PROGETTO ATTIVITA ATLETI CON DISABILITA ANALISI DATI TESSERAMENTO RISULTATI QUESTIONARIO COMITATI TERRITORIALI E REGIONALI

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1 PROGETTO ATTIVITA ATLETI CON DISABILITA ANALISI DATI TESSERAMENTO VERIFICA ATTIVITA RISULTATI QUESTIONARIO COMITATI TERRITORIALI E REGIONALI sport.disabili@csi-net.it

2 PROPOSTA-PROGETTO ATTIVITA' ATLETI DIVERSAMENTE ABILI 2010/11 AFFARE DI CUORE: IN GIOCO OLTRE LE BARRIERE PREMESSA L'attività sportivo-educativa per atleti diversamente abili non deve, per un'associazione come la nostra, essere un di più, che parte dalla volontà di qualcuno, ai vari livelli associativi (dalle Società sportive sino al Nazionale), di occuparsi di un settore di persone diverse dalla normalità degli atleti di cui ci occupiamo, ma un nostro preciso dovere all'interno di una proposta sportiva che il CSI ha sempre voluto per tutti e di tutti. E' indubbio, tuttavia, che gli atleti con disabilità hanno alcune specificità delle quali non si può non tenere conto quando si tratta di programmare un'attività sportiva che li riguarda. tratta di individuare quelle proposte sportive che nella scelta degli sport, nell'adattamento dei regolamenti, nelle modalità di svolgimento delle attività siano rispettose delle specificità fisiche o intellettivo-relazionali dei destinatari. Parliamo di Atleti con (una o più) disabilità...ma parliamo pur sempre di Atleti. Se questa affermazione è vera ne consegue che, come si è cercato di fare sperimentalmente nella scorsa annata sportiva, le nostre azioni devono essere finalizzate a proporre, anche per queste categorie di atleti, un'attività continuativa, adeguata alle loro possibilità, gratificante e, per dirla con un'espressione tanto cara al nostro Presidente nazionale, in grado di educare alla vita. Come in tanti altri settori della nostra società, anche nell'ambito dello sport per atleti disabili la cultura sociale predominante non ci aiuta, se è vero come è vero che ancora troppo poche persone con disabilità praticano attività sportiva, siano essi bambini/e, ragazzi/e, giovani e adulti. La nostra Associazione non fa eccezione in questo, ma un anno di riflessioni e di azioni rispetto a questo tema (alcuni dati presentati sotto lo evidenzieranno) hanno dimostrato, con fatti e numeri, che la sensibilità sul tema è già a un buon livello, il sommerso (in questo caso si tratta di sommerso positivo) è parecchio, così come non manca la voglia di mettersi in gioco. E' all'interno di queste coordinate essenziali che si inserisce il progetto di questa annata sportiva. IL TEMA Ciascuna azione, iniziativa, progetto associativo dell'annata sportiva dovrebbe tendere a tradurre in azioni quel tema che ci è tanto caro e che si è deciso di riproporre anche per il 2010/11: uno sport per la vita. Uno sport per la vita con destinatari atleti con disabilità vuol significare: Affare di cuore: in gioco oltre le barriere. Affare di cuore. Serve metterci testa e cuore per progettare, organizzare, realizzare un'attività sportiva diversa da quella standard, che proponiamo magari da anni, in un settore che per tanti è ancora sconosciuto e che fa un po' paura per la sua specificità che talvolta fa pensare di non essere proprio all'altezza. Ma è dal cuore, ancora prima che dalla testa, che deve partire la voglia di provarci. Quando è così, e la vita ce lo dice quotidianamente, le difficoltà si superano, la volontà di riuscirci cresce, la fantasia e l'intelligenza si attivano per ideare e per fare. Il risultato delle nostre azioni ritornerà al cuore di ciascuno di noi e scalderà il cuore di tutti coloro che hanno beneficiato delle nostre proposte sportivo-educative, regalando loro maggiore serenità, fiducia in se stessi, gioia di

3 vivere. esserci, cioè giocare, partecipare in maniera attiva, non da spettatore. Perché ciò si possa concretizzare occorre che a tutti i livelli associativi si lavori per offrire occasioni di gioco e di sport anche ad atleti con disabilità. E' un problema culturale che interpella ciascuno di noi. Mettersi in gioco riguarda, come per tutte le attività che proponiamo, gli atleti ma anche ciascuno di coloro che hanno un ruolo tecnico, organizzativo, dirigenziale. In gioco riguarda tutti i livelli associativi: le Società sportive, tutte le Società sportive, non solo quelle specializzate in attività per atleti diversamente abili, ma ancor di più tutte le altre, perché in ogni parrocchia-oratorio, quartiere, scuola etc ci sono ragazzi con disabilità e non è giusto delegare sempre ad altri, anche perché in questo settore questi altri che se ne occupano sono ancora pochi. È giusto e opportuno che il tema degli atleti con disabilità stia a cuore a tutte le nostre Società sportive e che ognuna di esse si adoperi per individuare e proporre la soluzione più opportuna. oltre le barriere. Quotidianamente le persone con disabilità hanno a che fare con barriere: architettoniche, il mondo è fatto così, ma anche con barriere culturali di chi non è attento alla diversità, qualunque essa sia e qualunque nome abbia. Difficile vivere e convivere con questi ostacoli, che esistono anche nel mondo dello sport. amo dovuti arrivare a Roma 1960 per far sì che anche atleti con disabilità avessero la loro gloria olimpica e cioè le loro Olimpiadi, che da allora si chiamano Paraolimpiadi. Sono ancora troppo poche le persone con disabilità che praticano sport. Discretamente diffusa è la riabilitazione motoria, ma lo sport è ancora un fenomeno per pochi, sia ad alti livelli, sia a livello di base, e i numeri (riportati in altra parte del documento) lo testimoniano. Oltre le barriere significa abbassare quelle che impediscono la diffusione di una pratica sportiva davvero per tutti, facilitare e velocizzare il cammino di tutti, non fermarsi di fronte alle difficoltà. Oltre le barriere è una lezione che spesso le persone e gli atleti con disabilità ci danno, a non abbatterci di fronte alle difficoltà e alle barriere vere o culturali di cui spesso siamo vittime. È un tema per tutti quindi, per gli atleti disabili e per noi, chiamati a saper volare alto con i piedi per terra anche in questo settore di attività. VERIFICA DATI 2009/10 (vedi documento specifico) PROGETTO 2010/11 Il progetto 2010/11 ha per basi quanto espresso in premessa, per motivazioni di fondo quelle sintetizzate nel tema scelto e si inserisce nel solco di quanto svolto nella scorsa annata sportiva, cercando di dare sistematicità e organicità alle proposte. OBIETTIVI Consolidare il lavoro svolto nello scorso anno di sensibilizzazione del territorio sul tema Sport e disabili, di individuazione di referenti territoriali, di proposte di attività sportiva, di comunicazione intra ed extra associativa, di azione politica con altri soggetti privati o pubblici di ambito sportivo o non che operano nel settore stematizzare l'azione associativa educativa nel settore Sport e disabili attraverso un coinvolgimento più ampio e completo della rete associativa a partire dalle Società sportive, sino ai servizi della Presidenza nazionale (attività sportiva, formazione, comunicazione). Promuovere proposte sportive unitarie sul territorio, accompagnate da opportune indicazioni metodologiche e regolamentari, sostenute da un'azione formativa adeguata ed essenziale anche attraverso la creazione di una funzionale rete comunicativa di supporto. Valorizzare le iniziative sportive, formative, culturali, i progetti presenti ai vari livelli associativi, le esperienze di collaborazione con i principali soggetti che organizzano sport per disabili, CIP e Special Olympics, con altre realtà sportive territoriali, col mondo dell'associazionismo, con Enti pubblici, ASL, scuole etc che operano nel settore, per far sì che queste esperienze possano

4 diventare modelli di riferimento al fine di favorire una più efficace e diffusa azione progettuale territoriale. CONTENUTI Attività sportiva Campionati e Gran premi nazionali Sport di squadra: Calcio a 5 disabili intellettivo-relazionali Attività individuali: Campestre e Atletica leggera sia per atleti disabili fisici sia per disabili intellettivo-relazionali. La scelta di queste discipline sportive nasce dal fatto che sono state sperimentate positivamente all'interno delle finali nazionali dello scorso anno, hanno già una minima diffusione sul territorio, sono facilmente proponibili e realizzabili. Attività promozionale Tutte le attività facenti parte del circuito dell'attività nazionale Come per i normodotati anche per i disabili le attività sportive svolte sul territorio sono le più svariate, ma per rendere concreta l'idea base dell'inclusione e integrazione degli atleti con disabilità nel circuito associativo, la scelta privilegiata di valorizzazione e promozione riguarda le attività istituzionali. L'obiettivo dell'anno è quello di promuovere la partecipazione ai Gran premi o ai campionati, di atleti e di squadre di Società sportive e/o comitati territoriali o regionali che abbiano maturato significative esperienze nelle specifiche discipline sportive, mentre a medio termine sarà quello di strutturare una proposta organica e univoca per questi sport come avverrà quest'anno con il Calcio a 5 e l'atletica. Campagna nazionale Tennis tavolo La campagna nazionale Tennis tavolo ci darà la possibilità, per la prima volta, di inserire all'interno della proposta che verrà strutturata dalla Direzione tecnica, anche una sezione dedicata al tennis tavolo per atleti con disabilità sia fisica che intellettivo-relazionale. Attività in vetrina: progetti, manifestazioni, eventi Valorizzazione delle attività e dei progetti territoriali Il territorio presenta diverse iniziative di grande rilevanza organizzate da Società sportive CSI o da comitati territoriali. Sono esperienze significative per la loro struttura, per la loro potenzialità educativa ed aggregativa, per la significativa sperimentazione tecnico-metodologica. Solo in poche occasioni vengono valorizzate, mentre sarebbe opportuno che venissero conosciute per diventare un esempio e modello per coloro che ancora non si avvicinano a queste attività. Attività formativa Il lavoro sulla formazione, sia nell'aspetto progettuale, sia in quello realizzativo, potrà avviarsi nella corrente annata sportiva, ma passerà a sistema necessariamente a medio termine. Conoscere Corsi e convegni informativi e di sensibilizzazione per Dirigenti di Società e di Comitato territoriali e regionali E' necessario che il mondo della disabilità venga maggiormente e più capillarmente conosciuto nei suoi elementi essenziali, per poter promuovere in maniera adeguata e consapevole proposte sportive-educative qualificate e qualificanti. Promuovere corsi, convegni formativi, a partire dal livello nazionale per arrivare a cascata ai comitati, con destinatari dirigenti di Società, di Comitato (territoriale e regionale) favorirà una maggiore conoscenza delle caratteristiche e delle potenzialità formative dell'attività sportiva per atleti disabili, aiuterà a far superare paure e preconcetti e a favorire una promozione più ampia e capillare di proposte sportive capaci di regalare benessere psico-fisico a coloro che ne beneficiano. Saper fare Corsi per tecnici di attività sportiva per atleti con disabilità E' necessario formare una classe di tecnici, oltre che di dirigenti, preparati e qualificati a lavorare in maniera consapevole ed adeguata con atleti con disabilità, sapendo interagire con i soggetti che

5 istituzionalmente sono coinvolti, a rete, con queste persone e con le loro famiglie: scuole, servizi sanitari e sociali. Saper promuovere Corsi per dirigenti destinati alla promozione di attività disabili L'individuazione e la formazione su tutto il territorio nazionale di persone dedicate al mondo della disabilità, favorirà una maggiore conoscenza e consapevolezza generale su tale mondo e aiuterà la promozione di attività sportive e progetti specifici e a rafforzare una presenza significativa nel mondo istituzionale dell'attività sportiva per disabili, il CIP, che ci ha riconosciuto proprio quale organizzazione promozionale e con altri soggetti istituzionali. Comunicazione e Vita associativa Rete associativa Rete tra operatori associativi Sarà fondamentale che continui, si radichi e si diffonda la conoscenza delle esperienze territoriali, per far sì che queste diventino modelli per chi ancora non conosce a sufficienza e ha problemi ad approcciarsi al mondo della disabilità e a strutturare una proposta sportivo-educativa. Per ottenere ciò è necessario completare la rete associativa dei referenti territoriali, introducendo nei comitati almeno una figura di riferimento in questo settore che si interfacci e lavori con i referenti regionali, con la Commissione nazionale e con i Coordinatori dell''attività sportiva e formativa. Le riunioni della Commissione saranno dedicate principalmente all'aspetto organizzativo e promozionale dell'attività. Rete internet e altri strumenti informativi Sarà utile ed opportuno che tutto ciò che di significativo appartiene alla progettazione e all'esperienza associativa rispetto a questo importante settore di attività, sia facilmente e ben visibile sul sito nazionale e sia raccontato sulla stampa associativa (come peraltro già avvenuto nello scorso anno). La comunicazione diventerà in tal modo un canale promozionale e contribuirà ad una più ampia diffusione dei programmi associativi favorendo la partecipazione agli eventi programmati. Comunicazione verso l'esterno Comunicati stampa, Avvenire, Internet, altri canali di comunicazione La specificità della nostra proposta sportivo-educativa e le conseguenti iniziative programmate ma soprattutto in corso di realizzazione o realizzate, a tutti i livelli associativi, è opportuno che vengano fatte conoscere attraverso i vari canali comunicativi propri dell'associazione. tratta di dati importanti e significativi che motivano e giustificano, insieme ad altri fattori, il forte interesse verso la nostra Associazione del CIP e di altri Enti pubblici o privati che operano nel settore. Rapporti con l'esterno CIP, CONI, Special Olympics, altri Enti o Associazioni sportive Confronto, collaborazione, riconoscimento, promozione I dati di tesseramento e le nostre attività sono un bel biglietto da visita per poter dare concretezza, attraverso azioni e collaborazioni, al recente riconoscimento CIP. Indubbiamente tale riconoscimento, per ora unico tra gli Enti, ci pone in una situazione privilegiata e facilitante, ma necessita di azioni concrete a tutti i livelli associativi di confronto, collaborazione e promozione sportiva. Il CSI inoltre tessera diverse Società Special Olympics: servirebbe andare al di là del puro servizio di tesseramento e aprire con queste tavoli di confronto, per trovare forme non di sovrapposizione di attività ma di collaborazione, a maggior ragione ora che il CSI si sta dotando di un proprio progetto sportivo-educativo. Altri soggetti pubblici e privati Interagire e progettare con ASL, scuole, amministrazioni pubbliche, cooperative sociali, altro Lavorare con il mondo della disabilità necessita, ancora di più che per altri settori di attività, di una collaborazione con altri soggetti pubblici o privati che operano nel settore: ASL, servizi sociali,

6 centri di riabilitazione motoria, cooperative sociali ma anche con le amministrazioni pubbliche. Sul territorio ci sono tante sperimentazioni e progetti specifici che è opportuno che vengano conosciute e diventino modelli da adattare ed esportare anche in altri territori. Il nostro punto di forza per riuscire a interagire con questo sistema composito, dovrebbe essere la presenza CSI ampia e diffusa su tutto il territorio con diverse tipologie di Società sportive e il coinvolgimento degli atleti disabili nel circuito sportivo istituzionale. Conclusioni Chi lavora con persone con disabilità sa bene che il successo dell'azione educativa e formativa passa attraverso una rete di soggetti che interagiscono tra di loro per il bene della persona interessata: famiglia, scuola, servizi sanitari, enti pubblici. E' così anche nella nostra Associazione. Lo è per tutte le attività che programmiamo, crediamo lo sia in particolare in questo settore particolare e delicato. La commissione dopo aver affidato al Consiglio nazionale queste idee sulle quali si è confrontata nell'anno e mezzo di lavoro, confida in un ampio confronto associativo a tutti i livelli, per una crescita quantitativa e qualitativa della partecipazione di atleti disabili alla vita del CSI, per uno sport per tutti e di tutti che possa davvero esser per la vita.

7 IL PUNTO (alcune informazioni e alcuni dati per comprendere l'attuale situazione dello Sport per atleti disabili nel CSI) TESSERATI DIS S.D. HAN TOT Diff. Anno prec. Diff.% Anno prec. 2005/ ,06% 2006/ ,91% 2007/ ,64% 2008/ ,49% 2009/ ,88% Differenza ,16% Totale tesserati codici DIS e SD HAN TOT / / / / /10 I tesserati appartengono a 43 comitati, di 14 regioni. Va tenuto conto che sono 36 i comitati che hanno tesserato almeno 5 atleti. Tante Società sportive tesserano gli atleti disabili direttamente con lo sport praticato, quindi sono, realisticamente di più i tesserati, anche se è difficile ipotizzarne il numero. SOCIETA' DIS S.D. HAN TOT Diff. Anno prec. Diff.% Anno prec. 2005/ / ,09% 2007/ ,21% 2008/ ,31% 2009/ ,47% Differenza ,79%

8 Numero Società con dichiarata attività disabili TOT / / / / /10 Nel 2009/10 15 regioni e 71 comitati hanno dichiarato Società con attività DIS e SD HAN per un totale di 243 Società sportive. Va tenuto conto di 3 cose: 1. non tutte le Società che hanno dichiarato attività sportiva per disabili hanno poi tesserato atleti 2. qualche Società sportiva potrebbe aver indicato entrambi i codici di attività disabili (DIS e SD HAN) 3. ci potrebbero essere molte altre Società (qualche centinaio??) che tesserano disabili ma non hanno dichiarato tra le attività i codici specifici. In questo caso gli atleti sono tesserati per lo sport praticato. Dati CIP I dati ufficiali tratti dal documento CONI I numeri dello sport 2008 parlano di 780 Società sportive affiliate e atleti tesserati CIP da suddividere tra disabili fisici e intellettivo-relazionali. Tanti o pochi? n tocca a noi dare giudizi, ma possiamo dire che certamente ci sono tantissimi potenziali atleti che per vari motivi non si avvicinano all'attività sportiva. Per avere un riferimento indicativo di possibili atleti disabili, in Lombardia i disabili iscritti alle scuole primarie e secondarie di primo grado statali (6-14 anni) sono circa E' vero che l'attività riguarda in particolare gli adulti ma di certo parliamo di centinaia di migliaia di potenziali atleti. Dati Special Olympics Di Special Olympics non possediamo dati precisi. Sono dichiarate circa 250 Società sportive e tesserati. Occorrerà valutare e verificare quante sono le Società sportive Special Olympisc affiliate al CSI e per quanti tesserati DOAS Manifestaz. Comitati Regioni 2008/ / C'è ancora tanto tanto che viene fatto nei comitati ma non documentato, probabilmente perché, trattandosi, forse, di manifestazioni non a carattere continuativo, non si reputa siano da documentare, oppure perché organizzate non direttamente, ma offrendo la propria collaborazione ad altri Enti promotori

9 FINALI NAZIONALI Nel 2009/10 hanno partecipato: al Gran premio di Corsa campestre una decina di atleti di Gubbio (città ospitante il Gran Premio) al Gran premio di Tennis tavolo 3 atleti paralimpici (con disabilità fisica) FITET di cui 1 anche CSI alle finali nazionali di Calcio a 5, 3 squadre (1 emiliana e 2 lombarde) di disabili intellettivo-relazionali qualificate nei rispettivi campionati regionali al Gran premio di Atletica leggera di Celle ligure una trentina di atleti di 7 comitati e 6 regioni. 3 disabili fisici (ipovedenti e non vedenti), il resto intellettivo-relazionali al Gran premio di Atletica il CSI Savona ha organizzato il convegno di sensibilizzazione dal tema "Semplicemente atleti" AGORA' DELLO SPORT - Parma, maggio progetti di attività disabili presentati alla Fiera dei sogni Convegno "Straordinariamente abili" QUESTIONARIO AI COMITATI Nell'ottobre 2009 è stato proposto ai Comitati territoriali un questionario conoscitivo delle attività destinate ad atleti disabili i cui risultati principali sono riassunti nelle tabelle sotto riportate

10 ELABORAZIONE DATI QUESTIONARI Questionari complessivi Restituzione questionari (territoriali + regioni) Totale Tot Compilati % 59% Questionari comitati Totale Tot Compilati Restituzione questionari COMITATI 30 sono i comitati che dichiarano di avere una persona referente per l'attività disabili, 14 hanno una apposita commissione i rimanenti dichiarano di non avere, al momento della compilazione del questionario, persone o commissioni referenti. 44% 56% Questionari regioni Restituzione questionari REGIONI Totale Tot Compilati % Sono considerate 18 regioni in quanto Trento-Bolzano e Aosta sono stati considerati solo come comitati 83% 1. Comitati che svolgono attività sportiva con disabili Totale Attività sportiva con disabili 38% 62%

11 2. Destinatari Totale Fisico-sens. Intellet-relaz Entrambi n risp. Totale Compilati Destinatari attività Fisico-sens. Intellet-relaz Entrambi n risp. 3. Periodicità Totale 1-2 manif.annuali Periodica Continuativa Totale Compilati Periodicità manif.annuali Periodica Continuativa 4. Attività proposta Totale a b c d e f g h Totale Compilati a b c d e f g h Centri di Educazione motoria e/o sportiva Attività motoria riabilitativa Manifestazioni di gioco-sport solo per atleti disabili Manifestazioni di gioco-sport con partecipazione di ragazzi normodotati e disabili (squadre distinte) Manifestazioni di gioco-sport con integrazione ragazzi normodotati e disabili (squadre miste) Sporti individuali Sport di squadra Altro

12 Tipi di attività proposte a b c d e f g h 5. L'attività sportiva coinvolge Società affiliate al CSI? In parte Totale Coinvolgimento Società sportive 35% 13% 52% In parte Nella maggior parte dei casi tutte o alcune delle Società coinvolte nelle attività sportive proposte sono anche affiliate al CSI. Di queste Società circa la metà sono Società solo di atleti disabili, l'altra metà Società miste normodotati-disabili 7. Le Società sportive sono iscritte anche ad altri Enti sportivi Totale % Società iscritte ad altri Enti sportivi Nella maggior parte dei casi le Società sportive iscritte al CSI per l'attività disabili ed anche ad altri Enti lo sono anche per CIP o Special Olympics, in qualche caso le Società sono iscritte anche a Federazioni sportive o ad altri Enti di promozione. 70% 8. L'attività sportiva viene svolta in

13 collaborazione con altri Enti sportivi Poche Società (7) dichiarano di collaborare per lo svolgimento delle attività con il CIP, mentre una ventina collaborano con Special Olympics e una decina direttamente con il CONI, solo qualche unità (4 e 3) dichiarano di collaborare con altri Enti di promozione o con le Federazioni. Collaborazione con altri Enti sportivi 40% 60% 9.Altri Enti sportivi organizzano sul territorio attività sportiva per disabili CIP SO CONI FEDERAZ. ENTI P. ALTRO Enti che organizzano attività sui territori CIP SO CONI FEDERAZ. ENTI P. ALTRO Ente 10. Collaborerete in futuro? 61 6 può notare come nella maggior parte dei casi c'è la volontà di collaborare con altri soggetti che organizzano attività per disabili

14 Collaborazione futura con Enti sportivi 9% 91% 11. L'attività è svolta in collaborazione con Enti pubblici % Collaborazione con Enti pubblici Molto interessanti i dati delle collaborazioni con gli Enti pubblici: 20 circa i progetti in atto con i Comuni e con le Province, una decina con le regioni; 14 i progetti in atto con ASL, 10 con scuole e 5 con Uffici scolastici provinciali, 15 con Centri Socio Educativi e 20 con Associazioni di volontariato. 76% 12. L'attività è formalizzata attraverso progetti? L'attività è formalizzata attraverso progetti 45% 55%

15 17. Viene svolta attività formativa? Attività formativa 30% tratta soprattutto di attività di formazione per educatori sportivi di attività motoria per ragazzi disabili o per operatori sportivi di Centri Socio Educativi 70% 18. Viene svolta attività culturale? Attività culturale Interessante sottolineare come la maggior parte dei comitati che organizzano attività promuovano anche incontri, convegni, meeting di informazione, 45% 55% Le ultime 2 domande erano inerenti la programmazione 2009/10: circa 50 i comitati che dichiaravano di aver programmato attività sportiva per atleti disabili e circa 20 avevano programmato iniziative formative nel settore.

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