Azienda Ospedaliera San Camillo - Forlanini SAPIENZA UNIVERSITA DI ROMA MASTER DI I LIVELLO

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1 Azienda Ospedaliera San Camillo - Forlanini SAPIENZA UNIVERSITA DI ROMA GESIRAD MASTER DI I LIVELLO Scienze tecniche applicate alla gestione dei servizi informativi in diagnostica per immagini dott.ssa Ausilia Palmeri

2 Scienze tecniche applicate alla gestione dei servizi informativi in diagnostica per immagini Programma Sicurezza dei Pazienti e la Gestione del Rischio Clinico Analisi cause e fattori sulla comunicazione dott.ssa Ausilia Palmeri

3 Argomenti Risk Management Sicurezza dei pazienti Gestione del rischio clinico Comunicazione I fattori che influiscono sulla Comunicazione Interventi e discussione

4 Negli anni 70 nasce il fenomeno della malpractice in relazione al verificarsi negli USA di numerose denunce e richieste di risarcimento per danni conseguenti alla pratica medica. Nelle società assicurative già esisteva il settore del risk management, che si occupava di contenere gli esborsi studiando le modalità di riduzione dei rischi, per cui fu anche esteso ai danni causati dalle cure mediche. I primi studi del fenomeno fecero subito emergere il dato che il verificarsi di un danno frequentemente non era correlato alla responsabilità individuale, bensì a fatti organizzativi, a problematiche tecnologiche, di comunicazione e, ad altre concause.

5 Nel 1980 dopo un altra impennata di denunce nei confronti delle strutture sanitarie ai fini di fornire a questi un appropriata consulenza, venne istituita una società no profit l American Society for Healthcare Risk Mangement. Nel 1999 l IOM (Istituto di Medicina) statunitense pubblicò uno studio da cui emerge che più della metà degli eventi negativi a carico di pazienti ricoverati in strutture sanitari erano dovuti ad errori evitabili. Nel 2000 il governo americano avviò una politica di prevenzione degli errori medici, invitando tutte le strutture sanitarie del paese ad istituire un settore di rilevazione degli errori. Nel 2001 fu registrata una spesa di dodici milioni di dollari; poi in un solo triennio è stata documentata una riduzione del venticinque per cento.

6 In Italia nel 1999 venne presentato dal Tribunale per i Diritti del Malato un documento base della Carta della Sicurezza nell Esercizio della pratica Medica ed Assistenziale, successivamente perfezionato e presentato nel 2000 con il titolo imparare dall errore, in cui venivano definiti i criteri per la gestione degli errori negli ospedali e si proponeva l attivazione in ogni Azienda del SSN di una Unità di Gestione del Rischio e l istituzione di un Centro di Documentazione Nazionale per la registrazione degli errori.

7 I sistemi sanitari sono impegnati a governare l alta complessità derivante dai numerosi elementi umani e tecnologici che li compongono, orientando le attività verso standard di qualità in sintonia con le aspettative dei pazienti.

8 Rischio Condizione o evento potenziale,intrinseco o estrinseco al processo. E misurato in termini di probabilità che accada uno specifico evento(p) e la gravità del danno che ne consegue(d);nel calcolo del rischio si considera anche la capacità del fattore umano di individuare in anticipo e contenere le conseguenze dell evento potenzialmente dannoso (fattore K).

9 Rischio clinico si intende la possibilità che un paziente subisca un danno o disagio imputabile, anche se in modo involontario, alle cure mediche che causa un prolungamento del periodo di degenza, un peggioramento delle condizioni di salute o la morte (Kohn, IOM1999).

10 DEFINIZIONE DI GESTIONE DEL RISCHIO IN SANITÀ Il termine Risk Management Risk Management o sistema di gestione del rischio indica quel complesso coordinato di attività di vertice aziendale che consente di gestire un organizzazione con riferimento ai rischi.

11 DEFINIZIONE DI GESTIONE DEL RISCHIO IN SANITÀ La gestione del rischio in sanità, si può, quindi, definire il processo di identificazione dei rischi, la valutazione dei loro impatti potenziali, l approntamento di tutte le misure per il loro controllo, la loro prevenzione e la gestione delle loro conseguenze.

12 Sicurezza del paziente Dimensione della qualità dell assistenza sanitaria,che garantisce attraverso l identificazione,l analisi e la gestione dei rischi e degli incidenti possibili per i pazienti,la progettazione e l implementazione di sistemi operativi e processi che minimizzano la probabilità di errore, i rischi potenziali e i conseguenti possibili danni ai pazienti.

13 La tutela della salute della popolazione, assistiti e dipendenti Per suo campo specifico ha l attività rischiosa delle strutture sanitarie e cerca di individuare gli strumenti per valutare e governare i rischi insiti in queste attività, ricercandone i miglioramenti nel sistema di gestione complessivo,sviluppando strumenti efficienti per il governo delle aziende stesse e identificando le conseguenze morali ed economiche derivanti dall esposizione al rischio stesso dei pazienti.

14 Il suo obiettivo Il sistema di gestione del rischio in sanità deve, pertanto, essere un sistema integrato,che condivide gli strumenti con le altre aree problematiche pur mantenendo differenziate le responsabilità.

15 Gli ambiti di questa gestione sono: - il rischio clinico - il rischio occupazionale - il rischio ambientale - il rischio assicurativo

16 - il rischio clinico per il degente collegato all attività assistenziale; - il rischio occupazionale per l operatore definito dalla rilevazione degli infortuni sul lavoro; - il rischio ambientale per gli immobili derivante dalle condizioni della struttura e degli impianti; - il rischio assicurativo per l organizzazione sanitaria collegato all onere economicofinanziario.

17 Tutti gli aspetti dei rischi devono essere affrontati, all interno di un programma di Risk Management in maniera globale, integrata, nel rispetto delle competenze e responsabilità specifiche

18 Il miglioramento della qualità richiede necessariamente di porre attenzione ai temi della Sicurezza dei pazienti e di attuare misure di gestione del Rischio clinico

19 LA GESTIONE DEL RISCHIO IN SANITÀ La gestione del rischio richiede che una programmazione che abbia definito tutti gli aspetti d interesse, personale, competenze, assetto organizzativo, strumenti operativi. È fondamentale che detto sistema preveda anche: - un coinvolgimento del personale e delle funzioni operative dell Azienda con applicazione delle tecniche di autovalutazione; - un fattivo coinvolgimento del paziente nella ricerca e attuazione dei provvedimenti correttivi; - una concreta dimostrabilità dell impegno sostenuto nella protezione dai rischi di pazienti, personale ed altri interessati.

20 Le fasi logiche di questo sistema sono: coinvolgimento e formazione del personale identificazione degli obiettivi di gestione dei rischi identificazione dei rischi valutazione e quantificazione dei rischi gestione dei rischi (scelta degli strumenti ) implementazione del programma controllo e feedback

21 Il processo di gestione del rischio,possono essere così schematizzate: IDENTIFICAZIONE ED ANALISI TIPOLOGIA DEGLI EVENTI TIPOLOGIA DEI DANNI VALUTAZIONE TRATTAMENTO ELIMINAZIONE

22 I punti critici per tutti i Sistemi Sanitari sono:

23 La complessità delle organizzazioni sanitarie L elevato livello tecnologico L elevato numero delle prestazioni erogate

24 possono favorire il verificarsi di errori causa di eventi avversi per il paziente.

25 Risulta evidente che l errore e la possibilità di un incidente non sono del tutto eliminabile,, ma devono essere utilizzati tutti gli interventi possibili perché siano controllabili e, sopratutto, ridotti al minimo.

26 L obiettivo è fornire una modalità univoca di sorveglianza e di gestione degli interventi, attraverso un flusso informativo sull analisi delle cause e dei fattori.

27 Legati alla: Comunicazione Fattori umani Fattori ambientali Tecnologie sanitarie

28 è necessario definire: La comunicazione 1. a chi ci rivolgiamo ( chi sono i soggetti con i quali devo entrare in relazione?) l obiettivo ( cosa vogliamo che facciamo,pensino,abbiamo presente, al termine della comunicazione?) 2. l obiettivo

29 La comunicazione Attraverso la risposta a queste domande,è possibile decidere: 3. Che cosa comunicare(quali sono i punti fondamentali che devo comunicare per ottenere l effetto voluto e creare la relazione?) 4.Come comunicarlo(quali sono gli strumenti di comunicazione piu adatti a ottenere l effetto voluto?)

30 Comunicazione Sono emerse cause e fattori legati alla carenza /mancanza di informazioni e comunicazione? Sono emerse inadeguatezze nella documentazione? Sono emerse inadeguatezze nella comunicazione tra gli operatori sanitari? Sono emerse inadeguatezze nella comunicazione pazienti /familiari?

31 Comunicazione Una comunicazione efficace richiede: Voler comunicare Una emissione accurata Un ascolto attento

32 La comunicazione è relazione e raggiunge i suoi obiettivi solo nella relazione,la situazione ideale per comunicare è quella ricca di feedback. È importante che curiamo il modo in cui formuliamo il messaggio,cosi che il ricevente abbia gli elementi necessarie sufficienti per decodificarlo. UN MODO DI CURARE IL MESSAGGIO E INTRODURRE ELEMENTI DI CHIAREZZA E CONCRETEZZA

33 Comunicazione come trasmissione passaggio di informazioni Emittente Messaggio Ricevente

34 Fattori umani Sono emerse cause o fattori legati alla carenza di formazione degli operatori? Sono emerse inadeguatezze nelle competenze /conoscenze degli operatori? Sono emerse inadeguatezze legate all organizzazione del lavoro?

35 Fattori correlabili all ambiente fisico Fattori strutturali Fattori legati alla logistica Fattori legati al microclima

36 Fattori correlabili all ambiente fisico Tecnologie Sanitarie Uso di dispositivi medici o apparecchiature elettromedicali Malfunzionamento Mancanza uso Uso non corretto

37 Strumenti Strumenti di misura Strumenti di analisi e prevenzione Strumenti di supporto Formazione

38 Strumenti di misura Sistema di gestione informatizzata dei dati relativi ai reclami Reporting

39 Strumenti di analisi e prevenzione Analisi di processo Audit clinico/organizzativo

40 Strumenti di supporto Cartella clinico assistenziale integrata (indice di complessità assistenziale ICA) Consenso informato Comunicazione Campagne di informazione (interna/esterna, operatore/paziente) Contributo metodologico in percorsi diagnostico terapeutici

41 Formazione Progetti formativi sulla sicurezza del paziente Progetti formativi su temi e progetti specifici Progetti formativi su tematiche metodologiche relative alle aree di Comunicazione, Risk Management e Privacy

42 MISSION Valorizzare le logiche fondanti; Sviluppare le conoscenze e condividere il sapere Costruire l innovazione organizzative e gestionale per migliorare la salute dei cittadini

43 Grazie per la cortese attenzione dott.ssa Ausilia Palmeri

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