DECOMPRESSIONE E STABILIZZAZIONE POSTERIORE NELLE METASTASI SPINALI NEUROLOGHE
|
|
- Carla Bertini
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 DECOMPRESSIONE E STABILIZZAZIONE POSTERIORE NELLE METASTASI SPINALI NEUROLOGHE DR. A. RAMIERI, DR. M. DOMENICUCCI*, DR. G. COSTANZO Ortopedia, Università di Roma La Sapienza Polo Pontino - ICOT di Latina Servizio di Ortopedia, Fondazione Don Gnocchi, Roma Neurochirurgia, Università di Roma La Sapienza INTRODUZIONE Il trattamento di una metastasi spinale può essere chirurgico o conservativo e la decisione circa la strategia terapeutica da adottare può avvalersi di diverse scale di valutazione (1,2,3). Il trattamento chirurgico è basato sull adozione di procedure più o meno aggressive e radicali e, generalmente, si associa a terapie adiuvanti (4), instaurate prima o immediatamente dopo l atto chirurgico. Presentiamo una serie consecutiva di metastasi dorsali e lombari, con interessamento neurologico legato alla compressione midollare e/o radicolare esercitata dal tessuto neoplastico penetrato nel canale vertebrale. Il trattamento ha previsto decompressione posteriore, stabilizzazione e terapie adiuvanti post-chirurgiche. I risultati a distanza hanno verificato: dolore, recupero e/o stabilità neurologica, ripresa di malattia locale, insorgenza di altre metastasi localizzate al rachide o extrarachidee. MATERIALI E METODI Nel periodo , 41 casi di metastasi spinale unica, toracica o lombare, con compromissione neurologica, sono stati operati mediante approccio posteriore di decompressione e stabilizzazione. I pazienti sono stati valutati pre-operatoriamente da una equipe multidisciplinare composta da ortopedici, neurochirurghi, oncologi internisti, radiologi. Sono state utilizzate scale per la definizione dello status clinico generale mediante Karnofsky score (5), neurologico mediante scala di Frankel (6) e del dolore (scala analogica VAS 0=assente; 10=intollerabile). Per la stadiazione di malattia e l aspettativa di vita è stato applicato il sistema TNM. Sotto l aspetto chirurgico si trattava, in tutti i casi, di metastasi spinali uniche, instabili in accordo con Kostuik (7), diffuse al di fuori del comparto vertebrale (metastasi extracompartimentali), con invasione del canale spinale. Sono stati considerati parametri sufficienti all esecuzione dell intervento un Karnofsky score almeno uguale o maggiore a 60, un estensione di malattia a non più di tre localizzazioni scheletriche extraspinali e senza metastasi parenchimali, un Frankel B, C o D. L istotipo tumorale ha riguardato prevalentemente mammella, rene e linfomi (Tabella). L impianto di stabilizza- 41
2 zione è stato scelto in base alle caratteristiche biomeccaniche del tratto di colonna interessato dalla lesione e alla qualità dell osso rilevata intra-operatoriamente. Sono stati eseguiti montaggi plurisegmentali con soli uncini nel tratto dorsale alto e medio-dorsale, con viti peduncolari distali ed uncini prossimali a livello della giunzione toraco-lombare (fig.1), solo con viti peduncolari nel tratto lombare (fig.2). Tutti i pazienti hanno effettuato dopo l intervento, terapie adiuvanti (radio, chemio e/o ormonale), uniche o associate. Fig. 1: Stabilizzazione corta con viti peduncolari in metastasi L3 da mammella. Si noti l effetto osteoaddensante della radioterapia post-chirurgica. Fig. 2: Montaggio plurisegmentale con viti e uncini in una metastasi dorsale da mammella. RISULTATI Gli istotipi più rappresentati sono stati emopoietico (13 casi fra linfomi e mielomi) e mammella (11 casi), seguiti dal rene (8 casi). La casistica comprendeva 23 femmine e 18 maschi. L età media era di 57 anni (range 30-81). La condizione neurologica pre-operatoria era Frankel D in 12 casi, C in 27 e B in 2. 42
3 Sopravvivenza Due pazienti, uno Frankel B e l altro C, sono giunti all exitus nei primi 3 mesi dopo intervento. Si trattava rispettivamente di metastasi da polmone e da rene. Al follow-up (media 1.9; range 1.6-3), i pazienti erano 28. La sopravvivenza più elevata si registrava per metastasi da mammella (9/11), emopoietiche (11/13) e da rene (6/8). La sopravvivenza minore riguardava le metastasi da polmone (3/3) e da colon (2/3). Dolore Il dolore pre-operatorio era in 27 casi forte o fortissimo (VAS 7-9) ed intrattabile (VAS 10) nei restanti. Ad un mese dall intervento, la riduzione del dolore era significativa: assente in 24 casi, presente (VAS 3-4) ma controllabile con terapia medica in 16. Nell immediato post-operatorio, un caso sviluppava sintomatologia dolorosa dorso-lombare intrattabile (VAS 10) per lo sviluppo di un ematoma epidurale post-chirurgico. L evacuazione dell ematoma risolveva la sintomatologia dolorosa acuta. Al follow-up, il dolore era essente in 22 pazienti, accettabile in 5, insopportabile in 1 per ripresa locale di malattia. Abilità deambulatoria Nel pre-operatorio i casi Frankel D erano in grado di deambulare con ausilio, mentre i restanti Be C erano costretti a letto. Dopo l intervento, un caso Frankel C era neurologicamente peggiorato: si trattava di un uomo di 75 anni, con metastasi L1 da carcinoma polmonare, che sviluppava paraplegia incompleta legata alla formazione di un ematoma epidurale posteriore. L evacuazione in urgenza dell ematoma, consentiva il recupero a Frankel D, con capacità deambulatoria conservata fino all exitus. Ad un mese dall intervento, tutti gli altri casi, ad eccezione dei 2 Frankel B rimasti tali dopo decompressione, erano migliorati o avevano mantenuto una condizione neurologica stabile: nei Frankel D, 8 recuperavano ad E e 4 rimanevano stabili; 4 Frankel C recuperavano ad E, 17 recuperavano a D, 6 rimanevano stabili. Al follow-up, dei 28 pazienti sopravvissuti 11 deambulavano autonomamente (Frankel E), 14 deambulavano autonomamente con ausilio (Frankel D), 3 erano costretti su carrozzina (Frankel C). Quest ultimo gruppo comprendeva un paziente operato per metastasi lombare da carcinoma renale: inizialmente Frankel D e, successivamente all intervento, Frankel E, sviluppava progressivo peggioramento a Frankel C per recidiva locale (fig. 3). L ulteriore procedura di revisione non otteneva alcun miglioramento neurologico. Fig. 3: Recidiva locale in metastasi L3 da carcinoma renale. 43
4 Abilità deambulatoria e sopravvivenza Nei 12 pazienti che, nel post-operatorio, recuperavano a Frankel E, 11 sopravvivevano all ultimo follow-up. Dei 21 Frankel D, 7 erano deceduti senza manifestare aggravamenti neurologici. Allo stesso modo, 3 Frankel C su 6 giungevano ad exitus in condizioni neurologiche stabili. La correlazione fra abilità deambulatoria e maggiore sopravvivenza era altamente significativa nei Frankel E (chi-quadro 0.029), significativa nei Frankel D (p=0.045), non significativa nei Frankel C (p= 0.068). DISCUSSIONE I recenti progressi nel trattamento medico e chirurgico dei tumori primitivi maligni hanno consentito di prolungare l aspettativa di vita dei malati di cancro. Di conseguenza, sempre più frequente è l osservazione di processi metastatici parenchimali e/o scheletrici. Il rachide rappresenta la localizzazione scheletrica prevalente: lesioni metastatiche sono state rilevate all esame autoptico di pazienti deceduti per cancro in percentuale variabile dal 40 all 80% (8). Il coinvolgimento vertebrale è legato alla diffusione delle cellule cancerose attraverso il sistema venoso di Batson. Fino a pochi decenni fa, la comparsa di una o più metastasi vertebrali era sinonimo di diffusione di malattia e quindi di abbandono terapeutico (9). Attualmente, le possibilità di trattamento di una metastasi spinale sono notevolmente aumentate, grazie allo sviluppo della diagnostica per immagini che permette la precisa definizione della lesione vertebrale, all introduzione di sistemi di stabilizzazione e ricostruzione vertebrale che rendono possibili ampie decompressioni o anche escissioni complete, fino all evoluzione dei trattamenti adiuvanti. In definitiva, oggi, l approccio alla lesione, dalla laminectomia fino alla vertebrectomia, non rappresenta per il chirurgo un particolare problema tecnico. Tuttavia, ancora dibattuti e non completamente chiariti sono i parametri di scelta da adottare nei confronti del paziente da avviare al trattamento chirurgico. Esistono, infatti, in letteratura numerose scale di valutazione. In ambito oncologico, esse riguardano essenzialmente lo status clinico generale e l estensione di malattia. In ambito radiologico, definiscono l entità della lesione, l interessamento di una o più vertebre, la presenza o meno di instabilità. Dal punto di vista strettamente chirurgico, le scale attualmente più utilizzate sono quelle di Tokuhashi (2) e di Tomita (3): la prima, più completa, considera il tumore primitivo, la presenza di deficit neurologici, l estensione di malattia ai visceri e/o allo scheletro. Fourney e coll (10) hanno elaborato un metodo che consentirebbe un accurato planning pre-operatorio: con l acronimo MAPS, sarebbe possibile individuare la più indicata procedura chirurgica (Metodo=M) in relazione all anatomia della lesione (Anatomia=A), al grado di performance (P) residuo del paziente e alla necessità di stabilizzazione (S). Recentemente, Gasbarrini e coll (11) hanno definito una flow-chart che indirizza al tipo di trattamento chirurgico sulla base della condizione del paziente (classificazione ASA/idoneità anestesiologica all intervento), dell estensione del coinvolgimento vertebrale, della risposta ai trattamenti adiuvanti dei differenti istotipi tumorali. Nella nostra esperienza, e in accordo con Heller e Pedlow (8), diversi aspetti possono influenzare il planning di trattamento di una metastasi spinale: la condizione clinica genera- 44
5 le, l aspettativa di vita, l istotipo, la compromissione neurologica e l entità del dolore sono i principali fattori che modulano la scelta del trattamento. Tuttavia, anche le richieste dei familiari e/o le stesse capacità del chirurgo possono determinare, a volte, approcci più aggressivi del necessario. La casistica inserita in questo studio ha riguardato pazienti con unica localizzazione vertebrale, nessuna parenchimale ed un massimo di 3 allo scheletro extraspinale. Tutti all osservazione presentavano condizione clinica discreta o buona (Karnofsky score > 60), aspettativa di vita almeno superiore ai 3 mesi, dolore significativo e deficit neuromotori incompleti. Il trattamento chirurgico veniva indicato per la risoluzione della sintomatologia dolorosa e la possibilità di recuperare parzialmente o completamente i deficit. L istotipo tumorale guidava la tipologia delle terapie adiuvanti post-chirurgiche. Attualmente, il trattamento chirurgico prevede diverse procedure, dalla stabilizzazione interna con decompressione per via posteriore, alla corpectomia con sostituzione mediante gabbia fino alla vertebrectomia totale con ricostruzione circonferenziale. Anche interventi percutanei mini-invasivi, come la vertebroplastica, sono previsti in procedura unica o associata a talune stabilizzazioni interne (10). L approccio posteriore con decompressione e fissazione, da noi utilizzato, è una chirurgia palliativa. Tuttavia, sembra in grado di trattare il dolore, restituendo stabilità alla colonna, e di preservare, nella maggioranza dei casi, la deambulazione fino all exitus (12). Pertanto, in presenza di una metastasi vertebrale instabile ed extracompartimentale, che rende impossibile qualunque trattamento radicale, la via posteriore può essere idonea per la rapida decompressione midollare ed il ripristino della stabilità Quest ultima, peraltro, può essere amplificata dall effetto osteoaddensante che la radioterapia post-chirurgica mostra di avere su determinati istotipi tumorali, prevalentemente mammella e emopoietici. Le terapie adiuvanti, peraltro, possono contribuire al controllo del dolore. Un approccio più aggressivo, con debulking o corpectomia per via anteriore, pur esponendo il paziente ad un maggior sanguinamento intraoperatorio e ad un elevato rischio di complicanze (4,13), può essere adottato in metastasi localmente molto aggressive, poco rispondenti alla radioterapia e ad alto potenziale di recidiva locale. Sulla base dei nostri risultati, è ipotizzabile una chirurgia più aggressiva su casi di metastasi da rene. Il mantenimento nel tempo dei risultati neurologici sembra essere strettamente correlato alla mancata recidiva locale di malattia. CONCLUSIONI Il prolungamento della sopravvivenza dei pazienti affetti da cancro ha reso sempre più frequente l osservazione di metastasi scheletriche. La localizzazione vertebrale è prevalente e l estensione del tessuto neoplastico al canale vertebrale determina, generalmente, compressione delle strutture nervose. La presenza di deficit neurologici associati ad instabilità vertebrale spesso condiziona il processo decisionale verso il trattamento chirurgico. Tuttavia, la scelta basata solo sull esperienza personale e sui dati clinici retrospettivi della letteratura non è più accettabile: la maggior parte dei pazienti con metastasi vertebrale ha una aspettativa di vita limitata e dovrebbe essere trattata con estrema cautela in caso di decisione chirurgica. La determinazione multidisciplinare dei parametri di diffusione di malattia, status generale e aspettativa di vita possono guidare il chirurgo verso la scelta più 45
6 efficace e meno traumatizzante per il paziente. L intervento di decompressione e stabilizzazione per via posteriore è una chirurgia palliativa, applicabile nei casi in cui l estensione epidurale extracompartimentale della lesione rende inutili e rischiose escissioni radicali. Tale procedura sembra evidenziare, nella maggioranza dei casi, la capacità di preservare la deambulazione e risolvere la sintomatologia dolorosa, con significativo miglioramento della qualità e della quantità di vita residua. L associazione con terapie adiuvanti è indispensabile e particolarmente utile per alcuni istotipi tumorali. Rappresenta un eccezione la metastasi da carcinoma renale, poco sensibile alla radioterapia e ad elevato rischio di recidiva locale, per la quale sembrerebbero giustificati approcci più demolitivi. BIBLIOGRAFIA Harrington KD: Anterior cord decompression and spinal stabilization for patients with metastatic lesions of the spine. J. Neurosurg. 1984; 61: Tokuhashi Y. et al: Scoring system for the preoperative evaluation of metastatic spine tumor prognosis. Spine 1990; Tomita T. et al: Surgical strategy for spinal metastasis. Spine 2001; 26: Van der Linden YM et al: Prediction of survival in patients with metastases in the spinal column: results based on a randomized trial of radiotherapy. Cancer 2005;103: Karnofsky DA et al: The use of nitrogen mustard in the palliative treatment of carcinoma. Cancer 1948; 1: Frankel HL: The value of postural reduction in the initial management of closed injuries of the spine with paraplegia and tetraplegia. Paraplegia 1969; 7; Kostuik JP et al: Spinal stabilization f vertebral column tumors. Spine 1988; 13: Heller JG, Pedlow FX: Tumors of the spine. In Orthopaedic Knowledge Update: Spine. Am. Academy Orthop. Surg. Ed., 1997 Enkaoua EA et al: Vertebral metastases: a critical appreciation of the preoperative prognostic tokuhashi score in a series of 71 cases. Spine 1997; 22: Fourney DR et al: Use of MAPS for determining the optimal surgical approach to metastatic disease of the thoracolumbar spine: anterior, posterior, or combined. J. Neurosurg. (Spine) 2005; 2: 40-9 Gasbarrini A. et al: Spinal metastases: treatment evaluation algorithm. Eur. Rev. Med. Pharmacol. Sci. 2004: 8;
7 Hirabayashi H. et al: Clinical outcome and survival after palliative surgery for spinal metastases: palliative surgery in spinal metastases. Cancer 2003; 97: Sundaresan N. et al.: Indications and results of combined anterior-posterior approaches for spine tumor surgery. J. Neurosurg. 1996; 85:
IL RUOLO DELLA RADIOTERAPIA NEL DOLORE ONCOLOGICO. S.C. Radioterapia ASL TO4 Ivrea Maria Rosa La Porta
IL RUOLO DELLA RADIOTERAPIA NEL DOLORE ONCOLOGICO S.C. Radioterapia ASL TO4 Ivrea Maria Rosa La Porta LA RADIOTERAPIA E un metodo di cura conosciuto da più di 100 anni che prevede l utilizzo di radiazioni
DettagliErnia discale cervicale. Trattamento mini-invasivo in Radiologia Interventistica:
Ernia discale cervicale. Trattamento mini-invasivo in Radiologia Interventistica: la Nucleoplastica. Presso l U.O. di Radiologia Interventistica di Casa Sollievo della Sofferenza è stata avviata la Nucleoplastica
DettagliMETASTASI POLMONARI. Terapia Oncologica. Dott. Marcello Tiseo Unità Operativa di Oncologia Medica Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma
METASTASI POLMONARI Terapia Oncologica Dott. Marcello Tiseo Unità Operativa di Oncologia Medica Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Metastasi polmonari: EPIDEMIOLOGIA Prevalenza nelle autopsie di
Dettaglichirurgiarticolare.it
LE NEOPLASIE DELLE OSSA E DELLE PARTI MOLLI DALLA DIAGNOSI ALLA TERAPIA Cremona 2009 1 METASTASI OSSEE Sede metastatica più rappresentata dopo polmone e fegato Il 15% dei carcinomi metastatizza allo scheletro
DettagliOsservazioni su Report di un caso di ADK POLMONARE con metastasi linfonodali,, epatiche ed ossee
Osservazioni su Report di un caso di ADK POLMONARE con metastasi linfonodali,, epatiche ed ossee dott. Mauro Madarena Azienda Ospedaliera S. Camillo Forlanini (Roma) Paziente di sesso maschile, anni 52,
DettagliBari, 7-10 novembre 2013 Gestione del Carcinoma Tiroideo in progressione Take Home Messages
Gestione del Carcinoma Tiroideo in progressione Take Home Messages Rinaldo Guglielmi UOC Endocrinologia Il problema La maggior parte dei carcinomi tiroidei differenziati guarisce con il trattamento iniziale
Dettaglicoin lesion polmonare
coin lesion polmonare accurata anamnesi ed esame obiettivo impossibile confronto con precedenti radiogrammi lesione non preesistente o modificatasi TC Follow-up caratteri di benignità lesione sospetta
DettagliCANCRO SECONDARIO WWW.FISIOKINESITERAPIA.BIZ
CANCRO SECONDARIO WWW.FISIOKINESITERAPIA.BIZ Il più frequente dei tumori ossei (60%) Il più frequente dei tumori ossei (60%) Adulti o anziani Il più frequente dei tumori ossei (60%) Adulti o anziani Tumore
DettagliIl Ruolo del Chirurgo Federico Rea
Il Ruolo del Chirurgo Federico Rea UOC CHIRURGIA TORACICA Università degli Studi di Padova Ruolo della chirurgia nel PDTA del tumore polmonare DIAGNOSTICO TERAPEUTICO Interventi Diagnostici Se possibile
DettagliMETASTASI UVEALI: ESPERIENZA DEGLI ULTIMI 10 ANNI
METASTASI UVEALI: ESPERIENZA DEGLI ULTIMI 10 ANNI C.Mosci; F.Nasciuti Centro Specialistico di Oncologia Oculare Ente Ospedaliero Ospedali Galliera - Genova carlo.mosci@galliera.it XXVI RIUNIONE S.O.N.O.
DettagliLE NEOPLASIE DIFFERENZIATE DELLA TIROIDE Paolo Fracchia SOC ORL ASL AL Casale Monferrato
LE NEOPLASIE DIFFERENZIATE DELLA TIROIDE Paolo Fracchia SOC ORL ASL AL Casale Monferrato 19 marzo-2 aprile 2011 INTRODUZIONE Il carcinoma papillare ed il carcinoma follicolare della tiroide, definiti carcinomi
DettagliAPPROCCIO RADIOTERAPICO
Unità operativa di Radioterapia Azienda Ospedaliera di Parma APPROCCIO RADIOTERAPICO Dott.ssa Dell Anna Cristina TUMORI PRIMITIVI DELLA PARETE TORACICA Sono tumori eterogenei che possono prendere origine
Dettagliwww.fisiokinesiterapia.biz
LOMBALGIA : CARATTERI GENERALI Dolore + contrattura muscolare o rigidità fra arcata costale inferiore e pieghe glutee Lombalgia non specifica se non c è causa ben identificabile, specifica se c è causa
DettagliMAL DI SCHIENA l attività sportiva previene il mal di schiena?
MAL DI SCHIENA l attività sportiva previene il mal di schiena? Stretching Beneficio attività sportive: Rinforzo muscolare 1. RINFORZO MUSCOLARE (STABILITA ) 2. ALLUNGAMENTO E STRETCHING (FORZA E DISTRIBUZIONE
DettagliLa chirurgia del Carcinoma Differenziato della Tiroide
La chirurgia del Carcinoma Differenziato della Tiroide Sottotitolo: Il Buono, il Brutto e il Cattivo Dott. Michele Minuto U.O.S. Chirurgia Endocrina (Chirurgia 1) IRCCS A.O.U. San Martino-IST L epidemiologia
DettagliMETASTASI OSSEE: STRATEGIE CHIRURGICHE Dott.ssa Serena Puccini Ortopedia e Traumatologia S. Jacopo PT
: STRATEGIE CHIRURGICHE Dott.ssa Serena Puccini Ortopedia e Traumatologia S. Jacopo PT IMPATTO SOCIALE IMPATTO SOCIALE EPIDEMIOLOGIA PATOLOGIA LARGAMENTE DIFFUSA 1.2 million new cancer cases in 1999 in
DettagliEspressione di geni specifici per un determinato tumore
Espressione di geni specifici per un determinato tumore Paziente A: Non ha il cancro Espressione dei geni: Nessuna Biopsia Geni associati al cancro allo stomaco Paziente B: Ha un tumore allo stomaco Bassa
DettagliE.Molfese, P.Matteucci, A.Iurato, M. Fiore, L.E. Trodella, L. Poggesi, R.M. D Angelillo, E. Iannacone, L.Trodella!
Il trattamento stereotassico delle lesioni surrenaliche in pazienti oligometastatici affetti da NSCLC: una promettente arma per il controllo locale di malattia?! E.Molfese, P.Matteucci, A.Iurato, M. Fiore,
DettagliPDTA - 04 Rev. 0 del 24/10/2013
PDTA - 04 Rev. 0 del 24/10/2013 Certificato N 9122 AOLS Data applicazione Redazione Verifica Approvazione 24.10.2013 Dr.ssa S. Ferrario Dr.ssa M.V. Forleo Dr.ssa E. Piazza Dr.ssa G. Saporetti Dr. E. Goggi
DettagliTRATTAMENTO DELL ADENOCARCINOMA T1 (ADENOMA CANCERIZZATO) Il parere del chirurgo: Vincenzo Trapani
TRATTAMENTO DELL ADENOCARCINOMA T1 (ADENOMA CANCERIZZATO) Il parere del chirurgo: Vincenzo Trapani Adenoma cancerizzato/carcinoma colorettale iniziale (pt1) DEFINIZIONE Lesione adenomatosa comprendente
DettagliANALISI DI ALCUNI INDICATORI DI FOLLOW-UP NEL TUMORE DELLA MAMMELLA NELL ASL DELLA PROVINCIA DI VARESE ANNO 2009
ANALISI DI ALCUNI INDICATORI DI FOLLOW-UP NEL TUMORE DELLA MAMMELLA NELL ASL DELLA PROVINCIA DI VARESE ANNO 2009 A cura di: Dr.ssa M. Gambino, Dr.ssa Ass. San. L. Balconi, Dr. S. Pisani U. O. S. Sorveglianza
DettagliHOT TOPICS IN CHIRURGIA
HOT TOPICS IN CHIRURGIA PANCREATICA CARCINOMI LOCALMENTE AVANZATI CYBERKNIFE? Dott.ssa Cristina Baiocchi Radioterapia Ospedale San Bortolo Vicenza Padova 15 Maggio 2010 NEOPLASIA PANCREATICA 5 25% dei
DettagliDivisione di Neurochirurgia 1 A.O.R.N. Antonio Cardarelli, Napoli
Divisione di Neurochirurgia 1 A.O.R.N. Antonio Cardarelli, Napoli Sindrome del tunnel carpale: trattamento chirurgico mini-invasivo associato a somministrazione intra-operatoria di un gel antiaderenziale
DettagliIL RUOLO DELL INFERMIERE
A06 152 Maria Grazia Belvedere Paolo Ruggeri IL RUOLO DELL INFERMIERE NELL ASSISTENZA AL PAZIENTE AFFETTO DA IPERTENSIONE ARTERIOSA POLMONARE ANALISI DI UN CASO CLINICO E REVISIONE DELLA LETTERATURA Copyright
DettagliPSA SCREENING NEL TUMORE DELLA PROSTATA
PSA SCREENING NEL TUMORE DELLA PROSTATA Prof. Giuseppe Martorana Clinica Urologica Alma Mater Studiorum Università di Bologna Convegno medico UniSalute Appropriatezza ed efficacia degli screening Bologna,
DettagliLE INDICAZIONI DA PATOLOGIE NON GINECOLOGICHE
LA CHIRURGIA PELVICA EXENTERATIVA: INDICAZIONI E LIMITI LE INDICAZIONI DA PATOLOGIE NON GINECOLOGICHE Patrizia Racca SSCVD ColoRectal Cancer Unit A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino La
DettagliSTUDIO CO.ME.TA. M.S.A.D. (Coprimed Trial Analysis Muscle-Skeletal Apparatus Disease)
ABSTRACT STUDIO CO.ME.TA M.S.A.D. STUDIO CO.ME.TA. M.S.A.D. (Coprimed Trial Analysis Muscle-Skeletal Apparatus Disease) UTILIZZO DI UN DISPOSITIVO MEDICO COPRIMED-ARIA, COME COMPONENTE TERAPEUTICO NELTRATTAMENTO
DettagliMetastasi cerebrali: il ruolo del neurochirurgo. E. Pierangeli,, C. Pizzoni
Metastasi cerebrali: il ruolo del neurochirurgo. E. Pierangeli,, C. Pizzoni Neurochirurgia SS. Annunziata Taranto Direttore Prof. a c. Enrico Pierangeli Epidemiologia MTX = 50% lesioni espansive endocraniche,
Dettagli16th World Conference on Lung Cancer (WCLC): highlights
16th World Conference on Lung Cancer (WCLC): highlights RISULTATI PRELIMINARI STUDIO ITACA Lo studio Itaca è uno studio multicentrico italiano di Fase III che confronta un trattamento chemioterapico tailored
DettagliLA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE
LA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE www.modilite.info MODILITE In Italia la patologia nodulare tiroidea è piuttosto frequente ed è spesso asintomatica. Circa l 80% dei noduli tiroidei sono benigni
DettagliOvaio RIASSUNTO DELLE MODIFICHE
30 Ovaio C56.9 Ovaio RIASSUNTO DELLE MODIFICHE Le definizioni del TNM e il raggruppamento in stadi per questo capitolo non sono stati modificati rispetto alla V edizione. ANATOMIA Sede primitiva. Le ovaie
DettagliImaging funzionale con 18FCH-PET/TC nella definizione del BTV nei pazienti con recidiva biochimica postprostatectomia: fattibilità in 60 pazienti
Imaging funzionale con 18FCH-PET/TC nella definizione del BTV nei pazienti con recidiva biochimica postprostatectomia: studio di L.E. Trodella Radioterapia Oncologica Università Campus Bio-Medico, Roma
DettagliSTUDIO OSSERVAZIONALE SULLA TERAPIA DELLA PATOLOGIA MAMMARIA INDOTTA DALLA MONOTERAPIA CON ANTIANDROGENO PURO PER ADENOCARCINOMA PROSTATICO
STUDIO OSSERVAZIONALE SULLA TERAPIA DELLA PATOLOGIA MAMMARIA INDOTTA DALLA MONOTERAPIA CON ANTIANDROGENO PURO PER ADENOCARCINOMA PROSTATICO FAX: 0916552413 SITO WEB: www.gstu.it E-MAIL: gstu@gstu.it CRITERI
DettagliTrattamento chirurgico. Oggi
Trattamento chirurgico dei Tumori neuroendocrini gastroenteropancreatici Oggi giancarlo pansini simona bonazza di maestro in maestro una introduzione The Neuroendocrine System and Its Tumors An Overview
DettagliEFFICACIA DELLA BACK SCHOOL NEL TRATTAMENTO DELLE RACHIALGIE CRONICHE: ESPERIENZA PERSONALE
Università Cattolica del Sacro Cuore Milano Interfacoltà di Scienze della Formazione Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate EFFICACIA DELLA
Dettagliginecomastia aumento di volume della mammella maschile, mono o bilateralmente
ginecomastia aumento di volume della mammella maschile, mono o bilateralmente diagnosi differenziale: carcinoma della mammella sono elementi di sospetto: monolateralità, rapido sviluppo Primitiva: puberale,
DettagliAUDIT CHIRURGIA TORACICA- IEO
AUDIT CHIRURGIA TORACICA IEO CHIRURGIA ANATOMICA RESETTIVA: MORBILITA E MORTALITA POST CHIRURGICA DAL 2003 AL 2010 Prof. Lorenzo Spaggiari Introduzione Nell ultimo decennio solo un numero limitato di articoli
DettagliLINEE GUIDA TERAPEUTICHE TUMORI DEL RENE
LINEE GUIDA TERAPEUTICHE TUMORI DEL RENE Data di aggiornamento: giugno 2011 1 TERAPIA Tumore del RENE Terapia delle cisti renali complesse PRESENTAZIONE (TNM Ed. 2009) Cisti renale complessa tipo III di
DettagliQuando il dolore è ancora un problema. XVII CIPOMO Congresso Nazionale Roma, 20-22 giugno 2013
Quando il dolore è ancora un problema XVII CIPOMO Congresso Nazionale Roma, 20-22 giugno 2013 Marta Gentili vivere senza dolore onlus In Italia, nel 2012, si stimano circa 364 mila nuove diagnosi per tumore
DettagliAPPROPRIATEZZA IN ECOCARDIOGRAFIA. MARIA CUONZO Cardiologia UTIC AUSL BA Terlizzi
APPROPRIATEZZA IN ECOCARDIOGRAFIA MARIA CUONZO Cardiologia UTIC AUSL BA Terlizzi SOGGETTO CON CMD NOTA IN COMPENSO PREGRESSO DOLORE TORACICO Quale esame stato richiesto con appropriatezza? SOGGETTO CON
DettagliErnia del disco come causa di dolore lombare in giovani atleti: esperienza di 5 casi
Ernia del disco come causa di dolore lombare : esperienza di 5 casi G.Gregori,R.Sacchetti,P.Balduzzi,D.Chitti Pediatria di gruppo Piccolo Daino -Piacenza P.E.Lusenti Responsabile Ambulatorio Fisiatrico
DettagliFederazione Associazioni Italiane Paratetraplegici Associazione di Promozione Sociale
Il percorso clinico assistenziale riabilitativo L'Unità Spinale Unipolare (U.S.U.) rappresenta una struttura complessa unipolare espressamente destinata all'assistenza delle Persone con lesioni al midollo
DettagliI bisogni del paziente oncologico
I bisogni del paziente oncologico F Manzin, G Fabbroni, P Silli, MG Todisco, V de Pangher Manzini Unità Operativa di Oncologia Ospedali di Gorizia e di Monfalcone ASS n. 2 Isontina Lavoro condotto con
DettagliIL TRATTAMENTO DELLA SPASTICITA
IL TRATTAMENTO DELLA SPASTICITA Anna Vagnetti LAVORO DI EQUIPE SVOLTO DAI FISIOTERAPISTI DELL UNITA SPINALE DELL OSPEDALE S. CORONA DI PIETRA LIGURE: BERNARDIS E., DELL ANNO F., FIRPO L., MANDRACCIA S.,
DettagliRisultati della chirurgia per cancro gastrico
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione San Giuseppe Moscati Avellino - Italy Struttura Complessa di Chirurgia Generale Dir. prof. F. Caracciolo Risultati della chirurgia per
DettagliI NETs: : A CHE PUNTO SIAMO?
I NETs: : A CHE PUNTO SIAMO? La terapia: approccio multidisciplinare di una patologia complessa. CASO CLINICO Milano 20/06/2008 Laura Catena S.C. Oncologia Medica 2 Fondazione IRCCS Istituto Nazionale
DettagliDispositivi Medici Impiantabili Attivi per Malattie Neurologiche Il punto di vista del neurochirurgo
II Conferenza Nazionale dei Dispositivi Medici Dispositivi Medici Impiantabili Attivi per Malattie Neurologiche Il punto di vista del neurochirurgo Giovanni Broggi Direttore Dip di Neurochirurgia Fond.
DettagliFOLLOW-UP DEL TUMORE POLMONARE
Linee Guida ITT Istituto Toscano Tumori ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI e degli ODONTOIATRI della PROVINCIA di AREZZO 3 gennaio 2007 Ivano Archinucci UO di Pneumologia ASL 8 STADI DEL CARCINOMA POMONARE STADIO
DettagliReferente regionale - Dott.ssa Anna Corona responsabile del settore assistenza ospedaliera
Allegato n. 4 alla Delib.G.R. n. 22/12 del 11.6.2010 Regione proponente: Regione Autonoma della Sardegna Linea progettuale nella quale si colloca il progetto: Linea progettuale c) implementazione delle
DettagliLa sopravvivenza dei malati di tumore in Veneto
luglio 2014, SER Sistema Epidemiologico Regionale Azienda ULSS 4 Alto Vicentino Area Sanità e Sociale - Sezione Controlli Governo e Personale SSR Regione Veneto La sopravvivenza dei malati di tumore in
DettagliIl ragionamento diagnostico TEST DIAGNOSTICO. Dott.ssa Marta Di Nicola. L accertamento della condizione patologica viene eseguito TEST DIAGNOSTICO
Il ragionamento diagnostico http://www.biostatistica biostatistica.unich unich.itit 2 L accertamento della condizione patologica viene eseguito All'inizio del decorso clinico, per una prima diagnosi In
DettagliSimposio I NETs: A CHE PUNTO SIAMO? Ruolo del debulking massimo.falconi@univr.it Chirurgia B, Verona MILANO, 20 Giugno 2008
Simposio I NETs: A CHE PUNTO SIAMO? Ruolo del debulking massimo.falconi@univr.it Chirurgia B, Verona MILANO, 20 Giugno 2008 Definizione di debulking Oncologica Resecare almeno il 90% del burden tumorale
DettagliPROGRAMMA REGIONALE DI SCREENING MAMMOGRAFICO PREVENZIONE SERENA Workshop 2013. Torino 7 novembre 2013. Anatomia Patologica. Isabella Castellano
PROGRAMMA REGIONALE DI SCREENING MAMMOGRAFICO PREVENZIONE SERENA Workshop 2013 Torino 7 novembre 2013 Anatomia Patologica Isabella Castellano Dipartimento di Scienze Mediche Università di Torino Anatomia
DettagliModulo 2. Diagnostica per immagini APPROFONDIMENTO
Modulo 2 Diagnostica per immagini APPROFONDIMENTO Istotipi Eventuale meno sottotitolo frequenti Carcinoma neuroendocrino a grandi cellule Neoplasia maligna a grandi cellule caratterizzata da un pattern
DettagliProtocollo di studio clinico o epidemiologico
Protocollo di studio clinico o epidemiologico Esempi e struttura Esempio 1 (1) Titolo: gli eventi trombo-embolici nei pazienti con tumori a cellule germinali e trattati con chemioterapia Background: all
DettagliRELAZIONE TRA DELIRIUM E STATO FUNZIONALE DOPO INTERVENTO PER FRATTURA DI FEMORE
RELAZIONE TRA DELIRIUM E STATO FUNZIONALE DOPO INTERVENTO PER FRATTURA DI FEMORE Maria Bennardo, Chiara Mussi, Pierluigi Giacobazzi e Luciano Belloi Centro di Valutazione e Ricerca Gerontologica Università
DettagliRASSEGNA STAMPA martedì 9 dicembre 2014
RASSEGNA STAMPA martedì 9 dicembre 2014 02/12/2014 - TUMORE DEL SENO E DELLA TIROIDE, CONVEGNO GIOVEDÌ IN CHIESA Campobasso. Giovedì 4 dicembre alle 18 e 30 nella chiesa di S.Antonio Abate, a Campobasso,
DettagliIl problema delle calcificazioni. Este 29.11.2013
Il problema delle calcificazioni Este 29.11.2013 il tratto extracranico delle arterie carotidi si presta in maniera ottimale allo studio mediante eco-color-doppler I miglioramenti tecnologici apportati
DettagliCasa di Cura privata Villa Silvana - Aprilia U.O. Cure Palliative- Hospice
Casa di Cura privata Villa Silvana - Aprilia U.O. Cure Palliative- Hospice Responsabile Medico: Medici di Reparto: Caposala: Dott. Alberto SINISCALCHI Dott. Andrea LIGUORI Dott. Gian Paolo SPINELLI Sig.ra
DettagliIMMUNOFENOTYPES OF PRIMARY AND METASTATIC NETS TUMORS
IMMUNOFENOTYPES OF PRIMARY AND METASTATIC NETS TUMORS POLICLINICO DI BARI Montrone T., Maino A., Cives M.*, Arborea G., Silvestris F.*, Resta L. DETO, *DIMO Neoplasie maligne disseminate per tutto il sistema
DettagliCarcinoma della prostata: INCIDENZA
Outcomes in Localized Prostate Cancer: National Prostate Cancer Registry of Sweden Follow-up Study JNCI - J Natl Cancer Inst. 2010 Jul 7;102(13):919-20 Trento, 13/11/2010 Di cosa si tratta? E' uno studio
DettagliManca qualcosa: cosa c èc. di sbagliato nell usare l età alla diagnosi/decesso o la latenza nei casi. Farina OJC 15 maggio 2013
Manca qualcosa: cosa c èc di sbagliato nell usare l età alla diagnosi/decesso o la latenza nei casi Consonni, Epidemiol Prev,, 2013 Farina OJC 15 maggio 2013 Introduzione Negli ultimi decenni l epidemiologia
DettagliI TUMORI del RACHIDE WWW.FISIOKINESITERAPIA.BIZ
I TUMORI del RACHIDE WWW.FISIOKINESITERAPIA.BIZ Tumori ossei Tumori produttori di tessuto osseo Tumori produttori di tessuto cartilagineo Tumori a cellule giganti Tumori del midollo osseo Tumori del tessuto
DettagliLa frazione dei guariti dal cancro
13-15 Aprile 2016 Reggio Children c/o Centro Internazionale Loris Malaguzzi REGGIO EMILIA La frazione dei guariti dal cancro Stefano Guzzinati Registro Tumori del Veneto Luigino Dal Maso, Centro Riferimento
DettagliIL NUOVO CORSO DELLA TERAPIA LOCO-REGIONALE DEL CARCINOMA MAMMARIO: L ESPERIENZA DI VICENZA
IL NUOVO CORSO DELLA TERAPIA LOCO-REGIONALE DEL CARCINOMA MAMMARIO: L ESPERIENZA DI VICENZA DR. L. ROTUNNO Unità Operativa Chirurgia Generale Iª I - Vicenza Prof. G. Ambrosino Fino al 1998 la chirurgia
DettagliNella provincia di Latina sono diagnosticati in media ogni anno 98 casi ogni 100.000 uomini e 27 ogni 100.000 donne.
TUMORE DEL POLMONE Nel periodo 27-211 sono stati registrati complessivamente in provincia di Latina 172 nuovi casi di tumore del polmone. E risultato al 1 posto in termini di frequenza fra le neoplasie
DettagliAnita Andreano e Antonio Russo
DEFINIZIONE DI UN SET DI INDICATORI DEL PROCESSO DI DIAGNOSI E CURA DEL TUMORE POLMONARE TRAMITE METODO DELPHI-MODIFICATO E PRESENTAZIONE DEGLI INDICATORI CALCOLATI SULLA POPOLAZIONE DI DUE ASL DELLA PROVINCIA
DettagliIl ruolo di CA15-3 nel monitoraggio della terapia nel carcinoma mammario metastatico: un caso clinico
Il ruolo di CA15-3 nel monitoraggio della terapia nel carcinoma mammario metastatico: un caso clinico C. Cocco 1, B. Caruso 1, E. Fiorio 2 1 Laboratorio Analisi (sede di BT) 2 Oncologia (sede di BT), AOUI,
DettagliIl Gruppo Multidiscplinare Modelli a confronto: Esperienza UCSC Pol. Gemelli Roma F. Miccichè
ATTUALITÀ NELLA TERAPIA INTEGRATA LOCOREGIONALE DELLE NEOPLASIE DELLE VIE AEREE DIGESTIVE SUPERIORI Il Gruppo Multidiscplinare Modelli a confronto: Esperienza UCSC Pol. Gemelli Roma F. Miccichè prima del
DettagliRiabilitazione dopo intervento di cardiochirurgia
Riabilitazione dopo intervento di cardiochirurgia L obiettivo ultimo della riabilitazione cardiologica Recuperare e mantenere al livello più elevato possibile le condizioni fisiologiche, psicologiche,
DettagliTERAPIE MEDICHE SPECIFICHE IN EMERGENZA
Conferenza Nazionale di Consenso LA GESTIONE MULTIDISCIPLINARE DELLA LESIONE MIDOLLARE IN FASE ACUTA Documenti preliminari TERAPIE MEDICHE SPECIFICHE IN EMERGENZA Stefano Arghetti, Lucia Scirpa 1 PREMESSA
DettagliLo screening mammografico una revisione sui dati di letteratura
Lo screening mammografico una revisione sui dati di letteratura Cos è uno screening Strategia di indagini diagnostiche generalizzate, utilizzate per identificare una malattia in una popolazione standard
DettagliNeoplasie della mammella - 2
Neoplasie della mammella - 2 Fattori prognostici Numero di N+ : >3 Età e stato menopausale Diametro di T Invasione linfatica e vascolare Tipo istologico Grading Recettore per Estrogeni/Progesterone Amplificazione
DettagliIgiene nelle Scienze motorie
Igiene nelle Scienze motorie Epidemiologia generale Epidemiologia Da un punto di vista etimologico, epidemiologia è una parola di origine greca, che letteralmente significa «discorso riguardo alla popolazione»
DettagliDIFFERENZA DI GENERE E MEDICINA
DIFFERENZA DI GENERE E MEDICINA L ONU, l Europa e l OMS raccomandano che il determinante genere sia tenuto presente nella programmazione delle politiche sanitarie. L ONU ha inserito la medicina di genere
DettagliFattori prognostici del carcinoma gastrico nell anziano
DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE E CHIRURGICHE. CLINICA GERIATRICA UNIVERSITà DEGLI STUDI DI PADOVA Fattori prognostici del carcinoma gastrico nell anziano G.Gasparini, C. Santoro, ED. Toffannello, E. Faccioli,
DettagliL Insulina è un ormone prodotto dal pancreas implicato nel metabolismo dei carboidrati.
DIABETE E RISCHIO CANCRO: RUOLO DELL INSULINA Secondo recenti studi sono più di 350 milioni, nel mondo, gli individui affetti da diabete, numeri che gli regalano il triste primato di patologia tra le più
DettagliSommario. 1. Scopo e applicabilità 2. Riferimenti 3. Allegati 4. Descrizione del percorso. PERCORSO Codice DVA 09 Rif. P 01. Pag.
Rif. P 01 Pag. 1 Sommario 1. Scopo e applicabilità 2. Riferimenti 3. Allegati 4. Descrizione del percorso REVISIONI N REV. DATA STESURA DESCRIZIONE Rif. PARAGR. Rif. PAGINA 00 20/10/2009 Prima emissione
Dettagliorganizzativi della pelvicunit
Tavola Rotonda: modelli organizzativi della pelvicunit Moderatori: G. De Scisciolo, M. Palumbo, M. Lamartina Realtà a confronto: Unitàspinale-M.P.Onesta Centro di Riabilitazione - G. Quattrocchi L esperienza
DettagliTerapia del dolore con Stimolazione Midollare
Terapia del dolore con Stimolazione Midollare PER UNA MIGLIORE QUALITA DELLA VITA 2 Convivere con il dolore cronico Dover convivere con il dolore cronico, significa apportare alla propria vita un importante
DettagliSeconda Parte Specifica di scuola - Statistica sanitaria e Biometria - 31/07/2015
Domande relative alla specializzazione in: Statistica sanitaria e Biometria Domanda #1 (codice domanda: n.641) : In epidemiologia, una variabile di confondimento è una variabile: A: associata sia alla
DettagliPatologie del Disco Intervertebrale
Patologie del Disco Intervertebrale I dischi intervertebrali sono strutture normalmente presenti tra i corpi vertebrali per tutta la lunghezza della colonna. Il disco è formato da due componenti: una più
DettagliValutazione dell outcome riabilitativo nell ictus ischemico ed emorragico in termini di efficacia ed efficienza del trattamento
L Unità Operativa di Medicina Riabilitativa della nostra Casa di Cura Lay di Cagliari ha presentato nell ambito della Conferenza Nazionale sull Ictus Cerebrale STROKE 2009 tenutasi a Firenze Fiera il 12
DettagliIndicatori di qualità nei carcinomi genitali femminili: ovaio e utero Serata di presentazione progetto Zonta Club Locarno 13.04.2010 Registro Tumori Canton Ticino Istituto Cantonale di Patologia Via in
DettagliVALUTAZIONE DELL ATTIVITÀ ACARICIDA DI UN DISPOSITIVO ELETTRONICO AD EMISSIONE DI ULTRASUONI (A BATTERIA/ A RETE) DENOMINATO D-MITE AWAY
62024 Matelica Via Circonvallazione, 93/95 Tel. 0737.404001 Fax 0737.404002 vincenzo.cuteri@unicam.it www.cuteri.eu Matelica, 2 febbraio 2012 VALUTAZIONE DELL ATTIVITÀ ACARICIDA DI UN DISPOSITIVO ELETTRONICO
DettagliLA RESEZIONE DELLE METASTASI EPATICHE NEL TUMORE METASTATICO DEL COLON RETTO
LA RESEZIONE DELLE METASTASI EPATICHE NEL TUMORE METASTATICO DEL COLON RETTO Cetuximab può ridurre la massa tumorale per permettere la resezione delle metastasi, anche, in pazienti inizialmente non resecabili,
DettagliIn ambito clinico l'anatomia patologica svolge un ruolo fondamentale per la pianificazione di eventuali terapie mediche o chirurgiche fornendo
ANATOMIA PATOLOGICA Branca specialistica della medicina che studia le malattie umane mediante esame macroscopico degli organi o microscopico dei tessuti e delle cellule In ambito clinico l'anatomia patologica
DettagliLa chirurgia: come, quando e quale
La chirurgia: come, quando e quale V. Ziparo Facoltà di Medicina e Psicologia Dipartimento Medico-Chirurgico e Medicina Translazionale Azienda Ospedaliera Sant Andrea Epidemiologia dell Adenocarcinoma
DettagliSEBASTIANO FILETTI. Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche. Università di Roma Sapienza, Roma
SEBASTIANO FILETTI Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche Università di Roma Sapienza, Roma La malattia tiroidea è in aumento negli ultimi anni. Quali le ragioni? Dati epidemiologici provenienti
DettagliCome valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo
Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo Prima di organizzare un programma di allenamento al fine di elevare il livello di prestazione, è necessario valutare le capacità
DettagliTerapia chirurgica. Ictus Cerebrale: Linee Guida Italiane di Prevenzione e Trattamento
Terapia chirurgica Ictus Cerebrale: Linee Guida Italiane di Prevenzione e Trattamento Nel caso di stenosi carotidea sintomatica, la endoarteriectomia comporta un modesto beneficio per gradi di stenosi
DettagliClassi di priorità per RMN Rachide Spalla Ginocchio Bacino
1 di 7 Gruppo di lavoro: Coordinatore : Direzione Sanitaria Componenti Specialisti Radiologia: Componenti Specialisti Ortopedia : Componenti Medicina Generale: 1. DEFINIZIONE CLASSI DI PER RMN - RACHIDE
DettagliRuolo del Servizio Sanitario Nazionale nel supporto alle pazienti e alle famiglie. Roma, 25 Novembre 2014. Tiziana Sabetta
Ruolo del Servizio Sanitario Nazionale nel supporto alle pazienti e alle famiglie Roma, 25 Novembre 2014 Tiziana Sabetta Nulla rende più fragile e vulnerabile una famiglia dell esordio di una malattia
DettagliIL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E LA NEFROPATIA DIABETICA: studio sui comportamenti prescrittivi diagnosticoterapeutici di un gruppo di medici genovesi
Università degli Studi di Genova Facoltà di Medicina e Chirurgia IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E LA NEFROPATIA DIABETICA: studio sui comportamenti prescrittivi diagnosticoterapeutici di un gruppo di medici
DettagliLe malattie della tiroide (dalla diagnosi alla terapia ) Focus sui percorsi aziendali A cura del Gruppo tiroide ASLAL Coordinatore: Dr.
Le malattie della tiroide (dalla diagnosi alla terapia ) Focus sui percorsi aziendali A cura del Gruppo tiroide ASLAL Coordinatore: Dr. Singarelli Il follow-up del paziente operato Piero Iacovoni Acqui
DettagliBalanced Scorecard Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta
Balanced Scorecard Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta LA FONDAZIONE La Fondazione L Istituto Neurologico Carlo Besta, fondato nel 1918 e classificato dal 1981 come Istituto di Ricerca e
DettagliGrazie dell attenzione
Grazie dell attenzione http://www.registri-tumori.it/pdf/aiom2012/i_numeri_del_cancro_2012.pdf In Italia circa 2.250mila persone (4% del totale della popolazione) vivono avendo avuto una precedente
DettagliDISSAL - Dipartimento di Scienze della Salute, Università di Genova
DISSAL - Dipartimento di Scienze della Salute, Università di Genova Marina VERCELLI Dipartimento Scienze della Salute, Università di Genova S.S. Epidemiologia Descrittiva, IST Genova I NUMERI DEL CANCRO
DettagliL insufficienza venosa cronica degli arti inferiori, la cui espressione più diffusa è
IL TRATTAMENTO LASER (ELVeS) DELLE VENE VARICOSE Dott. Alessandro MASTROMARINO L insufficienza venosa cronica degli arti inferiori, la cui espressione più diffusa è rappresentata dalla comparsa delle varici
Dettagli