Emissione della fattura contestuale al pagamento tramite cambiale
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- Arnoldo Parisi
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1 Articolo pubblicato su FiscoOggi ( Giurisprudenza Emissione della fattura contestuale al pagamento tramite cambiale 7 Febbraio 2017 Il rilascio del titolo creto rappresenta, quin, inpendentemente dal fatto che avvenga pro soluto o pro solvendo, il momento rilevante ai fini dell imposizione Iva Nelle prestazioni servizio, il rilascio cambiali realizza l ipotesi effettuazione dell operazione prevista dall articolo 6 del Dpr 633/1972, in quanto il prestatore servizio, con il possesso del titolo, può anche immeatamente realizzare, attraverso lo sconto bancario o la cessione del titolo, il corrispettivo dell operazione a fronte della quale lo stesso è stato emesso (Corte cassazione, ornanza 1856 del 25 gennaio 2017). Vicenda processuale e decisione della Corte cassazione La vicenda riguarda un avviso accertamento, notificato a un contribuente, con il quale l ufficio ha rilevato una maggiore imposta Iva per l anno 1999 per mancata emissione fatture relative a operazioni imponibili. Il ricorrente ha sostenuto non aver emesso fatture in quanto, a fronte una prestazione servizi effettuata a favore una società, aveva ricevuto cambiali che non erano state mai pagate. L ufficio si è feso invocando l articolo 6 del Dpr 633/1972, secondo cui le prestazioni servizio si considerano effettuate all atto del pagamento del corrispettivo e, dunque, al rilascio della cambiale, inpendentemente dal fatto che avvenga pro soluto o pro solvendo, realizza l ipotesi dell effettuazione dell operazione prevista dal legislatore fiscale e integra la previsione impositiva contenuta nel citato articolo 6, con conseguente obbligo fatturazione. 1 5
2 La Commissione tributaria provinciale ha accolto il ricorso, mentre la Commissione tributaria regionale ha ribaltato la pronuncia primo grado accogliendo i motivi appello proposti dall ufficio. La decisione della Ctr, che poggia sulla linea interpretativa contenuta in alcuni documenti prassi dell Amministrazione finanziaria, è stata confermata dalla Corte cassazione. Invero, secondo la Corte suprema, la Ctr ha fondato la propria decisione sull argomentazione, rimasta incensurata, secondo cui nelle prestazioni servizio il rilascio cambiali, inpendentemente dal fatto che lo stesso avvenga pro soluto o pro solvendo, realizza l'ipotesi effettuazione dell'operazione cui all'art. 6 del d.p.r. 633/1972 in quanto il prestatore servizio, con il possesso del titolo, può anche immeatamente realizzare, attraverso l'operazione sconto o cessione del titolo, il corrispettivo dell'operazione a fronte della quale è stato emesso il titolo. In concreto, tale interpretazione poggia sulle seguenti considerazioni: il creto cambiario è stinto dal rapporto fondamentale intercorso tra le parti (traente e prentore, prentore e girante, girante e giratario) con il possesso del titolo, il cedente o prestatore può realizzare anche immeatamente il corrispettivo dell operazione attraverso l operazione sconto o la cessione del titolo considerata la natura creto circolante meante girata, il cedente o prestatore non è in grado conoscere con esattezza il momento in cui il titolo viene ritirato, cioè onorato, e conseguentemente non è in grado emettere tempestivamente la fattura (risoluzione ministeriale /1981). Nel caso specie, ci sono anche altri elementi analizzati dalla Corte, laddove il ricorrente ha rappresentato che la società aveva emesso delle cambiali che, alla scadenza, non ha potuto onorare a causa della precaria situazione finanziaria sfociata nel fallimento della società. Tale circostanza non ha mutato i termini della questione dedotta in giuzio in quanto, come affermato dai giuci legittimità, i fatti dedotti (ovvero la produzione delle cambiali, l atto precetto e l insinuazione al passivo fallimentare) non sono incativi una definitiva impossibilità percepire il corrispettivo della prestazione. Osservazioni La questione cui si scute in giuzio inerisce al fatto se il rilascio delle cambiali possa essere inteso come pagamento del corrispettivo, in tutto o in parte, a seconda dell importo in esse incato, con la conseguenza che il realizzarsi del momento impositivo impone, a carico del 2 5
3 promittente ventore, nella veste prentore dei titoli creto, l obbligo fatturazione ai sensi dell articolo 21 del Dpr 633/72. Punto partenza imprescinbile per valutare quando deve essere emessa la fattura da parte del cedente del bene o prestatore del servizio è il richiamo alle previsioni recate dall articolo 6 del Dpr 633/1972, in tema momento effettuazione dell operazione ai fini Iva. Le cambiali sono titoli creto esecutivi e all orne, vale a re documenti dai quali risulta un creto certo, liquido ed esigibile, nonché cebile meante girata o sconto; in quanto tali, costituiscono un mezzo ornario pagamento sostitutivo della moneta. Sotto il profilo civilistico, il mero rilascio un titolo creto, quale la cambiale o l assegno bancario, non costituisce adempimento estintivo un obbligazione pecuniaria. Invece, ai fini fiscali, la prassi amministrativa ha chiarito che la consegna al destinatario della cambiale, inpendentemente dal fatto che avvenga pro soluto o pro solvendo, rappresenta una forma pagamento, a nulla rilevando il momento effettivo incasso del creto sottostante. Dunque, nel caso emissione cambiale, da parte del cliente, per regolare il proprio debito con il fornitore, la posizione dell Amministrazione finanziaria, espressa con risoluzione n /1981, è quella ritenere che il momento impositivo, ai fini Iva, coincida con quello del rilascio del titolo da parte del debitore, inpendentemente dal fatto che ciò avvenga pro soluto o pro solvendo. Non rileva, quin, l effettivo incasso da parte del fornitore, essendo sufficiente la consegna del titolo per considerare sodsfatte le conzioni che, nella sciplina Iva, presiedono all inviduazione della data effettuazione dell operazione. Del resto, come evidenziato innanzi, il beneficiario, una volta ottenuto il possesso della cambiale, può realizzare immeatamente il corrispettivo dalla stessa recato, meante girata del titolo a un suo cretore o attraverso l operazione sconto bancario: inoltre, va considerato che, se il titolo venisse girato, il cedente o prestatore si troverebbe, sostanzialmente, nella materiale impossibilità conoscere quando il suo debitore concretamente effettuerà il pagamento delle somme dovute, con la conseguenza che non potrebbe così rispettare i termini emissione della fattura previsti dalla sciplina dell Iva. Si osserva che non ci sono molte pronunce legittimità sull argomento e l ornanza della Corte cassazione in commento è conforme a quanto espresso nella richiamata risoluzione ministeriale del Anche una parte della giurisprudenza merito ha avallato tale orientamento sulla base 3 5
4 considerazioni volte a stinguere gli eventi che importano la nascita dell obbligazione tributaria da quelli attinenti il concreto svolgimento del contratto (cfr Ctc, sentenze 2115/1997 e 106/1996). Tuttavia, non tutti concordano con tale impostazione. In senso contrario si è espressa la Commissione tributaria centrale, sezione XI, con decisione 3932/2002, che ha affermato che il rilascio cambiali non costituisce pagamento del corrispettivo ma solo promessa versamento denaro non presente, ma futuro e non immeatamente sponibile ( pagherò ), rafforzata dalla esecutorietà del titolo, e quin non può valere per il ricevente quale entrata denaro, che invece vi sarà solo alla scadenza onorata della cambiale. Inoltre, parte della dottrina ha inviduato un altra strada ai fini dell identificazione del momento effettuazione dell operazione ai fini Iva conforme a quanto espresso con la risoluzione ministeriale /1983. In base a tale orientamento, in particolare, occorre stinguere tra cambiale immeatamente negoziabile e cambiale priva tale requisito: nel primo caso, infatti, anche per evitare la citata impossibilità conoscere l effettiva data pagamento della cambiale una volta che questa è stata girata, è stato ritenuto che il momento impositivo si verifichi non appena il titolo viene consegnato al cretore e inpendentemente dal fatto che questi proceda successivamente allo sconto o alla girata della cambiale medesima (cfr anche circolari dell Agenzia delle Entrate 138/2009 e 38/2010, che per altri istituti operano una stinzione tra titoli cebili e non cebili). In presenza cambiale munita clausola non all'orne o simili, che impescono la circolazione del titolo creto, detto strumento rappresenta solo una forma garanzia per il beneficiario (che potrà procedere ad azione esecutiva nel caso mancato pagamento a scadenza da parte del debitore), ma non un immeato mezzo pagamento: pertanto, in tale eventualità, il momento impositivo Iva si avrà solo nel momento in cui il debito verrà onorato dal cliente e per la somma da questi effettivamente versata. Da ultimo, si segnala la pronuncia della Cassazione 6487/2007 che, in materia cessione immobili, ha affermato il rilascio pagherò cambiari può essere, a tal fine, equiparato al pagamento unicamente nell ipotesi in cui l obbligazione pagare sia già scaduta, in quanto solo in questo caso può ritenersi intervenuto un evento giuricamente rilevante equiparabile al pagamento per la sostanziale identità, ai fini pratici, dei due fenomeni Diversamente, se la cambiale non è ancora scaduta, il solo rilascio non autorizza alcuna equiparazione al pagamento, posto che la sua natura mera obbligazione un futuro pagamento ne impesce l'assimilazione alla consegna denaro immeatamente spenbile (conforme, Cassazione 7348/2003). 4 5
5 Filomena Scarano URL: 5 5
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