LA GESTIONE DEL RISCHIO NEL SISTEMA SANITARIO REGIONALE: Dalle origini al Piano-Programma
|
|
- Ida Venturini
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 LA GESTIONE DEL RISCHIO NEL SISTEMA SANITARIO REGIONALE: Dalle origini al Piano-Programma Programma
2 Un movimento culturale mondiale Primi anni 2000 USA: : rapporto To err is human (nov. 01) Revisione e Progetto per la qualità in sanità prodotti dall Institute of Medicine. U.K.: rapporto An organization with a memory (giu. 00) curata dal Department of Health cui ha fatto seguito il programma di sviluppo Building a safer NHS for patient (feb. 01).
3 ha prodotto modelli e strumenti Modello di approccio (Reason) Strumenti per la gestione del rischio clinico ( Leape,, Wolff, Vincent ) ) ed altre tipologie di rischio. Documenti programmatici di importanti agenzie nazionali. LATENT FAILURE ACTIVE FAILURE Decisioni Strategiche Condizioni che favoriscono l errore Errori Difese Processi organizzativi ecc. Condizioni che favoriscono le violazioni Violazioni Difese Organizzazione Ambiente di lavoro Persone
4 In Italia 2000 Approccio multidisciplinare Integrazione delle informazioni Sperimentazione strumenti
5 Da dove si è partiti Scegliere un modello di riferimento
6 Sicur. ambien ti Sicur. lavora tori Approccio gestionale Sicurezza globale pazienti alla (rischio sicurezza clinico) QUALITA
7 Orizzonte di sistema integrato Quality system and Accreditation Clinical Governance Public Relations and Patient Partnership Administration (Resources, legal, insurances..) Sicurezza dei pazienti e Gestione del rischio
8 TRASPARENZA RICERCA FORMAZIONE GOVERNO CLINICO EVIDENCE BASED AUDIT CLINICI RISK MANAGEMENT la Clinical Governance è il contesto i cui servizi sanitari si rendono responsabili del miglioramento della qualità dell assistenza e mantengono elevati livelli di prestazione creando un ambiente che favorisca l espressione dell eccellenza clinica A First Class Service, NHS, 1998
9 Qualità delle cure e sicurezza dei pazienti La sicurezza parte inscindibile di un assistenza di buona qualità
10 FATTORI CHE INFLUENZANO LA PRATICA CLINICA (VINCENT) FATTORI INDIVIDUALI FATTORI LEGATI AL TEAM DI LAVORO FATTORI LEGATI AL PAZIENTE FATTORI AMBIENTALI E DEL LUOGO DI LAVORO CONTESTO ISTITUZIONALE FATTORI CORRELATI AL MANAGEMENT FATTORI CONNESSI AI RISULTATI
11 La concezione di governo clinico per la sicurezza : partecipazione delle professioni alla realizzazone del mandato istituzionale delle aziende e del Sistema Sanitario mediante l integrazione - dell approccio organizzativo -gestionale alla qualità dell assistenza CON - l approccio medico - tecnico
12 Possedere una strategia (proposta nelle linee guida regionali sulla gestione del rischio nel 2006) Sviluppare e diffondere la cultura della sicurezza,, non punitiva, aperta all apprendimento apprendimento Prevenire dove già è possibile (linee guida, buone pratiche, nuove tecnologie, monitoraggi infezioni da struttura ed episodi epidemici..) Favorire la conoscenza empirica dei fenomeni Apprendere dall esperienza (registrazione e analisi eventi) Coinvolgere il paziente nei processi di cura e considerarlo un alleato per la prevenzione dei rischi Integrare le informazioni provenienti da terminali diversi,, per sviluppare la conoscenza dei punti critici del sistema
13 Definire un assetto (nelle linee di indirizzo per l adozione l dell Atto Aziendale 2005 e ribadito dal piano sociale e sanitario ) 2010) La responsabilità sulla sicurezza è della Dir. Generale, con delega alla Dir. Sanitaria. Il Collegio di Direzione sceglie, attiva e monitora i programmi di rischio clinico. Il Dipartimento principale sede di gestione. Le reti di facilitazione di Unità Operative interpreti-traduttori traduttori delle policy a livello di base. sono gli
14 I SOGGETTI INTERESSATI Direzione Sanitaria Clinici Sevizio Tecnico Farmacia URP Medicina Legale Assistenza Infermieristica Ufficio Formazione Ufficio Qualità SPP Ufficio Legale CIO Ingegneria Clinica Servizio Informatico
15 Creare un architettura stabile (DGR di finanziamento del SSR 2007, 2008 e 2009) Sviluppare la funzione aziendale di gestione del rischio formulare il piano-programma programma aziendale per la per la promozione della sicurezza e la gestione del rischio Nel piano-programma programma si identificano e mettono in relazione interna le componenti del sistema sicurezza aziendale le sue risorse, i suoi processi, i suoi momenti di controllo, realizzando sinergie.
16 Valutare verificare verificare restituire. (DGR di finanziamento del SSR 2007 e 2008 e 2009) Sviluppare sistematici report aziendali sui problemi emersi, sulle iniziative adottate e sui risultati raggiunti
17 Possedere un radar per monitorare (La check list dell ASSR - ER) Cap. 1 Esperienza Cap. 2 Eventi maggiori Cap. 3 Relazionee con p aziente Cap. 4 Documentazione clin ica Cap. 5 Formazione Cap. 6 Sistema di gestione Cap. 7 Gestione eclinica ,0% 90,0% 80,0% 70,0% 60,0% Cap. 8 Auto -- etero aggressione Cap. 9 Emergenza enza Cap. 10 Med-- leg e giuridico Cap. 11 Ostetricia Neonatologia Cap. 12 Ambulatori Cap. 13 Sangu e Cap. 14 Cadute Cap. 15 Farmaci 50,0% ,0% 30,0% 20,0% 4 10,0% 0,0%
18 Contenuti e struttura della lista di verifica 8 elementi di sistema Apprendere dalla esperienza Rispondere a eventi clinici maggiori Informazione, consenso informato, relazione con il paziente e promozione della sicurezza Tenuta della documentazione clinica Inserimento, formazione e competenza del personale Realizzazione di attività sistemiche di gestione del rischio Gestione clinico/organizzativa dell assistenza Supporto medico legale e giuridico amministrativo 7 elementi specialistici Gestione dei farmaci Rischio Infettivo Gestione delle emergenze territoriali ed intraospedaliere Assistenza a pazienti di competenza ostetrico neonatologica Gestione del sangue Gestione dei comportamenti auto ed eteroaggressivi Prevenzione delle cadute accidentali
19 Possedere strumenti e metodi
20 Strumenti sperimentati e disponibili a livello regionale Incident Reporting Revisione cartelle cliniche IDENTIFICAZIONE RISCHIO ANALISI RISCHIO Data base SDO Data base reclami Data base contenzioso FMEA - FMECA Analisi data base TRATTAMENTO RISCHIO Root cause analysis Piano -Programma Procedure regionali e adattamento delle raccomandazioni ministeriali Strumenti alternativi di risoluzione del contenzioso
21 La scheda regionale Incident Reporting Il Database
22 Dalla SEGNALAZIONE al DATA BASE OPERATORI Segnalano gli eventi compilando la scheda Gestione del caso RESPONSABILE UO valuta l esito e il rischio futuro degli eventi REFERENTE CODIFICATORE DI UO raccoglie le schede, classifica gli eventi e li registra nel database regionale Analisi aziendali dei dati e proposte di miglioramento ASR-RER elabora i dati in modo aggregato
23 Sistema Informativo Monitoraggio Errori in Sanita GURI
24 Lista eventi sentinella 1. Procedura in paziente sbagliato; 2. Procedura in parte del corpo sbagliata (lato, organo o parte); 3. Errata procedura in paziente; 4. Strumento o altro materiale lasciato all interno del sito chirurgico che richieda un successivo intervento o ulteriori procedure; 5. Reazione trasfusionale conseguente ad incompatibilità ABO; 6. Morte, coma o gravi alterazioni funzionali derivati da errori in terapia farmacologica; 7. Morte materna o malattia grave correlata al travaglio e/o parto; 8. Morte o disabilità permanente in neonato sano di peso >2500 grammi non correlata a una malattia congenita in neonato sano
25 Lista eventi sentinella 9. Morte o grave danno per caduta di paziente; 10.Suicidio o tentato suicidio di paziente; 11.Violenza su paziente; 12.Violenza su operatore da parte di paziente; 13.Morte o grave danno connesso al sistema di trasporto; 14.Morte o grave danno connesso alla errata attribuzione di codifica presso il triage del pronto soccorso; 15.Morte o grave danno da complicazione post chirurgica; 16.Ogni altro evento avverso che causa morte o grave danno;
26 Modalità di trasmissione degli eventi sentinella Referente rischio clinico/ Direzione generale/sanitaria Regioni e P.A. Ministero della Salute
27 Scheda regionale Estrazione dei dati dall incident reporting Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali DIPARTIMENTO DELLA QUALITÀ DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA, DEI LIVELLI DI ASSISTENZA E DEI PRINCIPI ETICI DI SISTEMA UFFICIO III OSSERVATORIO NAZIONALE SUGLI EVENTI SENTINELLA SCHEDA B Analisi delle cause e dei fattori contribuenti e piano d azione Tutte le informazioni fornite rimarranno confidenziali. Integrazioni delle informazioni (es. cause, azioni, ) ) da parte del referente aziendale
28 Strumenti per la gestione del rischio Root Cause Analysis Un indagine strutturata che ha lo scopo di identificare la/le causa-e basilare-i di un problema, e le azioni necessarie ad eliminarla. (Doing Less Harm 2001)
29 G O O D P R A C T I C E E X A M P L E S Good practice example: Feedback and support Sussex Partnership NHS Trust Good practice example: Unified framework for managing care North Wales NHS Trust (Central Area) Good practice example: Effective inter-agency working West London Mental Health NHS Trust Good practice example: Electronic incident reporting North Staffordshire Combined Healthcare NHS Trust Good practice example: improving reporting Cornwall Partnership NHS Trust
30 Raccomandazioni ministeriali Raccomandazione n 7 n - marzo 2008 per la prevenzione della morte, coma o grave danno derivati da errori e in terapia farmacologica Raccomandazione n 6 n - marzo 2008 per la prevenzione della morte materna correlata al travaglio e/o o parto - Integrazione Raccomandazione n 5 n - marzo 2008 per la prevenzione della reazione trasfusionale da incompatibilità AB0 Raccomandazione n. 4 - marzo 2008 per la prevenzione del suicidio di paziente in ospedale Raccomandazione n. 3 - marzo 2008 per la corretta identificazione dei pazienti, del sito chirurgico o e della procedura Raccomandazione n. 2 - marzo 2008 per prevenire la ritenzione di garze, strumenti o altro materiale e all interno del sito chirurgico Raccomandazione n. 1 - marzo 2008 Corretto utilizzo delle soluzioni concentrate di Cloruro di Potassio -KCL- ed altre soluzioni concentrate contenenti Potassio
31 Raccomandazioni ministeriali Novembre 2009 Manuale per la Sicurezza in sala operatoria: Raccomandazioni e ChecklistC Raccomandazione n 10 n - settembre 2009 Raccomandazione per la prevenzione dell osteonecrosi della mascella/mandibola da bifosfonati Raccomandazione n 9 n - aprile 2009 per la prevenzione degli eventi avversi conseguenti al malfunzionamento namento dei dispositivi medici/apparecchi elettromedicali Raccomandazione n 8 n - dicembre 2007 per prevenire gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari ari
32 REQUISITI DEL PIANO PROGRAMMA
33 I requisiti del piano-programma programma (PP) 1) Che siano esplicitati: la normativa di riferimento i i soggetti/strutture/servizi redattori del piano stesso i diversi destinatari (interni ed esterni). 2) Possedere una strategia
34 I requisiti del piano-programma programma (PP) 3) Conoscere e descrivere la situazione di partenza momento fondamentale per individuare prima e raggiungere poi gli obiettivi correlati alla gestione del rischio La mappatura dei rischi
35 I requisiti del piano-programma programma (PP) Devono essere definiti gli i fenomeni (ad es. reclami, sinistrosità,, rischio da struttura, occupazionale, clinico, ecc.) e le aree di interesse, ad.es. sicurezza delle persone (pazienti, visitatori, personale), controllo delle infezioni, beni immobili/edifici, beni mobili (equipaggiamento e dotazioni tecnologiche, apparecchiature, ecc), manutenzioni, ecc
36 I requisiti del piano-programma programma (PP) 4) Individuare le priorità
37 I requisiti del piano-programma programma (PP) 4) Devono essere definiti gli obiettivi generali e gli ambiti/linee di intervento (ad.es. Percorsi assistenziali, Sistemi informativi, controllo delle infezioni, Gestione clinica del farmaco, Gestione della documentazione sanitaria, ecc ) 6) A partire dagli obiettivi generali dovrebbero essere predisposti progetti a cui sono sottesi obiettivi specifici con i corrispondenti indicatori di risultato
38 I requisiti del piano-programma programma (PP) Nella stesura dei progetti devono essere esplicitati: - il responsabile del progetto - i destinatari - i diversi soggetti interessati/attori/partner - le azioni che dovranno essere svolte - i metodi e gli strumenti che si intendono adottare - la possibilità di diffusione del progetto ad altri ambiti/aree/settori
39 I requisiti del piano-programma programma (PP) Deve essere presente una precisa pianificazione dei progetti che preveda: - la puntualizzazione delle fasi di svolgimento - degli attori e responsabili dell attuazione - la temporalizzazione delle attività
40 LA MAPPATURA DEI RISCHI
41 Materiali per la riflessione Il percorso Identificazione dei pericoli Definizione delle fonti e degli strumenti Tipologia delle informazioni registrate Valutazione sulla qualità della fonte e del dato Logica di interpretazione e riflessione sui punti di contatto
42 Pericolo È la situazione o causa potenziale di danno per l utente/cittadino/paziente o per l operatore sanitario Rischio (Risk) Indica la relazione tra la probabilità che accada uno specifico accadimento e la gravità delle sue possibili conseguenze Il rischio sta al pericolo come il metro sta alla distanza: studiamo i pericoli e misuriamo i rischi.
Corso Qualità, Risk Management. Sistema qualità, rischio clinico e accreditamento Dott. Dario Seghezzi
RISK MANAGEMENT IN OSPEDALE Corso Qualità, Risk Management. Sistema qualità, rischio 1 La gestione del rischio nel Sistema Sanitario Regionale 2 La gestione del rischio nel Sistema Sanitario Regionale
DettagliProcedura generale sanitaria Segnalazione degli eventi sentinella
Pagina di 1/5 ORIGINALE N CONSEGNATO A 1. Scopo...2 2. Campo di applicazione...2 3. Diagramma di flusso...2 4. Responsabilità...2 5. Descrizione delle attività...2 5.1. Definizione di Evento Sentinella...2
DettagliStandard generali della qualità dei servizi. Attività assistenziale
Standard generali della qualità dei servizi Attività assistenziale Fattori di Qualità Elementi misurabili Specificità Indicatore Valore Atteso Fonte Adeguatezza della segnaletica /no Accessibilità fisica,
DettagliLista Eventi Sentinella - Ministero della Salute
Lista Eventi Sentinella - Ministero della Salute 1. Procedura in paziente sbagliato 2. Procedura chirurgica in parte del corpo sbagliata (lato, organo o parte) 3. Errata procedura 4. Strumento o altro
DettagliGESTIONE DEL RISCHIO: tecnologia sanitaria e strategia globale
Arezzo, Centro Affari e Convegni 28 novembre 1 dicembre 2007 II FORUM RISK MANAGEMENT IN SANITÀ GESTIONE DEL RISCHIO: tecnologia sanitaria e strategia globale C. Favaretti Presidente SIHTA Direttore Generale
DettagliIl rischio clinico nei Dipartimenti di Salute Mentale. Spunti e riflessioni dalla presentazione di casi
Il rischio clinico nei Dipartimenti di Salute Mentale Spunti e riflessioni dalla presentazione di casi Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Intesa Stato Regioni - 20 marzo 2008
DettagliMODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.
ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico
DettagliGli strumenti di gestione del rischio
Gli strumenti di gestione del rischio Patrizio Di Denia Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna patrizio.didenia@ior.it 19 Novembre 2008 Sappiamo che. Gestione del rischio Individuazione del rischio Incident
DettagliSISTEMA DI MONITORAGGIO DEGLI EVENTI SENTINELLA SOMMARIO
Pagina 1 di 6 SOMMAIO 1. Premessa...2 2. Scopo/Obiettivi...2 2.1. Scopo...2 2.2. Obiettivi...2 3. Campo di applicazione...2 4. Modifiche alle revisioni precedenti...3 5. Definizioni...3 6. Lista eventi
DettagliDott. Vinicio Penazzi Ortopedia Delta Lagosanto Primario Dott- R.Faccini
Incident Reporting e audit Dott. Vinicio Penazzi Ortopedia Delta Lagosanto Primario Dott- R.Faccini La gestione del rischio clinico è un processo sistematico di valutazione di rischi attuali e potenziali.
DettagliIl Risk assessment nei sistemi sanitari
Il Risk assessment nei sistemi sanitari Aula Magna Università degli Studi di Milano 20 Novembre 2007 Piano Sanitario Nazionale 2006-2008 www.ministerosalute.it Cap. 4.4 La promozione del Governo clinico
DettagliIl sistema di Incident reporting
Il sistema di Incident reporting L esperienza della Regione Emilia-Romagna Elementi di scenario Forte interesse della letteratura agli errori in Medicina Attenzione dei mass media agli episodi di malasanità
DettagliLA GESTIONE DEL RISCHIO PROFESSIONALE IN MEDICINA GENERALE
S.I.M.G. LA GESTIONE DEL RISCHIO PROFESSIONALE IN MEDICINA GENERALE Strumenti e metodi di identificazione ed analisi di eventi avversi. L approccio reattivo e proattivo Damiano Parretti Arezzo 26 febbraio
DettagliSISTEMA DI MONITORAGGIO NAZIONALE DEGLI EVENTI SENTINELLA
SISTEMA DI MONITORAGGIO NAZIONALE DEGLI EVENTI SENTINELLA Patrizio Di Denia Agenzia sanitaria Emilia-Romagna Riferimenti normativi Il Piano Sanitario Nazionale 2006 2008 prevede che le attività di monitoraggio
DettagliLinee di indirizzo per la segnalazione e gestione degli eventi sentinella
Allegato 1 Linea di indirizzo 1/2010 Linee di indirizzo per la segnalazione e gestione degli eventi sentinella 1. Scopo Lo scopo di questa procedura è definire le responsabilità e le modalità di gestione
DettagliSEGNALAZIONE DEGLI EVENTI AVVERSI E/O NEAR MISS INCIDENT REPORTING
PROCEDURA SEGNALAZIONE DEGLI EVENTI AVVERSI E/O NEAR MISS GESTIONE RISCHIO CLINICO SEGNALAZIONE DEGLI EVENTI AVVERSI E/O NEAR MISS INCIDENT REPORTING REVISIONE DATA REDATTO VERIFICATO APPROVATO 0 GENNAIO
DettagliLINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO
LINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO NELLE AZIENDE SANITARIE Le presenti linee di indirizzo regionali per la gestione del rischio clinico nelle Aziende Ospedaliere e nelle Aziende Unità
DettagliGruppo di Coordinamento Gestione del Rischio ( Risk Management )
Pagina 1 di 16 Gruppo di Coordinamento Gestione del Rischio ( Risk Management ) PROCEDURA REDAZIONE VERIFICA APPROVAZIONE Data Funzione Nome Data Funzione Nome Data Funzione Nome 11/2/13 Responsabile Risk
DettagliAccreditamento. Rischio clinico. Le implicazioni professionali del coordinatore infermieristico
Accreditamento Rischio clinico Le implicazioni professionali del coordinatore infermieristico Page 1 Il coordinatore : ha la responsabilità di sostenere lo sviluppo di una cultura basata sulla necessità
DettagliGESTIONE DEL RISCHIO, QUALE L APPROCCIO ASSISTENZIALE
Direzione del Servizio Infermieristico e Tecnico GESTIONE DEL RISCHIO, QUALE L APPROCCIO ASSISTENZIALE Annita Caminati e Roberta Mazzoni RISK MANAGEMENT Insieme di attività coordinate per gestire un organizzazione
DettagliLa gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA
La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA Vuillermin Giuliana Berti Pierluigi Ippolito Rita Azienda USL Regione Valle d Aosta Analisi del contesto L Azienda USL della
DettagliLinee di indirizzo per la gestione del rischio clinico.
Allegato alla Delib.G.R. n. 46/17 del 22.9.2015 Linee di indirizzo per la gestione del rischio clinico. 1. Modello organizzativo 1.1 Introduzione Il presente documento fonda ogni azione prevista sull importanza
DettagliREGIONE UMBRIA LINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO DELLE AZIENDE SANITARIE DGR 1345 DEL 27/07/2007
REGIONE UMBRIA LINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO DELLE AZIENDE SANITARIE DGR 1345 DEL 27/07/2007 GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO Il rischio clinico rappresenta l eventualità di subire
DettagliLe Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale
Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale PREMESSA Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche
DettagliIl sistema di gestione del rischio clinico
Il sistema di gestione del rischio clinico Prevenzione dei rischi Riprogettazione organizzativa Valutazione e feedback Analisi dei rischi Audit M&M review RCA Identificazione dei rischi Incident reporting
DettagliVERSO UN SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO DELLA SICUREZZA PER LA SANITA DEL VENETO.
Agenzia Regionale Socio Sanitaria del Veneto VERSO UN SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO DELLA SICUREZZA PER LA SANITA DEL VENETO. dott. Antonio Compostella Direttore ARSS del Veneto Verona, 15.12.2008 Contesto
DettagliSegnalazione e gestione degli eventi sentinella
AZIENDA SANITARIA LOCALE VCO Viale Mazzini 117 28887 OMEGNA (VB) Struttura: Unità di Gestione Rischio Clinico E-mail: Approvata da: Revisione: 00 Unità di Gestione Rischio Clinico Presidente Unità di Gestione
DettagliPIANO ANNULAE 2012 PER LA SICUREZZA E LA GESTIONE DEL RISCHIO AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA POLICLINICO S.ORSOLA MALPIGHI BOLOGNA
1 Definizione Obiettivi Strategici Aziendali Gestione del Rischio 2 Adozione del registro dei pericoli e mappatura delle prevalenti criticità aziendali Redazione del documento Sicurezza delle Cure con
DettagliLa gestione del rischio nell Azienda Usl di Modena. Francesca Novaco
La gestione del rischio nell Azienda Usl di Modena Francesca Novaco I principi Attenzione alla sicurezza del paziente Il governo clinico La concezione organizzativa dell errore Le linee di azione 1. Il
DettagliIl rischio clinico: iniziative del Ministero della Salute
Roma, 7-8 giugno 2007 Conferenza nazionale sui dispositivi medici Attualità e prospettive Il rischio clinico: iniziative del Ministero della Salute Dott. Filippo Palumbo D.G. Programmazione Sanitaria Ministero
Dettagli705 57,65% 853 62,13% 331 27,06% 336 24,47% 187 15,29% 184 13,40%
I dati sui sinistri 2003 2004 2005 Totale aperto 705 57,65% 853 62,13% 1127 78,43% 2685 66,58% liquidato 331 27,06% 336 24,47% 206 14,34% 873 21,65% senza seguito 187 15,29% 184 13,40% 104 7,24% 475 11,78%
DettagliAllegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI
Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI In base alla delibera della Giunta Regionale N 225 del 3/4/2006, la direzione sanitaria
DettagliRapporto sulle attività per la riduzione del rischio clinico anno 2010
REGIONE SICILIANA AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALI RIUNITI PAPARDO PIEMONTE Ctr. Papardo tel.090-3991 Messina Rapporto sulle attività per la riduzione del rischio clinico anno 2010 La riduzione del rischio
Dettagli5 Confere nfe nz re a Naz a io i nal na e l GIMBE Dall Da E ll vid v e id nce c -ba b s a e s d Prac a tic
5 Conferenza Nazionale GIMBE Dall Evidence-based Practice alla Clinical Governance CLINICAL GOVERNANCE: GESTIONE DEL RISCHIO E SICUREZZA DEI PAZIENTI Maurizia Rolli, Andrea Minarini Bologna, 5 febbraio
DettagliDott.ssa Maria Addolorata Vantaggiato Dirigente Medico Responsabile SSD Rischio Clinico, Edilizia ed Impiantistica Ospedaliera Azienda Ospedaliera di
Dott.ssa Maria Addolorata Vantaggiato Dirigente Medico Responsabile SSD Rischio Clinico, Edilizia ed Impiantistica Ospedaliera Azienda Ospedaliera di Cosenza - Decreto Presidente della Repubblica 7 Aprile
DettagliObiettivo formativo: Principi, procedure e strumenti per il governo clinico delle attività sanitarie
Mostra Dettagli Obiettivo formativo: Principi, procedure e strumenti per il governo clinico delle attività sanitarie Il sistema sanitario è un sistema complesso in cui interagiscono molteplici fattori
DettagliFondazione Pinna Pintor sabato 17 novembre 2007
Fondazione Pinna Pintor sabato 17 novembre 2007 L errore medico Alla ricerca delle procedure di provata efficacia per prevenirlo Dr.ssa Grace Rabacchi Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari (A.Re.S.S.)
DettagliAgenzia Regionale Socio Sanitaria del Veneto Proposta di un percorso formativo integrato per la sicurezza de paziente
Agenzia Regionale Socio Sanitaria del Veneto Proposta di un percorso formativo integrato per la sicurezza de paziente Verona, 15 dicembre 2008 Cinzia Bon Approccio integrato alla gestione del rischio Sicurezza
DettagliSEGNALAZIONE EVENTI SENTINELLA (ALIMENTAZIONE FLUSSO SIMES) UU.OO. AZIENDALI. A cura di: Responsabile Funzione Aziendale Gestione Rischio Clinico
PRO 2 del 3 3 211 1 di 6 A cura di: Dott. Tommaso Mannone Responsabile Funzione Aziendale Gestione Rischio Clinico INTRODUZIONE Gli eventi avversi sono eventi inattesi correlati al processo assistenziale
DettagliQUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI
QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di
DettagliProtocollo per il monitoraggio degli Eventi Sentinella
1 di 15 1. SCOPO Il Piano Sanitario Nazionale 2011-2013 individua, tra le azioni strategiche e gli obiettivi da raggiungere nel triennio, la promozione della sicurezza del paziente e la gestione del Rischio
DettagliPROCEDURA TECNICO PROFESSIONALE LA COMPILAZIONE DELLA SCHEDA AZIENDALE DI
Pagina 1 di 17 PROCEDURA TECNICO PROFESSIONALE PR.001.RC.DrQ LA PREPARATO VERIFICATO APPROVATO Direttore U. O. C. Rischio Clinico F.to Dott.ssa Maria C. Riggio Responsabile Qualità Aziendale F.to Dott.ssa
DettagliSICUREZZA DELLE CURE E GESTIONE DEL
SICUREZZA DELLE CURE E GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO Dr. Filippo Bauleo Responsabile Unità Gestione Rischio Clinico ASL2 Umbria Art. 14 Sicurezza del paziente e prevenzione del rischio clinico Il medico
DettagliL ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA. Antonio Silvestri Risk Manager
L ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA Antonio Silvestri Risk Manager 1982 I RAPPORTO ISTISAN 1982 Indagine conoscitiva sulle infezioni ospedaliere negli
DettagliI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.
I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di
DettagliASL AVELLINO Commissario Straordinario dott. Mario Nicola Vittorio Ferrante TITOLO DEL PROGETTO SVILUPPO DEGLI STRUMENTI DEL GOVERNO CLINICO E DELAL VALUTAZIONE DELLA QUALITA E DSELAL SICUREZZA DELEL PRESTAZIOINI
DettagliREGIONANDO 2000 REGIONE EMILIA ROMAGNA AZ OSP. POLICLINICO MODENA
REGIONANDO 2000 REGIONE EMILIA ROMAGNA AZ OSP. POLICLINICO MODENA SPERIMENTAZIONE DI METODOLOGIE, STRUMENTI DI SUPPORTO, FORMAZIONE PER UNA ATTIVITA' SISTEMATICA DI MEDICAL AUDIT PRESSO IL POLICLINICO
DettagliLe indicazioni ed i progetti del Ministero della salute per la gestione del rischio clinico, per il coinvolgimento e la sicurezza dei cittadini
II GIORNATA DELLA SALUTE L alleanza con i cittadini Dal consenso informato al coinvolgimento nelle scelte di cura Savona, 15 dicembre 2007 Le indicazioni ed i progetti del Ministero della salute per la
DettagliConsensus Conference sui modelli gestionali nello scompenso cardiaco
Firenze, 3-4 Dicembre 2005 Consensus Conference sui modelli gestionali nello scompenso cardiaco Perché una Consensus Conference sullo scompenso cardiaco: metodologia, tempistica e aspetti organizzativi
DettagliLA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO: il consenso informato
LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO: il consenso informato LA HARVARD MEDICAL PRACTICE, ATTRAVERSO LA REVISIONE DELLE CARTELLE CLINICHE, HA STIMATO LA PERCENTUALE DI ERRORE NELL ORDINE DEL 3,7% DEI RICOVERI
DettagliSIMES. Sistema Informativo Monitoraggio Errori in Sanità. Potenza 22 aprile 2009
SIMES Sistema Informativo Monitoraggio Errori in Sanità Potenza 22 aprile 2009 Dott.ssa Maria Pia Randazzo Direzione Generale Sistema Informativo Ufficio NSIS Simes - obiettivi Monitoraggio Imparare dall
DettagliGovernance assistenziale
Governance assistenziale Dr.ssa Barbara Mangiacavalli Una premessa La crescita esponenziale del volume e della complessità della conoscenza biomedica che ha reso sempre più difficile l aggiornamento professionale
DettagliLaboratorio di Usabilità per attrezzature medicali
Laboratorio di Usabilità per attrezzature medicali Analisi e Miglioramento dell Usabilità di dispositivi elettromedicali tramite simulazione in laboratorio Centro di Ateneo per la Ricerca, Trasferimento
DettagliIl Percorso continua e si sviluppa. Il POA definisce nuove competenze Applicazione POA. Necessità di risorse Coinvolgimento singoli
POLITICA AZIENDALE SCELTE E PROSPETTIVE Il Percorso continua e si sviluppa Il POA definisce nuove competenze Applicazione POA Necessità di risorse Coinvolgimento singoli 2.2 Il controllo della Qualità
DettagliGenova 28/11/2012. Avv. Tiziana Rumi
Genova 28/11/2012 Avv. Tiziana Rumi 1 Decreto Balduzzi: D.L. 13/09/12 n. 158 (C.5440 del 13.09.12) ART. 3-bis (Unità di risk management, osservatori per il monitoraggio dei contenziosi e istituzione dell'osservatorio
DettagliSISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit
Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Gestione degli audit interni ambientali e di salute e sicurezza sul lavoro 3. APPLICABILITÀ La presente
DettagliRisk Management Sanitario LO STATO DELL ARTE. AO Legnano - 14 aprile 2005. Dott. Lodovico Marazzi - Risk Manager
Risk Management Sanitario LO STATO DELL ARTE AO Legnano - 14 aprile 2005 Introduzione: Willis Uno dei primi tre gruppi di Brokeraggio Assicurativo e Risk Management a livello mondiale. La migliore performance
DettagliProgetto Ministero della Salute SIFO
XXVIII Congresso Nazionale SIFO INNOVAZIONE E SALUTE PUBBLICA Efficacia a confronto con: Equità, Economia, Etica Progetto Ministero della Salute SIFO Favorire l implementazione della Raccomandazione Prevenzione
DettagliDirezione Centrale Audit e Sicurezza IL SISTEMA DELL INTERNAL AUDIT NELL AGENZIA DELLE ENTRATE
IL SISTEMA DELL INTERNAL AUDIT NELL AGENZIA DELLE ENTRATE Maggio 2006 1 La costituzione dell Audit Interno La rivisitazione del modello per i controlli di regolarità amministrativa e contabile è stata
DettagliSicurezza del paziente nelle sale operatorie del PO Nostra Signora della Mercede
anno 18.05. Pag. 1 di 7 Sommario.1 PREMESSA... 2.2 INTRODUZIONE... 2.3 OBIETTIVO GENERALE... 3.4 OBIETTIVI SPECIFICI... 3.5 DESTINATARI... 3.6 AZIONI E RESPONSABILITÀ... 4.7 TEMPI... 5.8 VALUTAZIONI...
Dettagli19% SUICIDIO O TENTATO SUICIDIO DI PAZIENTE IN OSPEDALE casi 166. 16,8% MORTE O GRAVE DANNO PER CADUTA DI PAZIENTE casi 147
19% SUICIDIO O TENTATO SUICIDIO DI PAZIENTE IN OSPEDALE casi 166 16,8% MORTE O GRAVE DANNO PER CADUTA DI PAZIENTE casi 147 5% REAZIONE TRASFUSIONALE PER INCOMPATIBILITÀ AB0 casi 44 4% MORTE, COMA O GRAVI
DettagliReporting and Learnig System R.L.S
Pag. 1 di 5 N. Revisione Data Motivo della revisione Redatto Verificato Approvato Rev 0 12.10.2 012 Integrazione contenuti nel campo di approvazione responsabilità Sez. Clinical Auditing AF. Progr. Valut
DettagliIl sistema qualità in una Unità di Raccolta
Il sistema qualità in una Unità di Raccolta Bologna, 22 dicembre 2012 Relatrice: Ivana Menichini (UO.1) L Unità di Raccolta deve istituire e mantenere un Sistema di gestione per la qualità, in raccordo
DettagliPolitiche della Qualità Servizio Qualità e Medicina Legale Azienda ULSS 4 Alto Vicentino
Politiche della Qualità Servizio Qualità e Medicina Legale Azienda ULSS 4 Alto Vicentino Anno 2014-2015 Un Sistema qualità per l eccellenza socio-sanitaria I piani ed i documenti di governo del sistema
DettagliINDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA
INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA Con il presente documento si precisano le modalità di intervento da adottare da parte degli Spisal per valutare
DettagliProgetto di prevenzione e gestione del Rischio Clinico ASL Roma B. Dott. Egidio Sesti
Progetto di prevenzione e gestione del Rischio Clinico ASL Roma B Dott. Egidio Sesti Obiettivo generale Strutturazione di flussi informativi atti alla promozione della qualità dei processi organizzativi
DettagliL infermiere e le responsabilità nel TRIAGE. Daniela Musca
L infermiere e le responsabilità nel TRIAGE Daniela Musca Infermiere di triage... Nasce nel 1996 in seguito alla pubblicazione delle linee guida sul sistema di emergenza urgenza sanitaria emanate dal Ministero
DettagliI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA
I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia
DettagliAPPROVVIGIONARE APPROVVIGIONARE. Rev. Data Causale Redazione Verifica Approvazione. 00 xx/xx/xxxx Prima emissione
APPROVVIGIONARE Rev. Data Causale Redazione Verifica Approvazione 00 xx/xx/xxxx Prima emissione INDICE SCOPO DELLA PROCEDURA RESPONSABILITÀ CAMPO DI APPLICAZIONE MODALITÀ OPERATIVE MONITORAGGIO E MISURAZIONE
DettagliIl Risk Management: risultati conoscitivi dell attività della ASSR
Il Risk Management: risultati conoscitivi dell attività della ASSR Sara Albolino sara.albolino@regione.toscana.it Centro Gestione Rischio Clinico Regione Toscana Organismi nazionali Commissione-gruppo
DettagliPrevenzione dei rischi nelle Aziende Sanitarie
Problematiche degli Eventi Avversi Silvana Romano Prevenzione dei rischi nelle Aziende Sanitarie Particolare attenzione Ambienti Attrezzature Formazione del personale Le Aziende Sanitarie Programmi di
DettagliProgetto Gestione Rischio Clinico ASL 3 Bassano del Grappa
Progetto Gestione Rischio Clinico ASL 3 Bassano del Grappa L ULSS 3 ha sviluppato, a partire dal 2009, un modello organizzativo finalizzato a migliorare la sicurezza del paziente; il punto di partenza
DettagliSISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE
SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione
DettagliCon rischio clinico si definisce la possibilità che un paziente subisca un danno o disagio involontario, imputabile, alle cure sanitarie, che causa
??? La Clinical Governance è un sistema attraverso cui le organizzazioni sanitarie (Aziende Sanitarie) si rendono responsabili del continuo miglioramento della qualità dei loro servizi e della salvaguardia
DettagliPA.GRC.05 - Allegato 1
Azienda USL 3 Pistoia Ministero della Salute - Protocollo per il Monitoraggio degli Eventi Sentinella PA.GRC.05 - Allegato 1 PA.GRC.05 - Allegato 1 Ministero della Salute - Protocollo per il Monitoraggio
DettagliSicurezza e gestione del rischio nelle Strutture Sanitarie
MASTER in Economia e Management dei Servizi Sanitari Università degli Studi di Ferrara, A.A. 2010-2011 2011 Sicurezza e gestione del rischio nelle Strutture Sanitarie D.ssa Paola M. Antonioli Ferrara,
DettagliSistema di Gestione della Sicurezza CLAUDIO SOAVE
Sistema di Gestione della Sicurezza CLAUDIO SOAVE L organizzazione della sicurezza secondo D.Lgs. 81/08 Al datore di lavoro vengono attribuiti compiti di regia e di programmazione della sicurezza in azienda,
DettagliLo sviluppo del Risk Management in Regione Piemonte
La Cultura della Sicurezza in sala Operatoria Fondazione A.Pinna Pintor 22 Novembre 2008 Lo sviluppo del Risk Management in Regione Piemonte Marco Rapellino Coordinatore Scientifico Gruppo Rischio Clinico
DettagliDIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE AREA DI COORDINAMENTO SISTEMA SANITARIO REGIONALE
REGIONE TOSCANA DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE AREA DI COORDINAMENTO SISTEMA SANITARIO REGIONALE SETTORE PROGRAMMAZIONE E ORGANIZZAZIONE DELLE CURE Il Dirigente Responsabile:
DettagliEA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1
UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA Fase 1: Analisi iniziale L analisi iniziale prevede uno studio dello stato attuale della gestione interna dell Ente. Metodo: si prevede l individuazione dei referenti
DettagliAZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI
Provincia Autonoma di Trento AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI Trento via Degasperi 79 VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE Reg. delib. n. 271 2014 OGGETTO: Approvazione del documento
DettagliAZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI
Provincia Autonoma di Trento AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI Trento via Degasperi 79 VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE Reg. delib. n. 473 2011 OGGETTO: Riorganizzazione delle attività
DettagliRisk Management Evolution. Milano 15 ottobre 2013
Risk Management Evolution Milano 15 ottobre 2013 Gestione del rischio clinico in un Azienda Ospedaliera Marco Rapellino Tipi di errore Errori attivi Azioni o decisioni pericolose commesse da coloro che
DettagliINDICARE VOLUME ANNUO DELLA STRUTTURA Tra parentesi è riportato il volume annuo minimo *
ALLEGATO A UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO QUESTIONARIO DI RILEVAZIONE DEI REQUISITI ASSISTENZIALI DELLA RETE FORMATIVA DELLA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN FARMACIA OSPEDALIERA Ente: ASL Como Struttura
DettagliQuality e Risk Management
Lo sviluppo della funzione di Quality e Risk Management nell ASL di Cagliari i Dott.ssa Rita Pilloni Cagliari i 18 marzo 09 La funzione di gestione dei rischi e patient safety nell Asl di Cagliari Direzione
DettagliDM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI
DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si
DettagliRimini, 28 marzo 2007 Case management e governo di sistema
Rimini, 28 marzo 2007 Case management e governo di sistema Prof. Valeria Fabbri Università di Firenze - Università LUMSA Palermo Case management / gestione del caso / governo di sistema La Community Care
DettagliIncident Reporting e specificitàdel Dipartimento di Diagnostica per Immagini: Esperienze Regionali e Linee di Sviluppo
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA Azienda Unità Sanitaria Locale di Ravenna DIPARTIMENTO DI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI E RADIOLOGIA INTERVENTISTICA Incident Reporting e specificitàdel Dipartimento
DettagliMinistero della Salute
DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA, DEI LIVELLI DI ASSISTENZA E DEI PRINCIPI ETICI DI SISTEMA Protocollo per il Monitoraggio degli Eventi Sentinella Indice n. Titolo 1 INTRODUZIONE 2 LISTA
DettagliRELAZIONE TRIMESTRALE ATTIVITA DI CLINICAL RISK MANAGEMENT - III TRIMESTRE
RELAZIONE TRIMESTRALE ATTIVITA DI CLINICAL RISK MANAGEMENT - III TRIMESTRE lug - set 2013 1 In linea con quanto indicato nel Piano di Previsione delle attività di Clinical Risk Management relative all
DettagliL infermiere e la gestione della sicurezza all interno di un blocco operatorio certificato ISO 9001
IL GOVERNO CLINICO DEI PROCESSI ASSISTENZIALI: DALLA TEORIA ALLA PRATICA IPASVI Brescia, 08 ottobre 2011 L infermiere e la gestione della sicurezza all interno di un blocco operatorio certificato ISO 9001
DettagliArgomenti. Sesto al Reghena (PN), 4 dicembre 2009 CONTESTO APPLICAZIONE DEL PROJECT MANAGEMENT AD UN PERCORSO INTEGRATO DI CURA CONCLUSIONI
DISEGNO ED ATTUAZIONE DI PERCORSI INTEGRATI DI CURA SULLA BASE DEI METODI DI PROJECT MANAGEMENT Salute, centralità del cittadino, percorsi integrati di cura Sesto al Reghena (PN), 4 dicembre 2009 Ettore
DettagliPO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.
INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE
Dettagli32 Congresso Nazionale FNCO: l Ostetrica/o professionista nell Unione Europa: valori, innovazioni e progettualità
Risk Management in ambito ostetrico Manuela Ghilardi A.O. Ospedali Riuniti di Bergamo 32 Congresso Nazionale FNCO: l Ostetrica/o professionista nell Unione Europa: valori, innovazioni e progettualità Contenuti
DettagliOstetricia Foligno. Tavola rotonda su Realtà umbra in perinatologia. Le garanzie assistenziali pre e postnatali
Congresso congiunto AOGOI-SIP-SIN EVENTO PARTO NASCITA Foligno 25-26 novembre 2013 Tavola rotonda su Realtà umbra in perinatologia Le garanzie assistenziali pre e postnatali Ostetricia Foligno SC Ostetricia
DettagliRegione Marche. Il governo, la sostenibilità, l innovazione e lo sviluppo del SSR per la salute del cittadino marchigiano
Regione Marche Il governo, la sostenibilità, l innovazione e lo sviluppo del SSR per la salute del cittadino marchigiano Argomento: Qualità e sicurezza del sistema 1 Inquadramento realtà regionale: Qualità
DettagliPROFILO FORMATIVO Profilo professionale e percorso formativo
Agenzia del Lavoro Provincia Autonoma di Trento PROFILO FORMATIVO Profilo professionale e percorso formativo DENOMINAZIONE FIGURA PROFESSIONALE - IMPIEGATO SERVIZI MARKETING E COMUNICAZIONE - DESCRIZIONE
DettagliMinistero dell Economia e delle Finanze Dipartimento del Tesoro Direzione del Debito Pubblico - Ufficio IV PROGETTO CEAM
Ministero dell Economia e delle Finanze Dipartimento del Tesoro Direzione del Debito Pubblico - Ufficio IV PROGETTO CEAM Monitoraggio Indebitamento Enti Locali e Territoriali e Accesso ai Mercati Rilevazione
DettagliIl ruolo dei Valutatori: l'importanza della formazione
Il ruolo dei Valutatori: l'importanza della formazione Mantova, 10 marzo 2012 Relatrice: Ivana Menichini I requisiti specifici per l Autorizzazione e l Accreditamento delle UdR (UO.1) L Unità di Raccolta
DettagliLa valutazione dello stress lavoro-correlato nell ASS N. 1 Triestina
La valutazione dello stress lavoro-correlato nell ASS N. 1 Triestina ANALISI DELLO STRESS LAVORO-CORRELATO E IMPLEMENTAZIONE DEGLI STANDARD HPH 1 e 4 Maria Peresson Medico del lavoro Marco Rizzo Tecnico
Dettagli