REQUISITI ACUSTICI PASSIVI DEGLI EDIFICI LEGGE 26 OTTOBRE 1995 N. 447 LEGGE REGIONALE 10 AGOSTO 2001 N. 13 D.P.C.M.

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1 Comune di Olgiate Molgora Provincia Lecco REQUISITI ACUSTICI PASSIVI DEGLI EDIFICI LEGGE 26 OTTOBRE 1995 N. 447 LEGGE REGIONALE 10 AGOSTO 2001 N. 13 D.P.C.M. 5 DICEMBRE 1997 COMMITTENZA: Maggi Marco & C. s.n.c. UFFICIO : VIA RIVA n MISSAGLIA(LC) TELEFONO : FAX: info.tecneco@gruppotecnecosrl.it website : SEDE LEGALE: CREMELLA(LC) VIA N. SAURO, 2/b CAP. SOC ,00 - CF/ P.IVA: INTERVENTO: Realizzazione edificio artigianale ed annessa abitazione. Data di emissione: 03 Marzo 2014 Garanzia di riservatezza: In conformità all art. 13 del D.Lgs. n. 196/2003 sulla tutela dei dati personali, si garantisce la massima riservatezza dei dati di cui è in possesso in conseguenza dell esecuzione dei rapporti commerciali e professionali in corso. Le informazioni custodite nei nostri documenti cartacei ed elettronici verranno trattate secondo le disposizioni della citata norma. Relativamente ai dati medesimi si potrà anche esercitare i diritti previsti dall art. 13 della Legge 675/1996.

2 INDICE 01 DATI RELATIVI ALL INTERVENTO Pag RIFERIMENTI NORMATIVI Pag DEFINIZIONI Pag DESCRIZIONE STRATIGRAFICA DELLE VARIE STRUTTURE Pag CALCOLO DEI REQUISITI ACUSTICI Pag CRITICITA ACUSTICHE Pag MITIGAZIONE DELLA RUMOROSITA DEGLI IMPIANTI TECNICI Pag CONCLUSIONI Pag ALLEGATI Pag. 20 2

3 1 DATI RELATIVI ALL INTERVENTO COMMITTENTE INDIRIZZO Maggi Marco & C. s.n.c. Via Don Luigi Sturzo, 3/ Olgiate Molgora (LC) P.IVA TIPOLOGIA INTERVENTO INDIRIZZO INTERVENTO Demolizione edificio esistente con realizzazione edificio artigianale ed annessa abitazione per la proprietà della ditta. Via Don Luigi Sturzo, Olgiate Molgora (LC) PROGETTISTA Studio Tecnico Pizzagalli Pierangelo 2 RIFERIMENTI NORMATIVI D.P.C.M. 01 MARZO 1991 Legge 26 ottobre 1995, n. 447 D.P.C.M. 14 NOVEMBRE 1997 D.M. 16 MARZO 1998 L.R. 10 AGOSTO 2001, N. 13 D.P.C.M. 05 DICEMBRE 1997 Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi nell ambiente esterno Legge quadro sull inquinamento acustico Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore Tecniche di rilevamento e di misurazione dell inquinamento acustico Norme in materia di inquinamento acustico Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici Il D.P.C.M. 05/12/97 determina i requisiti acustici passivi degli edifici e dei loro componenti in opera, ed i requisiti acustici delle sorgenti sonore interne agli edifici (impianti tecnologici), allo scopo di limitare l esposizione umana al rumore. L art. 7 commi 2 e 3 della Legge Regionale n. 13/2001 prevede per le nuove costruzioni, l obbligo di valutare preliminarmente il rispetto dei limiti fissati del D.P.C.M. suddetto. La presente relazione si riferisce all edificio residenziale in progetto, che sarà annesso al fabbricato artigianale. Sono state considerate nei calcoli le partizioni ritenute come le più significative dal punto di vista acustico 3

4 L edificio oggetto di intervento è classificabile secondo la seguente tabella (art. 2 del D.P.C.M. 05/12/97) in: Categoria A Categoria B Categoria C Categoria D Categoria E Categoria F Categoria G Edifici adibiti a residenze o assimilabili Edifici adibiti ad uffici o assimilabili Edifici adibiti ad alberghi, pensioni ed attività assimilabili Edifici adibiti ad ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili Edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli Edifici adibiti ad attività ricreative o di culto o assimilabili Edifici adibiti ad attività commerciali o assimilabili Gli indici di valutazione che caratterizzano i requisiti acustici passivi degli edifici sono: Rw: indice del potere fonoisolante apparente di partizioni tra ambienti D2m,nt,w indice dell isolamento acustico standardizzato di facciata Ln,w indice del livello di rumore di calpestio di solai, normalizzato da calcolare norma UNI 8437 punto Il rumore prodotto da impianti tecnologici è caratterizzato da: LASmax livello massimo di pressione sonora ponderata A con costante di tempo tipo slow LAeq livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata A I requisiti acustici passivi degli edifici, dei loro componenti e degli impianti tecnologici, sono riportati nella seguente tabella; per l edificio in questione adibito a Residenza o assimilabile A i valori sono evidenziati in grassetto: Categorie Rw D2m,nt,w Ln,w LASmax 1) D ) A, C ) E ) B, F, G

5 Le strutture inserite sono state riportate per proprietà e tipologia uguali alle strutture indicate nella Relazione tecnica attestante la rispondenza alle prescrizioni in materia di contenimento del consumo energetico degli edifici. DESCRIZIONE CONTESTO DELL OPERA E STRUTTURE TIPO ANALIZZATE: L area oggetto di intervento si sviluppa all incrocio tra la via Monterosa e la via Don Luigi Sturzo del comune di Olgiate Molgora. Inseguito a sopralluogo, si è riscontrata la presenza di un modesto livello di percorrenza lungo la via Monterosa, nella parte Nord Ovest del futuro edificio destinato ad abitazione. Come già specificato nella relazione previsionale di impatto acustico, l immobile che andrà a realizzarsi sarà formato da due destinazioni d uso differenti, una destinata a magazzino, a servizio della ditta Maggi Marco & C. s.n.c., e una seconda destinata ad abitazione per il figlio del titolare della ditta Maggi Marco & C. s.n.c.. Considerando le caratteristiche intrinseche dell abitazione, si puo subito capire come la struttura più significativa dal punto di vista acustico sia la parete divisoria tra le due unità (magazzino abitazione). Al fine di garantire un buon comfort acustico a tutta l abitazione ci si riserva di calcolare dunque la struttura divisoria tra le due destinazioni d uso e l isolamento acustico di facciata delle pareti perimetrali degli ambienti più sensibili. Si riporta ora pianta dell edificio con evidenziate le strutture prese in esame. PIANTA PROGETTO: Parete divisoria oggetto di calcolo potere fono isolante Rw Pareti perimetrale con verifica isolamento acustico di facciata 5

6 3 DEFINIZIONI 3.1 L INDICE DEL POTERE FONOISOLANTE Rw E la grandezza misurata in laboratorio, che permette di prevedere il grado di protezione acustica esistente tra due ambienti a diversa rumorosità, separati da determinati elementi edilizi. La ricerca del valore del potere fono isolante può essere condotta in modo approssimativo con l uso di grafici appositamente elaborati, che permettono di stabilire R in funzione di valori variabili della massa e della frequenza. Riguardo alla possibilità di prevedere in fase di progetto il livello di prestazione raggiunto da pareti doppie in laterizio con intercapedine inferiore a cm. 10, i risultati ottenuti con l applicazione del modello IEN sono confermati da campagne di rilevazione sperimentali condotte negli anni in laboratori specializzati. I valori ottenuti vanno integrati con un miglioramento quantificabile da 2 a 6 db dovuto alla presenza dell intercapedine e di eventuali pannelli fono isolanti. Il potere fonoisolante apparente Rw differisce dal potere fonoisolante Rw in quanto considera, oltre che la trasmissione diretta attraverso la partizione in esame, anche le trasmissioni attraverso le strutture laterali (solette, pavimento e solaio, pareti laterali) tenendo conto in questo modo delle effettive condizioni della struttura in opera. Pertanto, affinché gli indici di fonoisolamento calcolati in via preliminare siano il più possibile prossimi alle effettive prestazioni delle strutture valutate in opera, è necessario che nella realizzazione delle stesse, si presti particolare attenzione alla desolidarizzazione delle strutture verticali e orizzontali per ridurre la trasmissione laterale dell energia sonora, mediante l inserimento di giunti elastici (vedi fig. 1) lungo tutto il perimetro delle stesse. Per la trasmissione diretta il programma di calcolo utilizzato, analizza le proprietà di massa intrinseche della struttura in esame. Per la trasmissione laterale, vengono invece considerate, oltre alle caratteristiche strutturali della partizione, anche le strutture laterali degli ambienti confinanti con la stessa. 6

7 Il programma di calcolo tiene conto dei valori di fonoisolamento di ogni struttura, delle dimensioni degli ambienti e, soprattutto, degli indici di riduzione delle vibrazioni Ki,j per ogni giunto di separazione caratterizzando, quindi, tutti i possibili percorsi di trasmissione (vedi fig. 2). Particolari costruttivi per ottimizzare R w Il pavimento ed il relativo sottofondo devono essere separati della parete divisoria con l interposizione di materiale elastico. (fig. 3) Nei solai interpiano tale accorgimento è solitamente realizzato nel sistema pavimento galleggiante per limitare le trasmissioni di rumori di calpestio. Nodo parete divisoria e pareti laterali L utilizzo di doppi tavolati, per le pareti laterali rispetto al divisorio fono isolante, senza interruzione dell intercapedine, o l uso di elementi con fori orizzontali allineati e non interrotti da giunti di malta verticali, crea dei percorsi preferenziali per il rumore. E necessario interrompere tali percorsi. (fig. 4) 7

8 Nodo parete divisoria e solaio superiore Percorsi preferenziali per il rumore si possono formare anche nel caso di pareti divisorie poste al di sotto di solai con pignatte forate aventi travetti ortogonali rispetto alla parete fonoisolante (solaio passante tra i due locali). I fori delle pignatte sono allineati e, se non interrotti, formano un percorso preferenziale per il rumore. E necessario interrompere il percorso con, ad esempio, un cordolo in calcestruzzo. (fig. 5) Inserimento impianti nei divisori Inserimento nella parete divisoria di impianti tecnici che alterino le capacità di isolamento. Canalizzazioni per aerazione o altri impianti inseriti nella parete divisoria hanno due effetti: determinano un ponte acustico con conseguente perdita di isolamento, e possono trasportare il rumore lungo la canalizzazione. Sono da evitare. (fig. 6) Posizionamento delle finestre Il posizionamento nelle strutture laterali, rispetto al divisorio di finestre o porte, può facilitare il passaggio di rumore di ritorno. (fig. 7) 8

9 3.2 INDICE DI ISOLAMENTO ACUSTICO STANDARDIZZATO DI FACCIATA D2m,nt,w Questo indice è definito da: dove: D2m,nt,w = D2m + 10 log (τ/τ 0 ) db - D2m è la differenza di livello tra L1,2m (livello di pressione sonora esterno a 2 metri dalla facciata) e L2 (livello di pressione sonora medio nell ambiente ricevente); - τ è il tempo di riverberazione nell ambiente ricevente (sec.); - τ 0 è il tempo di riverberazione di riferimento (0,5 s). Per la sua valutazione occorre conoscere i tempi di riverbero sia degli ambienti posti lungo la facciata, sia degli ambienti riceventi, e il potere fono isolante delle facciate, composte da muratura e finestre. Vengono quindi di seguito calcolate la quantità log (τ/τ 0 ) e la quantità (L1,2m L2). I tempi di riverbero sono calcolati, secondo la ISO 3382 del 1975, mediante la formula di Sabine: τ = 0,163 V/A essendo A l area di assorbimento equivalente (in mq) e V il volume della stanza ricevente (in mc). Gli ambienti arredati hanno tempi di riverbero compresi tra 0,5 e 1 sec., per cui la quantità 10 log (τ/τ 0 ) è sempre un numero positivo. Pertanto: D2m,nt,w > D2m D2m,nt,w > L1,2m L2 Pertanto il calcolo dell indice del potere fonoisolante della parete esterna (Rw facciata), secondo quanto dimostrato, fornisce una stima per difetto del valore D2m,nt,w. Calcolo dell isolamento acustico delle diverse facciate Il potere fonoisolante di elementi compositi può essere calcolato mettendo in relazione la differenza di abbattimento acustico (τ1, τ2, τn ) offerto dalle diverse parti (porte, cassonetti, serramenti, muratura) con le rispettive superfici. Note che siano le diverse superfici S1, S2, Sn (in mq) ed i diversi indici di valutazione del potere fono isolante R1, R2, Rn (in db), l indice di valutazione del potere fonoisolante complessivo Rw è dato dalla seguente espressione: Rw complessivo = 10 log 1/ τ medio τ medio = S1 τ1 + S2 τ2 + Sn τn / Stotale τ = 10 (-R/10) 9

10 3.3 INDICE DEL LIVELLO DI RUMORE DI CALPESTIO DI SOLAI NORMALIZZATO Ln,w Riguardo alla possibilità di effettuare una previsione delle prestazioni relative alla protezione dei rumori da calpestio offerte dalle solette, sperimentazioni condotte presso i laboratori specializzati sembrano confermare l attendibilità della seguente espressione: Lnw = log h (db) in cui h indica lo spessore della soletta espresso in cm. Nel caso di solai con blocchi in laterizio, a parità di spessore, la norma UNI 8437 indica un incremento della sonorità di circa 7 10 db rispetto a quelli in calcestruzzo. Per questo tipo di rumore risulta comunque determinante la realizzazione di strati di rivestimento o di smorzamento, e si può prevedere il grado di protezione offerto da una specifica stratificazione. Gli interventi più efficaci sono quelli che consentono alla pavimentazione di dissipare l energia meccanica, prodotta dall urto, in energia termica: moquette, tappeti o gomma sono materiali che, messi in opera direttamente sul solaio, determinano una notevole riduzione del livello di rumore che si sviluppa sulla superficie della pavimentazione. Sulla base dei dati sperimentali ottenuti presso l istituto Galileo Ferraris di Torino, è stato determinato l indice di valutazione dell attuazione del livello di rumore da calpestio normalizzato Lw per vari tipi di pavimentazione. Anche per il rumore da calpestio apparente L n occorre tener conto del numero complessivo dei percorsi laterali coinvolti: Ln, d m Ln, ij L = 10log db j= 1 dove m è il numero complessivo dei percorsi laterali coinvolti. N.B. Non vi è la necessità di eseguire la verifica dell indice del livello di rumore di calpestio di solai normalizzato in quanto i locali che si andranno a creare faranno parte dell unica e medesima unità abitativa. 10

11 4 DESCRIZIONE STRATIGRAFICA DELLE PRINCIPALI STRUTTURE PARETI PERIMETRALI 4.1 Parete Perimetrale Residenziale N. Descrizione strato Densità (kg/m 3 ) Spessore (m) 1 Intonaco di gesso Laterizio Forato Barriera a vapore Pannello rigido lana di roccia Poroton P Intonaco di calce e sabbia Spessore totale Parete Divisoria Capannone N. Descrizione strato Densità (kg/m 3 ) Spessore (m) 1 Intonaco di calce e gesso Poroton P Crosta CLS esterna Alleggerimento polistirolo Isolante passante Crosta cls interna Spessore totale

12 Componenti finestrate Al fine di garantire la qualità dei prodotti, sono stati fissati a livello europeo degli standard qualitativi per la produzione delle finestre. In Italia tali norme sono pubblicate dall UNI e prevedono il rispetto di determinati fattori per fare in modo che gli infissi delle finestre resistano nel tempo agli agenti atmosferici offrendo un isolamento ed una protezione certificata. La norma UNI EN 1026 determina le caratteristiche che una finestra deve avere per poter garantire permeabilità all aria. In base ai risultati che la finestra consegue durante le prove cui viene sottoposta, verrà classificata in base alle norme UNI EN I metodi di prova per verificare la tenuta di una finestra all acqua sono fissati nella norma UNI EN La classificazione della finestra stessa avviene in base alle norme UNI EN La norma UNI EN 12211, infine, determina la resistenza al vento. In pratica la finestra deve essere in grado di sopportare le prove previste dalle norme UNI EN 1026, a valori più alti e tempi più ridotti. La finestra viene poi classificata in base alla UNI EN Il calcolo dell indice di isolamento acustico standardizzato di facciata D2m,nt,w viene effettuato considerando la facciata dell unità abitativa a più elevata criticità acustica con rapporto superficie opaca / superficie vetrata superiore. I serramenti sono i maggiori responsabili del rumore proveniente da e verso l esterno. Per ottenere un buon risultato si devono migliorare le caratteristiche del vetro del serramento. La semplice sostituzione di un vetro semplice con un vetro camera non dà buoni risultati; si interviene quindi con la posa di due vetri più pesanti o meglio ancora stratificati. In particolare per il caso oggetto del presente calcolo, l isolamento minimo consigliato (vetro + serramento) per gli infissi dei locali adibiti a residenza è di almeno 38 db. 12

13 5 CALCOLO REQUISITI ACUSTICI CALCOLO DELL ISOLAMENTO ACUSTICO DI FACCIATA Parete Soggiorno Sud Calcolo semplificato Volume dell ambiente Superficie della facciata 80,00 mc 25,76 mq ELEMENTI CHE COMPONGONO LA FACCIATA Elemento Superficie (m 2 ) R w (db) Parete esterna 20,00 52 Finestra legno Rw 38 2,88 38 Finestra legno Rw 38 2,88 38 CORREZIONI Trasmissione K = 0 laterale Forma di facciata DL fs = 0 RISULTATI Indice di valutazione dell isolamento acustico di facciata R w 43 db D 2m,nT,w 44 db Categoria dell edificio D 2m,nT,w minimo A 40 db VALORE NEI LIMITI DI LEGGE 13

14 CALCOLO DELL ISOLAMENTO ACUSTICO DI FACCIATA Parete Camera singola Nord Calcolo semplificato Volume dell ambiente Superficie della facciata 30,53 mc 11,00 mq ELEMENTI CHE COMPONGONO LA FACCIATA Elemento Superficie (m 2 ) R w (db) Parete esterna 8,12 52 Finestra legno Rw 38 2,88 38 Trasmissione laterale CORREZIONI K = 0 Forma di facciata DL fs = 0 RISULTATI Indice di valutazione dell isolamento acustico di facciata R w 43 db D 2m,nT,w 43 db Categoria dell edificio D 2m,nT,w minimo A 40 db VALORE NEI LIMITI DI LEGGE 14

15 Parete divisoria Camera matrimoniale e Spogliatoio capannone Calcolo semplificato Elemento Massa/Sup (Kg/m 2 ) PDv Parete divisoria capannone - abitazione 435,20 54 P1 Parete spogliatoio 257,99 46 S1 Soletta su deposito interrato 813,80 65 P2 Parete capannone 266,60 46 S2 Solaio laterocemento spogliatoio 340,00 50 P3 Mattoni forati (divisorio interno) 125,00 42 S3 Pavimento su box abitazione 635,00 61 P4 Parete perimetrale 366,10 52 S4 Soletta su sottotetto 590,00 59 R w (db) GIUNZIONI Lato Tipo di collegamento 1 Collegamento a croce tra strutture omogenee con strati flessibili interposti, trasmissione attraverso gli strati elastici 2 Collegamento a croce tra strutture omogenee con strati flessibili interposti, trasmissione attraverso gli strati elastici 3 Collegamento a croce tra strutture omogenee con strati flessibili interposti, trasmissione attraverso gli strati elastici 4 Collegamento a croce tra strutture omogenee con strati flessibili interposti, trasmissione attraverso gli strati elastici Lungh. (m) RISULTATI Indice di valutazione del potere fonoisolante Categoria dell edificio A R w minimo 50 db R w calcolato 53 db VALORE NEI LIMITI DI LEGGE 15

16 6 CRITICITA ACUSTICHE Per ottenere i parametri acustici di riferimenti previsti dal D.P.C.M. 5/12/1997 è necessario porre attenzione alle situazioni che sono di seguito riassunte in categorie: La continuità deve essere sempre rispettata. In particolare in prossimità di elementi strutturali non deve mai succedere che si verifichi un interruzione dello strato isolante; La presenza degli impianti all interno delle murature è consentita solo nel caso vi sia una previsione di insonorizzazione di tali impianti e con la garanzia che tale presenza non pregiudichi, per esigenze di spazio, la massa muraria presente. Tale requisito è soprattutto necessario in situazioni di adiacenze di vani con diverse destinazioni d uso (es. camera e bagno); È necessario foderare cassette elettriche e/o cassette WC e/o colonne di scarico che passano in intercapedine con materassino tipo ISOLMANT Piombo; I fissaggi degli scarichi e delle tubazioni devono essere realizzati con sistemi di serraggio appropriati che garantiscano l assenza di trasmissione vibratoria alla struttura (sistemi con guarnizioni resilienti); Sotto i muri di tamponamento deve essere posizionato uno strato di materiale antivibrante da 0,2 0,4 cm; All interno della soletta è necessario posare un materassino anticalpestio con caratteristiche minime di L = 34 db dello spessore di 8 mm. Particolare attenzione deve essere posta alla rigidità dinamica dell elemento; Il materassino anticalpestio deve isolare completamente la soletta dal massetto soprastante, deve essere quindi posizionato risvoltato sulle pareti laterali fino all altezza del pavimento. L ideale sarebbe risvoltarlo ulteriormente sotto lo zoccolino in maniera tale da evitare passaggi di vibrazioni tra il pavimento e la muratura laterale; 16

17 I serramenti sono i maggiori responsabili del rumore proveniente dall esterno. Per ottenere un buon risultato si devono migliorare le caratteristiche del vetro e del serramento. La sola sostituzione di un vetro semplice con un vetro camera non dà buoni risultati. Meglio posare due vetri più pesanti o meglio ancora stratificati. In particolare per gli edifici in questione l isolamento minimo richiesto è di almeno 39 db per le finestre residenziali e di 40 db per i serramenti dei locali adibiti al terziario commerciale. Particolare attenzione andrà posta anche nella posa dei serramenti. Si ritiene opportuno che gli spazi tra telaio e controtelaio vengano occupati da materiale fibroso. La tenuta all aria dei serramenti è un buon sistema per migliorare il fono isolamento. La tenuta all aria dei serramenti è identificata da 5 diverse classi. La classe 0 per i serramenti non sottoposti a prova, le classi dalla 1 alla 4 sono ordinate dalla permeabilità più alta alla più bassa. La classe 4 è quindi la migliore; In caso di necessità di prese d aria per i locali cucina/cottura è necessario utilizzare prodotti certificati con un potere fonoisolante in grado di garantire l indice di facciata; 17

18 7 MITIGAZIONE DELLA RUMOROSITA DEGLI IMPIANTI TECNICI Nei fabbricati residenziali e pubblici il rumore irradiato dai sistemi di tubazioni idrauliche può infastidire gli abitanti. Questo tipo di rumore si può generare in un certo numero di punti del sistema e trasmettere in modo efficace sia attraverso i tubi metallici sia attraverso il fluido stesso, irradiandosi all interno dei fabbricati in punti lontani da quelli di origine. Rumore dovuto alla turbolenza Il flusso all interno dei tubi viene classificato come flusso laminare e come flusso turbolento. Nel primo caso le particelle di fluido si muovono lungo cammini paralleli e nella direzione generale del moto. Nel flusso turbolento invece, si instaura un moto casuale ed irregolare delle particelle del fluido in direzione perpendicolare alla direzione del flusso principale. I fattori che determinano il tipo di flusso sono: Diametro interno del tubo; Densità del fluido; Viscosità assoluta; Velocità del flusso. Queste variabili sono legate da una quantità dimensionale nota come numero di Reynolds. Per numeri intorno a il flusso è laminare, mentre per numeri maggiori di il flusso è turbolento. Il flusso laminare non genera rumori avvertibili. La velocità dell acqua nelle condotte delle abitazioni è tale da caratterizzare di norma un flusso turbolento che genera rumori fastidiosi. Per ovviare a tale inconveniente si devono prendere particolari precauzioni nei gomiti, nelle ostruzioni, nelle espansioni, etc.: Evitare angoli secchi prevedendo tubazioni che accompagnino il flusso con curve dolci; Evitare brusche ostruzioni od espansioni favorendo variazioni graduali; Scegliere componenti idraulici efficienti e di qualità; Fasciare le tubazioni con materiale fonoattenuante e antirombo (guaina accoppiata a feltro); Curare con particolare attenzione i passaggi strutturali, evitando ancoraggi rigidi ed utilizzando sempre gli speciali collari in gomma antivibrante per il fissaggio delle tubazioni. Rumore dovuto alla cavitazione In situazioni in cui le tubazioni idrauliche sono particolarmente vicino a valvole chiuse, una restrizione nel cammino del flusso provoca elevate velocità localizzate e basse pressioni. A una particolare velocità si possono formare bolle di vapore che si muovono a valle della restrizione. In questo caso la velocità diminuisce e di conseguenze la pressione aumenta provocando la rottura improvvisa delle bolle con vivaci fluttuazioni della pressione locale. I provvedimenti adottati per la riduzione della rumorosità dovuta alla turbolenza sono di norma efficaci anche per i disturbi arrecati dai fenomeni di cavitazione. 18

19 Rumore da caduta dell acqua Per evitare la rumorosità dovuta alla caduta dell acqua nelle condotte, dovranno essere previsti dei giunti rompi tratta che limitino l altezza di caduta e, di conseguenza, la rumorosità connessa. Rumore dovuto al colpo d ariete Un rumore intenso e brusco, definito colpo d ariete, si verifica quando un flusso stazionario in un sistema di distribuzione di liquido viene improvvisamente interrotto, ad esempio chiudendo una valvola ad azione veloce. L improvvisa interruzione del flusso produce un brusco incremento della pressione nel punto di interruzione e, l intero sistema di distribuzione viene eccitato e fatto vibrare dal colpo ricevuto. Il fronte d onda prodotto può riflettersi avanti ed indietro numerose volte fino alla completa dissipazione dell energia. Per ridurre la rumorosità è sufficiente scegliere valvole che limitino lentamente il flusso anche quando vengono azionate rapidamente. 8 CONCLUSIONI Come evidenziato nei capitoli precedenti, la valutazione dei parametri stimati, effettuata sulla base degli elaborati progettuali (compresa ex Legge 10/91), delle indicazioni fornite dal Progettista sulla tipologia dei materiali impiegati, e considerando l utilizzo di materiale con caratteristiche fonoisolanti e fonoassorbenti, si dimostra il sostanziale rispetto dei limiti previsti dal D.P.C.M. 05/12/97 (fatte salve le indicazioni riportate nei capitoli precedenti). La valutazione dei parametri è stata effettuata individuando le situazioni più critiche dal punto di vista dell isolamento acustico. E importante sottolineare come dal punto di vista acustico risulti fondamentale la posa dei materiali al fine di ottenere il rendimento teorico ipotizzato. E importante quindi che, durante la realizzazione dell opera, l impresa esecutrice presti particolare attenzione alle informazioni riportate nella presente relazione e comunichi tempestivamente alla Direzione Lavori qualsivoglia variazione rispetto a quanto previsto al fine di non pregiudicare la tenuta acustica della struttura. Missaglia, lì 03 marzo 2014 Il Tecnico Competente in Acustica Ambientale (Decreto n del 25/11/2008) Dott. Arch. Luisa Airoldi Collaboratore: Geom. Corrarati Federico 19

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