LINEE GUIDA. Per il corretto utilizzo della Comunicazione Facilitata Tecnica Aumentativa Alternativa Alfabetica del Linguaggio
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1 LINEE GUIDA Per il corretto utilizzo della Comunicazione Facilitata Tecnica Aumentativa Alternativa Alfabetica del Linguaggio con marchio registrato a Brescia il 09/02/2010 dalla Intervento Società Cooperativa Sociale Le linee Guida qui presentate costituiscono un documento a cui devono attenersi tutti coloro che utilizzano tale tecnica Definizione La Comunicazione Facilitata è una tecnica di comunicazione alternativa, alfabetica, per persone con disturbi del linguaggio e della comunicazione, in cui esistono anche difficoltà a produrre gesti finalizzati. Tale tecnica, che deve essere inserita, sempre, all interno di un progetto educativo abilitativo riabilitativo, viene utilizzata in tutte le situazioni di assenza, insufficienza, o inefficacia della comunicazione verbale orale, o gestuale, al di là del tipo di disabilità e dell età della persona. La Comunicazione Facilitata può essere definita anche come una tecnica di scrittura attraverso un contatto fisico che si definisce facilitazione. L obiettivo finale resta il raggiungimento di una comunicazione libera, efficace, funzionale alla vita quotidiana, nella modalità più autonoma possibile. Gli ambiti di utilizzo della tecnica sono quelli di qualsiasi altro tipo di linguaggio: la famiglia, la scuola, il centro diurno, le agenzie di tempo libero, ecc e per ognuno di questi ci devono essere obiettivi chiari e diversi, così da garantire a pieno l efficacia del risultato ed il raggiungimento del maggior livello di autonomia e generalizzazione. L'utilizzo della Comunicazione Facilitata, non esclude l'utilizzo di altre forme di comunicazione verbali e non-verbali, alternative aumentative, ed il ricorso alla tecnologia più avanzata e più idonea. Percorso: Un soggetto può essere avviato all uso della Comunicazione Facilitata solo dopo essere stato sottoposto ad una valutazione iniziale eseguita da un Supervisore. Una volta stabilita l idoneità del soggetto verrà stilato un programma di lavoro, da inserire all interno di un progetto educativo riabilitativo, che verrà supervisionato regolarmente con una frequenza stabilita dal responsabile del progetto stesso. All inizio del percorso verrà firmata dai genitori o dal tutore l adesione al percorso. E' necessario che i genitori partecipino in modo attivo, perché trattandosi di una tecnica di comunicazione, non è possibile che venga confinata solo all interno di una seduta di terapia, della frequenza a scuola, nel centro di inserimento... ma deve essere sempre a disposizione della persona in ogni momento ed in qualsiasi luogo di inserimento sociale. 1
2 Figure abilitate all utilizzo della tecnica Ogni persona che intende facilitare, deve possedere le conoscenze e le competenze specifiche per l utilizzo della tecnica. Tali apprendimenti vengono acquisiti con appositi iter formativi teorico pratici. Le qualifiche che si acquisiscono sono le seguenti: Facilitatore 1 livello Facilitatore di 1 livello Facilitatore di 1 livello Facilitatore 2 livello Supervisore FORMATORE È una persona che: ha competenze in ambito educativo, sanitario ed assistenziale ha seguito un corso di formazione per facilitatori di 1 livello con uno dei Centri di Formazione riconosciuti, per almeno 48 ore di teoria e 52 ore di attività tecnico - pratica ed almeno 30 ore di tirocinio. ha superato una prova teorico-pratica finale Il facilitatore di 1 livello ha l obbligo di : ricevere una supervisione costante, almeno 5 volte l anno effettuare almeno un percorso di aggiornamento all anno, sulle tematiche relative alla tecnica Il Facilitatore di 1 livello non può effettuare le valutazioni iniziali. Facilitatore di 2 livello Si accede dopo aver conseguito la qualifica di Facilitatore di 1 livello. È una persona che: ha competenze in ambito educativo, sanitario e assistenziale ha almeno 2 anni di esperienza continuativa, ed ha utilizzato la tecnica con almeno 3 persone diverse ha seguito un corso di formazione per facilitatori di 2 livello, con uno dei Centri di Formazione riconosciuti, per almeno 20 ore di teoria e 30 ore di attività teorica-pratica conosce tutte le fasi di sviluppo della tecnica e sa come superare gli ostacoli e le difficoltà, sa individuare e proporre nuovi obiettivi nel percorso di autonomia del soggetto ha superato una prova teorico-pratica finale 2
3 Il facilitatore di 2 livello ha l obbligo di : ricevere una supervisione, almeno 3 volte l anno effettuare almeno un aggiornamento all anno, sulle tematiche relative alla tecnica Il Facilitatore di 2 livello non può effettuare le valutazioni iniziali. Supervisore Si accede alla qualifica di supervisore, dopo aver conseguito la qualifica di Facilitatore di 2 livello, tramite un percorso di tirocinio e formazione sul campo svolto con un supervisore e un formatore. È una persona che: è professionalmente preparata in ambito sanitario e/o educativo ed ha competenze in ambito educativo, sanitario e assistenziale ha almeno 4 anni di esperienza continuativa, ed ha utilizzato la tecnica con molte persone di diversa età e con diversi tipi di patologia ha lavorato a lungo con un supervisore e con un formatore possiede tutte le conoscenze necessarie delle tecniche di supervisione ha ampliato le proprie conoscenze e applicato la tecnica con più persone e in situazioni diverse si dimostra creativo, propositivo e disponibile a lavorare in equipe esegue la valutazione del soggetto per l avvio alla C.F., ne definisce il percorso ed avvia i genitori ed i facilitatori all utilizzo della stessa collabora con il facilitatore, la scuola, il centro diurno, la famiglia, gli specialisti ecc per la stesura del progetto educativo-riabilitativo promuove e supervisiona l'utilizzo della tecnica, e/o di altre modalità comunicative, nella scuola, nei centri e nei luoghi di inserimento sociale supervisiona i facilitatori ed i genitori valutando l efficacia e la correttezza del loro operato, e ne è responsabile tutela il rispetto delle linee - guida Il supervisore ha l obbligo di : ricevere la supervisione di un formatore, che deve incontrare almeno 2 volte all anno effettuare almeno un aggiornamento all anno sulle tematiche relative alla tecnica comunicare al formatore e all equipe di riferimento le abilità e le inadempienze dei facilitatori 3
4 Formatore È una persona che: è stata a lungo supervisore ed ha lavorato a lungo con un formatore è professionalmente preparata in ambito sanitario e/o educativo ed ha competenze in ambito educativo, sanitario e assistenziale ha lunga esperienza di facilitazione e di applicazione della tecnica su ampia casistica ha esperienza di formazione e di docenza ha svolto corsi in collaborazione con un centro di formazione riconosciuto ha sviluppato ampie competenze nell ambito delle disabilità comunicative e della riabilitazione delle stesse conosce a fondo i processi comunicativi e del linguaggio conosce le patologie e le problematiche neuropsicologiche legate alle diverse disabilità conosce la legislazione legata all handicap conosce a fondo e sa gestire le dinamiche familiari, sa utilizzare l ascolto e il sostegno nelle situazioni problema sa gestire i rapporti con le istituzioni e garantire collaborazioni proficue Il Formatore ha l obbligo di : tenersi sempre aggiornato mantenere una formazione permanente incontrarsi almeno una volta all anno con gli altri formatori predisporre la raccolta dei dati e delle informazioni, relativi al proprio centro, che costituiranno materiale di studio e di ricerca per tutti coloro che si occupano di C.F. e che dovranno essere inviati al Comitato tecnico-scientifico e all' Intervento Società Cooperativa Sociale, almeno 1 volta all anno tenere sempre aggiornati gli elenchi dei Facilitatori e dei Supervisori e di tenere informato di questi il Comitato tecnico-scientifico e l'intervento Società Cooperativa Sociale segnalare immediatamente le eventuali esclusioni di facilitatori e supervisori dagli elenchi Il formatore può promuovere ed organizzare corsi di formazione, informazione, seminari e convegni, in accordo con le linee-guida Per ognuna di queste figure, abilitate all uso della tecnica, è fondamentale il rispetto dei criteri sopra esposti, criteri che comportano l iscrizione presso l elenco della Rete per la diffusione della Comunicazione Facilitata, previa valutazione del comitato tecnico scientifico ed approvazione dell'intervento Società Cooperativa Sociale Qualora venisse a mancare anche uno solo di questi presupposti ci sarà l esclusione dall elenco delle persone abilitate 4
5 Corsi di informazione e formazione Corso di informazione sulla tecnica : sono rivolti a tutti ( specialisti del settore, insegnanti, familiari, volontari...) hanno la durata di almeno 6 ore forniscono un attestato di partecipazione che non darà la possibilità di utilizzare la tecnica Corso di formazione per facilitatori di 1 livello : sono rivolti a specialisti del settore, insegnanti, educatori, assistenti alla persona ed alla comunicazione... vengono svolti da uno dei Centri di Formazione riconosciuti sono tenuti, oltre che da uno o più formatori, da docenti e professionisti di diversi ambiti : neuropsichiatra, psicologo, terapista della riabilitazione, optometrista, esperto in tecnologia per la disabilità hanno la durata di 100 ore per 48 ore di teoria e 52 ore di attività tecnico - pratica ed almeno 30 ore di tirocinio prevedono la partecipazione per almeno l '80% delle ore previste le valutazioni delle competenze raggiunte vengono valutate attraverso il riesame della frequenza al corso, delle attività svolte, della partecipazione attiva e delle capacità ed attitudini dimostrate l'esame finale prevede un questionario per la parte teorica, la presentazione di una tesina sul lavoro svolto, ed una discussione con il formatore A fine Corso verrà rilasciato attestato di frequenza e/o diploma, a seconda del livello raggiunto da ciascun corsista. la parte teorica tratta temi inerenti la comunicazione e la diversabilità con tutti gli aspetti ad essa correlati : - L'importanza della comunicazione e le comunicazioni alternative - Il concetto di facilitazione - Requisiti di accesso alla tecnica, percorso di avvio, fasi del percorso, gli strumenti ed i materiali, gli argomenti di comunicazione e conversazione, gli ambiti di utilizzo, percorso verso l indipendenza, ecc - La diversabilità : a partire dalle abilità presenti e da un diverso funzionamento - La rivisitazione della definizione di ritardo mentale - La difficoltà di relazione, di comunicazione e di comportamento - Aspetti senso - percettivi, motori, esecutivi e prassici - Funzionalità e percezione visiva - Il linguaggio del corpo e la percezione del proprio corpo nella relazione con l altro - L'importanza, per la comunicazione, dei neuroni a specchio, del contatto visivo, della triangolazione visiva e dell' imitazione 5
6 - Aspetti neuropsicologici - Aspetti emotivi e psicologici - Tecnologia e ausili per la comunicazione - L utilizzo della C.F. come strategia in un progetto educativo a scuola, in centro diurno, in famiglia, nei vari luoghi di inserimento sociale - Deontologia la parte pratica prevede : - valutazione iniziale della persona da facilitare, raccolta dati ed informazioni necessarie, fatta dal docente - addestramento diretto per l' applicazione della tecnica con un bambino o ragazzo ed un corsista alla volta ( gli altri assistono attraverso un sistema di televisione a circuito chiuso) - discussione sulle problematiche emerse - stesura del programma da svolgere - supervisione del lavoro precedentemente svolto - preparazione e spiegazione del programma successivo Naturalmente ogni situazione verrà valutata singolarmente, di volta in volta, e verranno consigliate delle direttive per l utilizzo ( frequenza, luogo, numero di facilitatori ) perché ogni persona può reagire in modo diverso. Il programma di lavoro assegnato dovrà essere svolto dal corsista, a titolo di tirocinio pratico, nei vari ambiti di inserimento della persona facilitata e presso l'associazione o la cooperativa o il centro di formazione. Si ribadisce l importanza e la necessità che i Corsisti utilizzino almeno pluri-settimanalmente la tecnica e che i genitori partecipino in modo attivo. Corso di formazione per facilitatori di 2 livello : sono rivolti a specialisti del settore, insegnanti, educatori, assistenti alla persona ed alla comunicazione, ecc...che abbiano precedentemente conseguito la qualifica di facilitatore di 1 livello vengono svolti da uno dei Centri di Formazione riconosciuti sono tenuti, oltre che da uno o più formatori, da docenti e professionisti di diversi ambiti : neuropsichiatra, psicologo, terapista della riabilitazione, optometrista, esperto in tecnologia per la disabilità hanno la durata di 50 ore per 20 ore di teoria e 30 ore di attività tecnico - pratica prevedono la partecipazione per almeno l '80% delle ore previste le valutazioni delle competenze raggiunte vengono valutate attraverso il riesame della frequenza al corso, delle attività svolte, della partecipazione attiva e delle capacità ed attitudini dimostrate l'esame finale prevede un questionario per la parte teorica, la presentazione di una tesina sul lavoro svolto, ed una discussione con il formatore A fine corso verrà rilasciato attestato di frequenza e/o diploma, a seconda del livello raggiunto da ciascun corsista. 6
7 la parte teorica approfondirà i temi affrontati durante il corso di 1 livello la parte pratica prevede un lavoro prevalentemente svolto dal corsista e supervisionato dal formatore, per imparare a superare gli ostacoli e le difficoltà, ad individuare e proporre nuovi obiettivi nel percorso di autonomia del soggetto Condizioni d uso della tecnica La tecnica della comunicazione facilitata per poter essere efficace e quindi permettere il raggiungimento degli obiettivi preposti, deve assicurare le seguenti condizioni di esercizio: a) per ridurre il rischio di uno scorretto utilizzo e della possibilità di influenzamento, che i facilitatori ancora poco esperti possono realizzare inconsapevolmente, è necessario che ogni persona partecipi al lavoro di supervisione nell ambito del progetto individuale, la cui scansione viene definita dal responsabile del progetto. b) ogni persona che intende facilitare, sia esso un familiare, un insegnante, un volontario o altro, deve possedere le conoscenze e le competenze specifiche per l utilizzo della tecnica e deve operare sotto stretta supervisione. Il percorso di apprendimento sarà commisurato alle capacità della persona facilitata, al contesto di utilizzo e, soprattutto, verrà definito dal supervisore, responsabile del progetto. c) l'utilizzo della tecnica può essere affidata a facilitatori di 1 o 2 livello, e/o ad insegnanti ed educatori che operino, sotto stretta supervisione, all'interno di un progetto individuale. Quando queste soluzioni non sono al momento possibili sarà necessario coinvolgere insegnanti, educatori, operatori, ecc... nell utilizzo della scelta multipla Qualora non vengano rispettate le condizioni di esercizio, il supervisore declina ogni responsabilità in merito ad eventuali difficoltà che potrebbero emergere ed esclude le persone dal progetto e dall'elenco della rete. 7
8 Norme di buona prassi per le comunicazioni scritte Come in tutti gli ambiti comunicativi e relazionali esistono delle norme di buona prassi, ancor più valide quando si tratta di comunicazioni scritte. Quando si utilizza la CF, che implica tempi e modi diversi rispetto alla comunicazione orale, è necessario: - mentre si sta comunicando, avvertire per tempo, qualora fosse necessario interrompere l attività e fornire le motivazioni sulla causa dell interruzione - non divulgare a terzi, se non nei termini previsti dalla legge vigente, i contenuti che emergono in sede di comunicazione, nel rispetto della privacy della persona facilitata - che i contenuti delle comunicazioni e le modalità con cui si ottengono siano oggetto di discussione con il supervisore e con l equipe educativo-riabilitativa È vietato l uso improprio e non autorizzato delle comunicazioni che può portare a situazioni di disagio emotivo e relazionale, e a volte al rifiuto/negazione della comunicazione stessa da parte del facilitato. Pubblicazioni, tesi di laurea e ricerche : Chiunque volesse predisporre tesi di laurea o ricerche scientifiche nell ambito della CF ha la possibilità di rivolgersi al Comitato tecnico-scientifico e all'intervento Società Cooperativa Sociale, che saranno disponibili a sostenerlo nel percorso di ricerca. Utilizzo del marchio L'Intervento Società Cooperativa Sociale può concedere una licenza, non esclusiva, per l'uso del Marchio in Italia, a persone fisiche che a titolo individuale e/o in qualità di legale rappresentante, o altra persona da esso nominato, di Associazioni di volontariato, Cooperative Sociali o altre forme di Società o enti pubblici e privati, attraverso una scrittura privata tra le parti, che ne sancisce i termini e le modalità. 8
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