4.8 Fotografia del fenomeno dei minori fuori famiglia in Provincia di Lecce
|
|
- Floriana Volpi
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 4.8 Fotografia del fenomeno dei minori fuori famiglia in Provincia di Lecce La provincia di Lecce si estende su una superficie di 2759,4 kmq e comprende 97 comuni organizzati, ai fini della gestione associata dei servizi sociali, in 10 ambiti territoriali: Lecce, Campi Salentina, Casarano, Gagliano del Capo, Galatina, Gallipoli, Maglie, Martano, Nardò e Poggiardo organizzato in Consorzio. La popolazione residente al 31 dicembre 2008 è di unità, con un incidenza del 19,9% sulla popolazione pugliese e una densità abitativa di 294,5 abitanti per kmq. Si contano minori, pari al 17,4% della popolazione complessiva residente. I minori residenti nella provincia di Lecce costituiscono il 18,7% dei minori residenti in Puglia. L incidenza dei minori della provincia sul totale complessivo dei minori residenti in Puglia è pari al 18,68%. In questo contesto vanno considerati i dati sui minori fuori famiglia che, al 31 dicembre 2008, risultano pari a 508, di cui 210 inseriti in progetti di affido e 298 accolti in strutture residenziali. Nella provincia di Lecce si riscontra un maggior ricorso all inserimento in strutture residenziali piuttosto che all affidamento. Tuttavia, esistono eccezioni a livello d ambito, come evidente dalla Tav : in controtendenza rispetto ai dati provinciali, negli ambiti di Casarano, Martano e Poggiardo (consorzio) la maggioranza dei minori fuori famiglia sono inseriti in progetti di affido familiare. All estremo opposto troviamo invece gli ambiti di Campi Salentina e Gagliano del Capo, dove rispettivamente l 86% e il 67,6% dei minori fuori famiglia sono accolti in strutture residenziali.
2 Graf.1 Minori fuori famiglia per tipologia d'intervento (% su tot) dati al in strutture in affido Poggiardo 43,8 56,3 Nardò 58,5 41,5 Martano 42,1 57,9 Maglie 50,0 50,0 Lecce 57,9 42,1 Gallipoli 64,3 35,7 Galatina 54,5 45,5 Gagliano d.c. 67,6 32,4 Casarano 46,4 53,6 Campi S. 86,0 14,0 Provincia di Lecce 58,7 41,3 I minori fuori famiglia rappresentano lo 0,36% dei minori residenti nel territorio della provincia e lo 0,07% dei minori residenti nella regione. Il 32% dei minori fuori famiglia presenti nella provincia provengono dall ambito di Lecce, seguito dagli ambiti di Nardò e Casarano con, rispettivamente, il 13% e l 11%, all estremo opposto si colloca invece l ambito di Poggiardo (consorzio) con il 3%. (Graf. 2). Campi S. 10% Graf. 2 Inc.% minori fuori famiglia su totale prov.le Casarano 11% Gagliano d.c. 7% Galatina 9% Gallipoli 6% Poggiardo 3% Nardò 13% Martano 4% Maglie 6% Lecce 32%
3 Tra i minori fuori famiglia si contano 49 stranieri (il 9,65% dell intero gruppo), di cui 35 accolti in strutture residenziali e 14 inseriti in progetti di affidamento familiare. Si rileva che nell ambito di Lecce dei 34 minori stranieri 25 sono inseriti in strutture residenziali e 9 sono in affido familiare (Cfr. Tav a e Tav b).
4 Il confronto dei dati al 31/12/2008 con i dati al 31/12/2007 rivela un aumento di circa il 13% del numero di minori fuori famiglia, in valori assoluti da 450 a 508. In particolare, l Ambito di Poggiardo (consorzio) registra un aumento del 220% del numero di minori fuori famiglia, seguito dagli Ambiti di Nardò (con il 58%) e Lecce (con il 26,2%). Per quanto riguarda le tipologie di intervento adottate, si riscontra una diminuzione della percentuale di affido, pari al 43,11% nel 2007 e al 41,3% nel Si registra, inoltre, anche una diminuzione della percentuale di minori stranieri inseriti in strutture residenziali, dal 14,45% del 2007 all 11,7% del Resta invariata, invece, la percentuale di stranieri in affido, pari al 6,7%.
5
6 Al 31 dicembre 2008 i minori fuori famiglia risultano essere 508, di cui 459 italiani e 49 stranieri. In percentuale, i minori italiani rappresentano ben il 90,4% dei minori fuori famiglia della provincia di Lecce. Inoltre, circa il 69,4% dei minori stranieri fuori famiglia provengono dall ambito di Lecce. Come si può notare dalla Tav a, significativa è la percentuale di minori stranieri non accompagnati che a livello di dato provinciale è del 59,2%. Anche in questo caso, il maggior numero di minori stranieri non accompagnati è riscontrato nell ambito di Lecce (20 unità), seguito da Gagliano del Capo con 3 unità, da Maglie con 2 e da Gallipoli, Martano, Nardò e Poggiardo, tutti con 1 unità.
7 Per quanto riguarda le caratteristiche di genere, la provincia di Lecce registra un maggior numero di minori fuori famiglia di sesso maschile con 291 unità, pari al 57,3% (Tav a). Questa percentuale risulta particolarmente elevata negli ambiti di Maglie, Campi Salentina e Lecce, in cui si registrano rispettivamente il 71,9%, il 64,0% e il 59,8% di minori fuori famiglia di sesso maschile. Rappresentano un eccezione a livello di ambito Casarano e Galatina con, rispettivamente, il 51,8% e il 52,3% di minori fuori famiglia di sesso femminile.
8 Altra caratteristica anagrafica presa in esame è la fascia d età. Dalle Tavv e 4.8.5a risulta la predominanza della fascia d età anni con 333 unità (pari al 65,5% dei minori fuori famiglia della provincia), seguita dalla fascia 6-10 anni con 129 unità (pari al 25,4%).
9 La distribuzione per classi d età varia all interno della provincia: la fascia d età anni è predominante in tutti gli ambiti, ma raggiunge valori particolarmente elevati negli ambiti di Lecce (68,3% su totale d ambito) e Campi Salentina (68% su totale d ambito), dove risiedono rispettivamente il 33,6% e il 10,2% del totale dei minori fuori famiglia appartenenti a questa fascia d età dell intera provincia. La fascia d età 6-10 anni è maggiormente rappresentata, a livello provinciale, dagli ambiti di Poggiardo (consorzio) (48%) e Lecce (24%), mentre quella 0-5 anni registra i valori più alti negli ambiti di Nardò (78,4%) e Lecce (46,3%). Come risulta dal Graf. 5, il maggior numero di minori accolti in strutture residenziali appartiene alla fascia d età anni. Più giovani, invece, i minori inseriti in progetti di affidamento familiare e appartenenti principalmente alla fascia 6-10 anni. Graf. 5 - Distribuzione per classi d'età e tipologia d'intervento (v.a.) età non indicata 5 0 da 15 a 17 anni da 11 a 14 anni da 6 a 10 anni in strutture in affidamento familiare da 3 a 5 anni da 0 a 2 anni 4 4
10 L indagine ha tenuto conto anche dei ragazzi/e di età compresa tra i 18 e i 20 anni che si trovano presso strutture residenziali da prima di raggiungere la maggiore età. Sommandoli ai minori in senso stretto, il numero di soggetti fuori famiglia sale a 522. Solo 1 dei 14 ragazzi/e appartenenti a questa fascia d età è di nazionalità straniera. Come da Tav , i minori fuori famiglia provengono per l 87,6% dal territorio pugliese e a livello d Ambito solo quello di Lecce è connotato da una forte presenza di minori provenienti da fuori regione, pari al 19,5% sul totale d ambito e al 64% sul totale provinciale.
11 La tav ci presenta la tipologia di strutture residenziali che accolgono i minori e le relative percentuali di minori accolti. Nella provincia di Lecce sono le Comunità Educative, le Case Famiglia e le Comunità Familiari ad accogliere il maggior numero di minori con, rispettivamente, il 60,4%, il 20,1% e il 19,1% (Tav a). Poco significativo o praticamente nullo il ricorso a Comunità Alloggio, Gruppi Appartamento e Comunità di Pronta Accoglienza.
12
13 Sul totale degli affidi, come dimostra il Graf. 7, ben il 71% è di natura intrafamiliare. Un analisi a livello d ambito ci permette, tuttavia, di riscontrare un certo equilibrio nella scelta della forma di affido, ad eccezione degli ambiti di Lecce, Nardò, Gallipoli e Martano dove il distacco tra affido intrafamiliare e affido eterofamiliare è più netto.
14 Per quanto riguarda la natura del provvedimento, nella provincia di Lecce l 86,2% degli affidi è di natura giudiziale (cfr. Graf. 8); questa percentuale arriva addirittura al 100% negli ambiti Campi Salentina, Gagliano del Capo e Gallipoli (Tav a). Unica eccezione a livello d ambito è costituita da Poggiardo (consorzio), con il 66,7% di affidi consensuali. Nell ambito di Nardò, invece, si registra un certo equilibrio tra gli affidi giudiziali e gli affidi consensuali.
15
16 Come risulta dalla tav a, a livello provinciale il 50,0% degli affidamenti familiari dura da oltre quattro anni, il 20,0% dai due ai quattro anni, il 14,0% da meno di un anno e l 11,4% da uno a due anni. Da un analisi più dettagliata risulta che solo nell ambito di Gagliano del Capo la percentuale più elevata (45.5%) è costituita dagli affidamenti di durata compresa tra uno e due anni.
17
18 Altro campo d indagine è quello dei servizi e degli interventi relativi all affidamento familiare forniti dai Comuni, in forma singola o associata, al fine di promuovere misure alternative all istituzionalizzazione dei minori. Un dato importante, in tal senso, è la presenza o meno sul territorio di detti servizi che includono l erogazione di contributi mensili alle famiglie affidatarie, la predisposizione di elenchi di dette famiglie, l organizzazione di attività di sensibilizzazione e corsi di formazione in materia di affido. Dal Graf. 10 si rileva che solo 26 dei 97 Comuni della provincia (pari al 26,8%) hanno attivato servizi rivolti alla promozione dell affidamento familiare. Nell ambito di Maglie ben 10 Comuni su 12 presentano detti servizi, seguito da Poggiardo (consorzio) con 5 Comuni su 10. Nella metà degli ambiti (Martano, Lecce, Galatina, Casarano e Campi Salentina) i servizi risultano attivi in un solo Comune.
19 Le titolarità dei servizi dedicati all affidamento familiare dei minori, come si evince dalla Tav sono principalmente di ambito, 13 su 26 totali, 7 hanno titolarità e valenza comunale, 5 appartengono all ASL e solo l ambito di Poggiardo (consorzio) indica 1 altro ente. È l ambito di Maglie a differenziarsi per quantità di servizi presenti in tutta la provincia, 10 sui complessivi 26, la cui titolarità è in ben 7 casi di ambito. L erogazione dei contributi economici mensili alle famiglie affidatarie è molto variegato sia nel valore medio dell importo minimo, che passa da 40 Euro nell ambito di Maglie per arrivare a 230 Euro nell ambito di Gallipoli, sia nel valore medio dell importo massimo che per l ambito di Gagliano del Capo è pari a 50 Euro, importo costante nell ambito in questione, e arriva a 253 Euro nell ambito di Poggiardo (consorzio). Ambiti che mantengono gli importi da erogare costanti sono, oltre a Gagliano del Capo, Gallipoli e Martano.
20 Nella provincia di Lecce le iniziative di sensibilizzazione aventi per oggetto l affido familiare sono state promosse in soli 2 Comuni: di queste, una è a valenza comunale e l altra da fa capo ad altro ente.
21 In tutta la provincia di Lecce sono presenti 28 famiglie affidatarie iscritte negli elenchi ufficiali nei due soli ambiti di Galatina e Lecce. Le famiglie affidatarie presenti nell ambito di Galatina sono in tutto 18 e sono iscritte su base di ambito territoriale, le rimanenti 10 che appartengono all ambito di Lecce sono, invece, iscritte su base comunale, ma la titolarità appartiene ad altro ente (Tav ). In tutto il territorio provinciale in soli 2 ambiti su 10, Maglie e Poggiardo, sono stati organizzati appena 7 corsi di formazione, rispettivamente 6 nell ambito di Maglie e uno solo in quello di Poggiardo. Questi corsi sono stati organizzati a livello di ambito ed erano rivolti agli operatori del settore.
22 4.9 Il Centro Risorse Famiglie e l Ufficio di Mediazione in Provincia di Lecce Per la strutturazione e il consolidamento di sistemi più estesi di welfare comunitario, ai sensi della L.328/2000 e della L.R. 19/2006 la Provincia di Lecce nel novembre del 2008 ha istituito il Centro Risorse per la Famiglia. Tale servizio costituisce, a livello provinciale, un laboratorio partecipato per la definizione, programmazione e realizzazione, concertata ed integrata, di efficaci politiche di promozione e sostegno della famiglia. Si propone quale nodo strategico ed attivo della potenziale rete di attori sociali e di Servizi, pubblici e privati, che operando a vario titolo, separatamente e spesso isolatamente sul territorio, assumono, quale mission, gli interventi ed i servizi per la famiglia. Correlato con l area responsabilità familiari dell Osservatorio Provinciale delle Politiche Sociali, il Centro assurge a topos peculiare di osservazione, lettura ed analisi della famiglia, dei suoi bisogni e delle sue dinamiche evolutive. Il Centro Risorse, dotato di un equipe stabile multiprofessionale specializzata, promuove e sostiene la famiglia nel complesso processo evolutivo che la interessa, nella fase di incipit attrattivorelazionale della coppia, nello sviluppo dell affettività, della comunicazione sessuale e verbale, dell incontro tra culture ed etnie differenti, nella fase della scelta razionale della coniugalità/coabitazione, della genitorialità consapevole, della paternità e maternità responsabile (naturale, adottiva ed affidataria), nella fase dell attesa, dell accoglienza e dell educazione dei figli, ed ancora nella conciliazione del tempo di cura e del tempo del lavoro (con particolare attenzione al ruolo femminile), nella assunzione della propria funzione sociale, dei propri diritti e doveri, nella fase del conflitto e della separazione. Nell ambito del Centro Risorse Famiglie, al fine di perseguire gli obiettivi prefissati, sono stati organizzati n. 7 corsi di supporto alla genitorialità, 2 dei quali organizzati in collaborazione con 2 ambiti territoriali, precisamente Galatina e Poggiardo, e gli altri 5 con delle Associazioni del Terzo Settore. Detta iniziativa denominata Genitori e figli per una comunicazione consapevole ha coinvolto numerose famiglie. Nel territorio provinciale, invece, sono state organizzate delle attività, presso le scuole, relative al rapporto che intercorre tra famiglia, figli e scuola per l educazione alla legalità e il contrasto all alcool, problema sempre più presente tra i giovani. Nell ambito del Centro Risorse, è istituito l Ufficio di Mediazione Civile e Penale, chiamato ad operare d intesa con l Autorità Giudiziaria. Esso interviene sulla gestione dei conflitti, sia che questi si realizzino nei rapporti di vicinato, nelle relazioni familiari, nell integrazione interetnica, che, nel contesto penale, tra autore e vittima di reato, favorendo la ricostruzione della relazione interpersonale e del legame sociale, e promuovendo dialogo e comunicazione ove il conflitto aveva indotto alla cessazione di ogni rapporto. Per detto Ufficio è stato espletato l avviso pubblico per il conferimento di incarichi professionali a n. 5 Mediatori Familiari, con profilo professionale corrispondente a quanto fissato dall art. 94 del Regolamento Regionale n 4/2007, ai quali si affiancheranno n. 2 assistenti sociali. L Ufficio di Mediazione Civile e Penale avrà sede nei locali della Fondazione Partecipata G. Massa (ex asilo nido IPAB), siti in Piazzetta D Enghien a Lecce che saranno inaugurati entro novembre 2009.
SERVIZI E INTERVENTI SOCIALI PER BAMBINI, RAGAZZI E FAMIGLIE
SERVIZI E INTERVENTI SOCIALI PER BAMBINI, RAGAZZI E FAMIGLIE Rapporto sui dati delle Zone sociosanitarie/società della salute della Regione Toscana Anni 2007-2009 GENNAIO 2011 INDICE Nota metodologica
DettagliL età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato
Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato
DettagliArt. 1 (Finalità) Art. 2 (Funzioni della Regione)
LEGGE REGIONE MARCHE 11 NOVEMBRE 2008, N. 32 Art. 1 (Finalità) Art. 2 (Funzioni della Regione) Art. 3 (Istituzione del Forum permanente) Art. 4 (Iniziative di prevenzione) Art. 5 (Informazione) Art. 6
DettagliCittà di Ispica Prov. di Ragusa
Città di Ispica Prov. di Ragusa REGOLAMENTO SULL AFFIDO FAMILIARE DI MINORI Art. 1 L amministrazione comunale attua l affidamento familiare allo scopo di garantire al minore le condizioni migliori per
DettagliSociale e Pari Opportunità alla dr.ssa Francesca Zampano;
23048 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SER- VIZIO POLITICHE PER IL BENESSERE SOCIALE E LE PARI OPPORTUNITA 4 luglio 2013, n. 650 D.G.R. n. 494 del 17 aprile 2007 e Del. G. R. n. 1176 del 24 maggio 2011 - Azione
DettagliREGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE
REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE 2000 Adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 86 del 29 settembre ARTICOLO 1 - RIFERIMENTI LEGISLATIVI L affido è disposto dal Comune, o chi da esso delegato, in
Dettagli* Responsabilità familiari, capacità genitoriali e diritti dei bambini e degli adolescenti;
Delib.Ass.Legisl. 23-11-2006 n. 91 Programma annuale 2006: interventi, obiettivi, criteri generali di ripartizione delle risorse ai sensi dell'art. 47, comma 3, della L.R. n. 2/2003. Stralcio del Piano
DettagliSUSSIDIARIETÀ E CONCILIAZIONE
SUSSIDIARIETÀ E CONCILIAZIONE Porre al centro i bisogni della persona e della famiglia Disegnare e coordinare in una prospettiva sussidiaria Politiche integrate che promuovano opportunità, risposte e soluzioni
DettagliSeconda fase di MONITORAGGIO LINEE DI INDIRIZZO sull AFFIDAMENTO FAMILIARE
Seconda fase di MONITORAGGIO LINEE DI INDIRIZZO sull AFFIDAMENTO FAMILIARE SCHEDA DI RICOGNIZIONE DEGLI ASSETTI TERRITORIALI AN 2014 La presente scheda ha l'obiettivo di rilevare gli attuali assetti organizzativi
DettagliCARTA DEI SERVIZI CENTRO SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE -SAAT
CARTA DEI SERVIZI CENTRO SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE -SAAT Pag.1 Pag.2 Sommario COS È IL SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE SAAT... 3 DESTINATARI DEL SERVIZIO... 3 I SERVIZI OFFERTI...
DettagliCentro Polifunzionale di Gavirate. Centro di Accoglienza di Cittiglio. Fondazione FELICITA MORANDI. Associazione IL PASSO onlus
Centro di Accoglienza di Cittiglio Centro Polifunzionale di Gavirate Fondazione FELICITA MORANDI Associazione IL PASSO onlus Luglio 2012 FONDAZIONE FELICITA MORANDI Servizi e interventi a favore dei minori
DettagliREGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA DISTRETTO CARBONIA PREMESSA
Allegato B II annualità Progetto Sostegno alla genitorialità - Distretto di Carbonia REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA DISTRETTO CARBONIA PREMESSA - Con D.G.R. n. 40/09 del
DettagliRegistro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014
Direzione Generale dell Immigrazione e delle Politiche di Integrazione Divisione II Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014 A cura della
DettagliDocumento di economia e finanza 2015. Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali
Documento di economia e finanza 2015 Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica, Giorgio Alleva Commissioni riunite V Commissione
DettagliINDIVIDUAZIONE DEGLI ELEMENTI VARIABILI DA CONSIDERARE NELLA
Allegato parte integrante ALLEGATO A) - Disciplina ICEF INDIVIDUAZIONE DEGLI ELEMENTI VARIABILI DA CONSIDERARE NELLA VALUTAZIONE DELLA CONDIZIONE ECONOMICA FAMILIARE, AI FINI DELL AMMISSIONE AGLI ASSEGNI
DettagliAllegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI
Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO Il fenomeno della elevata presenza
DettagliL obiettivo di questa breve analisi è quello di offrire un panorama sullo stato dell arte dei servizi erogati per conto dell Agenzia Comunale per le
L obiettivo di questa breve analisi è quello di offrire un panorama sullo stato dell arte dei servizi erogati per conto dell Agenzia Comunale per le Tossicodipendenze nel corso dell anno 2009. Si è dunque
Dettagli16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA
16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA Obiettivi della presentazione Illustrare i principali risultati
DettagliGodiasco, 31 DICEMBRE 2010
Godiasco, 31 DICEMBRE 21 1 L indagine è stata svolta nel periodo SETTEMBRE/DICEMBRE 21; Il questionario è stato distribuito ai familiari degli ospiti in occasione della presentazione del BILANCIO SOCIALE
DettagliLa popolazione in età da 0 a 2 anni residente nel comune di Bologna. Dicembre 2015
La popolazione in età da 0 a 2 anni residente nel comune di Bologna Dicembre 2015 La presente nota è stata realizzata da un gruppo di lavoro dell Area Programmazione, Controlli e Statistica coordinato
DettagliPIANO DISTRETTUALE DI INTERVENTO PER L AFFIDAMENTO FAMILIARE ANNO 2011
ASL RMH Comune di Anzio Comune di Nettuno PIANO DISTRETTUALE DI INTERVENTO PER L AFFIDAMENTO FAMILIARE ANNO 2011 Distretto: RM H6 ANZIO - NETTUNO Comune capofila: ANZIO Per la ASL RMH Il Direttore Generale
DettagliI lavoratori domestici in Friuli Venezia Giulia
1 luglio 2015 #lavoro Rassegna Stampa Messaggero Veneto2lug2015 Il Piccolo 2lug2015 TG3 RAI FVG 1lug2015 I lavoratori domestici in Friuli Venezia Giulia Anche in Friuli Venezia Giulia il mercato del lavoro
DettagliI redditi 2012 dichiarati dalle cittadine e dai cittadini di Bologna. Alcune disuguaglianze fra generazioni, generi, nazionalità e territori
I redditi 2012 dichiarati dalle cittadine e dai cittadini di Bologna Alcune disuguaglianze fra generazioni, generi, nazionalità e territori 18 settembre 2014 A Bologna nel 2012 quasi 296.000 contribuenti
DettagliLe nuove imprese nelle Marche nel 2014: cala il numero, cresce la qualità. Focus 1/2015 A cura di Donato Iacobucci
Le nuove imprese nelle Marche nel 2014: cala il numero, cresce la qualità Focus 1/2015 A cura di Donato Iacobucci Febbraio 2015 Le nuove imprese nelle Marche nel 2014: cala il numero, cresce la qualità.
Dettagli********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ;
Consiglio di Amministrazione Deliberazione n. del OGGETTO: RECEPIMENTO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 79 11035 DEL 17/11/03 Approvazione linee d indirizzo per lo sviluppo di una rete di servizi
DettagliENTE BILATERALE TURISMO Della Regione Lazio OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO NEL SETTORE TURISTICO
ENTE BILATERALE TURISMO Della Regione Lazio OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO NEL SETTORE TURISTICO 1 Rapporto 2007 sulla occupazione nelle imprese ricettive, di viaggi e di ristorazione della Provincia
DettagliREGOLAMENTO PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DEI LIVELLI
REGOLAMENTO PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DEI LIVELLI Art. 1 campo di applicazione. 1. Il presente regolamento definisce i criteri per la valutazione e la premialità del personale dei
DettagliBAMBINI E RAGAZZI IN AFFIDAMENTO ETEFOFAMILIARE E PARENTALE SEGUITI DAI SERVIZI SOCIALI TERRITORIALI DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA - ANNO 2011
Osservatorio per l'infanzia e l'adolescenza Regione Emilia-Romagna BAMBINI E RAGAZZI IN AFFIDAMENTO ETEFOFAMILIARE E PARENTALE SEGUITI DAI SERVIZI SOCIALI TERRITORIALI DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA - ANNO
DettagliREGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI
SETTEMBRE 2008 REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI Relazione tecnica Il presente regolamento è lo strumento di cui si sono dotati i Comuni del Distretto 5, secondo quanto previsto dalla
DettagliAnalisi dati del Personale
Allegato A Analisi dati del Personale L analisi dell attuale situazione del personale dipendente in servizio, presenta il seguente quadro di raffronto tra la situazione di uomini e donne lavoratori: FOTOGRAFIA
DettagliTasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.
La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane
DettagliDISTRETTO SOCIO SANITARIO 18 (PATERNO -BELPASSO-RAGALNA-ASL 3)
DISTRETTO SOCIO SANITARIO 18 (PATERNO -BELPASSO-RAGALNA-ASL 3) Allegato alla deliberazione consiliare n. 04 del 7 febbraio 2007 ART. 1 DEFINIZIONE DI AFFIDAMENTO FAMILIARE 1. L affidamento familiare è
DettagliREGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE
REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE Premessa L affidamento etero-familiare consiste nell inserire un minore in un nucleo familiare diverso da quello originario per un tempo determinato. È un esperienza di accoglienza
DettagliASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA
ASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA PROGETTO FAMIGLIE SOLIDALI 2012 S ommario Premessa 1. Il contesto 2. Finalità 3. Obiettivi specifici 4. Attività 5. Destinatari 6. Durata del progetto 7. Cronogramma 8.
DettagliOGGETTO: Accordo di collaborazione con i CAF - schema di convenzione.-
OGGETTO: Accordo di collaborazione con i CAF - schema di convenzione.- CONVENZIONE TRA L'Istituto Autonomo per le Case Popolari della Provincia di TRAPANI rappresentato dal Dirigente Amministrativo, con
DettagliTerzo settore. risorsa economica e sociale del VCO
risorsa economica e sociale del VCO TERZO SETTORE: risorsa economica e sociale per il territorio Il censimento 2011, a 10 anni di distanza dal precedente, ci restituisce informazioni che mettono in luce
DettagliIl 38% delle strutture residenziali per anziani sono a gestione pubblica, il 58% a gestione privata ed il rimanente 4% a gestione mista.
In sensibile crescita la domanda di servizi assistenziali da parte degli anziani: in 8 anni il numero degli anziani ospiti dei presidi assistenziali è cresciuto di quasi il 30%. Gli ospiti anziani cui
Dettagli1. Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell ambito della propria famiglia.
Nuovo testo della Legge n. 184 del 1983 Diritto del minore ad una famiglia come modificata dalla legge del 28/3/2001 n. 149 TITOLO I Principi generali Art. 1 1. Il minore ha diritto di crescere ed essere
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
Circolare n. 25 Prot. AOODPIT/Reg.Uff./509 Roma, 2 marzo 2009 Al Direttore Generale per il personale della scuola SEDE Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali LORO SEDI e, p.c. Al Gabinetto
DettagliPIANO SOCIALE DI ZONA 2014 DISTRETTO RI/4
PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 DISTRETTO RI/4 PARTE SECONDA SOTTOMISURA 4.2 Sostegno agli oneri relativi ai minori inseriti in strutture di tipo familiare SOTTOMISURA 4.2 1. TITOLO DELL INTERVENTO SOSTEGNO
DettagliChe cosa è l Affidamento?
Che cosa è l Affidamento? L affidamento,, diversamente dall adozione adozione, è l accoglienza temporanea nella propria casa di un bambino o di un ragazzo. A Torino esiste sin dal 1976,, a livello nazionale
DettagliCOMUNE DI SAN VITO AL TAGLIAMENTO Provincia di Pordenone
COMUNE DI SAN VITO AL TAGLIAMENTO Provincia di Pordenone Codice fiscale 80003930932 Partita IVA 00242130938 PIAZZA DEL POPOLO N.38 TEL.0434/842926 FAX 0434/842971 www.comune.san-vito-al-tagliamento.pn.it
DettagliDECRETI PRESIDENZIALI
DECRETI PRESIDENZIALI DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24 luglio 2014. Ripartizione delle risorse relative al «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità» 2013-2014
Dettagliwww.gruppoabele.org/cosa-facciamo/dipendenze Missione
22 www.gruppoabele.org/cosa-facciamo/dipendenze L area dipendenze raggruppa attività e servizi rivolti alle persone con problemi di dipendenza da sostanze legali e illegali, di dipendenza senza sostanza,
DettagliLA PRIMA INDAGINE SULLE SPESE DELLE FAMIGLIE PER L ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE PROFESSIONALE ANNO 2002 SINTESI
MINISTERO DELL ISTRUZIONE DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA LA PRIMA INDAGINE SULLE SPESE DELLE FAMIGLIE PER L ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE PROFESSIONALE ANNO 2002 SINTESI Nel corso del 2002 si è svolta la
DettagliOrganizzazione dei Servizi Sociali. Sono i due capisaldi posti alle fondamenta della società occidentale come oggi la conosciamo.
1 Organizzazione dei Servizi Sociali Minori e famiglia Scienze filosofiche e dell educazione Prof. Mauro Serio 2 Famiglia e lavoro Sono i due capisaldi posti alle fondamenta della società occidentale come
DettagliPROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA
PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA 14. CITTA MULTIETNICA SUPPORTARE INSERIMENTO IMMIGRATI Confermando il ruolo che il Centro Servizi per Stranieri ha assunto all interno delle politiche per l immigrazione,
DettagliSostegno e Accompagnamento Educativo
Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione
DettagliCENTRI SEMIRESIDENZIALI PER DISABILI ADULTI
CENTRI SEMIRESIDENZIALI PER DISABILI ADULTI 2. Progetto già avviato Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Disabilità 5. Macrotipologia LIVEAS Centri Residenziali
DettagliLa tutela dei minori. Milano, 19 aprile 2013. Rebecca Zanuso (Synergia)
La tutela dei minori Milano, 19 aprile 2013 Rebecca Zanuso (Synergia) Il sistema della tutela Gli attori principali del sistema della tutela sono: i servizi (il sistema di welfare), la famiglia, la magistratura.
DettagliCOMUNE DI RIPOSTO Provincia di Catania. Regolamento per l affidamento familiare dei minori
COMUNE DI RIPOSTO Provincia di Catania Regolamento per l affidamento familiare dei minori Adottato con deliberazione consiliare n 41 del 16/03/2000 COMUNE DI RIPOSTO Provincia di Catania Regolamento per
DettagliArea Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia. Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS
Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS OBIETTIVI Scopo dell intervento è promuovere un processo di cambiamento
DettagliISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO
ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI INDICE: PREMESSA 1. FINALITA 2. CONTENUTI 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA
DettagliSCHEDA SOCIALE. DESTINATARIO DELL INTERVENTO Cognome Nome Nato a il / / Sesso
Allegato C alla Delib.G.R. n. 34/30 del 18.10.2010 SCHEDA SOCIALE (In base alla normativa vigente qualunque dichiarazione mendace comporta sanzioni penali, nonché l esclusione dal finanziamento del progetto
DettagliVADEMECUM UFFICIO PACE
VADEMECUM UFFICIO PACE In questi ultimi anni, in molti comuni italiani, si è andata diffondendo la pratica dell istituzione di un ufficio pace. Ma che cosa sono questi uffici? E di cosa si occupano? Attraverso
DettagliPIANO DISTRETTUALE DI INTERVENTO PER
CITTÀ DI POMEZIA COMUNE DI ARDEA PIANO DISTRETTUALE DI INTERVENTO PER L AFFIDAMENTO FAMILIARE DISTRETTO SOCIO SANITARIO RM/H4 A.S.L. RM/H PROVINCIA DI ROMA SIGLATO IN DATA 13 OTTOBRE 2011 PIANO DISTRETTUALE
DettagliREGOLAMENTO PER L AFFIDO FAMILIARE
REGOLAMENTO PER L AFFIDO FAMILIARE approvato dal Coordinamento Istituzionale con delibera n. 10 del 14/07/2009 PRINCIPI GENERALI Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell ambito della propria
DettagliLa popolazione in età da 3 a 5 anni residente nel comune di Bologna. Giugno 2015
La popolazione in età da 3 a 5 anni residente nel comune di Bologna Giugno 2015 La presente nota è stata realizzata da un gruppo di lavoro dell Area Programmazione, Controlli e Statistica coordinato dal
DettagliBANDO PUBBLICO VOUCHER SOCIALE PER L ACCESSO AI SERVIZI DI CONCILIAZIONE. Periodo settembre 2015 giugno 2016
Area Distretto e Ufficio di Piano A S L L e c c o Premesso che: BANDO PUBBLICO VOUCHER SOCIALE PER L ACCESSO AI SERVIZI DI CONCILIAZIONE Periodo settembre 2015 giugno 2016 La D.g.r. n. 1081 del 12/12/2013
DettagliINDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA ) PREMESSA
INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA (in attuazione di quanto stabilito dalla Delibera della Giunta della Società della Salute
DettagliCONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO. La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente
CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO ART. 1 ISTITUZIONE CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente
DettagliSviluppo di comunità
Sviluppo di comunità Rendere la comunità locale un attore del cambiamento sociale S e per comunità si intende un gruppo sociale (comunità locale, scuola, organizzazione, associazione), nel quale relazioni,
Dettagli(Provincia di Perugia) Zona Sociale n. 4 REGOLAMENTO AFFIDO ETERO-FAMILIARE E SOSTEGNO FAMILIARE
(Provincia di Perugia) Zona Sociale n. 4 REGOLAMENTO AFFIDO ETERO-FAMILIARE E SOSTEGNO FAMILIARE Approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n.35 del 28/09/2011 Art. 1 Oggetto L affido familiare
DettagliLE PROFESSIONISTE IN VENETO
LE PROFESSIONISTE IN VENETO Progetto della Regione del Veneto Venezia, 15 maggio 214 Arch. Nicoletta Tosco - Dott.ssa Patrizia Gobat - Dott.ssa Emanuela Benedetti - Avv. Alessandra Vianello LA COMMISIONE
DettagliProgetto T&O (Tempi&Orari) I tempi nelle nostre mani
Progetto T&O (Tempi&Orari) I tempi nelle nostre mani Codice identificativo VA/Varese n 31/2005 - Approvato con Delibera di Giunta Comunale n. 405 del 22/06/05 e Delibera di Giunta Comunale n. 45 del 31/10/07
DettagliCOMUNE DI COGGIOLA VIA GARIBALDI, 24 13863 COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA
COMUNE DI COGGIOLA REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI BIELLA VIA GARIBALDI, 24 13863 COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA FINALITA DEL SERVIZIO Articolo 1 Il Comune di Coggiola
DettagliLa popolazione in età da 0 a 2 anni residente nel comune di Bologna. Dicembre 2014
La popolazione in età da 0 a 2 anni residente nel comune di Bologna Dicembre 2014 La presente nota è stata realizzata da un gruppo di lavoro del Dipartimento Programmazione coordinato dal Capo Dipartimento
DettagliProvincia di Foggia DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL SETTORE SERVIZIO CIVILE
Provincia di Foggia DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL SETTORE SERVIZIO CIVILE N. _2945_ /38 / Reg. Deter. Data _09/10/2007 - Oggetto: Progetti di Servizio Civile all estero: convenzione per le attività
DettagliREGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO
REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO APPROVATO DAL CONSIGLIO GENERALE NELL ADUNANZA DEL 28/06/2013 Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI
DettagliBambini e adolescenti nelle città metropolitane: benessere e condizioni di vita
Qualità della vita: territorio e popolazioni Track 1- Indicatori sociali oggettivi e soggettivi per la misurazione del benessere sociale Bambini e adolescenti nelle città metropolitane: benessere e condizioni
DettagliDistretto Socio Sanitario n. 24
Distretto Socio Sanitario n. 24 Centro Affidi Distrettuale Azione n. 9 Piano di Zona 2010-2012 Comuni di: Piazza Armerina Aidone Barrafranca Pietraperzia Cos è il Centro affidi Il Centro Affidi è un servizio
DettagliCRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE GRADUATORIE PER L ACCESSO AGLI ASILI NIDO COMUNALI.
Settore Servizi educativi CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE GRADUATORIE PER L ACCESSO AGLI ASILI NIDO COMUNALI. I criteri per la formazione delle graduatorie prendono in esame il contesto in cui è inserito
DettagliIL CAPOLUOGO AL MICROSCOPIO
IL CAPOLUOGO AL MICROSCOPIO Il Servizio Statistica della Provincia di Mantova coltiva il progetto di costituire una banca dati provinciale di provenienza anagrafica che non vuole divenire una duplicazione
DettagliS E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A
S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A X I I I L E G I S L A T U R A N. 207 D I S E G N O D I L E G G E d iniziativa dei senatori SALVATO e CARCARINO COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 9 MAGGIO 1996 Norme
DettagliACCORDO DI COLLABORAZIONE. Tra REGIONE TOSCANA FONDAZIONE TOSCANA PER LA PREVENZIONE DELL USURA ONLUS
Allegato A ACCORDO DI COLLABORAZIONE Tra REGIONE TOSCANA e FONDAZIONE TOSCANA PER LA PREVENZIONE DELL USURA ONLUS Per la costituzione del fondo vincolato per la prestazione di garanzie integrative sui
Dettagli17. Criminalità: le sostanze stupefacenti
17. Criminalità: le sostanze stupefacenti Nel 2004 Roma è risultata tra le prime città italiane per sequestri di droghe tradizionali, soprattutto di cocaina (487,4 Kg, pari al 15,2% dei sequestri complessivi
DettagliIndicatori di realizzazione finanziaria SPESE DI FUNZIONAMENTO. Capacità d'impegno
CDR 8 Pari opportunità MISSIONE 001 Organi Costituzionali a rilevanza Costituzionale e Presidenza del Consiglio dei Ministri Programma 003 Presidenza del Consiglio dei Ministri MISSIONE 024 Diritti Sociali,
DettagliProgetto regionale Risc-PersonaLAB
Progetto regionale Risc-PersonaLAB «RISC - Rischio per l' infanzia e soluzionipercontrastarlo» «PersonaLAB - Interventi personalizzati ed esiti misurabili» Firenze, 22 Aprile 2013 Progetto regionale RISC-
Dettagli4 I LAUREATI E IL LAVORO
4I LAUREATI E IL LAVORO 4 I LAUREATI E IL LAVORO La laurea riduce la probabilità di rimanere disoccupati dopo i 30 anni L istruzione si rivela sempre un buon investimento a tutela della disoccupazione.
DettagliREGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione
REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,
DettagliFonte: Ufficio scolastico territoriale di Rimini per le scuole statali e Segreterie scolastiche per le scuole ed enti non statali Elaborazione :
1 Fonte: Ufficio scolastico territoriale di Rimini per le scuole statali e Segreterie scolastiche per le scuole ed enti non statali Elaborazione : Provincia di Rimini / Ufficio Scuola 2 LA SCUOLA RIMINESE:
DettagliEducando nelle Province di Bergamo e Brescia
Scheda progetto Educando nelle Province di Bergamo e Brescia Il progetto si sviluppa in otto comuni delle province di Bergamo e Brescia. OBIETTIVI GENERALI La realizzazione del progetto si pone i seguenti
DettagliI quattro ordini di scuola a confronto Elisabetta Malaguti
I quattro ordini di scuola a confronto Elisabetta Malaguti Esperienze censite, destinate ad uno o più ordini di scuola. Le esperienze censite nella regione sono 2246. Nella figura che segue è, però, riportato
DettagliLE LEGGI CHE DISCIPLINANO L ADOZIONE E L AFFIDO FAMILIARE
LE LEGGI CHE DISCIPLINANO L ADOZIONE E L AFFIDO FAMILIARE Legge 184/83 E la prima normativa specifica che disciplina l adozione e l affidamento dei minori. Legge 28 marzo 2001 n.149 Disciplina dell adozione
DettagliAZIONI DI PROMOZIONE, FORMAZIONE E SOSTEGNO PER L AFFIDAMENTO e LA SOLIDARIETA FAMILIARE
BORGO RAGAZZI DON BOSCO MOVIMENTO FAMIGLIE AFFIDATARIE e SOLIDALI PROGETTO AFFIDAMENTO FAMILIARE PROPOSTA DI PROSECUZIONE PROGETTO AZIONI DI PROMOZIONE, FORMAZIONE E SOSTEGNO PER L AFFIDAMENTO e LA SOLIDARIETA
DettagliPiano di Interventi per il sostegno delle famiglie affidatarie di minori residenti nel Distretto Socio-Sanitario VT4
Piano di Interventi per il sostegno delle famiglie affidatarie di minori residenti nel Distretto Socio-Sanitario VT4 Comuni di : Barbarano Romano Bassano Romano Blera Capranica Caprarola Carbognano Monterosi
DettagliComune di Jesi. Protocollo d intesa
Comune di Jesi Protocollo d intesa TRA LA PREFETTURA DI ANCONA, IL COMUNE DI JESI, LE FORZE DELL ORDINE, L UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE, IL C.I.O.F., L ASUR ZONA TERRITORIALE 5, L AMBITO TERRITORIALE
DettagliREGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PROGETTO.VERSO LA FAMIGLIA
COMUNE DI CANAL SAN BOVO Provincia di Trento REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PROGETTO.VERSO LA FAMIGLIA ALLEGATO alla delibera consiliare n 13 dd. 11 luglio 2008 IL SEGRETARIO COMUNALE 1 TITOLO I GENERALITÀ
DettagliConsultori familiari
Consultori familiari Le prestazioni del consultorio corsi di accompagnamento alla nascita rivolti ad entrambi i genitori assistenza a domicilio a mamma e neonato dopo il parto (Servizio di Dimissione protetta):
DettagliLa fotografia dell occupazione
La fotografia dell occupazione La dimensione aziendale Come osservato precedentemente in Veneto il 97,3% delle imprese ha un numero di addetti inferiore a 19 e raccoglie il 60,5% del totale degli occupati
DettagliDocumento Governo Renzi «La Buona Scuola» Punti di riflessione essenziali per le assemblee precongressuali dell Anp
Documento Governo Renzi «La Buona Scuola» Punti di riflessione essenziali per le assemblee precongressuali dell Anp Dirigenti scolastici: l inquadramento (1) CRITICITA NEL DOCUMENTO carente definizione
DettagliIndagine e proposta progettuale
Indagine e proposta progettuale Silver CoHousing Condividere. Per affrontare positivamente crisi economica e mal di solitudine della terza età Direzione della ricerca: Sandro Polci E noto che la popolazione
DettagliVOUCHER UNIVERSALE PER I SERVIZI
C E N S I S VOUCHER UNIVERSALE PER I SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA FAMIGLIA La ricerca del Censis Sintesi Roma, 11 giugno 2014 Il Censis ha sviluppato un modello per stimare l impatto economico e sull occupazione
DettagliLa voce dei cittadini I risultati dell indagine sulla soddisfazione degli utenti degli asili nido comunali
64 La voce dei cittadini I risultati dell indagine sulla soddisfazione degli utenti degli asili nido comunali Nell ambito del processo di formazione del bilancio sociale, il Comune ha affidato ad una società
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE LAFFRANCO, BIANCONI
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 572 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI LAFFRANCO, BIANCONI Disciplina della professione di educatore di asilo nido e istituzione
DettagliPARTE SECONDA. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 26 marzo 2015, n. 545. Criteri e modalità per l accreditamento di soggetti
14119 PARTE SECONDA Deliberazioni del Consiglio e della Giunta DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 26 marzo 2015, n. 545 Criteri e modalità per l accreditamento di soggetti pubblici e privati di formazione
DettagliL affido e le iniziative del Garante a tutela dell infanzia e dell adolescenza nelle Marche. Prof. Italo Tanoni www.ombudsman.marche.
L affido e le iniziative del Garante a tutela dell infanzia e dell adolescenza nelle Marche Prof. Italo Tanoni www.ombudsman.marche.it Il quadro normativo di riferimento Norme regionali L.R. 20/ 2002 disciplina
DettagliREGOLAMENTO DEL CENTRO STUDI INTERDIPARTIMENTALE SULLA CRIMINALITÁ INFORMATICA (CSICI)
REGOLAMENTO DEL CENTRO STUDI INTERDIPARTIMENTALE SULLA CRIMINALITÁ INFORMATICA (CSICI) Art. 1 (Costituzione) Il Centro Studi Interdipartimentale sulla Criminalità Informatica (CSICI) è costituito con Deliberazione
DettagliAlcuni dati sui servizi educativi a favore dei minori stranieri
Città di Torino Divisione Servizi Educativi Settore Integrazione educativa Alcuni dati sui servizi educativi a favore dei minori stranieri a cura di Carla Bonino Gli interventi che la Divisione Servizi
DettagliRegolamento Affidamento Familiare
Art. 1 - Oggetto 1. Il presente Regolamento disciplina i principi e le modalità cui devono uniformarsi la gestione, l erogazione e l accesso all affidamento familiare rivolto ai minori e alle loro famiglie
Dettagli