Ut unum sint. Azione cattolica: il perchè di un "sì" Gorizia Futuro dell Isontino: intervista alla senatrice Fasiolo

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1 tassa riscossa/taxe perçue/padova Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, NE/PD SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELL ARCIDIOCESI DI GORIZIA anno LI - numero 47 6 dicembre Euro 1,00 EDITORIALE MARIA LUISA GIUSTI Azione cattolica: il perchè di un "sì" L 8 dicembre, festa dell Immacolata, l Azione Cattolica celebra la festa del adesione. C è ancora motivo oggi di celebrare il senso di appartenenza? Ho provato a chiedere a me stessa, perché sono in Azione Cattolica? Sono in Ac perché credo nella proposta associativa di formazione permanente che ci accompagna lungo il percorso della vita. Fatta di esperienze personali, di vite condivise, di incontri, di gesti accoglienti, di voglia di unità e di prossimità. Perché non è solo essere Chiesa, ma vivere la Chiesa, partecipare alla Chiesa. Essere coprotagonisti e corresponsabili, cioè dare ragione e motivazione ai gesti di evangelizzazione, rendere conto dei passi compiuti. Perché è un autentica palestra di vita, imparando l esercizio della democrazia, quando si lavora in gruppo e quando si sceglie un ruolo di responsabilità. Perché l accoglienza non è un gesto formale, ma travalica la simpatia, si impara ogni giorno a rendere universale l incontro con l altro. Perché sentirsi responsabili degli altri, non solo di se stessi, apre un mondo fatto di attenzione per chi si ha di fronte e restituisce moltiplicato tutto ciò che doniamo agli altri. Perché avvertire la presenza di Dio negli occhi che ti guardano, nelle mani che ti toccano, ti fanno sentire che non sei solo, ma che sei parte di qualcosa di più grande e complesso. Cos è oggi l Azione Cattolica? È il modo per declinare nel presente il messaggio di Cristo, l Amore del Padre, la meraviglia dello Spirito. L essere nel mondo ci fa rimanere uomini e donne nel pieno del nostro essere, negli inciampi di ogni giorno, protesi verso la santità. Desiderosi di gioire perché innamorati di Cristo, coscienti di essere amati dal Padre, e ansiosi di voler comunicare questa gioia a tutti. Lasciarsi "usare" dallo Spirito per accogliere coloro che incontriamo in modi nuovi e diversi e farlo secondo un metodo ed uno stile nel quale riconoscersi. È anche andare controcorrente, di fronte alla ricerca di individualismi o di interessi comuni, è cercare l unione nella diversità avendo considerazione e rispetto per le idee di tutti. È l essere laici impegnati liberamente a realizzare il fine apostolico della Chiesa, partecipare "cioè l evangelizzazione e la santificazione degli uomini e la formazione cristiana della loro coscienza, in modo che riescano ad impregnare dello spirito evangelico le varie comunità e i vari ambienti" (Apostolica Actuositamen, 20) continua a pagina 3 Chiesa L arcivescovo Sedej ricordato nella celebrazione a Monte Santo PAG. 7 La Veglia di preghiera "Notte Caritas" si terrà quest anno sabato 13 dicembre presso il Santuario della Beata Vergine Marcelliana di Monfalcone con inizio alle ore Cultura Il maestro Aldo Gallas, anima e storia di Medea PAG. 8 Ut unum sint L invito dei Vescovi del Triveneto a sostenere i settimanali diocesani Cari fratelli e sorelle che vivete nelle Diocesi del Nordest, in questa stagione di crisi - così faticosa per le nostre terre e per tutto il Paese - ci pare opportuno sottolineare con forza che ci sono anche delle ragioni di speranza e che le nostre Chiese possono impegnarsi a fondo in questa direzione. La crisi si affronta e si può governare se sapremo maggiormente mettere in campo impegno e solidarietà. Cioè se nel lavoro, nella politica, nell economia, nella cultura e nella famiglia diventerà prevalente la logica dell "io mi prendo cura di te". Ovvero la logica del buon samaritano: quella logica che, nella parabola, Gesù indica come bussola e criterio di orientamento di un retto ed efficace agire. Uno dei veicoli più celeri e potenti affinché questa logica passi è rappresentato dai mass media. Ma non tutti i mass media sono ugua- Gorizia Futuro dell Isontino: intervista alla senatrice Fasiolo PAG. 14 li, come la realtà ci dimostra ogni giorno. Noi vescovi del Triveneto avvertiamo, perciò, l esigenza che i mass media di ispirazione cristiana, in particolare i settimanali delle nostre diocesi, siano più letti e diffusi. In essi, infatti, ravvisiamo la presenza delle idee, dei fatti e delle testimonianze che incorporano la logica del buon samaritano. Cioè le parole che danno ragione della speranza che è in noi e che si fonda sulla Buona Novella di Gesù Cristo. Per questa ragione vi invitiamo a prendere in seria considerazione, per chi non sia già assiduo lettore, l opportunità di abbonarsi al settimanale diocesano. A chi è già abbonato va il nostro riconoscimento e il caldo invito a continuare in questo percorso insieme. A chi, tra questi, può e desidera, suggeriamo - oltre al rinnovo del proprio abbonamento - di regalarne uno ad un conoscente, ad un amico o ad una famiglia non ancora abbonati. I vescovi della Conferenza episcopale triveneta continua a pagina 3

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3 SOCIETÀ 6 dicembre Il Papa e il Patriarca, mano nella mano, affacciati al terrazzino del secondo piano del palazzo patriarcale al Fanar di Istanbul. Di nuovo insieme, di nuovo l uno nelle braccia dell altro. Leader di due Chiese che ancora non sono in piena comunione tra loro, ma sono unite nella comune preoccupazione per le tante sfide che attraversano il mondo: la povertà, il terrorismo, la persecuzione dei cristiani in Medio Oriente. Le sfide della povertà e dei conflitti Non possiamo non sentire le voci dei poveri, delle vittime dei conflitti - dice il Papa - perché domandano alle nostre Chiese di vivere fino in fondo l essere discepoli del Signore Gesù Cristo. Il Papa è ospite del Patriarca al Fanar per seguire la Divina Liturgia nella Chiesa di S. Giorgio nel giorno della festa patronale di Sant Andrea. C è qualcosa di nuovo tra il Papa di Roma e il Patriarca di Costantinopoli. Il dialogo vissuto qui a Istanbul sembra uscire dalle sacche delle difficoltà teologiche per farsi voce dei problemi reali e urgenti degli uomini e delle donne di oggi. Papa Francesco parla della povertà che può indurre ad attività criminali e perfino al reclutamento di terroristi. E ricorda che solo venerdì scorso alla moschea di Kano, grande città nel Nord della Nigeria, un attentato ha provocato la morte di almeno 81 persone. Turbare la pace di un popolo - dice -, commettere o consentire ogni genere di violenza, specialmente su persone deboli e indifese, è un peccato gravissimo contro Dio, perché significa non rispettare l immagine di Dio che è nell uomo. Il nodo del dialogo ecumenico Ma se è chiaro che il dialogo tra le Chiese si deve necessa- La firma della Dichiarazione congiunta con Bartolomeo ha concluso il viaggio in Turchia "Ad un Medio Oriente senza i cristiani non possiamo proprio rassegnarci" riamente confrontare con la realtà del mondo, è altrettanto chiaro che il cammino ecumenico stenta a fare passi in avanti. Difficile e paludato sembra essere il lavoro della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica romana e le Chiese ortodosse nel loro insieme. I teologi hanno scelto di centrare il loro lavoro di ricerca sul ruolo del primato. Ma le visioni che le Chiese hanno maturato nel corso dei secoli di separazione, sono diverse. Ma non è solo la diversità di prospettiva ad ostacolare il cammino ecumenico: c è anche la questione di un mondo ortodosso estremamente diviso al suo interno. È in questo contesto che risuonano in maniera inedita le parole di Papa Francesco: Voglio assicurare a ciascuno di voi che, per giungere alla meta sospirata della piena unità, DALLA PRIMA I vescovi del Triveneto per i settimanali diocesani dalla prima Ai parroci, in particolare, va il nostro pressante suggerimento di caldeggiare anzitutto presso i collaboratori pastorali, gli aderenti all Azione cattolica e i responsabili dei movimenti nonché presso le comunità - in tutte le circostanze possibili e opportune - la lettura del settimanale, sostenendo poi tutte le famiglie che desiderino intraprendere il rapporto con i mass media della Diocesi. Con un cordiale augurio e la nostra benedizione per le feste natalizie e il nuovo anno I Vescovi della Conferenza Episcopale Triveneto la Chiesa cattolica non intende imporre alcuna esigenza. Il patriarca Bartolomeo riserva a Francesco parole di stima e amore fraterno. Lo definisce araldo dell amore, della pace e della riconciliazione. E poi aggiunge: Offrite ai Vostri fratelli Ortodossi, la speranza che durante il Vostro tempo, l avvicinamento delle nostre due grandi antiche Chiese continuerà a edificarsi sulle solide fondamenta. dalla prima La Dichiarazione congiunta Nella sala del Trono, al terzo piano del palazzo patriarcale, Papa Francesco e il Patriarca Bartolomeo firmano davanti alle telecamere e ai giornalisti la Dichiarazione congiunta. Un testo intenso e concreto. Per la maggior parte dedicato alla questione mediorientale perché - dicono i due leader religiosi - non possiamo rassegnarci a un Medio Oriente senza i cristiani, che lì hanno professato il nome di Gesù per duemila anni. Nella dichiarazione Francesco e Bartolomeo si appellano alla comunità internazionale ma si rivolgono anche all islam autentico. Segno di un cambiamento di prospettiva di una Chiesa che si apre all esterno e chiede a tutti gli uomini di buona volontà ma soprattutto ai leader religiosi di promuovere la pace e dire no a tutti i fondamentalismi, rafforzando il dialogo interreligioso e compiendo ogni sforzo per costruire una cultura di pace e di solidarietà fra le persone e fra i popoli. Maria Chiara Biagioni DALLA PRIMA Azione Cattolica: il perchè di un "sì" È collaborare con il clero e tutti gli organismi pastorali, in un clima di comunione e fiducia, "accogliere con aperta disponibilità la loro guida e offrire con responsabile iniziativa il proprio organico e sistematico contributo per l unica pastorale della Chiesa. Collaborare alla crescita della comunione tra laici, clero e Vescovi. " (Statuto Azione Cattolica art. 5) Ecco il perché del mio "sì"! Maria Luisa Giusti - Presidente Ac Arcidiocesi di Gorizia In una visita di 4 ore Papa Francesco ha abbracciato tutto il continente europeo! A Strasburgo, dove hanno sede sia il Consiglio d Europa che il Parlamento dell Unione europea, il Santo Padre ha proferito due lunghi discorsi dal contenuto denso e rilevante, che deve adesso essere meditato e attuato. In entrambi i casi gli emicicli erano stracolmi di persone di tutte le sensibilità politiche e provenienti da tutti i Paesi europei. Per il loro ruolo istituzionale, in un certo senso i presenti rappresentavano tutti gli abitanti del nostro continente. Attraverso di loro il Papa ha dunque voluto rivolgere una parola a tutti i cittadini europei. Ricordiamo che l Unione europea riunisce 28 Stati, i quali, attraverso diversi trattati, vogliono far convergere i propri interessi, specialmente economici, e diventare, anche per questo, più solidali tra loro. Il Consiglio d Europa, nato subito dopo la seconda guerra mondiale, riunisce, invece, 47 Stati per promuovere politiche e legislazione in vista del rispetto dei diritti umani e per continuare a garantire la pace. Il Papa ha chiaramente indicato alcune questioni che devono diventare priorità sulla scena europea. Ma prima ancora ha presentato i criteri di una vera politica umana. Nel Parlamento Ue ha affermato in modo chiaro che occorre mettere la persona dotata di una dignità trascendente al centro delle politiche. La persona, quindi, e non soltanto l economia, deve diventare sempre più il principale criterio politico. La dignità della persona e conseguentemente i diritti umani fondati sulla natura stessa della persona - è l obiettivo da LA VISITA DI PAPA FRANCESCO A STRASBURGO In quelle domande il futuro dell Europa perseguire, come poi ha fatto notare nel discorso rivolto al Consiglio d Europa, anche in relazione alla costruzione della pace. A questo proposito è stato molto sentito il richiamo del Papa a non cadere in una cultura individualista e quindi consumista. L individualismo genera la cultura dello scarto, dove alcune persone sono più persone di altre! È urgente - possiamo concludere dalle parole del Papa - prendere in mano il bene comune, in special modo tenendo presente i giovani che cercano lavoro, gli anziani che vivono soli, gli ammalati spesso dimenticati, i bambini non ancora nati Un altro punto decisivo per il futuro dell Europa è il concetto di multipolarità. Il dibattito tra unità e diversità è molto presente in Europa. Come garantire un unità vera e feconda senza dissolvere le identità dei diversi popoli, ma al contrario rafforzando le ricchezze che ciascuno può portare all insieme? Usando l immagine del poliedro, il Papa ricorda che è importante il rispetto delle diversità per garantire che ci sia una solidarietà feconda, arricchente, e quindi un unità autentica. L Europa deve essere una famiglia di popoli, dove ciascuno ha e mantiene la sua identità, la sua fisonomia, la sua funzione. C è da augurarsi che le parole del Papa diventino d ora in avanti oggetto di studio, di approfondimento e di dialoghi tra la società civile e le istituzioni. Il Pontefice, dal canto suo, ha ribadito che la Chiesa è disponibile e impegnata per questo dialogo con tutti e, in concreto, con le istituzioni europee. Per questo Papa Francesco ha ricordato che la Comece (Commissione degli episcopati della Comunità europea) è presente come interlocutore per le questioni dell Unione europea, e che il Ccee (Consiglio delle Conferenze episcopali d Europa) è disponibile a trattare i molti temi che il Consiglio d Europa è chiamato ad affrontare. Certamente la visita del Papa ha confermato la convinzione della Chiesa circa l importanza degli organismi europei. Il Papa, però, ha ricordato quello che tante persone pensano sulla necessità di un cambiamento culturale e valoriale all interno dell Unione europea e del Consiglio d Europa. Questo non ha però a che fare con il pessimismo: lo sguardo della fede apre sempre a una speranza, anche se esige una conversione. In effetti, Papa Francesco dall inizio del suo pontificato sollecita gli europei perché, aprendosi alla grazia di Dio, possano vivere in maniera più vera e piena. Sono, quindi, da pensare e rimeditare le domande che il Papa ha rivolto il 25 novembre all Europa: Dov è il tuo vigore? Dov è quella tensione ideale che ha animato e reso grande la tua storia? Dov è il tuo spirito d intraprendenza curiosa? Dov è la tua sete di verità, che hai finora comunicato al mondo con passione? Dalla risposta a queste domande dipenderà il futuro del continente. Duarte da Cunha Segretario generale Ccee

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5 AVVENTO DI FRATERNITÀ 6 dicembre Noi non siamo deportati in Babilonia come il popolo di Israele a cui si riferisce il brano di Isaia, ma la crisi economica attuale ci fa sentire odierne le parole che Dio ha pronunciato al Suo popolo. Quante persone o famiglie impoverite dalla crisi economica hanno bisogno della solidarietà e della vicinanza della comunità cristiana e della società civile per riuscire a credere ancora nel futuro. In questo Avvento moltiplichiamo i gesti di solidarietà e di accoglienza all interno delle nostre comunità parrocchiali affinché sia Natale per tutti. Dalla Lettera Pastorale Anzitutto quella delle famiglie che vanno conosciute e accolte. Nella tradizione cristiana, ancora accettata nonostante la mentalità individualistica e il clima di insicurezza (spesso indotto) oggi diffusi, c è la bella usanza della visita e benedizione delle famiglie nel tempo pasquale. È un modo per vivere una reciproca accoglienza come quella tra Gesù e Zaccheo: io, parroco (o sacerdote o diacono o religiosa o religioso o anche laico incaricato dalla comunità), ti manifesto l accoglienza della comunità cristiana venendoti a trovare dove abiti nel nome del Signore e tu mi dimostri la tua accoglienza fiduciosa aprendomi le porte della tua casa. Si tratta di un usanza da non lasciar cadere, perché può essere un occasione di vera accoglienza e di conoscenza (anche di malati, di situazioni difficili e di bisogno) e può essere l avvio di un rapporto costruttivo con le persone. Oc- corre trovare la modalità giusta (circa gli orari in cui andare per trovare le persone, il preavvisare per tempo, ecc.). Può costare fatica e impegno, ma è un gesto di autentica missionarietà, di una "Chiesa in uscita" perché permette di accostare tutti (almeno quelli che lo accettano) e di fare in modo che il parroco e i suoi immediati collaboratori non si chiudano nel solito stretto giro di persone. Per la sua importanza può essere necessario anche modificare gli orari delle messe feriali e II^ DOMENICA Consolate, consolate il mio popolo (Is 40,1) lasciar cader qualche altro impegno meno significativo. Da parte mia ho intenzione nel tempo pasquale di visitare qualche famiglia di alcune parrocchie della diocesi per richiamare l importanza di questo gesto. (Dalla Lettera pastorale "Una Chiesa che ascolta e accoglie" n. 59) Ma la miseria è uguale dappertutto? "Ma la miseria è uguale dappertutto?". La domanda lo perseguitava da 17 anni, da quando cioè aveva lasciato il Marocco per venire in Italia a cercare qualcosa di meglio per sé e per la sua famiglia. Aveva infatti trascinato in questa avventura anche la moglie e i due figlioletti che lo avevano raggiunto dopo un paio di anni. Faceva il carpentiere ma si adattava a tutto. Era riuscito a stare lontano dai brutti giri e da chi gli prometteva facili guadagni se avesse fatto ciò che gli si chiedeva. Viceversa aveva conquistato la fiducia di un piccolo impresario edile che dopo un periodo di "prova" in nero lo aveva perfino regolarizzato dal punto di vista contrattuale e previdenziale. "La miseria - ragionava in quel periodo in cui ai figli riusciva anche a comprare qualche giocattolo - non è uguale dappertutto. Qui, in Italia, si sta decisamente meglio!" E il pensiero tornava in Marocco senza alcuna nostalgia per i luoghi ma con il magone per la lontananza dalla vecchia madre e dai fratelli. La moglie casalinga, i figli a scuola, riusciva a pagare l affitto e stava anche risparmiando con l idea di comprarsi una macchina, oggetto simbolo di un certo benessere. Poi la svolta. I cantieri edili sono sempre di meno, il suo datore di lavoro lo molla da un giorno all altro, anche molti suoi amici e compaesani perdono il posto e come lui si infilano nel tunnel della disoccupazione. Non c è lavoro ma le bollette di luce e gas arrivano lo stesso con la minaccia, dopo i primi ritardi nel pagamento, di tagliare le utenze. La depressione e lo sconforto sono dietro l angolo, i figli sono ormai abituati agli agi occidentali e pretendono la "paghetta" e lo zainetto alla moda. Il tarlo se questa miseria improvvisa è uguale a quella atavica del Marocco riprende a girare. Inizia la trafila e l anticamera per la richiesta di aiuto. Si accorge che in questa miseria c è anche la solidarietà, che qualcuno ti può aiutare, anche solo un poco, a pagare i debiti ma soprattutto a non darti per vinto. Bussa alla porta della Caritas dove al centro di ascolto trova attenzione, dopo qualche aiuto accetta anche di essere inserito nel progetto "Famiglie in salita" e riprende a fare qualche lavoro. Si fa conoscere in una ditta di traslochi il cui titolare apprezza la sua volontà e le sue capacità lavorative e lo assume. Forse è uno dei pochi che è riuscito a uscire da quel brutto tunnel ma sicuramente è un valido esempio per chi continua a chiedersi se proprio valeva la pena di venire a Gorizia. Pillole per informarsi oltre i luoghi comuni - Nella Provincia di Gorizia la percentuale di disoccupati, secondo i dati forniti dalla stessa Provincia, è pari all 8%, dato superiore alla media regionale, che è del 7,7%. In particolare la percentuale è del 7,1% tra gli uomini e del 9,1% tra le donne. In termini assoluti nel 2013 in Provincia erano presenti disoccupati, di questi erano maschi e erano femmine. Il tasso di disoccupazione è quindi passato dal 6,4% del 2011 all 8% del Il trend di crescita della disoccupazione è più marcato tra le donne, che passano dal 6,9% nel 2011 al 9,1% nel Da fine febbraio 2014, grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia e all 8xmille della Chiesa Cattolica, è attivo il Fondo Straordinario famiglie in Salita che ha lo scopo di aiutare le famiglie impoverite dalla crisi economica offrendo loro delle piccole occasioni di lavoro con voucher, tirocini formativi o borse lavoro. - Il Fondo Straordinario di Famiglie in Salita ha sostenuto con voucher, tirocini formativi e borse lavoro 65 persone, di cui 44 uomini e 21 donne. Di queste persone 41 sono italiane e 24 straniere. L età media è tra i 40 e i 50 anni. La commissione istituita per deliberare gli inserimenti lavorativi ha approvato un sostegno ad altre 27 persone di cui si sta ancora cercando un luogo di lavoro. Di queste 17 sono uomini e 10 sono donne, 20 sono italiani e 7 stranieri. Come per le persone già inserite nel lavoro la classe di età media è tra i 40 e i 50 anni. Come si vede la crisi economica ha creato una nuova categoria di poveri gli over 40 anni che hanno perso il lavoro e fanno difficoltà a ricollocarsi. - Grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, dell 8xmille della Chiesa Cattolica e della solidarietà di alcune persone e imprese da fine febbraio a luglio di quest anno sono stati impegnati euro su a disposizione. Si può fare - Avere "un cuore che vede" e accorgersi delle famiglie che vivono vicino a noi e sono in difficoltà, perché ci sono malati, disoccupati, anziani non autosufficienti. Nel quotidiano si possono fare tanti piccoli gesti di condivisione con loro (aiutare a portare i bambini a scuola, essere disponibili a stare con la nonna non più autosufficiente ecc. ecc.) - Nelle feste di Natale perché non invitare a casa propria per un pranzo o una cena i nostri vicini di casa che non se la passano bene? - Sostenere il Fondo Famiglie in Salita con una piccola offerta alla Caritas diocesana. - Se imprenditori perché non rendersi disponibili ad offrire un occasione di impiego con i voucher o i tirocini formativi ai beneficiari del Fondo famiglie in Salita? La Caritas diocesana coprirà l intero costo dei voucher o dei tirocini. MONFALCONE Inaugurazione dormitorio e Notte Caritas Aparziale rettifica rispetto a quanto scritto sul numero precedente di Voce Isontina la benedizione e il taglio del nastro del nuovo dormitorio Caritas: "Aristide Vescovini", attiguo al Santuario della B.V. Marcelliana, è programmata per sabato 13 dicembre alle ore A seguire l Arcivescovo celebrerà la Santa Messa prefestiva delle nel Santuario mariano di Monfalcone. Quest anno la tradizionale veglia di preghiera Notte Caritas inizierà alle ore di sabato 13 dicembre presso il Santuario della B.V. Marcelliana. La riflessione della veglia verterà sul tema dell accoglienza e sulle parole di Paolo ai romani: "Accoglietevi perciò gli uni gli altri come anche Cristo accolse voi, per la grazia di Dio." (Rom. 15,7) Durante la veglia si potranno ascoltare le testimonianze di don Giuseppe Dossetti, parroco a Reggio Emilia dal titolo "L accoglienza in parrocchia", la testimonianza di un rifugiato afghano e la riflessione del Vescovo Carlo. Alle ci sarà l esposizione eucaristica e la preghiera animata delle aggregazioni laicali. Alle inizierà l Adorazione personale per tutta la notte che si concluderà alle 7.30 con il canto delle Lodi a cura del Cammino Neocatecumenale. La preghiera si concluderà con la Celebrazione Eucaristica delle ore 8.00.

6 6 6 dicembre 2014 CHIESA LOCALE La Parola II^ DOMENICA D AVVENTO Adifferenza di Matteo e Luca, che danno inizio al loro Vangelo con la nascita di Gesù, Marco comincia il suo Vangelo con una chiara tesi: Gesù Cristo è il Figlio di Dio. Una tesi, questa, che articolerà lungo tutto il suo percorso e che di concluderà sulla croce quando il centurione confermerà la tesi iniziale: veramente quest uomo era figlio di Dio. In questa seconda tappa di Avvento ci viene ridetto che Gesù è la buona e bella notizia; Gesù, allora, non è solo il messaggero, ma diventa il messaggio stesso. Che cosa rappresenta Giovanni Battista in tutto questo? È uno strumento! Importante, efficace, profetico ma sempre uno strumento è veramente quella strada che non ferma a sé ma porta a Cristo. La Comunità cristiana dovrebbe riscoprirsi nel Battista sempre più. Le tante attività che viviamo nelle nostre Parrocchie devono ricordarci che il fine non è la Chiesa ma è e deve rimanere Gesù. La Chiesa, con le sue opere, deve essere a servizio del Vangelo. Se così non fosse verrebbe meno alla sua vocazione. Spesso c è una sottile tentazione nella storia della Chiesa: lasciarsi attrarre da chi ci parla di Gesù dimenticandoci così di andare oltre, di andare incontro a Lui. Il vestire poveramente e il cibarsi dell essenziale da parte di Giovanni non è fine a se stesso, ma rimanda a qualcosa, a Qualcuno: dice quanto sia importante relativizzare il valore di tante cose nella vita per avere occhi capaci di guardare al Signore della vita. Marco, quindi, ci suggerisce chi è il vero riferimento, il centro della vita. Lasciamoci destare, dunque, dalla voce del Battista che grida: ci strappa ai nostri ritmi abituali e un po sonnolenti, ci obbliga a scrollarci di dosso il torpore e a renderci disponibili al nuovo. Sì, l Avvento è il tempo in cui di anno in anno noi siamo messi di fronte al nuovo: al progetto di Dio, alla sua proposta di felicità e di pienezza, all offerta di una relazione che dà un senso nuovo al nostro cammino. Lasciamo che il Battista apra i nostri occhi sulla realtà che ci sta intorno. Guidati dalla Parola, potremo allora riconoscere tanti segni rincuoranti dell azione dello Spirito. Sì, il regno di Dio non è un illusione: qualcosa si sta già muovendo. Si tratta solo di assecondare il cambiamento, cominciando da noi stessi, dai nostri atteggiamenti, dalle nostre scelte, dalle nostre decisioni. Ecco, allora, l importanza di riscoprire il deserto come occasione per trovare spazio e tempo per una seria e significativa ricerca spirituale: Natale non è la festa dei bambini e basta. È incontro che cambia, è inizio di vera conversione. Natale è l occasione per diventare finalmente adulti nella Fede. Una piccola appendice alla Parola di questa domenica: Isaia usa delle parole che più che mai in questi nostri tempi, possono fare bene al cuore: Dio viene! Dio consola e non ci abbandona. Il Natale è autentico se c è speranza per l uomo ed in Cristo ogni uomo può trovarla o ritrovarla. Che le nostre Comunità siano luoghi di speranza. Mons. Paolo Nutarelli Don Nicola Ban FAQ DOV È MEGLIO PRENDERE POSTO QUANDO SI VIENE A MESSA? Diverse persone preferiscono fare in chiesa come al cinema: si siedono in fondo alla sala per avere una visuale migliore... Forse lo fanno perché prendono molto seriamente la parola di Gesù che troviamo in Lc 14,7-10: "Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: "Cédigli il posto!". Allora dovrai con vergogna occupare l ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va a metterti all ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: "Amico, vieni più avanti!". Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali". La celebrazione dell eucarestia però non è uno spettacolo a cui assistere passivamente, ma è un azione di cui sentirsi partecipi e a cui dare il proprio contributo di presenza, parola e canto. La celebrazione dell eucarestia è un posto dove riconoscersi comunità e dove incontrare delle persone che camminano sulla stessa strada. Il Signore ci ha già invitati ad andare più avanti: è per noi l espressione che troviamo nel vangelo "Amico, vieni più avanti!" non dobbiamo attendere ulteriori inviti. Quindi quando si partecipa alla messa, tenendo conto magari dell abitudine in alcune parrocchie di riservare le primissime file per i bambini, è bene scegliere un posto che permetta la partecipazione migliore: che permetta di vedere, di ascoltare, di sentirsi parte. Mettersi attaccati alla parete di fondo o nascosti dietro ad una colonna, non è il luogo più adatto per dare il proprio contributo alla celebrazione e sentirsi in comunione. Dall Agenda dell Arcivescovo Domenica 7 Dicembre - Alle 20.30, nel Duomo di Monfalcone, presenzierà all inaugurazione dell organo della chiesa parrocchiale. Lunedì 8 Dicembre - Alle 10.30, nella Parrocchia di Sant Anna a Gorizia, celebra la S. Messa e amministra il sacramento della Cresima. Martedì 9 Dicembre - Alle 9.30, a Zelarino partecipa all incontro con i Cappellani delle carceri del Triveneto. - Alle 20.30, presso la Parrocchia di San Rocco a Gorizia, interviene alla presentazione degli Atti della locale comunità cristiana. Mercoledì 10 Dicembre - Dalle 9.30, in Arcivescovado, udienze libere riservate ai soli sacerdoti. Giovedì 11 Dicembre - Alle 10.00, in Arcivescovado, presiede la riunione dei Vicari episcopali. - Alle 18.00, presso l Hotel Entourage a Gorizia, partecipa alla presentazione dell Agenda storica goriziana. Venerdì 12 Dicembre - Dalle 9.30, in Arcivescovado, udienze. - Alle 11.00, presso l ospedale S. Polo di Monfalcone, celebra la S. Messa. - Alle 20.30, a Gorizia, presso la Sala Incontro della Parrocchia di San Rocco, partecipa all incontro organizzato per i partecipanti al pellegrinaggio diocesano in Terra Santa. Sabato 13 Dicembre - Alle 11.00, a Gorizia, presso il Liceo Paolino d Aquileia (Sala Cocolin - Via del Seminario, 7) incontra gli amministratori locali dei Comuni presenti sul territorio diocesano. - Alle 16.00, presso il Santuario B.V. Marcelliana di Monfalcone, partecipa all inaugurazione del nuovo dormitorio Caritas e alle presiede la concelebrazione eucaristica. - Alle 20.30, presso il Santuario B.V. Marcelliana di Monfalcone, partecipa alla veglia di preghiera "Notte Caritas". Domenica 14 Dicembre - Alle 10.30, in Via Diaz, 18/A a Gorizia, partecipa al culto della Chiesa Evangelica Metodista. di mons. Michele centomo Galateo Liturgico ANCHE AL SIGNORE PIACCIONO LE "BUONE" MANIERE (2) Le belle maniere - non più di moda - in Chiesa sono espressione della fede che abbiamo e del rispetto che nutriamo per il Signore. Ripassiamo alcune indicazioni. IL GIORNO DEL SIGNORE La domenica è il giorno in cui i fedeli, chiamati dal Signore, si riuniscono in un luogo preciso, la Chiesa, per ASCOLTARE la sua Parola, per RINGRAZIARLO dei suoi benefici e per CELEBRARE l Eucaristia. LA CHIESA È la "casa di Dio", simbolo della Comunità Cristiana che vive on un dato territorio. E prima di tutto un LUOGO DI PREGHIERA, in cui si CELEBRA l Eucaristia e si ADORA Cristo realmente presente nelle specie eucaristie (pane e vino) riposte nel Tabernacolo (Cappella del SS.) I fedeli si si riuniscono per pregare, per lodare il Signore e per esprimere, attraverso la LITURGIA la loro fede in Cristo. Cerca di essere PUNTUALE alla Santa Messa, altrimenti potresti disturbare il raccoglimento e la preghiera; NON USCIRE prima che il sacerdote abbia congedato l assemblea, meglio se partecipi all eventuale canto finale. MARTEDÌ 9 DICEMBRE Gruppo ecumenico AGENDA Il Gruppo Ecumenico di Gorizia invita all incontro che si terrà martedì 9 dicembre, alle ore 18, presso la parrocchia di San Rocco. Il prof. Giorgio Santoro introdurrà il tema "Cosa significa vivere da cristiani oggi a Gorizia". Due nuovi "Cappellani della Grotta di Lourdes" Festosa e partecipata celebrazione sabato scorso nella chiesa di S.Andrea a Gorizia. La sottosezione diocesana dell Unitalsi ha infatti vissuto la propria "Giornata dell Adesione". Un rito reso ancora più significativo dalla consegna del titolo di Cappellani onorari della Grotta di Lourdes - conferito dal vescovo di quella Chiesa - all assistente spirituale dell associazione, don Carlo Bolcina, e a mons. Miro Slibar. (foto Sergio Marini) AGENDA TURRIACO Apostolato della preghiera L Apostolato della Preghiera diocesano invita gli aderenti e tutti i fedeli all ora di preghiera ed adorazione eucaristica La via del cuore che si terrà presso la parrocchia San Rocco di Turriaco martedì 9 dicembre con inizio alle ore e che sarà guidata dal direttore spirituale dell Apostolato don Enzo Fabrissin. Sarà un occasione privilegiata ed importante per "adorare numerosi nell attesa di Gesù che viene nella Pace".

7 CHIESA 6 dicembre La celebrazione in memoria dell arcivescovo Sedej a MonteSanto Il ricordo di ieri deve diventare preghiera e impegno per l oggi La Chiesa diocesana di Gorizia, insieme a quella di Koper, ha fatto memoria venerdì scorso di mons. Francesco Borgia Sedej, suo pastore dal 1906 al 1931, con un rito di suffragio nel santuario mariano di Monte Santo - Sveta Gora. Il rito è stato presieduto dall arcivescovo Carlo e concelebrato dal vescovo di Koper, mons. Jurij Bizjak, insieme all emerito di Gorizia, mons. Dino DeAntoni, e ad una trentina di sacerdoti italiani e sloveni. Pubblichiamo di seguito i passi centrali dell omelia di mons. Redaelli. Ci troviamo qui, in una fredda mattina di autunno, in questo santuario di Sveta Gora/Montesanto nel giorno anniversario della morte di un grande arcivescovo di Gorizia: mons. Francesco Borgia Sedej. Non si tratta di un anniversario di quelli che numericamente giustificano una particolare celebrazione: cinquanta, sessanta, cento anni. Mons. Sedej è morto infatti nel 1931, quindi 83 anni fa. Abbiamo voluto però questa celebrazione non per commemorare mons. Sedej in quanto grande personalità della nostra terra in ambito religioso, civile e culturale e neppure primariamente per pregare in suo suffragio, ma per ricordare il suo essere stato pastore della Chiesa goriziana durante l immane tragedia della prima guerra mondiale. Una tragedia che ha segnato e ferito profondamente queste regioni fin dal 1914, esattamente cento anni fa, portando i giovani di Gorizia e delle altre città e paesi del Litorale a combattere in terre lontane. A partire dal maggio del 1915 fino al 1918 e, in particolare, nei due anni tra il 1915 e il 1917, queste valli e questi monti - compreso questo Montesanto - hanno visto la strage di decine di migliaia di soldati, mandati all assalto gli uni contro gli altri per conquistare poche decine di metri di terreno; la sofferenza di intere popolazioni profughe in paesi sconosciuti; la distruzione di case, di chiese e di edifici pubblici; il disorientamento spirituale di tante comunità. In quegli anni la vita delle persone, in primo luogo dei soldati, era realmente appesa a un filo, totalmente esposta nella sua fragilità alla continua insidia della morte tragica. Non c era certo bisogno dell esortazione del Vangelo odierno a essere pronti alla improvvisa venuta del Signore, perché la morte era continuamente in agguato. Con il termine delle ostilità, la nostra terra ha visto un nuovo assetto statuale e la messa in questione di precedenti equilibri e relazioni tra le diverse nazionalità, culture e lingue, che la rendevano un territorio unico e speciale, anche sotto il profilo religioso. Messa in questione diventata sempre più grave con l avvento del fascismo, l accentuazione dei nazionalismi contrapposti, l imporsi di ideologie anti umane prima ancora che anti cristiane: tutte realtà che sarebbero sfociate nella ancora più grande tragedia della seconda guerra mondiale con le gravi e irreparabili ferite del dopo guerra, ferite che dopo decenni stentano a rimarginarsi sia pure in un contesto finalmente di pace e di collaborazione che ha visto - almeno all esterno - il superamento dei confini. Negli anni della guerra e del primo dopoguerra, Mons. Sedej, con la grazia del Signore e con il sostegno e la collaborazione di molti sacerdoti e di gran parte dei fedeli della diocesi, ha saputo essere realmente pastore di questa Chiesa. Non bisogna chiedere a lui l attuale sensibilità sui temi della pace, né la condivisione ante litteram del magistero conciliare e postconciliare circa la pace. Sarebbe un pretesa antistorica. L arcivescovo Sedej è stato uomo del suo tempo avendo a disposizione, per interpretare gli avvenimenti di quegli anni, l elaborazione teologica di allora e venendo inevitabilmente condizionato dall essere fedele a una delle parti in conflitto, cosa del resto ovvia per tutti i vescovi di quel tempo appartenenti a qualunque stato e nazione. Mons. Sedej si è, invece, dimostrato pienamente pastore secondo il Vangelo per la cura che ha assicurato ai propri fedeli nel tempo della guerra, per il successivo impegno nella ricostruzione materiale e spirituale, per lo sforzo di assicurare i diritti di tutti e di garantire un clima di pacifica convivenza nelle mutate condizioni politicheistituzionali. Di questo l attuale Arcidiocesi di Gorizia con la vicina Diocesi di Koper devono essergli riconoscenti (e ringrazio mons. Jurij Bizjak di avere accolto con grande disponibilità l invito a partecipare a questa celebrazione, unitamente a mons. Dino De Antoni). Con mons. Sedej vogliamo oggi ricordare anche tutti i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i fedeli laici, uomini e donne, delle nostre parrocchie che negli anni della prima guerra mondiale sono passati dal "crogiuolo" di una grave prova senza perdere (foto Sergio Marini) però la fede, conservando la speranza in un futuro migliore e vivendo un operosa carità per lenire le sofferenze di moltissimi e per operare concretamente per la pace e la riconciliazione. Come ci ha ricordato la prima lettura, "le loro anime sono nelle mani di Dio", "il Signore regnerà per sempre su di loro" e sicuramente vivono "presso di lui nell amore". Vogliamo però pregare indistintamente anche per tutti coloro che cento anni fa hanno vissuto e patito negli anni della guerra e per tutti coloro, in particolare, che in quel periodo sono morti tragicamente. Il Signore, nella sua grande misericordia, abbia pietà di tutti. Ma il ricordo di quegli anni deve diventare per noi preghiera e impegno per l oggi. La pace non è mai un dono scontato, non va mai data per presupposto. Non è vero che se non si fa niente, rimane lo status quo. Se non si lavora continuamente per la pace, qualcun altro lavora per la guerra. Se i rapporti di conoscenza, rispetto e collaborazione non vengono continuamente coltivati, continuamente nutriti - per noi cristiani - alla scuola della Parola di Dio e dei sacramenti, inevitabilmente si deteriorano. Se non c è un continua vigilanza, le forze della divisione, dell odio, della contrapposizione prevalgono molto facilmente e in fretta. La storia dimostra che se non c è una continua azione per la pace, è sufficiente l intreccio - facile e immediato - tra interessi, ideologie, schieramenti, manipolazioni dell opinione pubblica, ecc. per far scoppiare nuove violenze, nuove guerre, nuove e immani tragedie. Papa Francesco, che ci esorta continuamente alla speranza, ha ricordato più volte - anche nella sua recente visita a Redipuglia - che siamo in presenza già ora di una terza guerra mondiale combattuta a pezzi. Il fatto che non coinvolga le nostre terre non significa che non ci debba preoccupare. Preghiamo allora e lavoriamo per la pace. Il ricordo di quanto successo cento anni fa ci spinga oggi, ciascuno di noi, ad assumere le proprie gravi responsabilità verso la pace. Il Signore ci doni la sua pace. Naj nam Gospod podeli svoj mir. Vescovo Carlo

8 8 6 dicembre 2014 CULTURA Medea, anima e storia Il maestro Aldo Gallas a 10 anni dalla morte Ricorre il prossimo 5 dicembre il decennale della scomparsa del maestro Aldo Gallas di Medea. Per l occasione vengono proposti alcuni stralci della relazione tenuta nel 2012 per il LXXXV Convegno annuale di studio della Deputazione di Storia Patria per il Friuli. Esattamente cinque anni fa giungevo a Medea per il primo incarico come maestro elementare e, visitando le varie aule della scuola, - immerso nella trepidazione che precede il primo giorno dietro ad una cattedra - mi soffermai ad osservare una piccola libreria. Posto in bella vista vi era un volume intitolato "Medea: scuola popolare ed elementare, due secoli di storia" di Aldo Gallas. Senza indugio lo chiesi subito in prestito e grazie a quel sussidio, quella scuola per me all apparenza sconosciuta, divenne un luogo ricco di storia e di memoria. Insegnare a Medea significava inserirsi in una storia più grande, che il fatto stesso di essere stata scritta, rendeva orgogliosi di farne parte. Così, quando mi è stato proposto di ricordare la figura e l opera del maestro Gallas, quel ricordo è subito riemerso, assieme alle espressioni sempre nobili e riconoscenti associate alla sua figura, tanto da poter dire con certezza che la sua presenza si sente ancora vibrante nella scuola e nella comunità di Medea. Cenni biografici Aldo Gallas, di Rosario e Valeria Feresin nasce a Buenos Aires il 28 gennaio 1928, da famiglia emigrata in terra argentina. All età di quattro anni giunge a Medea, dove frequenta le locali Scuole Elementari. Successivamente, data la buona predisposizione allo studio, si iscrive alle Scuole Medie a Gorizia e quindi all Istituto Magistrale. Divenuto insegnante, svolge il suo incarico inizialmente come supplente in diverse località e poi, entrato in ruolo, per alcuni anni a Cormons e San Pier d Isonzo per approdare infine nella sua Medea dove rimarrà come maestro dal 1959 al ben ventitré anni - prima della quiescenza. Nel frattempo, nel 1956, diventa corrispondente del Piccolo per Medea, incarico che manterrà per quasi quarant anni, divenendo così cronista fedele e puntuale della vita paesana. A Medea partecipa alla vita politica come consigliere comunale dal 1961 al 1965, ma soprattutto alla vita sociale e associativa divenendo fondatore della Pro Loco, primo presidente dell Unione Sportiva Medea nel 1965 e della Sezione Donatori di Sangue nel Per diversi anni è giudice conciliatore; dal 1983 è membro del Consiglio Generale della Società Filologica Friulana. Nel 2003 è insignito del Premio Merit Furlan. Alcuni suoi racconti, poesie e studi sono stati pubblicati sul settimanale diocesano "Voce Isontina" e anche in friulano sui periodici "Sot la Nape", "Il "Non erano ricerche aride; la sua non era erudizione fine a se stessa, ma volontà di favorire la conoscenza di tutti,soprattutto della gente del paese. In questo si vede proprio l impronta del maestro:il formatore e l educatore delle nuove generazioni" Strolic Furlan", "La Panarie" e "Friuli nel mondo". Una quindicina sono le pubblicazioni che ha redatto, principalmente legate a Medea ed al suo territorio. L educatore AGENDA GIOVEDÌ 4 A RONCHI Le origini dell Occidente "La fortuna e il dono di avere qualcuno che raccoglie e documenta le vicende storiche, le trascrive rivivendole con umanità intensa, le tramanda nel sentimento e nell affetto di chi vive il tempo nuovo e vivrà il domani, nelle famiglie, nella scuola, fanno di un paese una patria dalle radici profonde che portano linfa perenne ai rami del grande albero della comunità" 1. Con queste parole Celso Macor descriveva una delle pubblicazioni del maestro: evidenziava, cioè, quanto i suoi lavori fossero impregnati di vissuto. Non erano ricerche aride, quelle di Gallas; la sua non era erudizione fine a se stessa, ma volontà di favorire la conoscenza di tutti, soprattutto della gente del suo paese. In questo si vede proprio l impronta del maestro: il formatore e l educatore delle nuove generazioni. Il legame tra Medea e la sua scuola è molto forte ed è bello pensare che questo rapporto così stretto non sia dettato solo da logiche di sopravvivenza in un tempo di tagli indiscriminati, ma anche all opera di tanti insegnanti che hanno investito nella formazione dei loro ragazzi. Uno di questi era proprio il maestro Aldo, che qui ha speso buona parte della sua vita professionale. [ ] A differenza di altri luoghi, la scuola si perde nel tempo, non ha memoria di sé. Così gran parte di quanto è stato fatto finisce col perdersi e non poco, di quanto viene prodotto ogni giorno, è potenzialmente esposto al rischio dell oblio. Chi meglio di Aldo Gallas, che in questo mondo ha trascorso gran parte della sua vita, poteva ricostruire due secoli di storia dell educazione e dell insegnamento all ombra del colle? Dell esperienza scolastica il maestro ha trovato tracce che si perdono nei secoli, passando dall Impero Asburgico al Regno d Italia, nuovamente all Austria del dopo Caporetto, alla scuola nel periodo fascista e a quella successiva alla proclamazione della Repubblica, correndandole di una simpatica carrellata di fotografie di alunni e maestri, in posa per la tradizionale foto ricordo. La scuola di Medea, eretta nel 1907 per interessamento del conte Enrico Dubsky, ciambellano di corte dell imperatore Francesco Giuseppe, è un bell edificio, maestoso. Frequentare una bella scuola, imponente in mezzo alle case modeste di un borgo, è un orgoglio, fa sentire i piccoli alunni cittadini del mondo; emozione che nel cuore rimane e che gli edifici più recenti riescono con difficoltà a suscitare. La storia di Medea Che la storia sia stata per il maestro Gallas una vera e propria passione, lo possiamo riscontrare già dalla pagella di Prima Media: "Molto volenteroso, serio e disciplinato, profondamente compreso del suo dovere, lo compie coscienziosamente, con costante passione"; "Corrisponde bene in italiano e latino - molto bene in storia e geografia - bene in matematica, buono in disegno è attento e buono a religione, ottimo in educazione fisica, buono nel lavoro". La sua prima opera dedicata a Medea esce nel 1984 con il titolo "Medea: il territorio, la realtà socio-culturale, la storia" e viene a colmare per la prima volta un silenzio che era stato solamente squarciato, nel 1962, da alcune noterelle storiche redatte da pre Tite Falzari. In questo volume, edito dal L Acrs Jadro di Ronchi dei Legionari organizza una serata di presentazione del volume "Le origini dell Occidente nel segno di Belino", traduzione dal testo sloveno "Belinov Kodeks" di Ivo Petkovšek. L autore e il libro saranno presentati dagli storici Valentino Roiatti e da Claudio Barberi della direzione regionale per i beni culturali del FVG di Trieste e dalla correttrice Anita Callea; l intermezzo musicale sarà curato da Edoardo Zotti di Ronchi. L appuntamento è per giovedì 4 dicembre, con inizio alle ore 18, nei locali della storica Villa Vicentini Miniussi (in piazza Unità 24 a Ronchi ) sede del Consorzio culturale del Monfalconese. Comune, e uscito in seconda edizione nel 1996, il maestro raccoglie tutte le conoscenze su Medea: dalla sua prima annotazione nel quest anno (2012, n.d.a.) ricorrono i 1250 anni - alla storia delle sue chiese, dal mondo associativo ai personaggi, dalle leggende all attività culturale. Non mancano le curiosità, che il maestro Gallas da giornalista provetto era molto abile a raccogliere: come i bucaneve che il conte Dubsky faceva raccogliere sul colle e portava con sé a Vienna, tanto che "non era raro scorgere tra le ricche composizioni floreali [ ] nella sontuosa sala grande del Musikverein di Vienna e sui tavoli preparati per i banchetti di corte alla Hofburg, i timidi biancaneve del colle di Medea" 2, o le tante storie che gli emigrati raccontavano sul "plait", il piazzale di Medea [ ] Tante sono le ricerche che meritano almeno un accenno: ad esempio quella su "la mont di Migea": "Sul colle questo libro offre tutto quanto si sa: dalla storia geologica, alla toponomastica, dalla composizione chimica della terra rossa alle caratteristiche geografiche, dagli alberi ai fiori, ai funghi e tutti con il nome scientifico con il corrispettivo in friulano. [ ] Vi sono poi le note sul taglio dei boschi, sulle strade, sui sentieri, sulle cave, ma soprattutto c è la sosta nella chiesa di Sant Antonio" 3, da sempre luogo di spiritualità e devozione. Qui si apre anche il capitolo delle leggende, ad accendere quel fascino che una collina così isolata e singolare ha portato nella fantasia popolare e nella letteratura antica. Negli ultimi anni, invece, due ricerche hanno consentito di portare nuova luce sugli avvenimenti del Novecento a Medea. In "Medea e la prima guerra mondiale" l opera di Aldo Gallas è altamente meritoria, in quanto "ricostruisce il ricordo, troppo cancellato, dei tanti soldati che hanno combattuto o sono morti o finiti in lontani luoghi di prigionia sui fronti di Serbia e soprattutto di Galizia. Attraverso parenti e conoscenti, Gallas è riuscito a mettere insieme un elenco di oltre cento nomi di arruolati nell esercito austroungarico, un numero che dà la dimensione del richiamo alle armi nel 1914 e ripara la dimenticanza che seguì per ragioni politiche" 4. Gallas elenca anche minuziosamente i nomi dei 149 militari italiani deceduti a Medea e sepolti nel cimitero militare sulla strada per Versa, prima della traslazione a Redipuglia negli anni Trenta. Nel secondo lavoro dedicato al Novecento l autore si sofferma sui principali fatti avvenuti tra il 1918 ed il "Chi sfoglia queste pagine - si legge nell introduzione al volume - scopre il tratto più autentico dell Autore: il rispetto profondo per le persone, il suo entrare in punta di piedi nelle nostre case per comporre, con le testimonianze raccolte, un delicato quanto autentico affresco della nostra sofferta vicenda "di popolo"" 5. L opera del maestro Aldo Gallas si inserisce bene in quel filone - che ebbe tra i suoi iniziatori nel Goriziano un altro maestro, Camillo Medeot, - volto a dare una dimensione nuova a una storia definita per troppo tempo come "locale" o "minore", ma che tale non è perché parla della nostra gente, restituisce dignità al nostro vissuto. Proprio in queste ultime opere, che hanno toccato momenti difficili della sua comunità, si vede il vero studioso di "storia patria": di quella patria Goriziana della quale il maestro si sentiva partecipe e che ha cercato con semplicità di raccontare. La scrittura di Gallas aveva anche il merito di passare "dall aspra storia all umorismo un po burlone di fatterelli che entravano nella tradizione e nel modo di vivere, e di aiutarsi a vivere, della gente friulana dei nostri paesi" 6. É questo il caso di "Contis, poesiis e rimis divertentis", edito nel 2001, che raccoglie tutta una produzione di racconti, e poesie in lingua friulana. [ ] "Lo scherzo, l aneddotica, la storiella popolare burlona ed arguta che torna dalle memorie giovanili - annota Celso Macor - rendono gradevoli le pagine; sono, in fondo, in così intensa sintonia con il carattere friulano, con la forza epica di un popolo che ha creato una sapiente filosofia per affrontare secoli difficili" 7. Secoli segnati anche dall emigrazione che sarà un altra costante nella produzione del maestro Gallas, che riuscirà a mettere insieme un elenco minuzioso di nomi, cognomi, rapporti di parentela degli emigranti della sua Medea nei vari paesi d Europa e d America, in Africa e in Australia, dalla metà dell Ottocento al periodo che precedette e a quello che seguì la prima guerra mondiale. "Dietro questi nomi [ ] si sente l amore e l ammirazione dell autore per questo patrimonio prezioso di energie, di capacità, di ingegno, di spirito di sacrificio che tanti suoi concittadini hanno profuso a favore del progresso dei paesi che li hanno ospitati" 8. Emigrazione che per Medea significa parlare soprattutto della cittadina di Castelculier, dove negli anni Venti si trasferirono quasi 180 persone: un rapporto che oggi rivive grazie a un trentennale fruttuoso gemellaggio. Conclusione Per comprendere la figura e l opera del maestro Aldo Gallas è necessario e doveroso tenere presenti tutti gli aspetti della sua operosa esistenza. I volumi che ci ha lasciato non sono stati scritti per un semplice piacere di raccogliere documenti e testimonianze inedite, ma li possiamo inserire in un impegno civile come quello espletato in tutti gli altri campi nei quali è stato protagonista: insegnante, giornalista, fondatore e animatore della vita sociale e associazionistica di Medea. Tutti questi aspetti non erano contrastanti, ma momenti diversi di uno stesso impegno, animato dal desiderio di permeare la società nella quale viveva, degli ideali e dei valori nei quali credeva profondamente. [ ] Scrisse padre Emilio Geromet, missionario della consolata originario di Medea in occasione della presentazione del primo libro del maestro: "Un giorno molto lontano, il rev. Parroco don Francesco Ulian, di buona memoria, mi diceva scherzosamente: "Veda, Padre, all ombra di ogni tetto e di ogni pino di Medea si scopre la loro autentica storia". Ed è veramente così da quanto tra riga e riga del libro si riesce a scoprire" 9. Noi possiamo ben dire che il maestro Aldo, in tanti anni, ha sostato all ombra di ogni albero e di ogni tetto di Medea e la loro storia ce l ha consegnata in dono. A cura di Andrea Nicolausig 1 Cfr. Celso MACOR, Medea: la storia ed il suo oggi, in "Voce Isontina", 24 maggio Cfr. Aldo GALLAS, Medea: il territorio cit., p Cfr. Celso MACOR, Omaggio affettuoso al colle, in "Alpinismo Goriziano", gennaio-marzo Cfr. MACOR, Medea: la storia ed il suo oggi, in "Voce Isontina", 24 maggio Cfr. Aldo GALLAS, Medea: , Mariano del Friuli, 2003, p MACOR, Omaggio affettuoso cit. 7 MACOR, Omaggio affettuoso cit. 8 Cfr. Eraldo SGUBIN, Non per celebrare ma per ricordare!, in Aldo GALLAS, Medea e l emigrazione, cenni storici - l attualità, Medea, Comune di Medea, 1988, pp Cfr. p. Emilio Geromet, Lettera al Sindaco di Medea, dattiloscritto, 17 novembre 1984.

9 MUSICA, SPORT & SPETTACOLI 6 dicembre di Paolo Nanut A tutto sport QUANDO TUTTO INIZIAVA IN OTTOBRE... Chi scrive sta per raggiungere, fra 6 mesi per l esattezza, il fatidico traguardo dei cinquant anni, quindi più che passa il tempo più i ricordi si fanno lontani. La mia mente va a ritroso fino ai primi anni 70, quando ho iniziato ad andare a scuola, giocare a calcio nella Juventina e aiutare i miei zii nella vendemmia, che allora era veramente una festa che coinvolgeva oltre ai parenti anche le persone del vicinato. Perchè oggi toccava a me e domani a te a vendemmiare, di conseguenza a quei tempi, vigeva la solidarietà e l aiuto reciproco. Fortunatamente nei paesi questo non è del tutto scomparso, ma senza dubbio ormai viene sempre meno questo dovere morale e d onore. Avevamo dieci anni e tutto un mondo da scoprire davanti a noi. Era anche il mese, quello di ottobre, in cui si iniziava ad andare a scuola, dove la maestra era una sola e non come adesso. Ricordo comunque ancora con piacere la mia insegnante, Anna Caravaglio da Barletta, ma che da tantissimi anni già abitava a Gorizia, proprio con la fine del periodo delle elementari anche lei lasciò la scuola "Ferretti" di via Zara per andare meritatamente in pensione. Ottobre era il mese in cui iniziava anche il campionato di calcio di serie A che in quegli anni era a 16 squadre. Un torneo più breve di adesso in cui non c erano anticipi o posticipi o turni settimanali e le coppe europee si giocavano tutte al mercoledì. La Coppa dei Campioni, la Coppa delle Coppe e la Uefa, tutte manifestazioni che si giocavano con la formula dell eliminazione diretta, dai sedicesimi le prime due e dai trentaduesimi la terza. Ma ce n era un altra di manifestazione che calamitava la nostra attenzione di appassionati di calcio ed era la Mitropa Cup: nata negli anni 30 come Coppa dell Europa Centrale, quando non esisteva ancora la Coppa dei Campioni, era assieme alla Coppa Latina l unico torneo in cui le squadre delle varie Nazioni potevano confrontarsi. Dagli anni 70 fino al 92 partecipavano le squadre che l anno precedente si erano aggiudicate il campionato di serie B e per me c era stata la soddisfazione di veder vincere l Udinese. Una Mitropa Cup che da quasi 25 anni non si gioca più, come del resto altre competizioni come l Anglo Italiano, la Coppa delle Alpi e altre manifestazioni che in quegli anni avevano il loro fascino. Erano tempi eroici anche per l informazione e poter vedere le partite di calcio dei tornei esteri era pura utopia. Solo la tivù Koper Capodistria ci dava questo privilegio. Ora a distanza di quarant anni, il mondo va di corsa con la fretta di far passare tutto velocemente. Sia il sistema di vita che le cose, tutte hanno una scadenza ravvicinata. Infatti scuola, vendemmia e il campionato di calcio inizia fra la fine di agosto e i primi di settembre. Siamo in un periodo in cui tutto si deve consumare e bruciare in un baleno. Nell attesa anteprima della Stagione 2014/2015 di "Gorizia classica" Ritratti musicali del Novecento Mikrokosmos ai Musei provinciali sabato 13 Ha unanimi consensi anche il settimo e ultimo appuntamento della stagione concertistica "Gorizia Classica", che si è tenuto sabato 29 novembre alla presenza di un foltissimo pubblico, nonostante la presenza in città di altri eventi. Un nuovo "tutto esaurito", analogo a quello dei sei concerti precedenti, con diversi spettatori che si sono dovuti accomodare nelle sale adiacenti alla Sala Convegni dei Musei Provinciali di Gorizia di Borgo Castello, ha dimostrato la validità della formula e il costante apprezzamento del pubblico. Protagonista del concerto e appassionato interprete è stato il pianista udinese Ferdinando Mussutto (nella foto), già apprezzato come camerista lo scorso 1 novembre assieme al violoncellista Andrea Musto, e in quest occasione in veste di solista. Pianista di ottimo livello, con una solida preparazione accademica e tanti anni di attività in Italia e all estero, ospitato già in altre edizioni di "Gorizia Classica" come solista, Ferdinando Mussutto ha conquistato subito il pubblico per la ricercatezza e la qualità della sua esecuzione, valorizzata dalla scelta di un programma di alto livello. Il recital è stato aperto dalle sonorità clavicembalistiche di Domenico Scarlatti, di cui sono state proposte le fresche Sonate K.1, K.380 e K.141, pagine brevi ma intense e dense di sviluppi che si avvicinano allo stile classico. Di seguito è stata offerta una luminosa interpretazione della splendida Fantasia in Do Maggiore op. 15, detta "Wanderer Fantasie" di Franz Schubert, composizione di ampio respiro dal carattere ciclico, incentrata sul secon- do movimento, Adagio, che riporta la melodia del precedente Lied schubertiano Der Wanderer (il viandante). L intera seconda parte è stata dedicata al XX secolo, principiando con la Sonatina scritta nel 1905 da Maurice Ravel, dalla forma classica e anch essa con un carattere ciclico, con un tema leggero e brillante che torna in tutti e tre i movimenti, peraltro caratterizzati dall avere una fisionomia ben distinta fra loro. L ultimo brano in programma era la poderosa Sonata n. 7 op. 83 in si bemolle Maggiore di Sergej Prokofiev, che assieme alla sesta e all ottava costituisce il trittico delle "Sonate di guerra", scritte negli anni del secondo conflitto mondiale. Composizione vincitrice del premio Stalin nel 1943, anno in cui fu eseguita per la prima volta a Mosca, fu vista dalla critica con un analisi schematica "descrittiva", assimilando i tempestosi primo e terzo movimento alla lotta di una nazione contro l invasore, separati da un Andante caloroso che ricorda i precedenti giorni di pace e riposo. Vivissimi sono stati i consensi espressi dall entusiasta pubblico al termine della straordinaria esecuzione, e quale "fuori programma" Ferdinando Mussutto ha proposto la Toccata "Jardins sous la pluie" dalla raccolta Estampes di Claude Debussy. L attività concertistica dell Associazione "Musica Aperta" proseguirà con la stagione "Gorizia Classica 2014/2015" che si svolgerà nei primi mesi del prossimo anno, ma il concerto inaugurale è programmato per sabato 13 dicembre, sempre presso la Sala dei Musei Provinciali con inizio alle ore 17. Ospite d eccezione sarà l Insieme Strumentale Italiano "Mikrokosmos" di Udine, con la partecipazione di Daniela Brussolo, flauto, Piero Ricobello, clarinetto, Nicola Mansutti, violino e Fabio Serafini, contrabbasso. Saranno eseguiti "Ritratti musicali del Novecento", miniature compositive, trascritte e ricomposte da Fabio Serafini, da pagine pianistiche di celebri autori del Novecento. GIOVEDÌ 4 ALLE Musica mongola al Kulturni Dom C è grande attesa a Gorizia per il concerto del gruppo Egschiglen della Mongolia, che si terrà giovedì 4 dicembre alle ore 20.30, presso il teatro Kulturni dom di Gorizia (Via I. Brass, 20). evento è promosso nell ambito del festival musicale "Across the border", dalla Cooperativa culturale Maja e dal Kulturni dom di Gorizia, in collaborazione con il Folkclub Buttrio ed il Kulturni dom di Nova Gorica. Gli Egschiglen sono gli ambasciatori musicali del loro Paese. Con il loro virtuosismo trasmettono musicalmente l armonia della propria cultura. La loro musica impressiona in virtù della varietà e della pienezza di grazie. Con i loro raffinati arrangiamenti, interpretano sia canzoni tradizionali che lavori di compositori mongoli contemporanei. SUCCESSO DI CRITICA PER L EDIZIONE NUMERO 14 DELLA MANIFESTAZIONE Va in archivio un Concorso "Pecar" di notevole livello Il 14 Concorso Pianistico Internazionale "Città di Gorizia" & Premio Internazionale di interpretazione pianistica "Giuliano Pecar", organizzato a Gorizia dall Associazione culturale e musicale "Florestan" e dal Kulturni center "Lojze Bratu ", ha concluso i lavori sabato 29 novembre, con la premiazione e il concerto dei vincitori. La Giuria del Concorso, presieduta dal M Klaus Kaufmann e formata dai Maestri Siavush Gadjiev, Massimo Gon, Claudio Trovajoli, Alexei Nabioulin, ha premiato nella categoria Interpretazione pianistica Davidov Michael (nella foto), classe 1986, Spagna-Israele, che nella finale ha eseguito con grande consapevolezza stilistica la "Sonata op. 57" di L. van Beethoven e "Gaspard de la nuit" di M. Ravel. Il secondo posto è stato conferito al russo Masleev Dmitry, nato nel 1988, ex aequo con la pianista venticinquenne Gevorgyan Liana, nata in Russia ma residente in Austria. In questa edizione del Concorso la Giuria non ha assegnato il terzo premio. Nelle composizioni di difficoltà suprema, eseguite da questi giovani talenti nell arco delle tre prove eliminatorie, semifinali, finali, che si sono svolte dal 25 al 28 novembre presso l Auditorium del Kulturni center "Lojze Bratu ", troviamo la summa delle difficoltà tecniche e interpretative della letteratura pianistica, dal Barocco di J. S. Bach, G. F. Handel e D. Scarlatti alla musica contemporanea, rappresentata dai francesi F. Poulenc e O. Messiaen, dall ungherese G. Ligeti, dal tedesco P. Hindemith, dal russo D. Shostakovich e dall italiano A. Casella. Il programma è stato molto competitivo con prove alquanto ampie, richiedenti doti di tenuta molto rilevanti. La presenza di giovani concorrenti, provenienti da tutti i continenti, riconferma il ruolo pianistico che questo avvenimento artistico goriziano occupa nel mondo. Dopo la fase selettiva dell eliminatorie (68 pianisti), su 16 candidati che si sono esibiti alla semifinale di giovedì 27 novembre, 5 pianisti sono stati ammessi alla finale del 28 novembre. Tra i finalisti ha molto colpito ed emozionato l interpretazione raffinata e personale del pianista olandese van der Hoeven Daniel (Amerongen, 1985), dal timbro sensibilissimo e sempre calibrato, con il quale ottiene una vasta gamma di effetti sonori con sfumature di incomparabile bellezza. La figura di J. S. Bach riveste una grande importanza per questo giovane pianista olandese che è cresciuto ascoltando in famiglia le composizioni per tastiera del compositore tedesco, come mi ha riferito dopo il suo recital nella finale del concorso. Nel suo programma, infatti, ha voluto pure inserire un brano dal "Clavicembalo ben temperato" di Bach, un "Prelude and Fugue" di Mendelssohn (n. 1. op. 35) e di Shostakovich (n. 3, op. 87). Di grande talento e forte presenza scenica anche il quinto finalista, il pianista russo Kozin Nikolay (1986). Accanto al Premio Pecar si è svolto, come ogni anno, il Concorso Pianistico Internazionale "Città di Gorizia" riservato ai concorrenti under 18, suddivisi nelle quattro categorie per fasce d età. Sul podio della Categoria "A" (nati dal 1 gennaio 2005) si è classificata la serba Arbajter Lara; nella Categoria "B" (nati dal 1 gennaio 2002) hanno vinto il 1 Premio assoluto ex-aequo lo sloveno Matajic Marko e il croato Dalibatayan Arsen: di quest ultimo pianista sorprendono, per la sua giovane età, l originalità interpretativa, il fraseggio morbido ed espressivo del "Rondò capriccioso" di F. Mendelssohn- Bartholdy. Lo sloveno Vodeb Robin (14 anni) ha vinto il 1 Premio nella Categoria "C" (nati dal 1 gennaio 1999), mentre all italiano Cecino Elia (13 anni) è stato assegnato il 1 Premio assoluto. Nella Categoria "D" (nati dal 1 gennaio 1996), la Giuria non ha conferito il primo premio, mentre il 2 Premio è andato al sedicenne croato Frigan Josip. Il concerto finale, che è stato presentato dalla bravissima Tiaša Dornik al Kulturni center "L. Bratu ", ha confermato il valore di tutti i giovani premiati, così dotati di qualità sorprendenti e di entusiasmo. Dopo il saluto di benvenuto del sindaco, dott. Ettore Romoli, il discorso dell Assessore alla Cultura e del Presidente della Fondazione Ca.Ri.Go., un lungo applauso è stato tributato alla memoria del mecenate e imprenditore goriziano del settore musicale Giuliano Pecar, e a sua figlia Elisabetta, che presiede l Associazione culturale e musicale "Florestan". I due concorsi pianistici internazionali sono stati realizzati grazie al fondamentale contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia e di vari sponsor privati. Quest anno il mancato contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha rischiato di far chiudere i battenti al concorso di Gorizia. Questa grave difficoltà iniziale è stata superata grazie alla forte determinazione unita al lavoro della componente volontaristica che si è prodigata per realizzare questo importante evento cittadino: l Associazione "Florestan", la giuria dei Maestri, il Kulturni center "Bratu ", il Centro di Educazione Musicale "E. Komel" e tutti i preziosi e validi collaboratori. Fiorenza Ozbot

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12 12 6 dicembre 2014 MUSICA, SPORT & SPETTACOLI Punto di riferimento per la musica sacra a livello internazionale Sofianopulo: vita fra le note Ricordo del grande musicista nel trigesimo della morte Verrà ricordato la prossima settimana il trigesimo della scomparsa del noto musicista e compositore triestino Marco Sofianopulo la cui autorevole fama e le pregevoli composizioni hanno assunto nel tempo una posizione di perenne rilievo nella panoramica musicale italiana ed europea. Nato a Trieste il 20 agosto 1952 da una famiglia di origini elleniche (alle quali rimase sempre molto legato), pronipote del celebre pittore Cesare Sofianopulo e fratello del pittore Antonio, sin da bambino dimostrò una spiccata attitudine per le discipline musicali che lo portò a conseguire giovanissimo il diploma in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica "G. Tartini" di Trieste. Nel contempo, il sempre maggiore interesse e la naturale propensione dimostrati nei confronti della scrittura musicale, unitamente alla forte personalità ed alla non comune spontaneità esecutiva, lo portarono ad intraprendere il corso di Composizione sotto la guida del celebre maestro triestino Giulio Viozzi (che divenne così suo affezionato maestro e suo costante punto di riferimento) che seppe subito cogliere e mettere in luce gli aspetti più salienti e caratteristici delle sue innate capacità creative conducendolo rapidamente al conseguimento del diploma con brillanti risultati. Contemporaneamente alla pubblicazione delle sue prime opere, che ne fecero ben presto uno stimato compositore, la sempre più crescente ri- cerca di masse sonore ampie ed intense, che ne caratterizzarono sempre più frequentemente lo stile, lo portò a conseguire poco più tardi anche il diploma in Organo e composizione organistica. La sua solida preparazione e le sue eccellenti capacità gli consentirono così di ottenere, a soli 23 anni, la cattedra di Lettura della partitura presso il Conservatorio di Trieste che mantenne e portò avanti sempre, con esemplare professionalità, sino a quando la malattia, che lo aveva colpito improvvisamente due anni fa, lo costrinse a ritirarsi. Nel 1976 assunse la direzione del Coro Polifonico di Ruda che seppe portare a notevoli livelli esecutivi facendogli conseguire nel tempo numerosi premi ed onorificenze in campo nazionale. Nel 1980 lasciò la direzione del Polifonico di Ruda per assumere il prestigioso incarico di organista titolare della Cappella Civica di Trieste (storica istituzione culturale cittadina che sin dal lontano 1538 anima ininterrottamente le celebrazioni liturgiche nella Cattedrale di S. Giusto) della quale nel 1986, succedendo a don Giuseppe Radole, divenne il direttore intraprendendo così quel lungo servizio che da allora, con grande passione, incessante impegno e magistrale competenza sostenne e portò avanti per tutta la vita traendone negli anni innumerevoli soddisfazioni e pubblici encomi. Copiosa ed importante, oltre che di elevato spessore artistico, divenne così la produzione di musica sacra, regolarmente eseguita dalla Cappella Civica, che ne contraddistinse e caratterizzò negli anni il repertorio musicale. Contemporaneamente al costante servizio prestato presso la Cappella Civica (alla quale rimase sempre unito da forti legami affettivi), numerosi furono i concerti e le rassegne musicali in ambito locale, regionale e nazionale che ne misero in risalto gli eccellenti risultati esecutivi raggiunti grazie alla sua perspicace supervisione. Molteplici furono inoltre negli anni i corsi, i seminari, le incisioni, le pubblicazioni e gli studi musicologici e di ricerca realizzati per suo interessamento in seno alla Cappella Civica. Il maestro Marco Sofianopulo è stato inoltre prolifico autore di pregevoli pagine cameristiche, orchestrali e sinfoniche che ne hanno messo in evidenza la ricercata qualità stilistica ed espressiva in moltissimi concerti, sia corali che orchestrali, da lui diretti in tutto il mondo. Particolarmente rilevante è infine la recente opera di riscoperta e rielaborazione di una considerevole quantità di motivi popolari (locali e non) e folcloristici. Una folla numerosissima di persone ha voluto rivolgergli l ultimo saluto nel corso dei suoi solenni funerali celebrati sabato 22 novembre (giorno in cui la chiesa ricorda la figura di S. Cecilia, patrona della musica e dei musicisti ) nella cattedrale di S. Giusto e presieduti dall Arcivescovo - Vescovo di Trieste mons. Crepaldi. La liturgia esequiale è stata concelebrata dal vescovo emerito mons. Ravignani e da numerosi altri sacerdoti, è stata animata dalla Cappella Civica che ha eseguito un programma costituito interamente da sue composizioni. "Marco"- ha pronunciato l Arcivescovo nella sua commovente e profonda omelia - era nella Chiesa di Trieste un punto di riferimento autorevole e significativo, un uomo giusto ed un musicista eminente che attraverso la sua amatissima Cappella Civica, sua seconda sposa, si è imposto nel panorama musicale della nostra città ma anche a livello nazionale ed internazionale. Ascoltando le sue composizioni interpretate dalla Cappella Civica si avvertono asperità sonore e messaggi protesi a creare effetti quasi dissonanti ma che, alla fine, si fondono in un quadro di grande bellezza e di straordinaria armonia. Umile, discreto, affettuoso, con una umanità gioiosa, Marco vive ora nella sua dimora eterna in gioiosa contemplazione di Dio". Personalmente, in qualità di corista della Cappella Civica di Trieste oltre che di suo amico, lo ricordo come un uomo umile e riservato, a volte schivo ma sempre disponibile, che riusciva a cogliere gli aspetti più interiori e profondi di ogni persona alla quale sapeva trasmettere sinceri sentimenti di amicizia animati sempre da una particolare vena ironica. Alla moglie Paola, al figlio Cesare, alla sorella Marina ed ai fratelli Giovanni ed Antonio giunga ancora una volta, a nome del sottoscritto, dei coristi della Cappella Civica e della redazione di Voce Isontina, il più sincero e profondo cordoglio nella certezza che il suo ricordo rimarrà sempre vivo in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo apprezzandone intensamente le vive doti umane e morali, unitamente alle sublimi e celesti armonie delle sue composizioni. Ciao maestro! Fabrizio Nardi Tradizionale ed attesa serata nella parrocchiale di Ruda Concerto dell Immacolata Il "Monteverdi" in Santo Stefano domenica 8 Anche quest anno l 8 dicembre il Gruppo Polifonico "Claudio Monteverdi" di Ruda diretto dal maestro Matja Š?ek offrirà, come è sua consuetudine, il concerto di fine anno al suo pubblico. La kermesse avrà luogo nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano a Ruda con inizio alle 19 ed è inserita nel programma "Nativitas" dell Usci Regionale. È stato un anno ricco di novità e di soddisfazioni che ha visto il Coro rudese svolgere un intensa attività concertistica sia in Italia che all estero, di rilievo la trasferta in terra slovacca, ospite del coro delle insegnanti "Ozvena" di Tren?ianske Teplice ed inoltre ha partecipato al "Queen of the Adriatic Sea Choral Festival and Competition" di Cattolica, dove si è classificato conseguito 2 nella propria categoria (adulti) e 3 assoluto alla finale del Gran Prix. A confortare maggiormente il piazzamento sono i punteggi dati dai giudici che hanno mediamente superato gli ottanta punti e posto il Coro all interno dell eccellenza. La costante volontà di migliorarsi ha evidenziato il grande impegno del Coro nel suo complesso che non ha voluto comunque trascurare di seguire i collaudati appuntamenti che contraddistinguono il "Monteverdi" per le sue iniziative tese ad arricchire sempre di più il livello sia musicale che culturale della nostra Regione. Mi riferisco all esecuzione della "Passione secondo Giovanni" di Francesco Cor- teccia, i concerti dedicati al "Friuli Sacro" tra 800 e 900 ed il Festival Internazionale "Cori d Europa". Questo concetto di "Patria transnazionale" è molto radicata in Friuli Venezia Giulia assieme alla voglia di comunicare con altri popoli diversi sia per lingue che tradizioni. Per quanto riguarda il concerto dell otto dicembre, nel centesimo anniversario dell inizio della Prima Guerra Mondiale, verranno proposti due brani indicativi: uno il "De Profundis Clamavi" di Piotr Ja?czak ed il "Da Pacem" di Orlando Dipiazza. Oltre a queste due composizioni, il Coro rudese presenterà un ricco programma musicale: "Ientrade" dalla "Messe cul Popul" di Cecilia Seghizzi, "Salve Regina" di Sonia Magris Sirsen, "Ecce Vidimus" e "Tristis est Anima mea" di Patrick Quaggiato, di Miran Rustja "Ave Maria" e "Gloria" che, per l occasione, sarà interpretata con l ausilio del soprano solista Ana Kodelja, di Piotr Ja?czak "Kyrie", di Orlando Dipiazza "La Sere", di Marco Maiero "Pari Gno" e "Glorie" dall "Messe di Madíns" e di Marjan Grdadolnik "Laudate Dominum". Alcuni brani saranno accompagnati al pianoforte dalla maestra Vilma Padovan. In concomitanza sarà presentato da parte del musicologo dr. Valter Colle, l ultimo lavoro discografico del coro "Monteverdi" dal titolo "Laudate Dominum". Edoardo Boschin

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14 14 6 dicembre 2014 GORIZIA Intervista alla senatrice Laura Fasiolo sulla situazione di Gorizia e dell Isontino Il futuro passa per la logistica Senza dimenticare la risorsa rappresentata dall agricoltura Dallo scorso 1 luglio la goriziana Laura Fasiolo è membro del Senato d Italia, diventando così - con Brandolin e Maran - il terzo senatore proveniente dal Friuli Venezia Giulia. L abbiamo incontrata e con lei abbiamo parlato della situazione della nostra città, soprattutto per quanto riguarda il piano logistico, delle carceri - tema che, come confermato da lei, l ha toccata molto da un punto di vista emotivo - e anche del futuro dell agricoltura nazionale, essendo lei membro della Commissione Permanente per Agricoltura e Produzione Agroalimentare. Dottoressa Fasiolo, Gorizia si caratterizza da sempre come città "di confine". Se un tempo questo divideva, oggi può rappresentare una linea di cooperazione con il nostro vicino. Quali quindi a suo avviso i nodi focali sulla linea di confine? Quali gli elementi che vanno potenziati? Salvare e potenziare la Transalpina significa salvare e potenziare la rotaia italiana e dell area Isontina, Giuliana, Triestina. Sostengo convintamente la peti- "Rilanciare la Transalpina assume un significato che oggi va "oltre":significa anche completare il collegamento tra la rete italiana e quella slovena,raccordando Gorizia e Nova Gorica,con direzione Monfalcone in territorio italiano e Sezana,in territorio sloveno" zione, venuta dal Comitato "Salviamo la Transalpina", poiché il patrimonio ferroviario del Friuli Venezia Giulia è risorsa storica preziosa della rete nazionale e internazionale. Il 1 Aprile 2014 il Piccolo di Trieste annunciava la chiusura della "Transalpina" Trieste Campo Marzio - Opicina fino al 2016, ma i volontari del Museo Ferroviario di Trieste Campo Marzio, già il 15 Maggio, lanciavano la petizione. Il 7 Luglio, dopo un incontro di vertice a Roma tra Ferrovie dello Stato e Regione Friuli Venezia Giulia, i Presidenti italiano e sloveno - Napolitano e Pahor -, nella Piazza della Transalpina di Gorizia/Nova Gorica festeggiavano la riapertura dell omonima linea ferroviaria, un apertura che durò assai poco, perché oggi la Transalpina dell area triestina è ancora chiusa. FsI - Trenitalia e Ferrovie Italiane dello Stato sembrano poco interessate allo sviluppo della rete ferroviaria in quest area del Friuli Venezia Giulia, alla mission del "trasporto di persone e cose" a livello europeo (1905). FsI e Trenitalia devono essere fortemente coinvolti, così pure Stato, Regione e Europa, attraverso lo strumento straordinario di cui oggi disponiamo, il GECT - Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriali, che potrà attrarre finanziamenti importanti. Rilanciare la Transalpina assume un significato che oggi va "oltre": significa anche completare il collegamento tra la rete italiana e quella slovena, raccordando Gorizia e Nova Gorica, con direzione Monfalcone in territorio italiano e Sezana, in territorio sloveno. La mancata realizzazione delle due lunette/raccordi ferroviari di ammodernamento e potenziamento delle strutture ferroviarie in una visione di sistema, mortifica lo sviluppo economico e turistico dell area. Il sistema ferrovia, autoporto SDAG, linee slovene che si sviluppano dalla contigua stazione di Vrtojba, dovrebbe creare legami di interesse transnazionale e di livello locale. Aumentare la cooperazione, l intermodalità, vitalizzare i servizi, è dunque una priorità. I collegamenti porto, linee ferroviarie e stradali e scali aeroportuali di primo livello (Ronchi, Marco Polo Tesséra, Lubiana), ed anche minori ( l aeroporto di Merna) migliorerebbe la mobilità, aumenterebbe la competitività, con ricadute sulla crescita. Ma con i se e con i condizionali non si cambia verso. La Transalpina rappresenta una rinnovata occasione, un primo passo per affrontare anche altre zone d ombra su cui deve imporsi la logica del "fare" concreto. Esprimo sin d ora il mio impegno anche su questo settore, strategico per il Nordest. Lei è membro della Commissione Permanente per l Agricoltura e la Produzione Agroalimentare al Senato. Quali i prossimi passi? Quali inoltre le sfide che l Europa ci propone? Con il Collegato Agricoltura che abbiamo concluso in Commissione, e che andrà in Aula - quindi il disegno di legge sull Agricoltura sociale - si pongono obiettivi molto importanti: innanzitutto eliminare la burocrazia e il cartaceo, semplificare e innovare, favorendo le aziende agricole in modo molto significativo. 700mila piccole imprese potranno inoltrare la domanda PAC - Politica Agricola Comunitaria on line, tramite schede precompilate; tutte le domande di aiuto avranno risposta con sei mesi di anticipo. Si prevede inoltre l Anagrafe delle aziende agricole, un solo Fascicolo Aziendale. Le imprese faranno una sola dichiarazione, che sarà condivisa tra amministrazioni (il 50% di dati in meno rispetto ad oggi). Meno burocrazia quindi, più semplificazione e maggiore efficienza dei controlli, oggi continui, scoordinati, poco efficaci. Il "Piano Agricoltura 2.0" permette di ripartire con un agroalimentare competitivo, con una Banca dei certificati on line e con un risparmio di circa 25 chili di carta per azienda. Il "Piano" è un altro importante passo che va nella direzione di una Amministrazione al servizio degli agricoltori. Oltre ai vari emendamenti che ho condiviso e presentato con vari colleghi, ho presentato un ordine del giorno sui prodotti tipici di nicchia, tradizionali, sino ad oggi esclusi dal marchio "Made in Italy" ed europeo. L ordine del giorno ha incontrato il parere favorevole del Governo, che intende valorizzare in modo particolare il "Made in Italy". La valorizzazione dell agricoltura sociale è stata una scelta governativa importante, attenta al welfare. Questo settore godrà di particolari agevolazioni: vi troveranno spazio disabili, situazioni di disagio sociale, inserimenti o reinserimenti lavorativi di varia tipologia. Ritengo però piuttosto elevata la soglia di guadagno richiesta per rientrare a far parte di questa tipologia aziendale; il testo è attualmente ancora in discussione in Commissione. Non dimentichiamo che questo settore è importantissimo per il nostro prodotto interno lordo e rappresenta il futuro per i nostri figli. Oggi è gettonato da molti giovani, perlopiù laureati, che si rivolgono a questo settore per fare impresa. La nostra terra, la nostra agricoltura e gastronomia, maltempo permettendo, è una delle prime risorse del Paese e rappresenterà sempre di più una risorsa. Lei si è molto interessata anche ad una panoramica delle carceri, in particolare quella della "sua" Gorizia. Attualmente qual è la situazione? Quale soprattutto l emergenza più immediata sulla quale lei desidererebbe porre l attenzione e che misure suggerirebbe? Sì, ho visitato il carcere. Il primo impatto è stato molto duro sul piano emotivo. Ho incontrato personale davvero professionale ed umano, ma la struttura chiusa, misera, priva di stimoli è davvero soffocante, deprimente. Il decreto legge Carceri n.92 (il cosiddetto "svuota carceri"), approvato il 1 agosto con conferma della fiducia, intende alleggerire il sovraffollamento delle carceri e completa il "pacchetto giustizia", in risposta alla sentenza Torreggiani della Corte Europea per i Diritti dell Uomo, che ha condannato l Italia per la situazione degli istituti di pena. Il decreto legge 92 prevede misure risarcitorie per i detenuti che abbiano subito un trattamento inumano in carcere (violazione dell art.3 della Convenzione Europea per la Salvaguardia dei Diritti fondamentali), il che comporta la riduzione della pena detentiva (abbuono di un giorno ogni dieci trascorsi in celle sovraffollate) o l indennizzo di 8 euro per ciascun giorno. La richiesta può essere inoltrata anche entro sei mesi dalla fine della detenzione. Si prevede inoltre una stretta sul carcere preventivo, con la possibilità in caso di pena non superiore ai 3 anni, di arresti domiciliari, salvi i casi di elevata pericolosità sociale, quali lo stalking, maltrattamento in famiglia, mafia, terrorismo, rapina, estorsione o mancanza di luogo idoneo per i domiciliari. Nel caso di trasgressione dei domiciliari, è previsto il rientro in carcere. Vengono poi previsti dei benefici ai minori e agli "under 25": per un ragazzo che debba espiare una pena dopo i 18 anni per un reato commesso prima dei 18, le pene detentive o alternative o le misure cautelari faranno riferimento alla disciplina dei procedimenti minorili e fino ai 25 anni, sempre ché il giudice non ritenga il soggetto pericoloso. Chi lascia il carcere per i domiciliari, salve esigenze processuali o di sicurezza, lo farà senza scorta. Sono previsti poi più magistrati di sorveglianza, tra i quali anche i giudici di prima nomina, e più agenti penitenziari. Io spero che il Carcere diventi più confortevole e a misura d uomo. Un plauso va alla competenza e all umanità di chi lavora tante ore in un ambiente così complesso e alle associazioni che si mettono al servizio degli ultimi. Mi sono data da fare per sollecitare il Ministero competente a finanziare il secondo lotto dei lavorio di ristrutturazione della Casa Circondariale di Gorizia e per il finanziamento dei lavori per il Tribunale. Speriamo bene. a cura di Selina Trevisan

15 GORIZIA 6 dicembre MARTEDÌ 9 E SABATO 13 Scuole aperte all Istituto delle Ancelle di Gesù Bambino Rinnovato il protocollo d intesa per intraprendere azioni di sensibilizzazione sul fenomeno Donne: violenze senza fine I dati raccolti dalle associazioni SOS Rosa e Donne in Rete Anche la Scuola d Infanzia "Ancelle di Gesù Bambino di Gorizia desidera presentarsi ai genitori ed ai bambini che entreranno nel mondo della scuola. Per loro due occasioni di incontro. La comunità educante e i bambini apriranno le porte della scuola martedì 9 dicembre dalle alle 11.30: futuri alunni e genitori potranno visitare la scuola e condividere le attività dei loro amici. Ancora, sabato 13 dicembre dalle 9.30 alle papà, mamme e bambini avranno la possibilità di visitare ancora i locali e conoscere più da vicino le maestre suor Doriana, Franci e Margò e la responsabile della scuola, suor Annarita. Alcuni recapiti della scuola dell infanzia che si trova in piazza Divisione Julia 1: il telefono , il sito web ancellegorizia.wordpress.com, la pagina facebook Amici Dell asilo "ancelle Di Gesù Bambino", l indirizzo mail adgb.gorizia@gmail.com Non dimostra segni di rallentamento il triste conteggio delle donne vittime di violenza. Lo scorso 25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, è stato un momento per riflettere nuovamente su questo drammatico fenomeno, che non di rado sfocia nel femminicidio, altra piaga della nostra società "moderna", se così può essere definita. In provincia di Gorizia nel corso del 2013 le donne che si sono presentate, o che già erano state prese in carico, presso i servizi assistenziali e i centri antiviolenza locali sono state ben 310, di cui 146 con presenza di figli minorenni. La percentuale maggiore dei contatti si è registrata nella fascia d età compresa tra i 41 e i 50 anni, che segna il 30,65% delle richieste, subito seguita da quella compresa tra i 30 e i 40 anni. Il 39,03% delle donne che ha chiesto aiuto è coniugata, mentre il 25,81 è separata o divorziata. Alto anche il numero dei contatti presi da nubili, il18,71% del totale. La violenza - cosa che a volte viene dimenticata o sottovalutata - non è solo fisica. Il 93,55%, quasi la totalità, ha dichiarato di aver subito violenza psicologica, c è poi quella fisica nel 54,52% dei VENERDÌ 5 LA PRESENTAZIONE Un volume sull Isonzo AGENDA casi, seguita da quella economica per il 34,52%, dallo stalking (16,45% dei casi) e dalla violenza sessuale, dichiarata dal 6,13% donne che hanno richiesto assistenza. Di tutte queste donne, 240 sono italiane, 70 straniere, quasi per la totalità appartenenti all area comunitaria (87,10%). Sul territorio provinciale sono due le associazioni che si occupano di debellare il fenomeno della violenza di genere: "S.O.S. Rosa", con sede a Gradisca d Isonzo, e "Da donna a donna", a Ronchi dei Legionari, entrambe coinvolte nell associazione nazionale "D.i.Re" - Donne in Rete contro la violenza. "S.O.S Rosa" ha accolto nello scorso anno ben 104 donne, di cui 66 prese in carico per la prima volta; la violenza subita è per la maggior parte psicologica, con 104 casi, seguita da quella fisica, 64, e nel 90% dei casi è il coniuge o il convivente l autore della violenza. Fino a novembre, nel 2014 l associazione ha accolto 89 donne, di cui 53 al primo accesso. "S.O.S Rosa" si avvale anche di un Servizio di Residenzialità Temporanea, che nel 2014 ha accolto 3 donne e 5 minori. "Da donna a donna" dal canto suo ha accolto nel 2014 L Isonzo con la sua storia, i suoi colori e la sua natura: questo l argomento di un volume illustrato che la Leg Edizioni ha appena dato alle stampe e che sarà presentato venerdì 5 dicembre alle 18, a Palazzo Attems Petzenstein, a Gorizia. "L Isonzo" di Andrea Bellavite e Massimo Crivellari, pubblicato nella nuova collana "Le Gemme", racconta la vita, dal concepimento nel cuore di una montagna al definitivo confondersi nelle onde del mare, dell Isonzo attraverso testi e immagini a colori. A illustrare con gli autori questo viaggio all interno del "mondo Isonzo" saranno Quirino Principe e l attore Luciano Virgilio con un saggio di letture. (dati aggiornati al 18 novembre) 157 donne, di cui il 95,48% ha denunciato di aver subito violenza psicologica, subito seguita in questa triste classifica da quella fisica e da quella economica. Presso la propria Casa Rifugio l associazione ha inoltre dato riparo a 6 donne e 5 minori in difficoltà. Il fenomeno della violenza di genere è quindi presente e non accenna a rallentare. Per ribadire l impegno verso la sensibilizzazione della popolazione, Provincia di Gorizia, Consigliera di Parità, Ambito Alto e Basso Isontino, Azienda per i Servizi Sanitari, Ufficio Scolastico Regionale - Ambito territoriale per la Provincia di Gorizia, Tribunale dei Minori di Trieste, Università di Udine e Trieste, "S.O.S Rosa" e "Da donna a donna", proprio in concomitanza con la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, hanno rinnovato il Protocollo d intesa a sostegno di azioni di sensibilizzazione, che coinvolgano anche il mondo della scuola, nonché di azioni mirate a far comprendere alle donne vittime di abusi che non sono sole nella loro quotidianità. A breve aderiranno al Protocollo anche Procura, Carabinieri e Prefettura di Gorizia. Selina Trevisan Iniziativa promossa dalla Bsi e dalla Libreria "Giunti al punto" "Aiutaci a crescere": 1600 volumi donati alle biblioteche scolastiche Venerdì 27 novembre nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia sono stati consegnati gli oltre 1600 volumi donati alle biblioteche scolastiche delle scuole primarie e secondarie delle provincie di Gorizia e Udine, attraverso il progetto "Aiutaci a crescere. Regalaci un libro". L iniziativa mette assieme pubblico e privato, è infatti promossa e realizzata dalla Biblioteca statale isontina e dalla "Libreria Giunti al Punto" di Villesse, con il contributo dei cittadiniclienti che hanno acquistato i libri per regalarli. La manifestazione, svoltasi su tutto il territorio nazionale, festeggia quest anno la quinta edizione, ma questa è la prima che arricchisce le biblioteche delle scuole pubbliche e private- Nel dna della storica istituzione infatti vi è, tra l altro, il compito di promuovere l amore per la lettura soprattutto fra i giovani. Nelle passate quattro edizioni i libri donati sono stati circa 400mila.Volumi che sono andati ad arricchire le sezioni bambini e ragazzi delle biblioteche comunali e le strutture allestite in reparti e ospedali pediatrici. L iniziativa prese il via nel 2010 per donare un libro ai piccoli abitanti dell Aquila devastata dal terremoto. Alla sede della Bsi sono giunte le adesioni di 20 scuole primarie e secondarie: 10 della provincia di Gorizia e 10 di quella di Udine. Alla consegna erano presenti gli insegnanti che hanno aderito alla manifestazione e una rappresentanza degli allievi delle scuole di Fogliano Redipuglia, Gradisca e Farra, Mariano del Friuli, Medea, Ronchi, Romans e San Pier d Isonzo e Villesse, assieme alle friulane Manzano, Dolegnano, San Giovanni al Natisone, Corno di Rosazzo, Cussignacco, Cervignano, Fiumicello, Ruda, Aiello, e Aquileia. Soddisfatti gli organizzatori per il successo dell iniziativa che in tempi di tagli rappresenta un importante contributo alla vita delle scuole sul territorio. Margherita Reguitti Riconoscimento per gli studenti del "Max Fabiani" Tessuti originali e giovanili Importanti traguardi per gli studenti di Design della Moda del "Max Fabiani" nel concorso Mittelmoda District. Il primo nell Area materiali è andato a Boyan Penev per il tessuto "Ispirazione Art Decò" realizzato al telaio a mano seguito dalla prof. Antonella Pizzolongo.

16 16 6 dicembre 2014 MANDAMENTO Tante le iniziative in programma nelle prossime settimane a Monfalcone Dicembre ricco di appuntamenti La ruota panoramica per scoprire la città dall alto Già dalla fine di dicembre sono cominciate in città alcune manifestazioni che fanno da preludio al Natale. Nel rione di Aris per esempio già il 21 novembre si è svolta la "Castagnada del rion". La manifestazione tipicamente invernale e a ridosso del periodo natalizio, è ormai una tradizione per il rione di Aris che vicino alla storica fontana di via Poma ha organizzato la castagnata, la degustazione di ribolla e minestrone. L organizzazione è stata possibile grazie all intervento del comitato di rione assieme al Bar la Poma, l Aris Bar e la collaborazione dell Aris san Polo calcio. La "Livio e Francesco band" ha allietato la serata con canti della tradizione locale e della musica italiana. Il presidente del comitato Adriano Manfrin ha spiegato di voler dare continuità a questa tradizione che suscita interesse e soddisfazione in molti abitanti. Anche il vicepresidente dell Aris san Polo calcio Mario Apicella ha dichiarato: "è importante vivere questi momenti di aggregazione e di festa insieme agli abitanti del rione per crescere e proporre iniziative benefiche sempre di più". Anche il comitato del rione centro ha organizzato un analoga iniziativa per rivitalizzare la storica via sant Ambrogio mentre la Pro Loco di Monfalcone ha dato il via all iniziativa del Villaggio delle casette natalizie che sono state già posizionate in Piazza del- AGENDA INCONTRO VENERDÌ 12 ALLA MARCELLIANA Famiglie dei battezzati nel 2014 Si svolgerà venerdì 12 dicembre, alle ore 18, presso la Cappella invernale della Marcelliana un incontro di preghiera in preparazione al Natale. Ad esso sono invitate tutte le famiglie dei bambini che nel corso dell anno hanno ricevuto il battesimo nel Decanato ed in modo particolare quelle che hanno seguiti gli incontri di preparazione al battesimo proposti dalle quattro coppie di genitori che, sotto la guida di don Mario Malbera, svolgono dal 2007 questo importante servizio per le parrocchie di tutto il Decanato. A questo incontro di preghiera sarà riservato uno spazio speciale per i bambini. la Repubblica. Ad arricchire il villaggio, la presenza della "Festa del Bosco" e la degustazione dello strudel più lungo della bisiacaria nella giornata di sabato 22 novembre. "Siamo soddisfatti e c è stata una buona partecipazione nel weekend che corrispondeva con i riti e i festeggiamenti per la festa patronale della città" ha affermato Brunella Papa presidente del sodalizio monfalconese. Fra le tante iniziative programmate, è stata inaugurata domenica 29 novembre, presso la Parrocchia di San Nicolò e Paolo di Monfalcone, la mostra mercato "Caldo Natale". La consueta iniziativa della parrocchia, che durerà fino all 8 dicembre, consisterà nell esposizione e vendita tramite un offerta libera, di lavori fatti esclusivamente a mano dalle pazienti donne volontarie della comunità che continuano a coltivare le vecchie ma semplici tradizioni dell Avvento. Il ricavato derivante dalle offerte di chi prenderà parte alla all iniziativa, sarà destinato alle opere caritative parrocchiali. L orario di apertura nei giorni feriali è il seguente: dalle 16 alle 18 mentre nei giorni festivi: dalle 10alle 12 e dalle 16 alle 20. Dopo la fiera di san Nicolò del 5 dicembre che ha invaso il centro cittadino e ha segnato l inizio ufficiale degli appuntamenti natalizi assieme alla messa celebrata nella serata del 6 dicembre in onore di san Nicolò patrono del rione Aris, gli eventi continuano chiaramente a partire dai prossimi giorni di dicembre grazie all ottimo lavoro di collaborazione tra Comune, Ascom, commercianti e l associazione "VivaCentro". Si terranno infatti in città numerosi spettacoli, attrazioni per i più piccoli, esposizioni di artisti e mercatini di artigianato. Fra le attrazioni di maggiore richiamo, la più attesa è certamente la ruota panoramica che con i suoi 17 metri sovrasterà il municipio in piazza della Repubblica. Il giro panoramico per grandi e piccini sarà completamente gratuito. Sul posto verrà sistemato come da tradizione anche un albero di circa 8 metri abbellito dalle nuove luminarie e un abete più piccolo che verrà posizionato nel recinto del presepio. L inaugurazione del tutto avverrà il 12 dicembre in concomitanza con l accensione e l apertura ufficiale del Villaggio di Natale. Salvatore Ferrara S. AMBROGIO E STARANZANO Iniziati i corsi per adulti in preparazione alla cresima Sono iniziati anche nel decanato di Monfalcone, Ronchi dei Legionari e Duino i corsi per gli adulti che vogliono ricevere il Sacramento della Cresima. Gli incontri si svolgono nei locali della canonica della parrocchia di S.Ambrogio a Monfalcone ogni lunedì sera - alle ore e presso la canonica della parrocchia SS.Pietro e Paolo di Staranzano ogni martedi con inizio alle ore Le persone che hanno iniziato questo "percorso" di catechesi o di evangelizzazione, sono spinte da varie motivazioni: c è chi deve sposarsi in chiesa e si accorge di non aver ricevuto il sacramento della cresima; c è chi deve fare da padrino o madrina ad un parente o amico e gli viene richiesto questo sacramento; ma ci sono anche persone che vogliono riscoprire la fede, approfondire certe tematiche, rimettersi in ricerca di Dio e riaprire con Lui un dialogo interrotto per vari motivi durante l adolescenza o poco dopo. Persone che hanno sentito un avviso in chiesa durante la celebrazione della Santa Messa o letto un volantino nella bacheca degli appuntamenti settimanali della parrocchia, o parlato con un amico che aveva frequentato il corso lo scorso anno. Varie motivazioni e interrogativi ai quali come Chiesa siamo chiamati a dare una risposta di accoglienza e di accompagnamento nel cammino della fede che si snoda in vari modi e per strade a volte misteriose e imprevedibili. Come scriveva alcune settimane fa Alfreda Molli sulla pagina del Gradiscano del nostro settimanale a proposito proprio di questi percorsi: "...che siano uno spazio per riappropriarci del nostro tempo, per fermarci, per stare, per guardare dentro di noi e per ritrovare la nostra essenza umana e divina". Parole bellissime che colgono il senso profondo di questa proposta, che non vuole essere un corso serale accelerato per un diploma, né un vaccino per bambini che a scadenza di anni va fatto, ma vuole invece essere un esperienza, un incontro con una Parola, con un Amore che vuole riempire e dare senso profondo alla nostra vita. Paolo Zuccon Incontro col missionario nella comunità di San Giuseppe Il Messico raccontato da don Aldo La comunità di san Giuseppe di Monfalcone ha avuto il piacere di incontrare don Aldo Vittor che ha raccontato la sua esperienza di missionario al servizio dell uomo e della Parola in America Latina. È stato un tuffo nel racconto delle contraddizioni che si vedono e si vivono in Messico, ma soprattutto un occasione per conoscere la vita, la fede, i problemi e le speranze di una delle "periferie del Mondo". L impegno assunto dal Gruppo Missionario e dai ragazzi del Post-Cresima, presenti all incontro, sarà quello di accompagnare l opera di don Aldo con la preghiera, ma anche con gesti concreti di sostegno morale ed economico. Lo stesso incontro si è ripetuto alcuni giorni prima dell ordinazione di Aldo nella comunità di Turriaco nella quale ha portato la sua parola e la sua testimonianza missionaria. I ragazzi del catechismo, gli educatori e don Enzo hanno passato quindi un pomeriggio speciale nel quale sono stati anche invitati a saper rispondere alla vocazione e a non avere paura di una eventuale chiamata al servizio del Signore. (P.P e S.F.) INCONTRO A RONCHI OSPITI DEL CIRCOLO ACLI "BEATO G.TONIOLO" Se la "crisi"della famiglia diventa crisi di crescita La famiglia, come altre istituzioni ed esperienze di comunione vivono un tempo di crisi. Crisi di trasformazione e, quindi, crisi di speranza per il domani. Queste le conclusioni principali dell incontro che ha avuto luogo la scorsa settimana a Ronchi, ospitante il circolo delle Acli, Giuseppe Toniolo. Attorno al tavolo coordinato dal presidente Fiorenzo Boscarol, il sindaco Roberto Fontanot, l assessore alla politiche sociali Enrico Masarà, il responsabile del Forum Famiglia delle Acli regionali Silvio Razza ed il parroco don Boscarol. Due ore e mezzo di incontro che ha riguardato le numerose tematiche che hanno coinvolto e, soprattutto, coinvolgono l oggi delle famiglie italiane: metà di esse sono ritornate ai tassi di crescita della fine degli anni sessanta; il 50 per cento registra gravi problemi economici; il 32 per cento delle famiglie vive grazie al sostegno dei pensionati, per cui si può parlare di una "situazione relativamente sospesa"; una società senza figli; senza parlare del numero di scoraggiati e disoccupati fra i giovani che pesano sulla famiglia in una percentuale che parla della disoccupazione al 13,6 per cento (come nel 1975). Sono solo alcuni dati che -come ha ricordato il sindaco Fontanot- descrivono la condizione difficile della famiglia e delle famiglie. Cosa fare e cosa dire. Si impone il ripensamento totale del modello di società che implica un deciso (e coraggioso) "passaggio dall io al noi sulla base dell equità"; tale progetto propone un forte coinvolgimento di tutti mettendo da parte la teoria che "intanto mi salvo io", per coinvolgersi in progetti comunitari che guardino a tutte le componenti, anche a quelle dell immigrazione per la quale è auspicabile una vera e propria politica specifica. I punti di sofferenza delle famiglie a Ronchi sono stati oggetto della riflessione dell assessore Enrico Masarà, il quale ha offerto i dati demografici e si è soffermato sulla composizione delle famiglie (a Ronchi 2088 hanno un componente), sulle domande di sostegno, sulle difficoltà dell amministrazione di rispondervi adeguatamente. Si impongono nuove idee per guidare il futuro, la ricerca di una nuova dimensione nel definire le esigenze della comunità, una nuova politica. Anche il rappresentante delle Acli provinciali ha elencato le esigenze di collaborare a rispettare tali dettami riguardo alla famiglia; ha concluso evidenziando che è compito della politica creare le condizioni migliori per la famiglia, rivedendo le politiche sociali (attraverso il quoziente familiare). Dal sacerdote, parroco e organizzatore degli incontri in preparazione alla celebrazione del matrimonio; sono venute alcune sollecitazioni. Parlare di crisi significa anche prendere atto che le famiglie che si vanno formando sono di più "frutto della libera scelta e di fiducia nello pera creatrice di Dio"; la famiglia "tiene" come istituzione e luogo di comunione; i legami affettivi sono più intensi rispetto al passato; pertanto si tratta di una vera e propria trasformazione che tiene conto nel mutato contesto culturale e umano; anche della diversa attenzione catechetica della chiesa e, soprattutto, delle esigenze evangeliche. Si tratta di aiutare i giovani che scelgono il matrimonio a individuare meglio gli obiettivi (soprattutto religiosi ma anche umani) del matrimonio e dell amore; di rispondere a tre richieste: educare le persone all ascolto; riscoprire il valore del perdono come modo vero di amarsi; educare al dono della sessualità, scoprendo che sposarsi vuol dire riconoscere il proprio limite, accettare come fra amici i difetti dell altro/a e, soprattutto, "prendersi cura del progetto dell altro".

17 MANDAMENTO 6 dicembre Presentata a Ronchi una ricerca curata da Enrico Bullian Da tre storie di lavoro di ieri, quali prospettive per l oggi? Il titolo era "Tre storie di lavoro nel monfalconese dal secondo dopoguerra ad oggi". La ricerca è stata presentata dal dott. Enrico Bullian, borsista al Consorzio dell area scientifica e tecnologica dell università di Trieste e sindaco di Turriaco; oggetto: una ricerca sulla distribuzione commerciale cooperativa, serramentistica e di carpenteria leggera. Il lavoro, presentato qualche sera fa al Consorzio polivalente di Ronchi dei Legionari (presente il sindaco e gli assessori di Ronchi), ha consentito al piccolo pubblico presente di conoscere storie e vicende riguardanti la Cooperativa di consumo di Monfalcone, l Azienda Candusso diventata Bilicbora e ora Strato; La ferramenta di Cocchietto, azienda metallmeccanica. Tre storie ed esperienze indicative che interpellano anche il presente e che confermano due dati significativi: la storia della società ha nel cambiamento una leva contro la quale non si deve andare; anche in tempo profondamente mutati si deve guardare al legame con il territorio, ai cambiamenti di mentalità, alle mutate esigenze di vita e di lavoro, alla responsabilità dell impresa. Inoltre, si impone una serie riflessione per costruire un futuro che non solo sia possibile e capace di innescare lavoro sulla base di competenza, di professionalità e capacità di adeguamento al mercato che ha nella globalità una dimensione e nei servizi una nuova inesplorata dimensione. Recupero del so- ciale, nuovo coinvolgimento del volontariato, legame al territorio, le altre indicazioni. Decisamente istruttiva la vicenda della Cooperativa di consumo (1945) che è stata illustrata con immagini e manifesti, oltre che con la testimonianza di alcuni presenti al dibattito, per evidenziare come la attuale situazione di crisi -dopo l ultimo passaggio da Gradisca e Villesse- segnala l esigenza di rispettare tempi e richieste della trasformazione, dei mutamenti dei mercati. Dai primi cinque negozi nei paesi (1963), al Discount di Monfalcone (1976/77), alla fusione tra cooperative (1980/90 con il Supercooop di Monfalcone: una trasformazione che aveva alcuni connotati: unità di intenti processi di unificazione sindacale, base cooperativa, forte responsabilità sociale di impresa. Altrattanto significativa la condizione della azienda dei figli Candusso. Origine contadina, coraggio di impresa, trasformazione fino alla Strato che si impone a livello mondiale per intuizione, eleganza e robustezza, isolamento, oltre che con una serie di dati positivi nel rapporto impresa lavoratori e gestione sindacale. Infine, avvicenda della Cocchietto ferramenta per il taglio dei profilati, conferma i dati ricordati precedentemente e segnala come il Territorio possa contare su esperienze di lavoro copiate in tutto il mondo, su una esigenza condivisa di recupero al sociale del mondo del lavoro, del superamento della burocrazia che impone ritmi (e soprattutto ostacoli) impossibili ed improponibili con le esigenze del lavoro e del mercato, ma anche della buona condizione dei rapporti sindacali. R.B. Numerosi gli appuntamenti a Turriaco nel fine settimana La fiera dell Immacolata: storia che si rinnova nella tradizione L Immacolata Concezione a Turriaco è una festa molto sentita dalla comunità anche per la sua storia ultracentenaria: nata da esigenze legate alle tradizioni della civiltà contadina, è mutata nel corso degli anni rinnovandosi gradualmente nelle proposte ludiche e musicali, ma mantenendo il suo carattere di fiera. Una fiera in cui colori e suoni arricchiscono la giornata e portano una ventata di allegria. Sin dalla prima mattina il centro del paese si riempie di bancarelle di ogni tipo che, un tempo, erano meta importante per tutte le famiglie locali perché " se spetava la Cunzizion par ciorse calcossa " ricordano ancora gli anziani del paese. Il momento religioso si svolge alla mattina con la messa solenne delle ore 10 celebrata dal parroco don Enzo Fabrissin e accompagnata dal coro parrocchiale San Rocco, poi, in oratorio e nel cortile della canonica ci saranno rispettivamente il Mercatino di Natale con la tradizionale pesca di beneficenza e il Chiosco dei magnari bisiachi. Il mercatino di Natale è organizzato da un gruppo di signore che settimanalmente si ritrova e lavora per la realizzazione di svariati ricami da vendere e il cui ricavato viene interamente devoluto alle missioni in Burkina Faso dove opera la compaesana Luisella Paoli con l amica Ivana Cossar. Non solo, come detto sempre in oratorio il gruppo missionario della parrocchia organizza ormai da anni una pesca di beneficenza sui generis (in cui ogni abitante può portare dei doni da mettere in gioco) e anche qui il ricavato avrà la stessa destinazione. Questa pesca di beneficenza, tradizionalmente proposta per il patrono San Rocco, porta in sé un qualcosa di ludico, dal momento che invita infatti tutte le famiglie ad arricchirla con soprammobili, ricami, giocattoli, bigiotteria,... possibilmente in buono stato. Il divertimento consiste proprio in ciò, nel fatto che è la gente stessa a donare i premi per la pesca con la finalità di raccogliere un ricavato cospicuo da poter inviare in dono. Nel giardino, invece, come accennato per tutta la giornata sarà aperto il Chiosco dei magnari bisiachi che, organizzato dal Circolo Brandl, offrirà l opportunità di assaggiare "sbrovada", "crodeghini" e vin brulè. TURRIACO/1 Conclusi gli incontri del "Brandl" Si sono chiusi domenica 30 novembre gli appuntamenti culturali organizzati dal Circolo Brandl di Turriaco con la presentazione di due raccolte di racconti di Paola Cosolo Marangon. A presentare l autrice è stata la presidente del sodalizio Elisa Baldo che, coadiuvata per la parte letture da Fulvia Cristin, ha introdotto al pubblico presente i personaggi protagonisti dei racconti di Paola raccolti in "Nahila ha le ali" e "Quella luce negli occhi". Ora, chiusa questa task force di appuntamenti che ha avuto i suoi riscontri in conferenze, incontri con l autore e corsi dedicati all ambito psicologico, si attende domenica 7 dicembre quando verrà presentata la collettiva di artisti bisiachi, Impressioni pittoriche. Emozioni in Bisiacaria. A ospitare la vernice sarà la sala consiliare del comune in piazza Libertà domenica 7 dicembre appunto alle 11. I pittori protagonisti della mostra saranno Gianfranco Donati, Antonio Forte, Paolo Pizzin e Gianni Segatto che saranno introdotti da Eliana Mogorovich. La mostra si inserisce nel programma dei festeggiamenti per il 25 di attività del Circolo Brandl che proprio il 20 dicembre compierà 25 anni. Come ogni anno l arte va a chiudere un anno intenso di attività e si propone come momento ricco di possibilità di riflessioni personali che possono scaturire dai quadri che vengono presentati. La mostra - che rimarrà aperta fino al 21 dicembre prossimo con i seguenti orari: feriale e festivo viene realizzata grazie all interessamento e all impegno di validi volontari e gode del patrocinio dell amministrazione comunale e della Banca di credito cooperativo locale. TURRIACO/2 Applausi per l Artemia AGENDA Si è svolto venerdì sera in chiesa a Turriaco il concerto corale in occasione del 118 compleanno della Banca di credito cooperativo di Turriaco. Protagonisti i giovani cantori del coro Artemia di Torviscosa che hanno allietato il numeroso pubblico presente con brani natalizi, religiosi e provenienti dal vocal pop. Giovani voci, ma ricche di pathos e dall ampia capacità di trasporto, caratterizzano questi giovani tutti compresi tra i 12 e i 20 anni, diretti dal M Denis Monte e accompagnati al pianoforte dalla maestra Patrizia Dri. Anche a Turriaco, in San Rocco, questi giovani sono riuscit a catturare il pubblico presente con le loro voci e la loro musica. Un plauso è stato espresso dal parroco don Enzo Fabrissin, dal presidente del Credito cooperativo di Turriaco, Roberto Tonca, che si è detto soddisfatto di aver potuto festeggiare i 118 anni della Banca locale con questa musica, sia dalla presidente del Gruppo costumi tradizionali bisiachi, Caterina Chittaro, con cui quest anno la banca ha organizzato questa serata. AGENDA MONFALCONE "Un Natale fatto a mano" Presso la sede della Società Monfalconese Mutuo Soccorso di Monfalcone, via Barbarigo 26, verrà inaugurata venerdì 5 dicembre alle ore 18, la seconda mostra della Creatività al Femminile, "Un Natale fatto a mano" esposizione di creazioni di Maria Asquini alla quale quest anno si affianca Emanuela Guiotto con la sua maglieria. Dei veri e propri bijou quelli di Maria, creazioni dalle quali traspare tutto l amore e la passione per i suoi lavori in feltro, in panno, in lana e stoffa, ognuna con una sua particolarità. Le coroncine beneauguranti e i decori natalizi, faranno da sfondo alle creazioni in maglieria di Emanuela, stole come soffici nuvole, caldi lavori in lana naturale e colorata naturalmente, alle quali prendono spunto le ragazze che settimanalmente si raccolgono a lavorare assieme a Maria e Emanuela nella sede della SMMS. La mostra sarà aperta dal 5 al 20 dicembre con orario dalle 9 alle 13 e dalle 17 alle 20 dal lunedì al sabato (domenica chiuso). I cresimandi di San Lorenzo e Santo Stefano protagonisti di un doppio appuntamento Ronchi: intensi momenti di vita comunitaria Doppio importante appuntamento per i cresimandi delle parrocchie di San Lorenzo e Santo Stefano a Ronchi dei Legionari. Lo scorso 28 novembre, foto a sinistra, insieme ai cresimandi della parrocchia S.Nicolò di Monfalcone, hanno partecipato ad un incontro con don Aldo Vittor, appena ordinato sacerdote, missionario in Messico. L incontro, molto seguito dai ragazzi, è stato caratterizzato dalla forte testimonianza del sacerdote, che ha accompagnato il suo racconto con fotografie e video della sua esperienza tra i più poveri. Domenica i ragazzi e i loro genitori sono stati presentati alla comunità durante la messa domenicale. Nella stessa occasione la comunità di Ronchi si è stretta anche attorno ai genitori di Caterina, alla quale è stato conferito il battesimo. (Renzo Erman) FOGLIANO Doppia festa per la patrona e per don Duilio "M aria ci insegna come si deve stare accanto a chi soffre, ovvero con delicatezza e poche parole, perché a parlare devono essere i fatti. Dobbiamo imparare a vivere l amore in maniera concreta, perché in ciascuno di noi c è il DNA di Dio". In questo modo, don Mirko Franetovich ha sottolineato nella sua omelia l esempio della Vergine, in occasione della festa della Madonna della Salute, patrona di Fogliano Redipu- glia. Come di consueto, la giornata ha avuto inizio la mattina con la S. Messa nella chiesa di S. Elisabetta, officiata da don Duilio Nardin insieme a don Franetovich. Nel pomeriggio, ha avuto luogo la tradizionale processione attraverso le vie del comune isontino. Oltre a numerosi altri sacerdoti ed al sindaco, dottor Calligaris, era presente alla processione anche la sotto-sezione di Gorizia dell UNITALSI. La festa patronale è stata anche l occasione per festeggiare il ventesimo anniversario della nomina a parroco di Fogliano Redipuglia di don Duilio, a cui la comunità ha donato due lezionari. In questo modo, i fedeli del comune isontino hanno voluto ringraziare don Nardin per la sua preziosa azione pastorale, con l augurio che possa continuare ancora per molti anni a guidare la comunità. Elisa Battistella

18 18 6 dicembre 2014 MANDAMENTO La testimonianza di chi ha vissuto lo straordinario momento insieme ad altri 30 mila ragazzi L esperienza della Route nazionale Presentata a S.Giuseppe dagli scout del Monfalcone 3 S. AMBROGIO I campanari bisiachi per la Madonna della Salute Nelle scorse settimane, la Comunità RS del gruppo scout Monfalcone 3, composta dal Clan Ursa Major e dal Noviziato Northern Star, ha presentato alla parrocchia di San Giuseppe l esperienza della Route Nazionale 2014, incentrato sul tema del coraggio. La volontà dei ragazzi e dei capi era di condividere assieme alle persone che vivono nella loro stessa realtà i valori e le emozioni vissuti durante questo importante evento, che si è svolto dall 1 al 10 agosto e che ha coinvolto trentamila scout provenienti da tutta Italia. L intervento è stato strutturato come una puntata speciale di ScoutTG3, il telegiornale del gruppo, che voleva le tappe salienti di questo viaggio. Dopo un breve excursus sulla storia della Route Nazionale, i ragazzi hanno raccontato, con scenette, foto e video significativi, i momenti in cui si è articolato l evento. Durante i primi cinque giorni i Clan di tutta Italia si sono divisi in diverse zone del territorio per affrontare il campo mobile. Il percorso che hanno organizzato come Clan ospitante della Route 254 e realizzato con i gruppi Lamezia Terme, Follonica e Rivalta si è svolto da Trieste a Gorizia e ha previsto alcune tappe importanti, come la visita all acquedotto presso le foci del Timavo, la messa sulla Rocca di Monfalcone, l incontro con il sindaco Altran e con la comunità parrocchiale di Largo Isonzo, la visita al sacrario di Redipuglia, dove è stata lasciata la tavoletta identificativa della route 254 con inciso il significato attribuito dai ragazzi alla parola coraggio. In seguito, tutti i Clan si sono riuniti nella riserva naturale di San Rossore, in provincia di Pisa, e hanno vissuto tutti assieme l esperienza del campo fisso, partecipando a laboratori e a tavole rotonde su temi importanti riguardanti la società e il nostro Paese ed ascoltando le testimonianze di molti relatori che sono intervenuti in prima persona per dare il loro contributo ai giovani. Uno dei momenti più belli ed emozionanti è stato l ingresso al Campo del futuro, l arena che ospitava tutti i ragazzi, in cui si sono svolti la cerimonia di apertura, lo spettacolo conclusivo e la Messa, celebrata dal Cardinal Bagnasco, durante la quale è intervenuto telefonicamente papa Francesco. Durante il campo fisso alcuni ragazzi, uno per ogni Route, hanno avuto l onore di ricoprire il ruolo di alfieri e di contribuire alla stesura della Carta del Coraggio, un documento redatto dagli stessi ragazzi, contenente i loro bisogni e i loro desideri per un Italia migliore, ma anche la volontà e disponibilità ad impegnarsi per riuscire in questa impresa. La presentazione si è conclusa con la consegna della Carta del Coraggio al Consiglio Pastorale e Parrocchiale, al Circolo Noi e alla Comunità Capi del Monfalcone 3, con la speranza di poter condividere con queste tre realtà i sogni e gli obiettivi dei giovani d oggi. Infine è stata data al pubblico la possibilità di fare delle domande al Clan, che ha sottolineato la volontà di mettere in pratica i punti della Carta del Coraggio nella stesura di una propria Carta di Clan, in cui verranno esposti gli obiettivi per i prossimi anni, e di impegnarsi concretamente con la realizzazione dell Azione di Coraggio, che sarà rivolta alle scuole elementari e sarà incentrata sull integrazione e l accettazione del diverso. Igruppi "sei di [NN] se..." sono un ottimo metodo per ritrovarsi tra persone della stessa comunità, condividendo storie, informazioni, foto storiche e ricordi utilizzando i Social Network. Chi, il 21 novembre scorso, avesse aperto il social network più utilizzato, si sarebbe imbattuto in un "post" singolare, scritto sul gruppo "Sei di Monfalcone se...": una signora aveva pubblicato una foto di campane a festa con il commento "che belle le campane del domo che le sona in continuasion, grazie ai scanpanotadori bisiachi!". Leggere una tal cosa, nel mezzo della suonata per la patrona del paese, è stato davvero gratificante, sia per il cospicuo numero di persone che poi si sono aggiunte al coro di voci positive, sia perché dopo tanti anni di silenzio non si era ancora totalmente consapevoli della reazione che ci sarebbe stata. La "scampanottata" per la Madonna della Salute ha avuto quindi un riscontro positivo ed è stata ben ascoltata da molti monfalconesi, primi fra tutti due giovanissimi "neocampanari" che, accompagnati, hanno potuto veder esaudito il loro "sogno nel cassetto", cioè salire sul campanile e provare una scampanottata come la tradizione goriziana richiede. Ma presenti sulla torre non erano solo i campanari Bisiachi, "capitanati" stavolta dal campanaro titolare di Monfalcone Dimitri Candoni, ma esponenti delle squadre di Gradisca, Grado e Meduno di Pordenone. Un esperimento riuscito grazie anche all entusiasmo del parroco don Ostroman e alla collaborazione dell instancabile sagrestano Giacomo Zanolla ("Mimmo"), che verrà riproposto per l altro patrono Sant Ambrogio il 7 dicembre. Ivan Bianchi SISTIANA Inaugurato domenica scorsa anche l artistico prese animato Un tempo prezioso di riflessione ed attesa personale e comunitaria Eccoci giunti al tempo forte dell Avvento che segna l inizio del nuovo anno liturgico. Il parroco don Ugo Bastiani ha esortato la comunità di Sistiana ad un anno di coinvolgimento per essere responsabili e impegnati nel rinnovamento, per essere cristiani autentici, per sentirsi chiesa nell accoglienza, nel perdono, solo andando incontro agli altri potremo risvegliare le coscienze. Ognuno metta in primo piano l essere cristiano, per sentire l onore e l onere di servire Gesù. Il periodo d Avvento, ha ribadito il parroco, è il tempo di camminare con fede, accompagnati ogni giorno dalla Parola di Dio. Vivere la vera vita con attenzione alle persone, alle loro parole, ai silenzi, alle domande e alle ricchezze di ognuno. Attenti a questo mondo, al peso di queste lacrime, attenti alle sofferenze, vegliando e guardando avanti per uscire da una vita sonnolenta e d abitudine; scrutare la notte spiando il lento emergere dell alba. E l attesa di un infinito amore per non dissipare la bellezza e non corrompere la speranza. Al termine della celebrazione eucaristica, don Ugo ha benedetto il presepio animato curato con amore e dovizia di particolari da Pasquale Monet, Vinicio Dalla Pietra, Valentino Pertot e Alfiere. Anche quest anno viene organizzato il concorso dei presepi: entro il tredici dicembre sarà possibile compilare la scheda di partecipazione presente in chiesa, mentre per domenica 7 e lunedì 8 dicembre il gruppo missionario organizza un mercatino e la pesca di beneficenza. Lucia Lalovich Toscano SAN CANZIAN D ISONZO Un "Nuovo Giorno" di solidarietà L associazione di volontariato "Nuovo Giorno Onlus" è nata nel 2000 nel territorio del comune di San Canzian d Isonzo. L attuale presidente del sodalizio è Stefania Giacomel. Lo scopo della onlus bisiaca è quello di promuovere la socializzazione e l integrazione tra ragazzi provenienti da diverse realtà sociali (con fascia di età tra i 4 e i 28 anni), attraverso incontri, giochi e attività di vario genere che si svolgono il fine settimana. L obiettivo è anche quello di creare un ambiente familiare, in cui i ragazzi possano trovare uno spazio proprio dove esprimersi liberamente e che permetta loro di interagire con altre persone, indipendentemente dalla tipologia di diversità che li caratterizza (fisica, sociale, mentale o relazionale). L associazione comprende un vasto numero di operatori, la cui maggior parte sono studenti, che gestiscono le attività e danno il loro contributo senza il fine dell insegnamento, ma aiutando gli interessati con le capacità e gli strumenti di cui sono dotati. Si parla dunque di volontariato, in cui l unico scopo è quello di far superare ogni barriera dovuta alle proprie condizioni e promuovere con metodi semplici e familiari la socializzazione tra soggetti diversi. Riconosciuta come meritoria a tutti i livelli locali, l associazione riceve nel 2009 la medaglia d oro per il "Premio regionale solidarietà", promossa alle Associazioni dei disabili. Negli anni trascorsi sono stati proposti dei viaggi in alcune città (fra cui Genova, Torino, Firenze, Milano): questo genere di attività è molto importante per i ragazzi perché escono dall ambiente familiare e possono così sperimentare la loro autonomia e diventare più responsabili. Queste gite fanno parte del Progetto "Regioni d Italia" che comprende anche escursioni, visite guidate, visioni di filmati e feste a tema con lo scopo di scoprire il territorio italiano con tutte le sue peculiarità, quali ad esempio la conoscenza delle regioni e dei loro cibi tipici o delle risorse presenti. Tra le varie attività proposte vi è quella "Audio Video Disco", grazie alla quale i ragazzi e gli operatori hanno avuto modo di partecipare a diversi spettacoli teatrali nelle province di Trieste e Gorizia e partecipare a circa 10 spettacoli cinematografici presso il Kinemax di Monfalcone. L associazione organizza inoltre un corso di ginnastica (stretching, ginnastica dolce, leggera, attività aerobica e anaerobica a corpo libero) che si tiene una volta a settimana nella palestra del ricreatorio Mons. Foschian a Monfalcone, dove i ragazzi hanno modo di muoversi e divertirsi, interagendo gli uni con gli altri e praticando esercizi di coordinazione motoria e potenziamento fisico. Altre attività di ordinamento motorio sono il la pratica del decoupage e la lavorazione della cercamica, che permettono ai ragazzi di familiarizzare con le loro abilità manuali creando piccoli oggetti e cavandosela da soli. Questo settembre l associazione ha partecipato ad una visita presso i Musei Provinciali di Gorizia, in cui i ragazzi hanno riscoperto i fatti della Grande Guerra, mentre durante il mese di novembre hanno partecipato ad un corso di inglese tenuto dalla giovane Melina Nestore. Di recente (29 novembre) i ragazzi e gli operatori hanno preso parte alla Giornata Nazionale della Colletta Alimetare, prestando il loro servizio nei supermercati Lidl e Eurospin di Monfalcone. La maggior parte delle attività proposte sono state tutte effettuate grazie a finanziamenti pubblici e privati, derivanti da contributi liberali dei soci (tra cui va ricordato il ricavato delle Aziende Agricole della Bisiacaria) e della Regione Friuli Venezia Giulia con le linee di finanziamento della L. 12/2007 e 12/1995, Provincia di Gorizia, Comune di San Canzian, Pro Loco di San Canzian. Greta Brussi

19 CORMONESE - GRADISCANO 6 dicembre Intervista a Paolo Modotti, cormonese, componente del Comitato esecutivo nazionale Il Papa al Masci:"Fate strada!" Udienza con Francesco per i 60 anni del movimento Il Movimento Adulti Scout Cattolici (MASCI) ha spento le sue 60 candeline e ha festeggiato il suo compleanno con una tre giorni a Sacrofano (Roma), il 6, 7 e 8 novembre, che si sono conclusi con l Udienza Speciale da Papa Francesco. In Italia il movimento adulti scout conta censiti, come si chiamano gli associati scout. Tra i adulti scout che hanno fatto festa a Sacrofano e i che hanno affollato l aula Nervi in Vaticano c era anche un cormonese Paolo Modotti (membro del Comitato Esecutivo Nazionale) a cui la redazione Web&Voce di Cormòns ha voluto porgere alcune domande. Organizzare un evento con partecipanti, ci confida Paolo, non è una cosa semplice e Sacrofano è l unica struttura ricettiva vicino a Roma che riesce ad accogliere così tante persone. "Distribuire pass sabato mattina per coloro che partecipavano all udienza non è stato semplice e ci ha preoccupato molto, continua Paolo, temevamo di non farcela in tempo. La preoccupazione è svanita quando abbiamo incontrato la semplicità di Francesco che ha voluto percorrere tutto il corridoio nella sala Nervi per incontrarci proprio tutti. Il suo discorso è stato semplice, concreto che arriva diretto al cuore". Paolo, il Papa nel suo discorso durante l udienza di sabato 8 novembre vi ha chiesto di "fare strada". Cosa vuol dire per un adulto scout fare strada? È la caratteristica propria del movimento scout: fare strada significa incontrare la gente, conoscere il territorio e la società in cui si vive o si lavora. In questo modo si riesce a comprendere i problemi e le necessità di chi ci sta attorno. Fare strada è diverso da camminare solamente, come ha detto papa Francesco: il solo camminare può essere il girare senza una meta, girovagare (papa Francesco ha mimato con le mani il girare intorno) mentre fare strada e camminare significa rinnovare il proprio modo di essere, avere una meta guardandosi intorno cercando di cogliere "il segno dei tempi" in cui si cammina. Il Papa ha ringraziato il movimento adulti scout per il lavoro svolto nella Chiesa, parla di voi come movimento ecclesiale. Cosa significa per te? Significa essere partecipe a tutta la vita della Chiesa ed essere alla sequela del suo Magistero. Essere movimento ecclesiale significa essere impegnati nelle comunità parrocchiali di appartenenza. Questo però non basta bisogna impegnarsi anche nella società civile. Per questa ragione Papa Francesco ci ha detto di fare strada in famiglia, fondamento della società. Per me fare strada in famiglia significa testimoniare con umiltà e concretezza la scelta di essere cristiani ai propri figli offrendogli un educazione che tenga conto del Vangelo. L Udienza del Pontefice concludeva tre giorni di festa per il compleanno dei 60 anni del Masci. I tre giorno avevano un titolo "60 anni... lo sguardo al futuro". Quali sono le mete raggiunte in questi 60 anni e qual è lo sguardo del futuro? I tre giorni sono stati una festa di compleanno non solo per ricordare la nascita del MASCI nel 1954, ma per guardare al futuro. Nella prima giornata abbiamo cercato di capire come gli altri ci vedono. Per questo abbiamo ascoltato i presidenti nazionali di alcune associazioni laiche e cattoliche. Hanno dialogato con noi Matteo Trufelli, Presidente nazionale dell Azione Cattolica Italiana, Salvatore Pagliuca, Presidente nazionale Unitalsi, Adriano Ranucci, Vice Presidente della Comunità di Sant Egidio, Marco Frey, Presidente di Cittadinanza Attiva. La seconda giornata dal titolo "Fedeltà alla Legge (scout) e impegno politico" sono intervenuti scout che hanno deciso di impegnarsi nella costruzione del bene comune: Roberta Pinotti, Ministro della Difesa, Roberto Cociancich, già incaricato internazionale dell AGESCI nonché Presidente della Conferenza Internazionale dello Scautismo Cattolico (CICS) e anche Senatore della Repubblica, l on. Edoardo Patriarca, già Presidente dell AGESCI già coordinatore di Settimane Sociali dei Cattolici Italiani ed esperto per le problematiche del Terzo Settore, Andrea Romizzi, Sindaco di Perugia. Ha coordinato l incontro il giornalista Marco Tarquinio, Direttore di Avvenire. Lo scopo del dibattito è capire come lo scoutismo ha influenzato il loro impegno politico. Per quanto riguarda lo sguardo al futuro, al momento della vera e propria festa di compleanno, nella prima serata a Sacrofano ogni regione ha portato 3 candeline (20 regioni 3 candeline l una): ognuna di queste portava scritto al proprio interno un idea, una aspettativa o una speranza per il futuro del Movimento che il Consiglio Nazionale farà proprie e faremo in modo che siano il filo conduttore del prossimo Convegno sull Educazione. Questa è la prossima impresa del MASCI nazionale: organizzare per il 2015 un grande convegno nazionale sull educazione. Non dobbiamo dimenticare che il Movimento Adulti Scout Italiano ha come scopo l educazione permanente. Essere adulti scout significa ritenersi mai arrivati. Il convegno nazionale servirà per trovare nuovi stimoli, nuove idee per approfondire e comprendere sempre meglio che cosa significa" educazione degli adulti" e, se possibile, orientarci per poter essere di esempio per i giovani di oggi perché, con le parole del fondatore di tutto il movimento scoutistico Baden Powell, possano poi lasciare il mondo un po migliore di come l hanno trovato. NOTIZIE IN BREVE APERTE LE ISCRIZIONI PresepeWeb 2.014: quinta edizione Nella nostra "Collaborazione Pastorale", la Parrocchia di Borgnano organizza il Concorso Presepi. Accanto a questo concorso, anche quest anno ne viene affiancato un altro aperto a tutto il mondo web. La redazione di "chiesacormons.it" lancia la quinta edizione del Concorso "PresepeWeb 2.014". Partecipare è facile e gratuito: basta fare il proprio presepe in casa, fotografare il presepe, scaricare la foto sul proprio computer, inviare la foto a presepe@chiesacormons.it entro e non oltre le ore del 26 dicembre con i seguenti dati: nome, cognome, indirizzo . Dal 27 dicembre (ore 20) al 6 gennaio (ore 20) tutti coloro che sono registrati al sito potranno votare la foto più bella. (La registrazione al sito è gratuita). Al termine della Santa Messa di domenica 11 gennaio 2015 in Duomo a Cormòns, verranno premiati i vincitori. Le foto vincitrici verranno pubblicate su Voce Isontina. SABATO 6 DICEMBRE A CORMONS Rassegna corale natalizia in duomo Sabato 6 dicembre, in Duomo a Cormòns la Comunità Montana del Torre, Natisone e Collio ha organizzato una Rassegna Corale Natalizia con inizio alle 20.30, alla quale parteciperanno cinque cori del territorio. L intento è quello di riproporre l ascolto di canti della tradizione natalizia. Durante la rassegna, tra gli altri, verranno proposti brani di Messaus, Frisina, Beethoven, Vivaldi. CORMONS L invito del parroco a vivere in modo più maturo il nuovo anno liturgico Il cammino verso la Festa del Perdono Cominciato con la presentazione dei ragazzi e la consegna del Vangelo La prima domenica di Avvento la comunità cristiana di Cormòns ha celebrato il rito della presentazione dei ragazzi che hanno iniziato il percorso di catechesi in preparazione alla loro Festa del Perdono. Ricordando il giorno del loro Battesimo, dove sono divenuti creatura nuova e sono stati accolti dalla comunità cristiana, le catechiste hanno chiamato ogni bambino per nome e donpi ha segnato sulla loro fronte il segno della croce. Al termine della Celebrazione Eucaristica è stato consegnato ad ogni bambino, che si prepara al Sacramento della Riconciliazione, un Vangelo chiedendo ad ognuno di loro di rimanere sempre connesso con la Parola di Dio. Sempre domenica 30 novembre la comunità cristiana cormonese, come tutta la Chiesa Cattolica, ha iniziato il nuovo anno liturgico. Il parroco, monsignor Paolo Nutarelli, ha rappresentato l anno liturgico con la metafora della ruota della bicicletta: la ruota è l anno liturgico ogni anno ripete i tempi e le feste, ma grazie al suo movimento fa procedere sulla strada la bicicletta. Allo stesso modo l anno liturgico è lo stesso ogni anno, ma noi cresciamo e non siamo più gli stessi e quindi dovremmo vivere in modo più maturo la scansione dell anno liturgico. SABATO 6 A GORIZIA FriuliMusicFestival Torna anche quest anno, con la sua 13^ edizione, il FriuliMusic- Festival, Laboratorio Internazionale di Musica da Camera. Nella sala dei Musei Provinciali di Borgo Castello a Gorizia, sabato 6 dicembre con inizio alle 17, il duo pianistico friulano composto da Barbara Rizzi e Antonio Nimis, artisti conosciuti e apprezzati a livello internazionale, chiuderà il cartellone 2014, proponendo un programma intitolato "Schubert e Brahms, struggente intimismo". In festa con Sr Luigia, Sr Fernanda e Sr Maria Celebrati i 100 anni del carisma paolino Achiusura dell Anno centenario del Carisma paolino e nella memoria del Beato Giacomo Alberione tutti i membri della Famiglia Paolina, tra cui le nostre Suore Pastorelle, la scorsa settimana hanno vissuto a Roma un bel momento di Fede, preghiera e fraternità. Il momento più importante è stata la celebrazione della Eucaristia che S. E. Rev.ma Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, che ha presieduto nella Basilica-Santuario S. Maria Regina degli Apostoli. Sabato 29 novembre, durante la Santa Messa delle ore in Duomo a Cormons, le comunità cristiane dell Unità pastorale cormonese si sono strette con affetto attorno a Suor Luigia, Suor Fernanda e Suor Maria e, con loro, hanno fatto memoria del loro fondatore.

20 20 6 dicembre 2014 CORMONESE - GRADISCANO Prima domenica ricca di sollecitazioni per la comunità di Gradisca Che Avvento sarebbe senza pace? Già tanti i visitatori al Presepe delle periferie in San Giovanni SAN VALERIANO Parrocchia - patrono: rapporto di familiarità Ricca prima domenica d Avvento, in particolare per i bambini che si preparano alla Prima Comunione, per i lupetti e i bambini dell A.C.R. L Oratorio Coassini è in queste settimane un laboratorio, sarà infatti arricchito da due segni in corso di realizzazione, l albero della VENERDÌ 12 Rileggere la missione Pace, tema scelto dalla comunità parrocchiale per il cammino d Avvento e il Presepe delle periferie, delle favelas di Papa Francesco, la cui prima realizzazione è già visibile da giorni nella Cappella di San Giovanni Battista. Interessante il lavoro dei lupetti e dei loro capi che hanno cercato di far comprendere ai bambini che per costruire la pace, le lettere che la formano, bisogna sporcarsi le mani, impegnarsi. Ai bambini della comunione invece sono stati presentati i personaggi del libretto predisposto dalla Caritas diocesana affermando che gli stessi Padre Gheddo conclude la sua articolata presentazione al recente volume sulla Missione di don Giuseppe Baldas con una citazione della "Redemptoris Missio": "La nuova evangelizzazione dei popoli cristiani troverà ispirazione e sostegno nell impegno per la missione universale". Venerdì 12 dicembre, nella ricca articolazione degli appuntamenti d avvento, alle 20,30 nell oratorio "Coassini" il direttore di Voce Isontina il volume di mons. Baldas dal titolo Gorizia: "Episodi della vita della missione: ". (Foto Alberto Garbari) sono stati vicini ai poveri, alle persone meno fortunate, "abitando" con il cuore davvero le periferie del loro tempo e del loro mondo. I bambini nella celebrazione parrocchiale, nel corso della quale hanno ricevuto il Vangelo, hanno così colto che è proprio la forza e la luce del Vangelo, la cui espressione simbolica è stata l accensione della prima candela della corona d avvento, che ci rende capaci di accogliere il Signore Gesù nella nostra vita. La presenza anche di una coppia che festeggiava i cinquanta anni di matrimonio ha dato l opportunità di parlare della fedeltà di Dio che nella nostra vita può operare meraviglie che danno la vera gioia. A.G. Una bella festa, quella celebratasi a San Valeriano a Gradisca nella sera del patrono, con la Messa che è stata motivo di ricordo anche per i sacerdoti che qui hanno operato, don Sante e don Pozzar e di preghiera per due persone della comunità che stanno combattendo per la vita in ospedale e delle quali il parroco ha detto espressamente nomi. Il rito, accompagnato con maestrìa dal coro Oltre le Frontiere e presieduta da don Giulio Boldrin, ha visto anche al presenza dei cresimandi. Numerosi i sacerdoti del decanato che hanno concelebrato, don Nino Comar, don Fausto Furlanut, mons. Gino Pasquali, mons. Arnaldo Greco, don Giovanni Sponton e il parroco don Maurizio, assistevano i diacono Renato Nucera e Franco Molli. Nell omelia don Boldrin ha sottolineato che la preziosità del rapporto tra una comunità, una parrocchia, e il suo patrono è qualcosa di importante e delicato perché ci parla di una mediazione, di un rapporto di affetto, di una familiarità, di un rapporto padri-figli Al temine della celebrazione è stata letta dal parroco la motivazione del Premio San Valeriano a Luigi Cosulich de Pecine ed è stata consegnata alla vedova, al figlio e ai nipoti che l accompagnavano la targa ricordo e la pergamena. Il gesto è stato sottolineato dall assemblea con un prolungato applauso. Prima della benedizione finale il parroco ha voluto anche ringraziare tutti i presenti e in particolare i sacerdoti per un loro legame con la comunità del Borgo, tra cui don Nino Comar per essere stato sempre attento ai bisogni della parrocchia. Quella del 2014 non è stata certo una buona annata agricola, ma i problemi dell agricoltura sono ben altri e non sempre imputabili agli eventi atmosferici, bensì ai ciechi interessi che muovono l uomo. L accusa è giunta nel corso della Giornata del Ringraziamento, che la comunità di Versa ha celebrato, con ampia partecipazione, in occasione della ricorrenza di Sant Andrea, patrono del paese. Una giornata iniziata con la messa solenne, che il parroco don Stefano Goina ha celebrato nella parrocchiale di Sant Andrea, gremita di fedeli, con l accompagnamento del coro parrocchiale di Romans, che alla fine ha intonato il Te Deum, mentre in precedenza erano stati portati all altare i frutti della terra. Al termine del rito religioso lo stesso parroco ha impartito la benedizione ai mezzi agricoli, allineati per l occasione nella vicina piazza degli Eroi. Si è quindi tenuto, nella sala parroc- Celebrato anche a Versa il Ringraziamento L agricoltura merita una maggiore attenzione chiale, il consueto momento conviviale, preceduto dall intervento delle autorità, a cui ha portato inizialmente il saluto il presidente della Coldiretti di Versa, Fabiano Morgut, che ha fatto presente come l eccessiva piovosità abbia compromesso il raccolto di quest anno, anche se - ha voluto precisare - a molte altre categorie è andato decisamente peggio. Enzo Bernardel, invece, presidente della Coldiretti di Romans, che riprendendo le parole pronunciate una settimana prima nel capoluogo, dall arcivescovo emerito mons. Dino De Antoni, ha rimarcato la necessità di togliere l agricoltura dalle mani del mondo della finanza, aggiungendo poi che il territorio va difeso e tutelato e non sprecato, citando a tal proposito i 10 ettari di cemento del centro commerciale Isonzo, a Gradisca, oggi abbandonato a sé stesso. Parole pienamente condivise dal sindaco di Romans, Davide Furlan, che ha voluto aggiungere come la nostra zona ospiti un gran numero di centri commerciali, che attendono l autorizzazione per essere ampliati, chiedendosi poi se tutto ciò sia giusto nel momento in cui verranno tolti altri corposi spazi all agricoltura, che invece - ha detto ancora il sindaco - dovrebbe venire considerata come una scelta primaria e privilegiata. Edo Calligaris Per Arialdo ed Anna Cumin Nozze di diamante La comunità di Versa ha partecipato numerosa alla messa che l ex parroco del paese, mons. Pietro Sambo, ha celebrato nella parrocchiale per salutare i 60 anni di matrimonio di Arialdo Cumin e Anna Trevisan, i coniugi di Versa, che il 20 novembre 1954 hanno pronunciato il loro fatidico sì nella chiesa di San Paolino a Poggio III Armata. Nella sua omelia don Sambo si è rivolto ad Arialdo ad Anna, un po emozionati e sorpresi da tutte quelle attenzioni, per esprimere loro felicitazioni e auguri di un ancora lunga e felice vita insieme, ma pure per sottolineare i valori con cui hanno sempre vissuto la loro unione, superando momenti non sempre facili con la forza dell affetto e del sostegno reciproco. E.C. Danilo e Carla Bolzan Sposi da 40 anni Nozze "di rubino" domenica 7 dicembre a Romans d Isonzo, per i coniugi Danilo Bolzan e Carla Bigotto: si sono infatti uniti in matrimonio esattamente quarant anni fa, il 7 dicembre 1974, nella chiesa di Driolassa, frazione di Teor, in provincia di Udine. In occasione della lieta ricorrenza, i coniugi Bolzan saranno attorniati dai figli Devis e Andrea, dalla nuora Paola, i nipoti Nicolò e Giulia assieme ad altri parenti e amici. A loro anche gli auguri e le congratulazioni da parte della redazione di Voce Isontina.

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