Quale futuro per le risorse in sanità? Quale futuro dopo i tagli? Roma, giugno 2012 Carla Collicelli

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1 Quale futuro per le risorse in sanità? Quale futuro dopo i tagli? Roma, giugno 2012

2 Un settore imponente 113 miliardi di euro di spesa pubblica (7,3% Pil) 31 miliardi di euro di spesa privata (in totale tra pubblica e privata 9% Pil) 152 miliardi di euro di valore aggiunto diretto e indiretto (11,2% del Pil) 1 milione 568 mila addetti (6,4%)

3 Un settore che ha continuato a crescere negli ultimi anni, ma in maniera diseguale Andamento della spesa sanitaria Variazione Nord-Ovest 15,2 Nord-Est 17,9 Centro 11,6 Mezzogiorno 6,4 Regioni con Piani di rientro 8,0 Altre Regioni 15,6 ITALIA 11,5

4 Un settore chiamato a contribuire al risanamento dei conti nei prossimi anni Nel 2015 è stimato in 17 miliardi di euro il gap cumulato totale tra risorse necessarie a coprire i bisogni sanitari e i soldi pubblici che il SSN avrà a disposizione (Patto per la Salute )

5 Al contenimento del pubblico corrisponde un aumento della spesa privata e il concomitante razionamento La presunta sostenibilità obbliga a tagliare e genera razionamento e iniquità nella tutela 5

6 Le liste d attesa: il problema principale secondo gli italiani I principali aspetti negativi delle strutture sanitarie secondo gli intervistati, per ripartizione geografica (val. %) Nord- Ovest Nord-Est Centro Sud e isole Totale -La lunghezza delle liste di attesa 62,5 71,8 70,1 70,6 68,5 - La lunghezza delle code nelle varie 29,9 31,5 27,1 20,2 26,4 strutture (ad esempio, agli sportelli, per fare le analisi, dal medico, ecc.) - La mancanza di coordinamento tra 17,9 12,4 20,8 13,1 15,8 strutture, servizi e personale, che costringe a girare da un ufficio all'altro - Una eccessiva rapidità nella dismissione 14,9 18,4 15,3 9,3 13,8 ospedaliera - L'inadeguata professionalità degli 8,8 6,2 7,2 15,0 10,1 operatori - L'assenza di informazioni sui 12,8 9,0 8,0 7,6 9,3 soggetti/strutture alle quali rivolgersi - L'assenza nella sua area territoriale dei 3,9 5,5 4,6 16,4 8,6 servizi/strutture/prestazioni di cui ha più bisogno - Un approccio poco umano degli operatori 4,5 7,1 5,5 10,4 7,2 - La variabilità eccessiva delle decisioni dei medici rispetto alle stesse patologie Fonte: indagine Fbm-Censis, ,6 4,0 7,4 3,2 5,1

7 Ne consegue l aumento continuo della spesa sanitaria privata Spesa sanitaria privata Anni (v.a. in milioni di a prezzi correnti, var. % nominale) Valori a prezzi correnti Var. % Var. % Prodotti medicinali, articoli sanitari e materiale terapeutico ,1 +5,8 - Servizi ambulatoriali ,8 +11,1 - Servizi ospedalieri ,0 +8,1 Totale sanità ,5 +8,1 Spesa totale per consumi ,5 +2,6 Fonte: elaborazione Fbm-Censis su dati Istat

8 La sanità salvata dalle famiglie Ricorso nell ultimo anno ai servizi sanitari privati a pagamento (val. %) Esame diagnostico ambulatoriale 18,6 3,3 78,1 La spesa annua di tasca propria Visita medica specialistica 34,7 3,7 61,6 Il 44% delle Visite o sedute odontoiatriche 41,2 2,7 56,1 famiglie con spese odontoiatriche Farmaci acquistati a prezzo pieno in farmacia 70,9 1,6 27,5 ha speso di tasca propria Pagando solo di tasca propria Usufruendo di un rimborso No 8

9 IL BOOM DEL PRIVATO PER GLI ACCERTAMENTI TRAMITE DIAGNOSTICA PER IMMAGINI (rx, tac, mammografia, ecografia, risonanza magnetica) 90 Quote di cittadini che hanno fatto accertamenti tramite diagnostica per immagini in strutture pubbliche, convenzionate e private 80 84, ,5 76,5 73,8 68, ,7 13,8 14,4 13,8 18,1 13,7 5,6 10,7 9,2 12,4 Fino al Struttura pubblica Struttura privata convenzionata Struttura privata 9

10 Il settore farmaceutico costituisce un esempio lampante: spesa pubblica per farmaci (-3,5%) spesa privata per farmaci (+10,7%) Spesa farmaceutica totale, pubblica e privata Anni (val. in milione di euro correnti, var. % ai prezzi correnti) Spesa in milioni di euro correnti Andamento Spesa farmaceutica totale(1) di cui: var. % ,0 pubblica (2) ,5 privata ,7 (1) Canale farmacia, GDO e parafarmacie al lordo del payback (2) Convenzionata netta Fonte: elaborazione Fbm-Censis su dati Istat

11 Ne consegue anche la mancata copertura di bisogni importanti Anziani che non ricevono aiuto, per area geografica Non ho ricevuto aiuto/supporto da nessuno per affrontare i problemi di vita quotidiana (val.%) 41,8 33,8 28,7 26,6 13,9 Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Totale

12 Fondazione Assistiti a domicilio/1000 pz età>65 aa. CENSIS 12 Fonte: I. Mastrobuono, da Ministero della Salute 2005 e Società Italiana di gerontologia e geriatria

13 Anziani assistiti in alcuni paesi OCSE (%) Domicilio Residenza Germania 8,4 4,3 Giappone 9,8 3,1 Inghilterra 8,0 4,5 Italia 4,9 3,0 Stati Uniti 14,0 5,1 Svezia 9,5 7,5 Fonte: I. Mastrobuono da:trends in severe disability among elderly people, OECD 2007 Germany 2004, the European Observatory on Health Systems La non autosufficienza in Italia 2010 Ministero del lavoro Annuario Statistico ISTAT 2006 U.S. Census Bureau,

14 Ne consgue l aumento dei costi indiretti a carico delle famiglie Pazienti e caregiver Costi diretti Spese mediche (es. visite specialistiche, farmaci) e spese non mediche (es. trasporti) Costi indiretti Mancati redditi da lavoro (per assenze forzate o cessazione dell attività lavorativa) Deboli le entrate da strumenti di tutela economica (es. indennità di accompagnamento)

15 Le reti di aiuto informale sono in crisi La rete di parentela è sempre più stretta e lunga Diminuiscono le famiglie aiutate (dal 23,3% nel 1983 al 16,9% nel 2009) Aumenta l età dei care giver (da 43 anni nel 1983 a circa 50 nel 2009) Aumentano gli aiuti economici (47,9% di anziani ai giovani e 46,8% dei giovani agli anziani) Calano gli aiuti diretti (32% degli anziani) 15

16 La rinuncia alle cure:un dato allarmante Stima e identikit di quanti hanno dovuto rinunciare per motivi economici a prestazioni sanitarie in un anno Totale cittadini di cui: Sesso Maschio Femmina Area geografica Nord ovest Nord est Centro Sud e isole Età anni anni anni anni e oltre Tipologia familiare Unipersonale Coppia senza figli Coppia con figli Monogenitore 350 Altra tipologia 240

17 Decolla il low cost sanitario Cresce la ricerca di opportunità di accesso a prestazioni sanitarie di qualità accettabile con buoni tempi di accesso a prezzi più bassi Stime Assolowcost indicano in oltre 10 miliardi di euro il valore della sanità low cost

18 Alcuni dati della sanità low cost Stima del valore 10 mld di euro -Crescita annua attesa 20-30% -Risparmio sul prezzo delle prestazioni sulle normali tariffe di mercato (*) 30-60% -Offerte promozionali di siti web: risparmio sul prezzo delle prestazioni sulle normali tariffe di mercato 70-85% (*) Indagine della Scuola di formazione continua del Campus Biomedico di Roma Fonte: elaborazione Fbm-Censis su dati Assolowcost

19 Ma il low cost, come il fai da te, può essere pericoloso Per i possibili danni derivanti da: un rapporto costi / benefici squilibrato; la mancanza di controlli di qualità; l induzione di una domanda impropria e di risposte inappropriate.

20 Non si ha fiducia in un miglioramento Come si prevede di affrontare i futuri bisogni sanitari e assistenziali (val.%) 0,9 3,7 7,7 3,6 Farà affidamento sul privato e su strumenti assicurativi 54,7 57,9 Integrerà il pubblico con strumenti integrativi e/o assicurativi Integrerà il pubblico con il privato quando necessario, pagando di tasca sua 36,7 34,8 Ritiene che il sistema pubblico sarà sufficiente Necessità sanitarie Necessità assistenziali Fonte: Pensare al futuro del Welfare italiano. Summit Unipol Censis,

21 La reputazione del sistema è in calo Negli ultimi 2 anni per il 31,7% degli italiani il Servizio sanitario della propria regione è peggiorato Giudizio sulle performance del Servizio sanitario della propria regione negli ultimi due anni, per ripartizione geografica (val. %) Il Servizio sanitario della sua regione negli ultimi due anni è: Nord- Ovest Nord-Est Centro Sud e Isole Italia Migliorato 9,7 32,3 8,6 7,0 13,0 Peggiorato 21,2 15,6 34,2 38,5 31,7 Rimasto uguale 69,1 52,1 57,2 54,5 55,3 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Saldo -11,5 16,7-25,6-31,5-18,7 Fonte: indagine Fbm-Censis, 2012

22 Con effetti perversi soprattutto nelle regioni con Piani di Rientro Giudizio sulla performance del Servizio sanitario della propria regione negli ultimi due anni: Regioni con Piani di Rientro* - altre Regioni (val. %) ,8 57,3 55, ,6 7,6 23,3 19,4 31,7 13,0 Rimasto uguale Peggiorato Migliorato 0 Regioni in Piano di Rientro Altre Regioni Italia (*) Comprende le seguenti regioni: Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna e Sicilia Fonte: indagine Fbm-Censis, 2012

23 Giudizio sull'adeguatezza dei servizi sanitari della propria regione Regioni con Piani di Rientro* - altre Regioni (val. %) ,8 72,3 56, ,2 27,7 43,9 Adeguati Inadeguati 10 0 Regioni in Piano di Rientro Altre Regioni Italia (*) Comprende le seguenti regioni: Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna e Sicilia Fonte: indagine Fbm-Censis, 2012

24 La qualità percepita è particolarmente bassa per il territorio e l integrazione La soddisfazione si differenzia a seconda delle AREE A. B. Alta per i presidi territoriali diffusi (farmacia, studi medici, MMG, ecc.) Abbastanza alta per le strutture di diagnosi e ricovero per acuti C. Bassa per le cronicità Carla 24 Collicelli Fondazione CENSIS

25 Il sistema italiano è a forte rischio di sostenibilità Longevità e basso ricambio generazionale, che sbilancia il rapporto fra attivi e non attivi Malattie cronico degenerative, disagio multicausa e aspirazione diffusa al benessere Crescita della solitudine e della non autosufficienza Bassa tutela per le giovani generazioni, difficile inserimento lavorativo 25

26 L approccio realistico dei cittadini alla sostenibilità della sanità Oltre il 56% degli italiani (il 65,5% della popolazione delle Regioni con Piani di rientro) ritiene che per raggiungere l equilibrio tra assistenza sanitaria e risorse limitate occorra principalmente rendere più efficienti le strutture, i servizi e il personale

27 L agenda delle cose da fare per una sanità sostenibile sul piano finanziario secondo gli italiani (val. %) Rendere più efficienti strutture, servizi e persona le 56,1 Effettuare controlli più rigorosi sui medici di medicina generale e sulle loro prescrizioni Introdurre ticket più elevati in relazione a l reddito disponibile 29,5 29,4 Fissare per ogni prestazione sanitaria un costo ottima le da rispettare ovunque Far pagare di più chi ha comportamenti dannosi per la salute 10,4 10,4 Fonte: indagine Fbm-Censis, 2012

28 Ma come fronteggiare le cronicità e le nuove povertà? Le persone bisognose di aiuti tenderanno ad aumentare nei prossimi decenni: occorre potenziare l offerta residenziale, in particolare la rete delle RSA, ma soprattutto puntare sulla DOMICILIARITÀ Strutturare il ricorso alle badanti in un sistema organizzato che offra formazione e servizi RILANCIARE LE CURE PRIMARIE Fonte: Pensare al futuro del Welfare italiano. Summit Unipol Censis, e 2011la medicina del territorio 28

29 Razionalizzare la spesa privata La spesa delle famiglie italiane è elevata e fortemente disorganizzata Bisogna utilizzare al meglio le risorse che già oggi spendono i privati, facendole convergere in un sistema organizzato che razionalizzi l offerta, induca una riduzione dei costi e ponga le condizioni per un incremento delle prestazioni Fonte: Pensare al futuro del Welfare italiano. Summit Unipol Censis,

30 La terza via della mutualità nel finanziamento della sanità Il 77% della spesa sanitaria è finanziata con risorse pubbliche La mutualità sanitaria integrativa intermedia meno del 14% dell out of pocket La mutualità integrativa è una fonte di risorse potenzialmente virtuosa In quanto consente di ridistribuire il rischio e di coprire aree scoperte e lasciate al fai da te

31 Le società di mutuo soccorso in Italia sono (soprattutto al Nord) Sono 6 milioni gli italiani che aderiscono alle mutue sanitarie e 11 milioni gli assistiti Sono circa 3 milioni gli italiani che si dichiarano disponibili a sottoscrivere una mutua sanitaria integrativa, malgrado manchi una adeguata informazione

32 PRESTAZIONI INTEGRATIVE, COMPLEMENTARI E SOSTITUTIVE NEO FONDI SANITARI INTEGRATIVI Sostitutive 55,7% Integrative + complementari 44,3% di cui Integrative 27,8% Complementari 16,5

33 La sanità integrativa non riesce a concentrare le proprie risorse sulla integrazione, perché troppo forte è la pressione che subisce dagli assistiti in termini di domanda per prestazioni sostitutive Ciò la costringe ad esercitare un ruolo di prevalente supplenza rispetto alla sanità pubblica

34 Corollario essenziale è il ruolo del terzo settore Contenimento del disagio Contrasto del fordismo Nuova economia sociale I RISCHI DEL DILETTANTISMO E DELLA SOTTOCCUPAZIONE

35 Altro corollario: prevenzione e integrazione sistemica Integrare il welfare con le politiche per: energia 35 agricoltura occupazione economia educazione politiche sociali

36 GRAZIE!

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