PROGETTO QUESTA FESTA PENSA ALL AMBIENTE: I VANTAGGI NELL USO DI ACQUA POTABILE AFFINATA E NON. 28 Gennaio Villadossola
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- Ferdinando Rossi
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1 PROGETTO QUESTA FESTA PENSA ALL AMBIENTE: I VANTAGGI NELL USO DI ACQUA POTABILE AFFINATA E NON 28 Gennaio Villadossola
2 AQUA ITALIA aderisce ad ANIMA, organizzazione imprenditoriale del sistema CONFINDUSTRIA
3 FEDERAZIONE delle Associazioni Nazionali dell Industria Meccanica varia ed Affine - è l organizzazione industriale di categoria che in seno a CONFINDUSTRIA rappresenta le aziende della meccanica varia ed affine, un settore che occupa addetti per un fatturato di oltre 42 miliardi di euro ed una quota export/fatturato del 52%. Nata nel 1914, la Federazione annovera al suo interno oltre 60 Associazioni e gruppi merceologici e conta più di 1000 aziende associate, tra le più qualificate nei rispettivi settori produttivi.
4 AQUA ITALIA Nasce nella seconda metà degli anni 70 e riunisce le aziende italiane costruttrici e produttrici di impianti, prodotti chimici, apparecchiature e componenti per il trattamento delle acque primarie per uso civile, industriale e per piscine. I campi di attività delle aziende associate ad Aqua Italia sono i seguenti: - impianti di produzione di acqua destinata ad uso potabile, per acquedotti, comuni, consorzi, ecc.; - impianti di trattamento di acqua ad uso domestico; - impianti per il trattamento delle acque per i generatori di vapore, per le acque di raffreddamento ed umidificazione; - impianti per l industria alimentare, farmaceutica e ospedaliera (ad esempio reparto dialisi); - impianti trattamento acqua per piscine ad uso pubblico e privato; - impianti per la produzione di acqua refrigerata/gassata ed affinata per piccole e grandi comunità. Le aziende associate ad Aqua Italia rappresentano circa l 80% del mercato italiano.
5 LA NOSTRA MISSION Da sempre Aqua Italia è attenta a far sì che si diffonda tra gli italiani la filosofia di un corretto uso e trattamento dell acqua negli edifici e nelle collettività in genere per: - risparmiare la preziosa risorsa acqua; - ridurre gli sprechi energetici ed il consumo di prodotti ad alto tasso di inquinamento; - garantire il mantenimento dei severi requisiti di qualità dell acqua potabile dal contatore (punto dove terminano le responsabilità dell acquedotto) fin al rubinetto di ogni edificio, pubblico e privato.
6 LA RICERCA Aqua Italia da diversi anni sta monitorando le tendenze dei consumatori italiani riguardo al consumo dell acqua potabile e dell acqua potabile trattata. Le ricerche condotte da CRA per Aqua Italia nel 2006, nel 2008 e nel 2010 rendono noti nuovi importanti dati relativi al consumo d acqua potabile. I dati indicano un crescente interesse da parte dei consumatori nei confronti dell acqua potabile e del suo trattamento in ambito pubblico e privato.
7 7 milioni Sono gli italiani che, dal 2006 al 2010, sono tornati a bere sempre, o quasi sempre, acqua di acquedotto. [Rif. Indagine CRA per Aqua Italia Ed. 2006, 2008 e 2010] 46% Sono gli intervistati che dichiarano di bere sempre (o quasi sempre) acqua di acquedotto (erano il 40% nel 2008!). 23 milioni Sono gli italiani che bevono sempre (o quasi sempre) acqua potabile del rubinetto (trattata o non )!
8 74% Sono gli intervistati che dichiarano di averla bevuta negli ultimi 12 mesi (erano il 70,4% nel 2006).
9 Perché sempre più italiani bevono acqua di rubinetto trattata e non? è buona è più controllata è comoda Costa volte meno dell acqua in bottiglia è ecologica posso affinarla/migliorarla ulteriormente con alcuni trattamenti domestici specifici
10 e nei locali pubblici? Il 71,1% degli intervistati ha risposto di bere già abitualmente acqua trattata o che la berrebbe volentieri! Anche in questo ambito il numero degli italiani che bevono acqua trattata negli esercizi pubblici è sensibilmente aumentato negli anni!
11 PERCHE AFFINARE L ACQUA POTABILE? Le ricerche e l esperienza delle aziende associate ad Aqua Italia suggeriscono le seguenti risposte: 1. La presenza di cloro, di calcare e di colorazioni indesiderate sono un freno importante! 2. Le martellanti campagne pubblicitarie delle aziende produttrici di acque minerali hanno alimentato diffidenza e pregiudizi nei confronti dell acqua potabile. 3. I gestori di acqua potabile hanno solo recentemente modificato il loro modo di comunicare la bontà del prodotto offerto!
12 QUALI TECNOLOGIE SONO DISPONIBILI E QUALI SONO LE PIU DIFFUSE? A. Filtrazione su carboni attivi per eliminare il cloro ed i suoi derivati B. Frequentemente questa tecnica è abbinata alla contemporanea refrigerazione e gassatura dell acqua potabile al fine di renderla più gradevole al palato C. Talvolta i sistemi di refrigerazione/gassatura con o senza filtrazione vedono l impiego di lampade a raggi ultravioletti per garantire una ulteriore sicurezza igienica
13 QUALI TECNOLOGIE SONO DISPONIBILI E QUALI SONO LE PIU DIFFUSE? D. In ambito domestico sono diffusi dei sistemi di parziale riduzione della salinità dell acqua (ad esempio mediante processi di osmosi inversa) che sono di modesta diffusione in ambito pubblico in conseguenza dei maggiori costi di gestione.
14 E i CHIOSCHI DELL ACQUA che ruolo hanno in questo ritorno all acqua potabile di rubinetto? Per capirlo dobbiamo considerare perché sono stati ideati e quando!
15 I CHIOSCHI DELL ACQUA Nella seconda metà degli anni 90 alcuni gestori che avevano investito grandi risorse ed energie nella realizzazione di impianti per potabilizzare l acqua si erano trovati di fronte ad un dilemma Perché nonostante gli investimenti ed anche una serie di iniziative di comunicazione istituzionale, il numero di cittadini che bevono acqua potabile non aumenta? Quali resistenze?
16 Da un confronto locale anche con alcuni produttori associati ad Aqua Italia erano emerse due necessità: La prima: comunicare meglio, ed in una forma diretta e tangibile, gli sforzi del proprio lavoro. La seconda: migliorare alcune caratteristiche organolettiche dell acqua potabile, avvicinandola ai nuovi gusti degli italiani.
17 Da queste due considerazioni, e dopo vari tentativi, sono nati i primi CHIOSCHI DELL ACQUA: Installazioni tecnologiche che riportano in auge le mai dimenticate fontanelle.
18 I Chioschi dell Acqua danno la possibilità di erogare acqua potabile refrigerata, gassata e talvolta affinata (ad esempio mediante semplici trattamenti che rimuovono l eccesso di cloro).
19 Oggi esistono più di 350 installazioni in grado di erogare dai 2 ai 3 m 3 /giorno, solamente considerando i gestori FEDERUTILITY* e gli Associati Aqua Italia. * Dati riportati nel Manuale Operativo dei Chioschi dell Acqua Seconda Edizione
20 LE SOLUZIONI LOGISTICHE ED ARCHITETTONICHE La crescente richiesta di Chioschi dell Acqua ha indotto il soggetto gestore/promotore a orientarsi verso nuove soluzioni: -pratiche e funzionali; -di facile installazione; -realizzate con materiali/tecnologie di basso impatto ambientale; -personalizzabili; -integrabili con sistemi multimediali; -di costo ridotto.
21 ALCUNI ESEMPI: Dalle strutture in muratura
22 alle strutture in materiali pregiati legati al territorio,
23 attraverso le strutture prefabbricate e/o integrate con soluzioni per l efficienza ed il risparmio energetico,
24 fino alle soluzioni multimediali/interattive
25 e a quelle mobili pensate per eventi temporanei quali sagre, esposizioni, mostre, ecc. ecc.
26 E QUALI SONO I COSTI DELLE APPARECCHIATURE? Si passa da 4.000/6.000 Euro per le apparecchiature da bar/mensa a circa / Euro per i sistemi mobili fino a / Euro per le fontane più strutturate, comprese di monitor, sistemi di pagamento con card/chiavetta/contanti.
27 E I COSTI DI GESTIONE? I costi di gestione (ammortamenti esclusi) si aggirano sui 2 centesimi di Euro per litro erogato nei casi dei sistemi di filtrazione/refrigerazione/gassatura. Il costo variabile più importante di tale cifra è il consumo di CO 2 alimentare.
28 QUALI SONO I RIFERIMENTI LEGISLATIVI PER TUTTI QUESTI SISTEMI? ACQUA DESTINATA AL CONSUMO UMANO - Decreto Legislativo 2 Febbraio 2001, n. 31 (G.U. del 3/3/2001, n. 52. S.O.) Attuazione della Direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano. - Decreto Legislativo 2 Febbraio 2002, n. 27 (G.U. del 9/3/2002, n. 58) Modifiche ed interpretazioni al Decreto Legislazioni 2 Febbraio 2001, n. 31, recante attuazione della Direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano. - Decreto Ministeriale 6 Aprile 2004, n. 174 (G.U. del 17/7/2004, n. 166) Regolamento concernente i materiali e gli oggetti che possono essere utilizzati negli impianti fissi di captazione, trattamento, adduzione e distribuzione delle acque destinate al consumo umano. TRATTAMENTO DELL ACQUA POTABILE - Decreto Ministeriale Sanità del 21 Dicembre 1990, n. 443 (G.U. del 29/1/1991, n.24) Regolamento recante disposizioni tecniche concernenti apparecchiature per il trattamento domestico dell'acqua potabile. Il Decreto n. 443/90 è in fase di revisione. Per quanto è dato saperne, i contenuti della proposta di revisione non dovrebbero sostanzialmente influenzare la realizzazione e la collocazione dei chioschi dell acqua rispetto a quanto indicato nell attuale legislazione.
29 ANIDRIDE CARBONICA ALIMENTARE E290 QUALE INGREDIENTE ALIMENTARE - Direttiva CE del 27 agosto 2008 (additivi alimentari) (G.U.C.E. L 253 del 20/9/2008) Stabilisce i requisiti di purezze e di impurezze della CO2 a fini alimentari Decreto Ministeriale 11 novembre 2009, n. 199 (G.U. del 8/1/2010, n. 5, S.O.) E un regolamento che recepisce le direttive n. 2008/60/CE, n. 2008/84/CE, n. 2008/128/CE e n. 2009/10/CE, riguardanti i requisiti di purezza specifici degli additivi alimentari. - REGOLAMENTO (CE) N. 178/2002 del 28/1/2002 (G.U.C.E L31/1 del 1/2/2002) Principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l'autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare.
30 OBBLIGHI DELL OPERATORE ALIMENTARE Regolamento (CE) N. 852/2004 del 29 aprile 2004 del Parlamento Europeo (G.U.C.E. L 139/1 del 30/4/2004) Norme alimentari in materia di igiene dei prodotti alimentari e le procedure per verificare la conformità con tali norme. CONTENUTI MINIMI DEL MANUALE DI AUTOCONTROLLO Riferimenti normativi: Regolamento (CE) 852/2004, Capo II (Obblighi degli operatori del settore alimentare), art. 5 (Analisi dei pericoli e punti critici del controllo) Obiettivo: il Manuale di Autocontrollo ha lo scopo di definire i criteri per identificare i pericoli e stabilire le misure per prevenirli, ridurli o eliminarli al fine di garantire la sicurezza igienica nell eventuale trattamento e nell erogazione di acqua naturale, refrigerata, gasata. Frequenza di revisione: Il Manuale di Autocontrollo è soggetto a verifica una volta all'anno, e sulla base delle risultanze di tali verifiche può essere revisionato. Contenuti: Il Manuale di Autocontrollo, oltre a definire le responsabilità e le autorità correlate allo svolgimento dei processi e delle attività, contiene: la descrizione delle tipologie di acqua erogata; l identificazione e la valutazione dei pericoli; la localizzazione dei pericoli individuati e le azioni di controllo necessarie; l identificazione e la gestione dei CCP (Critical Control Points); le indicazioni sulle attività inerenti le azioni correttive e di verifica; gli elementi di gestione del sistema.
31 Scendendo più nel dettaglio, il Manuale deve quindi contenere: la descrizione anche attraverso uno schema a blocchi delle principali fasi del processo (che vanno dall arrivo dell acqua di rete al Chiosco dell acqua fino all eventuale trattamento e all erogazione finale di acqua refrigerata/gasata/naturale); un analisi delle diverse fasi del processo al fine di individuare i relativi pericoli connessi ai processi, definendone la natura (chimica, fisica o biologica) e la presenza di possibili ed idonee misure preventive atte a ridurre, se non ad eliminare, i pericoli stessi. le procedure di sorveglianza da mettere in atto per tenere sotto controllo i CCP individuati e per adempiere a quanto previsto dal D. Lgs. 31/2001 e s.m.i. per quanto attiene i controlli interni sull acqua erogata. le descrizioni delle modalità di controllo dei Chioschi dell Acqua e le frequenze degli stessi, con particolare riguardo ai controlli della qualità dell acqua erogata. Completano infine il il Manuale di Autocontrollo gli Allegati, contenenti lo schema del processo, la planimetria dislocazione delle apparecchiature e la lista dei documenti accessori relative alle procedure ed alla modulistica utilizzate.
32 Accordo 29 aprile 2010 (G.U. del 26/5/2010, n. 121) Accordo tra il Governo, le Regioni e le province autonome relativo a Linee guida applicative del Regolamento europeo e del Consiglio sull igiene dei prodotti alimentari Si richiama l attenzione, inoltre, su una recente nota del Ministero della Salute del 17/2/2011 con la quale si comunica agli Assessorati alla Sanità di Regioni e Province autonome che l attività svolta nelle case dell acqua si configura come somministrazione di bevande e, pertanto, i relativi gestori assumono la veste di operatori del settore alimentare e sono dunque sottoposti al rispetto della normativa vigente: in particolare, agli obblighi di cui al Regolamento (CE) 852/2004 recepito dall Accordo Stato Regioni del 29 aprile Decreto Legislativo n. 181 del Attuazione della Direttiva /CE concernente l etichettatura e la presentazione dei prodotti alimentari nonché la relativa pubblicità ASPETTI GESTIONALI/REALIZZATIVI D.M. 22 Gennaio 2008 n.37 (G.U. del 12/3/2008, n. 61) Regolamento concernente l attuazione dell articolo 11 quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n.248 del 2 Dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all interno degli edifici ASPETTI FISCALI D.M. 21/12/1992 (G.U. del 22/12/1992, n. 300), DPR 21/12/1996 N. 696, ARTICOLO 2, LETTERA 6 (G.U. del 6/2/1997, n. 30) L esonero dall obbligo di certificazione dei corrispettivi è previsto per le cessioni e le prestazioni effettuate mediante apparecchi automatici, funzionanti a gettone o moneta.
33 ED INFINE LE RICADUTE AMBIENTALI? Valutando, a titolo esemplificativo, il prelievo annuo di litri da un Chiosco si ottengono i seguenti risultati in termini di minore/mancato impatto: bottiglie PET 1,5 litri in meno prodotte kg di PET in meno (30 g. a bottiglia) da avviare a recupero o smaltimento kg di CO 2 risparmiati per la produzione del PET kg CO 2 in meno per il trasporto delle bottiglie (stimando una media di 350 km per il trasporto).
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