MOBILITY MANAGEMENT: ESEMPI VIRTUOSI ITALIANI 1. Sabrina Spaghi Collaboratrice Università di Pavia, Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali

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1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali MOBILITY MANAGEMENT: ESEMPI VIRTUOSI ITALIANI 1 Sabrina Spaghi Collaboratrice Università di Pavia, Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali Lo strumento del Mobility Management è disciplinato a livello normativo in Italia dal Decreto Ronchi del 1998 e successivi 2. E quindi da più di dieci anni che le imprese e gli enti con più di 300 dipendenti in una sede locale (o con almeno 800 dipendenti su più sedi) devono conformarsi alla normativa, introducendo la figura del Mobility Manager Aziendale e, a livello d area cittadina, del Mobility Manager d Area. Guardando l intero territorio italiano però lo strumento non è molto diffuso nella pratica. Ogni anno aumenta il numero dei Mobility Manager censito da Euromobility (l associazione italiana per i Mobility Manager), ma la lista è ancora piuttosto incompleta. Inoltre, fra gli enti e le aziende che hanno iniziato ad applicare lo strumento, ci sono differenze rilevanti: c è chi ha solo nominato il Mobility Manager, chi ha preso qualche iniziativa di mobilità sostenibile non coordinata, chi ha iniziato a occuparsi della materia e poi ha lasciato la situazione in stand-by; pochi sono gli esempi virtuosi di enti o imprese che hanno affrontato la questione in modo sistematico. Fra questi, riportiamo sinteticamente due casi di successo: l Università di Pisa e il Comune di Genova. Università degli Studi di Pisa L Università di Pisa è un ente in cui lavorano complessivamente circa persone, di cui tecnici-amministrativi a tempo indeterminato, 200 a tempo determinato e docenti e ricercatori. Gli studenti iscritti all'ateneo sono circa Le strutture universitarie sono 1 Documento prodotto dall Università degli Studi di Pavia (Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali) nell ambito del progetto Pavia Mobility Manager, co-finanziato dalla Fondazione Cariplo nell ambito del Bando 2010 Promuovere forme di mobilità sostenibile alternative all auto privata. 2

2 dislocate in numerose sedi sul territorio della città, ma concentrate prevalentemente nel centro storico. L Ateneo ha iniziato l attività di Mobility Management nel L obiettivo era in primo luogo acquisire informazioni sulle abitudini di spostamento e le esigenze di mobilità dei dipendenti. In una seconda fase è stata condotta un analisi degli spostamenti casa-lavoro (PSCL) del personale tecnico-amministrativo, per promuovere l uso dei mezzi pubblici rispetto all auto privata. Il progetto di Mobility Management ha previsto vari canali di azione in termini di politiche per la mobilità sostenibile (Tabella 1) 4 : Tabella 1: Azioni di intervento da parte dell Università degli Studi di Pisa Abbonamenti a tariffe I dipendenti dell Università hanno avuto nel 2004 la possibilità di scegliere fra due agevolate al servizio di diversi abbonamenti a loro dedicati: trasporto pubblico a) abbonamento annuale all intera rete urbana per il 20% a carico del locale (TPL) per il dipendente e per il restante 80% a carico dell Università, con sconti personale dipendente progressivi su quest ultima quota; b) abbonamento annuale ad un sola linea urbana o navetta totalmente gratuito per i dipendenti e quindi completamente a carico dell università. Nel 2005, in seguito a successive convenzioni, le quote di cofinanziamento sono passate ad una ripartizione 40% a carico del dipendente e 60% a carico dell Università su entrambi gli abbonamenti (a e b). Abbonamenti a tariffe agevolate al servizio di trasporto pubblico locale (TPL) per gli studenti Abbonamenti ai parcheggi a pagamento Marcatura delle biciclette contro il furto Lo studente ha varie opzioni: a) abbonamento annuo all'intera rete urbana: 60; b) abbonamento annuo ad una linea urbana o navetta: 30; c) abbonamento annuo linea extra-urbana: da 70 sino a 230, a seconda della distanza chilometrica; d) abbonamento di un mese all intera rete urbana: 12,50. Sono state definite due tipologie di abbonamenti ai parcheggi gestiti dalla società Pisamo: a) abbonamento mensile per il personale tecnico-amministrativo: 20; b) abbonamento mensile per il personale docente, a contratto e gli studenti: 24. Il restante importo che serve a coprire il costo totale dell abbonamento (il costo di ciascun abbonamento è pari a 30 ) è finanziato dall Università. E stato siglato un accordo fra l Università e la società Pisamo che prevede la punzonatura delle biciclette al prezzo agevolato di 3,50 invece di 5,00. La marcatura consiste nell incisione di un numero di targa sul telaio e la relativa registrazione del numero associato ai dati del proprietario, sia nel registro nazionale della Securmark, sia in un database gestito da una cooperativa sociale. Tale registrazione permette di riconsegnare al proprietario la bicicletta eventualmente rinvenuta dalle autorità di polizia. Viene inoltre rilasciata una sorta di carta di proprietà del mezzo e una ricevuta fiscale di tutta l operazione Airoldi A., Ricerca sulle attività di mobility management nelle università italiane ed europee, Politecnico di Milano, pp Documento alla pagina internet:

3 L investimento finanziario da parte dell Università è stato di In seguito a tale politica è emerso che circa l 88% dei dipendenti che hanno sottoscritto un abbonamento a tariffe agevolate rappresentano nuovi abbonati. E importante considerare la somiglianza della città di Pisa e Pavia: entrambe capoluogo di Provincia, con popolazione residente simile, città tranquille e vivibili, con l Università al centro della vita cittadina. L esperienza di Pisa offre molti spunti interessanti che potrebbero essere facilmente realizzati anche per l Università di Pavia. In primo luogo, l applicazione della marcatura delle biciclette contro il furto e l adesione al registro delle biciclette ne incentiverebbero l uso da parte di dipendenti e studenti, considerato il minore rischio di furto. Utile anche l istituzione di un tavolo di lavoro per un confronto pacifico con i sindacati: la mobilità sostenibile è in sé già un miglioramento della qualità di vita dei dipendenti delle Università, quindi una sua implementazione attraverso agevolazioni tariffarie fra Università e società di TPL non può che essere vista positivamente. Va vista invece come più controversa, ai fini di una mobilità sostenibile, l offerta di abbonamenti agevolati per i parcheggi per i dipendenti e studenti dell Università. Controversa perché la letteratura internazionale e nazionale in materia di trasporti insegna che il principale incentivo all uso dell auto privata è la disponibilità di parcheggio in prossimità del luogo di lavoro/studio. Di conseguenza, se l obiettivo è disincentivare l uso del mezzo privato, bisogna entrare nell ordine di idee di intervenire in chiave restrittiva sulla disponibilità di parcheggi (disponibilità anche economica, come nel caso di un abbonamento agevolato o di sosta gratuita), soprattutto di parcheggi in prossimità dei luoghi di studio o lavoro. Ovviamente, si tratta di una misura non facile da accettare e mettere in pratica, che richiede un quadro di azioni di accompagnamento sia dal punto di vista della comunicazione, sia da quello dell offerta di alternative valide. Comune di Genova Il Comune di Genova ha iniziato ad agire nel 1999 con la nomina del suo Mobility Management d Area 5. Sono state coinvolte nel progetto 33 aziende/enti pubblici (aziende private, scuole, enti pubblici locali, ospedali, aeroporti e ferrovie, etc.), per un totale di circa dipendenti. Delle 33 aziende/enti coinvolte: - 12 non avevano svolto alcuna attività di mobilità sostenibile; - 8 avevano svolto attività ma senza il Mobility Manager d Azienda; 5

4 - 4 avevano il Mobility Manager Aziendale e avevano svolto una generale analisi della mobilità; - 9, le più virtuose, avevano il Mobility Management d Azienda, avevano realizzato l analisi della mobilità e predisposto i Piani di Spostamento Casa-Lavoro (PSCL). Quindi nell area del Comune di Genova sono stati redatti 9 PSCL, di cui 6 sono stati anche attuati. Tutti i piani sono misti, ovvero finanziati sia con risorse pubbliche statali sia con investimenti privati delle aziende coinvolte. Nei PSCL le misure adottate in prevalenza sono state la promozione di ZTL, l introduzione di alcune modifiche all organizzazione interna dell azienda (ad esempio modifiche dell orario di entrata-uscita), interventi sulla sosta. Importante è stata anche la cura degli aspetti mediatici, per avvicinare il più possibile la sensibilità collettiva a queste politiche, attraverso la realizzazione di un sito internet ad hoc. L Amministrazione Comunale di Genova, ente promotore del progetto, ha anch essa al suo interno elaborato i PSCL. Il Comune di Genova ha circa dipendenti. Le iniziative che sono emerse in seguito alla elaborazione dei PSCL dei dipendenti sono riassunte nella Tabella 2. Tabella 2: Azioni di intervento da parte del Comune di Genova Sperimentazione del E stato realizzato uno studio di fattibilità per l implementazione del telelavoro: non telelavoro però nella modalità classica di lavoro da casa, ma attraverso l individuazione e l allestimento di 4 sedi decentrate sul territorio della città. La sperimentazione è iniziata nel 2005, attraverso la selezione, tramite bando, di 9 telelavoratori. Abbonamenti agevolati al TPL Convenzione per la vendita diretta di abbonamenti integrati AMT/Trenitalia (quindi TPL e treni congiuntamente); installazione di emettitrici di biglietti AMT/Trenitalia nelle sedi del Comune di Genova. Risultato: nel giro d 3 anni si sono registrate circa nuove adesioni. Car-sharing Car-pooling Altre iniziative Sono stati acquistati 8 veicoli che saranno utilizzati dai dipendenti come auto aziendali per gli spostamenti sul territorio. Il servizio è gratuito per i primi 3 anni, in seguito è prevista una tariffa ad hoc. E stata realizzata una sperimentazione dello strumento che ha coinvolto i dipendenti comunali di una sede logistica individuata come pilota. Convenzioni per i dipendenti per convertire le proprie auto in GPL. Il progetto generale che la città di Genova ha iniziato nel 1999 è simile al progetto per la città di Pavia Pavia Mobility Manager : alcuni enti pubblici partner iniziali del progetto hanno iniziato i lavori e coinvolto in seguito altre aziende pubbliche e private sul territorio, con il risultato di analizzare i PSCL di un numero elevato di persone e promuovere politiche di sostenibilità interne ad ogni azienda ma con uno sguardo integrato sulla città.

5 Le iniziative di telelavoro, di car-sharing e car-pooling sono interventi realizzabili e potrebbero essere una idea interessante anche per l Università di Pavia.

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