Il 5 Febbraio 1992 viene approvata la Legge-quadro per l assistenza, l integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate

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1 L. 104/92 legge quadro sull handicap Il 5 Febbraio 1992 viene approvata la Legge-quadro per l assistenza, l integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate Già dal titolo si capisce che il suo focus è l integrazione : Un integrazione in tutti i settori, orientata a favorire le opportunità di vita autonoma e di partecipazione del disabile e che non si può limitare ad un periodo della vita ma che deve comprendere: SCUOLA MONDO DEL LAVORO TEMPO LIBERO La filosofia da cui nasce la L.104/92 riguarda il ruolo assegnato alla società tenuta a promuovere il superamento di ogni forma di emarginazione e di esclusione sociale attraverso il rispetto dei suoi diritti riguardanti : L assistenza Art.6 - Prevenzione e diagnosi precoce Art.7 Cura e riabilitazione L integrazione scolastica Art. 12 Diritto all educazione e all istruzione Art. 13 Strumenti per l integrazione che devono essere messi a disposizione in maniera coordinata da scuola, enti locali e USSL Art. 14 Modalità di attuazione dell integrazione Art. 15 Gruppo di lavoro per l'integrazione scolastica Art. 16 Valutazione del rendimento e prove d'esame La formazione professionale Art.17 Integrazione nel mondo del lavoro Artt. 18, 19, 20, 21, 22 Rimozione di ostacoli per l esercizio delle attività sportive, turistiche e ricreative Artt. 23, 24 La legge, pur con il limite di essere un documento che rimanda una certa parte della materia di cui tratta a norme e provvedimenti regionali applicativi HA IL GROSSO PREGIO di indicare tutta una serie di percorsi per il conseguimento dell autonomia del soggetto disabile e della sua integrazione La legge quadro riprende e perfeziona: L.118 del 30/3/71 L istruzione dell obbligo deve avvenire nelle classi normali della scuola pubblica L. 517 del 4/8/77 In cui si prevede all art.2 (s.elem.) art.3 (S.Med.) il ricorso a interventi scolastici compensativi per rispondere alle esigenze supplementari derivanti dall integrazione: Sentenza della Corte costituz. N. 215 del 3/6/1987 In cui si sancisce che per gli alunni disabili la frequenza alla scuola superiore deve essere ASSICURATA e non solo FACILITATA come previsto da L.118 del 30/3/71

2 Le parti che riguardano il soggetto in età evolutiva presentano un ottima articolazione e completezza perché in molti punti non fanno altro che riordinare quanto proposto in materia di legislazione scolastica negli anni precedenti OBIETTIVO DELL INTEGRAZIONE SCOLASTICA: Lo sviluppo delle potenzialità della persona handicappata nell apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione NON SOLO UNA SCUOLA CHE ISTRUISCA. MA CHE OFFRA AD OGNI ALUNNO L OCCASIONE DI REALIZZARE LE PROPRIE POTENZIALITA L ART 13 al primo comma aggiunge poi che l integrazione scolastica si deve attuare nelle sezioni e nelle classi comuni delle scuole di ogni ordine e grado e nelle università Sembra che il legislatore non abbia alcun dubbio su quale debba essere l ambito in cui il soggetto in età evolutiva debba essere educato e istruito: Una medesima scuola per tutti, ma che non deve proporre a tutti né gli stessi percorsi, né gli stessi strumenti, né le medesime mete. La 104/92 vuol fare di ogni disabile, tenendo presente le sue potenzialità e impegnandosi a svilupparle, un membro attivo del contesto sociale. Secondo quanto previsto dalla legge 104/92 l'attività dell insegnante di sostegno specializzato è rivolta alla classe in cui è iscritto un alunno in situazione di handicap. Insieme ai docenti della classe identifica i bisogni educativi speciali dell alunno e attraverso il gruppo operativo d istituto propone e costruisce insieme alla famiglia il piano educativo individualizzato dell alunno. Il docente di sostegno specializzato ha anche il ruolo di facilitatore della comunicazione e della relazione tra docenti, alunno in situazione di handicap, alunni della classe e altri soggetti interessati all'integrazione quali: famiglia, personale ASL, educatori, studenti mediatori, assistenti all autonomia e alla comunicazione. L insegnanti di sostegno, oltre ad assumere la contitolarità delle sezioni e delle classi in cui opera, partecipa alla programmazione educativa e didattica e alla elaborazione e verifica delle attività di competenza dei consigli di interclasse, dei consigli di classe e dei collegi dei docenti. Dall individuazione della disabilità al PEI (il comma 5 dell art. 12 identifica alcuni momenti significativi) Individuazione dell alunno Definizione di una Diagnosi Funzionale Predisposizione di un Profilo Dinamico Funzionale Formulazione di un Piano educativo Individualizzato La legge quadro richiama l esigenza di una integrazione di tutte le professionalità che entrano in gioco ENTE LOCALE Scuola Famiglia USL

3 Diagnosi funzionale Art.3 del DPR 24/2/94 Descrizione analitica della compromissione funzionale dello stato psico-fisico dell alunno in situazione d handicap Alla compilazione provvede l unità multidisciplinare: Specialista nella patologia segnalata Neuropsichiatra Terapista della riabilitazione : logopedista, fisioterapista, psicomotricista, ecc. Assistente sociale Costituisce l atto di partenza nel processo di inserimento dell allievo in situazione di disabilità. In essa devono essere descritte le compromissioni derivanti dallo specifico deficit, nonché le potenzialità residue. La Diagnosi funzionale deriva dall acquisizione di elementi: Clinici acquisiti tramite visita medica diretta Psico-sociali che vengono acquisiti tramite specifica relazione in cui siano compresi dati anagrafici del soggetto e dati relativi alle caratteristiche del nucleo familiare È quindi un documento che delinea le modalità di funzionamento delle abilità del soggetto sottoposto ad esame e che sintetizza queste informazioni all'interno di un "quadro" psicologicofunzionale che consente di comprendere l'ambito della patologia riscontrata al momento della valutazione. La D.F. diventa così uno strumento conoscitivo che, partendo dalla menomazione e dai suoi effetti sul soggetto, mira ad individuare: l'insieme delle disabilità e delle difficoltà, determinate dalla menomazione o indotte da modelli ed atteggiamenti culturali e sociali; Il quadro delle capacità (con riferimento a recuperabilità, residui funzionali, settori vicarianti,..); una prospettiva di tipo evolutivo che metta in evidenza le potenzialità di sviluppo per ciascun soggetto previsione estremamente significativa per il successivo intervento educativo. La D.F. è strutturata per AREE, per consentire di rilevare in termini analitici il rapporto tra la minorazione e i seguenti aspetti del comportamento complessivo del soggetto: cognitivo: livello di sviluppo raggiunto e capacità di integrazione delle competenze; affettivo-relazionale: livello di autostima e rapporto con gli altri; linguistico: comprensione, produzione e linguaggi alternativi; sensoriale: tipo e grado di deficit con particolare riguardo alla vista, all'udito e al tatto; motorio-prassico: motricità globale e motricità fine; neuro-psicologico: memoria, attenzione e organizzazione spazio-temporale; autonomia personale e sociale.

4 (Allegato A ) Diagnosi Funzionale Eziologia Conseguenze funzionali. Previsione dell evoluzione naturale AREE POTENZIALITA DIFFICOLTA Cognitiva 1.Livello di sviluppo raggiunto 2.Capacità di integrazione delle competenze Affettivo - relazionale 1.Livello di autostima 2.Rapporto con gli altri Linguistica Comprensione Produzione Altri linguaggi alternativi Sensoriale 1.Vista: tipo e grado di deficit 2.Udito: tipo e grado di deficit Motorio prassica 1.Motricità globale 2.Motricità fine Neuropsicologica 1.Memoria 2.Attenzione 3.Organizzazione spazio - temporale Autonomia 1.Personale 2.sociale QUANDO FORMULARLA La D.F. è formulata al momento in cui il soggetto in situazione di handicap accede alla struttura sanitaria per conseguire gli interventi previsti dagli articoli 12 e 13 della Legge 104/92. A COSA SERVE La D.F. serve a stabilire quali processi di apprendimento e/o adattamento vengono utilizzati da persone con problemi cognitivi e/o relazionali, quali strategie sono presenti, le abilità residue e/o compromesse, le potenzialità ed i livelli di sviluppo.

5 Oltre a questa finalità descrittiva e analitica degli aspetti evidenti delle difficoltà, essa dovrebbe elaborare una interpretazione delle cause che le hanno determinate ed eventualmente ne sono tuttora responsabili. L'aspetto analitico e descrittivo dovrebbe dunque essere compresente e integrato in uno sforzo interpretativo ed eziologico utile per la stesura di una programmazione didattico-educativa che compete alla Scuola. Profilo dinamico funzionale Art.4 del DPR 24/2/94 Indica, dopo un primo periodo di inserimento scolastico, il prevedibile livello di sviluppo che l alunno in situazione d handicap dimostra di possedere Nei tempi brevi (6 mesi) Nei tempi medi (2 anni) Alla compilazione provvede: 1. l unità multidisciplinare 2.Docenti curricolari 3.Insegnanti specializzati della scuola 4.Familiari dell alunno In via orientativa va redatto: 2^elem 5^elem 2^media 2^ sup 4^ sup Fermo restando che va aggiornato ai cambi di scuola (comma 8 art. 12 L.104/92) Non sempre si fa in questo modo, personalmente lo compilo, in prima media (nell incontro di gruppo h di gennaio/febbraio) ed in terza, come documento che accompagna il passaggio alla scuola superiore) (Allegato B ) Profilo dinamico funzionale Specificazioni: riferite all asse Come funziona Successivo livello Sintesi di asse A.Cognitivo Livello di sviluppo cognitivo Strategie Uso in modo integrato di competenze diverse A.Affettivo Relazionale Area del sé Rapporto con gli altri Motivazione al rapporto

6 A.Comunicazionale Mezzi privilegiati Contenuti prevalenti Modalità di interazione A.Linguistico Comprensione Produzione Uso comunicativo Uso di linguaggi alternativi A.Sensoriale Funzionalità visiva Funzionalità uditiva A.Motorio Prassico Motricità globale Motricità fine A.Neuropsicologico Capacità mnestiche Capacità attentive Organizzazione spaziotemporale A.autonomia Autonomia personale Autonomia sociale A.Apprendimento Gioco e grafismo Lettura e scrittura Uso spontaneo delle competenze acquisite

7 A cosa serve? Il P.D.F. è utile ai " fini della formulazione del P.E.I. perchè consente all'insegnante, evidenziando capacità ed analizzando limiti, di: 1. dimensionare in modo adeguato alle potenzialità dell'alunno gli obiettivi e i relativi sotto obiettivi; 2. adottare metodologie più mirate alle capacità e alle intelligenze possedute dal soggetto; 3. scegliere didattiche alternative specifiche, funzionali e adattabili; 4. privilegiare aree cognitive di più facile accesso e di maggior produttività; 5. programmare percorsi e interventi, insistendo sulle abilità e potenzialità ed utilizzando canali diversi anche vicarianti ai fini di un maggior successo. Fasi operative del PDF Il PDF dovrebbe indicare il prevedibile livello di sviluppo che l allievo in situazione di disabilità dimostra di possedere nei tempi brevi e nei tempi medi; nel comma 2 descrive in modo analitico i possibili livelli di risposta dell alunno in situazione d handicap riferiti alle relazioni in atto e a quelle programmabili; Nel comma 3 comprende.l analisi dello sviluppo potenziale dell alunno a breve e medio termine. L espressione più ricorrente è quella di potenzialità È sicuramente importante che nel profilo vi sia un ottica positiva, che metta in evidenza le capacità dell alunno e stimoli a promuovere sviluppo e crescita, al di là di un ottica patologica e legata al deficit. Ma è soprattutto importante. Che questa serie di operazioni, una volta eseguite, siano di reale e immediata utilità per gli insegnanti impegnati nel processo di integrazione 1.ORGANIZZARE E SINTETIZZARE LE INFORMAZIONI RACCOLTE Aspetti clinico-medici Visite mediche Esami diagnostici Colloqui con le famiglie Assistente sociale Livelli raggiunti rispetto agli obiettivi della classe Verifiche, prove oggettive Test di ingresso Osservazione diretta Relazioni di altri insegnanti Livelli raggiunti nelle varie aree dello sviluppo Test, schede di valutazione Osservazione diretta Relazioni psicologiche Colloqui con le famiglie Aspetti psicologici, emotivi, relazionali e comportamentali Test, schede di valutazione Osservazione diretta Relazioni di altri insegnanti Colloqui con le famiglie

8 Le informazioni dovrebbero poi essere sintetizzate ed organizzate in: PUNTI DI FORZA il livello raggiunto, le abilità possedute adeguatamente che possono costituire il punto di partenza della programmazione educativa DIFFICOLTA NEI VARI AMBITI si indica la carenza o lo sviluppo inadeguato rispetto ai criteri e alle aspettative RELAZIONI DI INFLUENZA TRA UNA CARATTERISTICA E L ALTRA DELL ALUNNO - Ad esempio l incapacità a controllare l ansia potrebbe influire negativamente sulle prestazioni mnemoniche di per se stesse non deficitarie Si configura in sintesi come momento di riflessione del gruppo che lo elabora e: Fornisce il quadro globale dell evoluzione e del percorso che operatori e insegnanti compiono nell interesse dell alunno Costituisce una guida per la progettazione dell intervento, evidenziando i bisogni, le sue risorse e indicando le strategie utili per attivarle e valorizzarle. Piano educativo individualizzato Art.5 del DPR 24/2/94 È il documento nel quale vengono descritti gli interventi predisposti per l alunno in situazione d handicap È redatto congiuntamente (ai sensi del comma 5 dell art.12 della L.104/92): dagli operatori sanitari, dal personale curricolare e di sostegno della scuola, in collaborazione con i genitori e tutti gli altri soggetti interessati. Deve tenere presenti i progetti didattico-educativi, riabilitativi, e di socializzazione individualizzati, nonché le forme di integrazione tra attività scolastiche e extrascolastiche (DPR 24/2/94) I soggetti coinvolti, propongono, in base alla propria esperienza pedagogica, medico scientifica e di contatto e sulla base dei dati derivanti dalla diagnosi funzionale e dal profilo dinamico funzionale, gli interventi finalizzati alla piena realizzazione del diritto all educazione, all istruzione ed all integrazione scolastica dell alunno in situazione d handicap. Il PEI è il risultato della somma coordinata delle programmazioni predisposte per l alunno certificato da parte: SCUOLA La programmazione educativo-didattica è frutto delle scelte disciplinari di tutti gli insegnanti dell alunno. Viene redatta dopo la consultazione del PDF che indica gli obiettivi raggiungibili. U.S.L. La programmazione degli interventi diagnostici, terapeutici e riabilitativi dell équipe medico-socio-psichica è frutto degli incontri con l alunno e con la sua famiglia. Ente locale - La programmazione degli interventi di assistenza dell alunno, di sostegno alla scuola e alla famiglia può articolarsi in varie forme: trasporto, mensa, tutte le provvidenze previste dalla legge sul diritto allo studio, assegnazione degli operatori per soggetti non autosufficienti, aiuto famigliare, ecc.

9 Famiglia dell alunno - La programmazione degli impegni da prendere, per realizzare la migliore e più efficace scolarizzazione possibile, fa entrare attivamente la famiglia nella collaborazione interistituzionale necessaria. Come andrebbe costruito il PEI Gli operatori U.S.L. collegialmente redigono la diagnosi funzionale, completandola con le osservazioni sul potenziale prevedibile di sviluppo funzionale. I docenti collegialmente osservano i livelli già raggiunti dalle capacità di relazione dall alunno e insieme ne stimano il prevedibile potenziale di crescita. La famiglia collabora integrando le osservazioni dell U.S.L. e della scuola con le proprie conoscenze sul figlio. La somma delle osservazioni di tutti è il PROFILO DINAMICO FUNZIONALE. Nelle previsioni di sviluppo sono contenuti gli OBIETTIVI, che l alunno può raggiungere. Una volta raccolte tutte queste informazioni L U.S.L. predispone la sua programmazione terapeutica e riabilitativa,in stretto contatto con la scuola, con l ente locale e con la famiglia dell alunno. La scuola predispone la sua programmazione educativa e didattica individualizzata in stretto contatto con l U.S.L., l Ente locale e con la famiglia, compresa l assegnazione del docente di sostegno L Ente Locale predispone la sua programmazione assistenziale per l alunno e di sostegno famigliare in stretto contatto con l U.S.L., la scuola e con la famiglia. La famiglia infine, adegua il suo funzionamento in stretto contatto con U.S.L., scuola ed Ente locale P.E.I Conoscenza dell alunno Certificazione della disabilità Valutazione iniziale (alunno,classe, contesto) Riconoscimento di un bisogno educativo speciale Risorse umane Aree di intervento ed organizzazione scolastica Laboratori Progetti Obiettivi----(scelta) Della classe ----(in mezzo dobbiamo)---- minimi Definire gli obiettivi a lungo termine Cioè quelli che idealmente ci piacerebbe raggiungere nella prospettiva temporale da 1 a 3 anni Scegliere gli obiettivi a medio termine Tra gli obiettivi a lungo termine individuare quelli da raggiungere in alcuni mesi o nel corso dell anno scolastico Definire gli obiettivi a breve termine Scomporre un obiettivo a m.t. in sotto-obiettivi Ridurre le difficoltà semplificando le richieste Ridurre le difficoltà attraverso l uso degli aiuti Ridurre le difficoltà attraverso l analisi del compito

10 PEI intervento didattico Attività Contenuti che affronto (semplificati-differenziati) Materiali Sussidi che predispongo per il mio intervento didattico Strategie educative Frontale, piccolo gruppo, con la classe ecc. Tempi Ogni attività dovrà essere svolta in un certo periodo di tempo ipotizzato Secondo il concetto di: Speciale normalità : prima si pensa a modificare l offerta didattica e poi si si introducono, se necessario, risorse e tecniche specifiche per integrarla ed arricchirla Verifiche hanno il compito di rilevare se e in che misura gli obiettivi sono stati raggiunti Oltre all acquisizione degli obiettivi Devono : Valutare il grado di generalizzazione delle abilità Mantenimento nel tempo delle competenze acquisite Appropriatezza Rispetto ad un progetto complessivo di vita : dobbiamo verificare se le abilità che cerchiamo di far acquisire sono davvero significative Migliorano realmente la sua competenza nel quotidiano Valutazione - si esprime attribuendo un valore a tali elementi Capacità e merito Vanno valutati secondo parametri peculiari, adeguati alle rispettive situazioni di minorazione (sentenza della Corte Costituz. N. 215/87) Deve comunque avere luogo Perché ha un valore formativo ed educativo (parere del consiglio di stato 1991) È relativa Agli interventi educativi e didattici effettivamente svolti sulla base del PEI

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