AVETE PROGETTI PER IL FUTURO? BANDI 2008

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1 AVETE PROGETTI PER IL FUTURO? BANDI 2008

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3 INDICE AMBIENTE ARTE E CULTURA RICERCA SCIENTIFICA SERVIZI ALLA PERSONA Promuovere l educazione Valorizzare il patrimonio Ricerca scientifica in Tutelare l infanzia negata ambientale culturale: verso la ambito biomedico e garantire il diritto del 8 creazione di sistemi 32 minore alla famiglia Tutelare e valorizzare la culturali locali Ricerca scientifica e 45 biodiversità 20 tecnologica sui materiali Favorire lo sviluppo 12 Creare e divulgare cultura avanzati dell impresa sociale per Audit energetico degli attraverso gli archivi 34 inserire al lavoro persone edifici di proprietà dei storici Promuovere progetti svantaggiate comuni piccoli e medi 23 internazionali finalizzati 47 Creare e consolidare reti al reclutamento di giovani Sostenere il dopo di noi per la diffusione delle arti ricercatori durante noi dal vivo Promuovere la formazione Diffondere e potenziare Migliorare la gestione e di capitale umano di gli interventi di housing l organizzazione degli enti eccellenza sociale temporaneo a musicali e teatrali favore di soggetti deboli 52 Creare partnership internazionali per lo sviluppo Le guide alla presentazione dei bandi sono disponibili sul sito NUOVO SERVIZIO DI ASSISTENZA AGLI ENTI Da quest anno Fondazione Cariplo ha istituito un nuovo servizio di help-desk tecnico di assistenza agli enti (che intendono presentare richieste di contributo) registrati attraverso il sito Il servizio, attivo a partire dal 4 febbraio 2008, è raggiungibile: via helpdesk@fondazionecariplo.it o telefonando a: A questi riferimenti ci si può rivolgere per questioni riguardanti le problematiche di registrazione al sito e la modulistica. Per informazioni generali e sul contenuto dei bandi e per le specifiche guide alla presentazione, è possibile consultare il sito internet della Fondazione o contattare direttamente gli uffici competenti per ciascun bando (i riferimenti sono anch essi presenti sul sito, alla pagina ->La Fondazione ->Risorse umane).

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5 ambiente Biodiversità Educazione ambientale Risparmio energetico

6 Promuovere il miglioramento dei processi educativi per la crescita della persona nella comunità Promuovere l educazione ambientale 6 BANDI 2008 Bando con scadenza 18 aprile 2008 Budget a disposizione 1,5 milioni di euro Il problema L attuale modello di sviluppo ha profondamente alterato l equilibrio dinamico tra attività umane e natura; ai sempre più evidenti problemi locali si affiancano problemi globali le cui soluzioni non possono basarsi puramente su conoscenze tecnico-scientifiche, ma devono necessariamente considerare e interagire con prospettive storiche, politiche, economiche e culturali. E pertanto necessario agire su stili di vita e di pensiero acquisiti e consolidati, ormai incompatibili con un futuro sostenibile. L educazione ambientale, rivolta a tutti i soggetti sociali e in particolare ai giovani, assume quindi un ruolo importante, veicolando le competenze e i valori necessari per innescare un circolo virtuoso di modifica degli atteggiamenti e una potenziale sfida per la prevenzione di problemi futuri. Vi sono ambiti in cui appare particolarmente necessario agire oggi, diffondendo nuovi comportamenti e scelte economiche e di consumo, come ad esempio la conservazione della biodiversità, il risparmio energetico e delle risorse naturali, l utilizzo di fonti rinnovabili, l impiego dei materiali riciclati, la mobilità sostenibile, il turismo ambientale. A fronte di un acquisizione del sapere in cui le competenze ambientali sono marginali, appare inoltre fondamentale il rafforzamento e l istituzione di reti tra soggetti diversi (associazioni, enti pubblici e privati, istituzioni educative) volte alla diffusione di una coscienza ambientale e di un agire responsabile ed autonomo. In particolar modo è auspicabile cogliere le opportunità derivanti da una maggior conoscenza dell ambiente, incrementando le capacità dei singoli e delle comunità di contribuire al mantenimento e miglioramento della qualità del proprio territorio. Obiettivi del bando Il bando intende promuovere il rafforzamento del ruolo della società civile e la diffusione di comportamenti volti alla conservazione dell ambiente attraverso percorsi di educazione ambientale. Tali iniziative, che non potranno pertanto consistere in azioni estemporanee di sola sensibilizzazione, dovranno essere finalizzate a responsabilizzare rispetto alle conseguenze di azioni individuali e collettive sull ambiente, a sviluppare capacità di azione responsabile e a modificare atteggiamenti e comportamenti diffusi non sostenibili. Linee guida Soggetti ammissibili Ferme restando le indicazioni generali della Guida alla presentazione dei progetti, le richieste di contributo su questo bando potranno essere presentate esclusivamente da: organizzazioni private senza scopo di lucro con esperienza nel settore ambientale (non saranno ammesse domande presentate da enti pubblici, istituzioni scolastiche ed enti di formazione). Non possono partecipare ai bandi della Fondazione gli enti che al momento dell inoltro della nuova domanda abbiano più di due progetti non ancora rendicontati a saldo, la cui delibera di erogazione da parte della Fondazione Cariplo sia antecedente al 31/12/2004. In previsione della pubblicazione sul sito della Fondazione di una sezione dedicata alla banca dati dei progetti finanziati (progetto Sito internet per la valorizzazione dei progetti di educazione ambientale ), alle organizzazioni viene richiesta l esplicita disponibilità a fornire adeguato materiale in formato elettronico sul progetto e la sua evoluzione e l accettazione del fatto che tale materiale possa essere reso pubblico tramite internet. Progetti ammissibili Per essere ammessi alla valutazione, i progetti dovranno: formulare una richiesta di contributo compresa tra euro e euro e non superiore al 60% dei costi totali del progetto; prevedere la realizzazione in rete con altre organizzazioni nonprofit e/o con istituzioni pubbliche; documentare l esperienza ambientale dell organizzazione; consistere in un percorso educativo e formativo. Con il termine percorso educativo si vuole indicare un processo volto alla modifica dei comportamenti attraverso attività educative articolate nel tempo che prevedano la partecipazione attiva degli utenti.

7 7 BANDI 2008 Criteri Verrà assegnata priorità ai progetti che, oltre a rispettare i requisiti sopra descritti, siano in linea con i seguenti criteri: incremento della capacità dei destinatari dell iniziativa di risolvere problemi ambientali e attivare comportamenti ambientalmente corretti; progetti che promuovano la partecipazione attiva delle comunità locali nel miglioramento della qualità del proprio territorio e il coinvolgimento delle pubbliche amministrazioni, con particolare riferimento alla creazione di partnership durature con enti pubblici e privati; nel caso di progetti per le scuole, presenza di percorsi educativi che coinvolgano attivamente non solo gli studenti, ma anche i docenti, al fine di garantire una maggiore continuità dell impatto educativo dell iniziativa e/o percorsi che non si esauriscano nel contesto scolastico, ma coinvolgano altri attori; grado di innovatività del progetto; diffusione territoriale in aree con ridotta offerta di educazione ambientale; rispetto del luogo, degli aspetti culturali e delle tradizioni locali; ampiezza delle ricadute dell intervento; adozione di strategie di monitoraggio dell efficacia dell iniziativa e valutazione dei cambiamenti reali percepiti dai destinatari degli interventi; predisposizione di un accurata analisi del contesto d intervento e dei bisogni dei beneficiari del progetto; presenza di risorse finanziarie certe e disponibili. dell ambiente e delle sue dinamiche non inserite in uno specifico percorso di educazione ambientale; iniziative di informazione e sensibilizzazione alle tematiche ambientali non inserite in uno specifico percorso di educazione ambientale; realizzazione di conferenze o seminari non inseriti in uno specifico percorso di educazione ambientale; mostre o esibizioni non inserite in uno specifico percorso di educazione ambientale; iniziative erogate prevalentemente nell ambito dell e-learning; realizzazione di centri di educazione ambientale; gestione ordinaria delle attività usualmente svolte dalle organizzazioni. Budget disponibile Il budget a disposizione del presente bando con scadenza ammonta a 1,5 milioni di euro. N.B. Su questo bando non è ammissibile la presentazione di più di una richiesta di contributo per ente. Progetti non ammissibili Non saranno ammessi alla valutazione progetti consistenti in: iniziative in cui, rispetto ai costi totali di progetto, le voci di spesa correlate alla produzione di materiale e strumenti (ad es. libri, CD ROM, documentari, ecc.) siano superiori al 20%; le spese per attrezzature (ad es. proiettori, microscopi, utensili ecc.) siano superiori al 20%; gli interventi di recupero e manutenzione di siti di interesse ambientale (es. ristrutturazione immobili, manutenzione sentieri ecc.) siano superiori al 15%. Il valore complessivo di tali voci di spesa non dovrà comunque costituire una quota superiore al 40% del costo totale di progetto; visite o soggiorni residenziali presso centri di educazione ambientale o siti di interesse ambientale o culturale non inseriti in un percorso di educazione ambientale; iniziative volte unicamente allo studio e alla conoscenza

8 8 BANDI 2008 Promuovere la sostenibilità ambientale a livello locale Tutelare e valorizzare la biodiversità Bando con scadenza 30 aprile 2008 Budget a disposizione 2,5 milioni di euro Il problema Lo sviluppo umano è causa di profonde alterazioni della diversità biologica della Terra, ponendo a rischio di estinzione numerose specie e habitat, sia a livello locale che globale. La biodiversità ha, innanzitutto, un valore diretto, costituito dai beni forniti alla società, che vengono sfruttati tramite l agricoltura, la pesca, la caccia e la raccolta del legname. L alterazione della funzionalità degli ecosistemi ha quindi anche un impatto economico: variazioni della diversità biologica possono ridurre le risorse di cibo, di acqua, di carburante, di materiali da costruzione e anche di risorse genetiche o di medicinali. Ancor più rilevante è il valore indiretto della biodiversità, che si manifesta assicurando la funzionalità degli ecosistemi, quali, ad esempio, l effetto regolatore sull acqua, l aria, il clima, il suolo. Infine, la biodiversità ha un importante valore ricreativo (si pensi alla crescente diffusione dell ecoturismo), culturale, intellettuale, estetico, spirituale ed etico, indipendentemente dal suo utilizzo. Occorre, quindi, tutelare, pianificare e gestire in modo responsabile e razionale il patrimonio ambientale per garantire la tutela di questi valori ed uno sviluppo realmente sostenibile. In questa direzione si sono impegnati molti organismi e vertici internazionali. La Convenzione sulla Biodiversità, elaborata a Rio de Janeiro nel 1992, afferma il valore intrinseco della diversità biologica e riconosce la necessità della salvaguardia in situ degli ecosistemi e degli habitat naturali, attraverso il mantenimento e ricostruzione delle popolazioni di specie vitali nei loro ambienti naturali. Durante il secondo Summit della Terra (Rio+10) tenutosi nel 2002 a Johannesburg i paesi partecipanti si sono impegnati a ridurre significativamente la perdita di biodiversità entro il 2010 (Countdown 2010). A livello europeo sono state emanate due direttive: la Direttiva Uccelli (79/409/CEE) e la Direttiva Habitat (92/43/ CEE), che prevedono la realizzazione di ZPS (Zone di Protezione Speciale) - specificatamente per la tutela dell avifauna - e SIC (Siti di Importanza comunitaria). L insieme di questi siti costituisce la Rete Natura L impegno dell UE è stato ulteriormente ribadito attraverso la recente Comunicazione della Commissione Europea COM(2006)216 Arrestare la perdita di Biodiversità entro il 2010 e oltre, che individua settori e obiettivi prioritari di intervento, a cui gli Stati Membri dovranno dare seguito operativo. Secondo quanto previsto dalla Direttiva Habitat, ogni sito Natura 2000 deve essere parte integrante del sistema di aree individuate per garantire a livello europeo la presenza e la distribuzione degli habitat e delle specie considerate di particolare valore e la sua gestione deve tenere in considerazione la propria collocazione nel quadro della rete. In particolare, la gestione dei siti Natura 2000 è disciplinata dall articolo 6, che prevede l applicazione di adeguate misure di conservazione atte ad evitare il degrado degli habitat e la perturbazione delle specie. Tali misure possono essere regolamentari, amministrative o contrattuali e possono essere inscritte all interno di Piani di gestione specifici o integrate con altri strumenti di pianificazione vigenti. Tutti i piani e progetti non finalizzati alla gestione dei siti e che possano incidere significativamente su habitat e specie devono essere sottoposti, sempre in base all articolo 6, ad opportuna valutazione di incidenza. Il Piano di gestione, pur non costituendo un obbligo per tutti i siti, rappresenta un opportunità per pianificare adeguatamente gli interventi da realizzare, in un ottica non solo di tutela, ma anche di valorizzazione della biodiversità. A livello italiano il Decreto Ministeriale 3/9/02 del Ministero dell Ambiente costituisce un efficace Linea guida per la gestione dei Siti Natura Tale documento fornisce, in particolare: uno schema logico-decisionale per valutare se vi sia necessità di un Piano di gestione specifico per il sito o se sia sufficiente un integrazione della pianificazione esistente (ad es. Piani di parco); un indicazione relativa alla struttura e ai contenuti del Piano di gestione. Insieme alla Rete Natura 2000, tuttavia, vi sono altre tipologie

9 9 BANDI 2008 di aree naturalistiche importanti dal punto di vista della tutela della biodiversità, quali, ad esempio, parchi fluviali, montani, di cintura metropolitana, agricoli e forestali, parchi locali di interesse sovracomunale (PLIS), riserve e monumenti naturali. Tali aree possono costituire un elemento decisivo per la connessione e l integrazione tra siti ad elevato contenuto di biodiversità, contribuendo a potenziare le reti ecologiche, a tutelare i biotopi minori e a contrastare gli effetti della crescente urbanizzazione del territorio e della frammentazione degli ambienti naturali. Obiettivi del bando I progetti che verranno selezionati nell ambito del bando dovranno essere mirati alla conservazione della diversità biologica e a un attenta gestione delle aree ove habitat e specie da tutelare trovano dimora. In particolare, il bando intende: 1. sostenere la redazione di Piani di gestione dei siti appartenenti alla Rete Natura 2000, laddove necessari, da sviluppare secondo una metodologia di pianificazione concertata; 2. promuovere la realizzazione di interventi di tutela e valorizzazione della biodiversità nelle aree di interesse naturalistico, con particolare attenzione a progetti di tipo sistemico finalizzati a collegare diversi ambiti di protezione. Le richieste di contributo per la redazione dei Piani di gestione dovranno essere necessariamente precedute dall implementazione dell iter logico-decisionale previsto dal DM 2/9/02 (cfr. Schema allegato in Figura 1), del cui esito positivo dovrà essere data documentata evidenza. I Piani di gestione dovranno essere redatti secondo la struttura indicata dal DM 2/9/02 e definiti attraverso il coinvolgimento di tutti gli stakeholder legati al sito, secondo una modalità partecipativa di condivisione delle informazioni, della visione futura dell area in termini progettuali e dei processi decisionali. Inventario previsioni normative riferite al sito Il sito é interno o esterno ad un area naturale già protetta? interno ESTERNO Gli strumenti di protezione esistenti sono sufficenti a mantenere in un stato di conservazione soddisfacente gli habitat e le specie per i quali il sito è stato individuato? SI Il sito non richiede specifiche misure di conservazione NO NO SI Il piano di gestione è necessario rispetto alle misure di conservazione obbligatorie e agli strumenti di pianificazione gia esistenti? SI È possibile integrare le misure di conservazione e gli strumenti di pianificazione già esistenti? NO Figura 1: Iter logico decisionale per la scelta del piano di gestione Fonte: DM 2/9/2002 Il piano di gestione è necessario

10 10 BANDI 2008 I progetti di tutela e valorizzazione, che dovranno essere implementati attraverso il coinvolgimento attivo dei diversi portatori di interesse, riguarderanno: interventi finalizzati a mettere a sistema e/o collegare i diversi ambiti di protezione (ad es. corridoi ecologici); azioni mirate ad aumentare la fruibilità dei siti, anche in considerazione della vocazione turistica del territorio di riferimento, senza comprometterne l equilibrio ecologico (ad es. sentieri natura, osservatori faunistici, ecc.); interventi di riqualificazione ambientale e rinaturazione, con particolare riferimento all utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica; azioni mirate alla mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici (ad es. reinserimento di specie vegetali autoctone e ricostituzione di habitat). Linee guida Soggetti ammissibili Ferme restando le indicazioni generali della Guida alla presentazione dei progetti, le richieste di contributo su questo bando potranno essere presentate da: Enti gestori (e loro raggruppamenti) dei siti Natura 2000; Enti gestori di aree naturalistiche ad elevata importanza per la tutela della biodiversità; Associazioni ambientaliste o altre organizzazioni private senza scopo di lucro con documentata esperienza nel campo della tutela della biodiversità. Non possono partecipare ai bandi della Fondazione gli enti che al momento dell inoltro della nuova domanda abbiano più di due progetti non ancora rendicontati a saldo, la cui delibera di erogazione da parte della Fondazione Cariplo sia antecedente al 31/12/2004. Progetti ammissibili Per essere ammessi alla valutazione, i progetti dovranno soddisfare i seguenti requisiti: richiesta complessiva di contributo alla Fondazione Cariplo: compresa tra e euro e non superiore al 30% dei costi totali del progetto per i progetti di cui al punto 1; maggiore di euro e non superiore al 60% dei costi totali di progetto per i progetti di cui al punto 2; I progetti relativi ai Piani di gestione con richiesta di contributo inferiore a euro saranno ammessi solo se presentati insieme a progetti di cui al punto 2, nel rispetto delle singole percentuali sopra definite per le quote di finanziamento; esperienza almeno triennale nel settore della pianificazione territoriale (ad es. precedente realizzazione di Piani parco) e competenze naturalistiche dei soggetti incaricati della redazione dei Piani di gestione). Laddove non sia stato possibile identificare i soggetti incaricati al momento della presentazione del progetto, il curriculum dovrà essere inviato per informazione alla Fondazione prima del conferimento dell incarico; esperienza almeno triennale dei soggetti incaricati dei progetti di cui al punto 2 nella progettazione e realizzazione di interventi di ingegneria naturalistica/attività mirate ad aumentare la fruibilità dei siti. Laddove non sia stato possibile identificare i soggetti incaricati al momento della presentazione del progetto, il curriculum dovrà essere inviato per informazione alla Fondazione prima del conferimento dell incarico. Criteri Verrà assegnata priorità ai progetti che, oltre a rispettare i requisiti sopra descritti, siano in linea con i seguenti criteri: significatività e criticità dell ambito di intervento; presenza di cofinanziamento da parte di enti pubblici; coinvolgimento attivo dei diversi portatori di interesse; inserimento all interno di strumenti di pianificazione partecipata (es. Agenda 21, Contratti di Fiume ecc.); presenza di lettere di intenti o altri documenti indirizzati all ente capofila comprovanti la volontà di partecipazione dei diversi portatori di interesse; partnership tra Enti gestori e Associazioni ambientaliste; connessione in rete di più siti ad elevata biodiversità (ad es. proposte congiunte presentate da più enti); presenza di forme strutturate di condivisione delle informazioni (ad es. sito web, newsletter, ecc.); presenza di effettive forme di monitoraggio e valutazione; presenza di sistemi di gestione ambientale (ad es. EMAS)/ strumenti di pianificazione partecipata (ad es. Agenda 21) presso gli enti gestori delle aree; per le richieste di finanziamento di cui al punto 2, priorità verrà data ai siti per i quali sia presente adeguata

11 11 BANDI 2008 pianificazione al momento di presentazione della domanda di contributo (Piano di gestione specifico o adeguata pianificazione esistente secondo lo schema allegato in Figura 1); adeguatezza del piano finanziario dettagliato da allegare obbligatoriamente alla richiesta di contributo; presenza di risorse finanziarie certe e disponibili. Progetti non ammissibili Per quanto riguarda il punto 1 (Piani di gestione), non saranno considerati ammissibili progetti finalizzati a: integrazione di piani esistenti; redazione di piani di monitoraggio. Non saranno inoltre considerati ammissibili progetti: consistenti in sole attività di studio e ricerca; volti alla gestione ordinaria delle attività usualmente svolte dalle organizzazioni e dagli enti pubblici e alla manutenzione ordinaria delle aree naturalistiche. I progetti non dovranno contenere voci di costo relative all acquisto di terreni o edifici. Saranno invece ammessi costi relativi alla ristrutturazione di edifici esclusivamente finalizzati alla migliore fruizione delle aree naturalistiche, nella misura massima del 10% del costo totale di progetto. Scadenze Il termine per la presentazione delle richieste di contributo è fissato al 30 aprile Gli enti proponenti dovranno rendicontare le spese sostenute entro 6 mesi dal termine del progetto. Budget disponibile Il budget a disposizione del presente bando ammonta a 2,5 milioni di euro. N.B. Per i progetti di cui al punto 2 del paragrafo Obiettivi del bando, non è ammissibile la presentazione di più di una richiesta di contributo per ente richiedente sulla medesima area.

12 Promuovere la sostenibilità ambientale a livello locale Audit energetico degli edifici di proprietà dei Comuni piccoli e medi 12 BANDI 2008 Bando con scadenza 9 maggio 2008 Budget a disposizione 2,5 milioni di euro Il problema L utilizzo razionale dell energia negli usi finali attraverso programmi di efficienza energetica porta con sé evidenti vantaggi in termini ambientali ed economici: la riduzione delle emissioni di gas climalteranti e di inquinanti prodotti durante i processi di combustione, infatti, contribuisce a migliorare sensibilmente la qualità dell aria e a contenere l Effetto Serra, con inoltre il vantaggio di un minor costo per i fabbisogni energetici di calore ed elettricità. Con il termine efficienza energetica si intendono tutte quelle azioni di programmazione, pianificazione, progettazione e realizzazione che hanno come obbiettivo la riduzione dei consumi energetici da parte degli utenti finali a parità di condizioni di comfort, migliorando la sicurezza e riducendo le spese di gestione. Il quadro normativo in materia di efficienza energetica non è tuttavia ancora sufficientemente definito. L Italia, con il decreto legislativo 192/2005 e le modifiche apportate dal decreto legislativo 311/2006, è uno dei quattro paesi europei, insieme a Danimarca, Germania e Gran Bretagna, ad aver recepito la Direttiva europea 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia. Tra le Regioni, la Lombardia rappresenta un caso di eccellenza a livello nazionale, avendo emanato tre leggi regionali (la 26/2003, la 39/2004 e la 24/2006) finalizzate al risparmio energetico e alla riduzione delle emissioni ed il Piano d Azione per l Energia (DGR VIII/4916). La recente pubblicazione della DGR VIII/5018, come modificata dalla successiva DGR VIII/5773 Disposizioni inerenti all efficienza energetica in edilizia, definisce inoltre i requisiti di prestazione energetica degli edifici, gli ambiti di applicazione la procedura di certificazione energetica ed i requisiti dei Soggetti Certificatori. In particolare si prevede, a decorrere dal 1 settembre 2007 ed entro il 1 Luglio 2009, che tutti gli edifici di proprietà pubblica o adibiti ad uso pubblico con superficie utile superiore a m 2 siano soggetti all obbligo della certificazione energetica. La Regione Piemonte, con la recente LR n 13 del 28 maggio 2007 Disposizioni in materia di rendimento energetico nell edilizia, ha avviato la disciplina dei requisiti e della metodologia di calcolo delle prestazioni energetiche integrate degli edifici, nonché le caratteristiche della certificazione energetica; entro dodici mesi dalla pubblicazione della LR n 13 la Regione Piemonte delibererà a riguardo, e le disposizioni si applicheranno dopo un anno dalla pubblicazione della deliberazione per gli edifici di nuova costruzione e a decorrere dal 1 luglio 2009 per gli edifici esistenti. Anche in questo caso, si presta particolare attenzione agli edifici pubblici o adibiti ad uso pubblico. Come affermato dalla Direttiva 2002/91/CE, gli edifici occupati dalle pubbliche amministrazioni o aperti al pubblico dovrebbero costituire un esempio per la popolazione riguardo alle opportunità di risparmio e gestione energetica virtuosa. Gli Enti locali hanno il compito di emanare norme e regolamenti che migliorino l efficienza energetica. Recentemente, l Unione Europea, attraverso una nuova comunicazione (COM ), ha presentato il piano d azione per l efficienza energetica e ribadito la necessità di promuovere il risparmio energetico negli edifici. Tuttavia, nonostante a livello governativo la legislazione si stia orientando a sostenere maggiormente gli interventi di risparmio energetico (ad es. le Leggi Finanziarie del 2007 e del 2008) e sia le Amministrazioni che l opinione pubblica siano sensibili ed attente alle tematiche energetico-ambientali, si riscontrano evidenti difficoltà che ostacolano l attivazione di investimenti nell uso razionale dell energia da parte degli attori istituzionali interessati, in primis le amministrazioni comunali; tra queste si evidenziano in particolare la mancanza di conoscenze specifiche connesse all analisi di fattibilità tecnico-economica degli interventi e la carenza di risorse finanziarie. Il presente bando intende contribuire a superare questi ostacoli e, come le precedenti due edizioni del 2006 e 2007, ha l obiettivo di diffondere la cultura del risparmio energetico nei comuni piccoli e medi. A tal fine la Fondazione Cariplo ha già deliberato l erogazione di 162 contributi sulle 278 domande complessivamente pervenute per le due annualità. Obiettivi del bando Il bando intende: 1. sostenere progetti di diagnosi energetica del parco edifici di proprietà dei Comuni piccoli e medi; 2. promuovere la diffusione della certificazione energetica, già oggi obbligatoria per legge per gli edifici pubblici;

13 13 BANDI sostenere l installazione di sistemi di monitoraggio delle prestazioni energetiche su alcuni degli edifici di proprietà comunale, al fine di definire strategie razionali di gestione e di intervento; 4. avviare, all interno dell Amministrazione comunale, un processo di formazione di competenze relative alla gestione ed alla certificazione energetica degli edifici; 5. aumentare la sensibilità dei cittadini al risparmio energetico e diffondere la conoscenza delle nuove norme sulla certificazione energetica attraverso la pubblicizzazione degli esiti del progetto; 6. promuovere la realizzazione e il mantenimento di una banca dati relativi agli audit energetici effettuati, tramite la piattaforma web-gis (AUDIT GIS) predisposta dalla stessa Fondazione Cariplo. 1. La diagnosi energetica dovrà prevedere: a) un audit leggero, indicativamente effettuato su tutti gli edifici di proprietà del Comune con l esclusione degli edifici destinati ad uso residenziale. Per audit leggero si intende la produzione di una scheda anagrafico-impiantistica per ogni edificio, contenente: i dati anagrafici (anno di costruzione e/o di ristrutturazione) e le caratteristiche dell edificio (ad es. tipologia di muratura, superfici vetrate, tipologia di serramenti); l analisi dei dati di consumo mensile degli ultimi tre anni ricavati dalle bollette; i dati relativi alle caratteristiche degli impianti (ad es. desunti dal libretto di centrale); i dati relativi alle apparecchiature elettriche; i risultati di un sopralluogo che individui le inefficienze impiantistiche, strutturali e gestionali. b) un audit energetico di dettaglio degli edifici comunali a maggior consumo energetico o di cui si ritenga comunque prioritario migliorare le caratteristiche energetiche (almeno uno per ogni comune del raggruppamento). Tale audit dovrà: ricostruire il bilancio energetico, sia termico che elettrico, negli usi finali; indicare quali sono gli impianti più energivori; indicare il potenziale di risparmio energetico espresso in kwh/a in funzione delle possibili soluzioni di carattere strutturale-impiantistico proposte; fornire una dettagliata analisi economica dei possibili interventi che tenga conto delle voci di costo degli investimenti per tipologia di soluzione scelta e i relativi tempi di ritorno; arrivare ad una valutazione del potenziale di risparmio attraverso possibili interventi di carattere strutturale e impiantistico; effettuare un analisi sulla potenziale riduzione di CO 2 emessa. 2. i progetti dovranno prevedere la certificazione energetica di tutti gli edifici sottoposti ad audit di dettaglio, con il rilascio dell attestato di certificazione energetica e della rispettiva targa energetica da esporre in un luogo dell edificio che ne garantisca la massima visibilità e riconoscibilità; in particolare si dovrà prevedere: per i Comuni siti nel territorio della Regione Lombardia, l adozione della procedura di calcolo e del software indicati dal CENED (organismo regionale di accreditamento per la CErtificazione ENergetica degli EDifici come previsto dal punto 14 della DGR VIII/5018 e s.m.; l attestato di certificazione dovrà essere redatto e asseverato da un Soggetto Certificatore iscritto nell Elenco certificatori abilitati indipendente rispetto al soggetto incaricato dello svolgimento degli audit o da dipendente di ente o società pubblica in possesso dei requisiti richiesti al punto 13.8 della succitata DGR; per i Comuni delle province di Novara e Verbania, l applicazione della metodologia definita dalle norme UNI in vigore, come previsto dalle Disposizioni transitorie della LR n 13/07, art 23. Una volta concluso il regime transitorio, i Comuni si impegnano a richiedere la Certificazione energetica entro i termini stabiliti per la rendicontazione dei progetti, nelle modalità e con le forme che saranno disciplinate dalla Regione Piemonte. 3. Il progetto dovrà inoltre prevedere l installazione un sistema di monitoraggio delle performance energetiche di un edificio sottoposto ad audit di dettaglio per ogni comune del raggruppamento (preferibilmente lo stesso edificio sottoposto a certificazione), che registri tra i diversi parametri l andamento delle variabili climatiche (temperatura, umidità), le prestazioni del servizio di riscaldamento/raffrescamento erogato all inter-

14 14 BANDI 2008 no dell edificio e le modalità di gestione energetica. Le specifiche minime del sistema sono definite nell Allegato Il processo di formazione dovrà coinvolgere in particolar modo il personale tecnico che all interno dell Amministrazione si occuperà delle tematiche relative al risparmio ed alla certificazione energetica. Tale processo dovrà prevedere: a) Lo sviluppo e la sedimentazione di specifiche competenze in tema di efficienza energetica negli usi finali e sulle nuove tecnologie nel settore del risparmio energetico anche attraverso un pieno coinvolgimento durante le fasi di audit. b) Un informativa sulle vigenti norme nazionali e regionali inerenti l efficienza energetica in edilizia. c) La formazione sull utilizzo di strumenti (ad es. software) necessari all Amministrazione comunale per il continuo aggiornamento dei risultati dell audit, per l inserimento dati nella piattaforma relativa al progetto AUDIT GIS, per la certificazione energetica dell edificio, per il monitoraggio dei consumi di tutti gli edifici di proprietà comunale, nonché degli eventuali interventi effettuati su impianti, strutture e gestione energetica. 5. Per pubblicizzazione degli esiti del progetto si intende la promozione di azioni informative presso i cittadini volte alla diffusione dei risultati delle attività svolte, con particolare riguardo al significato della classe energetica assegnata agli edifici certificati ed ai risultati di risparmio energetico conseguibili con gli interventi proposti; in tal modo è possibile valorizzare il ruolo esemplare delle Amministrazioni pubbliche per la diffusione del messaggio fondamentale che risparmiare si può, non solo negli edifici pubblici, ma anche in quelli privati. Saranno considerate di rilievo in sede di valutazione di merito quelle campagne di pubblicizzazione che coinvolgeranno in particolare le scuole, considerate come luogo ideale perché i concetti alla base dell efficienza energetica diventino parte della cultura delle prossime generazioni. 6. I Comuni che partecipano al bando si impegnano a fornire e mantenere aggiornati i dati relativi agli audit energetici effettuati, ai consumi degli edifici sottoposti ad audit ed agli interventi di efficienza energetica emersi durante gli audit, alimentando la piattaforma web-gis (AUDIT GIS) predisposta dalla stessa Fondazione Cariplo per almeno 3 anni dalla realizzazione degli audit. I dati richiesti sono contenuti nell Allegato 2 al presente bando, insieme al fac-simile di lettera di adesione al progetto. Linee guida Soggetti ammissibili Le richieste di contributo potranno essere presentate da Comuni, singoli o aggregati, con un numero di residenti uguale o inferiore a unità per ciascun Comune. I Comuni potranno aggregarsi attraverso la firma di un protocollo d intesa; in tal caso la richiesta di contributo dovrà essere presentata da un Comune capofila in rappresentanza dell aggregazione. Qualora il progetto coinvolga un solo Comune, questo dovrà avere un numero di residenti uguale o superiore alle unità. Qualora il progetto coinvolga fino a cinque Comuni, il totale dei residenti (somma dei residenti dei Comuni del raggruppamento) dovrà essere uguale o superiore alle unità. Qualora il progetto coinvolga più di cinque Comuni, non vi è alcuna soglia minima sul numero di residenti. Al presente bando non possono partecipare i Comuni che abbiano ottenuto un contributo nell ambito dell edizione 2006 o del Progetti ammissibili Per essere ammessi alla valutazione, i progetti dovranno soddisfare i seguenti requisiti: richiesta complessiva di contributo alla Fondazione Cariplo compresa tra e euro; richiesta complessiva di contributo alla Fondazione Cariplo non superiore al 70% dei costi totali del progetto; presenza di una quota non superiore al 30% dei costi complessivi del progetto come autofinanziamento da parte dei Comuni sotto forma di costi di personale per attività di progetto;

15 15 BANDI 2008 proprietà dei Comuni degli edifici sottoposti ad audit; tutti gli edifici destinati ad uso residenziale (ad eccezione delle Residenze socio-sanitarie accreditate di proprietà comunale) sono esclusi dal bando; esperienza almeno triennale nel settore del risparmio energetico dei soggetti ai quali l audit sarà affidato e precedente realizzazione di audit energetici di edifici; predisposizione di azioni mirate a raggiungere tutti gli Obiettivi del bando; richieste di contributo a Fondazione Cariplo relative ai soli Obiettivi 1, 3, 4, 5 e 6, con esclusione dell Obiettivo 2 (Certificazione energetica) che dovrà essere totalmente a carico dell ente; costi del sistema di monitoraggio delle prestazioni energetiche da installarsi presso almeno un edificio per Comune (vedi punto 3 degli Obiettivi del bando) non superiori al 25% dei costi totali del progetto; costi del software di monitoraggio dei consumi di tutti gli edifici comunali (vedi punto 4.c degli Obiettivi del bando) non superiori al 5% dei costi totali del progetto; assenza di altri investimenti ammortizzabili. Criteri Verrà assegnata priorità ai progetti che, oltre a rispettare i requisiti sopra descritti, siano in linea con i seguenti criteri: affidabilità delle procedure e metodologie utilizzate per realizzare gli audit; esperienza dei soggetti cui l audit è affidato; adeguatezza ed efficacia del sistema di monitoraggio delle prestazioni energetiche; significatività del processo di formazione, all interno dell Amministrazione comunale, di competenze relative alla gestione energetica degli edifici e all efficienza energetica in edilizia; numerosità dei comuni aggregati nella presentazione della domanda; adeguatezza ed equilibrio del piano finanziario, da redigere obbligatoriamente secondo la tabella contenuta nella Guida alla presentazione dei progetti del bando Audit 2008 ; impegno documentato da parte dei Comuni nei confronti del risparmio energetico e di politiche innovative nel campo della sostenibilità; presenza di campagne di pubblicizzazione che coinvolgano in particolar modo le scuole. Scadenze Il termine per la presentazione delle richieste di contributo è fissato al 9 maggio La Fondazione comunicherà i risultati del bando entro fine luglio Le diagnosi energetiche e le certificazioni energetiche degli edifici nonché l installazione dei sistemi di monitoraggio dovranno essere realizzate nel periodo tra la data di presentazione della richiesta di contributo e il 31 luglio 2009, pena la revoca del contributo (fa fede la data di rilascio, da parte del Soggetto Certificatore, dell ultimo attestato di certificazione energetica in ordine di tempo e/o dell installazione del sistema di monitoraggio). I Comuni dovranno rendicontare le spese sostenute per l intero progetto entro 6 mesi dalla data delle certificazioni e dell installazione dei sistemi di monitoraggio (cfr. punto precedente), pena la revoca del contributo. I dati necessari per il data base AUDIT GIS dovranno essere inseriti entro il 30 ottobre Budget disponibile Il budget a disposizione del presente bando ammonta a 2,5 milioni di euro. N.B. Ciascun Comune può presentare su questo bando una sola richiesta di contributo, singolarmente o in raggruppamento. Al presente bando non possono partecipare i Comuni che abbiano ottenuto un contributo sullo stesso bando nel 2006 o nel 2007.

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17 ARTE E CULTURA Patrimonio culturale Musica e teatro Arti dal vivo Archivi storici

18 I beni culturali come volano della crescita economica e sociale del territorio Valorizzare il patrimonio culturale: verso la creazione di sistemi culturali locali 18 BANDI 2008 Bando senza scadenza Il problema Le strategie e le politiche d intervento nel settore culturale finora messe in atto in Italia non sono state in grado di assicurare una valorizzazione economica dei beni culturali con modalità compatibili con le particolarità di queste risorse e con soluzioni sostenibili per i beni e per il contesto territoriale di riferimento. Il patrimonio culturale è ancora oggi una risorsa poco valorizzata, a dispetto della sua notevole consistenza e della sua elevata attrattività da un punto di vista turistico; tale patrimonio può diventare un volano per lo sviluppo economico locale nella misura in cui si integrino risorse e servizi all interno di aree connotate da identità territoriali forti e riconoscibili. Obiettivi del bando La Fondazione intende favorire la valorizzazione del patrimonio culturale, attraverso una modalità di gestione integrata dei beni culturali sia negli aspetti legati alla tutela sia in quelli riferiti alla valorizzazione. L obiettivo del bando è la creazione di sistemi culturali integrati, capaci di innescare sviluppo economico locale, a partire dalla valorizzazione e messa in rete del patrimonio culturale di un territorio. Si vuole affermare la possibilità di ampliare, su base locale, l offerta culturale e i servizi a differenti tipi di pubblico e di migliorare sensibilmente le capacità imprenditoriali dei soggetti che operano nel mondo della cultura e dell arte. L intento è dimostrare come i beni culturali e ambientali possano costituire una vera e propria risorsa che, attraverso un adeguata gestione integrata, possa fornire un significativo contributo allo sviluppo economico locale. Linee guida Per essere in linea con gli obiettivi del bando i progetti dovranno dimostrare di concorrere alla nascita e allo sviluppo di specifici sistemi culturali locali. Tali progetti dovranno essere riferiti ad aree territoriali caratterizzate da una precisa identità storico-culturale, riconoscibile attraverso l esistenza di un patrimonio culturale di pregio, e dalla presenza di soggetti attivi nel settore del recupero, della conservazione e della valorizzazione del patrimonio. I progetti volti alla creazione di sistemi culturali locali dovranno prevedere a) una progettazione integrata su più beni culturali di un territorio; b) azioni finalizzate ad assicurare stabilmente la conservazione del patrimonio; c) azioni di valorizzazione, volte ad aumentarne la conoscenza e la fruizione, migliorarne le infrastrutture e i servizi di accessibilità, attivare o potenziare servizi di accoglienza, ampliare i servizi connessi all offerta culturale. Il progetto dovrà sviluppare azioni per le messa a sistema dei beni e azioni specifiche di avvio e gestione del sistema (coordinamento, formazione, attività didattiche, comunicazione, ecc.). Dovrà, inoltre, delineare le modalità istituzionali e organizzative per la gestione del sistema a regime, individuando l ipotesi più adeguata a facilitare la sostenibilità economica nel tempo dell operazione. Gli obiettivi e le strategie di sviluppo del sistema dovranno essere costruiti partendo dalla definizione degli elementi identitari del territorio, che dovranno costituire l idea-guida del sistema. Il riconoscimento dell identità locale dovrà avvenire attraverso un processo di condivisione tra gli attori locali, pubblici e privati, che avranno un ruolo attivo nella costruzione e nella gestione del sistema. Gli interventi proposti sui beni culturali (che siano elementi di pregio o componenti minori) dovranno essere coerenti e funzionali agli obiettivi di valorizzazione sistemica dell identità del territorio. I sistemi culturali locali potranno individuare connessioni tematiche coerenti con risorse (materiali o immateriali) in altri territori. L estensione del sistema oltre i propri limiti territoriali potrà contribuire ad amplificare la visibilità e l attrattività del sistema stesso. Le iniziative non dovranno proporsi come sommatoria di azioni di promozione culturale, ma come un programma strutturato di interventi legati da tematismi che connotino ed identifichino il territorio di riferimento. La valorizzazione del tessuto economico connessa alla valorizzazione dei beni culturali non dovrà intendersi ed esplicitarsi esclusivamente nella promozione di attività turistiche, né la promozione e l attività di un sistema culturale dovrà identificarsi con il solo piano di marketing territoriale. Soggetti ammissibili La Fondazione prenderà in esame unicamente le richieste presentate da un soggetto capofila in collaborazione con più partner, pubblici e privati del territorio, coinvolti con diversi ruoli nel processo di creazione del sistema culturale. Il soggetto capofila dovrà dimostrare la capacità di condurre a sistema la progettualità del territorio e di gestire la realizzazione del progetto, coordinando le diverse azioni e i diversi partner. Non possono partecipare ai bandi della Fondazione gli enti che

19 19 BANDI 2008 al momento dell inoltro della nuova domanda abbiano più di due progetti non ancora rendicontati a saldo, la cui delibera di erogazione da parte della Fondazione Cariplo sia antecedente al 31/12/2004. Progetti ammissibili Per essere considerati ammissibili alla valutazione, i progetti dovranno: 1. essere localizzati all interno dell area che comprende la Lombardia e le province di Novara e Verbania; 2. formulare una richiesta di contributo alla Fondazione Cariplo non inferiore a euro e non superiore al 60% dei costi totali del progetto; 3. intervenire su un area che presenta potenzialità di sviluppo culturale (valutate principalmente con riferimento alla dotazione di attrattori culturali, alle politiche di pianificazione territoriale, alla presenza di istituzioni culturali); 4. realizzare azioni di valorizzazione e messa a sistema di un vasto insieme di beni e servizi culturali del territorio, caratterizzati da una forte integrazione tra le componenti culturali (beni architettonici e archeologici, centri storici) e quelle dei settori connessi (turismo, ricerca scientifica, attività didattiche e divulgative, formazione professionale, artigianato); 5. includere interventi strutturali su uno o più beni immobili di interesse culturale; 6. prevedere azioni di gestione per l avvio e lo sviluppo del sistema culturale; 7. formulare un piano finanziario che ripartisca e dettagli adeguatamente le voci di costo relative a interventi strutturali su beni immobili di interesse culturale, azioni di valorizzazione e attività di gestione del sistema. Criteri Saranno privilegiate le richieste che: indicano chiari obiettivi di valorizzazione delle risorse culturali, espressive dell identità culturale ed economica locale; presentano un programma d interventi strutturato di valorizzazione e messa a sistema del patrimonio, coerente con i tematismi che connotano e identificano il territorio di riferimento; si basano su un partenariato locale, formalmente costituito e adeguatamente rappresentativo dei soggetti locali che possono svolgere un ruolo attivo nella definizione, nella costruzione e nella gestione del sistema (enti locali territoriali, organizzazioni non profit, università e altri enti di formazione, ecc.); presentano un buon grado di maturità rispetto alla formazione del sistema culturale; prospettano un cronoprogramma definito delle azioni previste, caratterizzato da uno stato avanzato della progettazione degli interventi strutturali e da una chiara articolazione temporale delle azioni di messa a sistema e di gestione; prevedono reali fattori di coerenza e possibile sinergie rispetto alla progettualità locale e sovralocale; conducono a un ampliamento dell offerta culturale, a un potenziamento dei servizi connessi e allo sviluppo delle filiere produttive locali; intervengono sui fattori di accessibilità, valutati rispetto al sistema delle infrastrutture di trasporto e in relazione alle infrastrutture territoriali; prevedono l applicazione di tecnologie innovative per potenziare la comunicazione e la fruizione del sistema da parte del pubblico; dispongono di risorse finanziarie certe e disponibili; definiscono chiaramente modalità (istituzionali e organizzative) per la gestione del sistema a regime, orientate a garantirne la sostenibilità economica; prevedono di generare un significativo beneficio economico indotto sul territorio grazie ai servizi connessi alla valorizzazione del patrimonio culturale. Progetti non ammissibili Saranno considerati progetti non ammissibili: singoli eventi artistico-culturali, quali esposizioni temporanee, seminari, corsi, conferenze, visite guidate, ecc.; interventi di rifunzionalizzazione di edifici da adibire a sedi di attività istituzionali di enti pubblici, organizzazioni, collegi, ecc., non riferite a servizi culturali; iniziative su beni culturali di proprietà di soggetti non ammissibili al contributo della Fondazione; operazioni che includano esclusivamente ristrutturazione, recupero e restauro; iniziative di sola gestione del sistema culturale; interventi di costruzione, ristrutturazione e manutenzione di immobili non coerenti con le finalità e gli obiettivi del presente Bando; operazioni finalizzate al solo acquisto di immobili; iniziative coincidenti con la gestione ordinaria delle attività usualmente svolte dai soggetti richiedenti. N.B. Su questo bando non è ammessa la presentazione di più di una richiesta di contributo da parte della stessa organizzazione per anno solare.

20 20 BANDI 2008 I beni culturali come volano della crescita economica e sociale del territorio Creare e divulgare cultura attraverso gli archivi storici Bando senza scadenza Il problema Il ricco patrimonio archivistico del nostro paese può trasformarsi da problema a opportunità. È stato a lungo vissuto come un problema; tanto che l esigenza di preservare l integrità, garantire la salvaguardia e favorire la consultazione del patrimonio archivistico ha indotto le singole istituzioni proprietarie degli archivi a svolgere nel corso degli anni una costosa ed attenta attività di conservazione delle fonti custodite e presenti sul nostro territorio. Questo modo di operare pur garantendo la salvaguardia di importanti fonti archivistiche ha privilegiato la pura conservazione o la divulgazione dei contenuti del singolo archivio, senza pensare ad utilizzare il patrimonio archivistico come strumento al servizio di più ampi progetti di diffusione della conoscenza e della discussione su tematiche di cruciale importanza per la storia, la società e la cultura del paese. Allo stesso tempo, progetti pur rilevanti di diffusione della conoscenza e della cultura sono stati gestiti prescindendo completamente dal patrimonio di testimonianze materiali (custodite negli archivi) che avrebbero potuto aumentarne il successo e l efficacia presso il pubblico. Per questo il problema (l archivio da conservare) può trasformarsi in opportunità (gli archivi come strumenti per la diffusione di cultura). Negli ultimi anni, ad esempio, la Fondazione è stata oggetto di richieste di contributo finalizzate alla salvaguardia di singoli archivi contenenti materiali riferiti ad esempio alla Resistenza al nazismo in un determinato territorio, oppure alla storia di un singolo uomo politico, o ancora alla esperienza artistica di un singolo letterato o pittore. Sono completamente mancati però progetti di divulgazione culturale su tematiche di valore più generale, che avrebbero potuto trovare alimento entro il materiale conservato non in un solo, bensì in una pluralità di archivi: non sono stati presentati a puro titolo di esempio - progetti di divulgazione relativi a temi culturali come, a titolo esemplificativo, il ruolo dei partiti entro un sistema democratico (non del singolo uomo politico), il valore della democrazia come strumento di diffusione di una cultura tollerante e non razzista (non all archivio della resistenza nel singolo paese, o alla esperienza di una specifica comunità nella Shoah), il ruolo dei tecnici nella pianificazione di un territorio (non del singolo architetto) e così via. L adozione di politiche di conservazione del singolo archivio ha dunque operato a discapito di una progettualità più ampia e a servizio di iniziative di divulgazione culturale e di diffusione della conoscenza su tematiche rilevanti per la storia e la società del Paese. La fitta trama di contenuti racchiusa dalle singole fonti archivistiche, la condivisione ed il confronto di esperienze fra i soggetti custodi della memoria storica costituiscono una opportunità per fare del patrimonio archivistico la chiave di volta per lo sviluppo della cultura e per la sua diffusione presso fasce sempre più ampie della popolazione. Destinare, asservire gli archivi a chiari progetti culturali e non conservarli in sé, impiegare la fonte archivistica come elemento che faciliti la diffusione, la comprensione e la completezza di tematiche storiche, scientifiche, artistiche, religiose, politiche, significa ampliare l orizzonte conoscitivo e l accesso alla cultura a fasce di utenti più ampie e nel contempo creare le premesse per una piena valorizzazione del comune patrimonio storico culturale. Obiettivi del bando Finalità del bando è quella di sostenere e sviluppare progetti di diffusione della conoscenza e della cultura - su tematiche storiche, scientifiche, artistiche, religiose, politiche - a fasce di utenti più ampie entro il nostro paese. In questo processo di diffusione, il patrimonio materiale rappresentato dalle fonti archivistiche può rivelarsi come una fondamentale risorsa volta a sviluppare nuova conoscenza e adatta a favorire una maggiore diffusione ed una più facile comprensione delle tematiche affrontate. Linee guida Il progetto di diffusione della conoscenza e della cultura individua prima di tutto un chiaro tema culturale che rappresenta il contenuto dell azione di divulgazione che il progetto stesso intende attuare. Il tema culturale (così come chiarito nel paragrafo il problema ) rappresenta l indispensabile contenuto del progetto e non può limitarsi alla semplice descrizione di un titolo. Non rappresentano temi culturali elaborati con cura, ad esempio, il solo tema del territorio, o della politica, le ipotesi culturali del progetto debbono essere chiare e ben espresse.

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