La qualità delle cure. Cinzia Ortega Dipartimento di Oncologia Medica Fondazione del Piemonte per l Oncologia I.R.C.C.S. Candiolo

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1 La qualità delle cure Cinzia Ortega Dipartimento di Oncologia Medica Fondazione del Piemonte per l Oncologia I.R.C.C.S. Candiolo

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3 Premessa Offerta crescente di procedure diagnostiche ed interventi terapeutici, di servizi e di strutture sanitarie Contesto economico incerto che impone un limite alle risorse destinate alla sanità Necessità di valutare e di promuovere la qualità delle prestazioni fornite Garantire l efficacia delle prestazioni sanitarie Evitare uno sperpero delle risorse Giustificare gli investimenti destinati a tali attività

4 Qualità delle cure: quale definizione? Soddisfazione completa di chi ha più bisogno di cure, secondo le conoscenze professionali del momento, al costo più basso possibile per l organizzazione e nei limiti fissati dalle autorità sanitarie. Paccaud F.Schweiz Med Wochenschr 1993; 123:

5 Parametri da considerare

6 Appropriatezza Un determinato intervento sanitario viene indicato come appropriato se il beneficio atteso in termini di salute è superiore ai possibili effetti negativi previsti, con un margine sufficiente a giustificarne la scelta CLINICA o specifica PRESCRITTIVA OMS 2000 AMMINISTRATIVA organizzativa, generica: indica la misura di erogazione delle prestazioni sanitarie secondo il criterio dell efficienza utilizzando al meglio le risorse disponibili rispetto al caso clinico da trattare (concetto dinamico)

7 Appropriatezza clinica In senso stretto la appropriatezza clinica (o appropriatezza specifica) fa riferimento ai criteri di efficacia e sicurezza che implicano il fatto che la scelta fatta comporti benefici al paziente, creando il minor numero di effetti negativi. Le prove di efficacia e sicurezza stanno alla base di linee guida cliniche e PDTA Attenzione alla significativa variabilità individuale di risposta a diverse terapie ancorchè applicate appropriatamente

8 Appropriatezza prescrittiva In ambito farmacologico, l'appropriatezza prescrittiva dei farmaci si verifica quando essi sono prescritti per patologie per le quali esiste l'indicazione terapeutica all'interno della scheda tecnica. L'utilizzo del farmaco in casi e in dosaggi non indicati prende il nome di Off-Label. Se esiste una indicazione terapeutica in scheda tecnica vuol dire che quel farmaco è stato studiato, nella sperimentazione clinica controllata, per verificarne l'efficacia e la tollerabilità in quella particolare indicazione terapeutica che, pertanto, ha ottenuto il riconoscimento della comunità scientifica e quindi l'immissione in commercio attraverso le agenzie nazionali o comunitarie del farmaco, come EMA e FDA L'autorizzazione in Italia viene rilasciata dall'agenzia italiana del farmaco (AIFA), che rilascia l'autorizzazione all'immissione in commercio (AIC). Il sistema sanitario nazionale autorizza e rimborsa solo le prescrizioni appropriate dei farmaci.

9 Livelli che permettono la misurazione della qualità Strutture: ambiente nel quale le cure sono fornite Processi: insieme delle attività diagnostiche, terapeutiche e preventive prestate a favore del paziente Risultati: effetti positivi o negativi delle cure fornite ai pazienti Donabedian A. JAMA 1998; 260:

10 Elementi essenziali dell'assistenza La presa in carico globale del malato l'approccio multidisciplinare e multidimensionale il riconoscimento precoce dei bisogni fisici, funzionali, sociali e riabilitativi la garanzia del miglior trattamento antitumorale la prevenzione ed il controllo dei sintomi legati alla malattia o alle terapie

11 Umanizzazione delle cure Umanizzare le cure e prendere in carico la persona significa anche assicurare l'accessibilità alle migliori e più appropriate opportunità terapeutiche, utilizzando gli strumenti che la medicina mette a disposizione (in termini di diagnosi, terapia e cura).

12 C.A.S. (1) Centro Accoglienza Servizi: strutture operative con compiti di informazione ed accoglienza dei nuovi pazienti oncologici Accettazione di pazienti con diagnosi accertata o sospetta di neoplasia Personale dedicato al C.A.S. : medico oncologo infermiera esperta in oncologia segreteria amministrativa dedicata

13 C.A.S. (2) Centro di Assistenza : apertura della scheda oncologica valutazione dell iter diagnostico prenotazione degli esami e raccolta dei referti organizzazione della valutazione nei gruppi interdisciplinari di cure

14 C.A.S. (3) Centro di Servizi per il Paziente : verifica della situazione assistenziale esenzione dal ticket cod. 048 con modalita diretta collegamento con lo sportello socio-assistenziale per gli immigrati abolizione di ogni iter burocratico a carico del paziente nessuna impegnativa richiesta supporto organizzativo durante tutto il percorso diagnosticoterapeutico collegamento con i medici di famiglia

15 P.D.T.A. Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale: presa in carico totale della persona assistita, dalla prima comparsa di sintomi alla diagnosi, cura e riabilitazione, con l intervento coordinato di tutti gli operatori, ognuno secondo la propria competenza professionale Utilizzo di Linee Guida basate sull evidenza

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18 G.I.C. Gruppo Interdisciplinare Cure Composto da medici e professionisti di diversa specializzazione (oncologi, radioterapisti, chirurghi, specialisti d organo, infermieri dedicati, etc) appartenenti a diverse unità operative che prendono in carico il paziente durante la sua storia di malattia

19 Accoglienza è anche Individuazione livello di vulnerabilità emotiva e sociale del malato e della sua famiglia Servizio di psiconcologia Accesso alle informazioni per i servizi sociali Pratiche di invalidità INPS Presidi

20 Continuità assistenziale Il bisogno di una continuità assistenziale con la creazione di un percorso più strutturato che consenta di seguire il paziente nel suo iter di cura in maniera più uniforme al di fuori dell'ambito ospedaliero Attivazione ADI Ricovero in hospice

21 Gestione del rischio clinico Rischio clinico: possibilità che un paziente subisca un danno o disagio imputabile, anche se in modo involontario, alle cure mediche che causa un prolungamento del periodo di degenza, un peggioramento delle condizioni di salute o la morte. Gestione del rischio clinico: processo sistematico, comprendente sia la dimensione clinica che quella gestionale, che impiega un insieme di metodi, strumenti e azioni, che consentono di identificare e trattare i rischi al fine di migliorare la sicurezza dei pazienti. Kohn, IOM 1999

22 Gestione del rischio clinico Consenso informato Corretta identificazione del paziente Corretta somministrazione dei farmaci (farmaci LASA doppio controllo) Prevenzione degli errori di somministrazione (braccialetto identificativo) Prevenzione dello stravaso da farmaci

23 Gestione del rischio clinico Rischio infettivo Antibioticoprofilassi per le procedure Schemi antibioticoterapia basati sull evidenza Prevenzione aspergillosi e legionellosi Prevenzione del contagio da malattia diffusiva

24 Eccesso di burocrazia e tagli alla spesa compromettono la qualità delle cure Per l 80% di oncologi e farmacisti ospedalieri la burocrazia informatica sottrae tempo al dialogo con il paziente. E per il 75% dei malati la razionalizzazione dei costi in oncologia ha avuto un impatto pesante sulla qualità delle cure. Per otto professionisti su dieci l eccesso di burocrazia informatica sottrae tempo prezioso al dialogo con i pazienti oncologici, compromettendo così il rapporto medico paziente. Una preoccupazione avvertita anche dai malati: tre su quattro pensano che i tagli alle spese sanitarie possano seriamente compromettere la qualità dei trattamenti e la metà si affida a famiglia o associazioni di volontariato per integrare l assistenza pubblica Indagine di Datanalysis (Aiom e Cipomo e Sifo)

25 Per mantenere una buona qualità delle cure integrazione di tutte le abilità e professionalità degli operatori apertura all innovazione tecnologica e aggiornamento professionale partecipazione a progetti di ricerca clinica condivisi disegno dei percorsi e verifica della loro efficacia

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