CENTRO DI SOLIDARIETA' DI GENOVA

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1 PROGETTO Creare Benessere PREMESSA Dal 1982 il Centro Solidarietà di Genova (C.S.G.) ha sviluppato un modello preventivo che comprende attività di studio, progettazione, realizzazione e valutazione di interventi a valenza preventiva ed educativa con adolescenti, su commissione e in collaborazione con enti ed istituzioni diverse. Il progetto di prevenzione del Centro di Solidarietà pone al centro dei suoi interventi l età adolescenziale e i disagi psicosociali, relazionali ed esistenziali che la attraversano, comprendendo in questi tutte quelle forme comportamentali che agiscono, a vario livello di coscienza, nella dimensione del rischio. L interpretazione di dette fenomenologie, talora descritte dalle cronache nella crudezza delle conseguenze, talora nei termini di una spaesante normalità, è quindi da recepire come correlato di una complessità di vissuti, scelte e teorie dell azione, che coinvolgono i giovani e i gruppi di appartenenza nei diversi contesti di vita, all interno di una scena interattiva di rapporti sociali, culturali ed economici. Il modello preventivo, con i metodi di cui si dota, ha come fine primario il miglioramento e il potenziamento della qualità di vita dei giovani e delle comunità con le quali interagiscono, adoperandosi nella realizzazione di progetti di promozione e di tutela della salute. Il contesto entro cui si colloca il Progetto Creare Benessere è quello della promozione della salute in generale e della prevenzione del disagio legato anche all uso di sostanze psicotrope nell età adolescenziale per cui esistono indicazioni internazionali, fornite in questi ultimi anni, facenti riferimento all individuazione di obiettivi capaci di coinvolgere attivamente i diversi soggetti appartenenti anche al mondo scolastico. In tale senso la promozione della salute consta di azioni volte a sviluppare l empowerment della persona, ossia potenziare la capacità di comprendere le possibilità praticabili nel panorama delle proprie scelte, di assumere decisioni libere, responsabili e competenti che riguardino la propria salute e di acquisire comportamenti e stili di vita salutari. Fattori che, come afferma F. Simonelli, M. J. C. Pinella (2004), non prescindono dallo sviluppo intellettivo e psico fisico e dalla rete familiare e sociale dell individuo 1. La maggior parte dei programmi che si muovono sulla base di suddetti principi fondano le loro radici nella teoria dell apprendimento sociale, in quella dell autoefficacia (A. Bandura) e sull Health Believe Model, 1 F. Simonelli, M. J. C. Pinella, K. Majer, Bambini e promozione della salute: una rappresentazione secondo il modelllo ecologico, in Educazione Sanitaria e Promozione della Salute, Vol. 27, n. 3, luglio agosto - settembre 2004: p

2 caratterizzati da una serie di metodologie di azione, in ambito di educazione sanitaria a scuola, centrate sul soggetto piuttosto che sul contenuto da trattare. E proprio nella definizione di questi programmi, denominati innovativi, che l Organizzazione Mondiale della Sanità inizia a parlare di promozione della salute nella scuola. Il cambiamento è riferibile sia in un ottica di azione già incentrata su quegli elementi positivi che possono favorire la salute, primi fra tutti l autoefficacia e l autostima, sia alle metodologie di realizzazione degli interventi. E così che da un modello di insegnamento e da una prevenzione ai rischi per la salute, caratterizzati da strategie dall alto al basso (top down), negli approcci più recenti si è passati a modelli che promuovendo la salute trovano la loro forza in strategie dal basso verso l alto. Mentre nei primi gli studenti erano vissuti come recettori delle informazioni, nei secondi essi divengono partecipanti attivi, attraverso azioni educative fra pari finalizzate alla promozione dei fattori che influenzano comportamenti sani. Sulla base di ciò è idea ormai condivisa che gli interventi di prevenzione non debbano essere orientati a scoraggiare comportamenti a rischio, ma orientati ad incrementare risorse personali e sociali, quali determinanti di salute 2. FINALITA Dare impulso e sostegno ad atteggiamenti di promozione della salute e prevenzione di comportamenti a rischio partendo dalle risorse umane del contesto scolastico. OBIETTIVI SPECIFICI Comprensione dei vissuti ritenuti sani e problematici dalla popolazione studentesca per mezzo di una ricerca aree di interesse strategie e metodologie auspicabili Individuazione e costituzione, attraverso un percorso formativo, di un gruppo di studenti (peer leaders) in grado di realizzare azioni di sensibilizzazione e informazione sul benessere da rivolgersi alla popolazione studentesca gestione delle dinamiche di gruppo e lavoro di gruppo motivazione all azione autonoma 2 M. D. Newcomb, L. L. Harlow, Life events and substance abuse among adolescent: mediating effects of perceived loss of control and meaninglessness in life, in Journal of Personality and Social Psichology, 51, (3), pp:

3 responsabilizzazione nell assunzione decisioni capacità di scelte critiche acquisizione conoscenze interventi nelle classi e evento conclusivo Formazione di un gruppo di adulti significativi in grado di supportare le attività dei peer leaders gestione comunicazione efficace acquisizione conoscenze tutoraggio dei peer leaders potenziamento delle reti sociali e relazionali interne alla scuola TARGET Popolazione studentesca (nella realizzazione della ricerca e come destinatari degli interventi di peer education) Adulti significativi (tutors): insegnanti, amministrativi e personale ausiliario della scuola Studenti delle classi III (peer leaders) METODOLOGIA Il progetto prevede, in prima battuta, l applicazione della ricerca azione, metodologia che consente di avere sia una lettura fenomenica del contesto di riferimento che strumenti e metodologie adeguati al target di riferimento. In un secondo momento l utilizzo della peer education, come metodo educativo grazie al quale individui della stessa età, status e con esperienze simili, dopo essere stati adeguatamente formati e responsabilizzati, vengono inseriti nel gruppo di appartenenza per realizzare attività con i propri coetanei. Questa teoria prevede oltre che l individuazione di peer educator che siano anche opinion leader e che nel tempo possano diventare agenti di cambiamento, anche un impegno collettivo e strutturato secondo l ottica allargata del lavoro di rete e di empowerment. La possibilità di garantire una crescita dell individuo fondata su comuni messaggi educativi, oltre che cognitivi, può essere potenziata dalla presenza, nei contesti scolastici, di persone adulte che, a vario titolo, divengono attori e promotori di attitudini positive e di studenti quali partner dell azione educativa.

4 Proprio all interno di questa strategia di partecipazione, si creerebbero i presupposti per un dialogo costruttivo fra giovani e adulti avente l obiettivo di sviluppare la salute. FASI OPERATIVE 1. Contrattuale [termine 21 marzo 2008] 2. Ricerca fenomenologica sulla popolazione studentesca [termine 30 maggio 2008] 3. Formazione adulti significativi [termine 30 ottobre 2008] 4. Raccolta auto candidature studenti cl. III [termine 30 ottobre 2008] 5. Formazione peer leaders [termine 31 novembre 2008] 6. Realizzazione attività peer education [termine 31 maggio 2009] 7. Valutazione [in itinere e finale a giugno 2009] 1. Definizione di un protocollo di intesa e collaborazione fra Scuola e C.S.G., nel quale saranno precisati aspetti su: reciproche responsabilità, tempistiche, organizzazione, modalità attuative ed impegno economico [scadenza 21 marzo 2008]. 2. Con l ausilio della ricerca quantitativa e qualitativa, che si concluderà entro il 30 aprile 2008, si sonderanno le aree di interesse della popolazione studentesca nell ambito della salute. Gli strumenti di analisi saranno un questionario a risposta chiusa, che verrà somministrato in ogni classe dagli operatori del C.S.G. con la collaborazione dei rappresentanti di classe che nel corrente anno scolastico sono stati impegnati nel progetto Gruppo Obiettivo 3 e focus group costituiti dagli stessi. I dati elaborati che verranno presentati alla Scuola nella formazione prevista per gli adulti significativi, forniranno le indicazioni e le linee di indirizzo per la strutturazione del progetto per l anno scolastico (a.s.) 2008/ Ad inizio dell a.s. 2008/2009 si realizzerà un modulo formativo di complessive 12 ore diretto ad un gruppo di minimo 8 - massimo 20 adulti significativi dell Istituto (insegnanti, amministrativi e personale ausiliario). Tale percorso seguirà un modello tecnico pratico che esplorerà la dimensione dei contenuti della ricerca e della metodologia della peer education approfondendo parallelamente la dimensione relazionale con lo studente. 3 Percorso formativo di sensibilizzazione alle tematiche e ai comportamenti a rischio nell utilizzo di sostanze legali ed illegali.

5 4. Gli operatori del C.S.G. supporteranno i rappresentanti d Istituto nell organizzazione di un assemblea rivolta agli studenti delle cl. III di circa 1 ora, in cui sarà presentato il progetto avviatosi con la ricerca e in cui saranno raccolte le auto candidature degli studenti che vorranno diventare peer leaders. La realizzazione di quest evento sarà coordinata con le tempistiche proprie delle elezioni dei rappresentanti di Istituto. Una volta raccolte le auto candidature, se esse dovessero essere in numero superiore a 20 si procederà ad una selezione su base motivazionale tramite colloquio individuale. I nominativi confermati saranno comunicati alla scuola, affinché la stessa possa dare comunicazione alle famiglie interessate riguardo l impegno richiesto agli studenti. 5. Sono previste 16 ore di formazione dei peer leaders, di cui 10 in orario scolastico e 6 extra scolastico da effettuarsi in uno spazio ad essa dedicata all interno dell Istituto che abbia a disposizione strumenti audiovisivi e la possibilità di modificare il setting d aula (es. sedie non fisse al terreno). I partecipanti saranno esonerati dalle attività curriculari per seguire il programma di formazione che fornirà elementi espressivi, interattivi e tecnico pratici. Quest ultimo sarà comunicato dettagliatamente alla scuola nei tempi necessari a darne informazione ai diretti interessati (peer leaders, nuclei familiari, insegnanti). 6. A seguito della formazione, l insieme dei peer leaders dovrà suddividersi in sottogruppi e, con il supporto dei tutors (adulti significativi e operatori del C.S.G.), strutturare un incontro di sensibilizzazione ed informazione di 2 ore all interno di ogni classe. Le prime esperienze saranno supervisionate dalla presenza degli operatori del C.S.G., affinché sia possibile una taratura degli interventi ed un progressivo sviluppo dell autonomia nella gestione degli stessi da parte dei peer educators. Parallelamente si realizzeranno incontri di verifica nel gruppo allargato per monitorare e fornire soluzioni ad eventuali problematiche emerse. Accanto a quest attività è auspicabile la realizzazione di un evento finale scolastico (es. giornata della salute ) dedicato ai temi oggetto dell intervento, in cui la scuola possa divenire e rappresentare un laboratorio aperto di costruzione di pensiero riguardo questo argomento. 7. La valutazione prenderà forma attraverso una considerazione del processo e dell esito progettuale, aprendosi all utilizzo di strumenti sia quantitativi che qualitativi che andranno a definirsi in funzione anche delle risorse e dei contesti di lavoro. L attenzione sarà diretta ad indicatori di output, di impatto e di riproducibilità oltre che di gradimento.

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