Cortona Seminario MIUR 9 settembre 2015 Flavio Fogarolo

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1 Reti di scuole per sostenere la qualità dell inclusione scolastica. Dalle Nuove Tecnologie all Autismo, una nuova sfida per CTS e CTI. L esperienza di Vicenza. Cortona Seminario MIUR 9 settembre 2015 Flavio Fogarolo

2 Con i CTS (Centri Territoriali di Supporto) la scuola italiana si è mostrata capace di gestire autonomamente un servizio di supporto di rete, a livello territoriale, sulle Tecnologie per la Disabilità.

3 Un servizio - organizzato e gestito dal basso: il MIUR finanzia e coordina, ma l organizzazione è tutta delle scuole; - autonomo: deve rispondere sostanzialmente solo alla propria utenza; - nel suo ambito di azione e a livello territoriale, in grado di rappresentare autorevolmente il mondo della scuola rispetto a terzi: ASL, Enti Locali, Associazioni

4 Ma la sfida continua Oltre alle tecnologie, molti altri sono i problemi di inclusione che devono affrontare le scuole autonome senza avere sempre risorse e competenze adeguate. Uno, senza dubbio, è rappresentato dalle varie forme di Autismo.

5 Domanda: possiamo estendere ad altri campi il modello operativo delle scuole in rete adottato per le Nuove Tecnologie? A Vicenza abbiamo fatto così

6 Provincia di Vicenza Alunni certificati con Disturbi Spettro Autistico

7 Provincia di Vicenza Alunni certificati con Disturbi Spettro Autistico n o c e l a i z n e n o p s e to n e m i l e l r a c v n r i e t o c n i a Tipi i r o l a v ei d o i. p ) p a o c r i c i radd n n a 4 i n g (o i t 148 n a t s o c

8 GRUPPO PROVINCIALE PER L AUTISMO 0) 1 CENTRO PER L AUTISMO A VICENZA p FONDAZIONE 6 BRUNELLO ( ia r a im r la o ONLUSeri nell età della scu 2 i d ia r a d um n o I nrilevazione c e a s da Disturbi dello ll e d i epidemiologica sui Minori affetti ll e u q i d i eè in g a ca doinppprovincia di VicenzaoElaborazione d in l no cir é h so c Spettro Autistico 2014 r ann pe un a c n a m n, o 7 n 1 o 4 t 1 n ( e o m d e a r r c g in ll a a z n e d n e t Fasce d'età i): la Soggetti ASD in carico ai servizi r o in m i a a it r e rif i. n n a i im s s o r p 0-2 i 3 si arresterà ne Totale

9 L aumento degli alunni con autismo comporta ovviamente l aumento degli insegnanti, di sostegno e curricolari, che li seguono. Ogni anno servono nuove competenze e professionalità.

10 In molte scuole si organizzano ottimi interventi inclusivi anche per questi alunni, ma in generale il sistema scuola non riesce a garantire la qualità minima del servizio.

11 Anche dove tutto funziona bene, le famiglie vivono una situazione di insicurezza e aleatorietà: «Adesso va bene, siamo stati fortunati. Ma poi?»

12 Anche per questi motivi, i momenti di transizione sono vissuti con estremo timore; spesso le famiglie invocano il trattenimento per rinviare il cambio di scuola alla fine di un ciclo.

13 Non mancano purtroppo situazioni in cui l alunno è totalmente affidato a un insegnante inesperto e con lui relegato in una stanza a parte. Conseguenze pressoché inevitabili: assenteismo, burnout, fuga, cambio scuola appena possibile.

14 Perché non facciamo come in Mostra come si fa officina? Chi sa, insegna a chi è in difficoltà.

15 Sportello Provinciale Autismo di Vicenza

16 Sportello Provinciale Autismo Obiettivo Fornire un supporto alle scuole per aiutarle a superare le criticità e garantire a tutti gli alunni con Disturbi dello Spettro Autistico un efficace intervento educativo.

17 Sportello Provinciale Autismo Criticità turnover insegnanti di sostegno: molti sono non specializzati e quindi con un contratto a tempo determinato; è impossibile garantire per ogni situazione insegnanti competenti sui ASD; gli abituali percorsi di formazione non sono sufficienti; l incremento degli alunni con disturbo dello spettro autistico determina il bisogno continuo di nuovi insegnanti competenti.

18 Sportello Provinciale Autismo Punti di forza Un numero considerevole di insegnanti motivati con esperienze positive di inclusione con alunni con autismo. Sostanziale condivisione dei percorsi con le ASL del territorio. Piena collaborazione con le associazioni locali: Angsa e Autismo Triveneto.

19 Dal 2007, ogni mese, professionisti, associazioni e scuola si incontrano per fare il punto sui servizi per l'autismo.

20 Sportello Provinciale Autismo Verso la costituzione dello SPA 2002/ / / / /07 Uno dei CTI della provincia (CTI di Bassano) si incarica di sostenere le scuole sull autismo. Risultati interessanti nella formazione, ma non si coinvolge l intera provincia. Il supporto alle scuole non decolla. I CTI decidono di trasformare l iniziativa in provinciale (di tutti i CTI, non di uno solo). Con la collaborazione delle associazioni, si organizza una formazione di alta qualità sull autismo per raccogliere tutti gli insegnanti competenti e motivati. Alla fine si raccolgono le adesioni: nasce lo SPA.

21 Sportello Provinciale Autismo Lo SPA va a regime 2007/ /09 Preparazione e formazione, senza interventi nelle scuole 2009/10 Primi interventi nelle scuole (7 alunni) 2010/11 Intervento richiesto per 14 alunni 2011/12 Intervento richiesto per 28 alunni 2012/13 Intervento richiesto per 36 alunni 2013/14 Intervento richiesto per 81 alunni 2014/15 Intervento richiesto per 95 alunni

22 Sportello Provinciale Autismo Confronto Alunni ASD seguiti dallo SPA con alunni ASD della provincia 245 Numero alunni ASD seguiti dallo SPA / / / /13 numero alunni ASD della provincia 39% 13/14 14/15

23 Sportello Provinciale Autismo Scelte strategiche: 1 Gruppo numeroso Serve una squadra Attualmente 32 operatori

24 Sportello Provinciale Autismo Scelte strategiche: 1 Gruppo numeroso Serve una squadra 2 Recarsi nelle scuole Non attendere gli utenti in sede

25 Sportello Provinciale Autismo Scelte strategiche: 1 Gruppo numeroso Serve una squadra 2 Recarsi nelle scuole Non attendere gli utenti in sede 3 Puntare sulla didattica È quella la nostra forza

26 Sportello Provinciale Autismo Interventi offerti alle scuole: Incontri di FORMAZIONE destinati agli operatori scolastici (soprattutto insegnanti e collaboratori scolastici), spesso assieme agli specialisti ASL. Incontri di CONFRONTO - CONDIVISIONE pomeridiani, a scuola. Partecipano di solito 2 operatori dello sportello, di cui almeno uno dello stesso ordine di scuola. Può assistere un terzo operatore per fare esperienza. Incontri formativi con i COMPAGNI DI CLASSE e con gli studenti dei licei socio-pedagogici.

27 e t n I n e rv 0 2 A P ti S / Formazione personale scolastico Confronto/condivisione con il Team/Consiglio di classe Formazione classi inclusive o di indirizzo socio-pedagogico

28 Sportello Provinciale Autismo L operatore dello sportello deve: INCENTIVARE la rete con i servizi e la famiglia EVITARE che i colleghi si sentano valutati VALORIZZARE ciò che funziona e CONDIVIDERE anche emotivamente le difficoltà TROVARE insieme delle strategie, da insegnante a insegnante, per l intervento educativo e didattico a scuola

29 Sportello Provinciale Autismo Lo Sportello Autismo di Vicenza non è nato come iniziativa del CTS (che da noi continua a occuparsi di tecnologie) ma dei cinque CTI (Centri Territoriali per l Integrazione) della provincia. La gestione amministrativa è affidata a una scuola polo (Liceo Corradini di Thiene) mentre il supporto organizzativo è dell Ufficio Scolastico.

30 Il protocollo di intesa provinciale sull'autismo Integrazione del Anno Protocollo di Intesa per la definizione degli interventi a favore dell'integrazione scolastica degli alunni con disabilità nella provincia di Vicenza Ulteriore definizione degli interventi a favore degli alunni con Autismo e Disturbo Generalizzato dello Sviluppo Flavio Fogarolo USP di Vicenza

31 Premessa I soggetti, pubblici e privati, che hanno approvato e sottoscritto nel 2009 il "Protocollo di Intesa per la definizione degli interventi a favore dell'integrazione scolastica degli alunni con disabilità nella provincia di Vicenza", concordano sulla necessità di definire in modo più specifico le modalità di intervento e coordinamento rispetto agli alunni con diagnosi di Autismo o Disturbo Generalizzato dello Sviluppo (DGS) in considerazione della loro grave disabilità sociale. Il presente documento completa il Protocollo di Intesa già sottoscritto e ne costituisce parte integrante. Flavio Fogarolo USP di Vicenza

32 Finalità La scuola, per gli alunni con autismo o DGS, non è solo un luogo di istruzione e di educazione come per tutti i coetanei, disabili o non, ma anche una risorsa fondamentale del progetto abilitativo globale il cui fine è lo sviluppo, per tutta la durata della vita, delle potenzialità, delle capacità di adattamento e dell autonomia per migliorare la loro qualità di vita. Nel quadro dell'approccio psico-educativo, è previsto per loro un sistema integrato di interventi continui e coordinati che garantiscano la globalità della presa in carico e riconoscano tutti gli ambienti che abitualmente essi frequentano, a cominciare dalla scuola, come opportunità abilitative. Per questo motivo la progettazione educativa scolastica deve necessariamente condividere e rinforzare il progetto individuale complessivo, assieme alla famiglia e agli operatori socio sanitari. La presente integrazione del Protocollo di Intesa ha l'obiettivo di definire in modo più specifico e dettagliato i compiti delle figure professionali coinvolte, valorizzando ed estendendo le buone pratiche già diffuse nella nostra provincia, affinché per gli alunni con autismo il progetto abilitativo, nel suo insieme, abbia maggiori probabilità di successo. Il modello organizzativo proposto recepisce le "Linee di indirizzo per la diagnosi precoce e la presa in carico multiprofessionale di Autismo e Disturbi Generalizzati dello Sviluppo" redatte nel 2009 dal gruppo provinciale per l'autismo "Centro per l'autismo a Vicenza" organizzato dalla Fondazione Brunello ONLUS. Flavio Fogarolo USP di Vicenza

33 Art. 1 - Destinatari Questa integrazione al Protocollo di Intesa si applica agli alunni con disabilità iscritti nelle scuole delle provincia di Vicenza con diagnosi di Autismo o DGS ossia, in riferimento alla classificazione ICD10 indicata nel verbale di accertamento dell'uvmd (Protocollo di Intesa, art. 2), con codici F Nel presente protocollo essi vengono di seguito sinteticamente indicati con il termine Alunni con Autismo. Flavio Fogarolo USP di Vicenza

34 Art. 2 - Referente dei Servizi L'integrazione scolastica degli Alunni con Autismo si attua all'interno di un progetto individuale complessivo, predisposto dai Servizi che li hanno presi in carico. Per ogni Alunno con Autismo i Servizi identificano, tra i membri di questa equipe, un Referente ossia un operatore di riferimento che: - rappresenta globalmente i Servizi nei confronti della Scuola e della Famiglia - cura il coordinamento generale delle attività educative e abilitative; - facilita l avvio dell integrazione scolastica collaborando con la Scuola e la Famiglia per individuare le linee essenziali di un primo intervento educativo coordinato; - mantiene i contatti con la Scuola, in modo anche indiretto o informale, intervenendo in caso di necessità e favorendo di volta in volta il coinvolgimento dell'operatore dei Servizi competente; - cura il monitoraggio del progetto psico-educativo nel suo complesso. Flavio Fogarolo USP di Vicenza

35 Art. 3 - Prima accoglienza e successivi passaggi di scuola Il Referente dei Servizi in accordo con la Famiglia e con la collaborazione del Dirigente Scolastico prepara il primo inserimento scolastico affinché i bisogni del bambino siano conosciuti per tempo e la scuola possa attivarsi di conseguenza, anche in relazione ad eventuali spazi da organizzare o attrezzature da reperire. I successivi passaggi di scuola, o trasferimenti di plesso, saranno preparati negli incontri di progettazione educativa (PEI) coinvolgendo al momento opportuno anche il Dirigente Scolastico della scuola di nuova accoglienza. Flavio Fogarolo USP di Vicenza

36 Art. 4 - Gli strumenti del progetto educativo Per gli Alunni con Autismo rivestono particolare importanza gli strumenti di progettazione educativa, PDF e PEI, previsti dalla normativa e dal Protocollo di Intesa, che devono in questo caso integrarsi in modo efficace con il progetto individuale complessivo predisposto dai Servizi. Le scadenze e gli adempimenti minimi indicati nel Protocollo vengono rideterminati come segue: - l incontro di programmazione per la definizione del PDF e del PEI viene convocato prima dell'inizio delle lezioni; - il PEI viene verificato sempre alla sua conclusione (verifica finale); il numero di verifiche intermedie necessario viene concordato durante il primo incontro, salvo successivi adeguamenti alle effettive esigenze emerse; - i Servizi partecipano a tutti gli incontri con almeno un rappresentante. Flavio Fogarolo USP di Vicenza

37 Art. 5 - Particolari impegni della Scuola Considerata le particolari competenze educativoprofessionali richieste, la Scuola si attiverà affinché, nei limiti delle risorse disponibili e nel rispetto delle procedure amministrative previste, siano assegnati alle classi degli Alunni con Autismo insegnanti di sostegno esperti e preparati. Qualora questo non si riveli pienamente possibile, la Scuola si impegnerà a: Flavio Fogarolo USP di Vicenza

38 Art. 5 - Particolari impegni della Scuola Segue. la Scuola si impegnerà a: - assegnare possibilmente personale a tempo indeterminato, o comunque a minor rischio di mobilità, per non vanificare le attività di formazione e lo sviluppo di competenze; - aiutare il docente di sostegno e gli insegnanti di classe fornendo, in caso di necessità, il supporto di un collega esperto della stessa scuola o, in alternativa, di altra scuola vicina individuato con il supporto del locale C.T.I. o dello Sportello Provinciale Autismo, ossia del servizio provinciale di supporto, consulenza e documentazione organizzato dall'ust e dalla rete dei C.T.I. della provincia di Vicenza. Flavio Fogarolo USP di Vicenza

39 Art. 5 - Particolari impegni della Scuola Segue La Scuola si impegna inoltre a coinvolgere attivamente nel progetto educativo e nella sua realizzazione tutti i docenti della classe. Gli impegni della scuola sono garantiti, in ciascuna Istituzione Scolastica, dal Dirigente che, come definito nell'art. 8 del protocollo generale, assume la responsabilità e il coordinamento dell'integrazione degli alunni con disabilità. Flavio Fogarolo USP di Vicenza

40 Art. 6 - Formazione Per favorire il successo del piano individualizzato e per facilitare un adeguata presa in carico da parte di tutte le persone coinvolte nel progetto educativo, verranno sostenute, in particolare all'inizio del primo anno di frequenza, idonee attività di formazione sulle caratteristiche di questa disabilità e sulle tecniche d intervento destinate anche agli insegnanti di tutto il plesso, ai collaboratori scolastici e agli altri alunni. Gli interventi specifici rientrano nella programmazione educativa e vengono quindi progettati congiuntamente dai Servizi e dalla Scuola durante gli incontri per il PDF e PEI, considerando i bisogni emersi. I Servizi gestiranno la formazione per quanto riguarda in particolare gli aspetti psico-sanitari ed educativi, la Scuola per quelli didattici, avvalendosi se necessario del supporto dello Sportello Provinciale Autismo. Flavio Fogarolo USP di Vicenza

41 Art. 7 - Disposizioni generali La validità della presente integrazione decorre dal giorno successivo alla sua sottoscrizione da parte di tutti i soggetti e assume la stessa data di scadenza del Protocollo di Intesa. Per tutti gli aspetti non considerati, comprese le modalità di diffusione e pubblicizzazione e le procedure per il rinnovo o l'aggiornamento, vale quanto già concordato e sottoscritto nel Protocollo di Intesa. Flavio Fogarolo USP di Vicenza

42 Sportello Provinciale Autismo Costi e finanziamenti: I costi riguardano la formazione destinata agli operatori dello sportello e il pagamento delle attività di supporto e formazione da loro svolte nelle scuole. Nei primi anni lo sportello non ha usufruito di finanziamenti specifici; la scuola polo riceveva dall UST una quota, pari a circa il 10%, dei normali fondi ministeriali per la disabilità. Quest'anno ha ricevuto un finanziamento dal MIUR come progetto CTS (Accordo di rete Progetto Scuole per l Autismo )

43 Analogo percorso anche per i Disturbi di Comportamento SeDiCo Servizio Disturbi di Comportamento Formazione generale alle scuole Formazione generale alle scuole Attivazione del gruppo Autoformazione e approfondimenti Inizia il supporto alle scuole

44 Analogo percorso anche per i Disturbi di Comportamento SeDiCo Servizio Disturbi di Comportamento

45 Sportelli Autismo Sull Autismo, l officina scuola deve fare squadra e condividere esperienze e saperi in una dimensione che non può più essere quella dell istituto scolastico, tanto meno del plesso o della classe. Un organizzazione territoriale di rete, come quella degli Sportelli Autismo, può veramente essere vincente.

46 Sportelli Autismo Obiettivo a medio termine garantire con la condivisione delle competenze, esperienza e professionalità sull autismo in ogni scuola. Obiettivo a breve termine SUBITO! garantire che mai più, in nessuna scuola d Italia, si lasceranno insegnanti inesperti da soli con un alunno con autismo.

47 Sportelli Autismo Al pomeriggio Claudia Munaro, coordinatrice dello Sportello e referente disabilità presso l UST di Vicenza, illustrerà come vengono organizzati e gestiti gli interventi per le scuole. Racconteremo inoltre come, con la documentazione e la raccolta sistematica di materiali didattici autoprodotti, si sostiene la condivisione delle esperienze.

48 Sportelli Autismo Grazie dell'attenzione, e buon lavoro in officina! flavio.fogarolo@tin.it

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