli 11 stambecchi malati. MESE TRANSETTO ENTE CAMOSCI STAMBECCHI MUFLONI SANI MALATI DUBBI SANI MALATI DUBBI SANI MALATI DUBBI Agosto 1 CACN1 1 Agosto 2 CACN1 1 Agosto 2 CACN1 1 Agosto 5 ALTRO 1 1 Agosto 3 CFS 1 Agosto 4 CERIGEFAS 1 Agosto 3 CERIGEFAS 1 Agosto 1 ALTRO 1 Settembre 5 CERIGEFAS 5 3 Settembre 4 CFS / CACN2 14 Settembre 3 PROVINCIA Settembre 5 CERIGEFAS / PROVINCIA

6 Settembre Settembre 1 CFS / CACN1 16 Settembre 2 Settembre 1 CFS 30 Settembre 2 Ottobre Ottobre 1 CFS / CACN1 24 Ottobre 5 CACN Ottobre 2 Ottobre 3 Ottobre 2 CACN2 / CERIGEFAS 21 TOTALE Tab. 1: Avvistamento dei bovidi selvatici alpini (sani, malati e dubbi) nei diversi transetti e periodi. MESE TRANSETTO ENTE BOVINI OVINI CAPRINI INTERAZIONE CON SELVATICI Settembre 5 CERIGEFAS 3 NO Settembre 5 CERIGEFAS / PROVINCIA 1 NO Settembre NO Settembre 2 20 NO Settembre NO Ottobre NO Ottobre 1 CACN1 / CFS 1 NO Ottobre 5 CACN2 1 1 NO Ottobre NO TOTALE Tab. 2: Avvistamento di domestici monticanti nei differenti transetti e loro interazione con i selvatici. 6

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